Milano, Fabbrica Eos Gallery: FABIO VOLO. Fotografie

MILANO | FABBRICA EOS GALLERY

DAL 22 AL 26 FEBBRAIO 2023

LA PRIMA MOSTRA FOTOGRAFICA DI FABIO VOLO

Tutti i proventi della vendita delle fotografie saranno destinati per supportare le attività de IL VOLO, Ente del Terzo Settore, che si occupa di giovani-adulti con disturbo borderline di personalità.

INAUGURAZIONE: Mercoledì 22 febbraio 2023, dalle 18.30

Personalità eclettica del mondo dello spettacolo e della cultura, Fabio Volo è conosciuto come conduttore radiofonico e televisivo, attore e scrittore.

Dal 22 al 26 febbraio 2023, si potrà apprezzarlo in una nuova veste inedita, quella di fotografo.

Alla Fabbrica Eos Gallery di Milano (viale Pasubio, ang. via Bonnet), infatti, s’inaugura la sua prima personale, ideata da Elisabetta Oropallo, che presenta una ventina di fotografie, raccolte durante i suoi viaggi intorno al mondo.

Fabio Volo, New York

“Sono immagini senza un senso – afferma lo stesso Fabio Volo – ma forse proprio per questo hanno un che di spontaneo, sono frazioni di un secondo anonimo”.

I suoi scatti catturano frammenti di vita che passano davanti ai suoi occhi e che l’obiettivo fissa in un momento che diventa eterno.

C’è molta natura nelle sue fotografie, dagli sconfinati cieli che incombono sulle terre dai colori brillanti ai paesaggi di ghiaccio, alle impressionanti vedute del Grand Canyon, ma anche molti scorci metropolitani, dagli skyline di Milano e New York alle piccole realtà dell’Islanda.

Tutti i proventi della vendita delle fotografie (stampate in fine art e firmate dall’autore, ciascuna in tiratura di 5 esemplari) saranno destinati per sostenere le attività de IL VOLO, ente del terzo settore, con sede a Monticello Brianza (LC), che si occupa di giovani-adulti con disturbo borderline di personalità.

“Un fantastico regalo – dichiara Paolo Colonna, tesoriere de Il Volo. Il Volo, con questa prezioso supporto da parte di Fabio Volo e di Fabbrica Eos, riceve un dono inaspettato, ma graditissimo. Un grazie di cuore per aver pensato a noi, per darci questa opportunità, per offrire il sostegno alla salute mentale. Un gesto che ci riempie di gioia”.

IL VOLO – ETS

Dal 2005 dalla parte della persona con disturbo borderline di personalità, e accanto alle loro famiglie. Il Volo si dedica alla promozione di azioni a sostegno della salute mentale, con focus specifico sul Disturbo Borderline della Personalità, una patologia psichiatrica grave. Crediamo che i disturbi della salute mentale possano essere trattati se la persona che ne è colpita è posta al centro di un processo per conseguire il proprio benessere. Una modalità di intervento che prende le distanze dalla logica di assistenzialismo, ma sempre orientate alla conquista dei diritti e all’empowerment della persona, protagonista e cooperatrice del proprio cambiamento. Interveniamo con progetti personali e mirati, elaborando percorsi di inclusione nella società.

Il Volo si avvale del lavoro di un’équipe multidisciplinare di professionisti qualificati offrendo i propri servizi nelle seguenti aree:

– Comunità Terapeutica Riabilitativa a media protezione ed alta intensità “Villa Ratti”.

– Ambulatorio pre-ingresso per supportare e preparare l’ingresso in comunità ai giovani-adulti in lista di attesa

– Inserimento lavorativo, opportunità ai giovani ospiti di sperimentarsi in attività lavorativa.

– Centro Studi “Carlo Perris” per la ricerca e documentazione sui Disturbi di Personalità.

– Azioni di prevenzione per il disagio psichico sul territorio in collaborazione con enti e istituzioni terze.

La comunità “Villa Ratti” accompagna venti giovani-adulti con DBP in un percorso residenziale di tipo terapeutico-riabilitativo della durata massima ventiquattro mesi. Il servizio è svolto in collaborazione con il sistema sanitario regionale. L’obiettivo è di portare gli ospiti a ritrovare la propria salute mentale e la propria autonomia sociale e lavorativa. L’intervento prevede attività cliniche (psicoterapia individuale, di gruppo e di famiglia) e attività riabilitative (cura della comunità, cucina, laboratori di arte, informatica e ortoflorovivaistica). Le attività offrono contesti in cui gli ospiti possono recuperare gradualmente un senso di autostima ed efficacia personale, sperimentandosi e acquisendo e professionalizzando varie abilità anche in vista del loro reinserimento lavorativo.

Il Centro Studi “Carlo Perris” è ambito di ricerca scientifica e studio delle problematiche cliniche facendo tesoro della nostra esperienza. Un ambito di ricerca in cui il nostro intento è indagare, con strumenti clinici ed empirici, i temi dell’area borderline. Ricerca, raccolta dati, orientati a definire un modello di intervento clinico efficace e di riferimento per l’équipe della comunità.

Azioni di prevenzione sul territorio in collaborazione con le realtà che, a vario titolo, operano con i giovani. Particolare attenzione è posta agli interventi negli Istituti Scolastici. I primi sintomi di un disturbo della salute mentale si manifestano spesso in età adolescenziale, ma per mancanza di informazione sono sottovalutati e non riconosciuti per tempo. Attività in collaborazione con insegnati e genitori Il Volo mette a disposizione il proprio know-how per una corretta crescita mentale e relazionale delle nuove generazioni.

L’ambulatorio pre-ingresso è il servizio che accompagna il futuro ospite (in base alla lista di attesa) della comunità nella fase di preparazione. Si tratta della possibilità di approfondire la conoscenza del potenziale ospite, acquisire informazioni volte a delinearne un primo profilo e monitorarne la stabilità e la motivazione dell’interessato.

