Bologna e San Giovanni in Persiceto: Bologna pittrice | il Lungo Ottocento | 1796 – 1915

Alessandro Guardassoni (Bologna, 1819 – 1888)
Autoritratto tra il cavalletto e la macchina fotografica, 1859/60 ca.
Olio su tela – Bologna, Fondazione Gualandi a favore dei sordi

A cura di Roberto Martorelli e Isabella Stancari

1 dicembre 2023 – 17 marzo 2024
Bologna e San Giovanni in Persiceto, varie sedi

Promosso da Settore Musei Civici BolognaIn collaborazione con Comune di San Giovanni in Persiceto, Confcommercio Ascom Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Genus Bononiae

La direttrice del Settore Musei Civici Bologna, Eva Degl’Innocenti, è lieta di annunciare Bologna pittrice | il Lungo Ottocento | 1796 -1915, un esteso programma di attività – tra visite guidate, conferenze, laboratori e mostre temporanee – dedicate alla pittura bolognese dall’età napoleonica all’inizio della Grande Guerra, che si svolgerà tra Bologna e San Giovanni in Persiceto dal 1 dicembre 2023 al 17 marzo 2024.

Curata da Roberto Martorelli e Isabella Stancari, e realizzata in collaborazione con Comune di San Giovanni in PersicetoConfcommercio Ascom Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Genus Bononiae, l’iniziativa costituisce l’introduzione propedeutica alla rassegna La pittura a Bologna nel lungo Ottocento 1796 – 1915, che avrà luogo dal 21 marzo al 30 giugno 2024 come mostra diffusa su numerose sedi espositive, in cui sarà reso visibile al pubblico un ampio catalogo di opere, molte delle quali mai esposte prima, variegato per generi e temi rappresentati.

Il progetto espositivo, ideato e coordinato dal Museo civico del Risorgimento del Settore Musei Civici Bologna a partire dai tre album fotografici che documentano la produzione artistica e architettonica a Bologna nella seconda metà del XIX secolo donati da Raffaele Belluzzi (1839-1903), promotore del museo stesso e successivamente suo primo direttore, ha trovato l’adesione di numerosi enti, musei, gallerie, associazioni e studiosi da lungo tempo impegnati nella valorizzazione e nello studio del patrimonio artistico e culturale del XIX secolo conservato in ambito cittadino.

Dopo diversi decenni in cui la città di Bologna non dedica al tema una ricognizione monografica – risale al 1983 l’ultima occasione espositiva che ha consentito una lettura storicizzata di ampio respiro con la mostra Dall’Accademia al vero. La pittura a Bologna prima e dopo l’Unità curata da Renzo Grandi alla Galleria d’Arte Moderna – la mostra si prefigge l’ambizioso obiettivo di proporre con nuovo slancio interpretativo una visione complessiva sulla ricchezza e la complessità di questa fervida stagione pittorica, facendo il punto sulle nuove scoperte e ricostruzioni biografiche acquisite negli ultimi anni.

Con la fine del dominio pontificio e l’entrata nel Regno d’Italia, Bologna entra in un periodo tumultuoso ed estremamente complesso: i mutamenti urbanistici, sociali ed economici, l’avvio dell’industrializzazione, l’acuirsi delle lotte sociali e politiche, fino all’entrata in guerra nel 1915. Similmente agli altri centri urbani della nazione, questo susseguirsi di eventi si riflette anche nell’ambito della cultura e delle arti, favorendo un serrato confronto tra cultura d’accademia e avanguardia. Ancora oggi è forte la propensione a definire tout court la scuola artistica locale “accademica”, senza però mai andare oltre questa considerazione, che sebbene importante, non deve essere considerata esclusiva. E ciò porta a non valutare pienamente neppure il ruolo dell’Accademia di Belle Arti, che con i suoi Concorsi Curlandesi e Baruzzi, è stata tra i principali crocevia del confronto artistico nazionale.

Rodolfo Fantuzzi (Bologna, 1781 – Bologna, 1832)
Veduta di un castello di notte con luna in mezzo al quadro,
1809-1810 – Olio su cartone
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna (Legato Valorani, 1853)

Nel corso del “Lungo Ottocento”, inoltre, in città si costituiscono istituti quali il Collegio Venturoli (1825), associazioni come la Francesco Francia (1894) o il Comitato per Bologna Storica e Artistica (1899), il movimento artistico dell’Aemilia Ars cresciuto intorno alla figura di Alfonso Rubbiani, altre gilde e cenacoli di minore durata: tutte occasioni per poter declinare il gusto contemporaneo. La Società protettrice delle Belle Arti con le sue esposizioni favorisce la vendita delle opere ai privati, non trascurabile incentivo per gli artisti a produrre opere meno accademiche, adatte ad un pubblico borghese e meno elitario. Tutto questo fervore artistico ed organizzativo si riflette anche in un impressionante numero di pubblicazioni periodiche e riviste d’arte, e aiuta lo sviluppo di una delle più importanti tipografie italiane dell’epoca – la Litografia Chappuis – con cui collaborano artisti del calibro di Marcello Dudovich.

Pelagio Palagi (Bologna, 1755 – Torino, 1860)
Leonida condanna Cleombroto, 1807-1810 ca. – Olio su tela
Bologna, Collezioni Comunali d’Arte (deposito MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna

Bologna, pur non avendo le dimensioni di altri grandi centri italiani (Milano, Roma, Torino, Genova), era – ieri come oggi – il crocevia geografico e culturale della penisola. Il 1888 è l’anno della svolta. Sotto il magistero carducciano, la città si candida di fatto al ruolo di capitale culturale della Terza Italia: le celebrazioni per l’ottavo centenario dell’Università e l’Esposizione Emiliana pongono Bologna al centro dell’attenzione nazionale, mostrando i progressi compiuti dalla città dopo l’Unità d’Italia. In questa prospettiva l’arte svolge un ruolo vitale, con il grandioso padiglione della Musica nei Giardini Margherita e con l’Esposizione delle Belle Arti in san Michele in Bosco. D’altra parte, gli artisti bolognesi non mancheranno di partecipare alle grandi esposizioni nazionali ed internazionali, svolgendo spesso un ruolo di primissimo piano, ricevendo commissioni da case regnanti, governi e famiglie di rilievo internazionale.

