Trieste, Museo Sartorio: ETERNO FEMMININO, Arte tra fascino e discrezione

Gino Parin: Vanità, 1927 ca, olio su tela, 167 x 190 cm, collezione privata

Trieste, Museo Sartorio
21 dicembre 2023 – 1 aprile 2024

Mostra a cura di Federica Luser, Michela Messina e Alessandra Tiddia

Vernice per la Stampa: giovedì 21 dicembre, ore 10

Inaugurazione: giovedì 21 dicembre, ore 11

Più che un melting pot Trieste è una costellazione, più che un crogiolo ove tutto si mescola e amalgama, è una partitura a più voci. «Gente con premesse diverse che deve tentare di conciliare gli inconciliabili, che naturalmente non ci riesce e saltan fuori tipi strani, avventurieri della cultura e della vita […]» (Bobi Bazlen).
Dal prossimo 21 dicembre al primo aprile del 2024, a Trieste, il Museo Sartorio propone un fascinoso viaggio nell’Eterno femminino. Arte a Trieste tra fascino e discrezione 1900 – 1940. La mostra, promossa dall’Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo-Servizio Promozione Turistica, Musei, Eventi culturali e sportivi-P.O. Musei Storici e Artistici del Comune di Trieste, e realizzata da Trart-Società cooperativa di servizi culturali, a cura di Federica Luser, Michela Messina e Alessandra Tiddia, riunisce in quel luogo fascinoso e a suo modo intimo che è il Museo Sartorio, una trentina di ritratti di donne triestine dei primi decenni del ‘900. I dipinti provengono dalle collezioni del Museo Sartorio, dal Museo Revoltella, dalla Collezione d’Arte della Fondazione CRTrieste e da collezioni private, e vogliono offrire uno sguardo particolare su Trieste, attraverso alcune opere dei suoi migliori artisti del secolo.

Una galleria di ritratti femminili propone una Trieste osservata nelle sue pieghe più intime, nei volti e nei corpi di donne di quella borghesia cosmopolita e pluriconfessionale che ha contribuito alla crescita economica e culturale della città nel diciannovesimo secolo e nel primo ‘900. 

Il soggetto della mostra è il mondo femminile, l’eterno femminino. Il focus è su quelle donne triestine i cui sguardi, pose, movenze riflettono la caratteristica principale per cui sono conosciute: quel fascino discreto ma volitivo legato al loro essere indipendenti e sicure di sé. Una sorta di proiezione della coscienza segreta delle donne, ritratte nella loro diversità: muse, amiche, mogli, amanti, donne bellissime e sfrontate, provocanti e soddisfatte, timide e riservate, specchio della Trieste di allora. Un fascino discreto, enigmatico e ambiguo a volte, colto nella mondanità e nel segreto delle stanze.

Antonio Camaur: Ritratto della moglie sul divano blu, 1915 ca.
olio su tela, 97 x 75 cm. Trieste, Museo Sartorio

Franco Asco, Antonio Camaur, Glauco Cambon, Bruno Croatto, Cesare Cuccoli, Oscar Hermann Lamb, Mario Lannes, Pietro Lucano, Giannino Marchig, Piero Marussig, Giovanni Mayer, Argio Orell, Gino Parin, Nino Poliaghi, Arturo Rietti, Ruggero Rovan, Edgardo Sambo, Carlo Sbisà, Cesare Sofianopulo, Vito Timmel, Carlo Wostry sono gli autori delle opere scelte per questa esposizione.

L’arco temporale in cui sono state realizzate le opere si concentra sui primi quattro decenni del XX secolo, anni particolari e di grandi cambiamenti, sospesi tra euforia e dramma a causa delle trasformazioni epocali di una città che, dopo la Prima Guerra Mondiale, vede il proprio mondo sgretolarsi e poi ricostruirsi in forme e modi diversi. Diverse ed eterogenee sono le sensibilità artistiche e i linguaggi espressivi che, pur strettamente determinati da un’esigenza di realtà – una costante dell’arte a Trieste per tutto il ‘900 – oscillano tra i riferimenti simbolisti e postimpressionisti e le atmosfere legate al mondo del Déco come a quelle del Realismo Magico.

