Venezia, Palazzo Ducale, Appartamento del Doge: VITTORE CARPACCIO. Dipinti e disegni

Vittore Carpaccio: Caccia in valle (recto), ca. 1492/1494, olio su tavola, 75,4 × 63,8 cm. Los Angeles, J. Paul Getty Museum

VITTORE CARPACCIO
Dipinti e disegni

Venezia, Palazzo Ducale, Appartamento del Doge

18 marzo – 18 giugno 2023

Mostra promossa dalla Fondazione Musei Civici di Venezia
In collaborazione con la National Gallery of Art di Washington

A cura di Peter Humfrey, con Andrea Bellieni e Gretchen Hirschauer

Comune di Venezia e Fondazione Musei Civici di Venezia, con la collaborazione della National Gallery of Art di Washington, propongo in Palazzo Ducale (dal 18 marzo al 18 giugno) la prima grande monografica su “Vittore Carpaccio”. Dipinti e disegni”, dopo quella che la medesima sede ha ospitato nel lontano 1963.

La grande retrospettiva, accolta dell’Appartamento del Doge, si è potuta concretizzare grazie alla collaborazione tra i MUVE e la National Gallery of Art di Washington dove, con il titolo “Vittore Carpaccio: Master Storyteller of Renaissance Venice” la mostra ora al Ducale era stata allestita dal 2 novembre 2022 al 12 febbraio di quest’anno, con grande successo di pubblico e ampio seguito mediatico. Con l’autorevole istituzione americana i Civici vantano una collaborazione consolidata, di cui è stata frutto anche la monografica su Tintoretto, organizzata congiuntamente dalle due Istituzioni e presentata in entrambe le sedi con grande successo di pubblico.
La curatela del progetto è stata affidata a Peter Humfrey, riconosciuto specialista del pittore e del suo contesto, con Andrea Bellieni, curatore dei Musei Civici di Venezia, e Gretchen Hirschauer, curatrice della pittura italiana e spagnola alla National Gallery of Art di Washington.
In mostra sono riunite soprattutto opere oggi in musei e collezioni internazionali, oppure in chiese degli antichi territori della Serenissima, dalla Lombardia all’Istria e alla Dalmazia: opere che illustrano compiutamente la varietà e l’altezza della pittura di Carpaccio, seguendone anche l’evoluzione; fino al capitolo conclusivo della sua carriera, tra secondo e terzo decennio del Cinquecento, quando l’arte del maturo maestro, pur rimanendo colta e suggestiva, pare non tenere il passo delle novità tematiche e tecniche introdotte da Giorgione.
Carpaccio (1465 ca. – 1525 o 1526) era anche un disegnatore superlativo: dal notevole corpus dei suoi disegni – il maggiore pervenuto a noi di un pittore veneziano del suo tempo – in mostra sono presenti numerosi studi su carta, spesso straordinari di per sé, che spaziano da rapidi schizzi compositivi d’insieme ad accurati studi preparatori di teste e pose. La mostra al Ducale propone ben 70 opere dell’artista, di cui 42 dipinti e 28 disegni, sei dei quali sono recto / verso, per cui le opere da ammirare nel complesso salgono a 76.
“Questa mostra – evidenzia Andrea Bellieni – nasce dall’esigenza di guardare con occhi nuovi a questo grande pittore, soprattutto alla luce di recenti restauri rivelatori e della scoperta di significativi inediti: una preziosa opportunità per la Storia dell’Arte, ma anche per il pubblico, di fronte alla pittura di irresistibile fascino di un tale ‘antico maestro’ “. La mostra è stata l’occasione per sviluppare la collaborazione tra Fondazione Musei Civici di Venezia e Istituto Italiano di Tecnologia che rappresenta l’eccellenza della ricerca italiana nell’ambito della conservazione e dello studio del patrimonio culturale, potenziata anche dalla partnership con AerariumChain.
Carpaccio formò e alimentò la sua arte nella tradizione pittorica veneziana dei Bellini, dei Vivarini, nonché di altre influenti personalità e tendenze, come la lezione dei toscani, dei ferraresi, di Antonello da Messina, dei tedeschi (Dürer) e dei ‘primitivi’ fiamminghi. Ne derivò una personalità subito originale e autonoma, soprattutto attratta dai particolari di flora, fauna e paesaggio, di architettura, arredo e decorazione, di abbigliamento ed esotismo. Il tutto composto con estro che spazia dal giocoso al teatrale, dell’aneddoto alla satira, ma giungendo anche a supremi vertici di poesia, psicologismo, drammaticità e profondità spirituale. Grazie a questi molteplici ‘registi’ personali – per i quali Carpaccio fu di fatto l’inventore della pittura europea cosiddetta ‘di genere’ – egli fu soprattutto un insuperato ‘raccontatore di storie’; infatti, fu sempre celebrato soprattutto per i suoi cicli, serie coordinate di tele (teleri) che tramandano articolati racconti sacri: quasi cinematografici, perfettamente ‘sceneggiati’ nella loro eloquente narrazione visiva popolare, furono realizzati per le sale di riunione di confraternite religiose laicali, a Venezia dette scuole.
“Tali opere basilari di Carpaccio – alcune rimaste a Venezia, ma altre esulate all’inizio nel secolo XIX in musei italiani e internazionali – sono troppo grandi e fragili per essere condotte in mostra (solo si è potuto riunire integralmente il ciclo smembrato della Scuola del Albanesi). Ma il visitatore potrà facilmente ritrovare in città tali essenziali capolavori; in particolare l’unico ciclo rimasto nella sede originaria, nella Scuola di Giorgio degli Schiavoni, anche grazie all’ingresso ridotto che la Scuola riconosce ai visitatori del Ducale”, evidenzia Mariacristina Gribaudi, Presidente di Fondazione MUVE.
“Vittore Carpaccio – sottolinea il Sindaco Luigi Brugnaro – fu indubbiamente uno dei pittori più originali, fantasiosi e inventivi operanti nella Venezia del pieno Rinascimento, all’epoca straordinario crocevia economico e culturale. Allora la Serenissima era una vera ‘potenza’ europea e mediterranea. Carpaccio, che intride di fantastica venezianità ogni sua tela, ne è stato indubbiamente il più affascinante, visionario, innamorato illustratore”.


