Il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna ospita la prima proiezione in città del docufilm “Motor Valley” di Stefano Ferrari

Motor Valley
Regia di Stefano Ferrari

Prima bolognese del docufilm dedicato all’Emilia-Romagna, terra di motori
Sabato 11 marzo 2023 ore 17.00

Museo del Patrimonio Industriale | Via della Beverara 123, Bologna

Prenotazione obbligatoria: museopat@comune.bologna.it, tel. 051 6356611.

Il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna è lieto di ospitare la prima proiezione in città di Motor Valley, il primo docufilm ufficiale sulla storia del distretto industriale situato in Emilia-Romagna, noto a livello mondiale per essere il luogo dove sono nate ed hanno tuttora sede alcune delle industrie automobilistiche e motociclistiche più importanti del mondo.

La presentazione si terrà sabato 11 marzo alle ore 17.00 alla presenza del regista Stefano Ferrari.
L’ingresso è gratuito, fino a esaurimento posti disponibili.

Ferruccio Lamborghini

Promosso da Regione Emilia Romagna e Apt Servizi Emilia Romagna, il film racconta in un affresco corale la storia di luoghi, personaggi e imprese che sono diventati leggendari. Spiega Stefano Ferrari, il giornalista che ha realizzato il reportage: «Abbiamo realizzato il primo docufilm ufficiale sulla storia della Motor Valley. Grazie al contributo di quasi quaranta protagonisti, siamo stati in grado di raccontare cento anni di storia della valle dei motori, cioè di quella striscia lunga cento miglia nella quale sono sorti e continuano a conquistare trionfi, sportivi, commerciali e di alta qualità, alcuni fra i più grandi marchi di automobili e di motociclette del mondo. Grazie alla collaborazione con enti pubblici quali la Regione Emilia Romagna e grazie al contributo di aziende private, al termine di un lavoro durato otto mesi fra ricerca, documentazione, interviste e montaggio, la nostra produzione coordinata da CineFrame è stata in grado di raccontare per la prima volta nella storia perché la Motor Valley, composta da sedicimila aziende dell’indotto e centinaia di migliaia di ingegneri, tecnici, addetti, operai specializzati ed artigiani, sia proprio qui in questa fetta d’Italia e non altrove, in un contesto speciale dove trionfano, insieme, opere d’arte, grande gastronomia e paesaggi fantastici. Abbiamo voluto raccontare perché i conto terzisti emiliano-romagnoli siano i referenti esclusivi delle case automobilistiche più importanti a livello mondiale, perché il know how sia qui e non altrove. E poi c’è lo spirito agonistico, il cronometro come riferimento, la bellezza e la velocità che si fondono insieme, le vittorie, i traguardi, i trofei, i drammi, le tragedie. I partner sono stati di livello assoluto: Formula One GroupFerrari SpaMaserati SpaGruppo LamborghiniDallaraDucatiPaganiAlpha TauriAutodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, sono solo alcuni degli interlocutori che ci hanno accolto e offerto sostegno, materiale, interviste e disponibilità. Le numerose interviste sono montate ad arte per argomenti e non per monografie, le voci sono quelle dei protagonisti: Stefano Domenicali, Piero Ferrari, Gianpaolo Dallara, Horacio Pagani, Tonino Lamborghini, Giancarlo Minardi, Claudio Costa, Pierluigi Martini, Stephan Winkelmann, Pino Allievi, Antonio Giacobazzi, il campione del Mondo di F1 Jody Scheckter, Claudio Domenicali di Ducati, il direttore del Circuito di Imola Pietro Benvenuti, il Ceo di Ares Dany Bahar, il team principal dell’Alpha Tauri Franz Tost».

Stefano Domenicali

Il film ha la durata di circa 70 minuti ed è in lingua italiana con sottotitoli in lingua inglese.
La regia è di Stefano Ferrari, il soggetto e la sceneggiatura di Miria Burani, la produzione di Miriste A.P.S., la realizzazione di CineFrame Video Production, le musiche originali di Stefano “Cisco” Bellotti.

Il Museo del Patrimonio Industriale si presta come sede naturale per la prima presentazione del progetto a Bologna. L’istituzione votata allo studio, alla documentazione e alla divulgazione della storia economico-industriale della città e del suo territorio da oltre due decenni è infatti impegnata nella valorizzazione della storia produttiva legata al distretto meccanico della motoristica e dell’automazione. Ne è testimonianza più attuale la mostra Antologia della moto bolognese, 1920-1970apertafino al 28 maggio 2023 che, attraverso l’esposizione di circa trenta motociclette realizzate dalle più importanti case produttrici bolognesi, ricostruisce i primi cinquant’anni di motociclismo in città.