Ma ciò che raccorda queste raffigurazioni del femminile, il comune denominatore delle opere selezionate, sta in quell’equazione sottile, talvolta celata, altre volte più manifesta fra queste figure e Trieste, quel fascino discreto e perturbante, quella “scontrosa grazia” che affiora nelle pose, nelle espressioni dei volti, ma anche in uno sguardo, nel rapporto fra l’effigiata e il contesto, spesso espresso da un dettaglio o raccontato nello spazio della tela e che riflette l’immagine di un’essenza sottile, quella di una città controversa: Trieste, appunto.

Scultura e pittura si intrecciano nelle splendide sale del Museo Sartorio, luogo ideale per l’esposizione di questi capolavori della scuola triestina che negli interni di una dimora storica vengono idealmente restituiti all’atmosfera per i quali erano stati concepiti.


Informazioni:
 
Museo Sartorio
Largo Papa Giovanni XXIII, 1 – Trieste
+39 040 675 9321
museosartorio@comune.trieste.it
 
Apertura:
21 dicembre 2023 – 1 aprile 2024
da giovedì a domenica, dalle 10.00 alle 17.00
Chiuso nelle giornate festive del 25 dicembre e 1 gennaio.
Aperto il 26 dicembre.
 
Ingresso libero
 
Ufficio Stampa:
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo, Padova
Tel. 049663499
Ref. Roberta Barbaro, roberta@studioesseci.net

Roma: Presentazione del Volume “CARL’ANTONIO GRUE (1655-1723)”

Carl’Antonio Grue, Piatto con “Selene che abbraccia Endimione dormiente”, fine sec. XVII-inizio sec. XVIII, Ø cm 18,1, Museo della Ceramica, Castelli d’Abruzzo (TE).

REGIONE ABRUZZO
FONDAZIONE PESCARABRUZZO
FONDAZIONE DEI MUSEI CIVICI DI LORETO APRUTINO
DIPARTIMENTO DI LETTERE, ARTI E SCIENZE SOCIALI
Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara
MUSEO NAZIONALE DI CASTEL SANT’ANGELO

CAPOLAVORI DELLA MAIOLICA BAROCCA CASTELLANA
DALLE COLLEZIONI PUBBLICHE ABRUZZESI
 
a cura di Pierluigi Evangelista e Maria Cristina Ricciardi

Lunedì 18 dicembre 2023 alle ore 17:30, verrà presentato presso la Cappella dei Condannati del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo in Roma, il Volume Carl’Antonio Grue (1655-1723). Capolavori della maiolica barocca castellana dalle collezioni pubbliche abruzzesi.
La Fondazione dei Musei Civici di Loreto Aprutino, unitamente alla Regione Abruzzo, alla Fondazione Pescarabruzzo, al Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali dell’Università degli studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara ed al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, attraverso l’attuazione di questo importante progetto editoriale unico nel suo genere, intendono celebrare la memoria di Carl’Antonio Grue (Castelli 1655 – 1723), indubbiamente considerato il più importante decoratore di maioliche del panorama artistico italiano del suo tempo, molto noto anche in ambito internazionale. Il Volume viene pubblicato in occasione della ricorrenza del terzo centenario della sua scomparsa, grazie al sostegno offerto dalla Regione Abruzzo.

Il taglio che si è voluto privilegiare, per questa monografia inserita nella Collana “Arte e Cultura” della Fondazione Pescarabruzzo, è stato quello di porre in rilievo l’opera del grande maestro castellano in relazione alle pubbliche Raccolte presenti nel territorio abruzzese, sottolineando l’importanza che queste assumono nel documentare e nel promuovere l’alto valore della sua opera.

