New York, Bruno Walter Auditorium – NYPL for the Performing Arts: CORRADO CAGLI’S TRIUMPH OF BACCHUS AND ARIADNE

Bacco (Nicholas Magallanes) e Arianna (Tanaquil Le Clercq), 1948

30 gennaio 2024
New York, Bruno Walter Auditorium – NYPL for the Performing Arts

Lincoln Center, 111 Amsterdam Avenue

Il Center for Italian Modern Art (CIMA) proporrà, in occasione della mostra Transatlantic Bridges: Corrado Cagli, 1938-1948 e della Giornata Internazionale della Memoria, il concerto The Triumph of Bacchus and Ariadne.

La partitura de The Triumph of Bacchus and Ariadne sarà presentata nella sua interezza per la prima volta dalla prima rappresentazione della Ballet Society (l’attuale New York City Ballet) nel 1948.
Il coro Cantori New York, diretto da Mark Shapiro, eseguirà la musica di Vittorio Rieti per il balletto-cantata The Triumph of Bacchus and Ariadne, basato sul poema rinascimentale di Lorenzo de’ Medici il cui ritornello “del doman non v’è certezza” certamente risuonava con l’esperienza di sfollamento nel periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale.

Ideato dal pittore, scenografo e organizzatore culturale Corrado Cagli, anche in The Triumph of Bacchus and Ariadne riecheggiano la sua resa dei conti con la vita nell’Italia fascista, la catastrofe della guerra e lo sterminio di massa degli ebrei.

Corrado Cagli, Vittorio Rieti, Tanaquil Le Clercq e George Balanchine – Ballet Society, New York 1948 by Irving Penn
The Triumph of Bacchus and Ariadne
Concerto per piano e coro

dal poema Del doman non v’è certezza
di Lorenzo Il Magnifico (1449-1492)

Musica di Vittorio Rieti (1898-1994)
Progetto e design di Corrado Cagli (1910-1976)
Produzione della Ballet Society (1948)

con Cantori New York:
Mark Shapiro, Direttore Artistico
Shelén Hughes, soprano
Matthew Anchel, basso
Baron Fenwick, piano

Seguirà una presentazione di Raffaele Bedarida,
autore del volume Corrado Cagli: Transatlantic Bridges 1938-1948, CPL Editions 2023 e curatore di Transatlantic Bridges: Corrado Cagli, 1938-1948, l’esposizione aperta al CIMA fino al 27 gennaio 2024

Totale durata: 80 min.

Questo evento fa parte di una serie di programmi organizzati in occasione della Giornata internazionale della memoria dell’Olocausto.

Fondato nel 2013 dalla storica dell’arte Laura Mattioli, il Center for Italian Modern Art (CIMA) è una fondazione pubblica no profit dedita a promuovere l’arte italiana moderna e contemporanea presso un pubblico internazionale. Attraverso mostre apprezzate dalla critica, una ricca programmazione di eventi pubblici ed un prestigioso programma di borse di studio internazionale, CIMA colloca l’arte moderna italiana in nuovi e più ampi contesti storici e culturali, evidenziandone il fondamentale contributo allo sviluppo della cultura artistica internazionale. Situato in un luminoso loft nello storico quartiere di SoHo a New York City, CIMA offre un ambiente intimo che permette di apprezzare al meglio le opere d’arte. Le visite guidate della mostra, condotte dai borsisti ricercatori che CIMA invita a New York come parte della propria missione educativa, iniziano con la degustazione di un caffè espresso e sono seguite da un percorso della mostra concepito in modo da favorire un dialogo tra borsisti e visitatori. I programmi pubblici del CIMA offrono numerose opportunità per approfondire i temi della mostra e la conoscenza dell’arte italiana; e costituiscono una piattaforma volta a promuovere il dialogo tra artisti, ricercatori, scrittori e altre figure di spicco del mondo dell’arte e della cultura.


NOTIZIE UTILI

Orari
martedì 30 novembre ore 19.30

Biglietto d’ingresso
Gratuito e fino ad esaurimento posti

Info
tel. +1 646 3703596 – italianmodernart.org

Ufficio stampa ITALIA
StudioBegnini – info@studiobegnini.it Roberto Begnini

Museo Civico Medievale, Bologna | ART CITY Bologna 2024: Giovanna Caimmi / Giulia Dall’Olio. Contatti indicibili

Contatti indicibili – Giulia Dall’Olio

A cura di Maria Chiara Wang

27 gennaio – 3 marzo 2024
Museo Civico Medievale
Via Manzoni 4, Bologna
www.museibologna.it/arteantica

Mostra promossa da Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica
Nell’ambito di ART CITY Bologna 2024 in in occasione di Arte Fiera

Inaugurazione
Venerdì 26 gennaio 2024 ore 17.30

Live drawings sabato 3 febbraio 2024 ore 20.00 – 23.00 in occasione di ART CITY White Night

Musei Civici d’Arte Antica del Settore Musei Civici Bologna sono lieti di presentare Contatti indicibili, mostra bipersonale di Giovanna Caimmi e Giulia Dall’Olio a cura di Maria Chiara Wang, organizzata nell’ambito della dodicesima edizione di ART CITY Bologna, il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera.