Contatti per la Stampa
 
Fondazione Musei Civici di Venezia
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In collaborazione con
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Referente Roberta Barbaro: roberta@studioesseci.net

Rovigo: il 15 marzo di 45 anni fa si spegneva Virgilio Milani, l’artista polesano più apprezzato dell’intero Novecento

Virgilio Milani, 1935. Statua di Giovanni Miani a Rovigo

VIRGILIO MILANI
e l’Arte del ‘900 in Polesine

Rovigo, Palazzo Roncale
25 marzo – 25 giugno 2023

Mostra promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, da un’idea di Sergio Campagnolo. A cura di Alessia Vedova.

Il 15 marzo di 45 anni fa, correva l’anno 1977, a Rovigo veniva a mancare Virgilio Milani, l’artista polesano più apprezzato dell’intero Novecento. Era nato, sempre a Rovigo, 29 febbraio 1888. Per l’intera sua esistenza, fatta salva la frequentazione dell’Accademia di Venezia, non si mosse mai dalla sua terra.

Tra pochi giorni, il 25 marzo, prenderà il via al Roncale una mostra che ne ripercorrerà la vicenda artistica ponendola all’interno dell’ambiente rodigino in cui essa interamente si sviluppò.

 “Virgilio Milani e l’Arte del ‘900 in Polesine”, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, è curata da Alessia Vedova e si potrà ammirare al Roncale sino al 25 giugno.

Nel suo testamento Milani chiarì di non volere che nessuna mostra gli fosse dedicata una volta venuto a mancare. Non aveva voluto essere protagonista di nessuna monografica in vita e altrettanto voleva avvenisse anche dopo la morte.