Bologna pittrice | il Lungo Ottocento | 1796 -1915 rappresenta dunque la prima espressione progettuale di un impegno sinergico che mira ad avvicinare alla cultura figurativa ottocentesca pubblici diversificati per fasce di età e interessi, promuovendo la conoscenza di figure, luoghi e raccolte legati, a vario titolo, a questa produzione artistica ampiamente testimoniata sul territorio.Il vasto affresco del clima e del gusto dell’epoca sarà delineato attraverso 3 mostre temporanee13 conferenze23 visite guidate1 rievocazione storica e 12 luoghi di un itinerario ottocentesco, riportando alla luce la valenza degli artisti più noti così come di taluni ingiustamente trascurati o dimenticati, per un incontro coinvolgente con il secolo che vide la formazione della coscienza unitaria del nostro paese accompagnarsi alla nascita della pittura moderna.

Il calendario completo degli appuntamenti è disponibile sui siti web www.museibologna.it e 
www.storiaememoriadibologna.it/ottocento.



Informazioni
Museo civico del Risorgimento
Piazza Carducci 5 | 40125 Bologna
Tel. + 39 051 225583
www.museibologna.it/risorgimento | www.storiaememoriadibologna.it/ottocento
museorisorgimento@comune.bologna.it
Facebook: Museo civico del Risorgimento – Certosa di Bologna
YouTube: Storia e Memoria di Bologna
Instagram: @certosadibolognaofficial
 
Settore Musei Civici Bologna
www.museibologna.it
Facebook: Musei Civici Bologna
Instagram: @bolognamusei
X: @bolognamusei
 
Ufficio Stampa Settore Musei Civici Bologna
UfficioStampaBolognaMusei@comune.bologna.it
Silvia Tonelli – Tel. +39 051 2193469 – silvia.tonelli@comune.bologna.it
Elisabetta Severino – Tel. +39 051 6496658 – elisabetta.severino@comune.bologna.it

Roma, Plus Arte Puls: mostra collettiva IO SIAMO – Una riflessione collettiva sull’arte e la società

Allestimento – Foto: Alessandra Pedonesi

a cura di Ida Mitrano e Rita Pedonesi

Progetto promosso dall’Associazione Culturale in tempo

Plus Arte Puls
Viale G. Mazzini 1 – Roma

Fino al 2 dicembre 2023 è possibile visitare, presso Plus Arte Puls, la mostra IO SIAMO. Necessità di un’esperienza, promossa dall’Associazione Culturale in tempo di Roma, a cura di Ida Mitrano e Rita Pedonesi. Nel corso del finissage di sabato 2 dicembre, dalle ore 17.30 alle ore 20.00, gli artisti dialogheranno con i visitatori interessati alla loro opera sui temi proposti dall’iniziativa e in relazione alla loro ricerca.

Il progetto da cui nasce la mostra è il risultato di una riflessione sui mutamenti epocali che connota l’Associazione. Mutamenti che impongono grandi domande sulla condizione umana, sulla vita e, non per ultimo, sulla creatività e l’arte. In questa direzione, tra difficoltà e slanci, si è sempre mossa l’esperienza associativa, ormai quasi quindicinale, che afferma la necessità dell’arte e la sua funzione come processo creativo dell’essere che, attraverso l‘intelligenza della mano che sente e pensa, si esprime generando l’opera. Un processo che origina da una soggettività che oggi nella propria indicibile interiorità è capace di captare il senso e tradurre quei sintomi non verbalizzabili del disagio del vivere contemporaneo. Un cercare interiore, dove l’inconsapevolezza svolge un ruolo centrale e orientativo.

Al contrario, l’intelligenza artificiale, che può solo simulare e non generare, quando si sostituisce al processo creativo dell’essere, minaccia il binomio insostituibile di arte e umano, pena la perdita dell’identità. Con questo progetto l’Associazione intende dichiarare la priorità della difesa dei fondamentali della nostra specie e la sacralità dell’essere di cui l’arte è custode. Per questa ragione, gli artisti protagonisti del percorso Io siamo si autodefiniscono artisti dell’aura, riferendosi a Benjamin, per sottolineare quel quid imponderabile e unico che è l’opera.

Allestimento – Foto: Alessandra Pedonesi

Le opere esposte sono state realizzate durante il percorso durato un anno, scandito da incontri che ha visto l’Associazione con i propri artisti, volta per volta protagonisti, in un dialogo entusiasmante, non facile, nell’identificare nuovi parametri, oltre quelli canonici di lettura dell’opera che ormai hanno perso senso e valore. Al progetto hanno partecipato e dato il loro contributo in catalogo: Ennio Calabria – presidente onorario dell’Associazione, Rita Pedonesi – presidente, Ida Mitrano, Tiziana Caroselli, Danilo Maestosi e Carla Mazzoni. In catalogo figurano anche brevi riflessioni degli artisti. 

Venti gli artisti dell’Associazione partecipanti: Anna Addamiano, Patrizia Borrelli, Ennio Calabria, Antonella Catini, Stefano Ciotti, Giovambattista Cuocolo, Dario Falasca, Carlo Frisardi, Simonetta Gagliano, Giuseppe Indaimo, Ana Maria Laurent, Danilo Maestosi, Lina Passalacqua, Alessandra Pedonesi, Stefano Piali, Marilisa Pizzorno, Nino Pollini, Vinicio Prizia, Rasta Safari, Nicola Santarelli. 


IO SIAMO
Necessità di un’esperienza

A cura di Ida Mitrano e Rita Pedonesi
Promosso da: Associazione Culturale in tempo
In collaborazione con Plus Arte Puls
Media Partner: associazione culturale blowart

Inaugurazione 23 novembre 2023 ore 18.00
Plus Arte Puls
Viale G. Mazzini 1 – Roma
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Fino al 3 dicembre 2023

Orari: lunedì ore 16.00 – 19,30; da martedì a sabato 11.00-13.00 / 16.00 -19.30; domenica 11.00 -13.00 
Associazione in tempo
intempo@live.it

Comunicazione
Roberta Melasecca
associazione culturale blowart – Melasecca PressOffice – interno14next

roberta.melasecca@gmail.cominfo@melaseccapressoffice.it

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Leonella Masella alla Rocca di Umbertide (PG): una riflessione su rifiuti e industrializzazione 

Leonella Masella 
Dei in terra – studio per inferno

A cura di Enzo Francesco Testa
Testi critici di Helia Hamedani e Annamaria Corbi

Finissage 3 dicembre 2023
ore 10.30-12.30 / 16.30-18.30

Rocca di Umbertide – Centro per l’Arte Contemporanea 
Via Guidalotti 14 – Umbertide (PG)

Fino al 3 dicembre 2023, presso gli spazi della Rocca di Umbertide – Centro per l’Arte Contemporanea, è possibile visitare la mostra Dei in terra – studio per inferno di Leonella Masella a cura di Enzo Francesco Testa, con i testi critici di Helia Hamedani e Annamaria Corbi e i testi in catalogo di Ferruccio Ulivi, Carla Guidi, Annamaria Corbi, Marina DeCataldo, Adelinda Allegretti, Silvia Litardi, Simona Antonacci, Helia Hamedani, Laura De Luca.

