La sfida campana sul reddito di cittadinanza

di Paolo Pantani

C’è un grande assente in Campania su questa assurda vicenda dei Navigators, è il sindacato, insieme con i vari partiti politici. Non si capisce perché una legge nazionale trovi questi ostacoli alla sua attuazione e nessuno che esprima almeno una valutazione, un auspicio, niente di niente. Anche il nuovo governo è assente, Nunzia Catalfo si è appena insediata al Ministero del Lavoro, auspichiamo che prenda in mano la situazione e imponga al Presidente della Regione Campania la firma della convenzione con i Navigators. Dobbiamo spingere verso una azione corale: Governo, partiti, Prefetto di Napoli, Difensore Civico Campano devono manifestare pressioni verso la regione Campania affinché vengano ripristinati i diritti negati di questi 471 giovani, costretti addirittura allo sciopero della fame.
#DifensoreCivicoCampania
#Civicrazia
#Navigator

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Reddito di cittadinanza: le asimmetrie amministrative della Regione Campania

di Paolo Pantani

Quello che non riesco a capire è perché le altre regioni hanno firmato le convenzioni con i giovani Navigators e la Regione Campania no. È anche una asimmetria fra governo e una grande amministrazione locale che detiene moltissimi richiedenti del reddito di cittadinanza, almeno 170.000, finora. Quindi si configura un ” vulnus ” della legge del governo sul reddito di cittadinanza, la quale si basa proprio sull’utilizzo dei Navigators per snellire le attività, da sempre molto a rilento dei Centri dell’Impiego, per orientare al lavoro i percettori del reddito di cittadinanza. È anche una questione etica, perché se si percepisce un reddito senza corrispettivo lavorativo, si deve essere anche disponibili ad effettuare un lavoro, se non sbaglio non sono possibili più di tre rifiuti di offerte lavorative, pena la esclusione dal beneficio. Insomma, è l’intera manovra del governo a rischio in Regione Campania. Secondo me si può essere d’accordo o non d’accordo con il Reddito di Cittadinanza, ma non si possono vanificare le iniziative legislative del governo. Le leggi si rispettano e si eseguono, anche se non si condividono.
#Difensorecivicocampania
#Civicrazia

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La qualità e la quantità degli interventi del difensore civico campano

di Paolo Pantani

La qualità e la quantità degli interventi del Difensore Civico presso la Regione Campania sono innumerevoli: prima il successo per la riapertura del Centro Medico Oplonti a Torre Annunziata, poi il commissariamento di tre comuni come Salerno, Villaricca e Sassano per il regolamento sulla Partecipazione dei Cittadini e adesso l’intervento a favore della Convenzione fra la Regione Campania e i giovani Navigators. Nessun Difensore Civico in italia esprime tanti e tali interventi, probabilmente sono già in atto altri atti meritevoli di attenzione. Questa svolta deve essere consolidata da una precisa e puntuale comunicazione sui nostri vettori social per informare di queste importanti notizie civiche.
#Difensorecivicocampania
#Civicrazia

IMMAGINE DI APERTURA: Paolo Pantani (a destra) e  l’Avvocato Giuseppe Fortunato, Difensore civico della Regione Campania

La svolta Civicratica in Campania

di Paolo Pantani

E’ del tutto evidente che in Campania è in atto un processo di evoluzione per i comuni per quanto riguarda il regolamento della partecipazione dei cittadini, una vera rivoluzione gentile e pacifica. L’azione di commissariamento dei comuni non in regola, quali Salerno, Sassano e Villaricca, da parte del Difensore Civico presso la Regione Campania, Avvocato Giuseppe Fortunato ha innestato questa svolta civile e democratica. L’attendismo non è più giustificabile, non possono esistere diritti per i cittadini senza il loro effettivo utilizzo. Quasi tutti i comuni hanno nel loro statuto il Principio della Partecipazione, ma il regolamento o non esiste, o non è applicato, o è semplicemente “lettera morta”, quasi ovunque. Occorre mettere mano a questa situazione, bisogna muoversi con tempestività, far scaturire nella nostra società un moto in direzione favorevole a questa azione di svolta.

