Pisa. Museo della grafica: LEONARDO, RAFFAELLO E DANTE NEI CENTENARI DEL PRIMO ‘900. Conferenza di Guicciardo Sassoli de’ Bianchi Strozzi

In occasione di Amico Museo 2022, il Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa) presenta

LEONARDO, RAFFAELLO E DANTE NEI CENTENARI DEL PRIMO ‘900

Conferenza di Guicciardo Sassoli de’ Bianchi Strozzi

Lunedì 9 maggio 2022, ore 18:00

Evento gratuito

Per ulteriori informazioni clicca il logo:

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Tel. 050/2216060 (62-66-67)
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it
www.museodellagrafica.sma.unipi.it

Se ami i libri: Sfoglia o scarica l’ultimo numero de “Il Libraio”

La rivista “Il Libraio” è la rivista letteraria più diffusa in Italia con oltre 200.000 abbonati. Disponibile da oltre vent’anni gratuitamente in tutte le librerie italiane o consegnato direttamente a casa agli abbonati, la rivista “Il Libraio” non smette di rinnovarsi. Puoi sfogliarla, oltre che in formato cartaceo, anche in quello digitale.

NON SOLO
Il sito ilLibraio.it  è un punto di riferimento per i lettori e il mondo del libro. Ogni giorno ospita notizie, interviste, storie, approfondimenti, interventi d’autore. Spazio anche per classifiche, liste di libri e quiz letterari.

SCARICA LA RIVISTA IL LIBRAIO

Anpi, sezione di Messina “Aldo Natoli”: Sono passati 44 anni ma la memoria di Peppino Impastato è viva

Rimuovere gli ostacoli alla libera espressione dei diritti e della dignità della persona: così è scritto nella Costituzione e così si mosse Peppino Impastato. L’ostacolo era – ed è – la mafia, che calpesta diritti e dignità. Così a 44 anni dall’assassinio di Peppino, avvenuto il 9 maggio del 1978, il circolo messinese dell’Anpi invita tutti a ritrovarsi sotto la lapide della via che gli è stata intitolata a maggio del 2007.

L’appuntamento è per le 17 al quartiere Case gialle di Bordonaro, sotto la targa che segna l’inizio della strada. Ognuno porterà un fiore di campo da apporre alla lapide.

Poi ci si sposterà alla seconda targa della strada, quella che segna la fine di via Peppino Impastato.

Si rinnova così anche quest’anno, con la presenza del labaro dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e un breve discorso di uno dei suoi esponenti, il ricordo del militante di Cinisi, “martire della mafia / onore della Sicilia” come si legge nella lapide. Questa è impreziosita da un bassorilievo che raffigura Peppino, opera dell’artista Tanino Mammano; un’opera d’arte alle Case gialle come non c’è nemmeno nel centro cittadino.

L’Anpi fa sapere di invitare tutta la cittadinanza, precisando però di evitare la presenza di simboli e bandiere di partito o che facciano riferimento alle liste elettorali in competizione per il 12 giugno.

Quest’anno c’è un ulteriore impegno per chi lotta contro la mafia: salvaguardare la Casa della Memoria di Cinisi, detta pure Casa Felicia, dal nome della combattiva madre di Peppino Impastato. Con un ricorso il figlio di Tano Badalamenti, mandante dell’assassinio di Peppino, sta cercando di rientrare in possesso della casa a suo tempo confiscata dalla magistratura. L’udienza è fissata per il 10 maggio. La mobilitazione contro il passaggio della Casa della Memoria a Leonardo Badalamenti è già scattata; il 9 maggio dovrà essere ribadita, anche a Messina. D’altronde, in vista del 9 maggio, si prevede una lunga serie di iniziative in tutt’Italia, a partire da quella della Cgil a Cinisi articolata su quattro giornate, dal 6 al 9 maggio.

Bologna, Padiglione de l’Esprit Nouveau: Perché lo faccio perché. La vita poetica di Giulia Niccolai – Main project ART CITY Bologna

Perché lo faccio perché. La vita poetica di Giulia Niccolai racconta la storia artistica della poetessa, traduttrice e artista Giulia Niccolai (1934-2021) ripercorrendo le tappe salienti della sua vita professionale tramite documenti, fotografie, testi, registrazioni e opere provenienti dall’archivio Maurizio Spatola, dalla Fondazione Echaurren-Salaris, dalla Biblioteca Italiana delle Donne di Bologna e da archivi privati.

Perché lo faccio perché.
La vita poetica di Giulia Niccolai


Main Project di ART CITY Bologna 2022


7 maggio – 5 giugno 2022
Padiglione de l’Esprit Nouveau | Piazza della Costituzione 11, Bologna
Mostra personale a cura di Allison Grimaldi Donahue e Caterina Molteni
Promossa da Istituzione Bologna Musei | MAMbo

Giulia Niccolai, Poema, 1973
Collage con lettere trasferibili su cartoncino, 12 x 15,2 cm
Fondazione Echaurren Salaris



Già fotografa negli anni Cinquanta, Giulia Niccolai si afferma come poetessa concreta, visiva e sonora tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Ottanta partecipando in modo attivo a esperienze chiave del rinnovamento del linguaggio poetico del tempo come il Gruppo 63, la rivista “TAM TAM” di cui è co-direttrice insieme ad Adriano Spatola, la casa editrice Geiger e il Dolce Stil Suono, prendendo parte a diverse mostre e manifestazioni tra cui Materializzazione del linguaggio, 1978, a cura di Mirella Bentivoglio, in occasione della XXXVIII Biennale di Venezia.

La sua ricerca poetica, visiva e sonora di questi anni si distingueva per un particolare utilizzo del nonsense, innescato da sperimentazioni di concretismo morfologico che ironicamente aprivano il linguaggio a nuovi nessi semantici e soluzioni verbo-visive. Il concretismo lessicale era spesso associato all’impiego di oggetti semplici assemblati sotto forma di collage insieme a brevi formule lessicali. I giochi linguistici diventavano così strumenti per riabilitare oggetti e attività considerate femminili – rocchetti da cucito, il ricamo, la macchina da scrivere, bottoni, spilli – trasformandoli in veri e propri ‘poemi’.
Traduttrice e intermediaria per numerosi poeti e poetesse straniere, oltreché redattrice in riviste di settore, Niccolai si è distinta per una posizione partecipante ma spesso tenuta ai margini della storia ufficiale, diventando una figura essenziale ma non adeguatamente riconosciuta nei circuiti di arte e poesia.

In mostra, l’archivio è diventato esso stesso oggetto d’esame trasformandosi da “custode di tracce del passato” a un dispositivo di creazione di memoria alimentato da diverse voci: dalle testimonianze scritte e visive (documenti, testi, fotografia) e quelle orali raccolte durante il periodo di ricerca sul campo, fino alle possibili attivazioni in ambito artistico.
La performance di Giulia Crispiani, un laboratorio di scrittura e una lettura di Allison Grimaldi Donahue, la video-intervista di Bes Bajraktarević e il progetto filmico di Sergio Racanati e Manuela Gandini, sono presenti in mostra come strumenti per riflettere oggi sul lascito intellettuale e artistico di Niccolai. 


Nel corso della mostra sono previsti una serie di appuntamenti aperti al pubblico:

7, 14, 28 maggio h 15-16.30
Workshop Facciamo – “Because Because Because”
Laboratorio di scrittura con Allison Grimaldi Donahue
Posti limitati, iscrizione obbligatoria: allison.donahue@gmail.com

13 maggio h 18.30
Lettura collettiva Giulia Niccolai e la sua poesia
Con Marzia D’Amico, Mara Cini, Rita Degli Esposti, Allison Grimaldi Donahue, Caterina Molteni, Monica Palma, Franca Rovigatti, Bianca Tarozzi
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili


14 maggio
h 18 Lettura performata di Allison Grimaldi Donahue Il gesto/The gesture
h 19 Performance di Giulia Crispiani se io fossi in te se tu fossi in me
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili


5 giugno h 16.30
Lettura di Gian Paolo Roffi
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili

Orari di apertura della mostra: 7, 8 maggio h 15-19 | 10, 11, 12, 13, 14, 15 maggio h 10-20

Dal 16 maggio al 5 giugno sabato e domenica h 15-19

Ingresso: gratuito senza prenotazione, fino al raggiungimento della capienza massima (accesso contingentato)

Sito web: artcity.bologna.itwww.mambo-bologna.org

Giulia Niccolai Note biografiche

Giulia Niccolai a Poetitaly, Corviale 5 settembre 2014
Foto Dino Ignani


Giulia Niccolai
(Milano, 21 dicembre 1934 – Alassio, 22 giugno 2021) è stata una fotografa, poetessa, scrittrice, traduttrice e monaca buddista italiana.

