Ferrara, Palazzo dei Diamanti: Successo per la mostra sul Rinascimento – Superate le 70mila presenze

Ercole de’ Roberti: Dittico Bentivoglio (Giovanni II e Ginevra Bentivoglio), 1473-74 Tempera su tavola, cm 54 x 38, 1, 53,7 x 38,7 Washington, National Gallery of Art, Samuel H. Kress Collection

RINASCIMENTO A FERRARA
Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa

Ferrara, Palazzo dei Diamanti

Fino al 19 giugno 2023

Mostra a cura di Vittorio Sgarbi e Michele Danieli

Promossa da Fondazione Ferrara Arte (direttore Pietro Di Natale) e Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara

Vernice per la Stampa: giovedì 16 febbraio 2023, ore 11

Lunedì 19 giugno 2023 si è conclusa con successo di pubblico e di critica la mostra Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costaregistrando 70.229 presenze in 122 giorni. L’esposizione ha riaperto nel migliore dei modi le porte di Palazzo dei Diamanti, i cui spazi espositivi sono stati ripensati, rinnovati e ampliati dopo un complesso intervento di restauro e riqualificazione dell’edificio e del suo giardino.

La mostra, curata da Vittorio Sgarbi e Michele Danieli, con la direzione di Pietro Di Natale, ha offerto la possibilità di ammirare 120 opere provenienti da musei e collezioni di tutto il mondo e ha rappresentato un’occasione unica per scoprire, o riscoprire, l’arte di due grandi pittori ferraresi e la smagliante ricchezza del Rinascimento estense. Per quattro mesi le loro opere sono state affiancate a quelle di maestri nobili come Mantegna, Cosmè Tura, Niccolò dell’Arca, Marco Zoppo, e di altri autori a loro contemporanei, quali Antonio da Crevalcore, Guido Mazzoni, Boccaccio Boccaccino, Francesco Francia e Perugino. La rassegna è stata organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara in collaborazione con la Direzione Generale Musei e Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Ministero della Cultura, con il patrocinio di Ministero della Cultura e Regione Emilia-Romagna, e con il sostegno di Versalis e BPER Banca.

Sui 70 mila ingressi, i biglietti venduti in prevendita sono stati complessivamente 30.610, mentre i restanti sono stati acquistati presso la biglietteria di Palazzo dei Diamanti. Dai questionari di gradimento emerge che il 77% è venuto a Ferrara appositamente per visitare la mostra e che è aumentata la presenza di visitatori stranieri (il 5,15% degli intervistati). La rassegna è piaciuta moltissimo anche alle scuole: sono state 312 le classi in mostra per un totale di 7.050 studenti coinvolti (di cui 3.301 ferraresi), in notevole aumento rispetto alle precedenti esposizioni. L’opzione del biglietto integrato (biglietto unico per visitare sia la mostra che la Pinacoteca Nazionale) è stata scelta da 4.107 persone. Il nuovo bookshop di Palazzo dei Diamanti e gli articoli proposti hanno riscosso grande apprezzamento: un visitatore su 29 ha acquistato il catalogo della mostra per un totale di 2.434 copie vendute, mentre sono state vendute 4.479 guide (1 visitatore ogni 16).

Rinascimento a Ferrara ha ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella la medaglia del Quirinale, riconoscimento assegnato a iniziative di alto spessore culturale e scientifico, e ha ottenuto un successo mediatico di notevole rilievo con recensioni sulle principali testate sia nazionali che estere, e un totale di più di 1.000 uscite sulla stampa e servizi su tv e radio.

Sono stati in visita a Palazzo dei Diamanti anche Anna Maria Bernini, ministro dell’università e della ricerca, e Jon Landau, storico manager di Bruce Springsteen, Annalena Benini (nuova direttrice del Salone internazionale del libro di Torino), e moltissimi attori, tra cui Michele Placido, Massimo Lopez e Tullio Solenghi, Valter Malosti e Federico Castelluccio.

«Rinascimento a Ferrara ha mostrato la centralità dell’arte ferrarese nel mondo, lo ha fatto con un’operazione monumentale che omaggia l’Officina Ferrarese di Roberto Longhi, celebrato anche con una targa a lui dedicata a palazzo dei Diamanti – dice il sindaco Alan Fabbri –. A conferma del valore e della portata di questa operazione c’è la prestigiosa medaglia del presidente della Repubblica e gli apprezzamenti giunti anche a livello internazionale. La mostra ha inoltre segnato la riapertura del ‘nuovo’ palazzo dei Diamanti, con un bookshop, una sala polivalente, la caffetteria, un giardino di ispirazione rinascimentale interno: è l’avvio di una fase nuova, nella continuità con una grande storia. Grazie a Vittorio Sgarbi, a Michele Danieli, all’assessore Marco Gulinelli, a tutto lo staff di Ferrara Arte e del servizio musei d’arte del Comune, al personale che ha lavorato giorno e notte per offrire al pubblico la migliore esperienza di visita, con tante aperture straordinarie, potenziando così le possibilità di godere di capolavori ferraresi oggi presenti nei musei di mezzo mondo».

«Nei numeri c’è la prova del successo di pubblico, nazionale e internazionale, di una mostra – realizzata con le forze territoriali – che si è posizionata tra i più grandi appuntamenti espositivi in Italia in questo 2023. Merito dell’intuizione di Vittorio Sgarbi e di Michele Danieli, merito del grande lavoro di squadra realizzato da Comune e Fondazione Ferrara Arte e dal lavoro del personale assegnato ad accessi, sale, biglietteria e sicurezza. Rinascimento a Ferrara è stata anche l’occasione per ‘collaudare’ la perfetta macchina di palazzo dei Diamanti, riaperto a febbraio dopo un corposo intervento che ne ha restituito appieno la magnificenza e che sta mostrando al grande pubblico tutte le potenzialità del più grande palazzo rinascimentale del Nord Italia» dice l’assessore alla Cultura Marco Gulinelli.