Sarà un lavoro gigantesco e sarà possibile solo se riusciamo noi Civicratici a portare avanti questa svolta con un impegno costante e prolungato nel tempo. Non deve essere un lavoro di èlites illuminate, occorre far capire a tutti i vantaggi collettivi della partecipazione. Ad esempio, il bilancio partecipato, abbiamo ottenuto che si può indicare dal basso un progetto e trovare i fondi per finanziarlo, oppure proporre un referendum che ha la valenza di essere propositivo e direttamente deliberativo, diventa subito legge dopo la consultazione referendaria, senza valenza solamente consultiva. Quindi è un lavoro di azione, relazione, comunicazione e, in definitiva, progetto operativo. Questa è una autentica Rivoluzione Civicratica.

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Roma: Le Macroregioni Europee del Mediterraneo e l’Area dello Stretto – 4

AEM – Camera dei Deputati – Sala del Cenacolo, 4 luglio 2019
Convegno “LE MACROREGIONI EUROPEE DEL MEDITERRANEO E L’AREA DELLO STRETTO”

Tavola Rotonda «Che fare per il Sud?»

Il Mediterraneo, considerati i legami storici tra le popolazioni delle due sponde, rappresenta lo spazio ideale per realizzare nuove forme di governance che mettano insieme gli interessi comuni a più regioni attraverso azioni sinergiche: da luogo emblematico di conflitto tra civiltà, può diventare area della cooperazione economica e del dialogo. La Sicilia massimamente per storia, apertura alle diversità, capacità di metabolizzare l’ibridismo culturale si candida ad essere naturale centro di incontro, piattaforma logistica dove allocare servizi di interesse a disposizione delle diverse realtà. Si tratta adesso di promuovere azioni sinergiche da parte degli enti territoriali per favorire opportunità che i nuovi assetti geopolitici nel Mediterraneo possono offrire per dare alla centralità geografica una dimensione politica. Le Macroregioni rappresentano uno strumento idoneo ad agevolare la cooperazione transfrontaliera proiettata in un’ottica di maggiore coesione economica: dunque migliori relazioni tra regioni di confine per più efficaci garanzie di diritti e di iniziative di sviluppo congiunto che riannodino legami socio-culturali. Il convegno del 4 luglio, nella Sala Cenacolo della Camera dei Deputati, prosegue un percorso che coinvolge Associazioni, Sindaci oltre un centinaio di professionisti, di esperti e vuole essere occasione di approfondimento a più voci, con l’auspicio di poter contare in primo luogo sull’adesione dei Presidenti delle Regioni e dei Sindaci delle Città metropolitane, naturali protagonisti di un disegno di sviluppo dell’intero Mezzogiorno, del Mediterraneo e dell’Europa. 
Prof. Cosimo Inferrera 
Presidente Associazione Europea del Mediterraneo (A.E.M.)
e del Comitato per la Macroregione Mediterranea Occidentale (C-MMO) 

CLICCA le immagini o le didascalie per seguire i vari momenti del convegno (è preferibile azzerare ogni volta il cursore di YouTube).

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Saluti
Le Macroregioni Europee del Mediterraneo

La nuova visione dell’Area Metropolitana dello Stretto
Tavola Rotonda «Che fare per il Sud?»

Roma: Le Macroregioni Europee del Mediterraneo e l’Area dello Stretto – 3

AEM – Camera dei Deputati – Sala del Cenacolo, 4 luglio 2019
Convegno “LE MACROREGIONI EUROPEE DEL MEDITERRANEO E L’AREA DELLO STRETTO”

La nuova visione dell’Area Metropolitana dello Stretto:
collegamento stabile, trasporti, mobilità
urbana

