TEFAF Maastricht è giunto al termine tra vendite strabilianti e acquisizioni da parte dei musei di tutto il mondo

Antonacci Lapiccirella Berthon Mail

TEFAF MAASTRICHT 2023

MECC Maastricht

11 – 19 marzo 2023

Il ritorno di TEFAF nel suo consueto mese di marzo è stato connotato da numerose vendite sia a collezionisti privati che a musei internazionali quali il Metropolitan Museum of Art, il Museum of Fine Arts Boston, il Rijksmuseum, il Louvre e il Museum of Fine Arts di Houston. Oltre 250 istituzioni hanno inviato alla Fiera i loro direttori, curatori e patrons, alla scoperta di 9000 anni di storia dell’arte. Grazie all’offerta espositiva delle 270 gallerie partecipanti, un ricco programma di conferenze ed eventi, e una rinnovata e ampliata sezione Showcase dedicata ai mercanti d’arte emergenti, la XXXVI edizione di TEFAF ha rappresentato un gradito ritorno alla normalità attirando più di 50.000 appassionati d’arte tra cui grandi nomi dello sport e della moda, e membri delle famiglie reali europee.

Ogni anno alcune opere particolarmente interessanti per la loro storia sono messe in luce dagli espositori della Fiera. Endlich Antiquairs (stand 231) ha venduto Tazza Heda a un’importante collezione pubblica statunitense: la stessa tazza appariva anche nel dipinto Vanitas con bicchiere rotto, tazza capovolta e limone sbucciato su un piano di Willem Claesz Heda, presentato da Dickinson (stand 356)Un vero colpo di scena che ha riscosso l’interesse di vari collezionisti.

Heda’s A vanitas still life with a broken roamer, an upturned tazza and a peeled lemon, on a ledge (1646) at Dickinson (stand 356), TEFAF Maastricht

Un’altra opera dalla ricca storia è stata venduta da Daniel Crouch Rare Books (stand 216). Si tratta della Collezione Frank van den Bergh di 157 carte da gioco, acquistata da un collezionista privato per EUR 600.000. La serie include la cosiddetta “carta del trovatello”, cioè una carta priva di un pezzo che, nell’Amsterdam del XVIII secolo, era appaiata a un bambino abbandonato: solo in caso di ricongiungimento con la madre si sarebbe ritrovata la parte mancante.

Di pari interesse la vendita del Calice del Miracolo di Siena presentato da Kunstkammer Georg Laue (stand 204). L’opera è sormontata da una statuetta in argento di San Francesco d’Assisi, e si ritiene sia stata realizzata con il legno dell’albero miracoloso che, secondo la leggenda, sarebbe cresciuto dal bastone fatto piantare dal santo nella Chiesa dell’Alberino di Siena. Il calice è appartenuto alla stessa famiglia per oltre 400 anni. La galleria ha venduto anche un lampadario in osso, acquistato da un museo per una cifra a cinque zeri.

Molte le vendite da parte degli espositori della sezione “Antiques”. Alla sua prima partecipazione alla Fiera, Frides Laméris Glass & Antiques (stand 189) ha venduto in soli due giorni tutti i bicchieri contenuti nella sua vetrina, di cui oltre 10 provenienti dalla Collezione Nikolaus Harnoncourt. Joost van den Bergh (stand 132) ha venduto più di un terzo delle opere esposte, e Vanderven Oriental Art (stand 104) ha registrato a sua volta numerose vendite, soprattutto a clienti asiatici e collezionisti privati europei. Tra le oltre 50 opere vendute spicca una coppia di contenitori blu e bianchi del periodo Kangxi, dotati di coperchio, acquistata da un collezionista britannico per EUR 100.000 circa. Dr. Jörn Günther Rare Books AG (stand 114) ha concluso una vendita di grande rilievo, quella di una raccolta straordinariamente rara delle prime edizioni di tre libri rivoluzionari del pittore, incisore e pensatore rinascimentale tedesco Albrecht Dürer. Dal prezzo richiesto di EUR 280.000, è stata acquistata da un collezionista privato.