«L’apprezzamento e l’entusiasmo che il grande pubblico, gli addetti ai lavori e la stampa, anche internazionale, hanno manifestato in questi quattro mesi confermano in maniera inequivocabile la bontà di un progetto espositivo per molti versi difficile ed estremamente impegnativo sul piano organizzativo – commenta Pietro Di Natale, direttore della Fondazione Ferrara Arte –. Le tante copie vendute dell’agile guida e dell’informatissimo catalogo indicano che i visitatori hanno voglia di approfondire la conoscenza di artisti straordinari, ma ancora – o, meglio, sinora – poco noti, quali Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa, che, come hanno dimostrato i loro capolavori riuniti a Palazzo dei Diamanti, vissero il loro tempo da assoluti protagonisti ponendosi tra le principali personalità del Rinascimento nell’Italia settentrionale. Tutto questo ci invoglia a proseguire nel percorso di studio e di valorizzazione dei grandi maestri antichi della scuola ferrarese programmato per i prossimi anni: un progetto ambizioso, fortemente sostenuto dall’amministrazione comunale, che si concretizzerà, come è stato per la mostra appena terminata, grazie al lavoro corale dei professionisti che compongono l’affiatata squadra di Ferrara Arte che ho l’onore di dirigere».

«La prima della grandi mostre sul “Rinascimento a Ferrara” ha inorgoglito ed emozionato chiunque l’abbia vista, per l’importanza dei prestiti di opere da ogni museo del mondo, con la resurrezione di due artisti sublimi e la conferma della grandezza della pittura ferrarese», dichiara il presidente della Fondazione Ferrara Arte, Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura e curatore Vittorio Sgarbi, che anticipa: «Stiamo lavorando alacremente per le prossime mostre sul Cinquecento e sul Manierismo a Ferrara».

«Siamo onorati di aver riportato a Ferrara queste opere magnifiche. L’entusiasta collaborazione di tanti Musei italiani e stranieri ha dimostrato la bontà del nostro progetto, che all’inizio ci sembrava davvero ambizioso. Ringrazio Ferrara Arte e tutta la città di Ferrara per averlo essere riusciti a tradurlo in realtà» è il commento del curatore Michele Danieli.


Informazioni
tel. 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it
www.palazzodiamanti.it

Ufficio Stampa
Ufficio Stampa Fondazione Ferrara Arte
Anja Rossi
3404190867
comunicazione.ferrararte@comune.fe.it

In collaborazione con
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo 
www.studioesseci.net tel. 049663499
rif. Simone Raddi simone@studioesseci.net 

Al Museo Chiossone di Genova torna in mostra “La grande onda” di Hokusai, l’onda più famosa della storia dell’arte

Hokusai, La Grande Onda

Il Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone riapre al pubblico dopo circa due anni di attesa con la mostra

“La Grande Onda. L’importanza dell’acqua nella cultura giapponese”

Dal 24 giugno al 24 settembre a Genova

Qual è l’onda più famosa della storia dell’arte? Senza dubbio quella raffigurata nell’opera “Nel cavo d’onda al largo di Kanagawa” di Hokusai, una stampa xilografica ukiyoe pubblicata nella celebre serie “Le Trentasei vedute del Monte Fuji“, di cui il Museo Chiossone conserva orgogliosamente un magnifico esemplare. Viene chiamata “La Grande Onda” ma il suo titolo originale è ben più preciso e ci indica sia il luogo che il tipo di onda ritratta.

Il Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone, situato all’interno di Villetta Di Negro, è una delle più importanti collezioni di arte orientale in Europa e la più importante in Italia. Chiuso da settembre 2021 per lavori di adeguamento strutturale e impiantistico –- viene restituito al pubblico che ora potrà anche accedere alla grande terrazza recuperata, con vista panoramica straordinaria sul centro storico della città e sul mare e il suo porto.

Venerdì 23 giugno, con apertura serale straordinaria dalle 20 alle 23 e a ingresso gratuito, il Chiossone accoglierà i visitatori con l’inaugurazione della mostra temporanea in occasione di The Grand Finale di Ocean Race.  La rassegna, che sarà visitabile fino al 24 settembre, è curata dalla direttrice del museo Aurora Canepari.

Il Giappone, circondato dal mare su tutti i lati e con un clima umido e abbondanti precipitazioni, ha sviluppato un rapporto forte e ambivalente con l’acqua: presenza familiare e vivifica quando irriga le risaie e dona una pesca fruttuosa, ma anche terribile minaccia, quando si manifesta con la forza dell’Oceano o delle alluvioni. Nell’arte l’acqua è stata raffigurata in una varietà di soggetti fin dall’antichità, inclusi luoghi famosi, paesaggi e motivi decorativi nelle arti applicate. Soprattutto nella stampa xilografica di fine ‘800, l’acqua è stata la protagonista di un’ampia gamma di opere in cui poter utilizzare e trasmettere il vibrante blu del pigmento Blu di Prussia, di tendenza all’epoca. L’esempio più famoso è la Grande Onda di Hokusai, opera che ha superato qualsiasi altra immagine esistente per numero di riproduzioni e iconicità.

Proprio attorno a questa celebre stampa, di cui il Museo Chiossone conserva un magnifico esemplare, si articola il percorso dell’esposizione temporanea. Dai paesaggi con mari, laghi, fiumi e cascate ai significati simbolici nel buddhismo e nello Shinto, nella cultura giapponese il tema dell’acqua si ritrova in molteplici forme e con diversi esiti.