L’opportunità di inserimento lavorativo degli ospiti è parte integrante del percorso riabilitativo. Il lavoro è una parte fondamentale nella vita della persona, ne sagoma l’identità ed è occasione di relazione. Avere un lavoro significa entrare nell’età adulta, prendersi responsabilità, camminare verso l’indipendenza e autonomia. Un supporto alle attività psicologiche e cliniche, finalizzate alla riabilitazione e miglioramento delle condizioni di salute e funzioni emotive e cognitive degli ospiti della comunità.

Web site: www.ilvolo.com


INFO


FABIO VOLO. Fotografie
Milano, Fabbrica EOS Gallery (viale Pasubio, ang. via Bonnet)
22-26 febbraio 2023
 
Inaugurazione: Mercoledì 22 febbraio 2023, dalle 18.30
 
Orari: 10.30 – 13.00; 15.00 – 18.30
 
Ingresso libero
 
Informazioni: T. +39 02 6596532 | +39 02 89073362 info@fabbricaeos.it | www.fabbricaeos.it
 
Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche
Marta Pedroli, T. +39 02.36755700 | marta.pedroli@clp1968.it | www.clp1968.it

Rovigo, Palazzo Roncale: VIRGILIO MILANI e l’Arte del ‘900 in Polesine

Scultura in bronzo di Virgilio Milani

25 Marzo 2023 – 25 Giugno 2023

Rovigo, Palazzo Roncale

VIRGILIO MILANI e l’Arte del ‘900 in Polesine

Mostra promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, da un’idea di Sergio Campagnolo. A cura di Alessia Vedova.

Impossibile camminare per Rovigo senza imbattersi in almeno un’opera di Virgilio Milani (1888 – 1977). Per diversi decenni egli venne chiamato a connotare con le sue sculture, spesso monumentali, decine di luoghi ed edifici pubblici, palazzi, chiese e tombe. Per chi poteva permetterselo, mostrare in casa un suo bronzo era questione di status symbol.

La retrospettiva che la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo riserva a Virgilio Milani in Palazzo Roncale, dal 25 marzo al 25 giugno 2023, è quindi un tributo, doveroso, al più importante scultore rodigino del Novecento.
La mostra promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, nasce da un’idea di Sergio Campagnolo, ed è curata da Alessia Vedova. Con la curatrice, in catalogo intervengono anche Lucio Scardino, Nicola Gasparetto ed Elisabetta Vanzelli.
“Com’è nella tradizione di Palazzo Roncale, sarà una mostra corale, una mostra di storie. Dove il percorso artistico di Virgilio Milani funge da filo conduttore di un grande viaggio tra i diversi protagonisti della storia dell’arte del Novecento in Polesine”, anticipa il Presidente della Fondazione Cariparo, professor Gilberto Muraro. Con Milani, saranno raccontati artisti come Mario Cavaglieri, Leone Minassian, Edoardo Chendi sino a Paolo Gioli, che di Milani è considerato l‘“erede” insieme alla figura del critico Giuseppe Marchiori. Ad essere proposto è un viaggio nell’arte ma anche nella storia e nelle storie dal primo dopoguerra agli anni Ottanta del Novecento polesano.
“Questa mostra vuole essere occasione per analizzare, decantate le passioni, l‘effettiva importanza dell’artista, celebrato in casa ma sostanzialmente trascurato, forse a torto, in Italia e in Europa”, evidenzia Alessia Vedova.
“Milani, pur concentrandosi nella sua Rovigo, si mostrò molto attento al nuovo che si andava sviluppando nel mondo internazionale dell’arte. Il suo confronto con il critico Marchiori, anch’egli rodigino, gli fu da stimolo.
Milani vive i cambiamenti e le tensioni di quasi un secolo di arte ma sceglie di farlo decantando e interpretando il nuovo, stemperandolo nel suo personalissimo sentire. La sua scultura ha radici antiche, riconducibili al Rinascimento di Donatello o Laurana, tradotte in una scultura di essenziale sobrietà”.
Al Milani scultore pubblico un’altra Fondazione, quella della Banca del Monte, ha dedicato un itinerario, individuando una quarantina di sue opere. A cominciare dalla monumentale Fontana della Riconoscenza che ricorda, a chi arriva alla stazione ferroviaria di Rovigo, la Grande Alluvione del 1951.
Già durante, e ancor più dopo. Durante il primo conflitto mondiale Milani ricevette diverse commesse per opere commemorative o celebrative. Tra esse il monumento a Cesare Battisti e, più tardi, quello all’esploratore Giovanni Miani, il Leone bianco del Nilo.
Nel secondo dopoguerra, nelle sue opere “pubbliche” compare una sensibilità sociale più marcata, come nel Sacrario dedicato alle vittime dell’eccidio fascista di Villamarzana o nei fregi della Casa del Mutilato e ancora in quelli dell’Istituto Autonomo Case Popolari. A fine anni Sessanta, la grande svolta dal figurativo all’astratto, con la torre in acciaio inox nel quartiere di San Bortolo.
La mostra, pur dando conto del Milani pubblico, si concerta sulla sua produzione domestica. I bronzi, le terracotte, i ritratti e le figure soprattutto. Qui lo scultore appare meno vincolato alla committenza e al giudizio pubblico, più libero di esprimere i propri sentimenti e manifestare la sua speciale sensibilità.


Fondazione Cariparo

Relazioni con i media:
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Milano: A Palazzo Reale la mostra “Bill Viola”, considerato già dagli anni Settanta maestro indiscusso della videoarte

Dal 24 febbraio al 25 giugno 2023 Palazzo Reale di Milano presenta un’importante esposizione dedicata a quello che è considerato già dagli anni Settanta il maestro indiscusso della videoarte: BILL VIOLA.