Il progetto espositivo nasce come manifesto per un ritorno alla percezione, alla riscoperta di quell’insieme di sensorialitàsensibilità e istintività quali elementi fondamentali per instaurare un dialogo con l’opera. In tale scambio non servono le parole per spiegare il contenuto, occorre altresì una giusta predisposizione d’animo. La dialettica diventa, in tal modo, il sistema entro il quale i dati sensoriali acquisiscono significato riuscendo a concepire ciò che non si lascia dire. L’atto conoscitivo che ne risulta è dinamico e aperto anche alle contraddizioni, all’inaspettato, al dissonante a ciò che si emancipa da schemi e categorie. “L’arte con la sua fisionomia plurale”, secondo la definizione di Franco Cambi in Riflessioni sull'”indicibile”, diventa il linguaggio che ci apre all’indicibile traducendo il pensiero in emozione.
E il contatto? È l’immediatezza, ovvero l’assenza di media tra soggetto e oggetto artistico, è l’esperienza che si ha degli altri corpi e di noi stessi nel medesimo momento, ma è anche la compressione dello spazio e del tempo come nel caso di Contatti indicibili ove l’arte contemporanea viene affiancata a manufatti medievali secondo un accostamento apparentemente inconciliabile, articolato e complesso reso però possibile dal tessuto delle relazioni sottese.

Le opere di Giovanna Caimmi dialogano con quelle di Giulia Dall’Olio e con l’ambiente circostante attraverso il racconto di una natura incontaminata, lussureggiante, a tratti romantica, una natura che nei secoli è stata spesso custode di quei reperti di epoche passate riemersi nel tempo e custoditi nelle sale del museo.

Contatti indicibili Giovanna Caimmi

In particolare, Giovanna Caimmi affianca alla qualità pittorica dei disegni il lavoro di ricerca e di archivio; è così che in mostra accosta ai “grovigli naturali” modellati con matita e carboncino su carte veline sovrapposte, Tiber: un’installazione che racchiude e condensa in sé l’indagine storico-artistica che ha condotto su un triplice fronte: quello dei Deutsch-Römer, artisti tedeschi venuti in Italia affascinati dal mito di Roma e della nostra Penisola, quello relativo alle vicende del giovane Carl Philipp Fohr annegato nel Tevere nel 1818 e quello autobiografico. Nelle parole della curatrice Maria Chiara Wang: “L’elemento che accomuna la produzione dell’artista, sia in seno alle singole opere che trasversalmente all’intero corpus dei suoi lavori, è l’affastellamento, la ridondanza di linguaggi, media e segni; ciò determina un surplus rumoroso che unitamente al peso e alla consistenza delle carte e degli elementi contenuti nell’installazione conferisce una qualità sinestetica ad ogni sua creazione”.

Giulia Dall’Olio espone, invece, oltre ai suoi caratteristici lavori in bianco e nero, una nuova serie di opere nelle quali entra significativamente in scena il Blu come tributo a un’epoca, quella medievale, che, a partire dal XII secolo, impiega tale colore in maniera iconografica e simbolica assegnandogli, data la sua rarità, un valore spirituale e divino. Inoltre, come scrive Michel Pastoureau in Blu. Storia di un colore, il blu è “luce sui cui s’iscrive tutto ciò che è creato”: quale sfondo allora risulta più adatto per mettere in risalto una natura selvaggia e rigogliosa ritratta con un segno che si fa via via più libero e istintivo?Nei disegni di Dall’Olio – osserva ancora Wang – il colore diviene la scenografia dove prende corpo la drammaturgia del gesto, la materia dalla quale l’artista, come uno scultore, fa emergere la vegetazione attraverso l’uso di cancellature con tecnica a levare”.

La mostra Contatti indicibili si apre al pubblico venerdì 26 gennaio 2024 alle ore 17.30.