In mostra, oltre 60 stampe ukiyoe a tema acquatico dellacollezione Chiossone, tra cui i celebri paesaggi diHokusai e Hiroshige, le scene di vita di città di Kunisada e Yoshitoshi e i soggetti fantastici di Kuniyoshi. In dialogo coi capolavori dei grandi maestri di periodo Edo (1603-1868), saranno esposte due opere di arte contemporanea dell’artista giapponese Oki Izumi che, confrontandosi con la collezione genovese, si è interrogata sui significati dell’acqua e vi ha donato forma nelle sue sculture in vetro.

Utagawa Hiroshige, I gorghi di Naruto

Il Museo Chiossone

Il Museo Chiossone, ubicato nel centro di Genova all’interno del parco ottocentesco di Villetta Di Negro si trova un luogo dedicato all’Estremo Oriente. Rivolto verso il mare con tanto di terrazza panoramica ristrutturata, vanta la collezione di arte giapponese più grande e importante d’Italia, raccolta dall’artista e incisore genovese Edoardo Chiossone, durante il lungo periodo vissuto in Giappone alla fine del XIX secolo. Chiossone è noto in tutto il mondo per aver progettato le prime banconote e carte valori giapponesi.

Quella di Chiossone fu la prima collezione di arte orientale italiana ad essere aperta al pubblico, nel 1905, nella originaria sede presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti, mentre dal 1971 è esposta nell’attuale edificio, appositamente progettato dall’architetto genovese Mario Labò negli anni ’50.

Il patrimonio civico del Museo conta più di 15mila opere ed è formato per la maggior parte da capolavori di arte giapponese, ma conserva anche opere d’arte della Cina e del sud est asiatico. Il percorso permanente, ora rinnovato ma fedele all’ordinamento storico, propone una selezione delle categorie artistiche collezionate da Chiossone: nel salone a piano terra si trovano grandi sculture buddhiste in bronzo, mentre nelle gallerie sono esposte armi e armature da samurai, rari reperti archeologici, maschere teatrali, assieme a porcellane, smalti, lacche, sculture in legno e piccoli bronzi, tutti di elevato valore artistico e di grande interesse culturale. Gli eccezionali dipinti e le famosissime stampe xilografiche ukiyoe sono visibili durante mostre temporanee, organizzate per consentire la rotazione di queste delicate opere, che per preservare al meglio la loro integrità vengono conservate nei depositi.

L’evento di riapertura del museo e la mostra hanno ottenuto il patrocinio del Consolato del Giappone a Milano.


Info: Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone – piazzale Mazzini 4 – 16122 Genova – Tel 010 5577950 – museochiossone@comune.genova.it
http://www.chiossone.museidigenova.it/

Orario: da martedì a venerdì h 9 – 19. Sabato e domenica h 10 – 19.30
Ingresso: intero € 5 – ridotto € 3.

La mostra La Grande onda. L’importanza dell’acqua nella cultura giapponeseè inclusa nel biglietto d’ingresso.
Con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo e sponsorizzata da Iren.

Melina Cavallaro
Uff. stampa & Promozione FREE TRADE Roma, Media Relations per la Città di Genova 
Valerio de Luca –  resp. addetto stampa
Via Piave 74, 00198 Roma

Cernobbio: Unveiled: Cutting Wrapping Carving Straining

Piero Atchugarry Gallery
presenta

Unveiled: Cutting Wrapping Carving Straining
Opere di Lucio Fontana, Christo e Jeanne-Claude, Pablo Atchugarry e Arcangelo Sassolino

Cernobbio (CO), Via Cavallotti 7-9, 22012
24 giugno – 10 settembre 2023
Inaugurazione 24 giugno ore 17

Piero Atchugarry Gallery presenta la mostra “Unveiled: Cutting Wrapping Carving Straining“: circa 20 opere firmate Lucio Fontana, Christo e Jeanne-Claude, Pablo Atchugarry e Arcangelo Sassolino.
Dal 24 giugno al 10 settembre, nel cuore di Cernobbio sul Lago di Como, quattro grandi nomi dell’arte contemporanea – diversi per stile, media e tecniche impiegate – dialogheranno tra loro in una mostra che mette al centro un desiderio artistico condiviso: spingere i confini delle loro rispettive pratiche, sfidare le convenzioni, esplorare nuove possibilità svelando la bellezza universale dell’arte.
La fascinazione per la materialità dei mezzi scelti e quanto essi offrono per esplorare la forma, lo spazio e la percezione, sono questi gli elementi comuni di Lucio Fontana, Christo e Jeanne-Claude, Pablo Atchugarry e Arcangelo Sassolino, grandi artisti diversi tra loro di cui la mostra di Cernobbio racconta affinità e intersezioni che si connettono nel tempo e nello spazio.

IN MOSTRA
Lucio Fontana, tra i più grandi maestri del XX Secolo, famoso per il suo innovativo movimento Spazialista, ha sempre cercato di integrare arte, spirito e scienza-materia spirito in un gesto radicale di liberazione spaziale e concettuale.
La bidimensionalità della tela e la profondità sono elementi tipici della sua poetica, così come i tagli, icone dell’avanguardia post-bellica che sfidando i confini tra pittura e scultura.
In mostra le sue perforazioni su carta come Concetto spaziale (1966-1968 e 1964-1965) e i lavori in terracotta come Concetto Spaziale (1962-1963)

Lucio Fontana Concetto spaziale, 1966-1968_Courtesy of Piero Atchugarry Gallery and the artist

Christo e Jeanne-Claude, coppia di artisti pioniera della land-art, noti per le monumentali installazioni ambientali e per aver trasformato interi paesaggi in spettacoli sorprendenti di texture e forma, “impacchettando” il mondo.
In In mostra i disegni preparatori (2004-2006) per il progetto Over the River, mai realizzato, per il fiume Arkansas in Colorado, dove avevano previsto pannelli di tessuto innalzati ad un’altezza tra i tre e i dieci metri sopra il livello dell’acqua a ricoprire ponti, strade, binari, rocce e alberi.