Bill Viola, Four Hands, 2001
Black-and-white video polyptych on four LCD flat
panels mounted on shelf 22.9×129,5×20,3 cm
Continuously running
Performers:
Blake Viola, Kira Perov, Bill Viola, Lois Stark
Photo: Kira Perov © Bill Viola Studio

La mostra BILL VIOLA, promossa dal Comune di Milano-Cultura, è prodotta e organizzata da Palazzo Reale Arthemisia con la collaborazione del Bill Viola Studio e ripercorre l’intera carriera artistica di Viola, presentando al pubblico quindici capolavori all’interno delle sale di Palazzo Reale.

Nato a New York nel 1951, di origini italo-americane, Bill Viola è riconosciuto a livello internazionale come l’artista che, attraverso la sperimentazione della videoarte, ha realizzato opere uniche, considerate a tutti gli effetti dei capolavori dell’arte contemporanea.

Partendo dallo studio della musica elettronica, dalle potenzialità della performance art e dai film sperimentali, da oltre 40 anni Viola realizza lavori che, attraverso un nuovo linguaggio artistico, si rivolgono costantemente alla vita, alla morte e al viaggio intermedio, per poter indagare una più profonda conoscenza dell’uomo e il suo rapporto con l’ambiente, le influenze della filosofia orientale e occidentale, l’importanza iconica del mondo naturale e molte altre tematiche.

L’esperienza del viaggio, per Viola, è fondamentale nello sviluppo del suo lavoro. Prendendo spunto dalle realtà che incontra nei suoi viaggi in giro per il mondo con la moglie Kira Perov, tra gli anni Settanta e Ottanta, Viola delinea il suo percorso artistico e giunge alla creazione di opere che avvolgono l’osservatore con composizioni e suoni, cercando di rappresentare le infinite possibilità della psiche e dell’animo umano.

Tra questi, fondamentali tappe sono i 18 mesi trascorsi a Firenze, dove incontra per la prima volta l’arte rinascimentale. Nel 1997, durante un progetto di ricerca del Getty, ha continuato a esplorare l’iconografia cristiana antica, con particolare attenzione all’immaginario medievale, rinascimentale e manierista in un dialogo continuo con pale d’altare, polittici e dipinti votivi di artisti antichi. Viola ha poi proposto una nuova composizione dell’immagine attraverso la costruzione di elaborate scene teatrali ispirate alla tradizione storico-artistica occidentale, cinematografica nel vero senso della parola, con ambientazioni, attori, scenografie, disegno luci, fotografia – e anche un regista.
Fuoco e acqua – elementi simbolici per il passaggio dalla vita alla morte, così come da questa vita all’altra; il mondo digitale; un mondo visivo immateriale; un’esistenza dipendente da impulsi di elettricità: tutto richiama alla mente la fragilità e la fugacità della natura umana.

La mostra milanese offre ai visitatori un percorso in cui ritrovarsi a contemplare le profonde questioni che Bill esplora con immagini al rallentatore in cui luce, colore e suono possono creare momenti di profonda introspezione. Emozioni, meditazioni e passioni possono emergere dai suoi video, accompagnando lo spettatore in un viaggio interiore.

Questa dimensione emerge, ad esempio, nella serie dei suoi video Passions (opere di chiaro richiamo al Rinascimento italiano) che al rallentatore catturano ed estendono dettagli di emozioni umane impossibili da vedere in tempo reale, o in Ocean Without a Shore (2007), opera nata a Venezia nella chiesetta sconsacrata di San Gallo che descrive una soglia metaforica del momento di transizione in cui la vita diventa morte.

Insieme a questi, anche l’incontro virtuale tra uomo e donna in The Veiling (1995); il diluvio improvviso e terrificante al centro di The Raft (maggio 2004), installazione che ricorda l’importanza della collaborazione umana per poter sopravvivere a catastrofi naturali o crisi inaspettate; la serie Martyrs (2014) nella coraggiosa lotta di quattro protagonisti nella morsa dei quattro elementi naturali, man mano che riescono ad accettare il loro inevitabile destino.

E ancora il video-dittico di proiezioni su lastre di granito nero Man Searching for Immortality/Woman Searching for Eternity (2013) e opere, parte della serie Tristan (2005), che raffigurano l’intensità visiva e uditiva della trasfigurazione del fuoco e dell’acqua accanto a opere raramente esposte in territorio italiano come The Quintet of the Silent (2000), permettendo così al grande pubblico di godere di vari contenuti esclusivi.

Con la sapiente cura di Kira Perov, moglie dell’artista e direttore esecutivo del Bill Viola Studio, opere che coprono trent’anni di lavoro sono esposte attraverso un’accurata selezione di lavori, andando a definire un evento unico per concedersi la possibilità di riflettere sulla vita, intraprendere il proprio viaggio interiore e immergersi in un mondo alternativo, del tutto diverso da quello che si è lasciato all’ingresso.

La mostra è accompagnata da un catalogo, edito da Skira, a cura di Valentino Catricalà e Kira Perov, che non si presenta solamente come documentazione della mostra, ma vuole rappresentare un vero e proprio materiale di studio per future generazioni.

L’evento vede come media partnerUrban Vision e come mobility partnerFrecciarossa Treno Ufficiale.

La mostra è parte di Milano Art Week (11 – 16 aprile 2023), la manifestazione diffusa coordinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, in collaborazione con miart, che mette in rete le principali istituzioni pubbliche e le fondazioni private della città che si occupano di arte moderna e contemporanea, con una programmazione dedicata di mostre e attività.



