Bassano del Grappa (Vi), Museo Civico: L’arte dell’incisione a Venezia

Jacopo de’ Barbari, Veduta di Venezia, 1500. Bassano del Grappa, Museo Civico.
© Musei Biblioteca Archivio Bassano del Grappa, foto Matteo De Fina
RINASCIMENTO IN BIANCO E NERO
L’ARTE DELL’INCISIONE A VENEZIA (1494–1615)
Bassano del Grappa (Vi), Museo Civico
2 marzo – 23 giugno 2024

A cura di Giovanni Maria Fara e David Landau

Due sedi, un’unica grande mostra, un unico grande progetto: dal 2 marzo al 23 giugno 2024 al Museo Civico di Bassano del Grappa, e dal 8 marzo al 3 giugno 2024 a Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano, apre al pubblico “Rinascimento in bianco e nero. L’arte dell’incisione a Venezia (1494-1615)”, una rassegna d’eccezione dedicata alle “felicissime linee nere” dell’incisione veneziana e a quell’autentica rivoluzione mediatica che fu la nascita e la diffusione della stampa, fenomeno epocale che investì l’Europa e trasformò Venezia in un imprescindibile crocevia di esperienze artistiche, generando alcune delle più affascinanti realizzazioni di tutto il Rinascimento.

A cura di Giovanni Maria Fara e David Landau, tra i maggiori studiosi dell’arte incisoria, e da un autorevole comitato scientifico, la mostra propone oltre 180 capolavori grafici, circa 90 opere per sede, appartenenti al ricco corpus grafico delle raccolte civiche di Bassano del Grappa e a rilevanti collezioni pubbliche e private.

L’esposizione, nelle due sedi di Bassano del Grappa e Venezia, racconterà per la prima volta lo sviluppo dell’incisione rinascimentale veneziana nell’ottica di una condivisa valorizzazione del patrimonio grafico veneto, di cui i due istituti custodiscono alcune delle collezioni più prestigiose. Nei due percorsi sarà presentata una significativa selezione di capolavori di artisti italiani ed europei del XVI secolo che rivoluzionarono il modo stesso di guardare alla realtà: Andrea Mantegna, Albrecht Dürer, Jacopo de’ Barbari, Tiziano e le botteghe dei suoi incisori, Tintoretto, Veronese, Benedetto Montagna, Ugo da Carpi, Domenico Campagnola, Agostino Carracci e Giuseppe Scolari.

“La valorizzazione del patrimonio culturale cittadino e la stretta collaborazione con realtà di valore e prestigio sono due delle linee che hanno caratterizzato l’agire della nostra Amministrazione” dichiara il Sindaco di Bassano del Grappa, Elena Pavan.

Agostino Carracci da Tintoretto, Minerva allontana Marte dalla Pace e dall’Abbondanza, 1589. Bassano del Grappa, Museo Civico. © Musei Biblioteca Archivio Bassano del Grappa, foto Matteo De Fina.

“Questa esposizione ne è una ulteriore testimonianza: dopo Marinali, Canova e i Bassano, un appuntamento frutto del lavoro di un comitato curatoriale di caratura internazionale, che porta all’attenzione del pubblico e degli appassionati opere di straordinari artisti. Bassano vanta una lunga tradizione nel campo della stampa, a partire dalla famiglia Remondini e dalla loro fiorente attività; alla loro passione per l’arte incisoria e alla loro generosità dobbiamo anche molti dei capolavori esposti”.

La mostra costituisce inoltre il punto culminante di un importante progetto di studio e recupero del prezioso patrimonio grafico di ambo i musei: il restauro di 250 capolavori, di cui 87 in mostra, delle collezioni bassanesi e di 60 tra le 92 in mostra di quelle veneziane. Un’imponente campagna di restauro resa possibile grazie al rilevante finanziamento di Save Venice, Inc. con il generoso sostegno di The Versailles Foundation, Inc., per la sede di Bassano del Grappa, e con il generoso sostegno di Mary Ellen Oldenburg e Tina Walls, per la sede di Venezia.

