Roma, finissage della mostra “ALLA RICERCA DEL BELLO: trent’anni di Martenot a Roma”

ALLA RICERCA DEL BELLO

con il concerto a quattro mani dei pianisti Alessandro Drago e Nicoletta Basta

22 dicembre 2023 ore 17

Museo dell’Arte Classica, Polo Museale Sapienza – Sapienza Università di Roma

Piazzale Aldo Moro 5, Roma

Per celebrare il successo della mostra “ALLA RICERCA DEL BELLO: trent’anni di Martenot a Roma“, ospitata presso il Museo dell’Arte Classica Facoltà di Lettere e FilosofiaPolo Museale Sapienza, di Romavenerdì 22 dicembre 2023 alle ore 17 si svolgerà il finissage dell’esposizione con un evento d’eccezione: un sofisticato concerto a quattro mani eseguito dal Duo Zefiro, composto dai due talentuosi pianisti, Alessandro Drago e Nicoletta Basta, che porteranno la loro maestria e passione per la musica in una location suggestiva.

Alessandro Drago, docente di pianoforte presso il Conservatorio di Foggia, condividerà il palco con Nicoletta Basta, concertista, solista e studentessa di Direzione d’Orchestra, per offrire al pubblico un’esperienza unica e coinvolgente, in grado di intrecciare le note musicali con la profondità e la bellezza dell’arte esposta nella mostra.

Il programma previsto è di alto profilo e comprende un totale di ventisei brani. Si inizierà con diciotto Valzer di Schubert, seguiti dalla Grande Sonata DV 617 in tre movimenti. Si proseguirà poi con sei brani di uno Schumann maturo per concludere con La Valse di Ravel.

Il finissage rappresenta l’ultima occasione per visitare la mostra che ha messo in dialogo le più affascinanti sculture greche e romane, riprodotte in gesso presso il Museo dell’Arte Classica della Sapienza di Roma, con le opere di pittura e grafica realizzate dagli allievi dell’Ecole d’arte Martenot, diretta da Loris Liberatori.  Il grande successo che la mostra ha riscosso, sia presso il pubblico che presso la stampa, è dovuto, da un lato, alla sorprendente varietà di opere esposte che ha catturato l’attenzione dei visitatori, creando un dialogo affascinante e multisensoriale tra epoche e stili artistici differenti. Dall’altro lato, l’esposizione ha offerto al pubblico l’opportunità straordinaria di esplorare il Museo dell’Arte Classica, un autentico gioiello, ancora poco conosciuto, all’interno del Polo Museale della Sapienza, diretto dalla dott.ssa Claudia Carlucci. Il museo ha rivelato il suo fascino intramontabile: l’ambiente denso di storia e la ricchezza delle collezioni presenti hanno contribuito a rendere ogni visita un viaggio affascinante nel mondo dell’arte classica.


Come spiega la dott.ssa Claudia Carlucci, si tratta di “un luogo dedicato alla didattica, alla ricerca, alla cultura e all’arte. Insieme al maestro Liberatori lo abbiamo ritenuto adatto ad accogliere la sua idea di mostra, dedicata al metodo didattico Martenot…. La cosa straordinaria è la contaminazione che le opere degli allievi dell’atelier hanno agito sul nostro Museo, creando così un connubio tra arte, cultura e desiderio del bello“. 

Il Metodo Martenot è stato introdotto a Roma trent’anni fa da Loris Liberatori, il quale ha recuperato la didattica dell’arte elaborata negli anni ’30 dalla visionaria musicista e pedagoga francese Ginette Martenot (1902-1996). Basato sul principio della “liberazione del gesto“, il Metodo Martenot non ricerca solo il risultato artistico immediato, ma guida l’individuo attraverso un profondo percorso di crescita verso l’arte, partendo dal concetto che tutti possediamo delle capacità artistiche, le quali purtroppo, il più delle volte, giacciono nascoste e assopite dentro di noi.

L’idea di celebrare questo trentesimo anniversario attraverso una mostra presso il Museo dell’Arte Classica della Sapienza di Roma è un omaggio alla visione comune che unisce il metodo Martenot alla missione del Museo, focalizzato sulla ricerca della perfezione estetica e la valorizzazione della bellezza.


INFORMAZIONI UTILI
TITOLO: ALLA RICERCA DEL BELLO: Trent’anni di Martenot a Roma
DOVE: Museo dell’Arte Classica, Facoltà di Lettere e Filosofia, Polo Museale Sapienza – Sapienza Università di Roma – Facoltà di Lettere e Filosofia, Piazzale Aldo Moro 5, Roma
QUANDO: Dal 9 novembre al 22 dicembre (?)
A CURA DI: Loris Liberatori
OPENING: Giovedì 9 novembre 2023 ore 17.00
INGRESSO GRATUITO
ORARI: Il museo è aperto dal lunedì al venerdì dalle 08.00 alle 20.00
Con il Patrocinio di Roma Capitale