Di madre statunitense e padre italiano, negli anni Cinquanta diventa fotogiornalista per diverse testate viaggiando tra l’Europa e gli Stati Uniti. L’esperienza è raccontata dall’autrice nel suo primo libro Il grande angolo, 1966. Tra il 1966 e il 1969 vive a Roma e lavora come redattrice per “Quindici”, periodico di punta del Gruppo 63 con cui entra in contatto fotografando i loro incontri a Reggio Emilia e Palermo. Nel 1970 si trasferisce insieme ad Adriano Spatola presso il Mulino di Bazzano (PR), cascina di proprietà dell’amico e poeta Corrado Costa, in cui si instaura quella che verrà chiamata “la repubblica dei poeti”. Qui l’anno successivo viene fondata “TAM TAM”, rivista di poesia sperimentale che si nutre di collaborazioni con poeti e poetesse nazionali e internazionali.

Nel 1969 esce per i tipi di Edizioni Geiger Humpty Dumpty, libro di poesia concreta ispirato ad Alice in the Wonderland di Lewis Carroll, mentre nel 1971 pubblica Greenwich, raccolta di nonsense geografici con illustrazioni di Giosetta Fioroni. Poema & Oggetto (edizioni Geiger, 1974) è la prima raccolta interamente dedicata alla poesia visiva.
Nel 1975, Red Hill Press, Los Angeles, pubblica Substitution segno dell’amicizia che la lega a Paul Vangelisti di cui traduce diversi testi tra cui Il tenero continente (edizioni Geiger, 1975).
In questi anni si intensificano le collaborazioni con diverse realtà editoriali come Tau/ma, 1976, e Doc(k)s, 1977, e con altri artisti come Maurizio Osti con cui pubblica il libro per l’infanzia Francobolli Francobolli, Emme Edizioni 1976, mentre vede la luce Russky Salad Ballads & Webster Poems, Edizioni Geiger 1977.
Tra il 1977 e il 1979 partecipa a diverse mostre e festival tra cui, La forma della scrittura (Galleria d’Arte Moderna di Bologna, 1977); Materializzazione del linguaggio (a cura di Mirella Bentivoglio, Biennale di Venezia, 1978); Oggi poesia domani (Fiuggi, 1979. Tiene, nel 1978, conferenze a Los Angeles e Sydney sul tema del femminismo e le avanguardie artistiche.
 Dal 1978 contribuisce con poesie sonore alla rivista Baobab. Informazioni fonetiche di poesia e nel 1979 aderisce al Dolce Stil Suono. Nel 1979 si trasferisce a Milano e poco dopo viene pubblicata la prima raccolta completa di sue poesie Harry’s Bar e altre poesie (Feltrinelli, 1981) e Singsong for New Year’s Adam & Eve (TAM TAM, 1982).
In questi anni inizia la ricerca poetica legata ai frisbees, poesie di carattere umoristico, la cui prima raccolta esce nel 1984 con il titolo Frisbee in facoltà (El Bagatt).

Colpita da un ictus, alla fine degli anni Ottanta si avvicina al buddismo diventando, dopo un lungo percorso di formazione e viaggi in India, nel 1990 monaca.
Dopo una interruzione nella scrittura tornerà a pubblicare poesia e prosa, tra cui Frisbees (poesie da lanciare) (Campanotto 1994); Esoterico biliardo (Archinto, 2001); La misura del respiro. Poesie scelte (Anterem, 2002); Poemi & Oggetti (Poesie complete) (a cura di Milli Graffi, Le Lettere, 2012); Frisbees della vecchiaia (Campanotto, 2012); Cos’è ‘poesia’ (Edizioni del Verri, 2012); Foto & Frisbee (Oèdipus, 2016).


Ufficio stampa ART CITY Bologna 2022
Elisa Maria Cerra – Silvia Tonelli
Tel. +39 051 6496653 / 6496620
ufficiostampaARTCITYBologna@comune.bologna.it
elisamaria.cerra@comune.bologna.it
silvia.tonelli@comune.bologna.it
Con la collaborazione di Ornella De Carlo e Anna Zanchi

Bologna: La memoria del futuro. Mario Ramous un intellettuale a Bologna, dal dopoguerra agli anni Novanta

Poeta, latinista, italianista, critico d’arte e direttore editoriale: sono solo alcune delle forme e attività culturali che hanno contraddistinto la figura intellettuale di Mario Ramous (Milano, 18 maggio 1924 – Bologna, 8 luglio 1999) e che per la prima volta saranno mostrate al pubblico grazie alla mostra La memoria del futuro. Mario Ramous un intellettuale a Bologna, dal dopoguerra agli anni Novanta, organizzata dal Centro Studi Mario Ramous con la collaborazione di Scripta Maneant Editore.

7 maggio – 4 settembre 2022
Collezioni Comunali d’Arte
Palazzo d’Accursio | Piazza Maggiore 6, Bologna

Mostra a cura di Maura Pozzati, Michele Ramous Fabj
Un progetto di Centro Studi Mario Ramous
Con il sostegno di Comune di Bologna – Dipartimento Cultura e Promozione della Città
Con la collaborazione di Archivio Concetto Pozzati, Casa Carducci | Biblioteche di Bologna, Istituzione Bologna Musei | Musei Civici d’Arte Antica
Media partner la Repubblica
Catalogo e ideazione grafica Scripta Maneant Editore

Inaugurazione
Venerdì 6 maggio 2022 ore 17.30
Ingresso libero, con prenotazione obbligatoria tel. 051 2193998

Mario Ramous

«Bologna è stata per Ramous casa», afferma Matteo Lepore, sindaco di Bologna. «Questa mostra ci permetterà, e permetterà anche ai tanti giovani, di gettare uno sguardo sul passato e sulla storia di Bologna, di ricostruire quel periodo di grande fermento culturale e politico che qui si è respirato dopo gli anni bui del Ventennio».

Il percorso espositivo, curato da Maura Pozzati Michele Ramous Fabj e allestito in sei splendide sale delle Collezioni Comunali d’Arte a Palazzo d’Accursio dal 7 maggio al 4 settembre 2022, si snoda in una continua scoperta di inediti, interessi poliedrici e instancabile ricerca di “perfezione” di Mario Ramous. Una mostra, quindi, per curiosi; curiosi di un tempo in cui il fervore culturale e il confronto artistico tra intellettuali permeavano la quotidianità ed erano la base per ogni lavoro creativo.

La mostra espone alcune opere d’arte di pregio appartenenti alla collezione personale di Mario Ramous, tra cui un disegno di Giorgio Morandi del 1915 dal titolo Piatti, segno dell’amore che il poeta e scrittore d’arte aveva per il pittore bolognese, tanto da dedicargli uno dei suoi testi d’arte più bello e intenso, il saggio I disegnidi Giorgio Morandi (1949); il grande olio Omaggio a Carpaccio di Concetto Pozzati (1964), opera che «sancisce il passaggio dall’informale giovanile alla fase dialettica dell’ironia e della bifrontalità tipiche della pop art»; una tecnica mista di Rodolfo Aricò del 1965, Forma e campionario, quale testimonianza del loro sodalizio intellettuale e del comune «amore nei confronti della grande tradizione classica che si ribalta poi nel contemporaneo»; un olio su tela di Sergio Romiti del 1949, altra opera simbolo del «rapporto profondo tra due uomini di acuta sensibilità»; un mobile bar con disegno di Pirro Cuniberti a testimoniare la loro amicizia; le lastre di stampa originali delle opere di Giorgio Morandi e Marino Marini, pubblicate rispettivamente in I disegni di Giorgio Morandi (1949) e La memoria, il messaggio (1951).  
Manoscritti di poesie traduzionipoesie visivedisegni pubblicitari ineditispartiti musicaliarticoli di critica e rari volumi degli anni Sessanta e Settanta documentano i molteplici i linguaggi, le contaminazioni e gli incontri amicali che Ramous intrattenne con grandi nomi del ‘900, tra cui Pietro BonfiglioliPirro Cuniberti, Francesco Flora, Marino MariniGiorgio MorandiConcetto Pozzati, Sergio RomitiGianni Scalia, Emilio ScanavinoMario Sironi, Adriano Spatola.
Sono inoltre esposte edizioni a tiratura limitata, di cui Mario Ramous è stato curatore e autore: due esempi fra tutti Il libro delle odi. Versioni da Orazio (1962), con traduzioni di Mario Ramous e dodici litografie di Bruno Cassinari, e Programma n° (1966) con poesie di Mario Ramous e sei litografie di Emilio Scanavino.

L’evento celebrativo si è figurato come occasione imperdibile per la pubblicazione di alcune poesie inedite di Mario Ramous, ritrovate da Michele Ramous Fabj e confluite nel volume edito da Scripta Maneant Archivio21. Poesie 4660/29.
Per omaggiare una vita professionale in costante dialogo con l’arte, le poesie inedite sono corredate da disegni di Concetto Pozzati, scelti e selezionati dalla co-curatrice della mostra Maura Pozzati, e accompagnate da un testo a cura del poeta Giovanni Infelíse.
Durante il periodo di apertura dell’esposizione la pubblicazione è disponibile presso il bookshop delle Collezioni Comunali d’Arte.
L’iniziativa nasce dunque dal desiderio di Michele Ramous Fabj di raccontare la molteplicità degli interessi del padre, la sua costante attività di ricerca e studio e la sua pulsante propensione alla conoscenza, al confronto e al dialogo con i suoi contemporanei. «Ecco, questa mostra, oggi, vuole fare incontrare nuovamente vecchi amici, vuol provare a raccontare quegli anni a chi non li ha vissuti, vuole restituire i tanti aspetti di Mario Ramous e di tutti gli intellettuali che hanno illuminato Bologna per un’intensa stagione, vuole gettare uno sguardo sul passato nella consapevolezza che la memoria è ciò che ci permette di costruire il futuro».

