Al via la mostra virtuale “Pàthos. Valori, passioni, virtù” promossa da Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa 

In mostra 80 capolavori di oltre 60 artisti raffiguranti le passioni, i valori e le emozioni di personaggi femminili che hanno segnato la storia antica

Al via il ciclo di mostre virtuali con “Pàthos. Valori, passioni, virtù“, la prima esposizione online promossa dalla Commissione per i Beni e le Attività Culturali di Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa e realizzata nell’ambito di R’Accolte, il più grande catalogo multimediale in Italia.
Questa straordinaria mostra sarà visitabile gratuitamente su www.pathos-raccolte.it dal 30 gennaio al 31 marzo 2024. Curata dallo storico dell’arte Angelo Mazza, la mostra esplora l’iconografia femminile dell’antichità e del Vecchio Testamento nelle ricche collezioni d’arte delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio. L’innovativa iniziativa presenta online al pubblico una selezione di 80 capolavori provenienti da 31 Fondazioni di origini bancaria e realizzati da 60 artisti tra i quali Elisabetta Sirani, Guercino, Parmigianino, Guido Reni, Giambattista Tiepolo, Giacinto Gemignani e Agostino Carracci.

Attraverso importanti figure femminili dell’antichità come Cleopatra, Lucrezia, Eva, Betsabea, Rebecca e Giuditta, i grandi artisti che hanno fatto la storia dell’arte esplorano le passioni, i valori e le emozioni incarnate da queste potenti donne e dalle loro vicende coinvolgenti ed eroiche. Si tratta prevalentemente di dipinti, ma sono presenti anche incisioni, maioliche, bronzi e terrecotte,
opere che coprono un arco temporale dal XVI al XX secolo.

Elisabetta Sirani, Porzia si ferisce alla gamba, 1664, proprietà di Fondazione Carisbo

Angelo Mazza, curatore della mostra, scrive nel catalogo: “Il numero
elevatissimo e la varietà delle opere d’arte confluite nel sito R’Accolte, distribuite in un arco temporale alquanto ampio, restituiscono una significativa galleria di immagini in cui le figure femminili si offrono come modelli esemplari di virtù per dignità, onore, coraggio, forza, eroismo, integrità morale e fedeltà, a tal punto da mettere a rischio la propria vita o sacrificarla deliberatamente. In taluni casi la sequenza delle immagini è così folta e iconograficamente variata da visualizzare i momenti essenziali della narrazione storica”
.

Con questo nuovo progetto, R’Accolte continua a celebrare e diffondere il ricco patrimonio delle collezioni d’arte delle Fondazioni di origine bancaria e inaugura una nuova fase nel suo impegno di valorizzazione culturale con l’avvio di un ciclo di mostre virtuali che offriranno al pubblico l’opportunità di esplorare e comprendere le collezioni d’arte delle Fondazioni in modi del tutto innovativi. Dal suo avvio nel 2012, R’Accolte ha reso accessibili oltre 15.000 opere, censite secondo i più accurati standard internazionali, appartenenti a 78 collezioni, spaziando dal mondo antico al contemporaneo.

Come scrive Donatella Pieri, presidente Commissione Acri Beni e Attività culturali, nel catalogo: “Questo nuovo progetto nasce dalla volontà di aggiungere conoscenza, di ricostruire vicende della storia, di diventare occasione per nuovi approfondimenti e accrescimenti di un’arte ancora ampiamente esplorabile. La conoscenza del patrimonio produce la consapevolezza del suo valore e coltiva la responsabilità della sua perenne conservazione”.

Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino, Sibilla, 1620 circa, proprietà di CR di Cento

Le donne: un percorso tra valori, passioni e virtù

A mettere in luce le varie interpretazioni dei racconti biblici, nate dalle personali sensibilità degli oltre 60 artisti che prenderanno parte al progetto, sarà la galleria delle immagini tratte dalle collezioni d’arte delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio, che si svilupperà in un percorso suddiviso in 10 stanze virtuali. Dal 30 gennaio, ogni stanza ospiterà l’iconografia di alcune donne divenute – nel corso della storia antica – simbolo di uno specifico sentimento, emblema di valori, passioni e virtù.

