Messina, Zancle Art Project: INFINITO PRIVATO di Ilaria Ricciardi e Floriana Romeo a cura di Mariateresa Zagone

Venerdì 26 gennaio, presso la Zancle Art Project di via Legnano 32 a Messina, avrà luogo il vernissage della mostra INFINITO PRIVATO delle artiste Ilaria Ricciardi e Floriana Romeo a cura di Mariateresa Zagone che ne ha curato anche il testo critico.

La mostra, una sorta di intimo diario, presenta 16 opere in cui la questione della domesticità si pone con evidenza. 

I “modesti atti di vita” e il loro teatro hanno attraversato una curvatura inattesa dopo i recenti eventi pandemici ed è proprio in questi anni che Ilaria Ricciardi (artista pattese) e Floriana Romeo (artista palermitana) hanno messo a punto, ulteriormente, il loro microcosmo tematico intimo e, al contempo, universale, focus cui risponde la scelta di una pittura di scala ridotta che invita alla contemplazione intima. Di questa dimensione domestica, tuttavia, l’approccio curatoriale svela la natura bifronte: da un lato quella intima che guarda al mondo dell’infanzia, ai ricordi che se ne hanno (Romeo); dall’altro quella più turbata e straniante che lascia emergere “il mistero della vita ordinaria nei suoi rituali pubblici” come, ad esempio, quello delle nozze (Ricciardi).

La mostra sarà aperta fino al 2 marzo dal lunedì al sabato dalle ore 16,00 alle ore 20,00


Da Mariateresa Zagone mtzagone@gmail.com 

Venezia, Blue Gallery: ABELE. Personale di Lorenzo MAQCED

Lorenzo MAQCED, Dettaglio Svezzato dall’odio, pittura al quarzo su tela di cotone 39,5 x 39,5 cm

Lorenzo Maqced (Città di Castello,1993) vede per la prima volta i suoi dipinti esposti a Venezia come ospite di Silvio Pasqualini a Blue Gallery, in occasione della sua personale ABELE, prima mostra di un ciclo pensato e curato da Quadro Zero, dal 27 gennaio fino al 25 febbraio 2024.
La mostra esplora il concetto di una narrazione intima, utilizzando la dimensione auto-rappresentativa come veicolo. L’artista struttura questa narrazione attraverso una varietà di iconografie che esplorano sia territori personali che distanti dalla propria esperienza. Emergono temi come la rabbia, l’estasi, la lussuria e la perdita, ciascuno raccontato dall’artista attraverso diverse espressioni pittoriche.
Una casa interiore all’io in cui l’arredo è costituito dalle sue inquietudini.
Opere prodotte appositamente per lo spazio, guidate da intuizioni rivelatrici nel campo della socio-psicologia contemporanea. Le iconografie si intrecciano vorticosamente, sollecitate dall’impossibilità di una lettura unitaria.

La tecnica pittorica di Lorenzo Maqced è caratterizzata da campiture che rappresentano le complesse relazioni di amicizia e inimicizia, sfiorandosi e respingendosi, come i sentimenti che l’artista vuole portare all’attenzione.  Nel suo processo creativo, il tempo dedicato alla pittura è sempre preceduto da una fase di ricerca e assemblaggio di immagini, sia personali che tratte dalla memoria collettiva del world wide web.
I passi di Lorenzo si sviluppano attraverso scenari ricreati che, solo in un secondo momento, prendono forma come una sorta di grammatica.

Il progetto Quadro Zero nasce nel 2019 dall’iniziativa di due creativi, Vincenzo Alessandria e Giulio Buchicchio, rispettivamente designer e fotografo, come strumento di connessione fra artisti emergenti, con l’intento di scoprire e sostenere nuovi talenti. Attraverso un approccio multidisciplinare al design ed alla comunicazione visiva, supporta artisti, musei e fondazioni.

La loro missione prevede l’organizzazione e la curatela di mostre originali, dove le opere, l’immagine coordinata e lo spazio condividono caratteristiche comuni e coerenti.

Il ciclo di mostre pensato per lo spazio Blue Gallery ha l’intento di sondare una nuova possibilità espositiva, attraverso la selezione di artisti italiani ed esteri si pone l’obiettivo di contribuire alla ricerca di nuove metodologie nell’ambito della sperimentazione artistica.