Peter Finer (stand 220) ha concluso diverse vendite degne di nota con cinque collezionisti e istituzioni tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York e il Kunsthistorisches Museum in Vienna. La galleria ha dichiarato: “È stata la nostra migliore edizione di TEFAF di sempre”. Tra le opere acquistate da un’istituzione figurano Fucile francese per caccia agli uccelli con telaio in argento di Jean Joseph Charrière, e Spada da caccia di altissima qualità appartenente al guardaroba di un membro del Palatinato della casa reale di Wittelsbach.

Adrian Sassoon (stand 248) ha venduto numerose ceramiche tra cui Delft Stack II, realizzata con varie maioliche di Delft del XVIII secolo messe insieme dall’artista olandese, con studio a Londra, Bouke de Vries. L’opera è stata acquistata da un nuovo cliente olandese per EUR 21.000. La galleria ha inoltre venduto due Vasi monumentali blu e bianchi di Felicity Aylieff, alti oltre 190 cm, dal prezzo di EUR 57.000 l’uno, e una coppia di Vasi Aqua Posey di Hiroshi Suzuki acquistata da un collezionista privato americano per EUR 179.000.

Michael Goedhuis (stand 244) ha venduto numerose opere tra cui un gruppo di dipinti contemporanei cinesi dal costo medio di USD 100.000 l’uno e un Vaso in bronzo della dinastia Han del II secolo a.C. per USD 85.000, acquistati da un’istituzione americana e da compratori privati europei, mentre Ben Janssens Oriental Art (stand 206) ha venduto oltre 40 opere tra cui un Paravento giapponese in legno laccato lavorato a bassorilievo, destinato a un yacht privato.

I gioielli sono sempre una delle attrazioni di TEFAF, con creazioni spettacolari, sia antiche che contemporanee, che incantano i visitatori. Nel suo primo anno da espositore, Forms, Hong Kong (stand 148), ha venduto i suoi pezzi ad acquirenti olandesi, belgi e tedeschi. Specialista in orologi, Somlo (stand 237) ha venduto il suo Rolex King Midas, il più costoso della sua epoca, reso celebre da Elvis Presley che ne ricevette uno dei 1000 esemplari realizzati.

Le vendite di opere contemporanee hanno spaziato per soggetto, stile e forma. Sean Kelly (stand 465) ha venduto un voluminoso dipinto di Kehinde Wiley (304 cm x 216 cm), Ritratto di Tarek Ali Ellis e Michael Morgan, a un collezionista privato per USD 950.000. Lisson Gallery (stand 421) ha venduto due dipinti di Sarah Cunningham a collezionisti privati a un costo non reso noto. Le opere gestuali e astratte dell’artista stanno catturando così tanta attenzione che Lisson Gallery ha fatto sapere che per queste due opere si era creata una lunga lista di attesa. Tra gli altri pezzi venduti figurano un’opera in oro su larga scala di Olga de Amaral, celebre artista tessile e visiva colombiana, e alcune opere dell’artista cinese Li Ran e dell’americano Jack Pierson.

Specialista in arte e antiquariato asiatici, Littleton & Hennessy Asian Art (stand 168) ha venduto a un collezionista privato americano per circa EUR 240.000 quella che è stata forse l’opera contemporanea più fotografata, Astronauta, scultura in onice rosa di Feng Mengbo, artista dei nuovi media e pioniere della digital game art in Cina.

Per alcune gallerie è stata una fiera eccezionale. Tim Van Laere Gallery (stand 451) ha venduto praticamente l’intero stand, incluse opere di Ed Templeton, Rinus van de Velde, e Bram Demunter, mentre Tafeta (stand 615), specializzata in arte africana del XX secolo, ha venduto oltre il 60% della sua proposta espositiva a collezionisti privati prima ancora del weekend di chiusura.

Nella sezione dedicata al design, Carpenters Workshop (stand 724) ha venduto circa 10 pezzi a collezionisti francesi, americani e mediorientali, ma anche a interior designer. Tra le sue opere di maggior rilievo, un orologio di Maarten Baas acquistato da un collezionista europeo. Un altro pezzo della Real Time Series dell’artista può essere ammirato nella hall del Rijksmuseum. Un’ottima fiera anche per Galerie Marcilhac (stand 722) che ha venduto sette opere tra cui un lampadario di René Lalique, la scrivania personale di Paul Dupré-Lafon, e un grande bassorilievo in gesso, Mowgli – Il libro della giungla di Raymond Delamarre, acquistato da un collezionista privato europeo.