Firmate Pablo Atchugarry, due sculture dai colori sgargianti e dalle importanti dimensioni. Lo scultore italo-uruguayano, con le sue opere poetiche e astratte, esplora il potenziale espressivo del marmo e del bronzo. Il suo lavoro sfida la tradizionale concezione della scultura come oggetto statico, incoraggiando l’interazione e lo sguardo dell’osservatore. In mostra Untitled, due lavori di recente produzione in marmo e bronzo.

Pablo Atchugarry Untitled, 2022 Bronze coated with automotive paint, Dimension 1: 74.5 x 26 x 27 cm, Courtesy of Piero Atchugarry Gallery and the artist

A chiudere l’esposizione Arcangelo Sassolino, scultore e artista concettuale italiano. Energia cinetica, suono e violenza sono alla base della sua sperimentazione, in grado di mettere in discussione le nostre prese di potere, forza e controllo.
Le sue opere spesso coinvolgono il metallo – piegato e deformato – per creare forme dinamiche e fluide, esplorando la relazione tra la forza e la materialità.
In questa mostra esposte due lavori del 2020 e 2021 che raccontano a pieno lo stile di Sassolino.

Arcangelo Sassolino Contro freccia, 2020_Courtesy of Piero Atchugarry Gallery and the artist

In “Unveiled: Cutting Wrapping Carving Straining” ogni artista rappresenta la propria prospettiva e il proprio approccio nella messa in discussione della concezione di spazio, forma e materialità.
Al pubblico l’invito ad esplorare le somiglianze e le differenze di questi quattro maestri e a comprendere più profondamente la capacità dell’arte di mettere in discussione le nostre percezioni.


Ingresso gratuito
Titolo: Unveiled: Cutting Wrapping Carving Straining.
Opere di Lucio Fontana, Christo e Jeanne-Claude, Pablo Atchugarry e Arcangelo Sassolino
Sede: Cernobbio (CO), Via Cavallotti 7-9, 22012
Date: 24 giugno – 10 settembre 2023
Inaugurazione: 24 giugno ore 17
Orari: dal martedí alla domenica: 11.00-12.00 e dalle 13.00-20.00
Info: +1 631 565 1671 | +39 376 1212175
italy@pieroatchugarry.com
www.pieroatchugarry.com

Ufficio stampa
Adele Della Sala ads@ufficiostampa-arte.it
Anastasia Marsella am@ufficiostampa-arte.it

Reggia di Colorno: GIORGIO KIARIS DIAFRAMMI

Diaframma gramina nova, 2023, tempera su tela 100×240-8 cm ogni tela 1080×80 cm

GIORGIO KIARIS DIAFRAMMI

sabato 24 giugno alle 18.00
Reggia di Colorno (PR)
A cura di Claudio Cerritelli con la direzione di Antonella Balestrazzi

La mostra “Giorgio Kiaris Diaframmi“si inaugura sabato 24 giugnoalle ore 18.00, alla Reggia di Colorno – Appartamenti Farnesiani, a Colorno (PR), in piazza Giuseppe Garibaldi.
Con il patrocinio della Provincia di Parma, la mostra è curata da Claudio Cerritelli, con la direzione di Antonella Balestrazzi, ed è organizzata da Antea – Progetti e Servizi per la Cultura e il Turismo.  Aperta al pubblico fino al 10 settembre, da martedì a domenica, con orario 10.00 – 13.00 | 15.00 – 18.00.

Giorgio Kiaris studio 2

Le opere di Giorgio Kiaris, con la loro energia cromatica e l’eterogenea varietà di toni e colori creano una relazione quasi simbiotica tra la composizione degli affreschi delle sale e le opere, rendendo indispensabile e “naturale” tale sinergia all’equilibrio finale dell’esposizione. È una nuova “divagazione” contemporanea, quella allestita nelle Sale degli Appartamenti Farnesiani della Reggia di Colorno: i lavori di Giorgio Kiaris sono valorizzati da un allestimento minimal che esalta le potenti immagini e al tempo stesso sposa la bellezza delle signorili sale che le ospitano. È particolarmente stimolante vedere come l’arte contemporanea, in tutte le sue espressioni, si integri nel contesto artistico delle sale e come prenda vita nel prestigioso contenitore qual è la Reggia di Colorno.  


RSVP
Ufficio stampa:
Aps Comunicazione | Federica Zar zar@apscom.it

dott.ssa Federica Zar
Aps comunicazione Snc di Aldo Poduie e Federica Zar
viale Miramare, 17 • 34135 Trieste
Tel. e Fax +39 040 410.910

Firenze, Opificio delle Pietre Dure: In mostra “La Madonna con Bambino di San Lorenzo”

Opificio delle Pietre Dure, Firenze – Musei italiani Sistema nazionale

Dal 22 giugno al 6 settembre per la rassegna: Caring for Art. Restauri in mostra

«La Madonna con Bambino dal Chiostro della Basilica di San Lorenzo a Firenze»

al Museo dell’Opificio delle Pietre Dure

É il secondo appuntamento della rassegna per far conoscere al grande pubblico il lavoro degli undici settori di restauro dell’Istituto fiorentino, costantemente impegnato nella conservazione del ricco patrimonio artistico italiano e non solo.

Opere selezionate che sono state oggetto di importanti interventi conservativi presso l’OPD saranno esposte  con cadenza periodica al Museo dell’Opificio, dove potranno essere ammirate  a lavori conclusi, prima di fare ritorno nei loro luoghi di provenienza.