«Una volontà, così esplicitamente dichiarata, andava rispettata», afferma Alessia Vedova, curatrice della prossima rassegna al Roncale. «Anche in ossequio alla volontà dell’artista, abbiamo proposto una esposizione collettiva, nella quale accanto a Milani ad essere raccontata, sia pure in modo ristretto e inevitabilmente parziale, è l’Arte del ‘900 in Polesine, come non a caso indica il titolo della rassegna.

Milani ne sarà, ovviamente, il protagonista, ma in parallelo alla sua vicenda intendiamo far emergere gli altri protagonisti di ottant’anni di arte polesana».

Non a caso, Alessia Vedova dedica il suo saggio introduttivo del catalogo della mostra al “Gigante schivo”. «Gigante – scrive la curatrice – perché nell’ambito della sua arte, la scultura, egli fu certamente un grande. Schivo, nel senso di non protagonista, perché, per carattere e scelte personali, si mantenne sempre fuori dall’agone nazionale e internazionale dell’arte, scegliendo di non uscire dal suo Polesine. Allievo della Accademia di Venezia, rifiutò una borsa di studio biennale a Parigi, opportunità che gli avrebbe permesso di entrare in contatto con il milieu culturale e artistico dell’epoca, di aprire i suoi orizzonti.

Fin da subito mostrò di rifuggire gli ambienti mondani e le occasioni dove si sentiva costretto ad apparire. Rifuggiva sia le rassegne personali sia la mercificazione delle sue opere nelle gallerie. Trascorreva le sue giornate a modellare a plasmare bronzi, terrecotte e sculture femminili. Elesse quale luogo del cuore – o sarebbe meglio dire come suo rifugio creativo – prima la sua casa di Via Trieste e poi l’atelier presso la sinagoga moresca di Via Corridoni. Un atelier ricercato e scelto perché in quegli ambienti la luce “diretta” dialogava con le sue opere, colpendole in maniera radente, evidenziandone il modellato e impreziosendole di riflessi ed ombre. Milani, per oltre sessant’anni testimone artistico di questo territorio, è vissuto in modo decisamente più “appartato” rispetto ad altri scultori della sua epoca. Una scelta, la sua, che lo ha oggettivamente penalizzato in fatto di notorietà ma che, per converso, gli ha consentito di coltivare una precisa, solitaria identità». Identità che la mostra al Roncale si propone di mettere in luce.

Info: Fondazione Cariparo www.fondazionecariparo.it


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TEFAF Maastricht: musei e collezionisti affollano il primo weekend di apertura

IL RITORNO TRIONFALE DI TEFAF A MAASTRICHT
NEL MESE DI MARZO

TEFAF MAASTRICHT 2023

MECC Maastricht

11 – 19 marzo 2023

TEFAF conferma la reputazione di fiera leader mondiale per le opere di qualità museale con il suo spettacolare ritorno a Maastricht nel consueto appuntamento di marzo. Decine di migliaia di collezionisti e appassionati hanno raggiunto la città olandese da tutto il mondo per ammirare e acquistare 7000 anni del meglio della storia dell’arte, presentati da 270 espositori di ben 20 nazioni diverse.

Oltre 250 musei hanno preso parte all’Anteprima VIP per collezionisti (il 9 e 10 marzo), tra cui una nutrita schiera di istituzioni di rilievo sia americane che europee: la National Gallery of Washington, l’Art Institute of Chicago, il J. Paul Getty Museum, il MoMa, il Metropolitan Museum of Art, l’American Friends of the Louvre, l’American Friends of the Musée d’Orsay, il Guggenheim, gli Uffizi, il Teylers Museum, il Van Gough Museum, il Rijksmuseum, il Museum of Fine Art Boston, il Louvre, il Toledo Museum, il Dallas Museum, il Kimbell Museum, il Museum Voorlinden, il Mauritshuis, il Cleveland Museum, la Frick Collection, il Museo di Palazzo Barberini, il Kunstpalast Düsseldorf, il Minneapolis Institute of Art, la National Gallery of London e le National Galleries of Scotland.

I visitatori della XXXVI edizione di TEFAF hanno apprezzato il notevole rafforzamento della sicurezza della fiera, che dispone ora dei cancelli di sicurezza con metal detector impiegati nei musei più prestigiosi del mondo.