Il progetto espositivo è accompagnato da un omonimo catalogo pubblicato da Scripta Maneant Editore, che non solo illustra su carta quanto presentato in mostra ma ne addiziona elementi, sia testuali che visuali, offrendo ulteriori elementi di arricchimento.
Il volume contiene le introduzioni di Matteo Lepore e Roberto Grandi, testi a firma di Michele Ramous Fabj, Vittorio Boarini, Maura Pozzati, Alberto Bertoni, Federico Condello, Giovanni Infelíse, Gianfranco Tortorelli, Paolo Pullega ed è illustrato da una nuova campagna fotografica a cura di Gianni Grandi. Tutti i documenti riprodotti sono conservati presso la Biblioteca di Casa Carducci a Bologna, destinataria di un ricco fondo documentario contenente l’archivio personale di Mario Ramous, generosamente donato al Comune di Bologna nel 2004 per volontà degli eredi Ada Valeria Fabj e Michele Ramous Fabj.

Sono numerosi i partners di questo complesso progetto culturale che hanno contribuito a portare alla luce questo connubio di Memoria e Arte. La mostra è sostenuta dal Comune di Bologna –Dipartimento Cultura, Sport e Promozione della Città, con la collaborazione di Archivio Concetto PozzatiCasa Carducci | Biblioteche di BolognaIstituzione Bologna Musei | Musei Civici d’Arte Antica, si avvale della media partneship di la Repubblica ed è inserita nell’ambito di ART CITY Bologna 2022, il programma di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera.

Durante il periodo di apertura della mostra, è possibile fruire di un calendario di visite guidate:
sabato 21 maggio ore 17 visita a cura di Michele Ramous Fabj
giovedì 2 giugno ore 17.30 visita a cura di Michele Ramous Fabj
giovedì 23 giugno ore 17.30 visita a cura di Michele Ramous Fabj
giovedì 7 luglio ore 17.30 visita a cura di Michele Ramous Fabj
giovedì 21 luglio ore 17.30 visita a cura di Michele Ramous Fabj
giovedì 25 agosto ore 17.30 visita a cura di Paolo Cova Il mito: alle opere delle Collezioni Comunali d’Arte alle trascrizioni di Mario Ramous
domenica 4 settembre ore 17.30 finissage con visita a cura di Michele Ramous Fabj.

Da menzionare inoltre un importante appuntamento di approfondimento correlato alla mostra: venerdì 18 maggio 2022, giorno di nascita dello studioso, alle ore 10, presso la Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio, il Centro studi Mario Ramous, in collaborazione con i partner della mostra e il Centro Studi Sara Valesio, promuove la giornata di studioPrima e “Dopo la critica” (… bisogna spendere molte parole | tutte le parole | (e non basteranno). Mario Ramous, (poeta, latinista, studioso, critico d’arte, direttore editoriale) un lungo itinerario nella cultura italiana del Novecento.
Intervengono: Alberto Bertoni, Francesco Citti, Marina Della Bella, Ivano Dionigi, Silvia Evangelisti, Roberto Grandi, Giovanni Infelíse, Gian Ruggero Manzoni, Daniele Pellacani, Paolo Pullega, Maura Pozzati, Michele Ramous Fabj, Carlo Alberto Sitta, Gianfranco Tortorelli, Paolo Valesio.
L’ingresso è libero senza prenotazione fino ad esaurimento dei posti disponibili.
L’accesso è consentito secondo le vigenti misure di sicurezza per il contenimento del Covid-19.
Per informazioni: centrostudi.marioramous@gmail.com.

La memoria del futuro è l’appuntamento da non perdere; il punto di partenza per tutti gli eclettici che vorranno approfondire un periodo culturalmente prospero e, forse, irripetibile.                      



Mostra:

La memoria del futuro
Mario Ramous un intellettuale a Bologna, dal dopoguerra agli anni Novanta

Un progetto di:

Centro Studi Mario Ramous

A cura di:

Maura Pozzati e Michele Ramous Fabj

Con il sostegno di:

Comune di Bologna

Con la collaborazione di:

Archivio Concetto Pozzati
Casa Carducci | Biblioteche di Bologna
Istituzione Bologna Musei | Musei Civici d’Arte Antica

Nell’ambito di:

ART CITY Bologna

Periodo di apertura:

7 maggio – 4 settembre 2022

Inaugurazione: Venerdì 6 maggio 2022 ore 17.30
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria tel. 051 2193998

Orari di apertura:
martedì, giovedì ore 14-19
mercoledì, venerdì ore 10-19
sabato, domenica, festivi ore 10-18.30
chiuso lunedì non festivi

Orari di apertura ART CITY Bologna:

giovedì 12 maggio ore 14-19
venerdì 13 maggio ore 10-19
sabato 14 maggio ore 10-24
domenica 15 maggio ore 10-18.30

Biglietti:

intero € 6 | ridotto € 3 | ridotto speciale € 2 visitatori 18 ≤ 25 anni | gratuito possessori Card Cultura

Informazioni:

Collezioni Comunali d’Arte
Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6 | 40121 Bologna
Tel. +39 051 2193998
museiarteantica@comune.bologna.it
www.museibologna.it/arteanticaFacebook: Musei Civici d’Arte Antica
Twitter: @MuseiCiviciBolo
Instagram: museiarteanticabologna

Catalogo e ideazione grafica:

Scripta Maneant Editore

Media partner:

la Repubblica

Giornata di studio:
Prima e “Dopo la critica” (… bisogna spendere molte parole | tutte le parole | (e non basteranno)
Mario Ramous, (poeta, latinista, studioso, critico d’arte, direttore editoriale) un lungo itinerario nella cultura italiana del Novecento
Venerdì 18 maggio 2022 ore 10
Cappella Farnese | Palazzo d’Accursio
Piazza Maggiore 6, Bologna
Ingresso libero senza prenotazione fino ad esaurimento dei posti disponibili
Informazioni centrostudi.marioramous@gmail.com

Ufficio Stampa Istituzione Bologna Musei
Elisa Maria Cerra – Silvia Tonelli
Via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna
Tel. +39 051 6496653 / 6496620
ufficiostampabolognamusei@comune.bologna.it
elisamaria.cerra@comune.bologna.it
silvia.tonelli@comune.bologna.it
www.museibologna.it
Instagram @bolognamusei

Ufficio Stampa Scripta Maneant Editore
Tel. +39 342 550 6264 / +39 051 223535
ufficio.stampa@scriptamaneant.it
www.scriptamaneant.com

Roma: la Galleria Biblioteca Angelica inaugura la mostra “Trame di luce” di Ingrid Gozzano

Martedì 10 maggio 2022 alle ore 17.00 inaugura la mostra Trame di luce di Ingrid Gozzano, a cura di Costanza Barbieri, presso le sale della Galleria della Biblioteca Angelica (MiBACT), prestigioso spazio adibito alle esposizioni di arte contemporanea: in mostra circa trenta opere, realizzate fra il 2008 e il 2022, che, pur rimanendo saldamente ancorate al mondo reale, si pongono ai confini fra il figurativo e l’astratto.

Ingrid Gozzano
Trame di luce

A cura di Costanza Barbieri


Inaugurazione 10 maggio 2022 ore 17.00 – 20.00
Galleria Biblioteca Angelica
Via di Sant’Agostino 11 – Roma

Fino al 25 maggio 2022

Ingrid Gozzano, 9C0A4200
TESTO CRITICO

La curatrice, Costanza Barbieri, presenta in tal modo il lavoro di Ingrid Gozzano nel testo critico a lei dedicato:

“La materia-colore di Gozzano si rivela dapprima come elemento figurativo, identificato con lane stese al sole ad asciugare, sassi sul bordo del mare, muri dipinti, panni stesi all’aria e alla luce, oggetti annotati con cura, osservati o fotografati nel corso di viaggi, di passeggiate, d’improvvise rivelazioni. Queste osservazioni si sono sedimentate nell’immaginazione, conservando la ricchezza cromatica, le profondità di tono e le sfumature, la qualità e la densità della materia, soffice o pesante, e si sono poi trasfigurate in forme autonome, dove il colore prende il sopravvento e si impone sull’originario modello. Una trasfigurazione che acquista anche valenza simbolica, perché l’astrazione crescente, nel corso degli anni, spinge a evocare nuovi contenuti, diversi da quelli originari.