Gli espositori specializzati in dipinti hanno registrato notevoli vendite sia a privati che a istituzioni. Lullo • Pampoulides (stand 310) ha venduto a un museo non reso noto Maria Maddalena in meditazione con un teschio di Luca Giordano, a un collezionista privato il ritratto di Juana Romani Donna su fondo scuro, e a un altro collezionista privato europeo il colossale Lancio dell’Argo presentato dall’artista Jules van Biesbroek, allora sedicenne, al Salon di Paridi del 1890. Nei giorni di anteprima della Fiera (9 e 10 marzo) Antonacci Lapiccirella Fine Art, Roma (stand 328), ha venduto a un collezionista privato Le Quattro Stagioni di Giacomo Balla, dal prezzo richiesto di EUR 1.000.000 circa. Ha inoltre venduto Musicisti in un parco di JP Berthon a un importante museo tedesco, Ritratto di Elisa Baciocchi di Pietro Benvenuti a una fondazione privata italiana, e Nudo di donna che legge di Ugo Celada da Virgilio a un museo olandese.

Molto l’interesse, da parte delle istituzioni desiderose di portare maggiore equilibrio nelle proprie collezioni, verso le opere di artiste femminili. Tra le acquisizioni di maggior rilievo spiccano due dipinti di Rachel Ruysch venduti a un museo europeo e a uno americano da Haboldt & Co (stand 349), ciascuno per un prezzo a cinque zeri. Il direttore e il team curatoriale del museo americano hanno visitato la Fiera nel primo giorno di apertura proprio per acquistare l’opera di Ruysch più recente, da abbinare a una più datata già presente nella sua collezione al fine di illustrare lo sviluppo dell’importante artista olandese di nature morte. Nella sezione dedicata alle opere su carta, Day & Faber (stand 611) ha venduto Schizzo tecnico con linee prospettiche della pionieristica artista svedese Ebba Maria Bring, detta Maj Bring, andato subito a ruba dietro a un’offerta di un collezionista privato.

Caretto & Occhinegro (stand 372), che aveva partecipato precedentemente alla Fiera nella sezione Showcase, ha venduto a un collezionista privato Ritratto di gruppo come specchio della virtù di Nicolaes Maes a un prezzo di EUR 600.000 circa. I fondatori Massimiliano Caretto e Francesco Occhinegro, entrambi under 40, hanno definito un successo la loro prima partecipazione nella sezione principale di TEFAF. Galerie Michel Descours (stand 373), specializzata in opere dal Rinascimento al XX secolo, ha chiuso numerose vendite tra cui quelle di Scena di battaglia di Jean Daret, Festa a Palès o estate di Joseph-Benoit Suvée, San Giovanni Battista nel deserto di Louis Janmot, e Montmartre in inverno di Georges Michel.

Tra gli espositori di arte antica ad aver registrato vendite significative c’è Galerie Cahn (stand 500), che ha venduto oltre 60 opere, molte acquistate da visitatori più giovani per i quali, secondo David Cahn, l’archeologia è la categoria di collezionismo più accessibile. Un’ottima fiera anche per Galleria Kevorkian (stand 506) che ha venduto la sua opera di punta, una “Principessa” battriana, acquistata da un collezionista privato nel giorno di apertura per un prezzo a cinque zeri. La galleria ha inoltre venduto molti bronzi del Luristan e opere islamiche.

Serge Schoffel, Masque Tatanua

Anche l’arte tribale ha ottenuto dei buoni risultati. Tra le varie opere vendute da Galerie Serge Schoffel (stand 713) spicca una Maschera Tatanua risalente al tardo XIX-primo XX secolo e proveniente dalla Nuova Irlanda, mentre Bernard De Grunne  (stand 719) ha venduto tutte le sue nove Statue Mumuyeciascuna dal costo tra EUR 50.000 e 250.000, a tre collezionisti privati (uno italiano, uno belga e uno francese). 

Queste le parole di Hidde van Seggelen, Presidente del Comitato esecutivo di TEFAF: “L’edizione di quest’anno di TEFAF è stata un’esperienza davvero gratificante per tutta la nostra comunità, si respirava molta energia e positività. La nostra offerta espositiva ha fatto dialogare 9000 anni della più diversificata creatività umana, sempre della massima qualità. TEFAF è un’esperienza speciale per la comunità dei collezionisti che, anno dopo anno, continua a farsi ispirare dalla Fiera. Non vediamo l’ora dell’edizione del 2024”.

