Brescia, Museo Diocesano: Adoremus! I capolavori di Natale 2023

Alessandro Bonvicino detto il Moretto, Madonna con il Bambino e un angelo, 1540-1550,
Collezione Museo Diocesano Brescia

MUSEO DIOCESANO DI BRESCIA
DAL 15 DICEMBRE 2023 AL 14 GENNAIO 2024

IN COLLABORAZIONE CON LA QUADRERIA BPER

L’esposizione, che ruota attorno al tema della contemplazione, presenta quattro opere: una icona ortodossa del XIX secolo, l’Adorazione dei pastori di Bernardo Licinio, Madonna col Bambino del Moretto e Madonna con Bambino, San Giorgio e San Nicola da Tolentino di Alessandro Tiarini.

Dal 15 dicembre 2023 al 14 gennaio 2024, al Museo Diocesano di Brescia torna Adoremus!, la mostra appositamente pensata per il periodo natalizio e realizzata in collaborazione con la quadreria BPER.
Per la sua seconda edizione, Adoremus! ruota attorno al tema della contemplazione e presenta quattro capolavori, due di proprietà del Museo Diocesano di Brescia, uno in deposito alla Fondazione Brescia Musei e uno proveniente dalla quadreria BPER.

Il percorso espositivo si apre con una preziosa icona ortodossa del XIX secolo raffigurante la Natività di Cristo di proprietà delMuseo Diocesano di Brescia. La tavola pone in luce l’unicità della iconografia, ambientando le diverse scene all’interno di tre cavità della stessa montagna. Nella parte centrale la Madre è sdraiata su un letto rosso a fagiolo con accanto il Bambino avvolto in fasce a prefigurazione della morte. Accanto a loro i tre magi, che rappresentano le tre età principali dell’uomo, recano doni. Vediamo poi san Giuseppe seduto con la mano sinistra alla guancia che indica il riflettere sull’eccezionalità del mistero che ha assistito, di fronte a lui il demonio nelle vesti di un pastore che alimenta i suoi pensieri agitati. Nella terza grotta c’è l’episodio del primo bagno di Cristo, con la levatrice che prepara l’acqua e il Bambino nudo, in una scena estremamente umana.

Alessandro Tiarini, Madonna col Bambino, San Giorgio e Nicola da Tolentino (o Sant’Antonio da Padova), 1620 ca.
Collezione BPER Banca, Modena

Adoremus! propone quindi l’Adorazione dei pastori di Bernardino Licinio del 1530 circa, in deposito alla Fondazione Brescia Musei. Un’architettura diroccata fa da quinta all’avvenimento miracoloso, due pastori, mediati da Giuseppe, rendono omaggio alla Madre e al Figlio. La critica sostiene che dietro ai volti dei due uomini si celino dei ritratti, la figura in primo piano, introdotta dal morbido gesto di Giuseppe, potrebbe essere il committente Alessandro Averoldi. La scena è arricchita dalla potenza dell’ambientazione: Licinio ci presenta una natura fiorita, ricca di verdi pascoli. Oltre alla scena in primo piano sullo sfondo si apre l’episodio dell’Annuncio ai pastori, che con il gregge popolano il paesaggio collinare.

La terza opera è Madonna con il Bambino e un angelo di Alessandro Bonvicino detto il Moretto, dipinto tra il 1540 e il 1550, sempre della collezione del Museo Diocesano di Brescia. La sacra conversazione mette in scena l’angelo che offre una ghirlanda di fiori al Bambino: il dipinto appartiene al filone di opere devozionali di Moretto destinato ad avere una notevole fortuna. Lo schema di derivazione veneziana è perfezionato dal raffinato colorismo, fatto di tinte delicate che accrescono il tono intimo, pacato e l’umana quotidianità della scena.

Completa la rassegna la Madonna con Bambino, San Giorgio e San Nicola da Tolentino di Alessandro Tiarini, 1628 circa, in prestito dalla Quadreria BPER di Modena. L’autore, formatosi alla bottega di Bartolomeo Cesi, è in grado di rendere, attraverso un’esposizione chiara e dettagliata, il significato letterario del testo sacro e di ottenere il coinvolgimento del fedele. Le quattro figure emergono infatti da una profonda penombra e investite dalla luce provenite da sinistra rivolgono sguardi d’adorazione al Bambino benedicente. Il dialogo muto viene amplificato dalla gestualità delicata, ma sapientemente orchestrata, delle figure.