«Il Museo, che espone esemplari straordinari dell’antica manifattura medicea si apre così», nelle parole di Emanuela Daffra, Soprintendente dell’OPD, «alle attività che sono il cuore del moderno Opificio e accompagna il visitatore raccontandone i risultati».

La Madonna con Bambino dal Chiostro resterà esposta fino al 6 settembre 2023: visitando il Museo i visitatori sosterranno i territori colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna e nelle Marche.

Restauro:
Opificio delle Pietre Dure,
Soprintendente Marco Ciatti, Emanuela Daffra
Settore restauro Materiali Ceramici Plastici e Vitrei- Direzione: Laura Speranza
Direzione lavori: Laura Speranza
Direzione tecnica: Chiara Gabbriellini
Esecuzione restauro: Chiara Gabbriellini
Per le cornici in argento
Settore restauro Oreficerie e Glittica- Direzione: Riccardo Gennaioli
Esecuzione Restauro: Sara Bessi e Camilla Puccetti coadiuvate da Paolo Belluzzo e Cinzia Ortolani
Diagnostica, analisi e ricerca: Andrea Cagnini, Monica Galeotti, Francesco Cantini, Laboratorio Scientificio OPD, per spettroscopia Ft-IR, osservazioni al microscopio ottico e microscopio elettronico a scansione; Marco Mattonai e Francesca Modugno, Dipartimento di Chimica e Chimica industriale dell’Università di Pisa, per gascromatografia con rivelatore a spettrometria di massa (Py-Gc/MS)
Alta Sorveglianza: SABAP Firenze, Pistoia e Prato- Soprintendente: Andrea Pessina, Antonella Ranaldi; Funzionario: Lia Brunor

Madonna con Bambino dal Chiostro della-Basilica di San Lorenzo a Firenze

La Madonna con Bambino dal Chiostro della Basilica di San Lorenzo a Firenze: un esempio di industria artistica

Si tratta di un bassorilievo in stucco (cm 63x48x3) del XV o XVI secolo copia fedele della Madonna Panciatichi, delicatissimo  marmo di Desiderio da Settignano conservato al Museo del Bargello e secondo Francesco Caglioti realizzato fra il 1450 e il 1455, quando l’influenza di Donatello sul giovane scultore era particolarmente forte.

Nelle botteghe quattrocentesche era uso trarre copie o calchi dalle composizioni più fortunate dei maestri, in materiali diversi e talvolta con leggere varianti. Quella ora esposta al Museo dell’OPD è opera di un artista anonimo dalla  mano molto sensibile che è riuscita a mantenere intatta la grazia straordinaria dell’originale, purtroppo oggi consunto in superficie poiché esposto all’aperto, sul muro esterno del palazzo collocato fra via de’ Pucci e via Cavour, fino al 1920 quando entrò nelle collezioni del Bargello.

La nostra Madonna in stucco, che ripropone in tutta la loro delicatezza i sottili passaggi di piani ora in parte perduti nell’originale  doveva essere dipinta di bianco,  per simulare il marmo ed era impreziosita da dorature a foglia  sui bordi della veste,  sui festoni vegetali nello sfondo e sui capelli della Vergine e del Bambino.

Probabilmente in seguito alla rottura in numerosi frammenti e al successivo incollaggio era stata ridipinta con uno spesso strato scuro ad imitazione del bronzo, che appesantiva il modellato e ne falsava profondamente l’aspetto.

Ora dopo la pulitura ed il ritocco discreto, pur con le alterazioni subite a causa del tempo e dei trattamenti cui è stata sottoposta  ci cattura con la sua pacata luminosità, che più facilmente immaginiamo brillare nei suoi dettagli dorati.

Anche le corone in argento poste sulle aureole della Madonna e del Bambino sono state restaurate: eliminate le patine scure e protette con vernice trasparente, mediante chiodi d’argento sono state riapplicate sull’opera, per raccontare la devozione di cui l’immagine è stata oggetto nel corso della sua storia.


Dove e quando
Caring for Art. Restauri in mostra – Esposizioni temporanee al Museo dell’OPD
La Madonna con Bambino dal Chiostro della Basilica di San Lorenzo a Firenze
Dal 22 giugno al 6 settembre 2023
 
Museo dell’Opificio delle Pietre Dure
Via degli Alfani 78 – Firenze
 
Orari di apertura: lunedì-sabato 8.15-14.00
La tariffa d’accesso è compresa nel costo del biglietto di ingresso al Museo (intero 5 €, ridotto 3 €).

Roma – In forma fluens: le sculture di Isabella Nurigiani in mostra alla Camera dei Deputati

IN FORMA FLUENS –
ISABELLA NURIGIANI

A cura di Cornelia Bujin

CAMERA DEI DEPUTATI

Complesso di Vicolo Valdina – Piazza di Campo Marzio, 42

Inaugurazione su invito: Martedì 27 giugno 2023, ore 18.00

* l’ingresso è consentito entro le ore 17.45 fino a capienza della sala, con obbligo di giacca per i signori

Apertura al pubblico: dal 28 giugno al 7 luglio 2023, ore 11.00 -19.00

La mostra personale di Isabella Nurigiani, presentata nello spazio del Complesso di Vicolo Valdina afferente alla Camera dei Deputati vede esposte circa 20 opere di grande e piccolo formato realizzate in ferro, bronzo e marmi pregiati.
Un percorso espositivo importante che racconta l’evoluzione artistica e l’incontro plastico di Isabella Nurigiani con materiali diversi la cui dimensione tattile e spaziale raggiunge forme alte di poesia. Le sue sculture, siano esse di pietra o di ferro, interpretano il dualismo tra stasi e movimento, secondo quella ricerca dell’inafferrabile limite tra qualcosa che sta per accadere o che sta per trasformarsi.