Durante il finissage del 3 dicembre sarà presente l’artista che illustrerà il processo del suo lavoro. 

Il progetto espositivo si avvale del patrocinio della Regione Umbria, del Comune di Umbertide, del Comune di Santa Maria Tiberina, del Comune di Città di Castello e de La Casa degli Artisti di Perugia

Come scrive Helia Hamedani: <<La mostra personale di Leonella Masella presenta una vasta raccolta delle opere dell’artista degli ultimi decenni. Le opere dell’esposizione parlano di guerre e migrazioni, della trasformazione delle città e dei labirinti nel tempo spazio. La poetica del lavoro dell’artista è complessa e stratificata come la sua esperienza vissuta da curiosa viaggiatrice e responsabile essere umano nel mondo contemporaneo. […] Ispirandosi, già da tanti anni, a William Morris, Leonella riflette sul processo di sviluppo nell’epoca moderna e le conseguenze dell’industrializzazione. Nasce da qui anche la sua riflessione sul problema dei rifiuti, tanto che per denunciare la perdita di creatività e la dignità dell’essere umano come lavoratore, usa i rifiuti industriali come materia del suo lavoro artistico. Così, per guidarci verso le altre possibilità, creare dei mondi immaginari tra finzione e realtà>>.

E continua ancora Hamedani: <<Questa mostra racconta le storie dell’evoluzione dell’uomo moderno ma anche le possibilità della salvezza che Masella con la sua vivace fantasia e a volte con saporito umorismo, ci dimostra attraverso molteplici linguaggi. Queste opere, nonostante testimonino le complesse atrocità del mondo attuale, aprono altre finestre alla consapevolezza umana>>. Infatti vi è in esse, come delinea Annamaria Corbi nel suo testo Il Paradiso non era possibile, <<il senso di solitudine che riposa nei paesaggi di tante aree metropolitane contemporanee; vi è adombrato un sentimento, di per sé contraddittorio, quasi di amore e repulsione, per una scienza che, con le sue tecnologie avanzate, ischeletrisce, e quasi denuda di ogni vitalità, le grandi conquiste avvenute in passato, lasciando a vista un futuro onirico, lo spettro di una realtà chimerica […] Leonella Masella mette in campo la convinzione del coesistere nell’arte contemporanea di tante realtà che, seppur diverse, sono compatibili le une alle altre, affacciate tutte su un orizzonte che, a tratti, seppur si oscura, incessantemente, risorge novello a indicare nuove vie e nuove esperienze>>. 

Allestimento

Leonella Masella – Note biografiche

Leonella Masella. Nata a Taranto, trascorre l’infanzia e l’adolescenza fra Italia e varie località estere in Europa, Asia, ed Estremo Oriente. Si laurea in Scienze politiche e lavora per le Nazioni Unite in paesi difficili come Mozambico, Sudan, Cambogia, Angola, a stretto contatto con i drammatici problemi di popolazioni in lotta non tanto per lo sviluppo quanto per la stessa sopravvivenza. Dal 1990 al 1995 ha vissuto e lavorato in Namibia dove nel 1993 ha iniziato la sua formazione accademica in materia artistica conseguendo nel 2001 il Diploma di Laurea Triennale in Arti Visive e Storia dell’Arte (Intermediate Degree Certificate) presso la Facoltà dell’Università del Sudafrica, Pretoria (UNISA). Dal 1989 al 2000 segue corsi di tecniche di incisione e stampa, di pittura e disegno in Italia e all’estero. Nel 2003 vince il Premio della Critica al Concorso Internazionale ESPOARTE, ARTEAM, Albissola Marina (SV) Nel 2014 il Premio della Critica alla Biennale d’Arte Contemporanea Anagni- Frosinone (FR). Tra le mostre recenti: 2022 Fontane – installazione permanente sulla Terrazza del Nuovo Mercato Trionfale, Roma;  2021 Stati d’Arte V Edizione collettiva Villa Fidelia, Spello (PG); 2021 Maker Faire Rome, The Europea Edition (IX Edizione) – Gazometro Ostiense, Roma; 2021 Drap Art, Barcellona, Spagna; 2021 Riscarti Festival, Terrazza del Nuovo Mercato Trionfale, Roma; 2021 Miami New Media Festival (MNMF) DorCAM Doral Contemporary Art Museum, Miami, Florida, USA; 2021 Hortus conclusus – Museo diffuso Acqualagna (PU); 2020 I Edizione Festival del tempo – Sermoneta, LT; 2019 Miami New Media Festival (MNMF) DorCAM Doral Contemporary Art Museum, Miami, Florida, USA 2019 Macro Asilo 22-23 ottobre, Roma; 2018 Stend/Art – 27 Stendardi d’artista sotto i Portici di Piazza Vittorio, Roma- collettiva di Arco di Gallieno; 2018 Bestiario – Nuovo Mercato Esquilino, Padiglione Merci varie, Roma; 2017 Fontane al Mercato Esquilino Piazzetta Centrale del Nuovo Mercato Esquilino per il Natale di Roma. (www.leonellamasella.com)


INFO

Leonella Masella
Dei in terra – studio per inferno
A cura di Enzo Francesco Testa
Testi critici di Helia Hamedani e Annamaria Corbi
Testi in catalogo di Ferruccio Ulivi, Carla Guidi, Annamaria Corbi, Marina DeCataldo, Adelinda Allegretti, Silvia Litardi, Simona Antonacci, Helia Hamedani, Laura De Luca
Con il patrocinio di: Regione Umbria, Comune di Umbertide, Comune di Santa Maria Tiberina, Comune di Città di Castello, La Casa degli Artisti di Perugia
Thanks to: Bar Centrale, Gardenumbria, Rasagnolo

Inaugurazione 12 novembre 2023 ore 11.30

Rocca di Umbertide – Centro per l’Arte Contemporanea
Via Guidalotti 14 – Umbertide (PG)
Fino al 3 dicembre 2023
Orari: martedì 16.30 – 18.30, mercoledì 10.30-12.30, giovedì 16.30-17.30, venerdì, sabato, domenica 10.30-12.30 / 16.30-18.30; lunedì chiuso – ingresso libero e gratuito

Ufficio stampa
Roberta Melasecca –
Melasecca PressOffice – Interno 14 next – blowart
tel 349 494 5612 – roberta.melasecca@gmail.cominfo@melaseccapressoffice.it

ENIT a IBTM in Spagna: oltre 40 mila spagnoli scelgono l’Italia a dicembre

29 novembre 2023

Enit in Spagna per rimarcare la forza internazionale del mercato turistico italiano. La presenza alla fiera ibtm che riunisce i maggiori professionisti del settore, consente di stabilire nuovi network, orientare le tendenze e condividere conoscenze nel cuore della vivace città catalana. ENIT Agenzia Nazionale del Turismo partecipa con uno stand di 402 mq. (stand D50) che ospiterà 80 espositori italiani tra Convention Bureau, DMO, catene alberghiere, centri congressuali, PCO e DMC e con il coinvolgimento di 11 Regioni: Alto Adige, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia e Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Veneto e Roma Capitale. 