Carl’Antonio Grue, Zuppiera con caccia al cinghiale sul verso e lotta tra un cavaliere ed un centauro sul recto, 1675-1680, Ø cm 30, h. cm 19, Fondazione Museo R. Paparella Treccia e M. Devlet, Pescara.

Il Museo Acerbo di Loreto Aprutino, tramite l’attuazione di questa ambiziosa iniziativa culturale e attraverso la stretta collaborazione instaurata con il Museo d’Arte Costantino Barbarella di Chieti, il Museo Capitolare di Atri, il Museo delle Ceramiche di Castelli, la Fondazione Museo R. Paparella Treccia e M. Devlet di Pescara, ha assunto il ruolo di capofila e referente delle collezioni pubbliche regionali, nell’attività di divulgazione e valorizzazione del considerevole patrimonio ceramico, dislocato sul territorio abruzzese e conservato nei musei sopra citati.

Carl’Antonio Grue, Coppia di grandi vasi da pompa con episodi della Storia di Mosé, fine XVII secolo, h. cm 60, Museo d’Arte “Costantino Barbella”, Chieti.

Il Volume a cura di Pierluigi Evangelista, direttore dei Musei Civici di Loreto Aprutino e di Maria Cristina Ricciardi del Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, è arricchito da saggi e contributi sui repertori museali.


Scheda Volume
2023
Collana “Arte e Cultura” della Fondazione Pescarabruzzo
Pagg. 133
 
Ufficio Stampa
StudioBegnini | studiobegnini.it | info@studiobegnini.it

Altamura, FOSM: L’Orchestra Sinfonica di Matera nel “Don Chisciotte alle nozze di Gamaccio”

L’ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA AL TEATRO MERCADANTE DI ALTAMURA NEL CONCERTO D’OPERA

L’atto unico composto da Saverio Mercadante è rappresentato per la prima volta nella città che ha dato i natali al musicista. L’Orchestra Sinfonica di Matera è diretta dal Maestro Angelo Gabrielli.

Don Chisciotte alle nozze di Gamaccio, opera in un solo atto di Francesco Saverio Mercadante, sarà rappresentata per la prima volta ad Altamura, la città che nel 1795 diede i natali al musicista.
L’opera in forma di concerto, una coproduzione della Fondazione Orchestra Sinfonica di Matera (Fosm) e della Teatro Mercadante srl, andrà in scena domenica 17 dicembre con inizio alle 20:30 al Teatro Mercadante di Altamura.

La partitura, persa e ritrovata nel 2005 al Conservatorio San Pietro a Maiella di Napoli, è affidata all’Orchestra Sinfonica di Matera diretta dal Maestro Angelo Gabrielli. Sul palco i solisti: il basso Rocco Cavalluzzi (Don Chisciotte); il baritono Stefano Marchisio (Sancio Panza); il tenore Matteo Macchioni (Basilio); il soprano Martina Tragni (Chiteria); il tenore Stefano Colucci (Gamaccio); il baritono Carlo Sgura (Don Diego); il soprano Elena Finelli (Cristina).

La prima rappresentazione del Melodramma Giocoso, il Don Chisciotte alle nozze di Gamaccio su libretto di Stefano Ferrero andò in scena a Cadice nel 1830. Magnificamente divertente e drammaticamente innovativo, combina uno stile napoletano alla moda, con elementi di musica folk spagnola. La scena parte in casa di Don Diego dove si deve svolgere un matrimonio: Chiteria ha giurato amore eterno a Basilio ma il padre vuole farla sposare con Gamaccio, giovane semplice ma ricco. Basilio fa di tutto per impedire il matrimonio, ma inutilmente, finché scopre un trucco che gli permetterà di sposarla. Don Chisciotte e Sancio Panza, invitati al matrimonio, saranno fondamentali per la riuscita dello stratagemma di Basilio. Chisciotte, nell’ avventura narrata da Stefano Ferrero, con i suoi grandi ideali e il suo eloquio, corona il sogno dei due amanti perché come ogni cavaliere crede nella pace, nell’onore e nella difesa dei più deboli, sconfiggendo i nemici che di volta in volta incontra.