Da Danseuse del 2019, in ferro, a In Mutazione Verde#2 del 2019, in bronzo, a Fusioni del 2020, in bronzo e marmo rosa del Portogallo, a Forma Fluens del 2006, in marmo di Carrara, le opere di Isabella Nurigiani parlano del rapporto simbiotico con la materia, con la forma, con il tempo, con lo spazio uno in funzione dell’altro. La Sala del Cenacolo del Complesso di Vicolo Valdina sarà la cornice di uno spazio settecentesco che dialoga con le forme contemporanee senza timori, aprendosi alla fluidità essenziale di una bellezza che entra a stretto contatto con i luoghi della memoria rendendoli vivi e accessibili.

In questo dialogo entrano tre grandi opere collocate nel suggestivo chiosco del Complesso di Vicolo Valdina a sottolineare che non esiste un dentro e un fuori, uno spazio chiuso o aperto, ma che il luogo diviene funzione e visione. Totem del 2018, in marmo statuario e marmo nero del Belgio come Scatole inattive del 2013, in ferro, e Prigionieri di se stessi del 2018 in bronzo e marmo Calacatta, raccontano non soltanto la genesi evolutivo/materica di Isabella Nurigiani, ma questo suo sentire l’arte e la scultura come energia vitale che può aiutare alla comprensione, come  all’abbattimento di frontiere ideologiche, e può anche essere slancio e gioia condivisa, ponendola tra i protagonisti di quel particolare filone creativo che si distingue per una ricerca segnica e oggettuale che tende a scardinare quei codici linguistici precostituiti, donando all’opera il compito di stabilire relazioni tra “l’uomo e gli elementi primari”. 

Isabella Nurigiani – Note biografiche

Dopo il diploma in scultura all’Accademia di Belle Arti di Roma, la vita artistica di Isabella Nurigiani si trasforma in una risoluta ricerca sulla pura forma: un duro e costante esercizio plastico le consente cosi di entrare nell’essenza della forma, intesa come manifestazione subliminale. Il suo approccio alla scultura nasce dalla libertà formale, dalla forza e potenza del suo sentire. Le sue opere conservano le forme essenziali ed il contatto con il nucleo primitivo di un’idea. La nozione di forma essenziale è concepita come materializzazione del senso del significato.

La creazione viene vissuta come un’urgenza del momento, una forza interiore che prende forma attraverso la continua sperimentazione di differenti materiali.
Partendo da ricerche approfondite e con un raro e puntuale dialogo interiore tra ragionamento e sensibilità per i materiali e le forme, Isabella Nurigiani piega la materia al suo volere, sia esso legno, marmo, metallo, vetro assume una leggerezza che prima soggiace e poi rinasce grazie ad una alchimia che trasforma l’azione in rivoluzione sentimentale. Modula la propria esecuzione affinando il concetto secondo la comunicabilità di sé e dell’opera, innescando, in tal modo, il gioco dello scambio e del dialogo interpersonale. L’eliminazione dell’oggetto figurativo non è rinuncia alla totalità dell’espressione e al dialogo con il reale, è solo rinuncia all’oggetto “espressivo”.

Molte le partecipazioni a mostre personali e collettive a livello internazionale. Vive e lavora a Roma e Pietrasanta.

Formafluens

La passione per l’arte è una catena continua di rivoluzioni

La passione per l’arte è una catena continua di rivoluzioni.
L’arte nella sua totalità e la scultura nella sua specificità, sono per me fonte di vita, di energia che irrompono in ogni istante della mia esistenza chiedendo, sollecitando, suggerendo di volta in volta, una diversa percezione del luogo fisico, dello spazio sociale, dell’ambiente culturale, non con l’intento di provocare o di stupire, ma con la volontà di intervenire, di mutare.
Una passione che ha modificato il mio mondo. Un mondo migliorato, armonioso, un mondo senza guerre, un mondo curioso dove ogni sottile variazione ha la sua importanza, un mondo che, visto attraverso il filtro dell’arte, genera emozioni travolgenti: generosità e meraviglia; dove qualunque luogo può essere attraversato squarciando il velo della dimensione temporale abbracciando passato, presente e futuro.
Ho intrapreso questo viaggio alla ricerca espressiva tanti anni fa, un viaggio che mi ha condotto in un luogo dove l’immaginazione mi slega dallo spazio e dal tempo presente per un altrove che mi spinge oltre i limiti, abbandonando il percorso di resistenza, senza paura.
I materiali che utilizzo, marmo, ferro, bronzo uniscono il pensiero al gesto creativo dando vita ad una forma che si staglia verso un’apertura che raccoglie dissonanze apparenti ma che dialogano fra di loro esplorando il movimento, il suono, in un andirivieni di tensione e di offerta, un gioco dello scambio.
E, attraverso il gesto, il segno che catturano i contorni e le superfici, la forma diventa visione.

ISABELLA NURIGIANI


Ganzirri (Messina), FORO G gallery: “AMMARE. Frammenti dal mare all’onirico” di Roberta Guarnera – Testo critico

LA MOSTRA

“Annamu ammare” è un’ espressione tipica siciliana di esortazione, che indica la volontà di dirigersi verso il mare. Questa espressione rafforzata implica il fatto di godersi una bella giornata di sole proprio al mare.

AMMARE FRAMMENTI DAL MARE ALL’ONIRICO indica un gesto, un movimento verso la costa, verso la distesa blu, oltre i confini reali al fine di rafforzare col mare un rapporto, una relazione intensa.

L’artista Roberta Guarnera di origini messinesi, fotografa professionista ed artista eclettica, da siciliana dichiara di aver sempre avuto un contatto prima di tutto visivo, ma poi assolutamente viscerale con il mare che bagna la costa siciliana, un rapporto fisico profondo, un suono che sente tutte le sere e tutte le mattine.