Il Mediterraneo, considerati i legami storici tra le popolazioni delle due sponde, rappresenta lo spazio ideale per realizzare nuove forme di governance che mettano insieme gli interessi comuni a più regioni attraverso azioni sinergiche: da luogo emblematico di conflitto tra civiltà, può diventare area della cooperazione economica e del dialogo. La Sicilia massimamente per storia, apertura alle diversità, capacità di metabolizzare l’ibridismo culturale si candida ad essere naturale centro di incontro, piattaforma logistica dove allocare servizi di interesse a disposizione delle diverse realtà. Si tratta adesso di promuovere azioni sinergiche da parte degli enti territoriali per favorire opportunità che i nuovi assetti geopolitici nel Mediterraneo possono offrire per dare alla centralità geografica una dimensione politica. Le Macroregioni rappresentano uno strumento idoneo ad agevolare la cooperazione transfrontaliera proiettata in un’ottica di maggiore coesione economica: dunque migliori relazioni tra regioni di confine per più efficaci garanzie di diritti e di iniziative di sviluppo congiunto che riannodino legami socio-culturali. Il convegno del 4 luglio, nella Sala Cenacolo della Camera dei Deputati, prosegue un percorso che coinvolge Associazioni, Sindaci oltre un centinaio di professionisti, di esperti e vuole essere occasione di approfondimento a più voci, con l’auspicio di poter contare in primo luogo sull’adesione dei Presidenti delle Regioni e dei Sindaci delle Città metropolitane, naturali protagonisti di un disegno di sviluppo dell’intero Mezzogiorno, del Mediterraneo e dell’Europa. 
Prof. Cosimo Inferrera 
Presidente Associazione Europea del Mediterraneo (A.E.M.)
e del Comitato per la Macroregione Mediterranea Occidentale (C-MMO) 

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Le Macroregioni Europee del Mediterraneo

La nuova visione dell’Area Metropolitana dello Stretto
Tavola Rotonda «Che fare per il Sud?»

Indirizzo di saluto ai partecipanti al convegno il 4 luglio

AEM – Camera dei Deputati – Sala del Cenacolo, 4 luglio 2019
Convegno “LE MACROREGIONI EUROPEE DEL MEDITERRANEO E L’AREA DELLO STRETTO”

Prof. Cosimo Inferrera
emerito Accademia Peloritana dei Pericolanti, Presidente C-MMCO e A.E.M.

Benvenuti in questa splendida e prestigiosa Sala del Cenacolo, concessaci dal Signor Presidente della Camera dei Deputati On. Roberto Fico, cui rivolgiamo il nostro saluto, riverente e grato. Mi pregio ringraziare il Sen. Gianni Pittella del PD, l’On. Paolo Russo di FI, l’On. Luca Toccalini della Lega, che intervengono nel corso di questa laboriosa mattinata secondo i tempi concessi dei lavori in Aula. Ancora saluto con viva cordialità il Sen. Steni Di Piazza del Movimento 5 Stelle, l’On. Turi Grillo, presidente dei Siciliani verso la Costituente, i Sindaci Giovanni Allegra del Comune di Raddusa e Luca Cannata del Comune di Avola. Esprimo sincera gratitudine ai moderatori e ai relatori delle Sessioni, che danno vita a studi, approfondimenti e riflessioni su “Macroregioni Europee del Mediterraneo e l’Area dello Stretto”, richiamando l’attenzione dei rappresentanti delle forze politiche e delle istituzioni sulla loro infungibilità. Questo ci pare il focus di svolta su “Che fare per il Sud?”. Forza rappresentativa ci conferiscono i loghi dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti dell’Università degli Studi di Messina, dell’Association Europeenne des Cheminots sez. italiana, del CAFI, del FAPI, di un Mondo di Italiani, di Verde Italia, di Vision & Global Trends. Ma Il significato della militanza attiva, da nord a sud del Paese la testimoniano i presidenti di AICCRE sez. Lombardia, Puglia, Molise, Calabria, Sardegna e Sicilia, di AITEF, di BeGov, di Biennale Habitat, del Consorzio pro Ofanto, di MFE sez. Puglia.  

Il Mediterraneo, considerati i legami storici tra le popolazioni delle due sponde rappresenta lo spazio ideale per realizzare nuove forme di governance multilevel, che mettano insieme gli interessi comuni a più regioni attraverso azioni sinergiche. Così da luogo emblematico di conflitto tra civiltà, può diventare area della cooperazione economica e del dialogo. La Sicilia massimamente per storia, apertura alle diversità, capacità di metabolizzare l’ibridismo culturale si candida ad essere naturale centro di incontro, piattaforma logistica dove allocare strutture e servizi di interesse primario, a disposizione delle diverse realtà. Adesso gli enti territoriali nazionali in primis, poi comunitari ed extra comunitari promuovano le strategie indispensabili per individuare la mission e favorire le opportunità che nuovi assetti geopolitici possano offrire ai Paesi rivieraschi del Mediterraneo, isole comprese. Si tratta insomma di conferire al mezzogiorno d’Italia una dimensione di iniziativa politica, che attualmente latita, onde ripristinare la sua centralità geografica, perduta con il sopraggiungere del mondo globalizzato. Le Macroregioni Europee EUSALP, EUSAIR e la costituenda “Macroregione Mediterranea Centro Occidentale” (MMCO) – cioè la nostra Italia integrata in esse verso le quattro direzioni dello spazio geo storico – rappresentano uno strumento idoneo ad agevolare la cooperazione transfrontaliera, proiettata in un’ottica di maggiore coesione economica. Così miglioriamo le relazioni tra regioni di confine per più efficaci garanzie di diritti e per iniziative innovative di sviluppo congiunto, che riannodino i legami socio-culturali.