ADOREMUS!
Brescia, Museo Diocesano (via Gasparo da Salò, 13)
15 dicembre 2023 – 14 gennaio 2024
Inaugurazione: venerdì 15 dicembre ore 11.30
 
Orari:
tutti i giorni, 10.00-12.00; 15.00-18.00 | Chiuso il mercoledì
 
Aperture natalizie: chiusi il 25 dicembre, il 1° gennaio 2024, e il pomeriggio del 31 dicembre
 
Ingresso alle collezioni del Museo e alle mostre:
Intero: €8,00; ridotto: €4,00
 
Informazioni: tel. 030.40233; museo@diocesi.brescia.it; www.museodiocesano.brescia.it
 
Museo Diocesano di Brescia
@museodiocesanobrescia |
@MuseoDioc_BS MuseoDiocesanoBsOfficial
#museodiocesanobrescia
 
Museo Diocesano
Eliana Valenti | comunicazione.museo@diocesi.brescia.it
 
Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche
Clara Cervia | clara.cervia@clp1968.it | Marta Pedroli | marta.pedroli@clp1968.it
T. 02.36755700 | www.clp1968.it

Venezia: Un dipinto riscoperto al Museo Correr – L'”impronta” di Andrea Mantegna

Un dipinto riscoperto del Museo Correr di Venezia

Museo Correr, Venezia
martedì 19 dicembre 2023

UN’IMPORTANTE SCOPERTA NEI DEPOSITI DEL MUSEO CORRER: COMUNE DI VENEZIA, FONDAZIONE MUSEI CIVICI DI VENEZIA E FONDAZIONE G.E. GHIRARDI ONLUS RIPORTANO ALLA LUCE UN DIPINTO CHE RECA LA CHIARA “IMPRONTA” DI ANDREA MANTEGNA

Il dipinto raffigura la Madonna col Bambino, San Giovannino e sei sante; gravemente alterato nel tempo, dopo un lungo e complesso restauro in corso di ultimazione, sarà presto offerto all’analisi e al giudizio degli studiosi che, soprattutto, valuteranno la misura dell’“impronta” lasciata da Mantegna: l’ideazione di composizione e disegno – come ormai evidente – o anche l’esecuzione pittorica “di sua mano”?

Le risposte, si conta, giungeranno dalla collaborazione delle due fondazioni, col concorso della Soprintendenza Archeologia e Belle Arti per il Comune di Venezia e Laguna; infatti, durante il 2024 il dipinto sarà iconico oggetto di iniziative espositive, di ricerca e di confronto, programmate tra la Villa Contarini a Piazzola sul Brenta – la città natale del grande pittore – e il Museo Correr di Venezia, la sua futura sede espositiva, oggetto di ampliamento e restyling degli spazi al secondo piano.

Fondazione Musei Civici di Venezia ha tra i compiti principali, affidatele nel 2008 dal Comune di Venezia, conservare e valorizzare l’immenso patrimonio storico-artistico pertinente agli 11 musei civici; ben compresa la parte delle collezioni che, per varie ragioni non esposta, è pure attentamente custodita nei depositi. È qui che il continuo lavoro di studio e restauro condotto da responsabili e conservatori della Fondazione ha spesso fruttato vere eccezionali scoperte. Come i casi recenti di ben tre dipinti, presenti nei depositi del Museo Correr e mai considerati per alterate condizioni o errati giudizi del passato, oggi finalmente riconosciuti come autentici capolavori di Vittore Carpaccio.

Potrebbe essere la stessa felice sorte di un’altra opera dei depositi del Correr: un piccolo dipinto su tavola, Madonna col Bambino Gesù, San Giovanni Battista fanciullo e sei sante, già appartenuto alla favolosa collezione nel 1830 lasciata alla Città da Teodoro Correr; gesto all’origine degli stessi odierni Musei Civici.

Il piccolo dipinto su tavola necessitava di un puntuale e importante restauro, dato che il tempo e le successive ridipinture ne impedivano infatti la piena leggibilità e valutazione. Questo finché l’attuale conservatore del Museo non è riuscito a cogliere chiari segni di qualità pittoriche e compositive straordinariamente alte. Così, ne è iniziato lo studio, anche con sofisticate tecnologie, e il restauro. Grazie al prezioso sostegno della Fondazione G. E. Ghirardi, che ha “scommesso” sull’opera finanziando il restauro, sta oggi emergendo quello che potrebbe essere un vero tesoro nascosto. Il dato subito emerso è che l‘opera, di raffinatissima qualità esecutiva – con i finissimi chiaroscuri accentati con oro zecchino, come nelle più preziose miniature – mostra forte e chiara l’impronta stilistica di uno dei massimi pittori italiani del Rinascimento: Andrea Mantegna. Soprattutto, la stessa singolare scena sacra tutta “al femminile” è pressoché identica a quella di un dipinto oggi conservato nell‘Isabella Stewart Gardner Museum di Boston (USA), attribuito al grande pittore e già nelle celebri collezioni mantovane dei Gonzaga, eseguito su loro prestigiosa committenza negli anni finali del Quattrocento.