Nella prima stanza ci saranno Artemisia, Sofonisba, Porzia e Pero, figure del mondo antico, emblemi del coraggio, della fedeltà e dell’affermazione della propria volontà. Artemisia, prostrata per la perdita del marito, il re Mausolo, fa costruire un eccezionale monumento sepolcrale, il Mausoleo, una delle sette meraviglie del mondo antico, e beve le sue ceneri. Sofonisba, catturata dal nemico, per non sottostare alla condizione di schiava sceglie di togliersi la vita con una coppa di veleno. Anche Porzia, moglie di Bruto, dà prova di grande coraggio e, alla morte del marito, affronta un suicidio atroce. Emblema della fedeltà e della pietas è anche Pero, figlia di Cimone, che sostenne in vita il vecchio padre condannato a morire di stenti in carcere, nutrendolo con il proprio latte, di nascosto, e rischiando la vita.

La seconda stanza è dimora di Cleopatra, l’ultima regina d’Egitto della dinastia tolemaica – sovrana, madre, moglie, amante e condottiera – è uno dei personaggi più celebri della storia antica. Gli otto dipinti raccolti in mostra, che la vedono protagonista, si concentreranno prevalentemente sull’episodio conclusivo della vita che la rende simbolo di forza, intelligenza e indipendenza.

Guido Reni, Lucrezia, 1635-1640 circa, proprietà di Fondazione Carisbo

All’interno della terza stanza si trova Lucrezia, l’eroina romana violata da Sesto Tarquinio, figlio di Tarquinio il Superbo ultimo re di Roma. Simbolo di dignità e sacrificio, il suicidio è la forma di catarsi della nobildonna che ha segnato una parte importante della storia antica, costringendo Tarquinio il Superbo all’esilio e portando alla fine della monarchia e all’inizio della Repubblica.

Proseguendo nel percorso virtuale si entra nella quarta stanza dove troviamo le Sibille, le cui virtù preveggenti erano tenute in grande considerazione. Tra le figure femminili dell’antichità greco-romana che rivestono maggiore importanza, le Sibille venivano consultate nei momenti cruciali dell’esistenza e in occasione di importanti decisioni politiche e di strategiche scelte militari, fornendo a volte responsi oscuri e ambigui. Per questo motivo divennero simbolo di sapienza e profezia. Numerose sono le loro rappresentazioni nelle collezioni delle Fondazioni di origine bancaria e delle Casse di Risparmio.

Altra iconografia femminile celebrata dai più grandi artisti della storia antica è Eva, che è posizionata nella quinta stanza. Presentata nella doppia valenza di negatività e positività, ad Eva si imputano la disobbedienza, la frattura di un mondo incantato e l’inizio della fragilità e della corruzione umana; ma la curiosità di Eva che coglie il frutto e convince Adamo ad assaporarlo è metafora di tendenza alla conoscenza cui l’intelligenza non può sottrarsi, così come della ricerca che esige coraggio e disponibilità nella consapevolezza del rischio.

Nella sesta stanza, il visitatore si imbatte con una donna simbolo di seduzione e inganno: la moglie di Putifarre, della quale il libro della Genesi non riporta neppure il nome. Nel testo biblico diviene protagonista quando, invaghitasi del giovane Giuseppe, servitore di Putifarre stesso, cercò di sedurre più volte l’uomo, il quale però la respinse. La donna, infuriata per il rifiuto, si vendicò di lui accusandolo di calunnia davanti al marito e facendolo arrestare.

All’interno della settima stanza troviamo le vicende di Sara e di Agar, che si intrecciano nel racconto biblico divenendo simbolo di crudeltà e riscatto. Sara, la moglie sterile di Abramo, non riuscendo a dare un figlio al marito gli offre la propria schiava, una straniera di nome Agar, con l’obiettivo di adottarne il figlio al momento del parto. Da questa unione nascerà Ismaele. Quando si accorge di essere incinta, Agar perde ogni rispetto per la sua padrona, finendo col maltrattarla. In seguito, anche Sara riesce a generare un figlio, Isacco, ma – quando lo vede scherzare col fratellino Ismaele – scoppia in lei una profonda rabbia, al punto che Abramo è costretto ad allontanare Agar e suo figlio.

Speranza e unione sono i valori che delineano le figure di Sara e Rebecca, protagoniste dell’ottava stanza della mostra. Quella di Sara e di Rebecca è una storia a lieto fine per il felice matrimonio contratto con la benedizione divina.