Il viaggio attraverso le trame di luce inizia con le tele raffiguranti Il peso della lana e Sete uzbeke, olio e fili di seta, rispettivamente del 2008 e del 2010: matasse colorate stese su pioli di legno a catturare lo sguardo come una tavolozza di colori sgargianti, che va dai rossi amaranto, ai viola, ai verdi, agli azzurri, ai gialli oro. […] Nella Cascata di lana, del 2020, la forza selvaggia dei filati rosso sangue trasfigura il soggetto originario in una tumultuosa materia vitale, mentre Asciugatura sui tetti (2020) supera il confine della rappresentazione per evocare, attraverso il motivo dello sgocciolamento di un rosso che sembra sangue, una macellazione di agnelli. Nel grande Incontro ravvicinato, viola e arancio, del 2021, l’autrice fa emergere una materia pulsante e corposa, ritmica e inquieta, che va molto oltre lo spunto iniziale: è possibile cambiare registro, migrare dal figurativo all’informale e viceversa, se l’occhio si fa catturare dai ritmi dissonanti, dalle dinamiche interne di cadute e scuotimenti che ricordano certe astrazioni di Schifano, o se riordina la visione nello schema di partenza. […] Le matasse si trasformano, nell’ultima serie di opere, in grandi masse cromatiche tendenti al non figurativo, sprazzi di luce colorata, come Contrasti di colori e Incontri di colori (2022). Progressivamente le forme si sfaldano e il colore diventa protagonista in accordi imprevisti, in sfilacciamenti che sono tutt’uno con le pennellate e i tocchi di luce, come nella giustapposizione fra rosa, rossi e celesti di Sete fluttuanti del 2021, o nell’energetico contrasto di rossi e viola di Svelando il buio (2021), sublimazione cromatica che ricorda alcune opere Fauve, o il Kandinskij delle prime opere astratte, fino all’informale.” (estratto dal testo critico di Costanza Barbieri)

Ingrid Gozzano, Filati, 2005

Note biografiche

Ingrid Gozzano è cresciuta in un ambiente ricco di stimoli artistici e scientifici. Il bello era ovunque e rappresentava per lei una condizione naturale in cui muoversi. Attirata da tante passioni diverse, sceglie di sposarsi giovanissima per riprendere gli studi un decennio più tardi. Laureatasi in Medicina – Psichiatra dell’età evolutiva, ha contemporaneamente approfondito i suoi studi sulla psicoanalisi che tuttora rappresentano la terra dalla quale si sente sostenuta nella folta trama di rapporti umani e artistici. Solo negli ultimi decenni Ingrid ha dato ascolto alle sue esperienze trasponendole nelle sue opere.


INFO

Ingrid Gozzano
Trame di luce
A cura di Costanza Barbieri
Testo critico di Costanza Barbieri
Foto opere di Riccardo Ragazzi


Inaugurazione 10 maggio 2022 ore 17.00 – 20.00
Galleria Biblioteca Angelica
Via di Sant’Agostino 11 – Roma


Fino al 25 maggio 2022

Orari: dal lunedì al venerdì 10.00 – 20.00

Biblioteca Angelica
Piazza S. Agostino 8 – Roma
+ 39 066840801

b-ange@beniculturali.it
www.bibliotecaangelica.beniculturali.it

Ufficio stampa
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next
roberta.melasecca@gmail.com / 349.4945612
www.melaseccapressoffice.it
www.interno14next.it+

Bologna: in occasione di Arte Fiera, Maison laviniaturra presenta la mostra “Arcipelaghi Sospesi” di Mirta Tagliati

Martedì 17 maggio 2022 alle ore 17.30, presso Maison laviniaturra, noto atelier della fashion designer bolognese Lavinia Turra, inaugura la mostra Arcipelaghi Sospesi dell’artista Mirta Tagliati. L’atelier, all’interno di un’affascinante villa anni Cinquanta che si affaccia sui Giardini Margherita, sceglie Mirta Tagliati per dare il via nel proprio spazio ad un ciclo di mostre, tutte dedicate ad artiste donne.

Ad Arcipelaghi Sospesi di Mirta Tagliati seguirà:

  • Marina Gasparini, Atlas – dal 9 giugno al 20 luglio 2022
  • Alessandra Calò, Herbarium. I fiori sono rimasti rosa, dal 15 settembre al 22 ottobre

Maison Laviniaturra apre le porte del suo atelier all’arte con la mostra

“Arcipelaghi Sospesi”
di Mirta Tagliati

Mirta Tagliati, Arcipelago 2, 50 x 60 cm

Dal 17 maggio al 5 giugno 2022, ore 17.30-19
Via dei Sabbioni 9, Bologna
Dal lunedì al sabato su appuntamento

L’obiettivo di tali mostre-evento è quello di creare un luogo di incontro dove poter far confluire mondi diversi ma sinestetici: l’arte nelle sue diverse forme e la moda come espressione di alto artigianato, una parola che la stilista ama per descrivere il lavoro di chi utilizza le mani per dar vita a qualcosa di unico, come un abito; perché il fashion design mai deve essere un mondo chiuso, ma sempre un mondo di continue sollecitazioni, influenze e fascinazioni.

La stilista, che ha vestito nomi importanti dello spettacolo, quali ad esempio Isabella Ferrari e Jodie Foster, oltre a dar vita alle sue note collezioni prêt-à-couture, crea spesso allestimenti concettuali d’immagine che ne riflettono l’ispirazione.

“L’incontro” ha quindi dato vita al progetto della mostra Arcipelaghi sospesi, all’interno della quale Mirta Tagliati presenta una selezione di sue opere, frutto di un’osservazione più che decennale dei processi creativi dei bambini e della genesi dei loro segni grafici, che ha portato l’artista ad esplorare un mondo di forme e colori che, intrecciandosi, generano metafore e narrazioni intimiste.

Il dialogo tra segni e colori apparentemente casuali raccontano la sua visione delle relazioni umane e di un “paesaggio” comune, sereno e complesso nello stesso tempo. Nella sua pittura le forme si scompongono, si dilatano, a volte alleggerendosi, altre ancorandosi le une alle altre, trasformando la tela in un racconto aperto ed evocativo per chi l’osserva, un momento di sosta, di sospensione e di ristoro.

Come scrive Marinella Paderni nel testo critico della mostra: “L’incontro con la pittura di Mirta Tagliati è uno di quei momenti di stupore segreto che ci allevia dai rumori eccessivi del presente. I suoi dipinti vogliono rappresentare paesaggi dell’anima, territori incerti e indefiniti abitati da “isole” di colore che si muovono nello spazio della composizione come arcipelaghi sospesi. Parlano dell’esistenza, della condizione umana, disegnano traiettorie che ci conducono verso mondi lontani tracciando possibili rotte di salvezza, lontano dalla grevità dell’oggi. Davanti alle sue immagini si viene pervasi da una sensazione di astrazione e di distanza dalla pesantezza della realtà, che lascia posto alla riscoperta di nuove possibilità dell’essere.

In questo suo ciclo di lavori inediti – realizzati espressamente per la mostra Arcipelaghi sospesi presso l’atelier di Lavinia Turra – la materia soffice dei pastelli a olio conferisce un’immediatezza al dialogo tra segni e forme che paiono fluttuare sulle superfici e scivolare nello spazio della tela come terre galleggianti alla ricerca di nuovi assetti. Trasmettono un senso di gioia e di leggerezza, di ritrovata libertà dell’essere”.

Con questa serie di lavori l’artista approfondisce un tema a lei caro, l’essere umano come isola, non solitaria, ma ancorata ad altre, in una definizione di arcipelaghi sospesi in un tempo incerto.

I colori contrastano con la gravità del senso di precarità delle terre emerse e incerte, mentre i segni – realizzati prevalentemente con pastelli ad olio- tracciano possibili rotte di salvezza. Le sue immagini sono portatrici di speranza come qualità dell’essere di un’umanità percepita alla deriva.

Il testo critico della mostra è a cura di Marinella Paderni.

La mostra troverà collocazione quindi nella grande sala dell’atelier insieme ad alcuni abiti della collezione Primavera/Estate 22.

Un evento esclusivo, durante il quale sarà possibile ammirare e acquistare bluse d’artista numerate: capi unici creati grazie alla collaborazione tra la stilista e l’artista.

LAVINIA TURRA

Lavinia Turra

Nata a Bologna, cresciuta fra donne che tagliavano e cucivano, ha frequentato da bambina antiche sartorie e imparato l’amore per questo lavoro.

Il suo mestiere nasce e cresce con l’uso delle mani, che conoscono e usano non solo i colori e le matite, ma soprattutto le stoffe e i tessuti, adoperando forbici, ago e filo. Arriva a questo lavoro attraverso un’attrazione e una lunga strada di “connivenze” e “complicità” legate all’arte, alla pittura, al teatro.

Curiosa per natura, la relazione personale e l’ascolto sono alla base del suo modo di “vestire” perché l’abito, “deve rappresentare la donna e non travestirla”.

Nel 2017 fonda Maison laviniaturra, sentendo la necessità di uno spazio che non solo offra ma accolga, come solo una “casa” sa fare.

L’apertura della Maison coincide anche con l’inizio della collaborazione creativa con la figlia Cecilia Torsello, rinnovamento e fresca energia del brand.

Un prodotto 100% Made in Italy, tessuti di ricerca, forme timeless e dettagli all’avanguardia: Maison laviniaturra propone una propria idea di lusso, legato all’etica di produzione, all’individualità e ispirata alla cultura del bello.