Ed è proprio attraverso questa distesa blu profonda e misteriosa che l’artista propone nella sua esposizione un’evocazione oggettiva ed oggettuale composta di frammenti e conchiglie rinvenute sulla spiaggia, dono del mare all’uomo a suggellare un rapporto millenario fatto di leggenda e mito, un’evocazione appunto che trascende dalla realtà fisica.

Frammenti e conchiglie hanno a che fare con un atteggiamento primitivo, la raccolta: sono scarti che si riferiscono al concetto di vita e di evoluzione dove tutto torna. Raccogliendo frammenti, siano essi frammenti lignei o conchiglie ci facciamo depositari di un dono quello che il mare ci porge costantemente dopo una poetica mareggiata. Una sorta di panta rei, dice l’artista dove tutto scorre. Roberta Guarnera raccoglie questi doni marini, oggetti reali e ne compone un archivio, un repertorio filtrato dal suo subconscio quasi a voler raccontare il mondo del sogno, il mondo onirico dell’uomo, fatto di stravolgimenti di forma e significato.

La conchiglia, forma perfetta naturale, ci ricorda che facciamo parte della natura rievocando il nostro carattere umano e l’evoluzione della specie in senso reale e anche mitologico. A suggellare una lotta tra l’uomo e il mare che genera pero uno scambio una restituzione di doni , di ciò che buttiamo e di ciò dimentichiamo.


Le conchiglie vengono riprodotte attraverso il mezzo fotografico ma subiscono un’ alterazione onirica a voler suggellare ed imprimere stati del subconscio dell’artista che producono una nuova realtà tutta personale e sognante.

I frammenti di legno sono lembi vegetali distrutti caduti in mare che il mare ci restituisce in una nuova forma, una sorta di souvenir marino .È cosi che l’artista li enumera chiamandoli frammenti onirici perchè anche questi come le conchiglie subiscono una manipolazione artistica inedita e inusuale.


I frammenti sono riprodotti attraverso il mezzo fotografico nella loro cruda realtà, ma l’artista anche qui va oltre riproducendo in maniera segnica e materica l’ombra prodotta sotto la luce del sole. Frammenti fotografati ed ombre vengono poi combinati secondo una manipolazione che ha a che fare ancora una volta col lo stato inconscio ed onirico dell’artista che compone nuovi ed originali reperti di un vocabolario e di un archivio reinventato, un nuovo codice di natura a rappresentare quel mondo onirico che tutti dovremmo coltivare per continuare a meravigliarci di fronte alle cose.

Una resa fisico materica a comporre un nuovo sistema ibrido grafite-fotografia che riproduce non una semplice immagine bidimensionale del frammento ma un’ombra che fa presupporre ad una sua nuova vita e ad una sua intrinseca tridimensionalità. Un rapporto segnico materico di una onirica mappatura ibrida composta in visione onirica dall’artista.

Conchiglie e frammenti vanno cosi a formare nell’inconscio dell’artista un repertorio che può mutare incessantemente in base al diverso orientamento del sole, che producendo ombre diverse da vita ad una serie infinita di composizioni visive possibili come i sogni che animano le nostre menti, frammenti onirici uno diverso dall’altro in una serie infinita di forme in divenire, sogni che secondo l’artista dovremmo cercare di ascoltare per continuare a meravigliarci e sorprenderci di fronte alla realtà che osserviamo.

Opening sabato 24 giugno, alle ore 18:30, presso la FORO G gallery 
in Via Lago Grande, 43B, Ganzirri- Messina
° Si prega di seguire on line gli orari di visita


FORO G gallery
foroggallery.com
Via Lago Grande 43B 98165 Ganzirri (ME)
Instagram: @forog.gallery

Bologna, Palazzo Albergati: “VINCENT PETERS. Timeless Time”

Vincent Peters, Charlize Theron I, NY, 2008, 140×180 cm

Dal 28 giugno Palazzo Albergati ospita una straordinaria e seducente mostra dedicata a
VINCENT PETERS.

Dopo il grande successo riscosso a Palazzo Reale di Milano, con code infinite, gli scatti del grande fotografo di fama internazionale che ha reso immortali celebrities, brand e campagne pubblicitarie in tutto il mondo, arrivano a Bologna.

Timeless Time è il titolo del viaggio tra gli scatti iconici e senza tempo del fotografo Vincent Peters che, fino al 1 ottobre, presentauna selezione di lavori in bianco e nero in cui la luce è protagonista nel definire le emozioni e raccontare le storie dei soggetti ritratti e della loro intima capacità di riflettere la bellezza.
Christian Bale, Monica Bellucci, Vincent Cassel, Laetitia Casta, Penelope Cruz, Cameron Diaz, Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow sono solo alcuni dei personaggi famosi i cui ritratti sono esposti a Palazzo Albergati.

La mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con Nobile Agency e vede come sponsorCredem e FR Boutiquesponsor tecniciFerrari TrentoProcessusDigital Light e mobility partner Cotabo.

Vincent Peters, Scarlett Johansson, NY, 2017, 90×110 cm

Titolo
Vincent Peters. Timeless Time

Sede
Palazzo Albergati
Via Saragozza 28, Bologna

Date al pubblico
28 giugno – 1 ottobre 2023

Biglietti
Intero € 10,00
Ridotto € 8,00

Orari
Tutti i giorni, dalle ore 10 alle ore 20
(la biglietteria chiude un’ora prima)

Hashtag e tag ufficiali
#VincentPetersBologna
@vincentpeters_studio
@vincentpeters1
@arthemisiaarte
@nobileagency
@affcomunicazione
@gabrynobile

Informazioni e prenotazioni
www.palazzoalbergati.com
www.arthemisia.it
T. +39 051 030141

Ufficio StampaArthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306 | T. +39 06 87153272 – int. 332

Messina: 58 artisti per la memoria – Una mostra collettiva per ricordare la strage di Chiusa Gesso del ’43

Il 14 agosto del 1943, esattamente ottant’anni fa, nella contrada Chiusa di Orto Liuzzo, detta allora Chiusa Gesso, i tedeschi in ritirata uccisero cinque carabinieri e un civile.