CONTATTI
Ècole d’art Martenot di Loris Liberatori
SITO: https://www.martenot.it/roma.htmlhttps://www.martenot-arts-plastiques.com
FACEBOOK: https://www.facebook.com/ecoledartmartenotdilorisliberatori/
 
Museo dell’Arte Classica, Facoltà di Lettere e Filosofia, Polo Museale Sapienza – Sapienza Università di Roma
SITO: https://web.uniroma1.it/polomuseale/museo-arte-classica
 
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Gallarate (VA), Museo MA*GA: MICHELE CIACCIOFERA. Condensare l’infinito

Studio Michele Ciacciofera, courtesy L’Artista

GALLARATE (VA) – MUSEO MA*GA
17 DICEMBRE 2023 – 7 APRILE 2024

a cura di Alessandro Castiglioni

Dal 17 dicembre 2023 al 7 aprile 2024, il MA*GA di Gallarate (VA) ospita Condensare l’infinito, la personale di Michele Ciacciofera (Nuoro, 1969).

L’esposizione, curata da Alessandro Castiglioni, realizzata col supporto di BUILDING, presenta un progetto che evoca i viaggi dell’artista che, dalla Sardegna, percorrendo l’arco alpino, giungono in Bretagna e infine in Scozia, alla ricerca di quelle forme archetipiche che sono alla base di culti e identità di popoli che tramite pratiche scultoree arcaiche aspiravano a creare un dialogo tra la terra ed il cielo, tra l’umano finito e l’assoluto infinito. L’esperienza diretta dei luoghi e soprattutto la loro interiorizzazione da parte di Ciacciofera sono fattori fondanti per la creazione dell’opera d’arte.

Dopo la tappa al MA*GA, la rassegna verrà accolta, nella seconda metà del 2024, dal Centre d’Art Contemporain Passerelle a Brest, in Bretagna.

Condensare l’infinito rivela la fascinazione dell’artista per le forme megalitiche o monolitiche, come Menhir e stele, capaci di conferire sacralità e riconoscibilità a determinati territori, nonché simboli immortali di una importante rivoluzione tecnologica, sociale, culturale ed economica quale quella che contraddistinse il periodo neolitico, o ancora civiltà come quella Etrusca, Fenicia o Egiziana.

La storia di questi archetipi sembra voler ricollegare la biografia, il microcosmo di Ciacciofera con il macrocosmo delle narrazioni universali: simbolo sono proprio le grandi pietre che seguendo una immaginaria linea geografica attraversano il Mediterraneo, l’Europa continentale e l’Europa del Nord: dalla Sicilia, luogo in cui l’artista è cresciuto, alla Sardegna, sua terra natale, passando lungo l’arco alpino e prealpino attorno al MA*GA, per ripresentarsi nei territori celtici della Bretagna in Francia e nelle isole dell’oltre Manica come la Scozia.

La mostra prenderà così la forma di una installazione ambientale, suddivisa in tre partizioni, ricreando nello spazio espositivo del MA*GA degli allineamenti scultorei, come nelle regioni dove insistono i menhir.  

In un dialogo poetico si confronteranno forme verticali tridimensionali con installazioni orizzontali o ancora con opere pittoriche o sonore, capaci nell’insieme di rievocare tanto il culto delle acque caro al Mediterraneo quanto quello sacrale delle pietre, in un grande inno alla natura a cui complessivamente il lavoro di Ciacciofera è rivolto.

Il visitatore viene subito accolto da una serie di sculture in vetro, realizzate presso il CIRVA-Centre International de Recherche sur le Verre et les Arts Plastiques di Marsiglia, che rielaborano la dimensione non solo fisica del Menhir, coesistendo con delle forme sferiche riferite al mito dell’acqua.

Nel secondo ambiente, delle piccole scatole dal sapore votivo dialogano con nove coloratissime stele, simili a teatrini dall’architettura complessa prodotti dall’artista attraverso il riuso di carte, cartoni e materiali di scarto con un processo creativo simbolicamente e volutamente ecosostenibile. Un’opera sonora appositamente creata per l’occasione accompagna queste stele, creando un ambiente sinestetico e immersivo che vuole invitare lo spettatore a smarrirsi in un luogo tanto naturale quanto immaginario. Questi suoni registrati in presa diretta nella natura e rielaborati ritmicamente attraverso l’uso di pattern elettronici, proseguono il lavoro sonoro già presentato dall’artista per Documenta 14 ad Atene e Kassel con The Density of the Transparent Wind.

Il percorso espositivo al MA*GA si conclude con una installazione site-specific in ceramica e muschio naturale in dialogo con una opera pittorica, sotto forma di trittico, che rimanda alla mostra ospitata da BUILDING TERZO PIANO a Milano e curata da Angelo Crespi, in programma dal 16 gennaio al 17 febbraio 2024. Qui Ciacciofera esporrà una serie di sculture in vetro policromo di Murano già presentate al Petit Palais di Parigi (FIAC 2019) e un dipinto di grande formato.