I conservatori veneziani hanno già avanzato le prime ipotesi sulla base delle indagini radiografiche e riflettografiche: il disegno rilevabile sotto al colore delinea un tracciato coincidente con il dipinto di Boston, specie in alcuni precisissimi punti. Entrambi i dipinti sembrano dunque essere stati realizzati a partire dallo stesso cartone, forato per trasferire a spolvero i punti guida del disegno sulle due tavole. È conseguente ritenere che le due opere siano state realizzate dal medesimo atelier, a breve distanza di tempo se non in contemporanea; l’artista avrebbe dunque creato due dipinti quasi del tutto identici, solo con qualche piccola ma significativa variante di dettaglio e colore.

Altro dato essenziale emerso da analisi e restauro – ad aumentare ulteriormente mistero e fascino del dipinto riscoperto – è che si tratta di un’opera incompiuta; ossia, dopo un accuratissimo processo creativo, certo lungo e faticoso, per una incognita ragione il pittore ha abbandonato l’opera ad un passo dal termine.

Ma i misteri non finiscono qui: le domande aperte sono chi ne fu il committente o, più verosimilmente, “la” committente (forse una illustre dama Gonzaga), per quale contingente motivo avrebbe richiesto due dipinti uguali e per quali destinatari. E ancora: quale viaggio ha fatto giungere in laguna il dipinto ora ritrovato, quali e quanti passaggi per finire nelle mani dell’insaziabile collezionista Teodoro Correr tra Sette e Ottocento.

Oggi l’opera, quasi integralmente recuperata dal restauro, è presentata in anteprima. Nei prossimi mesi, nel corso del 2024, sarà al centro di varie iniziative espositive, di studio e di approfondimento, programmate in sinergia da Fondazione Musei Civici e Fondazione Ghirardi, tra Piazzola sul Brenta, la città natale di Mantegna, e il Museo Correr di Venezia.

Offerto nuovamente il piccolo dipinto all’ammirazione del pubblico e all’attenzione degli studiosi, questi ultimi potranno tentare di scalfirne gli affascinanti “segreti” sopra accennati, nonché indagare la reale natura e misura della forte, personalissima “impronta” che in esso ha lasciato il grande Mantegna. Dunque, stabilire “come” e “quanto” esso sia opera sua: l’ideazione e il disegno, o addirittura anche l’esecuzione “di sua mano”?

È una grande notizia per Venezia e per la storia dell’arte italiana. Voglio ringraziare tutto il personale della Fondazione che si è impegnato per questo incredibile ritrovamento, di cui attendiamo con fiducia la conferma. Voglio sottolineare quanto sia prezioso, instancabile e unico il lavoro dei Conservatori di Fondazione Musei Civici che, ogni giorno, si prendono cura dell’immenso patrimonio del Comune di Venezia. Come Amministrazione, abbiamo l’onore di aver ricevuto, e continuiamo a ricevere, da persone generose che amano la nostra Città e animate da straordinaria passione civica e civile, opere che il Comune continua a far conoscere, valorizzare e arricchire. Luigi Brugnaro, Sindaco di Venezia

Questa storia incredibile inizia quando un nostro conservatore del museo nel prevedere un intervento di restauro ha colto dalla poco leggibile superficie della tavola dipinta alcuni indizi che potevano celare un’opera dal grande valore artistico. Una storia il cui lieto fine potrebbe restituire alla città un prezioso dipinto. Sono emozionata e orgogliosa di questa scoperta. Ringrazio la Fondazione Ghirardi che con noi ha accettato la scommessa di restaurare l’opera riportando alla luce uno dei tanti tesori nascosti nei nostri depositiMariacristina Gribaudi, Presidente Fondazione Musei Civici di Venezia

La Fondazione Ghirardi – Villa Contarini di Piazzola sul Brenta è ben lieta di essere stata coinvolta in questa iniziativa, che vede il recupero di un’opera di probabile attribuzione ad Andrea Mantegna, illustre cittadino di Piazzola. Nell’ambito delle attività di promozione culturale, nei vari campi del sapere in particolare dell’arte, della musica e delle scienze mediche, la Fondazione si distingue per l’attenzione che ha sempre dato alla valorizzazione del proprio territorio.