Informazioni e prenotazioni
T +39 02 892 99 21
www.palazzorealemilano.it
www.arthemisia.it
Hashtag ufficiale
#BillViolaMilano
Biglietti
Intero
€ 15,00 Ridotto € 13,00


Arthemisia
Salvatore Macaluso
sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T +39 06 69380306
Ufficio Stampa Comune di Milano
Elena Conenna elenamaria.conenna@comune.milano.it
Relazioni esterne Arthemisia
Camilla Talfani | ct@arthemisia.it

Rovigo: Sarà il busto del legionario Tolomei il testimonial di Virgilio Milani a Palazzo Roncale

Immagine utilizzata per il manifesto della mostra dedicata a Virgilio Milani

L’erma del Legionario Spagnolo
sarà l’immagine ufficiale della mostra su Milani al Roncale

VIRGILIO MILANI e l’Arte del ‘900 in Polesine

Rovigo, Palazzo Roncale
25 marzo – 25 giugno 2023

Mostra promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, da un’idea di Sergio Campagnolo. A cura di Alessia Vedova.

Vernice per la Stampa: venerdì 24 marzo, ore 11

L’effigie del “Legionario Spagnolo” Federico Tolomei sarà l’immagine guida dell’esposizione che si terrà a Palazzo Roncale dal 25 marzo al 25 giugno prossimi, dedicata a  “Virgilio Milani e  l’Arte del ‘900 in Polesine”. La mostra, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, indagherà l’opera dello scultore rodigino inserendola nelle vicende artistiche del suo tempo in Polesine.

“L’opera di Milani scelta per il manifesto è datata 1940 ed esprime – afferma la dottoressa Alessia Vedova, curatrice della mostra  – la capacità espressiva di Milani. Che in quest’effige marmorea, dai lineamenti di una purezza e di una cristallinità di matrice classica quasi attica, ci induce a dimenticare lo scorrere della storia e del tempo. Cristallizzando in questo volto – che sembra quasi ‘fuoriuscire’ dalla struttura architettonica che lo costringe – l’emblema di tutti i combattenti caduti in nome di un ideale”.

A volere questo ricordo del Tolomei al Cimitero di Rovigo furono i suoi amici. Il monumento richiama un’erma greca: un pilastrino quadrangolare, in pietra scura, sostiene e contiene il busto del Legionario, scolpito da Milani in tutto tondo, in pietra bianca. Nel mondo greco, le erme venivano collocate lungo le strade e dinanzi alle porte di casa per invocare la protezione di Ermes o di altri dei.

Il “Legionario Spagnolo” rodigino, come recitano le iscrizioni, era nato nel 1913 e finì i suoi anni in Spagna il 27 settembre del 1938, cadendo in combattimento.  Dopo aver compiuto azioni gloriose, viene da supporre, visto che a Federico Tolomei venne assegnata la Medaglia d’argento al Valor Militare.

Nel monumento al cimitero cittadino, come luogo della morte è indicata la località di Buye, luogo che l’odierno Google maps non sa localizzare. In Spagna esistono diverse località con un nome assonante, ma scritto con la i anziché con la y. Errore dello scalpellino della lapide, o che altro?

“In realtà sul giovane legionario, effigiato da Milani, poco è dato sapere”, afferma la curatrice della mostra.

“Il contesto è quello della guerra civile spagnola scatenatasi dopo il colpo di stato del 17 luglio del 1936. Quando la Legione Spagnola, di stanza in Marocco, si ammutinò contro il governo legittimo, sostenuto dal fronte popolare. Sbarcò nel sud della Spagna per porsi a fianco dei nazionalisti di Francisco Franco.

L’Italia fascista e la Germania nazista sostennero questa fazione mentre l’Unione Sovietica appoggiava la Repubblica. Le sorti della Repubblica, e della democrazia, vennero sostenute da migliaia di volontari accorsi in Spagna da diversi Paesi d’Europa, e non solo. Anche il fronte opposto attrasse giovani volontari non spagnoli che vennero militarmente inquadrati in “Bandere” (battaglioni) e compagnie della Legione. Spinti dall’ideologia, ma anche dalla miseria, furono migliaia i volontari fascisti che partirono alla volta della Spagna per partecipare alla guerra civile”. Federico Tolomei fu tra loro?

“I mesi che precedettero la sua morte avevano visto i due eserciti logorarsi in una guerra di posizione nel sud della Spagna, sino alla caduta della Repubblica nel marzo del 1939. I nazionalisti di Franco lasciarono sul campo 65.000 morti e 30.000 feriti. Tra loro anche Federico Tolomei.

Molti dei volontari italiani non tornarono dal fronte spagnolo, nemmeno da morti. Sono stati interrati nei tanti cimiteri italiani che era possibile incontrare in tutto il territorio spagnolo e che oggi sono in gran parte scomparsi”.

A fotografare l’erma per trarne il manifesto della mostra è stato chiamato Fabio Zonta, il fotografo che “fa parlare le pietre”. Zonta ha recentemente fotografato  diversi capolavori di Antonio Canova ed una mostra di sue immagini canoviane è in questi mesi allestita al Museo Correr di  Venezia, dopo essere stata ammirata in altri musei veneti ma anche a New York.

Prima che di Canova, Zonta si era occupato, per conto del Museo di Bassano, dello scultore Orazio Marinali, e anche in quel caso dalla campagna fotografica era derivata una mostra di successo. 

Zonta fotografa per diverse importanti istituzioni, tra cui “Le stanze del Vetro-Fondazione Cini” di Venezia, “Musèe des Arts Decoratifs” di Parigi, Museo Gypsotheca “Antonio Canova” di Possagno, “Frick Collection” e “Metropolitan Museum” di New York, “Musei Civici” di Bassano del Grappa, Istituto per l’Enciclopedia Treccani e “FAI” Fondo per l’Ambiente Italiano.

Dal 2003, anno della sua prima mostra personale, Zonta si dedica principalmente alla ricerca sulla “Natura Morta”.