In occasione di ART CITY White Night, sabato 3 febbraio 2024dalle ore 18.00 alle 22.00 Giovanna Caimmi e Giulia Dall’Olio daranno vita a un live drawings, evento durante il quale il pubblico potrà assistere dal vivo al processo di creazione dell’opera. Le artiste realizzeranno, ciascuna, un nuovo disegno che andrà a completare l’allestimento della mostra inaugurata il 26 gennaio. Ingresso gratuito dalle ore 18.00

Durante il periodo di apertura dell’esposizione, mercoledì 21 febbraio alle ore 17.00 si svolgerà la presentazione del 30° volume di Edizioni My Monkey dal titolo Vi è un piacere nei boschi inesplorati, nel quale le opere di Giulia Dall’Olio dialogano con i versi di Lord Byron, e – a seguire – il progetto Tiber di Giovanna Caimmi.

Giovanna Caimmi è un’artista indipendente diplomata con lode all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Dal 2020 al 2022 è stata Coordinatrice di Pittura del Dipartimento di Arti Visive presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna dove tuttora insegna nel Dipartimento di Arti Visive (Disegno per la Pittura).
Dal 2013 al 2016 è stata membro interno del CDA della Fondazione Zucchelli, iniziando un’attività di curatela di mostre di giovani artisti.
Attualmente conduce una ricerca come Ph.D Student presso PXL/ MAD University College of Hasselt, Belgium all’interno del Frame Research Group, gruppo di ricerca internazionale.
Come artista indipendente ha esposto in numerose mostre personali e collettive in gallerie e Musei, in Italia e all’estero.
www.giovannacaimmi.it

Giulia Dall’Olio (Bologna, 1983) si diploma all’Accademia di Belle Arti della sua città.
Ha esposto in Italia, Germania e Stati Uniti. Vincitrice di diversi premi tra i quali si ricordano: l’esposizione nella collezione permanente della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma in occasione della 16° edizione del Premio Level0 ArtVerona, in collaborazione con Galleria Studio G7 e Traffic Gallery (2021), e l’esposizione a Palazzo Reale a Milano come finalista della XX° edizione del PREMIO CAIRO (2019).
Tra le mostre principali: Imbalance, Kunsthalle Mannheim, a cura di Mathias Listl e in collaborazione con Galerie Isabelle Lesmeister (2022); INEFFABLE WORLDS, Tang Contemporary Art, Hong Kong, a cura di Michela Sena e Giuliana Benassi (2021); CIAK COLLECTING, Palazzo Orti Manara, Verona, a cura di Irene Sofia Comi (2021); SELVA, Galerie Isabelle Lesmeister, Regensburg (2020); Per ogni estatico istante, Giulia Dall’Olio – Paola De Pietri, Galleria Studio G7, Bologna, a cura di Irene Sofia Comi (2020); Suspension, Massey Klein Gallery, New York, (2018); Il terzo paesaggio, Museo Palazzo Poggi, Bologna, a cura di Leonardo Regano (2016).
Attualmente è rappresentata dalla galleria Isabelle Lesmeister di Ratisbona e da Galleria Studio G7 di Bologna.
www.giuliadallolio.it


Mostra
Giovanna Caimmi / Giulia Dall’Olio. 
Contatti indicibili

A cura di
Maria Chiara Wang

Promossa da
Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica

Sede
Museo Civico Medievale
Via Manzoni 4, Bologna

Periodo di apertura
27 gennaio – 3 marzo 2024

Inaugurazione
Venerdì 26 gennaio 2024 ore 17.30

Orario di apertura
Martedì, giovedì 10.00 – 14.00
Mercoledì, venerdì 14.00 – 19.00
Sabato, domenica, festivi 10.00 – 19.00
Chiuso lunedì non festivi

Orario di apertura durante ART CITY Bologna (1 – 4 febbraio 2024)
Giovedì 1 febbraio ore 10.00 – 14.00
Venerdì 2 febbraio ore 14.00 – 19.00
Sabato 3 febbraio ore 10.00 – 22.00
Domenica 4 febbraio ore 10.00 – 19.00

Ingresso
Intero € 6 | ridotto € 4 | ridotto speciale giovani tra 19 e 25 anni € 2 | gratuito possessori Card Cultura

Ingresso durante ART CITY Bologna (1 – 4 febbraio 2024)
Gratuito possessori biglietto Arte Fiera
Sabato 3 febbraio dalle ore 18.00 gratuito per tutti

Informazioni
Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica
Via Manzoni 4 | 40121 Bologna
Tel. +39 051 2193916 / 2193930
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Trieste: GLI HISTRI E I LORO CONTEMPORANEI con la curatrice della mostra, Martina Blečić Kavur

Allestimento della mostra

GLI HISTRI E I LORO CONTEMPORANEI con la curatrice della mostra, Martina Blečić Kavur,
martedì 30 gennaio alla Sala Bobi Bazlen di Palazzo Gopcevich

“Gli Histri e i loro contemporanei” è il titolo del secondo evento collaterale della mostra Histri in Istria – Histri u Istri allestita al Museo d’antichità “J. J. Winckelmann” a Trieste, realizzata dalla Comunità Croata di Trieste/Hrvatska Zajednica u Trstu insieme al Museo Archeologico dell’Istria/Arheološki Muzej Istre u Puli, in coorganizzazione con il Comune di Trieste (aperta al pubblico fino al 1 aprile 2024, da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 17.00).