Di seguito alcune delle vendite più importanti registrate finora.

Arte moderna e design

White Cube (stand 400) ha venduto 10 opere nella giornata di apertura, tra cui alcuni pezzi di Tracey Emin, Damien Hirst, Park Seo-Bo e Georg Baselitz.

Patrick Heide Contemporary Art (stand 625) ha venduto una selezione di disegni astratti di Rebecca Salter, prima presidentessa della Royal Academy, per una cifra non resa nota.

Alla sua prima partecipazione, la galleria veneziana Caterina Tognon (stand 717) ha goduto di un inizio positivo vendendo Tulipaniera Antica di Lillia Tabasso per EUR 30.000 e Fiolario di Wendy Wheatley per EUR 20.000.

Tornabuoni (stand 408), galleria attiva a Firenze, Parigi e Milano, ha venduto diverse opere di Pier Paolo Calzolari, Lucio Fontana ed Emilio Isgrò.

Maggiore G.A.M (stand 460) ha concluso notevoli vendite a collezionisti privati internazionali, riguardanti opere di Giorgio Morandi, Claudine Drai e Giorgio de Chirico.

Dipinti

La britannica Trinity Fine Art (stand 361) ha venduto la sua opera di punta, Ritratto di studioso seduto, in posa di tre quarti, con un libro in mano di Jacopo Robusti, detto Tintoretto. Ad acquistarlo, per una cifra non resa nota, un collezionista privato.

La galleria di Barcellona Artur Ramon Art (stand 251) ha venduto il suo dipinto principale di Joaquin Sorolla, Bambine sulla spiaggia, dal prezzo richiesto di EUR 2.700.000.

Colnaghi (304) ha venduto a clienti privati Ritratto di giovane nobildonna con gioielli preziosi e un abito nero con ricami dorati di covoni di grano e un’alta gorgiera bianca di Alonso Sánchez Coello, e San Girolamo penitente di Alonso Berruguete.

La galleria londinese Charles Beddington (stand 367) ha riportato intense vendite inaugurali tra cui una coppia di vedute veneziane della cerchia di Canaletto.

La galleria napoletana Giacometti Old Master Paintings (stand 362) ha riportato tre vendite tra cui quella di Sul ponte, in vista di Stromboli di Raoul du Gardier, Madonna di Massimo Stanzione, e La Nutrice di Vincenzo Gemito.

Caylus Gallery (stand 364), Madrid, ha riportato la vendita di cinque opere, ciascuna a un prezzo a cinque zeri, tra cui Vergine con bambino di Luis de Morales.

Nella giornata di apertura, l’espositore della sezione Showcase Elliott Fine Art (SC9) ha venduto Lea, una sposa di Betlemme di Albrecht de Vriendt (1843-1900) a un museo statunitense per una cifra a cinque zeri.

Specializzato negli Antichi Maestri olandesi, Bijl-van Urk (stand 370) ha concluso cinque vendite importanti tra qui quelle di Scena di cucina con una cameriera che pompa acqua di Cornelis Bisschop, Il maestro di Quiringh van Brekelenkam, e Natura morta di frutta su una sporgenza di pietra di Abraham Mignon. Tutte le opere sono state acquistate da collezionisti privati per somme a cinque zeri.

Antiquariato

La parigina Steinitz Gallery (stand 182) ha venduto una splendida scrivania Luigi XVI a otto gambe di Jean-François Leleu proveniente dalla collezione di Ernestine de Castellane, Duchessa d’Otrante e vedova di Joseph Fouché, residente nella Villa du Riond-Bosson, Morges, Svizzera. L’arredo è stato acquistato da un collezionista privato per oltre EUR 1.500.000.

Sempre da Parigi, Galerie Kugel (stand 202) ha riportato la vendita di un importante calice decorato del XVII secolo in vetro rubino, con il suo piede, di Johann Kunkel , acquistato da un importante museo olandese.

Nel primo giorno di fiera, il mercante d’arte belga De Backker Art (stand 192) ha venduto diverse opere medievali a collezionisti privati.