La mostra vedrà i massimi raggiungimenti dell’arte incisoria misurarsi con i temi fondanti dell’arte veneziana del Rinascimento: il paesaggio, i teleri, la pittura narrativa, le eleganti figure femminili, il rapporto con le differenti tradizioni artistiche, una personale idea dell’antichità.

Grazie alle stampe, oggetti immediatamente moltiplicabili, facilmente trasportabili, che non recano in sé alcuna precisa considerazione dei confini geografici e linguistici, Venezia si pose infatti come imprescindibile crocevia di esperienze artistiche in continuo, tumultuoso e interminabile aggiornamento. Fu Venezia, infatti, il luogo in cui nacquero e vennero commercializzate alcune delle più importanti e affascinanti realizzazioni grafiche ed editoriali di tutto il Rinascimento. Protagonista di una vera e propria rivoluzione mediatica, l’arte incisoria investì capillarmente non solo l’Europa ma tutto il mondo allora conosciuto, diffondendo stili e idee: un fenomeno epocale, paragonabile alla diffusione del digitale che ha trasformato lo stile di vita globale negli ultimi decenni.

Cornelis Cort da Tiziano, Ruggero libera Angelica, 1565. Bassano del Grappa, Museo Civico. © Musei Biblioteca Archivio Bassano del Grappa, foto Matteo De Fina.

Secondo un percorso cronologico-tematico articolato in dieci sezioni, le due esposizioni immergeranno i visitatori nell’universo monocromatico della stampa grazie anche ad un allestimento che condurrà il pubblico alla scoperta di un’arte raffinata e sorprendente, ricercata da tutti i collezionisti, volano per la diffusione delle più importanti novità artistiche del tempo, e lo farà svelando i segreti delle sue differenti tecniche e l’articolazione delle botteghe di stampatori dell’epoca.

In particolare, al Museo Civico di Bassano del Grappa, l’allestimento scenografico e suggestivo è firmato dal regista teatrale, premiato con l’European Opera Director Prize nel 2015, Andrea Bernard.

La mostra sarà inoltre affiancata dall’importante e omonima pubblicazione scientifica, volume di oltre 350 pagine pubblicato sia in lingua italiana che in lingua inglese. I curatori, David Landau e Giovanni Maria Fara, hanno riunito il comitato scientifico di statura internazionale che ha contribuito alla stesura dei saggi a corredo delle schede di catalogo delle opere esposte, saggi che offrono importanti aggiornamenti sugli studi di settore. Gli autori, oltre ai due curatori David Landau e Giovanni Maria Fara, sono Laura Aldovini e Silvia Urbini, co-curatrici insieme a David Landau dell’Atlante delle xilografie italiane del Rinascimento, presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia; Mattia Biffis, professore associato presso l’Università degli Studi di Messina – Dipartimento di Civiltà antiche e moderne; Paul Holberton, uno dei più autorevoli studiosi, a livello internazionale, di Giorgione e del Rinascimento italiano; Ilaria Andreoli, faculty member presso l’Institut National d’Histoire de l’Art (INHA) di Parigi; Giorgio Tagliaferro, professore associato di Storia dell’arte presso l’Università di Warwick; Samuel Vitali, redattore dal 2010 delle “Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz”; Jamie Gabbarelli, curatore responsabile della collezione di opere europee su carta dal XV al XVIII secolo presso l’Art Institute di Chicago.

Ad accompagnare poi il percorso espositivo bassanese, inoltre, sarà rivolto a famiglie e scuole di ogni ordine e grado il progetto didattico Visto…si stampi!, basato su metodologie didattiche innovative e ideato da Daniele Fraccaro, in collaborazione con docenti esperti di pedagogia dell’arte e delle pratiche incisorie dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Il progetto proporrà attività, visite animate e laboratori didattici coinvolgenti e comunicativi che favoriranno l’accessibilità e la fruizione da parte di un pubblico ampio e diversificato.

Nicolò Boldrini da Tiziano, Caricatura del Laocoonte, 1540-1550 c. Bassano del Grappa, Museo Civico. © Musei Biblioteca Archivio Bassano del Grappa, foto Matteo De Fina.