MIRTA TAGLIATI

Mirta Tagliati

Mirta Tagliati (Roma, 1966) vive e lavora a Bologna. Ha conseguito il diploma in Design presso l’Isia di Faenza e, contemporaneamente agli studi, ha avuto l’opportunità di ampliare la sua formazione con Bruno Munari, perfezionandosi in tecniche per la didattica artistica: un’esperienza particolarmente significativa che l’ha portata a dedicarsi alla creazione artistica e agli atelier d’arte per bambini e adulti. Nel frattempo si è specializzata in Arteterapia. Da alcuni anni si è concentrata sulla ricerca artistica in ambito pittorico esponendo in mostre collettive e personali, in spazi pubblici e gallerie private, in Italia e all’estero.


INFO UTILI

Arcipelaghi Sospesi di Mirta Tagliati

DOVE: Maison laviniaturra, via dei Sabbioni 9, Bologna
INAUGURAZIONE: martedì 17 maggio ore 17.30
QUANDO: Dal 18 maggio al 5 giugno 2022
ORARI: dal lunedi al sabato, 17 – 19
Su appuntamento. Per visitare la mostra è necessario telefonare al 320 9188304

CONTATTI MAISON LAVINIATURRA
FACEBOOK: Maison laviniaturra
INSTAGRAM: maisonlaviniaturra
SITO: maison laviniaturra

UFFICIO STAMPA
CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

Culturalia

051 6569105 – 392 2527126             
info@culturaliart.com
www.culturaliart.com
Facebook: Culturalia
Instagram: Culturalia_comunicare_arte
Linkedin: Culturalia di Norma Waltmann
Youtube: Culturalia

Bologna: Orecchie d’asino nell’ambito di Art City Bologna 2022 presenta “DueDuo” alla Fondazione Gajani

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 in occasione di ARTEFIERA, la Fondazione Carlo Gajani presenta DueDuo, installazione site-specific e performance del duo Orecchie D’Asino (OD’A), composto dalle giovani artiste Ornella De Carlo e Federica Porro e curato da Luca Monaco e Giuseppe Virelli. OD’A dialogherà attraverso il tempo con un altro duo d’artisti: Carlo Gajani e Gianni Celati. Le fonti testuali e progettuali del duo maschile attivo negli anni Settanta verranno ripresi dalla pratica artistica e dalle opere del duo femminile a distanza di cinquant’anni. Casa Gajani si animerà mediante un processo di ‘disseminazione artistica’ in cui installazioni sonore, proiezioni video e performance daranno vita a un dialogo a distanza in cui le diverse opere potranno confrontarsi in una serie di rimandi e rapporti fra immagini e voci, oggetti e azioni, spazio e tempo.

Il risultato sarà un inseguimento site-specific all’interno dell’appartamento bolognese che è stato teatro di ripresa per numerose sperimentazioni e dimora dell’artista Gajani. Oggi quell’appartamento è sede della Fondazione Carlo Gajani ed è anche spazio espositivo.

ORECCHIE D’ASINO
NELL’AMBITO DI ART CITY BOLOGNA 2022
PRESENTA “DUEDUO”
ALLA FONDAZIONE GAJANI

NOTE SUL DUO ARTISTICO

Orecchie D’Asino è un duo artistico formato da Ornella De Carlo (Taranto 1991), laureata in Arti Visive, e Federica Porro (Como 1994), laureata in lettere moderne, attivo dal 2018. Dal 2019 prendono parte a festival quali Sifest OFF e Paratissima; nel 2021 vincono la menzione per fotografia contemporanea del Premio Francesco Fabbri e espongono presso la galleria Baco di Bergamo durante la mostra Metafotografia. La pratica di Orecchie D’Asino inizia con degli esercizi di improvvisazione teatrale e si espande verso la ricerca del quotidiano e l’attività onirica, attraverso diversi linguaggi e metodologie artistiche. Da un testo improvvisato si passa alla sua messa in scena all’interno di un’installazione effimera che comprende immagini, video e oggetti di diversa natura. Gli avanzi talvolta vengono ulteriormente rielaborati negli angoli e negli spazi anonimi della casa, prendendo la forma del totem, o proseguono all’interno di un videologue, termine coniato dalle artiste per indicare uno o più video che simulano un dialogo in cui gli elementi precedenti si uniscono con nuove suggestioni. In altri casi, dopo aver attraversato le parole, l’oggetto e le loro immagini, OD’A passa alla creazione di esperienze ed eventi per mezzo di azioni performative o pratiche partecipative pensati come piccoli gesti, giochi di società e spettacoli.


INFORMAZIONI UTILI

TITOLO: DueDuo

A CURA DI: Luca Monaco e Giuseppe Virelli

INAUGURAZIONE: Venerdì 6 maggio 2022, dalle ore 18:30 alle ore 21:00; preview per la stampa ore 17:30

DOVE: Fondazione Carlo Gajani, Via de’ Castagnoli, 14, 40126 Bologna

QUANDO: Dal 7 al 15 maggio 2022

ORARI: sabato 7 e domenica 8, da martedì 10 a venerdì 13 maggio 2022 ore 17:30 – 21:00
Sabato 14 maggio 2022 ore 17.30-24.00
Domenica 15 maggio 2022 ore 17.30-21.00

ACCESSO LIBERO PREVIO RISPETTO DELLE NORMATIVE ANTI-COVID
PER INFO E CONTATTI: info@fondazionecarlogajani.it

FONDAZIONE CARLO GAJANI:
SITO: http://www.fondazionecarlogajani.it/it/
FACEBOOK: https://www.facebook.com/fondazionecarlogajani
TWITTER: https://twitter.com/fondcarlogajani?lang=it / @FondCarloGajani
YOUTUBE: https://www.youtube.com/channel/UCa7DXTxVXZqyoCMhrwKm6TA

ORECCHIE D’ASINO:
SITO: https://orecchiedasino57.wixsite.com/o-d-a
INSTAGRAM: https://www.instagram.com/orecchie_dasino/?hl=it

UFFICIO STAMPA
CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

Culturalia

051 6569105 – 392 2527126            
info@culturaliart.com
www.culturaliart.com
Facebook: Culturalia
Instagram: Culturalia_comunicare_arte
Linkedin: Culturalia di Norma Waltmann
Youtube: Culturalia

Bologna: In occasione di Arte Fiera the rooom presenta Hearth, mostra personale di Gianluca Chiodi 

In occasione della settimana di Arte Fiera, l’11 maggio 2022 dalle ore 18, THE ROOOM presenta HEARTH, progetto fotografico dell’artista Gianluca Chiodi. La mostra rientra all’interno del circuito Art City White Night.

THE ROOOM presenta

HEARTH

mostra personale dell’Artista Gianluca Chiodi
a cura di Giorgia Sarti

dal 11 maggio al 30 giugno 2022
Inaugurazione: Mercoledì 11 maggio 2022, dalle 18 alle 21
THE ROOOM – Palazzo Aldrovandi Montanari
Via Galliera 8, Bologna

Gianluca Chiodi, iam Viviana, fotografia fine-art carta Metal montata su alluminio, cm 85×120, 2010

La mostra si articola in cinque “stazioni visive”, frutto della lunga ricerca dell’artista sul rapporto che lega l’uomo al suo Pianeta. Ogni stazione è un’indagine su una tematica specifica dell’essere umano e del suo legame con la Madre Terra.

A tratti indagine introspettiva, a tratti denuncia, il progetto HEARTH è un invito ad una presa di coscienza responsabile affinchè l’Uomo si renda consapevole delle conseguenze del suo comportamento nei confronti dell’ambiente in cui esso stesso vive.

Rispetto e responsabilità sono le linee guida di Chiodi in ognuna delle cinque stazioni in mostra. Se “solo sulla Terra l’Uomo può esistere” diventa dunque urgente e necessario quel cambio di cultura verso una sana convivenza con il nostro ecosistema di cui siamo parte integrante e allo stesso tempo principale causa del suo degrado.

La mostra, patrocinata da Plastic Free Odv Onlus, si inserisce all’interno del percorso culturale e artistico attraverso cui THE ROOOM crea collaborazioni con i migliori talenti creativi attivi sui temi della sostenibilità e inclusione, con cui sviluppare progetti di comunicazione integrata e contenuti per le aziende che hanno intrapreso un percorso di transizione sostenibile.

Questi gli appuntamenti della settimana:
11 maggio h 18-22 Inaugurazione mostra Gianluca Chiodi | HEARTH
12 maggio h 19-21 INCONTRO a cura di FIORITURAINCORSO
14 maggio h 20-24 Apertura straordinaria all’interno del circuito Art City White Night
15 maggio h 15-17 Attività di raccolta per le strade di Bologna in collaborazione con Plastic Free

HEARTH

1° Stazione: I AM
I AM, strati(foto)grafie di uomini e donne alla ri-scoperta del loro sé: spogliati di tutto di fronte all’occhio vigile e spietato di una società che ci giudica per quello che abbiamo e non per ciò che siamo, ci ritroviamo consapevoli del nostro vero essere.