La nona stanza ospiterà Susanna, vittima di molestie e calunnie, la cui onestà e integrità sarà infine riconosciuta. Susanna fu incolpata pubblicamente per aver rifiutato due anziani giudici che frequentavano la casa del marito, ma l’intervento provvidenziale del profeta Daniele riuscirà a salvarla dalla condanna a morte, dimostrando l’innocenza della giovane e la menzogna dei due uomini. Così la casta Susanna divenne simbolo dell’anima salvata e della virtù, dell’onestà e della giustizia.

Giovanni Battista Tiepolo, Incontro di Rebecca ed Eleazaro al pozzo, 1720-1722 circa, proprietà di Fondazione Cariplo

Il percorso si conclude nella decima stanza, dove i visitatori troveranno i dipinti di Debora, Giaele e Giuditta, simbolo di ribellione e audacia. Le tre eroine sono accomunate dal forte temperamento che, unito alla fredda determinazione, le spinge a subordinare la loro stessa esistenza alla missione di liberazione della patria. Nella storia antica, la coraggiosa determinazione della
profetessa Debora
libera gli ebrei dalla soggezione ai Cananei e
assicura quarant’anni di pace ai territori di Israele; l’atroce
impassibilità di Giaele
sconfigge il nemico Sisara, mentre le trame
di seduzione, l’astuzia e il coraggio violento di Giuditta
mettono in fuga gli Assiri e salvano la città di Betulia dall’assedio.

Ad arricchire la mostra ci saranno un catalogo digitale, video-interviste al curatore e contenuti multimediali che collegano le opere alla cultura popolare contemporanea. “Pathos. Valori, passioni, virtù” sarà inoltre accompagnata da un ricco calendario di eventi dal vivo, tra cui lezioni di storia dell’arte, visite guidate e laboratori per bambini, organizzati dalle Fondazioni partecipanti nei loro territori di riferimento.

Partecipano: Fondazione Banca del Monte di Lucca, Fondazione Cariparma, Fondazione Cariparo, Fondazione Cariplo, Fondazione Caript, Fondazione Carisap, Fondazione Carisbo, Fondazione Carispezia, Fondazione Cariverona, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Fondazione CR di Alessandria, Fondazione CR di Cento, Fondazione CR di Cesena, Fondazione CR di Fano, Fondazione CR di Gorizia, Fondazione CR di Lucca, Fondazione CR di Pesaro, Fondazione CR di Ravenna, Fondazione CR di Reggio Emilia Pietro Manodori, Fondazione CR di Rimini, Fondazione CR di Terni e Narni, Fondazione CR di Tortona, Fondazione CR di Volterra, Fondazione CR Firenze, Fondazione di Modena, Fondazione di Sardegna, Fondazione Estense, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Fondazione Perugia, Fondazione Tercas, Banca del Monte di Lucca S.p.A, Banca Tercas S.p.A., Crédit Agricole Italia, UniCredit S.p.A.

Le Fondazioni di origine bancaria sono organizzazioni non profit, private e autonome, nate all’inizio degli anni Novanta dalla riforma del sistema del credito. Acri è l’organizzazione che le rappresenta collettivamente.

Le Fondazioni di origine bancaria, eredi delle Casse di Risparmio, mantengono una lunga tradizione nel campo dell’arte e della cultura. Oltre a sostenere interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale, le Fondazioni promuovono progetti che mirano a democratizzare la cultura, favorendo l’accesso di un vasto pubblico ai beni culturali. L’impegno delle Fondazioni, in questo campo, riflette l’articolo 9 della Costituzione italiana e la Convenzione di Faro del 2005, promuovendo la tutela del patrimonio culturale e l’accesso consapevole di tutti i cittadini.

Dal 2000 a oggi, al settore Arte, Attività e Beni culturali le Fondazioni hanno destinato complessivamente oltre 7,5 miliardi di euro, contribuendo significativamente allo sviluppo culturale delle comunità di riferimento e dell’intero Paese. Gli interventi sostenuti includono, tra gli altri, il recupero e la conservazione del patrimonio monumentale, la tutela e la promozione di collezioni d’arte, il sostegno a festival culturali e lo sviluppo di progetti di sistema a livello nazionale, come R’Accolte.