La prossima Fiera TEFAF sarà l’ottava edizione di TEFAF New York, ospitata a Park Avenue Armory da venerdì 12 a martedì 16 maggio, che metterà in mostra una spettacolare selezione di arte e design moderni e contemporanei, gioielli e antichità, presentati da 91 dei più grandi specialisti mondiali.

www.TEFAF.com

AXA XL 

TEFAF e AXA XL, suo Partner Principale, condividono la stessa filosofia: nell’arte, c’è molto più di ciò che si vede. Maggiori informazioni su AXA XL disponibili qui

TEFAF

TEFAF è una fondazione no profit che sostiene l’esperienza e la varietà della comunità globale dell’arte, come dimostrano gli espositori selezionati per le sue due Fiere annuali di Maastricht e New York. TEFAF si pone come guida esperta per collezionisti privati e istituzionali del mercato globale dell’arte, ispirando appassionati e compratori d’arte di tutto il mondo.

TEFAF MAASTRICHT

TEFAF Maastricht è ampiamente riconosciuta come la fiera d’arte, antiquariato e design più importante del mondo. Con oltre 280 espositori di spicco provenienti da più di 20 nazioni, TEFAF Maastricht è la vetrina delle opere d’arte più prestigiose disponibili ogni anno sul mercato. Oltre alle sezioni tradizionali come dipinti degli Antichi Maestri, antichità e opere classiche, che interessano circa metà della Fiera, propone ai visitatori anche arte moderna e contemporanea, fotografia, gioielleria, design del XX secolo e opere su carta.


Uffici stampa

GLOBAL                                                           
Magda Grigorian | press@tefaf.com

ITALY
Studio Esseci | roberta@studioesseci.net

LEAD PARTNER TEFAF MAASTRICHT 

Alla Feltrinelli Point di Messina, l’ultimo libro di Eric Gobetti edito da Laterza: “E allora le foibe?”

Il tema è controverso, la discussione accesa, ma c’è chi non si sottrae al confronto. Il 22 marzo alle ore 19,30, alla Feltrinelli Point di Messina, in via Ghibellina n. 32, l’Anpi “Aldo Natoli” di Messina e l’Anpi provinciale messinese presentano: “E allora le foibe?”, ed. Laterza, l’ultimo libro di Eric Gobetti. Introduce Alessandro Grussu.

Interviene l’autore. L’ingresso è libero, la partecipazione attiva auspicata.

La stessa Anpi di Messina, la Cgil Messina e la Flc-Cgil Messina organizzano poi, giovedì 23 marzo 2023, alle ore 10, presso il Salone della Cgil di via Peculio Frumentario n. 6, l’incontro pubblico dal titolo “Il confine orientale e l’uso politico della storia” con lo storico Eric Gobetti. Introduce Alessandro Grussu.

Infine a Palazzo D’Amico, a Milazzo, l’Anpi ripropone la presentazione del libro “E allora le foibe?”, il 23 marzo alle ore 18.

«Decine di migliaia», poi «centinaia di migliaia», fino a «oltre un milione»: a leggere gli articoli dei giornali e a sentire le dichiarazioni dei politici sul numero delle vittime delle foibe, è difficile comprendere le reali dimensioni del fenomeno. Anzi, negli anni, tutta la vicenda dell’esodo italiano dall’Istria e dalla Dalmazia è diventata oggetto di polemiche sempre più forti e violente. Questo libro è rivolto a chi non sa niente della storia delle foibe e dell’esodo o a chi pensa di sapere già tutto, pur non avendo mai avuto l’opportunità di studiare realmente questo tema.

Questo “Fact Checking” non propone un’altra verità storica precostituita, non vuole negare o sminuire una tragedia. Vuole riportare la vicenda storica al suo dato di realtà, prova a fissare la dinamica degli eventi e le sue conseguenze. Con l’intento di evidenziare errori, mistificazioni e imbrogli retorici che rischiano di costituire una ‘versione ufficiale’ molto lontana dalla realtà dei fatti. È un invito al dubbio, al confronto.