I biglietti, al costo di 20 euro, ridotto studenti euro 10, si possono acquistare online su vivaticket.com.

Il prossimo appuntamento della stagione autunnale della Fosm è in calendario il 23 dicembre. Alle 20 nella Parrocchia Sant’Agnese, a rione Agna a Matera, il Maestro Saverio Vizziello dirigerà l’Orchestra Sinfonica di Matera eseguirà il poema sinfonico corale composto da Mons. Valentí Miserachs: “Nadal, El Pessebre Vivent dels Prats de Rei” per orchestra, cori e soprano solista. All’orchestra si affiancheranno le voci dei cori: I cantori materani, diretto dal M° Sandra Barbaro, il coro Pierluigi da Palestrina, diretto dal M° Carmine Antonio Catenazzo, e il Coro di voci bianche diretto dal M° Maria Maddalena Notarstefano e la voce solista del soprano Enrica Musto. L’intero ricavato del concerto sarà devoluto al comitato promotore della Fondazione Aura Blu, la cui missione è realizzare un centro semi residenziale per le persone autistiche adulte.

Informazioni sul concerto:
Domenica 17 dicembre ore 20:30 – Teatro Mercadante – Altamura
DON CHISCIOTTE ALLE NOZZE DI GAMACCIO
Concerto d’opera in collaborazione con il Teatro Mercadante di Altamura
Don Chisciotte alle nozze di Gamaccio
Opera in un atto di Saverio Mercadante
ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA
Direttore: Angelo Gabrielli
 
Prossimi appuntamenti a dicembre:
Sabato 23 dicembre ore 20:00 – Parrocchia Sant’Agnese- Matera
NADAL, EL PESSEBRE VIVENT DELS PRATS DE REI
Musiche di Mons. Valentí Miserachs
Enrica Musto – soprano
I cantori materani – M° del coro Sandra Barbaro
Pierluigi da Palestrina – M° del coro Carmine Antonio Catenazzo
Coro di voci bianche – M° del coro Maria Maddalena Notarstefano
ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA
Direttore: Saverio Vizziello

La Fondazione Orchestra Sinfonica di Matera è partecipata da Comune di MateraProvincia di Matera e Conservatorio Egidio Romualdo Duni di Matera che ne sostengono le attività.

A queste istituzioni si aggiungono: il Ministero della Cultura che ha ammesso l’Orchestra al percorso per il riconoscimento quale ICO Istituzione Concertistica Orchestrale e la sostiene attraverso il Fondo Unico per lo Spettacolo (Fus), e la Regione Basilicata, che la sostiene con fondi regionali.

La stagione concertistica 2023, con la direzione artistica del Maestro Saverio Vizziello, è realizzata in collaborazione con il Teatro Mercadante di Altamura, il Festival Duni, Soroptimist Club di Matera, il Premio Internazionale Paganini e si svolge con il sostegno dei Comuni di: Accettura, Bernalda, Garaguso, Grassano, Irsina, Miglionico, Montalbano Jonico, Montescaglioso, Nova Siri Scalo, Pisticci, Policoro, Pomarico, Scanzano Jonico, Stigliano, Tursi e Valsinni, l’Arcidiocesi di Matera – Irsina – Tricarico, il Comitato organizzatore dei festeggiamenti per Maria Santissima della Bruna.


Informazioni su biglietti, prevendita e contatti:
Biglietti:
Ingresso singolo 20,00 € (*)
Ingresso singolo ridotto studenti 10,00 € (*)

Come acquistare a Altamura:
Biglietteria:
· Teatro Mercadante, in via dei Mille n.159 a Altamura. Dal martedì al sabato, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Lunedì chiuso.
· On line: https://www.vivaticket.com/it/venue/teatro-mercadante/511367061

Sissi Ruggi
addetto stampa
della Fondazione Orchestra Sinfonica di Matera – FOSM
e-mail ufficiostampa@orchestrasinfonicamatera.it