INFORMAZIONI UTILI
TITOLO MOSTRA: Pàthos. Valori, passioni, virtù
A CURA DI: Angelo Mazza
QUANDO: Dal 30 gennaio al 31 marzo 2024
DOVE: Online su www.pathos-raccolte.it
PROMOSSA DA: Acri – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa NELL’AMBITO DI: R’accolte – https://raccolte.acri.it/

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Gallarate (VA), Museo MA*GA: FASHION ILLUSTRATION. La Moda Missoni interpretata da Gladys Perint Palmer


GALLARATE (VA) | MUSEO MA*GA
SALA ARAZZI OTTAVIO MISSONI
DAL 25 GENNAIO AL 1° SETTEMBRE 2024

FASHION ILLUSTRATION
La Moda Missoni interpretata da Gladys Perint Palmer

A cura dell’Archivio Missoni

Dal 25 gennaio al 1° settembre 2024, la Sala Arazzi Ottavio Missoni del Museo MA*GA di Gallarate (VA) ospita la mostra, curata dall’Archivio Missoni, Fashion Illustration. La Moda Missoni interpretata da Gladys Perint Palmer.

L’illustrazione è sempre stato un forte e affascinante strumento di comunicazione. Quelle di moda di Gladys Perint Palmer per Missoni sono un esempio straordinario di come l’arte possa elevare e comunicare l’estetica di un marchio.

Rosita Missoni è cresciuta giocando a ritagliare figurini dalle riviste di moda che trovava nell’atelier dell’azienda di famiglia e da allora è sempre stata affascinata dalla capacità delle illustrazioni di moda di proiettarla verso mondi fantastici. Così, anche quando negli anni Sessanta i Missoni iniziarono a commissionare le loro campagne pubblicitarie ai fotografi di moda, Rosita rimase sempre affascinata dalle potenzialità espressive dell’illustrazione, affidando le loro creazioni a Brunetta fino agli anni Settanta, in seguito ad Antonio Lopez negli anni Ottanta e a Gladys Perint Palmer dagli anni Novanta.

Rosita e Gladys si conobbero tramite la giornalista di Moda Anna Piaggi che nel 1989, nel periodo delle sfilate milanesi, insieme a Luca Stoppini aveva curato la Mostra Gladys Perint Palmer. Characters. Rosita ne restò entusiasta e propose a Gladys di illustrare i capi delle sue Collezioni, per comunicare il lato allegro e ironico della moda Missoni. Una collaborazione che andò avanti per ben dieci anni e un’amicizia che dura ancora. Colin Mc Dowell, scrittore, stilista e curatore di moda britannico, nell’introduzione al libro di Gladys Perint Palmer, Fashion People, (Assouline, 2003) la descrive così “(…) Gladys, la cui opera è sempre firmata GPP, non è una pittrice ma un’illustratrice di rara qualità, forse l’ultima di una lunga e onorata stirpe. Gladys ha uno stile altamente peculiare – scaltro, distaccato e divertito – basato su uno sguardo che è diventato saggio e sardonico con il tempo. (…) Mai interessata alla riproduzione linea per linea di ciò che vede davanti a sé, Gladys apprese presto che catturare il carattere di una persona o “fissare” la personalità di un capo era prima di tutto il risultato di un occhio attento ai dettagli, seguito dal rigore intellettuale di ridurre tutte le informazioni che ha davanti a sé in poche righe significative. Questa è un’abilità quasi perduta oggi. Gladys è della vecchia scuola. È un’illustratrice qualificata che ha trascorso tre anni alla St. Martin’s School of Art di Londra imparando il suo mestiere, seguito da un periodo trascorso ad affinarsi alla Parsons di New York. Da allora ha disegnato per alcuni dei nomi più luminosi della moda tra cui Missoni, Versace, Geoffrey Beene, Oscar de la Renta e John Galliano per Dior. Il suo lavoro è apparso su Harper’s Bazaar, The New Yorker, The New York Times Magazine, San Francisco Examiner e nella sezione Style del London Sunday Times. Nata a Budapest, Gladys è una vera figlia di un paese antico, trasformando la passione e l’angoscia dei suoi connazionali in un punto di vista ironicamente umoristico. (…)”.