I AM rappresenta il primo passo di un percorso che prima di essere un percorso creativo è un percorso personale e propositivo che riflette il pensiero dell’Artista. Il visitatore viene accolto da una serie di immagini in cui esseri umani in grandezza naturale si svestono dei loro averi, denudandosi, per ritrovare la propria natura e la dimensione di essere-umano.

2° Stazione: RISVEGLI 100% BIODEGRADABILE
Risvegli_100% Biodegradabile mette in scena uomini e donne che, all’equilibrio e all’armonia con la Terra sembrano aver preferito la convivenza e l’interazione con plastiche leggere, dalle movenze sinuose, capaci di avvolgerli e coinvolgerli in giochi e danze propiziatorie.  Un metaforico corpo a corpo tra vittima e carnefice, un corto circuito paradossale simile, come meccanismo, alla Sindrome di Stoccolma, in cui i sequestrati finiscono per affezionarsi e difendere i loro oppressori-sequestratori: i corpi nudi, avvolti nella plastica, in un Eden fittizio, sono al tempo stesso complici e ostaggio del materiale e ballano “una danza funesta” in bilico tra l’estasi e l’asfissia.

Risvegli_100% Biodegradabile è un invito all’azione e, a sua volta, un modo specifico di agire per dar vita al cambiamento. Un risveglio delle coscienze comunicato non solo attraverso il messaggio ma, soprattutto, attraverso le opere stesse, pensate e create come vere e proprie installazioni fotografiche di valore etico: la stampa fine art su carta cotone come sospesa in una teca di vetro e legno è al tempo  stesso mezzo di sensibilizzazione all’utilizzo di materiali biodegradabili e simbolo di quella sorta di “sospensione” in cui si trova il futuro dell’umanità e della vita sulla Terra, un futuro subordinato alla scelta, oggi necessaria, di adottare un comportamento responsabile e rispettoso dell’ambiente. La plastica è il grande nemico di questo Pianeta, poiché incapace di assimilarla, MA l’aspetto più grave è che, assuefatti come siamo dal consumismo selvaggio e l’estrema superficialità con cui affrontiamo la questione “inquinamento”, abbiamo anche eletto questo materiale (praticamente eterno) a simbolo della cultura popolare dell’usa e getta, abusandone tutti, ogni giorno e per ogni circostanza.

3° Stazione: ORBITE
Orbite è costituita da una serie di fotografie che mostrano l’essere umano nella sua essenziale nudità, che, nello spazio attorno alla Terra, gravita, precipita o ne è semplicemente attratto, come a (ri)affermare che il Pianeta è il perno essenziale della vita umana: da esso prendiamo luce, peso, vita. Il resto è spazio immenso nel quale se spegnessimo “quella luce”, non sapremmo più che fare. Una riflessione, quindi, su come la vita, affrontata con energia, determinazione, rabbia, gioia, o anche paura e rassegnazione, è pur sempre sostenuta dalla gravità del pianeta Terra, dal suo essere un insieme di elementi inscindibili e legati l’uno all’altro.
Orbite è la consapevolezza che solo sulla Terra l’Uomo può esistere. 

4° Stazione: FRAGILE
La 4° stazione rappresenta per lo spettatore una camera di riflessione su quanto ha visto precedentemente, prima di ritrovarsi nuovamente nella vita vera. L’opera visualizza in tempo reale il conteggio sempre crescente della Popolazione Mondiale. Fragile è un Piccolo Mondo: una preziosa sfera in vetro soffiato all’interno della quale si vede l’immagine del pianeta Terra, un omaggio alla madre-universale che ha generato l’intero creato rendendoci di conseguenza tutti fratelli, tutti uguali e responsabili del suo e del nostro indivisibile destino.

La correlazione tra il visitatore, la fragile opera esposta e l’incessante conteggio della popolazione mondiale, vuole far riflettere sul fatto che ognuno di noi – in relazione al fatto che siamo oltre 7 miliardi – ha la stessa potenzialità di distruggere il Pianeta Terra quanto di frantumare in mille pezzi l’opera in vetro esposta, sia intenzionalmente o accidentalmente, che per goffaggine o semplice distrazione.

5° Stazione: NEL NOME DELLA MADRE
Nel nome della Madre è un emozionante video attraverso il quale l’artista, in un dialogo personale con il Pianeta Terra e la sua coscienza riflette sulle responsabilità che sente in prima persona in quanto “essere umano”.

GIANLUCA CHIODI classe 1966 è cresciuto tra Milano e Reggio Emilia. La passione per la fotografia e l’abile utilizzo della luce lo portano presto a lavorare per il mondo pubblicitario, senza però trascurare la costante ricerca di nuovi “punti di vista”, originali ed introspettivi (Myopìa). Dal 2003, Chiodi si dedica completamente all’Arte, esprimendosi sempre con la fotografia ma contaminandola con altre tecniche, anche pittoriche, per approdare progressivamente all’installazione. Attraverso il proprio lavoro, Chiodi ha affrontato ed interpretato temi molto personali ed intimi quali il corpo umano (Anticorpo), l’identità (I AM), l’essere e l’avere (Piccoli Mondi), la religione (Santi, peccati e peccatori), i vizi capitali (Passi e contrappassi), la maternità (Matrioske) ed il sesso (Hot Skin). Recentemente Chiodi ha lasciato Milano trasferendosi in un bosco nella splendida cornice del lago di Como. L’immersione quasi totale nella natura gli ha permesso di affinare la propria sensibilità verso problematiche riguardanti la salvaguardia e la tutela del pianeta Terra. I suoi lavori fotografici più recenti, Orbite e Risvegli_100% Biodegradabile, sono tesi a sensibilizzare e far riflettere sulle nostre dirette responsabilità sulle condizioni di sopravvivenza della specie sul Pianeta.

THE ROOOM, concept agency con sede nell’affascinante cornice di Palazzo Aldrovandi Montanari, offre servizi di comunicazione alle imprese sui temi legati alla sostenibilità ambientale, all’innovazione, alla creatività e alla responsabilità sociale. THE ROOOM è uno spazio di contaminazione tra sfere economiche e creative che prende vita attraverso una programmazione di iniziative multidisciplinari ed eventi sui temi della sostenibilità. Incontri aperti alla partecipazione attiva e alla condivisione di innovazione in cui le persone e le imprese possono trovare ispirazione e consapevolezza.

PLASTIC FREE ODV ONLUS è un’associazione di volontariato nata il 29 Luglio 2019 con lo scopo di informare e sensibilizzare più persone possibili sulla pericolosità della plastica, in particolare quella monouso.

FIORITURAINCORSO
Dove stiamo andando? A cosa guardano le nostre scelte? Da dove partono e come si inseriscono nella complessità nostra e del mondo in cui viviamo?
INCONTRO è uno spettacolo che spettacolo non è in cui la dimensione del racconto live, tipica del teatro, incontra la riflessione, le domande, il coaching come processo costruttivo di elaborazione.

FiorituraincorsoTM è un desiderio, una visione, un giardino in cui rendere concreto tutto ciò che sembra (solo) ideale! Nata dalla collaborazione tra Rosy Bonfiglio e Anita Melchionda, si occupa di supportare le persone nel loro percorso di educazione continua a essere umani, stimolando la fioritura individuale e collettiva attraverso iniziative a base di cultura, arte e dialogo. Una lunga e solida esperienza professionale in ambito artistico, aziendale e formativo, è alla base di un portfolio di iniziative in grado di rispondere trasversalmente a bisogni complessi nell’ambito dello sviluppo personale, professionale, organizzativo. fiorituraincorso si rivolge ad aziende, privati, scuole, istituzioni: guarda senza distinzione alcuna alla società-mondo, cucendo iniziative su misura del contesto in cui opera.

Partner tecnico ARTPLACE


INFO UTILI

GIANLUCA CHIODI | HEARTH
a cura di Giorgia Sarti

11 maggio h 18-22 Inaugurazione mostra Gianluca Chiodi | HEARTH accesso gratuito su prenotazione
12 maggio h 19-21 INCONTRO a cura di FIORITURAINCORSO
partecipazione gratuita su prenotazione – posti limitati
14 maggio h. 20-24 apertura straordinaria all’interno del circuito Art City White Night
accesso libero
15 maggio h. 15-17 attività per le strade di Bologna in collaborazione con Plastic Free
partecipazione gratuita su prenotazione

DOVE: the rooom – Palazzo Aldrovandi Montanari, Via Galliera n. 8 Bologna
QUANDO: dall’11 al 15 maggio 2022

Per info e prenotazioni è necessario scrivere a press@therooom.it  
CONTATTI: press@therooom.it | www.therooom.it

ORARI DI APERTURA dal 16 maggio 2022
da Lunedì a Venerdì: 9.30-12.30 / 15.00-18.00

UFFICIO STAMPA
CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

Culturalia

051 6569105 – 392 2527126                 
info@culturaliart.com
www.culturaliart.com
Facebook: Culturalia
Instagram: Culturalia_comunicare_arte
Linkedin: Culturalia di Norma Waltmann
Youtube: Culturalia

Decima edizione di ART CITY Bologna, il progetto nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna e BolognaFiere 

Si svolge dal 7 al 15 maggio 2022 la decima edizione di ART CITY Bologna, il progetto di alleanza culturale nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna e BolognaFiere per affiancare con mostre, eventi e iniziative speciali l’annuale svolgimento di Arte Fiera e proporre un’originale esplorazione di musei e luoghi d’arte in città.
Dopo la decisione di posticipare alla stagione primaverile la tradizionale edizione di fine gennaio della più longeva fiera d’arte italiana a causa dello scenario pandemico, ART CITY Bologna conferma lo spirito collaborativo consolidato con la manifestazione fieristica, riposizionandosi per il secondo anno consecutivo nel mese di maggio, dopo l’apprezzata edizione sperimentale organizzata nel 2021.        