Lorenzo MAQCED, Madre Mia, pittura al quarzo su tela di cotone 190×190 cm

Lorenzo Maqced, pseudonimo di Lorenzo Marroni, è nato a Città di Castello il 6 Maggio 1993. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Pietro Vannucci, e attualmente vive e lavora a Perugia. La sua pratica si concentra sull’eredità popolare, esplorando spazi e figure attraverso architetture visive che metaforicamente riflettono il rapporto dell’uomo con l’esterno. Ha effettuato una residenza a Pottery North West, Seattle, Usa, (2019).

È stato co.fondatore dell’Artist Run Space Ma project, Perugia. Vincitore dei premi: Premio”DE POI AWARD”(2019), Premio Alfredo De Poi (2016). Ha partecipato a personali e collettive: Qualche storta sillaba, Ma project, Perugia Flocking Birds, Ma project, Perugia,IT (2022), Nel Frattempo 2, Valeggio sul Mincio, Verona, IT, (2022), L’infanzia come oggetto di consumo, Ma project, Perugia,(2022) IT, Opening, Ma project, Perugia, IT,(2021), Sanctuary House, Seattle, USA, (2019), Asilus, Civitella D’arna, Perugia, IT,(2019),Vento, Temporary Accademy13, Perugia, IT, (2018). Esistenzialismo, Sansepolcro, Arezzo, IT (2017).

www.lorenzomaqced.com/


Blue Gallery, situata tra Campo Santa Margherita e il Ponte dei Pugni a Venezia, con la nuova direzione si impegna a promuovere artisti basandosi esclusivamente sull’apprezzamento artistico e sul rispetto personale, respingendo le pratiche espositive convenzionali. Il direttore Silvio Pasqualini, Maestro d’arte e pittore, intende creare un cenacolo artistico ideale e reale, dove gli artisti possano esprimersi liberamente.

Il  blu avio, colore distintivo di questo spazio, ispira sensazioni di benessere e creatività, come trovarsi tra cielo e mare.


BLUE GALLERY 
Rio Terà Canal – S. Margherita
Dorsoduro 3061, Venezia

ORARI DI VISITA 
Da Martedi a Domenica 10-13 /15-19.
o su appuntamento +39 3477030568
UFFICIO STAMPA 
Cristina Gatti 
press@cristinagatti.it

All’Opificio specialisti a confronto su uno dei capolavori di Agnolo di Polo

30 gennaio, all’Opificio specialisti a confronto su uno dei capolavori di  Agnolo di Polo, il gruppo fittile per la chiesa di Ganghereto

Firenze. Martedì 30 gennaio alle 14:30, nella sede storica dell’Opificio delle Pietre Dure in via degli Alfani 78 (in Sala polivalente), si terrà una Giornata di Studi su “Agnolo di Polo e il restauro del gruppo fittile di Ganghereto a Terranuova Bracciolini“. L’ingresso all’incontro è libero, naturalmente sino ad esaurimento dei posti.

A dieci mesi dalla riconsegna dell’opera e dalla inaugurazione dello scorso 29 marzo 2023, sarà un qualificato momento di riflessione intorno ad un intervento conservativo esemplare sul gruppo in terracotta policroma raffigurante la Madonna con Bambino tra i Santi Pietro e Nicola della Chiesa di San Niccolò a Ganghereto, curato dal Settore restauro Materiali ceramici, plastici e vitrei dell’OPD diretto da Laura Speranza. “Un lavoro molto complesso – sottolinea quest’ultima – perché non ha riguardato solo il gruppo, ma in pratica tutta la chiesa”. “L’Opificio – tiene a ribadire la Soprintendente  Emanuela Daffra – lavora spesso su capolavori notissimi. Ma in questa occasione mi piace sottolineare che applica non solo le stesse cure ma anche la medesima  metodologia e accorgimenti tecnici  all’avanguardia per opere cosiddette minori, o come questa, di autori meno noti e meno tecnicamente agguerriti, che spesso presentano problemi di restauro molto complessi ”.

Il recupero dell’insieme è iniziato nel 2017 per interessamento di Don Donato Buchicchio e dell’associazione “Pro Artibus“ (progetto Salviamo Ganghereto) a testimonianza dell’affezione da parte della comunità verso il piccolo edificio ed è stato avviato e portato a termine grazie all’impegno comune dell’OPD, della Soprintendenza competente, del Comune di Terranuova, della Fondazione CR Firenze e di privati. Nel 2019 è stato presentato il restauro della statua di San Pietro. A marzo del 2020 i lavori furono interrotti per l’emergenza pandemica, per riprendere a luglio del 2021 e concludersi nel marzo dello scorso anno.