Piero Ferrari

Collocato nella suggestiva sede di una fornace da laterizi del XIX secolo, il museo studia e racconta la storia economico produttiva di Bologna e del suo territorio dal tardo Medioevo ai giorni nostri. Il percorso espositivo si apre con la ricostruzione dell’organizzazione produttiva dell’antica “Città dell’acqua e della seta” che, tra i secoli XV e XVIII, ha visto esportare filati e veli di seta in tutto il mondo occidentale.
Questa supremazia produttiva entra in crisi alla fine del secolo XVIII quando la Rivoluzione Industriale costringe ad aggiornare saperi e organizzazione del lavoro. La città è costretta a riprogettare il proprio futuro, puntando sulla formazione tecnica come elemento strategico di rinnovamento: nel corso del XIX secolo si afferma, così, l’Istituto Tecnico Aldini Valeriani. Da questa scelta, oltre che dall’esistenza di fattori economici, organizzativi, logistici e amministrativi favorevoli, scaturisce la ripresa produttiva della città nella seconda metà dell’Ottocento che porterà un secolo dopo all’affermazione dell’attuale distretto industriale.
Bologna si configura oggi come una vera e propria capitale dell’industria meccanica ed elettromeccanica. La ricchezza e la complessità del distretto viene ricostruita attraverso le sue principali articolazioni produttive: le macchine da pasta, la motoristica e l’automazione meccanica, settore, quest’ultimo, nel quale la città compete a livello mondiale.



Informazioni
Museo del Patrimonio Industriale
Via della Beverara 123 | 40131 Bologna
Tel. +39 051 6356611 | Fax +39 051 6346053
museopat@comune.bologna.it
www.museibologna.it/patrimonioindustriale
Facebook: Museo del Patrimonio Industriale
Instagram: @museopat
YouTube: Museo del Patrimonio Industriale  

Proiezione
Sabato 11 marzo 2023 ore 17.00

Ingresso
Gratuito, fino a esaurimento posti disponibili
Prenotazione obbligatoria museopat@comune.bologna.it, tel. 051 6356611.

Elisa Maria Cerra – Silvia Tonelli
Ufficio Stampa / Press Office Settore Musei Civici Bologna
Via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna
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Venezia, Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna: LA DONAZIONE SIRONI-STRAUẞWALD

LA DONAZIONE
SIRONI-STRAUßWALD

Venezia, Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna
11 marzo – 17 settembre 2023

Dall’11 marzo la collezione permanente di Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna si arricchisce di un fondamentale nucleo di disegni di Mario Sironi, pervenuti a Ca’ Pesaro grazie alla donazione Sironi-Straußwald.
La Donazione Sironi-Straußwald propone, esposti al pubblico in buona parte per la prima volta, dopo un attento lavoro di conservazione e montaggio, i preziosi disegni legati all’opera murale che Sironi realizzò nel 1936-37 nell’Aula Magna dell’Università di Venezia a Ca’ Foscari, intitolata Venezia, l’Italia e gli Studi, unico eccellente esempio della grande stagione di pittura murale sironiana nella città lagunare. Accanto ai disegni, in mostra anche i capolavori di Sironi già patrimonio delle collezioni museali di Ca’ Pesaro.

Intorno agli anni Trenta del Novecento, Mario Sironi, si dedica quasi completamente a opere monumentali. L’affresco Venezia, l’Italia e gli Studi nell’Aula Magna (oggi Aula Baratto) di Ca’ Foscari, ne è un esempio significativo, sebbene oggi si mostri offuscato e poco leggibile dopo i danni derivati in buona parte da un incendio nel 1979. L’opera murale presenta, da sinistra, la figura dell’universitario fascista con libro e moschetto, una figura femminile appoggiata a un fascio che, per la presenza delle ruote dentate, si è voluta identificare con la Tecnica, un’altra figura femminile presso un caduceo, probabile personificazione della Medicina, la figura seduta di Venezia con una tavola rappresentante Ca’ Foscari, la Basilica di San Marco con il leone andante, e infine la raffigurazione dell’Italia con in mano una catena spezzata. Numerosi altri elementi ed iscrizioni completano l’iconografia.

“Tra gli autori prediletti dalla critica d’arte Margherita Sarfatti e al centro del rinnovamento artistico che si sviluppa con il gruppo Novecento italiano, Sironi verso gli anni Trenta individua – ricorda Elisabetta Barisoni, Responsabile di Ca’ Pesaro – l’arte murale come nuova sfida per la creatività e il prestigio della produzione italiana. Affrontato non solo come questione tecnica, il muralismo è la rinnovata via di Sironi per richiamare l’anima e il senso dell’antichità e rendere l’arte una cosa pubblica, contraddistinta dalla fruizione collettiva, da elementi monumentali e da temi eterni”.