L’espositore della sezione Showcase Zebregs&Röell (SC7), Amsterdam, ha venduto 12 opere nei primi due giorni, tra cui un set di pettini in guscio di tartaruga realizzato da Paul Bennett per una signora inglese in Giamaica, con iscrizione e data Sarah Henly, Jamaica 1670.

Kunsthandlung Julius Böhler (stand 214) ha venduto alla Phoebus Foundation Asino da processione con testa oscillante, impiegato durante le commemorazioni della Domenica delle Palme in Sud Italia o in Spagna.

Elfriede Langeloh (stand 163) ha venduto un vaso Augustus Rex di Meissen decorato con il motivo ‘Vogelbaum’ a un collezionista tedesco per EUR 80.000. Re Augusto III commissionò questi vasi per arredare la Sala della torre del Castello di Dresda. Un altro esemplare è esposto al V&A Museum di Londra.

Jewelry

Specializzata in gioielli storici, la spagnola Deborah Elvira (stand 232) ha venduto un anello medievale in argento dorato con zaffiro, e una croce del XVII secolo in oro e cristallo.

Opere su carta

Un ottimo inizio anche per la tedesca Nicolaas Teeuwisse OHG (stand 619) che ha venduto diverse opere, acquistate per l’85% da musei quali il Rijksmuseum, un secondo museo olandese, e altri importanti musei statunitensi.

Agnews Works on Paper (stand 604), Bruxelles, ha venduto diverse opere tra cui Autoritratto nudo con braccio alzato di Pablo Picasso, acquistato da un collezionista privato.

Il mercante d’arte londinese Stephen Ongpin (stand 607) ha registrato un ottimo inizio di fiera grazie a numerose vendite tra cui quelle di Studio delle mani della Vergine in preghiera di Jean-Auguste-Dominique Ingres, e Tre figure in un paesaggio al chiaro di luna di Giuseppe Bernardino Bison.

La galleria londinese Tafeta (stand 615) ha riportato delle buone vendite, tra cui quelle di due opere dell’artista nigeriano Babajide Olatunji, acquistate rispettivamente da due collezionisti privati tedeschi. Il prezzo richiesto di ciascuna era di GBP 24.000.

La galleria edochiana A Lighthouse called Kanata (stand 484) ha riportato la vendita di oltre metà delle sue opere esposte tra cui alcune di Niyoko Ikuta, Ayane Mikagi, Kosuke Kato, Ken Mihara e Kiyo Hasegawa.

Arte antica

Charles Ede (stand 501), Londra, ha concluso 20 vendite nelle giornate di anteprima, tra cui quella di una dea della fertilità anatolica del Neolitico, acquistata da un cliente di lunga data per EUR 90.000.

Lo specialista britannico in antichità David Aaron (stand 502) ha venduto a un collezionista privato la sua opera di punta, il Babbuino “Dattari”, rappresentazione dell’antico dio egizio Thot, protettore degli scribi e dei matematici.

Arte tribale

Dal Belgio, Patrick & Ondine Mestdagh (stand 703) ha venduto numerose opere tra cui Sommo sacerdote Māori di Gottfried Lindauer, noto per i suoi ritratti del popolo Māori, acquistato da un collezionista privato per EUR 100.000 circa.

Scultura

La galleria londinese Stuart Lochhead Sculpture (112) ha venduto a un collezionista privato Leone che divora una cerva di Barthélemy Prieur (1536-1611) per circa GBP 1.400.000. 

Hidde van Seggelen, Presidente di TEFAF, ha commentato: “Siamo felici di aver riportato TEFAF a Maastricht nel suo usuale mese di marzo. La nostra comunità ha nuovamente superato sé stessa portando qui un’offerta variegata di opere eccezionali, presentate ai collezionisti e agli appassionati d’arte in modo spettacolare. Il modo in cui i visitatori entrano in contatto con opere di qualità museale che interessano ben 7000 anni di storia è una gratificante riprova del nostro lavoro, così come la qualità e il valore culturale dei pezzi in vendita. È per questo che TEFAF attira costantemente i musei e i collezionisti più importanti del mondo”.