FASHION ILLUSTRATION. La Moda Missoni interpretata da Gladys Perint Palmer
Gallarate (VA), Museo MA*GA (via E. De Magri 1)
15 gennaio – 1° settembre 2024
 
A cura dell’Archivio Missoni
 
Orari:
martedì, mercoledì, giovedì e venerdì: ore 10.00 – 18.00
sabato e domenica: 11.00 – 19.00
 
Ingresso:
Intero: €7,00; ridotto: €5,00
 
Museo MA*GA
T +39 0331 706011; info@museomaga.it; www.museomaga.it
 
Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche
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www.clp1968.it anna.defrancesco@clp1968.it

Biblioteca Regionale di Messina: Piccole Pietre – Presentazione della Silloge poetica di Mario Falcone

“Piccole Pietre” di Mario Falcone

Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” Presentazione della Silloge Poetica

3 febbraio 2024 ore 17

Sala Lettura
via I Settembre,117-Palazzo Arcivescovile

Si terrà sabato 3 febbraio, alle ore 17, presso la Sala Lettura della Biblioteca Regionale Universitaria “G. Longo” di Messina, la presentazione della Silloge Poetica “Piccole Pietre” di Mario Falcone, La Feluca Edizioni, settembre 2023.

L’iniziativa culturale si aprirà con i Saluti Istituzionali e l’Introduzione della Direttrice, Avv. Tommasa Siragusa, che fungerà poi da Coordinatrice; a seguire relazionerà la Prof.ssa Marietta Salvo, Ricercatrice UniMe di Geografia Politica ed Economica e Sociologia Ambiente Territorio. Sarà presente l’Autore. Nel corso della manifestazione saranno rese Letture drammatizzate a cura di Marietta Salvo, Mario Falcone e Tommasa Siragusa.

Il viaggio introspettivo tradotto in versi da Mario Falcone svelerà l’essenza del Suo animo, tra esperienze personali e sociali, dall’effimero respiro della vita alla piaga ineluttabile della solitudine. Parafrasando l’intitolazione, l’esistenza umana per l’Autore è scandita dalle “piccole pietre” che segnano il nostro percorso vitale… e risultano necessarie per costruire le strade; forse, ciascuno di noi è solo piccole pietre per ogni altro essere, ma significanti. La delicata sensibilità dell’Autore è sempre presente, e le infinite gamme scelte per evocare il Suo immaginario spaziano dalla nostalgia, alla devozione, all’affetto… pur se non mancano punte di tristezza. In ogni caso il Poeta si fa autore-spettatore della propria vita con evidente distacco e anela alla redenzione, come ritorno alla pace interiore e alla serenità, da rivendicare con forza. Il focus è sui legami famigliari, amorosi e amicali… id est sull’amore nelle varie sfaccettature. E se la vita umana è riportata quale fosse un giro di giostra, fondamentale appare la ricerca dell’autenticità.

“La realtà – asseriva il celebre regista Federico Fellini – è spesso deludente”. Nel linguaggio poetico di Mario Falcone un solco sottile ma profondo separa l’illusione dalla disillusione, quell’amaro che rimane in bocca, traccia di un percorso sporcato dal tempo e dagli eventi. Il Poeta dalla scrittura fluida si ribella al sentimentalismo e rimane ben coeso alla cruda realtà, che, se da una parte proietta l’uomo verso orizzonti di felicità, sa, alla resa dei conti, vincolarlo alla malinconia e al tormento. Così nella lirica “Gatti”, gli amati felini sono i benevoli e affettuosi compagni, “sono i veri padroni della casa,/ la gioia del rientro ma anche/ il dispiacere momentaneo dell’abbandono”.

Il linguaggio è volutamente riferibile al parlato, con i pensieri che, indugiando sul passato, divengono quali ramaglie del vissuto. Lo stile narrativo si combina alla perfezione con quello della scrittura filmica, generando una sorta di “poesia fotografica”, con delle istantanee in forma quasi diaristica. Falcone si pone dunque fuori dal canone poetico tradizionale, con un registro, ove la quotidianità è protagonista, attraverso micro-storie sui luoghi e le persone importanti.

La Musa poetica è qui in funzione consolatrice e reca una opzione di salvezza, in componimenti in cui l’io poetico e l’individualità biografica si sovrappongono, giungendo a far infrangere i diktat del metro, con le parole ora contratte, ora utilizzate in guisa smodata.