La giornata di Studi, come è nella consuetudine dell’OPD, che oltre ad essere sede operativa è anche una alta scuola per il restauro, ha lo scopo di rendere pubblici gli interventi eseguiti, illustrando e offrendo alla discussione metodologie di indagine e scelte operative.

Ma  sarà anche l’occasione per mettere a fuoco la produzione e la personalità di un ‘piccolo maestro’, con un’orbita divisa tra Verrocchio e Giovanni della Robbia, per ricordare l’ampia azione di Fondazione CR Firenze a sostegno dei beni culturali, per illustrare una vicenda esemplare di coinvolgimento della cittadinanza nella cura del proprio patrimonio.



Ufficio Stampa Opificio delle Pietre Dure:
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo 
tel. +39. 049.663499 
simone@studioesseci.net (rif. Simone Raddi)
 
Ufficio Promozione culturale Opificio delle Pietre Dure:
Maria Emilia Masci opd.promozioneculturale@cultura.gov.it

Museo Diocesano di Albano: Prorogata “Da questa a quella stella” di Anna Onesti e Virginia Lorenzetti

Immagini dell’allestimento – Foto di Virginia Lorenzetti

Prorogata fino al 3 febbraio 2024

a cura di Roberto Libera

Palazzo Lercari – Museo Diocesano di Albano

Prorogata fino a sabato 3 febbraio la Mostra che è stata inaugurata lo scorso 1 dicembre negli spazi del Museo Diocesano di Albano che vede esposte le opere di Anna Onesti e Virginia Lorenzetti, due artiste di diverse generazioni, profondamente legate al territorio dei Castelli Romani: Anna Onesti nata a Rocca di Papa e Virginia Lorenzetti a Genzano di Roma, unite da un profondo amore per la carta e le tecniche relative alla sua colorazione. Il percorso espositivo si articola all’interno degli spazi del Palazzo Lercari, storica sede episcopale e da 10 anni anche sede del Museo diocesano. 

Il titolo della mostra “Da questa a quella stella” è tratto da una breve e folgorante poesia del poeta Luciano Castagnini in arte Luciano Taffelli, artista prematuramente scomparso nel 1984, compagno di strada di Anna Onesti nel periodo dei suoi anni giovanili, quando Anna studiava presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, a lei e ad altri amici pittori Luciano aveva lasciato copia delle sue poesie finora mai editate. 

L’idea di ospitare una mostra di arte contemporanea nel Museo Diocesano di Albano non costituisce una novità. Già da anni, infatti, la collezione museale di arte Sacra dialoga con la presenza di opere artistiche, ospitate in mostre temporanee, in cui il linguaggio della tradizione cristiana si confronta con quello della contemporaneità. Un dialogo difficile ma necessario e, soprattutto, orientato ad aprire nuove vie di espressione alla creatività artistica. Le opere delle due artiste, Anna Onesti e Virginia Lorenzetti, si inseriscono armoniosamente in un contesto in cui la visione del Cielo, inteso come sede divina, è parte integrante del sentire spirituale cristiano, unitamente ai profondi significati teologici della Luce e del Creato.  

Cieli è un lavoro che Anna Onesti ha realizzato proprio in quegli anni del suo periodo di studi torinesi. Le opere furono esposte nel 1984, in occasione della prima mostra personale dell’artista nell’ambito della rassegna Arti Visive Proposte, Unione Culturale F. Antonicelli, Infernotti di Palazzo Carignano, Torino. Le opere sono una serie di lavori su tela, seta e carta, realizzate con ricamo e doratura che hanno come riferimento il cielo stellato; 3 saranno quelle esposte in questa occasione e che erano presenti anche nella prima mostra personale dell’artista. Saranno poi allestite dodici opere su carta raffiguranti i segni dello zodiaco. I segni realizzati attraverso innesti di simboli astrali e antiche iconografie sono caratterizzati da una cromia fatta di colori puri e brillanti. L’artista ha un’esperienza di lavoro con la carta che risale ai suoi anni di lavoro come restauratrice presso l’Istituto Centrale per la Grafica e con la raffigurazione dei dodici segni di Zodiacale, mette a frutto tutta la sua sapienza con una prova di notevole impegno, affrontata con strati di carta velina colorata incollati uno sull’altro. Infine un “Arazzo” dal titolo Di cielo e di mare realizzato nel 2023 per il progetto “Di Acqua di Tempo”, nato dalle riflessioni di una rete internazionale di artiste visive e poetesse diventato poi libro edito da AIEP ispirato al medievale libro delle ore. 

