Affrancandosi dalla tradizionale funzione di conservazione che tra Sette e Ottocento ne aveva fissato il carattere di «chiesa estetica», il museo si è sempre più aperto, affermandosi come luogo di produzione artistica (la kunsthalle) per divenire poi un dispositivo contemporaneo per eccellenza, trasmutato in funzioni e significati «altri», emblematico condensatore del rapporto tra le arti e l’architettura, e tra queste e la città, il territorio e il paesaggio. Sviluppato secondo la triplice dimensione del contenitore (sia esso l’edificio museo, o lo spazio urbano e territoriale), del contenuto (la collezione, le mostre e gli allestimenti) e dei protagonisti (le istituzioni, i collezionisti, i curatori, gli artisti e gli architetti), lo studio si articola per attraversamenti diacronici, e si fonda sulla comparazione critica di 38 casi di studio, raccolti in 8 registri (o «famiglie») interpretativi del fenomeno museale per come si manifesta anche in culture e in epoche tra loro distanti.
CONTINUA A LEGGERE SU ACADEMIA.EDU (OPPURE ESEGUI IL DOWNLOAD): Architettura del Museo. Genealogia e metamorfosi del museo moderno e contemporaneo, Mario Adda Editore, Bari 2017, 157 p., ill., 31 cm (Prologo. Una «breve ma veridica» storia dell’architettura del museo)
IMMAGINE DI APERTURA tratta dalla copertina del volume
Lorenzo Pietropaolo
Architettura del Museo.
Genealogia e metamorfosi del museo moderno e contemporaneo