L’appuntamento con le attività educative a Ca’ Rezzonico sarà con Stampatori all’opera, un’attività di laboratorio svolta in collaborazione con gli studenti dei corsi di Grafica d’arte e di Didattica dell’arte dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Le scuole potranno scoprire la Venezia nel Settecento con una speciale introduzione alla mostra, mentre l’itinerario per adulti ripercorrerà l’ultima grande stagione della pittura veneziana Da Tiepolo a Canaletto.

“Nella loro lunga storia è la prima volta che le due istituzioni portano avanti un progetto comune” afferma Alberto Craievich, Responsabile di Ca’ Rezzonico, “un progetto volto alla valorizzazione del proprio patrimonio attraverso due iniziative parallele ma unite da un unico catalogo”. “Due prestigiose collezioni – prosegue Barbara Guidi, Direttrice dei Musei Civici di Bassano del Grappa – sono oggi unite da un percorso espositivo e di ricerca volto a far conoscere, scoprire e riscoprire, in modo nuovo e sorprendente, una delle pagine più rilevanti della storia dell’arte del Rinascimento veneto.”

A distanza di alcuni decenni dalla memorabile esposizione londinese The Genius of Venice (1983-1984) e dalla fondamentale pubblicazione The Renaissance Print (1994), la mostra Rinascimento in bianco e nero. L’arte dell’incisione a Venezia (1494–1615) e relativo catalogo costituiscono un’occasione unica per riportare l’attenzione su una pagina determinante dell’arte europea dell’epoca moderna, e per permettere al pubblico di avvicinarsi a un’arte, quella dell’incisione, che fu in grado di dialogare con le conquiste della pittura, quando non addirittura di influenzarla, quasi che l’una fosse lo specchio dell’altra.

La mostra è promossa e organizzata con Fondazione Musei Civici Venezia e Save Venice, Inc.
Con il patrocinio di Regione del Veneto e Etra S.p.A.
In collaborazione con Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza e Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna
Con il sostegno di Fondazione Banca Popolare di Marostica Volksbank Fondazione Giuseppe Roi Onlus
Mecenate in Art bonus per il progetto didattico Visto…si stampi! Fondazione Cariverona

Ufficio Stampa
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Roberta Barbaro
+39 049 663499
roberta@studioesseci.net

Ufficio Stampa Comune di Bassano del Grappa
Chiara Padovan
+39 0424 519373
ufficiostampa@comune.bassano.vi.it

Ufficio Comunicazione Musei Civici
Paolo Umana
+39 0424 519919
museo@comune.bassano.vi.it

DO UT DO dona il mobile “NINO” del fotografo Nino Migliori alla collezione permanente del MAMbo

DO UT DO dona il mobile “NINO” alla collezione permanente del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna

DO ut DO, grazie al contributo di PwC Italia, omaggia il MAMbo e tutta la città dell’opera del fotografo bolognese più amato e stimato nel panorama artistico italiano Nino Migliori

7 marzo 2024 Ore 17.00
Sala Conferenze MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna

Giovedì 7 marzo 2024, alle ore 17.00, presso la Sala Conferenze del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna in via don Minzoni 14, Do ut do donerà – grazie al contributo di PwC Italia – il mobile “NINO” alla collezione permanente del museo, rendendo omaggio a tutta la città dell’opera del fotografo bolognese più amato e stimato nel panorama artistico italiano: Nino Migliori.

Esposto per la prima volta in Arte Fiera 2021 nello stand di do ut do, il mobile è stato disegnato dall’architetto e designer Michele De Lucchi in collaborazione con il designer Alberto Nason, con un legno progettato da Ettore Sottsass per ALPI.

Si tratta di un esemplare unico, parte della collezione do ut do 2021, creato con lo scopo di proteggere le fotografie di Nino Migliori contenute nel libro d’artista Museum, realizzato anch’esso in copia unica dalla rilegatrice d’arte Sandra Varisco e contenente le 596 immagini della mostra di Nino Migliori dal titolo “Via Elio Bernardi, 6, ritratti alla luce di un fiammifero”, esposta al Museo Civico Archeologico di Bologna nel 2021.