In realtà questo 4 Luglio 2019 presso la Sala Cenacolo della Camera dei Deputati rappresenta la prosecuzione del 17 Giugno 2015, un percorso iniziato a Roma presso Spazio Europa della UE in Italia con la collaborazione di ISAG e Innovatori Europei, con il patrocinio dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo, delle Università degli Studi di Catania, Enna, Messina, Palermo, del Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, del Quotidiano Impresa. Il nostro appello “ABRIDGING TODAY for TOMORROW” non ha sortito effetti. Non si vuol capire che il SISTEMA INTEGRATO DEI TRASPORTI nelle Regioni del Sud passa attraverso la realizzazione fattuale, stabile, vera dell’AREA METROPOLITANA DELLO STRETTO DI MESSINA. Ed abbiamo insistito sul binomio inscindibile Sicilia – Calabria per una prima bozza di Macroregione del Mezzogiorno, che tuttavia ha bisogno del lievito europeo attraverso il Corrido TEN-T5 per una nuova centralità dell’Italia e dell’Europa nel Mediterraneo. Nel linguaggio giuridico, un bene dotato di una sua specifica individualità economica sociale, che non consente la sua sostituzione con un altro si definisce infungibile.  Ecco, appunto, definiamo 
infungibili l’Area dello Stretto e il Sud italiano verso UE e Africa.

La nostra iniziativa coinvolge centocinquanta cittadini, professionisti, esperti di ogni parte d’Italia, in diuturno dialogo attraverso il Gruppo WA “IO X LA MMCO”. Questi stimati partecipanti di “via democratica dal basso” attraverso il “Comitato per la Macroregione Mediterranea Centro Occidentale (C-MMCO), donde ha preso origine la “Associazione Europea del Mediterraneo” (A.E.M.) hanno individuato obiettivi strategici, al primo posto l’ambiente. Oggi vuole essere l’occasione per un approfondimento a più voci, con l’auspicio di poter contare sull’adesione responsabile dei Presidenti di Regione e dei Sindaci delle Città metropolitane, naturali protagonisti di un disegno di sviluppo dell’intero Mezzogiorno. Ci sarà mai?! Andare oltre l’Ego resta l’unico rimedio ai limiti strutturali della nostra primordiale natura, per far germogliare e produrre buoni frutti. Ognuno di noi ha nell’altro sia una possibile fonte nutritiva, spirituale e/o materiale sia un possibile fruitore delle proprie migliori qualità. Abbiamo mai visto una stella “invidiarne” un’altra? Impariamo dall’armonia che regna nell’Universo, fuori di noi. Attingiamo gli insegnamenti necessari per riprodurre modelli collaborativi e interattivi a favore dell’Italia Mediterranea e dell’Italia Continentale. Dunque non possono, non debbono esistere due Italie: rovinose per entrambe !

A Roma, in massima sede istituzionale, percepiamo i primi segni, enunciati si, labili si, ma chiari ! Che il sangue meridionale – versato anche con le bestiali decimazioni dopo Caporetto – ritorni a fluire furente, caldo, generoso nei rivoli socio-culturali atrofici, quasi rinsecchiti e zeppi di sfiducia delle Regioni Sicilia, Calabria, Campania, fra le ultime dieci delle 260 Regioni della UE. Da patologo umano a patologo del territorio ravviso nell’Italia di oggi, pari pari, il quadro di una neoplasia in fase diffusiva, cioè al limite della possibilità di cura (v. schema). Apriamo dunque i cuori alle richieste di schierarsi con noi, per un modello di crescita e di sviluppo comune Sud/Nord. Non esiteremo oltre a denunciare le passività su tutto ciò a Bruxelles, ancora una volta. Cartina al tornasole FACTA, NON VERBA !