Durante la tre giorni lo stand Italia sarà sede di numerosi Destiantion Experience e 2 eventi con aperitivo di networking e di incontri b2b con agenda di appuntamenti per far incontrare gli espositori con i buyer provenienti dai mercati internazionali. Si prevede la partecipazione di 3.500 tra destinazioni e rappresentanti dell’offerta che si incontreranno con oltre 15.000 professionisti del settore, provenienti da circa 150 paesi da tutto il mondo. 

IBTM World è uno degli eventi più importanti a livello globale nel settore MICE (Incontri, Incentivi, Convenzioni e Mostre). È una fiera annuale che riunisce professionisti del settore meeting, eventi e viaggi d’affari, creando una piattaforma dinamica per il networking, la condivisione delle conoscenze e le opportunità di business. Nei primi 6 mesi del 2023, i viaggiatori internazionali in Italia per motivi di lavoro sono in aumento del +15,8% rispetto al medesimo periodo del 2022. 

Anche la spesa sostenuta dagli stranieri per i viaggi d’affari in Italia cresce significativamente nella misura del +26,0% sul 2022 e del +21,6% sul 2019 In flessione i pernottamenti del -4,4% sul I semestre 2022, ma quasi in recupero sul 2019 (-0,5%). 

Tra gennaio e ottobre 2023 sono 366.400 i passeggeri aerei stimati provenienti dalla Spagna, il 17,0% in più sul medesimo periodo del 2022. Considerando anche i flussi aeroportuali attesi a novembre e dicembre, quasi 40.400, l’aumento per il 2023 è del +11,0% circa rispetto all’anno precedente.  

L’affluenza maggiore si verifica tra giugno e ottobre con un’incidenza complessiva del 52,5% per una distribuzione mensile che si mantiene costantemente sopra il 10%. Si tratta in maggioranza di viaggi di sola andata (56,1%) e di prenotazioni per un passeggero (41,9%), quasi esclusivamente in classe Economy (89,0%).  

La durata media del soggiorno in Italia è di 4 notti circa. Nel dettaglio, il 23% dei viaggi A/R prevede dai 5 ai 7 pernottamenti. A Roma si concentra il 31,6% dei passeggeri aeroportuali spagnoli, il 21,5% da Madrid e il 10,1% da Barcellona. Milano è interessata dal 19,0% dei flussi complessivi: il 13,4% proviene da Madrid ed il 5,6% da Barcellona. Tra gennaio e ottobre 2023, il sentiment medio degli utenti spagnoli verso l’Italia come destinazione turistica è molto positivo. Si attesta all’82,5% su una scala da 1 a 100. Tra le principali attrazioni del periodo, troviamo il Colosseo, Castel Sant’Angelo, la Basilica di San Marco, l’Aquario di Genova, il Museo Egizio. 

Nei primi 6 mesi del 2023 il numero di viaggiatori provenienti dalla Spagna incide per il 5,3% sul totale internazionale in Italia, con un incremento del +11,7% sul 2022 e del +22,3% rispetto al 2019.  

“L’arrivo dei turisti spagnoli in Italia riveste una rilevanza strategica, data la prossimità geografica tra i due paesi e le sinergie culturali. Questo flusso turistico non solo contribuisce all’economia del settore, ma favorisce anche lo scambio interculturale, consolidando i legami tra le comunità e promuovendo la diversificazione del patrimonio turistico” dichiara Ivana Jelinic Presidente e Ceo Enit. 


ENIT – AGENZIA NAZIONALE TURISMO ITALIANO
enit.it

Francesca Cicatelli – resp ufficio stampa Enit –
francesca.cicatelli@enit.it

Direzione Esecutiva
Comunicazione e Ufficio Stampa
VIA MARGHERA 2 – ROMA

Roma, Rosso20sette arte contemporanea: Alice Pasquini – “Kaleidoscope”

Installazioni, animazioni, tele e fotogrammi

Opening 2 dicembre 2023 ore 18.00

Rosso20sette arte contemporanea
Via del Sudario 39 – Roma

Fino al 20 gennaio 2024

Sabato 2 dicembre 2023 alle ore 18.00, Rosso20sette arte contemporanea presenta la mostra “Kaleidoscope” di Alice Pasquini accompagnata da un testo di Valeria Parisi.
“Kaleidoscope rappresenta un viaggio che esplora il carattere narrativo e intimo delle relazioni umane nelle città. Come il caleidoscopio crea un’infinità di figure da una singola sorgente, le animazioni, i dipinti in movimento e i fotogrammi esposti sono frammenti di piccole storie che insieme formano un’immagine multiforme della città e delle emozioni che la abitano.

L’arte, soprattutto la street art, funge da antidoto all’emarginazione, trasformando le cicatrici urbane in tele che restituiscono valore alle cose trascurate. Il contesto unico di ogni città influenza e ispira le opere, rappresentando il tessuto sociale e l’essenza contestuale dell’arte.

Le opere di Alice Pasquini raccontano i sentimenti umani, le relazioni e gli stati d’animo con cui ognuno può identificarsi. Si presentano come racconti in evoluzione, in continua relazione con l’ambiente urbano in movimento. La mostra presenta un’esplorazione multiforme: dalle opere animate che rappresentano emozioni in movimento fino all’uso combinato di diverse tecniche artistiche, inclusa un’installazione che mostra il backstage della mostra.

Organizzata in due sale, la prima ospita animazioni, fotogrammi e tele che catturano l’essenza delle opere in movimento; nella seconda sala i visitatori potranno immergersi nello studio artistico di Alice Pasquini. Questa parte della mostra offre una prospettiva unica sul retroscena della creazione di un’opera, un dietro le quinte del processo creativo dell’artista, permettendo di comprendere meglio il contesto e l’ispirazione dietro ogni progetto.