ART CITY Bologna 2022
Identità visiva
A cura di Filippo Tappi e Marco Casella

Coordinato dall’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei sotto la direzione artistica di Lorenzo Balbi, il programma offre un ricco calendario di inaugurazioni e aperture straordinarie a partire da sabato 7 per proseguire fino al weekend successivo, in concomitanza con Arte Fiera, prevista dal 13 al 15 maggio 2022.

Il nucleo principale è costituito da un Main Program articolato in uno Special Project e in una serie di progetti curatoriali che spaziano tra le più diverse pratiche artistiche contemporanee. Il calendario include inoltre le proposte di musei, fondazioni, spazi istituzionali, Associazione Gallerie Bologna – Confcommercio Ascom Bologna, spazi espositivi e gallerie indipendenti della città.

In un contesto che continua ad essere plasmato dagli esiti della crisi pandemica e che deve inevitabilmente confrontarsi con il conflitto in Ucraina, ART CITY Bologna 2022 parte da una necessaria ridefinizione delle modalità di condivisione dello spazio pubblico e da una riflessione sulle mutevoli dinamiche di relazione interpersonale. Le opere si estendono in azioni, mostre e installazioni site specific che abitano luoghi consueti e inusuali, generando narrazioni e nuove interazioni.

I partner
ART CITY Bologna 2022 ringrazia per il sostegno: Gruppo HeraGruppo UnipolCUBO Museo d’impresa del Gruppo Unipol, Associazione Gallerie Bologna – Confcommercio Ascom Bologna.

I luoghi
Tra le cifre più distintive di ART CITY Bologna vi è da sempre l’intento di riportare all’attenzione di un vasto pubblico luoghi spesso non deputati all’arte – tra i più interessanti, raramente accessibili o sconosciuti della città – riscoperti dagli interventi degli artisti invitati a relazionarsi con le loro specifiche identità.
Anche in questa edizione i contesti di azione spaziano tra le più diverse tipologie: da luoghi simbolici per eccellenza della storia civica come Piazza MaggiorePalazzo d’Accursio e la Pinacoteca Nazionale di Bologna, a palazzi di grande pregio che diventano contenitori culturali – come Palazzo De’ Toschi con la Sala Convegni Banca di BolognaAlchemilla a Palazzo Vizzani, l’Oratorio di San Filippo Neri di proprietà della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Palazzo Bentivoglio e il Centro di Ricerca Musicale – Teatro San Leonardo – a un prezioso tesoro architettonico come il Padiglione de l’Esprit Nouveau realizzato su progetto di Le Corbusier fino allo scrigno verde del Sistema Museale di Ateneo, situato nel cuore della zona universitaria, come l’Orto Botanico ed Erbario.
L’edizione 2022 è inoltre connotata da una dimensione più ampia e policentrica che estende la costellazione diffusa di eventi verso il territorio metropolitano di Bologna, coinvolgendo le aree di Calderara di RenoPianoroPieve di CentoRiola di VergatoSan Giorgio di PianoSan Lazzaro di SavenaSan Pietro in CasaleValsamoggia, oltre al Comune di Cento in provincia di Ferrara.

L’identità visiva
Come per l’edizione 2021, l’ideazione e lo sviluppo dell’identità visiva sono stati affidati agli artisti Filippo Tappi Marco Casella, partiti dalla stella – lo stesso segno grafico che lo scorso anno aveva guidato i visitatori insieme al personaggio di Peter Pan – quest’anno rappresentata come fenomeno astronomico di un corpo che trema, sfuma e si moltiplica.
Lo sfondo dell’edizione 2022 è Bologna stessa, vista come una galassia nella quale ogni cosa accade: un agglomerato di pianeti iridescenti, stelle pulsanti, materia oscura, pulviscolo, che danza indisturbato al ritmo astronomico. In questa nebulosa, miriadi di eventi entrano in contatto, si sovrappongono, si fondono, si fanno eco, si moltiplicano. Il rumore della città, delle sue strade, dei portici, dei colli e delle persone che l’attraversano è il rumore di fondo di una galassia che nelle giornate di ART CITY è attraversata da oggetti non identificati, bagliori anomali, mondi atomici che appaiono e scompaiono, suoni mai sentiti, battiti e segnali che transitano per qualche ora e poi spariscono.
La stella viene declinata in una serie di forme e di colori che cambiano di frequenza, accompagnandola a un’esplosione, un bagliore evanescente, motore di trasformazione.
Lo segue un essere vivente, organico, che ribadisce la varietà del mondo dei segni, un essere dalle linee più morbide, che porta con sé i suoni ovattati degli ambienti marini.
Ultimo elemento dell’identità visiva è la scia di un viaggio alla velocità della luce, in cui segni iniziano a moltiplicarsi e a confondersi con lo sfondo.

La proposta artistica del Main Program
Lo Special Project di ART CITY Bologna è un progetto che, a partire dall’edizione 2018, invita il pubblico a immergersi in vere e proprie opere d’arte viventi, proseguendo così quell’avventura ambiziosa nella produzione e presentazione di lavori degli artisti più interessanti e importanti del panorama internazionale, invitati a immaginare i loro interventi per i luoghi più rappresentativi di Bologna.
Per l’edizione 2022 è stato invitato Tino Sehgal, uno degli artisti più radicali che siano emersi negli ultimi anni, Leone d’Oro all’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia nel 2013. Le sue opere sono autentiche sculture viventi, coreografie di persone in movimento che generano situazioni insolite, a volte surreali, con cui il pubblico è invitato a confrontarsi. Curato da Lorenzo Balbi e promosso da Istituzione Bologna Musei | MAMbo con il sostegno di Gruppo Unipol in collaborazione con Bologna Welcome, l’intervento che l’artista ha pensato e ideato appositamente per Piazza Maggiore – da secoli luogo di incontro e scambio, circondata da palazzi medievali e dall’imponente Basilica di San Petronio – vede la partecipazione di 45 tra ballerini e interpreti, i cui corpi e gesti sono utilizzati da Sehgal come materiale artistico e umano per comporre una grande opera, un’occasione unica per vivere l’arte in termini di esperienza sociale di scambio reciproco.
L’artista, in dialogo con il curatore, incontra il pubblico in un evento promosso da CUBO Museo d’impresa del Gruppo Unipol domenica 15 maggio alle h 17 presso l’Unipol Auditorium Enea Mazzoli.