“Grandioso esempio della stagione murale di Sironi, L’Italia, Venezia e gli Studi per Ca’ Foscari emerge dalle preziose carte della donazione Sironi-Straußwald, che costituiscono un corpus di qualità e importanza fondamentale per apprezzare il processo creativo dell’artista e la sua capacità di abilissimo disegnatore. Gli schizzi, i bozzetti, le composizioni e le singole figure offrono un’occasione unica di riflessione, non solo per il dialogo che aprono con le altre opere di Sironi conservate nel Museo ma anche per il loro intimo legame con la storia visiva veneziana”, afferma la Presidente della Fondazione MUVEMariacristina Gribaudi.
“Ca’ Pesaro è destinataria di lasciti importanti. Quelli qui presentati ne sono testimonianza. Confermano non solo il prestigio di questa Istituzione e dei nostri Musei ma anche la loro capacità di valorizzare i lasciti, sia attraverso mostre, come queste, ad essi dedicate, sia attraverso la messa in un circuito veneziano ma anche internazionale delle opere che ci sono state affidate”, chiosa il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro.



Ca’ Pesaro –
Galleria Internazionale d’Arte ModernaSanta Croce 2076
30135 Venezia
Tel. +39 041 721127
capesaro.visitmuve.it
 
CONTATTI PER LA STAMPA
Fondazione Musei Civici di Venezia

press@fmcvenezia.it
www.visitmuve.it/it/ufficio-stampa
 
In collaborazione con
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
roberta@studioesseci.net
simone@studioesseci.net

I pittori di Pompei – Prorogata la grande mostra al Museo Civico Archeologico di Bologna in collaborazione con il MANN di Napoli

Maschera su foglie e grappoli di vite
Pompei, Casa delle Colombe a Mosaico, triclinio 13, parete est, sezione centrale,
Affresco, 55 x 55 cm, MANN, inv. 9798, 20-10 a.C. – III stile

 PITTORI DI POMPEI

Museo Civico Archeologico, Bologna

Apertura prorogata fino al 1 maggio 2023

Mostra a cura di Mario Grimaldi
Promossa da Comune di Bologna con Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Prodotta da MondoMostre

Sito web: ipittoridipompei.it

I pittori di Pompei, la grandiosa mostra aperta lo scorso 23 settembre al Museo Civico Archeologico di Bologna, continua a crescere di interesse. Settimana dopo settimana è andata aumentando di visitatori, effetto evidente del passa parola positivo che il progetto espositivo ha saputo catalizzare. Da qui la valutazione del museo, in accordo con MondoMostre, società organizzatrice dell’evento, di chiedere al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, prestatore dei preziosi reperti esposti nella mostra, la possibilità di prorogare la durata del generoso prestito, originariamente prevista fino al 18 marzo 2023. L’assenso espresso dalla direzione del museo napoletano consente oggi di annunciare che I pittori di Pompei resterà ancora visibile a Bologna fino al 1 maggio 2023.

Per Eva Degl’Innocenti, direttrice del Settore Musei Civici Bologna: “La proroga dimostra il successo del progetto curatoriale ed allestitivo della mostra e della collaborazione scientifico-culturale tra il nostro Museo Civico Archeologico ed il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, sotto l’eccellente e lungimirante direzione di Paolo Giulierini”.

Paola Giovetti, direttrice del Museo Civico Archeologico di Bologna, sottolinea: “La qualità delle relazioni tra il museo di Napoli e quello di Bologna non aveva certo bisogno di conferme. Ma non si può davvero tacere in merito alla generosità del direttore Paolo Giulierini, che ha concesso una sostanziosa proroga alla mostra, permettendo così al nostro museo di venire incontro alle tantissime richieste di visita da parte di scuole, gruppi e singoli visitatori, che affollano le nostre sale ed hanno espresso un gradimento altissimo per questa raffinata mostra”.

Esprime soddisfazione anche Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli: “Lo straordinario successo della mostra I pittori di Pompei al Museo Civico Archeologico di Bologna, anche grazie alla splendida promozione nazionale e internazionale di questo progetto di alto profilo scientifico e divulgativo,  ci ha fatto accogliere con entusiasmo la richiesta di proroga. Far conoscere i tesori del MANN ai cittadini bolognesi e ai tanti turisti attesi nelle prossime festività pasquali, è anche per noi una grande opportunità. Siamo certi che il dialogo tra Bologna e Napoli, due grandi capitali della cultura italiana, si rafforzerà  presto con nuovi progetti comuni nel segno dell’archeologia”.  