‘City whyspers’ tecnica mista su tela(e animazione) 90×140

Nel cuore dell’esposizione è la persona e la sua vita nella metropoli, attraversata da luci, oscurità, entusiasmo, serenità, ma anche solitudine e incertezza. L’animazione offre un’espansione temporale delle ricerche creative, mentre l’espressione grafica e pittorica rappresenta un’opportunità per determinare un linguaggio individuale. I personaggi nei disegni sono mutevoli, subiscono continue trasformazioni, immergendosi fino a scomparire nei colori della scena per poi riapparire con sembianze diverse.

Le animazioni in mostra sono accompagnate dalle musiche di DJ Gruff. Per info sulle opere scrivere a info@rosso27.com.

Alice Pasquini (Roma 1980), in arte Alicè, è un’artista contemporanea le cui opere sono esposte sulle superfici urbane, nelle gallerie e nei musei di centinaia di città in tutto il mondo. Street artist, illustratrice e scenografa, ha conseguito il diploma in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, completando il percorso di studi in Spagna con un Master of Arts in critica d’arte all’Università Complutense (2004) e un corso di animazione presso l’Ars Animation School di Madrid. Artista poliedrica, ha sperimentato diverse tecniche, generi e medium espressivi. È tra le poche esponenti femminili affermate a livello internazionale tra i protagonisti del movimento street art.In strada i suoi lavori spaziano dai piccoli interventi su arredi urbani, ai murales di grandi dimensioni.La sua ricerca varia dalla narrazione della vitalità femminile, lontana dallo stereotipo donna-oggetto, alle installazioni con l’uso di materiali inconsueti. I suoi lavori sono visibili in varie città dove è stata chiamata a realizzare opere pubbliche di committenza statale, tra cui: Sydney, Mosca, Singapore, Amsterdam, Londra, Berlino, Oslo, New York, Buenos Aires, Yogyakarta, Barcellona, Copenhagen, Marrakech, Saigon, Roma e Napoli. È stata recensita da quotidiani come l’International New York Times, Wall Street Journal, La Vanguardia, Euromaxx, Panorama, Internazionale, Repubblica e Il Messaggero e ospitata dalla Rai, Sky Arte e Arte tv per numerose interviste e servizi dedicati. Nel 2017 ha partecipato al Tedx Talks. Nel 2013 ha realizzato un ciclo per i Musei Capitolini di Roma e ha collaborato con l’Istituto Italiano di Cultura di Singapore, con l’Istituto di Cultura di Montevideo, con l’Istituto di Cultura di São Paulo, e il museo italiano dell’emigrazione di Melbourne.Fra i suoi progetti spicca Under Layers, il primo esperimento di street art in 3D realizzato a Ostia nel 2015 collaborando con il Comune di Roma. Dal 2015 Alice è coinvolta nella riscoperta e valorizzazione del centro antico di Civitacampomarano e come direttrice artistica del CVTà Street Fest dal 2016.Ha esposto al Saatchi Gallery, all’Ambasciata Americana di Roma, al MACRO – Museo di Arte Contemporanea di Roma, Mutuo Centro de Arte Barcellona, all’Espace Pierre Cardin. È inserita nell’Enciclopedia Treccani online Treccani Enciclopedia ItalianaCrossroads, a glimpse into the life of Alice Pasquini, la prima antologia dei lavori di Alicè, è uscita a dicembre 2019 (DRAGO Publishing). 


Girando il caleidoscopio metropolitano veniamo catapultati all’interno della narrazione fantastica e, allo stesso tempo urbana di Alice, accessibile grazie alla sfaccettata chiave di lettura, in grado di sbloccare l’intima visione dell’artista e di lasciare entrare il pubblico all’interno della sua cronaca urbana. Parafrasando il racconto di una passeggiata nel quartiere, Alice si sofferma su alcuni momenti transitori e in divenire, indugia su vicende di poco conto a cui rivolge nuovo valore, uno scorcio, un movimento, un pensiero, offrendo allo spettatore la simultaneità mutevole della stessa scena, come in un’istantanea ripresa contemporaneamente in più attimi. Per vivificare il tono magnifico e irreale, queste opere sono presentate come quadri animati, dove lo svolgersi del movimento viene o snocciolato sul muro, o ricomposto in quadri cinematici.

Il caleidoscopio è quindi pensato come strumento multiforme che, invece di combinare frammenti di colori, mescola insieme pezzi di vita di strada, per ricreare e mostrare allo specchio ritagli intimi di vita, attimi, momenti fuggevoli come un batter d’occhi, fugaci come il passaggio da un pensiero a un altro.

Così come il caleidoscopio ha il potere di stravolgere con un gesto e, allo stesso tempo, riesce a movimentare la visione proposta, così la mostra Kaleidoscope di Alice Pasquini propone delle scene di passaggio, dei piccoli moti dell’animo nel turbinio della città sempre in movimento.

Nelle sue opere Alice descrive non tanto le persone, ma i sentimenti, o per meglio dire le sensazioni dovute a situazioni affettive o intime. Infatti i suoi personaggi si possono dividere in due categorie: li troviamo a volte fissati in sospensione, o assorti in un dialogo interiore, proiettati altrove, rivolti con lo sguardo e con la mente in un mondo che va oltre la dimensione dell’opera per perdersi in uno spazio incantato. Allo stesso tempo, vediamo queste figure composte insieme in situazioni collettive e di fratellanza, o meglio di sorellanza. E in queste due categorie si caratterizza e si riconosce l’intera umanità. Le fisionomie non del tutto definite, il modo essenziale, non finito e didascalico in cui sono disegnate e dipinte, rende le opere aperte e comprensibili, favorendo un processo di identificazione con i soggetti rappresentati che è esattamente il contrario del ritrattismo e dell’iperrealismo, dove la definizione dei soggetti chiude automaticamente all’empatia e alla fusione, delineando invece l’iconismo e la pubblicità. Le sue figure sono giovani innamorati, bambini o animali che giocano, donne, amiche confidenti in momenti comunitari di intima complicità. 

È un’umanità timida e riservata, serena, che fa riflettere sui legami con gli altri e con sé stessi, sulla spontaneità e la spensieratezza, sulla rappresentazione non stereotipata, che apre un altro mondo, dove personale e reale si incontrano.