My Aleph, Blue loop e Notte a Bergen, sono tre opere di Virginia Lorenzetti realizzate nel 2023, parte del progetto di tesi sviluppato nel corso dell’ultimo anno di studi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, My Aleph, si ispira al racconto di Jorge L. Borges “L’Aleph” e vuole rappresentare il tentativo dell’uomo di superare i confini imposti dal mondo reale. Per l’artista la pratica artistica è il modo in cui questa volontà può essere soddisfatta: elaborando nuovi concetti, grazie al linguaggio visivo si compie uno slancio, il cui obiettivo è quello di oltrepassare la sottile barriera che separa la realtà dall’illusione. Nell’opera leggeri strati di carta, tinti con colori naturali, si sovrappongono; l’intervento grafico centrale, realizzato bruciando la carta con un pirografo, simboleggia la scintilla, la fessura nello spazio reale che apre il varco immaginario dell’illusione. Così avviene anche nelle opere Blue loop e Notte a Bergen, in cui l’intento è stato anche qui quello di rendere tangibile il flusso di stimoli e sensazioni riportandoli in luce dal profondo. Un loop è una serie di impulsi ricorrenti apparentemente senza fine: le sensazioni scaturite dai ricordi sono frammenti da ricomporre, monadi che, come fossero immerse in un’atmosfera primordiale, notturna, priva di punti di riferimento – solo le stelle lontane a far luce. Infine gli ultimi lavori, realizzati con la stessa tecnica: The Shallows II e il libro d’artista in copia unica Il confine tra prima e dopo.


INFO MOSTRA
Palazzo Lercari – Museo Diocesano di Albano
Via Alcide De Gasperi, 37, Albano Laziale (RM)
Apertura: martedì e mercoledì 9:30-12:30/15:30-18:30 – sabato 15:30-18:30
Biglietti: € 3 intero – € 1,50 ridotto
Prenotazione OBBLIGATORIA Informazioni: 333 9999 883
 
Ufficio stampa
Roberta Melasecca
Interno 14 next – Melasecca PressOffice – blowart
roberta.melasecca@gmail.com

Il Verbier Festival (Svizzera) annuncia il programma del 2024

Verbier (Svizzera)
18 luglio – 4 agosto 2024

Il VERBIER FESTIVAL annuncia il programma completo del 2024, le masterclass e l’apertura della biglietteria

Il Festival di Verbier, da sempre sinonimo di eccellenza artistica, è lieto di svelare il programma della sua 31a edizione, che si svolgerà dal 18 luglio al 4 agosto 2024. Quest’anno il Festival riunisce una serie di star internazionali e giovani promettenti talenti per offrire un’esperienza musicale eccezionale. Il Festival verrà ufficialmente inaugurato con una cerimonia di apertura il 18 luglio 2024 e si concluderà con un recital pianistico con Olivier Cavé, pianista italo-svizzero di Martigny, che eseguirà opere di Scarlatti, Haydn, Mozart e Beethoven.
Un programma di alto livello che mette insieme star e nuove promesse

La 31esima edizione del Festival riserverà uno spazio importante a Gustav Mahler con due delle sue principali sinfonie. La Verbier Festival Orchestra (VFO) eseguirà dapprima la maestosa “Sinfonia n. 3” sotto la direzione di Sir Simon Rattle nel concerto di apertura del 19 luglio, seguita la settimana successiva dalla popolarissima “Sinfonia n. 5” diretta da Klaus Mäkelä.

Acclamati direttori d’orchestra e giovani promesse si esibiranno insieme a celebri ensemble e solisti, assicurando agli spettatori del festival esperienze musicali indimenticabili: James Gaffigan, Daniel Harding, Antonio Pappano, Vasily Petrenko e Tarmo Peltokoski.