“Sino a questi giorni – a comunicarlo è Tomaso Radaelli, presidente di MondoMostre – l’esposizione è stata ammirata da oltre 60.000 persone. Numerosi sono inoltre i gruppi scolastici che continuano a prenotare la visita o i laboratori. Per molti visitatori la mostra ha offerto l’opportunità di scoprire per la prima volta, o tornare ad ammirare, un museo straordinario come è il Civico Archeologico di Bologna”.

Curata da Mario Grimaldi e prodotta da MondoMostre, l’esposizione è stata resa possibile da un accordo di collaborazione culturale e scientifica tra Comune di Bologna | Museo Civico Archeologico e Museo Archeologico Nazionale di Napoli che prevede il prestito eccezionale di oltre 100 opere di epoca romana appartenenti alla collezione del museo partenopeo, in cui è conservata la più grande pinacoteca dell’antichità al mondo.

Il progetto espositivo pone al centro le figure dei pictores, ovvero gli artisti e gli artigiani che realizzarono gli apparati decorativi nelle case di PompeiErcolano e dell’area vesuviana, per contestualizzarne il ruolo e la condizione economica nella società del tempo, oltre a mettere in luce le tecniche, gli strumenti, i colori e i modelli. L’importantissimo patrimonio di immagini che questi autori ci hanno lasciato – splendidi affreschi dai colori ancora vivaci, spesso di grandi dimensioni – restituisce infatti il riflesso dei gusti e i valori di una committenza variegata e ci consente di comprendere meglio i meccanismi sottesi al sistema di produzione delle botteghe.

A Bologna, per la prima volta, viene esposto un corpus di straordinari esempi di pittura romana provenienti da quelle domus celebri proprio per la bellezza delle loro decorazioni parietali, dalle quali spesso assumono anche il nome con cui sono conosciute. Capolavori – solo per citarne alcuni – dalle domus del Poeta Tragico, dell’Amore punito, e dalle Ville di Fannio Sinistore a Boscoreale, e dei Papiri a Ercolano.

Nel percorso espositivo il visitatore può ammirare un’ampia selezione degli schemi compositivi più in voga nei diversi periodi dell’arte romana, osservando come alcuni artisti sapessero conferire una visione originale di modelli decorativi continuamente variati e aggiornati sulla base di mode e stili locali. Rivivere scene di accoglienza dell’ospite, raffinate immagini di paesaggi e giardini, architetture, ma anche ammirare gli strumenti tecnici di progettazione ed esecuzione del lavoro: colori, squadre, compassi, fili a piombo, disegni preparatori, reperti originali ritrovati nel corso degli scavi pompeiani, comprese coppe ancora ripiene di colori risalenti a duemila anni fa. E, ancora, triclinilucernebrocchevasi, riaffiorati negli scavi e raffigurati proprio negli affreschi in mostra, con i quali dialogavano nello spazio.

La mostra propone anche la ricostruzione di interi ambienti pompeiani come quelli della Casa di Giasone e, ancora di più della straordinaria domus di Meleagro con i suoi grandi affreschi con rilievi a stucco, per raccontare il rapporto tra spazio e decorazione, frutto della condivisione di scelte e di messaggi da trasmettere, tra i pictores e i loro committenti.

Grazie alla collaborazione tra il Servizio Educativo del Museo Civico Archeologico di Bologna e ASTER srl Archeologia Storia e Territorio è disponibile una ricca offerta di attività didattico-educative per le scuole di ogni ordine e grado e per il pubblico adulto.
Sono inoltre stati predisposti strumenti per l’accessibilità. Oltre all’audioguida, icui testi sono fruibili anche in lettura, è possibile richiedere gratuitamente a museoarcheologicodidattica@comune.bologna.it la visita guidata alla mostra in LIS.

Accompagna la mostra il catalogo pubblicato da MondoMostre contenente saggi tematici di Maria Lucia Giacco; Paola Giovetti, Federica Guidi, Marinella Marchesi; Mario Grimaldi; Hilary Becker; Giuseppe Sassatelli; Hariclia Brecoulaki; John R. Clarke; Irene Bragantini; Eric M. Moormann; Agnes Allroggen-Bedel; Umberto Pappalardo; Rosaria Ciardiello; Paola D’Alconzo.


Ufficio stampa:
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
Referente Simone Raddi
Tel. +39 049 663499
simone@studioesseci.net

Settore Musei Civici Bologna
Elisa Maria Cerra – Silvia Tonelli
Tel. +39 051 6496653 / 6496620
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