Non si deve dimenticare che Piazzola sul Brenta e Villa Contarini sono centri importanti della vita culturale della Repubblica di Venezia, fin da quando la Villa venne valorizzata dal Doge Contarini ed utilizzata, non solo per la promozione di iniziative musicali, ma anche quale centro importante di incontri a livello diplomatico internazionale. La partecipazione all’iniziativa promossa dai Musei Civici Veneziani è, pertanto, pienamente nella linea della sua tradizione che ci auguriamo possa a lungo proseguire anche per la valorizzazione del suo territorio in sintonia con le Istituzioni veneziane. Giorgio Orsoni, Presidente Fondazione G.E. Ghirardi Onlus

Courtesy Fondazione Musei Civici Venezia. Photo Elisa Chesini

Andrea Mantegna (Isola di Carturo – oggi Isola Mantegna 1431 – Mantova, 13 settembre 1506); nativo di un piccolo villaggio dell’alto Padovano, sulla riva occidentale del Brenta, è stato pittore, incisore e miniaturista. Formatosi a Padova, sposò Nicolosia, sorella di Giovanni Bellini. Stabilitosi nel 1460 a Mantova, fu il grande artista di corte dei Gonzaga. Primo “classicista” della pittura, per tutta la seconda metà del Quattrocento fu l’indiscusso capo-scuola dell’arte rinascimentale nel nord Italia.


Dipinto a tempera, olio e oro su tavola (cm 38×44,5); 1490 – 1495 ca.

Il dipinto rappresenta il tema della Sacra Conversazione: la Madonna e il bambino Gesù in muto dialogo spirituale con San Giovanni Battista fanciullo e sei sante. Dal punto di vista strettamente iconografico, il soggetto sembra legarsi al tema figurativo fiammingo della Virgo inter virgines, vivo soprattutto nelle corti di Francia e Borgogna del secolo XV. Le figure – tutte e solo donne, ad eccezione dei due fanciulli – sono disposte a semicerchio, alcune sedute, altre inginocchiate su di un chiaro terreno, al limitare di un retrostante prato e con un profondo paesaggio aperto alle loro spalle. Una scoscesa quinta rocciosa bruno-scura è sulla sinistra, mentre al centro e verso destra serpeggia un largo fiume, oltre al quale più lontane e chiare quinte montuose fiancheggiano un dosso collinare punteggiato di piccoli alberi frondosi, sopra al quale si apre l’unico limitato spazio di cielo. Minuscole figure popolano il paesaggio: sulla cima del rilievo roccioso a sinistra si scorge San Girolamo eremita penitente con il leone; il fiume è guadato da San Cristoforo col piccolo Gesù sulle spalle; sulla opposta riva del fiume San Giorgio a cavallo combatte il drago; non lontane, pure sulla riva, vi sono minuscole figurine di uomini.

Delle sei sante, formanti l’insolito sacro gineceo, sono identificabili solo Elisabetta, anziana e ammantata e Maria Maddalena, coi lunghi capelli biondi, le prime a sinistra della Madonna. Esse, come la ignota santa a destra della Vergine, portano i panni all’antica della secolare tradizione figurativa cristiana. Invece, le altre tre ignote figure, una all’estrema destra, altre due verso il margine sinistro, vestono in ricchi ed elaborati abiti contemporanei e sfoggiano ricercate acconciature, secondo la moda delle corti italiane databile precisamente intorno al 1490. Possono esse alludere a “ritratti” di gentildonne realmente esistite, poste a impersonare sante o beate col loro stesso nome? Potrebbe tra esse celarsi la celebre Isabella d’Este, giunta a Mantova giovane sposa del marchese Francesco Gonzaga proprio nel 1490? Domande affascinanti, per il momento senza risposta certa.