INFO

Alice Pasquini
“Kaleidoscope”
Installazioni, animazioni, tele e fotogrammi
Con un testo di Valeria Parisi

Opening 2 dicembre 2023 ore 18.00

Fino al 20 gennaio 2024

Orari: dal martedì al sabato 11-19.00
Rosso20sette arte contemporanea
Via del Sudario 39 – Roma
info@rosso27.com
tel.06 64761113
www.rosso27.com

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Editoria: “Tra Passato e Presente”, il nuovo libro di Maurizia Mainardi

Tra le pagine di “Tra Passato e Presente” si cela un mondo affascinante in cui storia e contemporaneità si fondono in un intricato intreccio di narrazioni e riflessioni.

Come un ponte tra epoche diverse, si conduce il lettore attraverso un viaggio letterario intriso di profonde emozioni, arricchendo la comprensione della complessità del tempo.

Ogni libro rappresenta una finestra spalancata su un momento storico-culturale ben preciso, una fotografia del sentimento e dell’humus di un’epoca.

Questo è un viaggio tra i libri, un viaggio tra passato e presente, un collage di impressioni, riflessioni, memorie e testimonianze che abbracciano due secoli e si affacciano su un millennio ancora dibattuto negli spasmi di questioni fondamentali.

Diritti umani, parità di genere, tutela ambientale, conservazione del patrimonio artistico-architettonico ereditato, sicurezza sul lavoro, equità e progressione fiscale, una politica al servizio di una comunità che possa definirsi tale nel reciproco rispetto, nella coesione sociale e intergenerazionale.

Ogni tessera del mosaico compone una linea temporale che attraversa l’Ottocento, arriva alle due guerre mondiali che avviluppano nelle loro spire i morti e i vivi, e si dipana fino ai giorni nostri con tutta una serie di temi irrisolti. Il saggio “Tra Passato e Presente”, articolato in tre parti, contiene riflessioni stimolanti, memorie del passato e prospettive illuminanti sul futuro.

Laureata all’Università di Bologna, prima di concentrarsi sull’attività di autrice di libri e saggi, Maurizia Mainardi ha insegnato per molti anni Lingua e civiltà Tedesca e successivamente Lingua e civ Inglese presso varie scuole secondarie di Stato.

“Tra Passato e Presente” di Maurizia Mainardi è stato pubblicato sulla piattaforma di self publishing Youcanprint ed è disponibile sui migliori store online.


Sara Bontempi
Redattrice editoriale 

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“Intra viddi e vaddi” di Rosa Balistreri nel “cuntu” di Peppino Restifo

Si parte cantando “Intra viddi e vaddi” di Rosa Balistreri; andando avanti a seguire le strofe, si parla della presenza dei Turchi/Barbareschi nel Mediterraneo, dei loro sbarchi sulle nostre coste (Acqualadroni/Acquaruni) e delle difese che mettevano in campo i siciliani (“Pigghiati l’armi, cùrriti picciotti / ci voli forza e curaggiu di tutti”). Diverse volte lo fecero anche gli abitanti dei Casali di Tramontana di Messina, fra Cinque e Seicento. Le memorie di quegli episodi e di quella storia, fatta anche di “rinnegati”, sono rimasti nei canti, nei “cunti” e nella lingua dei siciliani.

L’incontro si tiene giovedì 30 novembre, ore 19, presso lo Spazio Lilla di via Enrico Martines, 11, nell’ambito della Settimana della Lingua siciliana organizzata dal Gruppo ARB di Messina.


Associazione culturale “Cantiere sociale” –
Messina- comunicato stampa – 28 novembre 2023

Roma (Pigneto), Spazio Urano: Antonio Russo. In-quiete – Un’autobiografia per immagini

a cura di Simona Pandolfi

2-16 dicembre 2023Inaugurazione 2 dicembre 2023, ore 18:00

Spazio Urano, via Sampiero di Bastelica 12 – Roma (Pigneto)

Potremo concepire come una lunga ed articolata “autobiografia per immagini” la selezione dei lavori di Antonio Russo in mostra presso Spazio Urano. L’artista inserisce se stesso, a volte si moltiplica con ossessione, nei vari dipinti ad olio e tempera, eleggendosi così indiscusso protagonista oltre che autore delle opere. 

Potremmo concepire come una lunga ed articolata “autobiografia per immagini” la selezione dei lavori di Antonio Russo in mostra presso Spazio Urano; l’artista inserisce sé stesso, a volte si moltiplica con ossessione, nei vari dipinti ad olio e tempera, eleggendosi così indiscusso protagonista oltre che autore delle opere.
Con un linguaggio fortemente realistico, Russo palesa un’eccezionale sensibilità nella resa della dimensione umana, fisica ed emotiva dei soggetti ritratti, soprattutto se si tratta del suo stesso volto; di quest’ultimo restituisce i tratti fisionomici e le molteplici espressioni e sfumature contestualizzandole nella scena. L’interesse per la psiche della persona rappresentata, tipica degli artisti specializzati nella ritrattistica, in Russo si trasforma in una sorta di autoanalisi, una finestra aperta dentro e fuori di sé, un palcoscenico delle emozioni, come nella serie “Travaglio”, dove il volto-maschera dello stesso artista si affaccia in diversi “Atti” dal sipario mostrandoci un frammento della sua inquietudine.

Profondissima quiete

Lo studio della luce e la predilezione dei fondi scuri caratteristici della pittura di Caravaggio hanno influenzato in maniera evidente la ricerca di Russo, come è anche percepibile l’impostazione teatrale della composizione tipica del Barocco e le altre suggestioni recepite dall’analisi dello stile di Rembrandt, Vermeer e di altri grandi maestri del Rococò e del Realismo quali Goya, Messerschmidt e Courbet.

In “Pranzo a San Barnaba”, dopo aver ammirato i dipinti di Tintoretto, Jacopo Bassano e Paolo Veronese, Antonio Russo recupera un’iconografia immediatamente riconoscibile, “L’Ultima Cena”, che traspone nella sua quotidianità: un pranzo qualunque nella propria abitazione dalla cui finestra si vede la chiesa di San Barnaba del quartiere Prenestino-Labicano e lui in completa solitudine – all’epoca imposta dalle limitazioni dell’emergenza Covid – che si ritrae in differenti azioni/reazioni. I personaggi ritratti, ovvero lo stesso artista raffigurato in vari momenti, si muovono in maniera concitata, sembrano partecipare attivamente e dialogare tra loro; in verità non fanno altro che restare intrappolati nell’impossibilità di un’effettiva comunicazione. Un episodio circoscritto ed autobiografico, quindi, che potremmo leggere anche in chiave universale come una scena densa di quella solitudine esistenziale che può attraversare ognuno di noi.