Ha esposto a New York, Paris-Photo, Art-Miami, Ginevra, Londra, Berlino, Roma, Firenze, Venezia, Milano, Torino e Genova.

Per Rovigo ha realizzato una galleria di immagini delle opere monumentali di Virgilio Milani, immagini che saranno inserite nella mostra al Roncale.


Info: Fondazione Cariparo www.fondazionecariparo.it
 
Relazioni con i media:
dott.ssa Alessandra Veronese
Ufficio Comunicazione:
dott. Roberto Fioretto
comunicazione@fondazionecariparo.it
 
Ufficio Stampa: STUDIO ESSECI – Sergio Campagnolo
Tel. 049 663499; www.studioesseci.net;
simone@studioesseci.net, referente Simone Raddi

ENIT-UNPLI, nasce la cabina di regia per lo sviluppo di piccole località, con piano in 3 anni

PATTO ENIT E UNPLI (UNIONE NAZIONALE PRO LOCO D’ITALIA):
LE PICCOLE COMUNITÀ DIVENTANO AREE DI PREGIO E INTERCONNESSIONE
 
TAVOLO DI COORDINAMENTO E PIANO DI SVILUPPO IN 3 ANNI
 
AL VIA LA PRIMA RETE DELLE LOCALITÀ MENO NOTE E DELLE AREE INTERNE
 
IN PROGRAMMA IL CALENDARIO UFFICIALE DEGLI EVENTI TURISTICI DEI PICCOLI COMUNI 

16 Febbraio 2023

Piccole comunità: da luoghi meno noti a aree di pregio e interconnessione.
Enit firma il protocollo con Unpli per un modello di sviluppo integrato delle località minori e realtà locali. 

L’Ente Nazionale del Turismo si impegna con l’Unione Nazionale delle Pro Loco italiane a sviluppare in tre anni una rete territoriale turistica omogenea.
L’articolazione territoriale come modello di sviluppo per cui battersi in sinergia. 
Una chiamata di idee a raccolta per un’Italia turistica a velocità uniformi. 

Le 26 sedi nel mondo Enit insieme alla rete di oltre 6200 associazioni Proloco costituiscono punto di riferimento a livello nazionale insieme alle associazioni iscritte all’ Unpli che vanta un totale di circa 600mila soci e 300mila volontari dal 1962. 

Un impegno per la promozione del luogo, per la scoperta e la tutela delle tradizioni locali, per migliorare la qualità della vita di chi vi abita, per valorizzare i prodotti e le bellezze del territorio.

“Il processo di rilancio dei territori delle aree interne e meno conosciute passa dal sostegno all’occupazione e allo sviluppo delle piccole imprese turistiche ma anche e soprattutto attraverso la creazione di un’offerta turistica basata su esperienze personalizzabili. L’accordo sottoscritto consentirà di favorire la rinascita dei territori marginali promuovendo attività di supporto tecnico, innovativo e di transizione ecologica e digitale per il coinvolgimento di tutte le singole identità italiane. 
Si apre quindi una cabina di regia ufficiale in Italia per lo sviluppo delle aree interne. Con questo accordo si inaugura un modello illuminante che coinvolge tutte le regioni” commenta Ivana Jelinic Ceo Enit. 

“Il protocollo è un primo passo verso una strategia condivisa di valorizzazione di zone cruciali per lo sviluppo territoriale. Un segnale importante perché sviluppo economico significa anche sviluppo sociale di un territorio. Le aree interne sono prospettiva di crescita in una rinnovata centralità regionale: è importante quindi realizzare un piano di sviluppo capace di valorizzare le numerose iniziative in atto pianificando interventi complementari e tenendo conto delle varie disponibilità di aree ad ospitare investimenti.” dichiara Sandro Pappalardo consigliere cda Enit e rappresentante della Conferenza Stato-Regioni.

“Le azioni previste dal protocollo amplificheranno il ruolo dell’attività quotidianamente svolta dalle Pro Loco che operano nell’ambito dell’accoglienza turistica, della promozione dei territori, della salvaguardia del patrimonio culturale immateriale e dell’animazione territoriale: una complessiva attività di promozione che rappresenta oltre 110mila eventi annui. Il valore dell’animazione territoriale, inoltre, potrà diventare volano anche per l’offerta turistica internazionale in tema di turismo esperienziale. Siamo entusiasti, pertanto, dell’intesa raggiunta con Enit per l’avvio di un percorso congiunto di promozione delle piccole comunità e delle aree interne” spiega Antonino La Spina, presidente dell’Unpli Aps (Unione Pro Loco d’Italia).


ENIT – AGENZIA NAZIONALE TURISMO ITALIANO
enit.it

Francesca Cicatelli – resp ufficio stampa Enit –
FRANCESCA.CICATELLI@ENIT.IT

Ludovico Licciardello – Resp uff stampa Unpli
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Comunicazione e Ufficio Stampa
VIA MARGHERA 2 – ROMA

Marco Goldin riparte a marzo da Castelfranco Veneto – Le 11 nuove date della tournée su “Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato”

GLI ULTIMI GIORNI DI VAN GOGH Il diario ritrovato

Spettacolo teatrale con Marco Goldin

Tratto dal suo romanzo, “Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato” (edito da Solferino)

Musiche di Franco Battiato

Regia di Marco Goldin

Riparte a marzo la seconda parte della tournée. 11 nuove date

L’annunciata seconda parte della tournée di Marco Goldin riparte a marzo da Castelfranco Veneto e proseguirà per l’intera primavera.  Con le 11 nuove date di “Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato”, che ha registrato sinora numerosi sold out in 11 teatri italiani (da oltre 1000 persone in quelli più grandi), il critico e scrittore raggiunge nuove città e nuove regioni. La ripresa avverrà con tre repliche a Castelfranco Veneto, come omaggio esclusivo alla terra trevigiana dello stesso Goldin, mentre a Gorizia oltre allo spettacolo serale è prevista una matinée dedicate alle scuole.
La tournée, prodotta e distribuita da International Music and Arts, avrà le seguenti date in primavera:
 