Sono nove i Main Project curatoriali, prodotti e realizzati appositamente per la manifestazione e costruiti in relazione ai luoghi che li ospitano. Artisti emergenti come Benni Bosetto, Kipras Dubauskas, Mattia Pajè ed Emilia Tapprest sono affiancati a nomi più consolidati come Andreas Angelidakis, Giulia Niccolai – unica artista non vivente – e Italo Zuffi, fino a nomi internazionali come Carlos Garaicoa, Pedro Neves Marques, oltre al già citato Tino Sehgal. L’attenzione all’arte italiana, in continuità con le scelte portate avanti dalla direzione artistica di Simone Menegoi per Arte Fiera, si accompagna alla contaminazione e all’apertura verso artisti di provenienza internazionale.
Un elemento trasversale che caratterizza i progetti della decima edizione è la prevalenza della dimensione esperienziale dell’opera, in cui è l’azione a ridefinire gli spazi attraverso i corpi. Se ciò è palese nello Special Project di Tino Sehgal, non meno pregnante risulta per diversi altri progetti, a partire da Stultifera, grande opera performativa di Benni Bosetto a cura di Caterina Molteni che ha luogo nel Salone degli Incamminati della Pinacoteca Nazionale di Bologna. La scena, ispirata all’opera satirica La nave dei folli di Sebastian Brant (1494), si svolge su una nave destinata a un viaggio senza fine, sulla quale i passeggeri interagiscono assumendo identità archetipiche, nella necessità di delineare un nuovo ordine sociale. Stultifera è un progetto di Trust per l’Arte Contemporanea con il supporto di MAMbo, Pinacoteca Nazionale di Bologna, Azienda Speciale Palaexpo – il Mattatoio | Progetto Prender-si Cura, in collaborazione con Ateliersi.
E ancora l’elemento esperienziale torna nella mostra dedicata a Giulia Niccolai, Perché lo faccio perché. La vita poetica di Giulia Niccolai al Padiglione de l’Esprit Nouveau, a cura di Allison Grimaldi Donahue e Caterina Molteni, promossa da MAMbo, in cui la ricerca poetica, visiva e sonora dell’artista è ricostruita ma anche riattivata grazie a una performance di Giulia Crispiani, un laboratorio di scrittura e una lettura di Allison Grimaldi Donahue, una video-intervista di Bes Bajraktarević e un progetto filmico di Sergio Racanati e Manuela Gandini. L’elemento performativo si ritrova anche in Zhōuwéi Network di Emilia Tapprest, in collaborazione con Victor Evink, al Centro di Ricerca Musicale – Teatro San Leonardo, video installazione immersiva e live performance a cura di Felice Moramarco, che attraverso il medium cinematografico esplora la relazione tra datificazione, potere politico ed esperienze affettive individuali, promossa da Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi, I-Portunus, Mondriaan Fund e Stimuleringsfonds, in collaborazione con DEMO Moving Image Experimental Politics, Adiacenze e AngelicA | Centro di Ricerca Musicale. Vivere lo spazio attraverso azioni che lo ridefiniscono e generano narrazioni è un tratto peculiare anche della ricerca di Italo Zuffi cui è dedicata Fronte e retro, personale articolata in due sedi a cura di Lorenzo Balbi e Davide Ferri, promossa da MAMbo e Banca di Bologna. La Sala delle Ciminiere del MAMbo propone un percorso retrospettivo dalla metà degli anni Novanta al 2020 mentre nella Sala Convegni Banca di Bologna a Palazzo De’ Toschi è visibile una serie di nuove produzioni.
Il dialogo delle opere con lo spazio urbano e architettonico, altro caposaldo dell’identità di ART CITY fin dalla prima edizione nel 2013, emerge in altri progetti del Main Program. Si colloca in questo approccio il progetto presentato da Palazzo BentivoglioPOST-RUIN Bentivoglio di Andreas Angelidakis, a cura di Antonio Grulli. Al centro di tutto vi è la grande installazione che dà il titolo alla mostra e attraversa le tre sale dei sotterranei cinquecenteschi dell’edificio, rimandando al suo passato, al precedente palazzo della famiglia bolognese distrutto da una sommossa popolare. L’opera fa parte di una serie in cui il concetto di rovina viene sovvertito rendendola utilizzabile a piacimento dal pubblico.
Trova collocazione nei centralissimi spazi della Sala Tassinari a Palazzo d’Accursio, gestita da Fondazione per l’Innovazione Urbana, Emergency Break di Kipras Dubauskas, installazione filmica a cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi, promossa da NOS Visual Arts Production in collaborazione con Home Movies, Istituto Lituano di Cultura e Residenza per artisti Sandra Natali. Il progetto presenta per la prima volta in Italia la trilogia dedicata al tema fortemente attuale del “soccorso”, sviluppata dall’artista lituano a partire dal 2019, con un’anteprima del capitolo su Bologna.
È Carlos Garaicoa invece il protagonista dell’interazione con il settecentesco spazio dell’Oratorio di San Filippo Neri, luogo molto amato dal pubblico, con un’installazione a cura di Maura Pozzati, promossa da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna in collaborazione con Galleria Continua. L’artista cubano intende approcciare la storia del luogo, ricordandone la distruzione durante la Seconda Guerra Mondiale e il restauro che ha consentito di recuperare un capolavoro dell’architettura barocca bolognese.
Trova una singolare collocazione, creando anche in questo caso una relazione viva con lo spazio ospitante, la video installazione Aedes Aegypti dell’artista, scrittore e regista Pedro Neves Marques, a cura di Sabrina Samorì, promossa da MAMbo in collaborazione con SMA – Sistema Museale di Ateneo, visibile all’Orto Botanico ed Erbario dell’Università di Bologna. Questa animazione digitale iperrealistica mette in evidenza l’artificialità della zanzara femmina Aedes Aegypti, portatrice dei virus Zika e Dengue. Nella continua ricerca per controllare, regolare e dominare la natura, gli scienziati hanno sviluppato un’arma che interferisce con i sistemi riproduttivi di questi insetti. Iniettando alle zanzare maschi un “gene letale”, trasformano l’atto riproduttivo dell’impregnazione in uno di sterilizzazione casuale. Espandendo l’idea di contagiosità in epoca pre-pandemica, Neves Marques usa l’esempio dell’Aedes Aegypti come riferimento per la soppressione corporea al servizio degli interessi nazionali ed economici.
Le sale storiche di Palazzo Vizzani sono abitate da Fuori Terra, mostra di Mattia Pajè a cura di Giovanni Rendina, promossa da MAMbo e Alchemilla in collaborazione con Associazione BOCA e Gelateria Sogni di Ghiaccio, incentrata su un gruppo scultoreo composto da figure umanoidi immerse in un ambiente installativo.
Per conoscere da vicino le poetiche e le pratiche di alcuni protagonisti dei Main Project, l’Accademia di Belle Arti di Bologna propone il ciclo ARTALK CITY. Incontri in Accademia con gli artisti del Main Program con dialoghi tra artisti, curatori e docenti, aperti al pubblico, dall’11 al 15 maggio alle ore 10.30 in Aula Magna.

Accanto al Main Program, a riconfermare l’identità della Bologna contemporanea come prolifica officina di eventi artistici, fondamentale è la presenza di un sistema culturale diffuso e interconnesso, con la programmazione coordinata di musei, fondazioni e spazi istituzionali pubblici e privati in cui si riflette la multiforme pluralità di approcci verso la creatività del presente.
Come di consueto, protagonista di primo piano dell’art week bolognese è inoltre l’Associazione Gallerie Bologna associate a Confcommercio Ascom Bologna, con proposte espositive che spazieranno dalla grande arte figurativa italiana del Novecento a eccellenti artisti internazionali, fino ad autori del nostro territorio.
Nel denso programma non mancano le mostre e le altre iniziative allestite nelle più diverse tipologie di spazi espositivi e gallerie indipendenti, che ogni anno animano Bologna trasformandola in un teatro delle più diverse pratiche del contemporaneo.

ART CITY White Night
Per gli appassionati d’arte che desiderano diversificare il proprio percorso in una miriade di proposte e spazi e concentrarlo la sera di sabato 14 maggio, torna ART CITY White Night, l’invasione pacifica dell’arte contemporanea in città, con mostre, performance, eventi in spazi pubblici, privati e commerciali.
La White Night è realizzata da BolognaFiere nell’ambito di ART CITY Bologna 2022 e in collaborazione con gli operatori commerciali e culturali bolognesi.

Il pubblico. Modalità di fruizione
Per garantire la partecipazione in totale sicurezza di operatori e visitatori, il ritorno alla condivisione in presenza dell’arte e della cultura si svolge nel rispetto delle norme di sicurezza e dei protocolli di tutela della salute in vigore nel periodo di svolgimento della rassegna.
Nell’ottica di favorire l’accessibilità, rimane confermata la gratuità di accesso per tutti gli eventi inclusi nel Main Program.
Per informazioni aggiornate sulle modalità di ingresso alle sedi espositive è sempre consigliata la preventiva consultazione del sito artcity.bologna.it.

La guida e gli altri strumenti per orientarsi nel programma
Le informazioni sul programma sono declinate in due diversi formati editoriali, anch’essi curati nel visual design da Filippo Tappi e Marco Casella, da portare sempre con sé per farsi accompagnare nel proprio personale percorso durante i giorni della manifestazione e conservare al termine.
La guida booklet, a cura di Lorenzo Balbi, Caterina Molteni e Sabrina Samorì, contiene testi curatoriali e descrizioni dei luoghi sul Main Program, in versione bilingue italiano/inglese, viene distribuita nelle sedi dei relativi progetti.
Per orientarsi su tutti gli appuntamenti inclusi nel programma è disponibile la mappa in italiano, distribuita in tutti i luoghi del circuito ART CITY Bologna 2022, nei punti di informazione e accoglienza turistica di Bologna Welcome e nei padiglioni di Arte Fiera.

Il programma completo di ART CITY Bologna 2022 è disponibile sul sito artcity.bologna.it.

LEGGI IL PROGRAMMA

ART CITY Bologna 2022
Identità visiva
A cura di Filippo Tappi e Marco Casella

ART CITY Bologna 2022 è promosso da:
Comune di Bologna e BolognaFiere

In occasione di:

Arte Fiera

Direzione artistica:
Lorenzo Balbi

Con il coordinamento di:
Istituzione Bologna Musei | Area Arte Moderna e Contemporanea


Con il sostegno di:
Gruppo Hera, Gruppo Unipol, CUBO Museo d’impresa del Gruppo Unipol, Associazione Gallerie Bologna – Confcommercio Ascom Bologna


Periodo:
7 – 15 maggio 2022

Ingresso:
gratuito

Sito web:
artcity.bologna.it

Social media:
Facebook Art City Bologna
Instagram @artcitybologna
#artcitybologna

Ufficio Stampa / Press Office ART CITY Bologna
Via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna
Tel. +39 051 6496653 / 6496620
ufficiostampa ARTCITYBologna@comune.bologna.it
elisamaria.cerra@comune.bologna.it
silvia.tonelli@comune.bologna.it
Con la collaborazione di Ornella De Carlo e Anna Zanchi

www.artcity.bologna.it
Instagram @artcitybologna