Autoritratto

Antonio Russo nasce a Lanciano nel 1983. Si diploma all’istituto d’Arte “Palizzi” di Lanciano. Inizia a dipingere da autodidatta a 17 anni. Nel 2002 si trasferisce a Roma, dove intraprende il percorso di studi pittorici iscrivendosi all’Accademia di Belle Arti; nel 2009 consegue il Diploma di II livello di Arti visive e Discipline dello Spettacolo (indirizzo di Pittura) sotto la cattedra di Giuseppe Modica.

Nel 2010 insieme ad altri sei pittori fonda il collettivo d’arte “Studio Sotterraneo”. Sono gli anni della sperimentazione pittorica, del teatro, delle performance, della street art.

Dal 2022 insegna Discipline Grafiche, Pittoriche e Scenografiche presso il Liceo Artistico “Guglielmo Marconi” di Anagni.


Informazioni
Inaugurazione ore 18.00 con performance musicale di Davide Di Pasquale.
La mostra sarà visitabile fino al 16 dicembre 2023.
Visitabile su appuntamento: tel. 3290932851 e-mail info@spaziourano.com

Da Simona Pandolfi pandolfisimona.sp@gmail.com

Messina, BRUM: Della stessa sostanza dei sogni -Presentazione del libro di Giovanni Di Bartolo

Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo”

Presentazione del libro

1 dicembre 2023 ore 18
Sala Lettura
via I Settembre,117-Palazzo Arcivescovile

Si terrà venerdì 1 dicembre, alle ore 18, presso la Sala Lettura della Biblioteca Regionale Universitaria “G. Longo” di Messina, la presentazione del libro “Della stessa sostanza dei sogni” dello scrittore messinese Giovanni Di Bartolo (Armando Siciliano Editore, 2022).
L’evento, si aprirà con i Saluti Istituzionali e l’Introduzione della Direttrice della Biblioteca, Avv. Tommasa Siragusa, che converserà, poi, in collegamento da remoto, con l’Autore che non potrà essere presente in sede per ragioni di lavoro.

Nel pamphlet del messinese Giovanni Di Bartolo sono racchiusi due racconti storici, i cui rispettivi protagonisti sono accomunati dall’essere emigrati per poi far ritorno alla propria amata città natale. Gli scritti sono ambientati a Messina: il primo sulla figura di Michel Agnolo Florio, presumibile identità reale di William Shakespeare, trasporta il lettore nella Città dello Stretto del XVI secolo; il secondo, incentrato su una donna, la nonna materna dell’Autore, Lina Calogero Caminiti, nel ‘900, dal post-terremoto, facendo memoria dell’immediato e doloroso istante che seguì l’immane tragedia e rispecchiando quegli anni che furono di ricostruzione edilizia e di rinascita ad ampio spettro, in un percorso di ricordi e di emozioni, si snoderà fino a delineare gli anni ’90.

Il testo di facile lettura e coinvolgente, con prefazione del Prof. Riccardo Bertolotti, già Ricercatore presso il Centro di Semeiotica della Sapienza Università di Roma e collaboratore della Prof.ssa Spaziani, della quale ha curato la pubblicazione postuma dell’autobiografia, è arricchito da antiche foto tratte da repertori di famiglia e non.

Sarà dato largo spazio al dibattito per coinvolgere gli astanti sull’ampia traccia data dalle storie narrate.

Giovanni Di Bartolo nasce a Messina nel 1962, é laureato in Psicologia presso l’Università di Padova, si è perfezionato in Criminologia presso l’Università di Messina, ha seguito corsi di Letteratura Francese con la Prof.ssa Maria Luisa Spaziani presso l’Università di Messina, dove ha collaborato da volontario con il Prof. Larcan nella Cattedra di Psicologia dell’Età Evolutiva. Docente, è al suo esordio come scrittore.

(a cura di Maria Rita Morgana)


Post dell’iniziativa culturale saranno presenti sulle pagine social della Biblioteca:

Chi non potrà prendere parte all’evento in presenza, potrà scrivere sui social commenti e domande da rivolgere ai Relatori durante l’incontro.
Nei giorni a seguire sarà disponibile il video.

Per INFO:     Ufficio Relazioni con il Pubblico
                       tel.090674564
                       urpbibliome@regione.sicilia.it
                              

Museo Diocesano di Albano Laziale: Anna Onesti e Virginia Lorenzetti – Da questa a quella stella

a cura di Roberto Libera

Inaugurazione 1° dicembre 2023 ore 17.00

Palazzo Lercari – Museo Diocesano di Albano
Via Alcide de Gasperi 37 – Albano Laziale (RM)

Fino al 13 gennaio 2024

Mostra al femminile negli spazi del Museo Diocesano di Albano che vede esposte le opere di Anna Onesti e Virginia Lorenzetti, due artiste, di diverse generazioni, profondamente legate al territorio dei Castelli Romani, Anna Onesti nata a Rocca di Papa e Virginia Lorenzetti a Genzano di Roma, unite da un profondo amore per la carta e per le tecniche relative alla sua colorazione.                                                                                                   
Il percorso espositivo si articola all’interno degli spazi del Palazzo Lercari, ad Albano Laziale, storica sede episcopale e da dieci anni anche sede del museo diocesano, dove le opere dialogheranno con la collezione museale.

Il titolo della mostra “Da questa a quella stella” è tratto da una breve e folgorante poesia del poeta Luciano Castagnini in arte Luciano Taffelli, delicato artista prematuramente scomparso all’inizio del 1984, compagno di strada di Anna Onesti nel periodo dei suoi anni giovanili, quando Anna studiava presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, a lei e ad altri amici pittori Luciano aveva lasciato copia delle sue poesie finora mai editate.

Cieli è un lavoro che Anna Onesti ha realizzato proprio in quegli anni del suo periodo di studi torinesi. Le opere furono esposte nel 1984, in occasione della prima mostra personale dell’artista nell’ambito della rassegna Arti Visive Proposte, Unione Culturale F. Antonicelli, Infernotti di Palazzo Carignano, Torino. Le opere sono una serie di lavori su tela, stoffa e carta, realizzate con ricamo e doratura che hanno come riferimento il cielo stellato; tre saranno quelle esposte in questa occasione e che erano presenti anche nella prima mostra personale dell’artista. Saranno poi allestite dodici opere su carta raffiguranti i segni dello zodiaco. I segni realizzati attraverso innesti di simboli astrali, antiche iconografie e immagini personali sono caratterizzati da una cromia fatta di colori puri e brillanti. L’artista ha un’esperienza di lavoro con la carta che risale ai suoi anni di lavoro come restauratrice presso l’Istituto Centrale per la Grafica e con la raffigurazione dei dodici segni di Zodiacale, mette a frutto tutta la sua sapienza con una prova di notevole impegno, affrontata con strati di carta incollati uno sull’altro. Infine, un “Arazzo” dal titolo Di cielo e di mare realizzato nel 2023 per il progetto “Di Acqua di Tempo”, nato dalle riflessioni di una rete internazionale di artiste visive e poetesse diventato poi libro edito da AIEP ispirato al medievale libro delle ore.