17 marzo Castelfranco Veneto (TV), Teatro Accademico ore 20.45,
18 marzo Castelfranco Veneto (TV), Teatro Accademico ore 20.45
19 marzo, Castelfranco Veneto (TV), Teatro Accademico ore 17.00
22 marzo, Genova, Politeama genovese, ore 21
25 marzo, Mantova, Teatro Sociale, ore 21
26 marzo, Trento, Teatro Auditorium Santa Chiara, ore 18
31 marzo, Firenze, Tuscany Hall, ore 20.45
4 aprile, Reggio Emilia, Teatro Romolo Valli, ore 21
14 aprile, Perugia, Teatro Morlacchi, ore 21
20 aprile, Gorizia, Teatro Comunale Giuseppe Verdi, ore 20.45
3 maggio, Ravenna, Teatro Dante Alighieri, ore 21
 
Biglietti acquistabili sui circuiti Ticket One e Viva Ticket. Tutte le indicazioni sulle biglietterie anche su www.internationalmusic.it e www.lineadombra.it
 
Lo spettacolo, di e con Marco Goldin, musiche di Franco Battiato e animazioni video di Alessandro Trettenero, è parte del progetto collegato al romanzo “Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato”, scritto da Goldin nella particolare forma di diario immaginario, edito da Solferino e giunto alla quarta ristampa. Da esso sono derivati lo spettacolo teatrale, di cui Goldin cura anche la regia, e alcuni podcast e già si lavora a una terza parte di tournée in autunno, con diverse tappe da Roma fino al sud Italia.
La rappresentazione teatrale è liberamente ispirata al romanzo che racconta le ultime settimane di vita del grande pittore. Nel libro che sta alla base di tutto il progetto, Goldin immagina che Van Gogh abbia tenuto un diario proprio in quei giorni e per questo lo fa parlare con la sua voce, sempre appoggiandosi ai fatti realmente accaduti e alle lettere, cercando dunque la dimensione del verosimile.
Goldin sale sul palcoscenico per raccontare, con la sua consueta affabulazione appassionata e coinvolgente, le ultime settimane della vita di Vincent van Gogh.
A creare ancor di più l’atmosfera spirituale, eppure densa della carne e dei sogni della vita di Van Gogh, contribuiscono, eccezionalmente concesse per questa occasione, le musiche di Franco Battiato. Tutte insieme, e nell’uso che ne viene fatto, queste musiche costituiscono una parte fondante, un legame ancor più poetico per l’intero spettacolo.
 
Lo spettacolo “Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato”, gode del sostegno di Gruppo Euromobil dei fratelli Antonio, Gaspare, Fiorenzo e Giancarlo Lucchetta.



CREDITS
uno spettacolo di e con
Marco Goldin
 
tratto dal suo romanzo
Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato (Solferino)
 
musiche
Franco Battiato
 
riprese in Olanda, Belgio e Francia
Luca Attilii e Fabio Massimo Iaquone
 
montaggio e animazioni video
Alessandro Trettenero
 
prodotto e distribuito da
International Music and Arts
 
durata
90 minuti
 
 
Ufficio stampa
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Ref. Roberta Barbaro, roberta@studioesseci.net
Tel. 049663499
www.studioesseci.net

East Market, l’arte illustrata sbarca nel tempio del vintage

East Market

Domenica 19 febbraio  
dalle 10 alle 21
Via Mecenate, 88/A – Milano

Nuovo appuntamento con East Market, l’evento del vintage milanese dedicato a privati e professionisti, dove tutti possono comprare, vendere e scambiare. 300 selezionati espositori da tutta Italia tornano con migliaia di oggetti insoliti e stravaganti. Dai più ricercati capi d’abbigliamento vintage all’artigianato più raffinato, dai più rari dischi in vinile ai colorati complementi d’arredo. Negli oltre 6000 MQ dell’ex fabbrica aeronautica in zona Mecenate, si possono trovare anche articoli di collezionismo, accessori, mobili, modernariato, usato, pulci, design, scarpe e borse, libri, fumetti, poster, riviste e stampe, elettronica, militaria, giochi e videogiochi, riciclo e riuso, stranezze varie, piatti, porcellane, utensili e molto altro ancora. Shopping con un occhio all’ambiente. East Market da sempre valorizza la cultura e la consapevolezza del riciclo, coniugando la bellezza estetica dei prodotti e la loro duratura funzionalità, senza quindi contribuire alla sovrapproduzione industriale di massa che inevitabilmente genera spreco e inquinamento. Moda, fai da te, mercato del riciclo che strizzano l’occhio alle nuove tendenze del fashion e della musica, informando e sensibilizzando il pubblico sugli aspetti ecologici del mondo vintage.
Solo per il mese di febbraio sarà a disposizione del pubblico una speciale area dedicata all’arte illustrata, dove quindici artisti scelti appositamente per l’occasione proporranno un’ampia scelta di opere illustrate come disegni, stampe, accessori e molto altro ancora.
Tra questi Timidessen, un artista grafico che propone esilaranti composizioni ricamate su t-shirt, stampe firmate e gadget creativi surreali. Celebri brand commerciali diventano illustrazioni uniche per tutti i gusti.
Pornobello è invece il progetto di Claudio Cozzolino, illustratore e art director, che è specializzato in figure femminili erotiche, ma giocose e divertenti. Le donne di Pornobello sono nipoti delle pin-up Anni ’50 e figlie delle playmate di Playboy degli Anni ’80.
Loris Sunda Dogana alias Doctor Sunda è un illustratore e tatuatore che si definisce “poeta per immagini”, porta a East Market una selezione di dipinti, disegni e artwork dalla sua ampia produzione.
Valentina Bartolotta, in arte Margotmao, è un’illustratrice che realizza opere a china dal mood sognante e surreale. Porterà stampe di vari formati, le illustrazioni originali in miniatura e le divertenti spille disegnate a mano.
Tony Pignatelli in arte Tanto, è un artista “neo pop” milanese formatosi nel mondo dei graffiti. Il suo stile ricorda uno strano mix tra Keith Haring e Jacovitti. I suoi temi ironizzano sul senso della comune morale senza mai cadere nella volgarità.Nel suo stand una selezione di tele, t shirt e poster.
Liborio D’agostino alias Soul è un illustratore – pittore, la sua ricerca artistica si basa principalmente sullo studio del linguaggio del corpo nell’arte. Progetto di punta “the Sky above Minerva” una collezione di illustrazioni che narra lo zodiaco seguendo lo studio della cinesica.
Accompagnano il market le aree food & beverage. East Market Diner, dove si trova la caffetteria e la bakery con prodotti da forno dolci e salati, due bar sempre aperti per tutta la durata della manifestazione e la food area. In quest’ultima sono a disposizione del pubblico numerosi truck con un’offerta sempre diversa di cucina internazionale e street food, senza dimenticare la tradizione italiana e anche molte proposte per vegani, celiaci e kids. East Market adotta la politica #plasicfree ovvero una policy ecologista che bandisce completamente tutta la plastica nel food e beverage. Per cibi e bevande, infatti, sono disponibili solo materiali eco friendly e riciclabili. Completano la manifestazione i DJ set con il meglio delle selezioni musicali del momento e del passato.