Museum, firmato e datato da Nino Migliori, si compone di 12 volumi che vanno a formare una vera opera dell’antica arte italiana della rilegatura, ognuno dei quali contiene 5 leporelli che proteggono e conservano 10 fotografie ciascuno: 60 leporelli, per un totale di 596 foto.
I 12 contenitori sono accompagnati da un fascicolo di 32 pagine stampato e rilegato ad arte su cartoncino identico ai leporelli, che contiene i nomi dei soggetti ritratti e la loro collocazione, consentendo un rapido accesso ad ogni fotografia della mostra, oltre che ad un hard-disk contenente la video- intervista tra Nino Migliori e il gallerista Massimo Minini.

Le 596 immagini sono custodite in leporelli di carta antiacida da conservazione e protette da velina a ph neutro, soluzione che permette di esporre in modo agevole parte o l’intera mostra fotografica. I cofanetti sono realizzati in tela Buckram Premium e dorso in pelle Box, mentre la grafica è impressa a bassorilievo con inserto in pelle rossa.

La successione dei 12 contenitori compone il nome dell’autore delle fotografie scritto in rosso: NINO MIGLIORI.

In merito a quest’opera di Nino Migliori si sono espressi Elisabetta Sgarbi – direttore generale e direttore editoriale della casa editrice “La Nave di Teseo” – e l’editor in chief Eugenio Lio: “Nino Migliori, in questi ritratti in bianco e nero alla luce di un fiammifero non sembra restituirci una realtà, piuttosto che ne crei una parallela; non sembra che Migliori compia un procedimento (neo)realista. Più che di ritratti, si dovrebbe parlare di “inquieti riconoscimenti”. Chi viene fotografato, la persona in carne e ossa, è e non è il soggetto ritratto. Il riconoscimento c’è certamente: “Sono io”, dirà la persona. Ma il riconoscimento avviene solo per quel tanto utile a sentire che “sono proprio io” quella figura ma attraversata da una corrente aliena. Un riconoscimento di sé come un altro, inquieto, mobile. Sono proprio io il soggetto ritratto, eppure non sono già più io: questa è l’essenza temporale di ogni fotografia. Ma in più, nel ritratto di Migliori, forse, “sono come non sono mai stato” e neppure sarò: qualcosa di bianco e nero, qualcosa di assoluto, sciolto dalla realtà dei colori”.

Anche lo storico e critico dell’arte Ascanio Kurkumelis ha condiviso la sua opinione sull’opera, affermando che: “Ogni nome custodisce in sé una piccola parte di destino di chi lo porta. Scegliere un nome è un atto creativo e generativo, che si lega all’immaginario e al mondo delle idee. NINO è un’opera progettata dall’architetto e designer Michele De Lucchi realizzata in legno Alpi Sottsass Red, che raccoglie, contiene, custodisce e rivela il lavoro fotografico Via Elio Bernardi, 6 […] Questo corpo-opera, come una madre e un nido, protegge e dà alla luce i tanti volti che hanno scritto, nel tempo, il corso di questa storia. NINO è un’idea divenuta realtà, unica ed irripetibile, come ognuno dei volti raccolti al suo interno, come ognuno di noi. Il progetto donato dall’architetto De Lucchi, nella sua natura multiforme, è un ritratto di Migliori, fatto con la materia del mondo e con quella dei sogni”.

È prevista la partecipazione di importanti ospiti. Saranno presenti:

  • Nino Migliori, fotografo
  • Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
  • Michele De Lucchi, architetto e designer
  • Sandra Varisco, rilegatrice d’arte
  • Elena Di Gioia, delegata alla Cultura Comune di Bologna e Città Metropolitana
  • Ascanio Kurkumelis, storico e critico d’arte
  • Marco Sammicheli, curatore per il settore design, moda e artigianato di Triennale Milano e direttore del Museo del Design Italiano
  • Roberto Sollevanti, Partner – PwC
  • Vera Negri Zamagni, docente di Storia Economica, UNIBO e SAIS Europe – JHU

Modererà Lavinia Savini, avvocato esperto di proprietà intellettuale.

L’evento è ad ingresso libero, posti limitati fino ad esaurimento.