Gli sforzi che alcuni studiosi croati, italiani e sloveni stanno facendo da molti anni per ricostruire la verità storica sugli eventi avvenuti in merito alle tragedie delle Foibe e dell’Esodo, dopo la capitolazione dell’Italia fascista nel settembre 1943 e dopo la liberazione della Venezia Giulia nel maggio 1945, dovrebbero essere incentivati ulteriormente per rafforzare la via della collaborazione e della reciproca comprensione tra questi tre popoli e questi tre Stati.

Dall’immediato dopoguerra, ma con più forza dagli anni ’90, alcune forze politiche italiane hanno utilizzato le tragedie delle foibe e dell’esodo a fini politici, occultando i crimini del fascismo di confine e dell’occupazione militare della ex Jugoslavia da parte dell’Italia, nonostante il rapporto della commissione mista italo-slovena degli ultimi anni del ‘900 che proponeva una lettura condivisa di quei drammatici eventi e che fu però di fatto ignorato dalle autorità italiane.

Specialmente dall’entrata in vigore nel 2004 della legge sul Giorno del Ricordo, inoltre, è stato promosso un discorso pubblico unilaterale teso a screditare la Resistenza italiana e jugoslava.


Anpi – Associazione nazionale partigiani d’Italia
Comitato provincia di Messina
Comunicato stampa 17 dicembre 2022

Roma: Dal 25 marzo al Museo Bilotti (Villa Borghese) Pericle Fazzini, lo scultore del vento”

Ridotto-1947, Artista nello studio con Sibilla, Cavallo e Busto d’uomo, crediti Oscar Savio

“Pericle Fazzini, lo scultore del vento”

Al Museo Carlo Bilotti di Villa Borghese la mostra dopo trent’anni, in occasione del 110° anniversario della sua nascita

Dal 25 marzo un percorso nella poetica dell’artista della Resurrezione vaticana attraverso una selezione di circa 100 opere

A cura di Alessandro Masi con Roberta Serra e Chiara Barbato

Dal 25 marzo al 2 luglio 2023 il Museo Carlo Bilotti, Aranciera di Villa Borghese (Roma) ospita la mostra “Pericle Fazzini, lo scultore del vento”, a cura di Alessandro Masi, con Roberta Serra e Chiara Barbato, e i contributi in catalogo di Bruno Racine, Claudio Strinati e Salvatore Italia.

L’esposizione, promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali; dalla Fondazione e Archivio Storico “Pericle Fazzini”, presenta una selezione di circa 100 opere dell’artista tra sculture, bozzetti, disegni e grafiche. L’ingresso al museo è gratuito, i servizi museali sono di Zètema Progetto Cultura.

Le opere di Pericle Fazzini, “lo scultore del vento“, come lo definì il grande poeta Giuseppe Ungaretti, tornano finalmente in mostra a Roma dopo trent’anni, in occasione del 110° anniversario della sua nascita. La mostra, curata dallo storico dell’arte Alessandro Masi, in collaborazione con Roberta Serra e Chiara Barbato, ripercorre l’intera vita creativa del maestro marchigiano, attraverso sculture di piccola e grande dimensione – fra legni, bronzi e gessi – disegni e opere grafiche: dalle prime prove degli anni Trenta e Quaranta come il “Giovane che declama” (1937-38) e la “Sibilla” (1947) fino ai bozzetti originali della “Resurrezione” della sala Pier Luigi Nervi in Vaticanoultimo cantiere di un artista unico dopo la Cappella Sistina di Michelangelo. Di particolare interesse sono il “Ritratto di Anita” (1933), il “Ritratto di Sibilla Aleramo” (1947), l'”Uomo che urla” (1949-50) e il “Profeta” (1949), quest’ultimo raramente esposto.

Pericle Fazzini, Ritratto di Sibilla Aleramo, 1947, gesso policromo, cm 64x43x51,5, Collezione eredi Fazzini, ph. ©Massimo Napoli

Il percorso dell’artista, autore tra i più apprezzati della “Scuola romana”, nato a Grottammare (AP) il 4 maggio del 1913 e morto a Roma il 4 dicembre del 1987, si inserisce tra le più alte testimonianze dell’arte sacra del XX secolo. Il suo anelito alla bellezza come svelamento del Divino segna una svolta nella ricerca plastica contemporanea traducendo il testo sacro delle Scritture in una forma dialogante tra Fede e Arte.