Tra le novità in programma per quest’estate, il 20 luglio la Verbier Festival Chamber Orchestra (VFCO) diretta da Gabor Takács-Nagy presenterà una versione in forma di concerto dell’opera mozartiana “Le nozze di Figaro”, che delizierà gli appassionati della lirica con un cast di prim’ordine: Peter Mattei, Golda Schultz, Tommaso Barea, Anna El-Khashem e Rebecca Wallroth. Il 23 luglio, la VFCO e un trio di direttori d’orchestra (Sir Simon Rattle, Klaus Mäkelä e Lahav Shani) offriranno una serata a tema Beethoven con un’esecuzione unica del “Triplo Concerto”, seguita da una ripresa della “Sinfonia n. 3” pubblicata l’anno scorso come parte del ciclo su Beethoven della Verbier Festival Gold Label in collaborazione con Deutsche Grammophon.

Il pianoforte avrà anche quest’anno un ruolo di rilievo all’interno della programmazione di Verbier dove i palcoscenici accoglieranno una serie di artisti rinomati. Joaquin Achucarro, Olivier Cavé, Lucas Debargue, Alexandra Dovgan, David Fray, Mao Fujita, Kirill Gerstein, Alexandre Kantorow, Evgeni Kissin, Yuncham Lim, Bruce Liu, Nikolaï Lugansky, Mikhail Pletnev, András Schiff, Dmitry Shishkin, Nobuyuki Tsujii, Yuja Wang e Tsotne Zedginidze sono i pianisti che il pubblico potrà incontrare e ascoltare.

Per gli appassionati di musica “meno” classica, sono previsti diversi concerti. Per celebrare i 50 anni di carriera di Thomas Quasthoff, il consueto concerto jazz porterà sul palco il basso baritono e sassofonista Magnus Lindgren, il trombonista Shawn Grocott, il chitarrista Wolfgang Meyer, il contrabbassista Dieter Ilg, il percussionista Wolfgang Haffner e il pianista Simon Oslender.

La cantante franco-beninese Angélique Kidjo, vincitrice di cinque Grammy Award, si esibirà in un concerto completamente nuovo che combina canzoni francesi e africane. L’artista sarà accompagnata dalla pianista Maki Namekawa e dall’Orchestre Appassionato diretta da Mathieu Herzog.

Il violoncellista e cantante sudafricano Abel Selaocoe, noto per il suo virtuosismo e la capacità di fondere i generi musicali, farà la sua prima apparizione a Verbier quest’estate, così come il duo Noa/Gil Dor. Noa, cantante di fama internazionale spesso caratterizzata da influenze folk e pop, proporrà “Letters to Bach”, splendidamente completata dal suono sottile e dagli arrangiamenti del chitarrista Gil Dor.

Informazioni sulla biglietteria

I biglietti per il Festival saranno messi in vendita il 15 gennaio per gli Amici del Festival di Verbier e il 29 gennaio per il pubblico in generale. Gli amanti della musica classica sono invitati a prenotare subito i biglietti per garantirsi l’accesso anche alle masterclass, che sono gratuite ma con posti limitati.

Quest’anno il Verbier Festival offre un nuovo e interessante servizio di biglietteria con il “Flex Pack” che offre uno sconto del 10% sull’acquisto da 7-9 biglietti e uno sconto del 15% sui biglietti a partire dal 10° biglietto, con la possibilità di cambiare gratuitamente i biglietti in base alla disponibilità.

Confermata invece la tariffa giovani: 30 franchi per i minori di 30 anni e la tariffa Bagnard per i residenti della Val de Bagnes.

Per maggiori informazioni, visitate il sito ufficiale: verbierfestival.com

Restate sintonizzati il 15 febbraio per la rivelazione del programma UNLTD, che promette sorprese musicali ancora più straordinarie!

Il Verbier Festival è un festival dedicato alla musica classica che sviluppa incontri e scambi tra grandi maestri e giovani musicisti di tutto il mondo. Attraverso i suoi vari programmi educativi, si impegna per l’eccellenza nell’educazione musicale. La 31a edizione del Verbier Festival si svolgerà dal 18 AL 4 AGOSTO 2024 a Verbier (Svizzera) ed è resa possibile grazie al sostegno di numerosi donatori filantropici, aziende e autorità pubbliche, in particolare Aline Foriel-Destezet, Les Amis du Verbier Festival, i principali donatori del Festival, tra cui il Chairman’s Circle, il Comune di Val De Bagnes, la Loterie Romande, il Cantone del Vallese, i suoi Principal Sponsor SICPA e Banque Reyl.


Contatti
 
Verbier Festival
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