Adesso l’Anpi messinese vuole ricordare quel tragico episodio, che solo adesso emerge dal silenzio, preparando una targa commemorativa che sarà apposta e inaugurata il prossimo 14 agosto.

Per affrontare i costi economici dell’operazione l’Associazione nazionale partigiani d’Italia ha chiesto un aiuto all’Associazione culturale “Spazioquattro. Incontri d’Arte” per indire una mostra mercato a sostegno dell’iniziativa.

Hanno risposto in 58 e sono i seguenti artisti: Antonio Amato, Mario Ampelli, Gianfranco Anastasio, Mariaceleste Arena, Siro Barbagallo, Maria Berenato, Piero Basilicò, Nunzio Bonina, Francesca Borgia, Nino Bruneo, Nino Cannistraci, Francesco Carta, Dora Casuscelli, Gregorio Cesareo, Enzo Currò, Michela De Domenico, Fortunato Del Dotto, Nunzio Di Dio, Graziella Di Perna, Massimo Di Prima, Ninni Ferrara, Giovanni Fiamingo, Pippo Galipò, Antonio Giocondo, Paolo Giocondo, Carlo Giorgianni, Angela Impalà, Mimmo lrrera, Elisa La Rosa, Giacomo Lattene, Sabrina Lo Piano, Davide Lupica, Rocco Luvarà, Mantilla, Laura Marchese, Mariella Marini, Pasquale Marino, Laura Martines, Emiliano Martino, Lorenzo Martino, Josè Martino, Sandro Messina, Sebastiano Occhino, Riccardo Orlando, Giovanni Pagliaro, Puccio, Stello Quartarone, Maria Rando, Rosa Rigano, Silvia Ripoli, Ugo Sansone, Angelo Savasta, Enzo Savasta, Demetrio Scopelliti, Piero Serboli, Alexandra Stralucica, Sara Teresano, Togo.

Ognuno di loro donerà una sua opera; il ricavato della vendita sarà devoluto appunto alla preparazione e alla collocazione dell’opera artistica, ideata da Pippo Martino.

Il “vernissage” della mostra collettiva avrà luogo giovedì 22 giugno, alle ore 18, presso “Spazioquattro” di via Ghibellina 120. La mostra resterà aperta dal 22 al 24 giugno.


Anpi – Associazione nazionale partigiani d’Italia
Comitato provincia di Messina
Comunicato stampa 19 giugno 2023

Roma: Spazio all’Arte presenta la mostra WATER di Hadeel Azeez in collaborazione con Blue Factory

Invito

WATER

Il 28 giugno 2023 a Spazio all’Arte l’inaugurazione della mostra di Hadeel Azeez

In collaborazione con
BLUE FACTORY
Impianti, tecnologie, sostenibilità dell’acqua.

Spazio all’Arte adempie all’intenzione  per cui la casa d’aste bresciana Capitolium Art ha aperto questo luogo a Roma (che non è una galleria, pur essendo uno spazio privato) e che è quella di dare attenzione, attraverso i suoi eventi e come possibile, ai temi sociali dell’oggi, come in questo caso la gestione sostenibile della risorsa “acqua”. Come sempre l’Arte ha il merito di avvicinare attraverso il suo sguardo il pubblico a temi importanti suscitando il suo interesse e la sua curiosità. E a volte spingendolo all’azione.
La mostra WATER espone opere di Hadeel Azeez ed è realizzata in collaborazione con Blue Factory.

WATER: è la protagonista del pianeta in tanti modi piccoli e grandi, istruisce infrastrutture sostenibili, sostiene il benessere individuale e collettivo, crea bellezza. L’arte e gli artisti interpretano meglio di altri la profondità e la complessità dei linguaggi dell’acqua. Una mostra sull’acqua, dunque, con l’artista italo-irachena Hadeel Azeez.

Mercoledì 28 giugno 2023, dalle 18:30 alle 21:00, l’opening con ingresso libero della mostra WATER, che resterà aperta ai visitatori fino al 31 luglio 2023. Undici le opere in esposizione nei locali di via delle Mantellate 14b, tra cui i tipici disegni realizzati dall’Artista con il tratto della penna a sfera, installazioni video, ed altro.

Spazio all’Arte, sede romana della Casa d’aste Capitolium Art, offre così il suo contributo, così come era nella mission che ne ha segnato la nascita, alla visibilità dei temi che caratterizzano l’attuale momento storico nella nostra società.  

Nel Catalogo, oltre all’introduzione di Vincenzo Maria Zuco e ad un contributo del Presidente di Blue Factory, Il Prof. Mario Abis, il testo critico dello storico dell’arte Marco Meneguzzo, che sottolinea come per questa Artista, anche in ragione delle sue origini, la scrittura sia il centro di tutto. Una scrittura che diventa disegno, seppure astratto, e soprattutto tratto “fluido”, con “l’intento non è di rappresentare il liquido, ma di “essere” liquido”. “Con la tecnica della penna a sfera le opere realizzate per Water – dice Meneguzzo – disegnano confini nettissimi, ma è difficile trovare al loro interno qualcosa di più fluido di quel blu”.


ComunicazioneSpazio all’Arte – Capitolium Art Roma
e-mail: comunicazione@capitoliumart.it