In programma martedì 30 gennaioalle ore 17.30, alla Sala Bobi Bazlen di Palazzo Gopcevich (con traduzione simultanea in italiano) avrà come protagonista la curatrice della mostra, Martina Blečić Kavur, professoressa di storia presso l’Università del Litorale di Capodistria, che nel suo intervento presenterà gli Istri nel contesto regionale delle culture dell’Adriatico settentrionale, in particolare della zona del Quarnero e il suo retroterra, e la loro inclusione nelle differenti reti di comunicazione e interazioni strutturate, soprattutto con le civiltà italiche e mediterranee, come contributo alla connessione universale delle società del periodo. 

“La mostra Histri in Istria – Histri u Istri– afferma Martina Blečić Kavur – “presenta soltanto una piccola parte del lontano, ma importante patrimonio archeologico dell’Istria come segno, tra l’altro, dell’identità dell’area. Infatti, durante l’Età del Ferro, l’Istria era prevalentemente abitata dagli Istri, della cui cultura apprendiamo soprattutto attraverso i loro riti, costumi funebri e gli oggetti della loro ricca cultura materiale. Questi frammenti permettono di seguire lo sviluppo del gruppo etnico degli Istri durante l’intero I millenio a. C., in base ai comuni modelli sociali, culturali e ideologici. Manifestandosi in particolari sistemi di segni e di simboli, religioni e riti, il patrimonio dell’Età del Ferro degli Istri si distingue dal resto della costa orientale adriatica sotto vari aspetti. È particolarmente significativa la scultura monumentale in pietra (come riflessione immortalata del concetto ideologico e della portata artistica). Sono altrettanto importanti gli elementi minori, specialmente costumi e gioielli, armi e vasellame, in quanto testimoni dello status e del prestigio dell’aristocrazia istriana. Considerati nel loro insieme, questi reperti ci presentano lo scenario di una comunità gerarchica che accettava apertamente le nuove tendenze e i modi di rappresentazione. Gli oggetti conservati testimoniano inoltre” – sottolinea la curatrice – “che gli Istri non erano isolati, e che la formazione della loro identità era allo stesso tempo influenzata dalle circostanze locali e dai contatti globali con le numerose comunità contemporanee vicine e distanti, con e senza nome”.

Allestimento della mostra

Martina Blečić Kavur si è laureata in Archeologia e Storia alla Facoltà di Lettere e Filosofia/Filozofski fakultet dell’Università di Zagabria, dove ha conseguito anche la laurea magistrale in Archeologia preistorica. Ha discusso la tesi di dottorato alla Facoltà di Filosofia/Filozofski fakultet dell’Università di Lubiana. Insegna Archeologia delle Età del Bronzo e del Ferro, Arte preistorica e Teoria delle arti visive alla Facoltà di Studi Umanistici/Fakultet za humanističke studije e alla Facoltà di Studi Educativi/Pedagoški fakultet dell’Università del Litorale/Sveučilište Primorska. Ha ottenuto borse di ricerca all’estero, soggiornando come borsista – ricercatrice alla “Freie Universität” di Berlino nel 2003/2004 e 2005, all’Università di Belgrado nel 2017 e all’Università “Ss. Cirillo e Metodio” di Skopje nel 2023.
Ha tenuto relazioni in numerose Università, in Slovenia e all’estero, realizzando mostre internazionali in 7 Paesi. Ha partecipato a conferenze e convegni in molti Paesi, dove ha presentato e pubblicato i risultati delle sue ricerche. Nell’ambito delle sue attività di ricerca, ha finora pubblicato oltre 250 articoli e ha partecipato attivamente a diversi progetti di ricerca nazionali e internazionali. Ha condotto 6 progetti nazionali e bilaterali, e attualmente conduce il progetto internazionale Osor beyond the myth e il progetto nazionale sloveno ERC KS From Sea to Sea: Continuity and Changes between the Bronze and Iron Age on the territory between the Adriatic and the Pannonian plain. Dall’Università del Litorale ha ricevuto il premio per l’eccellenza scientifica.


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