Roma: Le Macroregioni Europee del Mediterraneo e l’Area dello Stretto – 2

AEM – Camera dei Deputati – Sala del Cenacolo, 4 luglio 2019
Convegno “LE MACROREGIONI EUROPEE DEL MEDITERRANEO E L’AREA DELLO STRETTO”

Le Macroregioni Europee del Mediterraneo

Il Mediterraneo, considerati i legami storici tra le popolazioni delle due sponde, rappresenta lo spazio ideale per realizzare nuove forme di governance che mettano insieme gli interessi comuni a più regioni attraverso azioni sinergiche: da luogo emblematico di conflitto tra civiltà, può diventare area della cooperazione economica e del dialogo. La Sicilia massimamente per storia, apertura alle diversità, capacità di metabolizzare l’ibridismo culturale si candida ad essere naturale centro di incontro, piattaforma logistica dove allocare servizi di interesse a disposizione delle diverse realtà. Si tratta adesso di promuovere azioni sinergiche da parte degli enti territoriali per favorire opportunità che i nuovi assetti geopolitici nel Mediterraneo possono offrire per dare alla centralità geografica una dimensione politica. Le Macroregioni rappresentano uno strumento idoneo ad agevolare la cooperazione transfrontaliera proiettata in un’ottica di maggiore coesione economica: dunque migliori relazioni tra regioni di confine per più efficaci garanzie di diritti e di iniziative di sviluppo congiunto che riannodino legami socio-culturali. Il convegno del 4 luglio, nella Sala Cenacolo della Camera dei Deputati, prosegue un percorso che coinvolge Associazioni, Sindaci oltre un centinaio di professionisti, di esperti e vuole essere occasione di approfondimento a più voci, con l’auspicio di poter contare in primo luogo sull’adesione dei Presidenti delle Regioni e dei Sindaci delle Città metropolitane, naturali protagonisti di un disegno di sviluppo dell’intero Mezzogiorno, del Mediterraneo e dell’Europa. 
Prof. Cosimo Inferrera 
Presidente Associazione Europea del Mediterraneo (A.E.M.)
e del Comitato per la Macroregione Mediterranea Occidentale (C-MMO) 

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Le Macroregioni Europee del Mediterraneo

La nuova visione dell’Area Metropolitana dello Stretto
Tavola Rotonda «Che fare per il Sud?»

Roma: Le Macroregioni Europee del Mediterraneo e l’Area dello Stretto – 1

AEM – Camera dei Deputati – Sala del Cenacolo, 4 luglio 2019
Convegno “LE MACROREGIONI EUROPEE DEL MEDITERRANEO E L’AREA DELLO STRETTO”

Il Mediterraneo, considerati i legami storici tra le popolazioni delle due sponde, rappresenta lo spazio ideale per realizzare nuove forme di governance che mettano insieme gli interessi comuni a più regioni attraverso azioni sinergiche: da luogo emblematico di conflitto tra civiltà, può diventare area della cooperazione economica e del dialogo. La Sicilia massimamente per storia, apertura alle diversità, capacità di metabolizzare l’ibridismo culturale si candida ad essere naturale centro di incontro, piattaforma logistica dove allocare servizi di interesse a disposizione delle diverse realtà. Si tratta adesso di promuovere azioni sinergiche da parte degli enti territoriali per favorire opportunità che i nuovi assetti geopolitici nel Mediterraneo possono offrire per dare alla centralità geografica una dimensione politica. Le Macroregioni rappresentano uno strumento idoneo ad agevolare la cooperazione transfrontaliera proiettata in un’ottica di maggiore coesione economica: dunque migliori relazioni tra regioni di confine per più efficaci garanzie di diritti e di iniziative di sviluppo congiunto che riannodino legami socio-culturali. Il convegno del 4 luglio, nella Sala Cenacolo della Camera dei Deputati, prosegue un percorso che coinvolge Associazioni, Sindaci oltre un centinaio di professionisti, di esperti e vuole essere occasione di approfondimento a più voci, con l’auspicio di poter contare in primo luogo sull’adesione dei Presidenti delle Regioni e dei Sindaci delle Città metropolitane, naturali protagonisti di un disegno di sviluppo dell’intero Mezzogiorno, del Mediterraneo e dell’Europa. 
Prof. Cosimo Inferrera 
Presidente Associazione Europea del Mediterraneo (A.E.M.)
e del Comitato per la Macroregione Mediterranea Occidentale (C-MMO) 

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COSIMO INFERRERA Presidente A.E.M. (videoregistrazione non pervenuta)

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La nuova visione dell’Area Metropolitana dello Stretto
Tavola Rotonda «Che fare per il Sud?»