In occasione dell’evento sarà possibile acquisire, dietro contributo all’Associazione Amici della Fondazione Hospice, ilcatalogo “Nino Migliori – Via Elio Bernardi, 6” contenente tutte le foto, in ordine alfabetico, presenti nei volumi all’interno del mobile, stampato su carta patinata e in quadricromia per mantenere un’altissima qualità delle foto in bianco e nero. Inoltre, sarà disponibile anche il libro/catalogo di do ut do “In Coscienza” che raccoglie le 24 opere degli artisti che hanno preso parte all’VIII edizione della biennale, assieme a più di 130 contributi di personaggi della contemporaneità che si distinguono nell’ambiente lavorativo e sociale in cui vivono. Artisti, curatori, collezionisti, critici d’arte, direttori museali, professori universitari, attori, scrittori e autorità che hanno condiviso dettagli, approfondimenti e spunti di riflessione sul tema della coscienza, filo conduttore dell’edizione 2024.


Do ut do, nasce a Bologna nel 2011 nel contesto delle attività di raccolta fondi dell’Associazione Amici della Fondazione Hospice Seràgnoli, organizzazione non-profit che opera nel campo dell’assistenza, formazione, ricerca e divulgazione della cultura delle cure palliative. Do ut do è un progetto charity, ideato da Alessandra D’Innocenzo Fini Zarri, di grande rilevanza culturale che unisce arte ed etica proponendo mostre ed eventi dedicati all’arte, architettura, design coinvolgendo artisti di fama internazionale, istituzioni, gallerie, imprese e collezionisti per riflettere su diversi temi legati alla contemporaneità. Oltre a esplorare le ultime tendenze artistiche, do ut do promuove valori etici e sociali, evidenziando come l’arte possa essere uno strumento potente per affrontare questioni cruciali della nostra società. L’intero progetto si basa sul “dare per dare” che si oppone, o quanto meno si discosta da un utilitaristico o egoistico “dare per ricevere”. Nel corso degli anni, do ut do è infatti diventato un catalizzatore di creatività e impegno, connettendo responsabilità e sensibilità, etica ed estetica, dimensione sociale e individuale.


INFORMAZIONI UTILI

QUANDO: 7 marzo 2024, ore 17.00
DOVE: Sala Conferenze MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, via don Minzoni 14
 
INGRESSO LIBERO, POSTI LIMITATI FINO AD ESAURIMENTO
 
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M+M: Maratona e Musei – Settore Musei Civici e Settore Sport del Comune di Bologna uniscono per la prima volta sport e cultura

Anfora Panatenaica con scena gara di corsa a piedi
Materiale: ceramica, h 62 cm
Datazione: 440-435 a.C. 
Provenienza: Bologna, tomba 110 Necropoli Arnoaldi
Bologna, Museo Civico Archeologico, n. inv. 18040
Descrizione: questa grande anfora e il pregiato olio d’oliva di produzione attica che conteneva, costituivano il premio per i vincitori nelle gare sportive delle Grandi Panatenee. Lungo la colonna di sinistra, è dipinta l’iscrizione in greco “ton Athenethen athlon” (premio dai giochi ad Atene). Sull’altro lato è invece raffigurata la disciplina sportiva: una gara di corsa tra due fanciulli, mentre un terzo, già coronato vincitore, conversa con un giudice di gara. 
Courtesy Settore Musei Civici Bologna | Museo Civico Archeologico

M+M: Maratona e Musei
Il Settore Musei Civici e il Settore Sport del Comune di Bologna uniscono per la prima volta sport e cultura in occasione della terza edizione della Maratona di Bologna in programma domenica 3 marzo 2024, offrendo ai partecipanti delle gare visite guidate sul tema dello sport e agevolazioni per conoscere il patrimonio museale civico.

Per la prima volta il Settore Musei Civici Bologna si unisce al Settore Sport del Comune di Bologna in occasione della Maratona di Bologna con l’iniziativa M+M: Maratona e Musei. Cultura e sport si incontrano per ampliare l’accesso al patrimonio museale cittadino e rendere i musei civici di Bologna luoghi sempre più accessibili e inseriti nei circuiti del turismo locale, nazionale e internazionale.