East Market

Domenica 19 febbraio  
dalle 10 alle 21
Via Mecenate, 88/A – Milano
Ingresso Euro 5
Infoline +393516559781

https://www.facebook.com/eastmarketmilano
https://www.instagram.com/eastmarketmilano/
http://www.eastmarketmilano.com

Luca Bramanti
Ufficio Stampa Nextpress
3291697846

Monza, Orangerie della Villa Reale: I MACCHIAIOLI e l’invenzione del Plein air tra Francia e Italia

Serafino De Tivoli, La Senna a Bougival, olio su tela,
Collezione privata, Courtesy Enrico Gallerie d’Arte, Milano

ORANGERIE DELLA VILLA REALE DI MONZA

DAL 18 FEBBRAIO AL 21 MAGGIO 2023

I MACCHIAIOLI e l’invenzione del Plein air tra Francia e Italia

L’esposizione analizza, all’interno di un contesto europeo, le vicende del movimento artistico che ha rivoluzionato la storia della pittura italiana dell’Ottocento, focalizzandosi sulle novità tecniche che i padri dell’arte en plein air hanno sviluppato relativamente al tema del paesaggio, della pittura di genere e di carattere storico.

La rassegna propone 90 opere di autori quali Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Giuseppe Abbati, Silvestro Lega, Vincenzo Cabianca, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani, in dialogo con quelle di alcuni dei rappresentanti della Scuola di Barbizon, quali Camille Corot, Charles-François Daubigny, Constant Troyon, Théodore Rousseau.

a cura di Simona Bartolena

Dal 18 febbraio al 21 maggio 2023, l’Orangerie della Villa Reale di Monza ospita la mostra I Macchiaioli e l’invenzione del Plein air tra Francia e Italia, che ripercorre le vicende di uno dei movimenti artistici più importanti della scena culturale italiana, sviluppatosi nella seconda metà dell’Ottocento, che con le sue ricerche pittoriche d’avanguardia ha per molti aspetti anticipato, con sorprendente modernità, gli esiti proposti successivamente dagli Impressionisti francesi.

L’esposizione, curata da Simona Bartolena, prodotta e realizzata da ViDi cultural, in collaborazione con il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza e con il Comune di Monza, col contributo di BPER Banca, travel partner Trenord, analizza la rivoluzione macchiaiola all’interno di un contesto europeo, focalizzandosi sulle novità tecniche che i padri dell’arte en plein air hanno sviluppato relativamente al tema del paesaggio, della pittura di genere e di carattere storico.

La rassegna presenta 90 opere, provenienti da collezione private, ma anche da alcuni importanti istituzioni come il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, Palazzo Foresti di Carpi, la Fondazione Cariparma di Parma, la Galleria d’Arte Moderna di Milano, di autori quali Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Giuseppe Abbati, Silvestro Lega, Vincenzo Cabianca, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani, tutti protagonisti dell’evoluzione di questo movimento, fondamentale per la nascita della pittura moderna italiana, partendo proprio dalla loro relazione con la scena europea, in particolare, con quella francese.

“La mostra – afferma Simona Bartolena – proporrà un modo di narrare la vicenda poco consueto, molto vicino allo sguardo di coloro che di questa rivoluzione furono i protagonisti, che porterà il pubblico a immergersi in un momento storico e culturale molto vivace, da cui emergeranno i fermenti di rivolta di questi nuovi pittori, insieme alle loro forti personalità artistiche e umane. Mediante approfondimenti biografici e spiegazioni tecniche, lo spettatore scoprirà la vera importanza storico-artistica della pittura macchiaiola, troppo spesso nota solo per la piacevolezza delle sue tavolette”.

Il percorso espositivo si apre con la sezione che racconta lo sviluppo della pittura “del vero dal vero”, partendo dall’esperienza dei pittori della Scuola di Barbizon, quali Camille Corot, Charles-François Daubigny, Constant Troyon, Théodore Rousseau e prosegue con i lavori di artisti italiani, quali Giuseppe e Filippo Palizzi, o di Serafino De Tivoli il quale, grazie alle conoscenze acquisite durante un viaggio a Parigi, porterà ai colleghi del Caffè Michelangelo a Firenze novità e conferme importanti. È proprio attorno ai tavoli del locale fiorentino che, nella seconda metà degli anni cinquanta dell’Ottocento, si riuniva un gruppo di giovani autori accomunati dallo spirito di ribellione verso il sistema accademico e dalla volontà di dipingere il senso del vero.