La mostra è realizzata con il contributo di Regione Lombardia nell’ambito del progetto Italia 2050. Centro di Ricerca per l’arte italiana 1950-2050. Come parte dell’attività istituzionale del MA*GA, la mostra è sostenuta in qualità di main partner da Ricola, SEA Aeroporti di Milano, Missoni, Saporiti Italia; special partner: Banca Generali Private; partner: Lamberti; supporter: Camal – le vie del cotone, Engel & Völkers.

Il percorso espositivo si completa con la sezione allestita all’interno delle Vip Lounge del Terminal 1 dell’aeroporto di Milano Malpensa, dove si potranno ammirare delle sculture murali Janas Code emblematiche della produzione di Ciacciofera. Ritmate da linee perpendicolari che evocano gli assi dello spazio e del tempo che, intersecandosi, ne formano il reticolo, queste opere sono create a partire da un materiale di costruzione, a cui viene attribuita una nuova significazione, ma la cui funzione originaria di supporto è preservata.

La mostra sarà accompagnata da una monografia – Johan & Levi editore – che conterrà materiale inedito e documentazione fotografica relativa alle varie vasi del progetto. Il volume si articolerà come uno studio e un approfondimento del percorso di ricerca di Michele Ciacciofera, in dialogo con le istituzioni che collaborano allo sviluppo di tale progetto. Diversa da un catalogo tradizionale la pubblicazione prenderà la forma di un atlante geografico, in cui approfondimenti teorici e visivi tracciano le storie della nascita del rapporto tra uomo e spazio in modo inedito e sperimentale.

Michele Ciacciofera. (Nuoro, 1969; vive e lavora a Parigi).

Il lavoro di Michele Ciacciofera è caratterizzato dall’uso di svariati medium, dalla pittura alla scultura, con uso di ceramica, vetro, bronzo, pietra ed assemblaggi di materiali, passando dal disegno e dal suono.

Tramite un approccio antropologico, l’artista esplora diverse tematiche legate alle isole di cui è originario, la Sardegna e la Sicilia, attraverso il prisma del Mediterraneo. Memoria collettiva, miti rivisitati e realtà politica contemporanea si mescolano in opere caratterizzate da una sensibilità per la materia e da un’acuta consapevolezza delle problematiche attuali legate alla riconfigurazione degli equilibri socio-economici e ambientali.

Spinto da una costante riflessione e ricerca basata su numerose fonti, Ciacciofera si interessa innanzitutto al soggetto e alla sua narrazione, nonché alle sensazioni che intende trasmettere attraverso la scelta dei materiali utilizzati. Attinge costantemente alla sua formazione in scienze politiche, al suo interesse per l’antropologia, l’archeologia, le questioni ambientali e alla sua ossessione per la memoria individuale e collettiva, per materializzare esperienze poetiche dalla forte capacità comunicativa.

Le sue opere sono state esposte alla 57^ Biennale Internazionale d’arte di Venezia, a Documenta 14 di Kassel e Atene, al Museo MAN di Nuoro, al CAFA Museum di Pechino, al Museo d’Arte Contemporanea di Rochechouart (Francia), al Museo di Rennes, a Summerhall Edimburgo, al IMMA Museum di Dublino e in numerose altre istituzioni museali internazionali.

Ha ricevuto la Civitella Ranieri NYC Foundation Visual Arts Fellowship pour 2015-16. Sono in preparazione due mostre personali in Francia e una in Scozia, due importanti opere pubbliche in Francia e in Italia e un’opera site-specific con cui parteciperà alla VI biennale d’arte contemporanea di Mardin in Turchia (maggio 2024).


MICHELE CIACCIOFERA. CONDENSARE L’INFINITO
Gallarate (VA), Museo MA*GA (vie E. De Magri 1)
17 dicembre 2023 – 7 aprile 2024
 
Con il supporto di BUILDING
 
Inaugurazione: sabato 16 dicembre 2023, dalle 18.00 alle 21.00 (ingresso gratuito)
 
Orari:
martedì, mercoledì, giovedì e venerdì: ore 10.00 – 18.00
sabato e domenica: 11.00 – 19.00
 
Ingresso:
Intero: €7,00; ridotto: €5,00
 
Museo MA*GA
T +39 0331 706011; info@museomaga.it; www.museomaga.it
 
Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche
Anna Defrancesco | T +39 02 36755700 | anna.defrancesco@clp1968.it

Pisa, Museo della Grafica: Conversazioni intorno alle immagini femminili di Tono Zancanaro

Il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi (Comune di Pisa, Università di Pisa) è lieto di invitarvi all’incontro

Mercoledì 20 dicembre, ore 18:00

L’incontro prende le mosse dalla pubblicazione del libro Immagini femminili nell’arte pisana. Storie e percorsi dall’antichità al contemporaneo (ETS, 2023), curato da Silvia Panichi e Cristina Cagianelli, uno stimolante itinerario legato da un fil rouge al femminile, volto a riscoprire opere e immagini di donne conservate in prestigiose collezioni museali e in luoghi di rilievo del tessuto urbano.

Per maggiori informazioni Cliccare il logo

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Tel. 050/2216060
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it
www.museodellagrafica.sma.unipi.it