Figlio di un povero falegname piceno, Pericle Fazzini conobbe la sua fama grazie al poeta Mario Rivosecchi che lo introdusse negli ambienti della Roma dei Mafai, Scipione, Mazzacurati, Ziveri e della gallerista Anna Laetitia Pecci Blunt (Galleria La Cometa), che impressero una svolta all’arte in senso espressionista e antiretorico contro ogni forma d’arte di regime e celebrativa del fascismo.

Pericle Fazzini, Donna nella tempesta, 1932 (1970), bronzo, 155x79x161 cm, Collezione eredi Fazzini

Conservate nei maggiori musei di tutto il mondo, le sculture di Fazzini trovano spazio in importanti collezioni private e pubbliche come il Moma di New York, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, la Guggenheim Collection di Venezia, il Centre Pompidou di Parigi e il Momat di Tokyo.

Un ricco e informato catalogo (De Luca Editore d’Arte) riporta i testi di Alessandro Masi, Bruno Racine, Claudio Strinati, Salvatore Italia, Roberta Serra e Chiara Barbato. Legato all’evento espositivo e di prossima pubblicazione anche un secondo volume, dedicato agli scritti di Fazzini, a cura dello storico della lingua italiana Giulio Ferroni.


INFO
Mostra: Pericle Fazzini, lo scultore del vento
Dove     : Roma, Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese
Quando : 25 marzo – 2 luglio 2023
Inaugurazione: 24 marzo ore 17.00 – 19.30 (ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura)
Promossa da: Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Fondazione e Archivio Storico “Pericle Fazzini”
Patrocini: Ministero della Cultura, Dicastero della Cultura e l’Educazione del Vaticano. Patrocinio “secondario” Aitart 
 
A cura di Alessandro Masi con Roberta Serra e Chiara Barbato
 
Orari:
dal 25 marzo fino al 31 maggio gli orari sono:
martedì – venerdì ore 10.00 – 16.00
sabato e domenica ore 10.00 – 19.00
 
dal 1 giugno al 2 luglio;
martedì – venerdì ore 13.00 – 19.00 
sabato e domenica ore 10.00 – 19.00Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura
 
Biglietti: Ingresso gratuito
 
Info 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00); 
www.museocarlobilotti.it;
www.museiincomuneroma.it
www.periclefazzini.it
Instagram: @fondazione_periclefazzini
Facebook: @FondazioneArchivioFazzini
Catalogo: De Luca Editore
Contributi video: Francesco Masi
Comunicazione: Paolo Conti

Ufficio stampa 
Valerio De Luca e Melina Cavallaro

Sponsor GEM elettronica

Messina, Mondadori Bookstore: Si inaugura la mostra “Anatomia dell’anima. Le forme dell’essere” dell’artista Vincenzo Magro a cura di Mariateresa Zagone

VOLTO MASCHILE CUFFIA BLU

Sabato 25 marzo, alle ore 18,30 presso i locali della Mondadori Bookstore di via Consolato del Mare 35 a Messina, si inaugura la mostra Anatomia dell’anima. Le forme dell’essere dell’artista Vincenzo Magro a cura di Mariateresa Zagone.

L’artista palermitano espone per la prima volta a Messina e presenta 14 volti e corpi in cui la materia della grafite vibra sul supporto ma il cui disegno anatomico perfetto non traduce sembianze di persone reali quanto, piuttosto, segue parametri ideali quindi, mentali, costruendo proporzioni classiche astratte in cui la fissità del disegno impeccabile dialoga con le parti non finite creando un cortocircuito stilistico e iconografico.

Vincenzo Magro parte dal disegno e, un po’ per istinto, un po’ perché la ricerca lo guida costantemente, realizza volti e corpi in cui l’anatomia da manuale dialoga, come detto, con parti appena accennate, volti fermati in attimi che però rimangono sospesi in un non tempo, in un non spazio grazie a sfondi colorati che non li contengono e da cui fuoriescono, a ricordarci che la simmetria e la perfezione sono solo il frutto dell’illusione della mente.

La mostra sarà aperta tutti i giorni, dal lunedì al sabato, fino all’8 aprile
dalle ore 9,00 alle 13,00 e dalle ore 16,00 alle 20,00.