TEFAF Maastricht è in corso fino a domenica 19 marzo al MECC di Maastricht.
Per maggiori informazioni: www.TEFAF.com.

TEFAF

TEFAF è una fondazione no profit che sostiene l’esperienza e la varietà della comunità globale dell’arte, come dimostrano gli espositori selezionati per le sue due Fiere annuali di Maastricht e New York. TEFAF si pone come guida esperta per i collezionisti privati e istituzionali del mercato globale dell’arte, ispirando appassionati e compratori d’arte di tutto il mondo.

AXA XL

TEFAF e AXA XL, suo Partner Principale, condividono la stessa filosofia: nell’arte, c’è molto più di ciò che si vede.

AXA XL, divisione di AXA specializzata nella gestione dei rischi più complessi, fornisce prodotti e servizi assicurativi e di gestione del rischio ad aziende di varie dimensioni, da quelle medie fino alle grandi multinazionali, oltre a soluzioni di riassicurazione per le compagnie assicurative a livello globale. Collaboriamo con chi fa progredire il mondo. Per saperne di più: www.axaxl.com.

TEFAF MAASTRICHT

TEFAF Maastricht è ampiamente riconosciuta come la fiera d’arte, antiquariato e design più importante del mondo. Con oltre 280 espositori di spicco provenienti da più di 20 nazioni, TEFAF Maastricht è la vetrina delle opere d’arte più prestigiose disponibili ogni anno sul mercato. Oltre alle sezioni tradizionali come dipinti degli Antichi Maestri, antichità e opere classiche, che interessano circa metà della Fiera, propone ai visitatori anche arte moderna e contemporanea, fotografia, gioielleria, design del XX secolo e opere su carta.


Uffici stampa TEFAF nel mondo:

GLOBAL                                                           
Magda Grigorian | press@tefaf.com

BELGIUM / LUXEMBOURG
UPR Agency | Charlotte@UPRagency.com

FRANCE / MONACO / SWITZERLAND
Gaëlle de Bernède | gaelledebernede@gmail.com

GERMANY / AUSTRIA / SWITZERLAND
Britta Fischer | bfpr@brittafischer-pr.com

ITALY
Studio Esseci | roberta@studioesseci.net

THE NETHERLANDS
Noepy Testa | noepy@entesta.nl
Heidi Vandamme | info@bureauheidivandamme.nl

SPAIN
Julián Hernández Miranda | julian.hdez58@gmail.com
Héctor San José | hectorsanjose@live.com

UK
Cultural Communications | tefaf@culturalcomms.co.uk

USA
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LEAD PARTNER TEFAF MAASTRICHT 

Pisa, Museo della Grafica: Uno, due, tre… stampa

Il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi (Comune di Pisa, Università di Pisa) organizza: 

Uno, due, tre… stampa 

Attività per famiglie
Età consigliata: 7 – 12 anni
Sabato 18 marzo 2023, ore 16:00

In compagnia di Bulino, l’esperta guida del Museo, visiteremo le sale espositive, ricche di tracce del passato, e conosceremo meglio le opere della collezione attraverso giochi e passatempi.Poi, come moderni stampatori, realizzeremo un’originale e coloratissima opera d’arte utilizzando la tecnica della stampa. 

Costo: 10 €– Il costo è comprensivo dell’attività e del libro per bambini Alla scoperta del Museo della Grafica di Pisa, edizioni ETS, Pisa, 2021.

Partecipazione su prenotazione fino a esaurimento dei posti disponibili.

Prenotazioni all’indirizzo e-mail: educazione.museodellagrafica@sma.unipi.it 
Scadenza prenotazioni: venerdì 17 marzo 2023, ore 13:00.

È richiesta la presenza di un adulto accompagnatore per tutta la durata dell’attività. 

Per maggiori informazioni:  educazione.museodellagrafica@sma.unipi.it –  050 2216059/70

Cliccare il logo:

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Tel. 050/2216060 (62-66-67)
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it
www.museodellagrafica.sma.unipi.it