Vincenzo Cabianca, Dante nel Casentino, 1865, olio su tavola, collezione privata

Il paesaggio, le scene di genere e la storia sono i tre principali ambiti entro cui si sviluppò la pittura di macchia. Nel primo caso, si troveranno dipinti, realizzati in anni diversi, che hanno come soggetto le campagne fiorentine, le coste di Castiglioncello e dintorni, le località tra Toscana e Liguria e che documentano la particolare relazione con la fotografia che si proponeva come una nuova tecnica con cui confrontarsi.

Il racconto del quotidiano – tra lavoratrici nei campi, mercati del bestiame e monaci a passeggio in un chiostro cittadino – è certamente uno degli argomenti più frequentati dalla pittura di macchia, con esiti sempre innovativi, come nel caso de Il bindolo di Silvestro Lega (Fondazione Cariparma) o Donne che lavorano nei campi di Cristiano Banti (Palazzo Foresti, Carpi).

I Macchiaioli hanno spesso ritratto soggetti storici, ma sempre con un atteggiamento profondamente diverso da quello dei loro contemporanei. Per raccontare come gli artisti hanno affrontato e interpretato il tema storico-letterario e quello di cronaca risorgimentale, si propongono capolavori come Scena romantica di Cristiano Banti, Dante nel Casentino di Vincenzo Cabianca, La lettera dal campo (Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano) e altre scene militari di Giovanni Fattori.

Già nel sesto decennio dell’Ottocento il gruppo macchiaiolo comincia a entrare in crisi. L’ultima sezione della mostra analizza la produzione più tarda dei principali protagonisti del movimento, prendendo in considerazione anche la loro eredità. Opere quali Il corsetto rosso di Silvestro Lega (Palazzo Foresti, Carpi), Strada di Combs La Ville e Pioggia a Settignano di Telemaco Signorini, e Campagna romana di Giovanni Fattori (Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano) testimoniano le strade intraprese dai tre grandi maestri. Accanto a essi si trovano anche alcuni capolavori di quegli artisti che, per primi, hanno raccolto il loro insegnamento e ne hanno seguito le tracce, quali Nicolò Cannicci, i fratelli Gioli e i Tommasi.

“La stagione dei Macchiaioli rappresenta una fase della nostra storia dell’arte di grande interesse – commentano il Sindaco e Presidente del Consorzio Paolo Pilotto con Arianna Bettin, Assessora alla Cultura, al Parco e alla Villa Reale – foss’anche solo perché si tratta di una manifestazione limpida dello spirito del tempo. È significativo che, mentre i Macchiaioli approfondivano la propria indagine, si faceva l’Italia e contestualmente i Savoia prendevano possesso della Villa Reale. Ospitare una mostra che affronti questo movimento significa stimolare le molteplici connessioni, in campo artistico e non solo, che esso ha avuto con spinte culturali che investivano tanto il nostro Paese quanto l’intera Europa, nel corso di anni cruciali per la stessa città di Monza”.

Catalogo SilvanaEditoriale.

Per tutta la durata della rassegna, è in programma una serie di attività didattiche, incontri e visite guidate per bambini e adulti.

Una mostra “family friendly”, con una sala didattica con accesso libero per le famiglie, un percorso creato ad hoc per i bambini, un kit didattico in omaggio da ritirare in biglietteria appositamente creato per la visita dei più piccoli. Inoltre, all’interno dell’Orangerie della Villa Reale, un’opera ad “altezza bambino” attenderà i giovani visitatori per un’esperienza immersiva a loro dedicata.

È attiva la promozione tra la Mostra I Macchiaioli e l’invenzione del Plein air tra Francia e Italia e il percorso di visita della Villa Reale: presentando il biglietto della Mostra sarà possibile accedere al percorso del Primo e Secondo Piano Nobile della Villa Reale con biglietto ridotto (€8,00).

Tra le iniziative collaterali, si segnalano le visite guidate su prenotazione (macchiaiolimonza@gmail.com) in compagnia della curatrice Simona Bartolena (€20,00 biglietto+visita), in programma martedì 28 febbraio ore 10.30, sabato 11 marzo ore 15.00, mercoledì 5 aprile ore 10.30.



I MACCHIAIOLI e l’invenzione del Plein air tra Francia e Italia
Monza, Orangerie della Villa Reale (viale Brianza 1)
18 febbraio – 21 maggio 2023
 
Inaugurazione: venerdì 17 febbraio 2023, ore 16.30
 
Biglietti
Intero: 12€
Ridotto: 10€ (13-18 anni, over 65, gruppi precostituiti di adulti oltre le 15 persone)
Bambini (7-12 anni): 5€
Scuole (di ogni ordine e grado): 5€
Gratuito: visitatori disabili (a invalidità superiore al 74%) e 1 accompagnatore solo in caso di non autosufficienza, bambini fino ai 6 anni, accompagnatore scolaresche (2 per gruppo), accompagnatore gruppi adulti (1 per gruppo), possessori abbonamenti Musei Lombardia Milano.
 
Orari:
Lunedì e martedì chiuso
Dal mercoledì al venerdì 10 – 13 / 14 – 19, sabato domenica e festivi dalle ore 10 alle ore 20
 
Per informazioni:
www.vidicultural.com
macchiaiolimonza@gmail.com 
 
Ufficio stampa mostra
CLP Relazioni Pubbliche
Marta Pedroli | tel. 02.36755700 | marta.pedroli@clp1968.it | www.clp1968.it