Giovanni Saccà: La nuova visione della città metropolitana dello Stretto

Experiences pubblicherà relazioni, presentazioni audiovisive, nonché la registrazione filmata dei momenti principali del convegno realizzato a Roma dall’Associazione Europea del Mediterraneo (AEM).

AEM – Camera dei Deputati – Sala del Cenacolo, 4 luglio 2019
Convegno “LE MACROREGIONI EUROPEE DEL MEDITERRANEO E L’AREA DELLO STRETTO”

di Giovanni Saccà
(Ingegnere, Esperto CAFI – Socio fondatore e Responsabile Settore Ricerca Infrastrutture, Mobilità e Trasporti A.E.M.) 

Collegamento stabile, trasporti, mobilità urbana e riqualificazione urbanistica.

La storia dell’attraversamento stabile dello stretto di Messina è lunghissima. Il primo progetto significativo risale al 1870 ed è dell’ingegner Carlo Navone. È importante ripercorrere, anche se velocemente, le tappe che hanno condotto nel 1988 alla scelta di progettare un ponte stradale e ferroviario con una campata lunga 3.300 m tra Scilla e Cariddi. Oggi, dopo che la Società Stretto di Messina S.p.A. è stata posta in liquidazione, rimane il problema di realizzare un attraversamento stabile in grado di completare il corridoio TEN-T Scandinavo-Mediterraneo. Attualmente la Norvegia, che sta adeguando l’autostrada E39, si propone di superare 8 stretti più ampi e profondi dello stretto di Messina per eliminare altrettanti servizi di navi traghetto. Per realizzare tale ambizioso programma sta progettando attraversamenti stabili sia con tecniche classiche, che con tecniche basate sugli sviluppi derivati dalla realizzazione di piattaforme offshore oceaniche utilizzate per l’estrazione di gas e petrolio da grandi giacimenti sottomarini. Arianna Minoretti, ingegnere capo del Dipartimento Statale di Ponti dell’amministrazione pubblica dei trasporti norvegese (Statens vegvesen – Norvegian Public Roads Administration) in qualità di responsabile del Progetto Ponte d’Archimede ha presentato con successo i risultati dello studio di fattibilità per l’attraversamento del Bjørnafjord, che è applicabile a molti altri attraversamenti. Utilizzando tali tecniche nello stretto di Messina, si potrebbero prendere in considerazione soluzioni in grado di realizzare attraversamenti non solo nel punto più stretto, ma anche nel punto più baricentrico rispetto ai centri abitati, in modo da minimizzare i tempi di collegamento interni all’Area Metropolitana dello Stretto. Tutto ciò con lo scopo non solo di risolvere le problematiche dei collegamenti a lunga distanza, ma soprattutto per creare le condizioni in grado di unire le città Metropolitane di Messina e di Reggio Calabria in un’unica grande città Metropolitana localizzata al centro del Mediterraneo, che diverrebbe la settima città d’Italia e la terza del Sud Italia. Tale evidenza è stata illustrata durante il convegno del 4 luglio dal Prof. Giorgio Goggi, che ha collaborato negli anni Novanta con l’Eni-Consorzio per lo Stretto di Messina nella redazione di studi trasportistici e urbanistici a corredo del progetto noto come tunnel in alveo d’Archimede. L’ipotesi progettuale qui delineata ha l’ambizione di tentare di risolvere allo stesso tempo anche i problemi di congestione urbana sia di Messina, che di Reggio Calabria. Infatti, insieme all’attraversamento stabile potrebbero essere realizzate delle linee metropolitane in grado di risolvere il problema dei trasporti pubblici delle due città metropolitane. Il tutto con lo scopo di contribuire a delineare nuove prospettive in grado di stimolare la stesura di un nuovo Piano Regolatore Generale in grado di cancellare definitivamente le tracce lasciate dal terremoto del 28 dicembre del 1908 e creare allo stesso tempo le condizioni per un nuovo sviluppo economico e sociale dell’intera area.

IMMAGINE DI APERTURA – Immagine tratta dalla presentazione dell’ing. Giovanni Saccà.