Contatti per la stampa
Fondazione Musei Civici di Venezia
press@fmcvenezia.it
www.visitmuve.it/it/ufficio-stampa
 
In collaborazione con 
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
roberta@studioesseci.net
simone@studioesseci.net

Bolzano, Rebirth-day 2023 | Wishbox – Piani di ascolto a cura di Spazio5 Openspace

A cura di Spazio5 Openspace

21 dicembre 2023 ore 11.00
Liceo Pascoli – Bolzano

22 dicembre 2023 ore 11.00
Piazzetta Anne Frank – Bolzano

WISHBOX è un’azione culturale che nasce nell’ambito del progetto CUBE, ambiente di riflessione e benessere impostato per intercettare risonanze emotive degli spettatori e offrire spunti di meditazione su determinati stati emotivi. Il box, immaginato come uno spazio di protezione, diffonde suoni, silenzio, voce e proiezioni multimediali; un luogo di raccoglimento e un tempo per vivere un’esperienza sensoriale. 

Attivato nel 2022 in sinergia con l’azione di sviluppo culturale di comunità PIANI D’ASCOLTO, il progetto ha coinvolto gli studenti del Liceo Artistico Pascoli di Bolzano e gli abitanti del quartiere Oltrisarco-Aslago. Proseguito con una presentazione a Spazio Macello attraverso la realizzazione di un ambiente sonoro di testi poetici dell’autore e regista Manuel Canelles con la voce dell’attrice Alessandra Limetti, il progetto si evolve ora nell’azione culturale WISHBOX, una scatola di desideri, appunto, una sperimentazione di distribuzione poetica attraverso un contenitore di sogni, poesie e pensieri positivi. In un’epoca segnata da conflitti su larga scala e capillari tensioni quotidiane o apprensioni legate a una perdurante condizione di precarietà, WISHBOX offre a ciascuno la possibilità di essere raggiunto da (e al contempo stesso di donare) parole di conforto, cura, gentilezza, attenzione. 

Per l’occasione è stato invitato Nazario Zambaldi – artista e insegnante del liceo Pascoli – che ha immaginato un “cubo infinito”, una versione particolare del cubo di Rubik, in cui i colori dei nove quadrati che compongono le facce del cubo sono anch’essi nove anziché sei, aprendo all’infinito il tentativo di creare facce di uno stesso colore.

Il 21 dicembre 2023 alle ore 11.00 nel piazzale d’ingresso della scuola, in occasione del RebirthDay del Terzo Paradiso, i partecipanti (studenti del liceo e abitanti del quartiere) saranno accompagnati dall’attrice Alessandra Limetti e dal docente Andrea Oradini bendati all’interno della struttura per ascoltare le tracce audio diffuse attraverso cuffie audio appositamente predisposte. Al contempo stesso potranno registrare confidenze e desideri che saranno inserite in tempo (quasi) reale nella pagina web dedicata, considerata un’ulteriore faccia del cubo. A completamento dell’installazione relazionale, saranno inoltre distribuite delle cartoline / stickers di nove colori con relativi QrCode che rimandano all’ascolto dei testi sonori.

Il 22 dicembre il cubo sarà trasportato in un corteo di studenti lungo la passeggiata ciclabile che dalla scuola, attraverso il parco Europa, giunge al quartiere Casanova, dove alle ore 11.00 in collaborazione con le Officine Vispa sarà ripetuta l’esperienza con abitanti del quartiere nella piazzetta Anne Frank, sia con l’ascolto delle poesie all’interno del cubo che con la registrazione delle voci che esprimono i desideri del quartiere.

Wishbox è un progetto ideato da Manuel Canelles, in collaborazione con il Liceo Pascoli, la webradio del liceo RadiopascoliWeb, Cineclub Bolzano, Officine Vispa, Teatro Pratiko, Lucia Andergassen, Alessandra Limetti, Cristina Nicchiotti, Andrea Oradini, Nazario Zambaldi.


INFO

Rebirth-day 2023

Wishbox
Wishbox – Piani di ascolto
A cura di Spazio5 Openspace
Da un’idea di Manuel Canelles
Con Alessandra Limetti e Nazario Zambaldi
In collaborazione con: Liceo Pascoli, webradio del liceo RadiopascoliWeb, Cineclub Bolzano, Officine Vispa, Teatro Pratiko, Lucia Andergassen, Cristina Nicchiotti, Andrea Oradini

21 dicembre 2023 ore 11.00
Liceo Pascoli – Bolzano


22 dicembre 2023 ore 11.00
Piazzetta Anne Frank – Bolzano


Contatti e info
Cube | spazio5 
www.spazio5.net/cube

Teatro PraTIko
info@teatropratico.it
tel. 3296768999

Comunicazione
Roberta Melasecca
Ambasciatrice Rebirth Terzo Paradiso

tel. 3494945612
roberta.melasecca@gmail.com