La Silloge rappresenta una ulteriore sfaccettatura della creatività di Falcone, che di poeti quali Ferlinghetti e Bukowski si è nutrito in modo costante… quale lettore e sta anche lavorando ad una seconda silloge.

Non resta che lodare la portata di questo novello cammino espressivo di Mario Falcone, che suggella e completa la forma narrativa fin qui privilegiata, muovendosi fra incanto e disinganno e guardando sempre alle proprie vicissitudini e all’Altro da sè con spietata compassione.

(a cura di Maria Rita Morgana)

Mario Falcone, messinese, Scrittore e Sceneggiatore, ha lavorato e vissuto a Roma per 42 anni per poi far ritorno in riva allo Stretto. Fra gli otto romanzi editi, si cita “Alba nera” del 2008, Fazi Editore, pubblicato altresì in Francia.

Ha firmato per la Rai e Mediaset fiction televisive di successo, tra le quali: Padre Pio, De Gasperi, Enzo Ferrari, Rino Gaetano, La guerra è finita, Einstein, Francesco. Docente di sceneggiatura e scrittura creativa, è Poeta esordiente alla Sua prima raccolta.

Tanti i riconoscimenti conseguiti nel ventennio 2000/2020.


Post dell’iniziativa culturale saranno presenti sulle pagine social della Biblioteca:

Chi non potrà prendere parte all’iniziativa in presenza, potrà scrivere sui social commenti e domande da rivolgere all’Autrice.
Nei giorni a seguire sarà disponibile il video.

Per INFO: Ufficio Relazioni con il Pubblico
                  tel.090674564
urpbibliome@regione.sicilia.it

UNGARETTI per “GO! 2025 Nova Gorica – Gorizia, European Capital of Culture”

LE MOSTRE E LO SPETTACOLO TEATRALE

a cura di Marco Goldin

CONFERENZA STAMPA  DI PRESENTAZIONE 

Giovedì 1 febbraio, ore 11.30

GORIZIA, Teatro Comunale Giuseppe Verdi

Ungaretti è il primo testimonial di  “GO! 2025 Nova Gorica – Gorizia, European Capital of Culture”. 

Un ampio progetto, ideato e curato da Marco Goldin, verrà dedicato al grande poeta e al Carso, dove Ungaretti combatté nel corso della Prima guerra mondiale. Sfocerà nella vasta mostra “Ungaretti poeta e soldato. Il Carso e l’anima del mondo. Poesia pittura storia”, che si svilupperà, a partire dal 26 ottobre, tra Gorizia (Museo Civico di Santa Chiara) e Monfalcone (Galleria Comunale d’Arte Contemporanea), anticipata da uno spettacolo teatrale che, nel prossimo mese di aprile, si svolgerà in cinque teatri del Friuli Venezia Giulia oltre al Teatro Comunale di Treviso. Il progetto dedicato a Ungaretti è promosso dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dal Comune di Gorizia, dal Comune di Monfalcone, da Promoturismo FVG, sotto l’egida di “GO! 2025”.


Studio ESSECI – T. 049663499
roberta@studioesseci.net

Pisa, Museo della Grafica: Carnevale in musica. Attività per famiglie

In occasione del Carnevale il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi (Comune di Pisa, Università di Pisa) organizza: 

Attività per famiglie

Domenica 4 febbraio 2024, ore 15:30

Età consigliata: 6 – 11 anni

In occasione del Carnevale vi aspettiamo per un divertente pomeriggio tra arte e musica. Dopo aver ascoltato e giocato con le musiche tratte dal 𝐶𝑎𝑟𝑛𝑒𝑣𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑒𝑔𝑙𝑖 𝐴𝑛𝑖𝑚𝑎𝑙𝑖 di Camille Saint – Saëns, realizzeremo una coloratissima opera d’arte!

Costo: 6 € – Partecipazione su prenotazione fino ad esaurimento dei posti disponibili. 

Prenotazioni all’indirizzo e-mail: educazione.museodellagrafica@sma.unipi.it

Scadenza prenotazioni: venerdì 2 febbraio, ore 13:00 

È richiesta la presenza di un adulto accompagnatore per tutta la durata dell’attività

Per maggiori informazioni Cliccare il logo

Email: educazione.museodellagrafica@sma.unipi.it – Telefono: 050 2216059/070  

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Tel. 050/2216060
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it
www.museodellagrafica.sma.unipi.it