Francesco Casorati, Gino Gorza, Francesco Franco e altri –
A. Onesti MOSTRA 1984

Virginia Lorenzetti esporrà una serie di opere, che comprende My Aleph, Blue loop e Notte a Bergen, realizzate nel 2023, parte del progetto di tesi sviluppato nel corso dell’ultimo anno di studi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma: per le due artiste un confronto – anche se in tempi diversi – degli anni trascorsi a studiare arte. My Aleph si ispira al racconto di Jorge L. Borges “L’Aleph” e vuole rappresentare il tentativo dell’uomo di superare i confini imposti dal mondo reale. Per l’artista la pratica artistica è il modo in cui questa volontà può essere soddisfatta: elaborando nuovi concetti, grazie al linguaggio verbale e visivo si compie uno slancio eroico, il cui obiettivo è quello di oltrepassare la sottile barriera che separa la realtà dall’illusione. Nell’opera sottili strati di carta, tinti con colori naturali, si sovrappongono; l’intervento grafico centrale, realizzato bruciando la carta con un pirografo, simboleggia la scintilla, la fessura nello spazio reale che apre il varco immaginario dell’illusione. Così avviene anche nelle opere Blue loop e Notte a Bergen, in cui l’intento è stato anche qui quello di rendere tangibile il flusso di stimoli e sensazioni riportandoli in luce dal profondo. Per affrontare il passato è necessario tornare all’origine; la memoria tende però a seppellire, a nascondere, offuscando i connotati dei vari conflitti interiori che risultano difficili da definire nello spazio e nel tempo: questo è il gioco della mente, un ambiente dove è difficile orientarsi. Come in un palazzo antico c’è il rischio di perdersi sia nel tempo che nello spazio. Un loop è una serie di impulsi ricorrenti apparentemente senza fine: le sensazioni scaturite dai ricordi sono frammenti da ricomporre, monadi che, come fossero immerse in un’atmosfera primordiale, notturna, priva di punti di riferimento – solo le stelle lontane a far luce. Infine, gli ultimi lavori, realizzati con la stessa tecnica: The Shallows II e il libro d’artista in copia unica Il confine tra prima e dopo.

L’idea di ospitare una mostra di arte contemporanea nel Museo Diocesano di Albano non costituisce una novità. Già da anni, infatti, la collezione museale di arte Sacra dialoga con la presenza di opere artistiche, ospitate in mostre temporanee, in cui il linguaggio della tradizione cristiana si confronta con quello della contemporaneità. Un dialogo difficile ma necessario e, soprattutto, orientato ad aprire nuove vie di espressione alla creatività artistica. Le opere delle due artiste, Anna Onesti e Virginia Lorenzetti, esposte al Museo Diocesano di Albano, si inseriscono armoniosamente in un contesto in cui la visione del Cielo, inteso come sede divina, è parte integrante del sentire spirituale cristiano, unitamente ai profondi significati teologici della Luce e del Creato. 

Anna Onesti. Nata a Rocca di Papa nel 1956 ha studiato presso le Accademie delle Belle Arti di Roma, Urbino e Torino, diplomandosi in Scenografia nel 1978 e in Decorazione nel 1984. Tra gli altri ha avuto come docenti gli artisti Toti Scialoja, Rodolfo Aricò e Francesco Casorati. Dopo le prime realizzazioni scenografiche e le esperienze con Franco Passatore nell’ambito del Teatro Ragazzi dello Stabile di Torino, ha lasciato l’attività di scenografa per dedicarsi alla pittura. Nel 1984 si è svolta la sua prima personale nell’ambito della rassegna “Arti Visive Proposte” promossa dall’Unione Culturale Franco Antonicelli di Torino. L’anno successivo torna a Roma per lavorare come Restauratore Conservatore presso l’Istituto Centrale per la Grafica. Nel 1994, nel corso del suo primo viaggio in Giappone, ha approfondito le conoscenze delle tecniche di restauro e fabbricazione della carta tradizionale di produzione artigianale. Altri viaggi in Giappone e poi in India e in Indonesia l’hanno portata a interessarsi anche ad antiche tecniche di tintura e decorazione di carte e tessuti. Ha esposto, oltreché, in Italia anche in Australia, Corea, Estonia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Iran, Russia e Thailandia.

Virginia Lorenzetti. Nata a Genzano nel 1998 ha conseguito la Laurea magistrale nel 2023 in Grafica d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, frequentando nel 2019 il dipartimento di Arte del Libro al Burg Giebichenstein Kunsthochschule Halle e nel 2021/22 il dipartimento di Arti Visive alla HfBK Dresden (Germania). Ha compiuto la sua formazione tra Italia e Germania, avvicinandosi alle tecniche di tintura naturale e produzione e lavorazione della carta e alle tecniche tradizionali di rilegatura e tipografia. Dal 2016 ad oggi ha partecipato a numerose mostre, anche personali, in gallerie e studi italiani e internazionali. La sua opera si muove attraverso i vari volti della grafica tradizionale: disegno, incisione e collage. La sua ricerca tecnica e poetica punta al raggiungimento dell’equilibrio estetico e concettuale dell’immagine, tra segno e colore. Il medium privilegiato è la carta, che le permette di creare strutture sottili ed evanescenti. Ha realizzato numerosi libri d’artista e nel 2021 ha vinto il concorso nazionale Il Ventaglio del Presidente, XIV edizione. È attualmente iscritta al programma di Meisterschülerstudium, indirizzo Arti Visive, alla Hochschule für Bildende Künste Dresden nella classe di Anne Neukamp.


Da QUESTA A QUELLA STELLA
a cura di Roberto Libera

Inaugurazione 1° dicembre 2023 ore 17.00 – ingresso libero e gratuito

Palazzo Lercari – Museo Diocesano di Albano
Via Alcide de Gasperi 37 – Albano Laziale (RM)

Fino al 13 gennaio 2024
Orari: apertura:
martedì e mercoledì 9:30-12:30/15:30-18:30 – sabato 15:30-18:30
Biglietti: € 3 intero – € 1,50 ridotto
Prenotazione obbligatoria
Informazioni:
 333 9999 883
 
Ufficio stampa
Roberta Melasecca
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