La terza edizione della manifestazione sportiva vedrà lo svolgimento di diverse gare nella giornata di domenica 3 marzo 2024Bologna Marathon con i suoi 42,195 Km, la 30 Km dei Portici, dedicata a uno dei simboli più caratteristici e importanti della città, l’edizione XX della UnipolMove RUN TUNE UP, storica mezza di Bologna e la Tecnocasa Bologna CityRun, non competitiva di 5 Km. Prevista inoltre per sabato 2 marzo la prima Tigotà Kids Marathon, un appuntamento speciale dedicato a bambine e bambini, dai 4 ai 10 anni.

Presentando alle casse dei musei civici il pettorale (fisico o in foto) di almeno una delle cinque competizioni, i partecipanti avranno diritto ad alcune agevolazioni, per sé e per due accompagnatori:
• partecipazione gratuita a 40 visite guidate tematiche in lingua italiana e inglese e a uno speciale servizio di accoglienza nelle sale, nelle giornate di venerdì 1, sabato 2 e domenica 3 marzo 2024, in sette sedi museali (Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo internazionale e biblioteca della musica, Museo del Patrimonio Industriale, Museo civico del Risorgimento, Cimitero Monumentale della Certosa) per raccontare storie di sport e non solo legate alle collezioni dei musei;
• ingresso ridotto in tutti i musei civici che prevedono un biglietto di ingresso a pagamento (Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Museo internazionale e biblioteca della musica, Museo del Patrimonio Industriale, Museo civico del Risorgimento), valido dal 1 marzo al 30 giugno 2024;
• distribuzione gratuita di spillette ricordo con il logo dell’iniziativa M+M: Maratona e Musei.

Catalogo M.M. 1939 – Courtesy Archivio Mazzetti Tozzi
Programma delle visite guidate e delle attività di mediazione:

Museo Civico Archeologico (via dell’Archiginnasio 2)
Lo sport nel mondo antico / Sport in the ancient world
I capolavori del Museo Civico Archeologico di Bologna / Masterpieces of the Archaeological Museum of Bologna
Accanto ad un percorso introduttivo che guida i visitatori alla conoscenza dei capolavori del museo, una visita guidata a tema sullo sport nel mondo classico, dove lo sport e l’agonismo non erano solo una pratica “igienica”, ma avevano – soprattutto nel mondo greco – implicazioni morali e politiche ed arrivavano a toccare molti ambiti della vita, fra cui quello cultuale e funerario. Sport quindi nella statuaria monumentale, sulla ceramica, sulle monete, nei bronzetti, nei luoghi e negli oggetti della cura quotidiana del corpo, a ribadire una ritualità che, dal mondo greco, passando attraverso quello etrusco e romano, dura fino ai nostri giorni.

Venerdì 1 e sabato 2 marzo 2024
ore 10.30: visita guidata in italiano 
Lo sport nel mondo antico

ore 10.30: visita guidata in inglese 
Masterpieces of the Archaeological Museum of Bologna

ore 15.30: visita guidata in italiano 
I capolavori del Museo Civico Archeologico di Bologna

ore 15.30: visita guidata in inglese 
Sport in the ancient world


Domenica 3 marzo 2024
ore 10.30: visita guidata in italiano 
I capolavori del Museo Civico Archeologico di Bologna

ore 10.30: visita guidata in inglese 
Sport in the ancient world

ore 15.30: visita guidata in italiano 
Lo sport nel mondo antico

ore 15.30: visita guidata in inglese 
Masterpieces of the Archaeological Museum of Bologna


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Museo Civico Medievale (via Alessandro Manzoni 4)
Il gioco guerresco: lo sport preferito dai nostri antenati bolognesi / The warrior game: the favorite sport of our Bolognese ancestors
Un percorso dedicato al gioco guerresco in epoca medievale e moderna. Nati per mantenere in allenamento i nobili cavalieri nei periodi di pace e soprattutto per esibire il potere, le giostre e i tornei furono sempre molto apprezzati dalle diverse classi sociali. Lance, armature, elmi, cimieri e sproni accompagneranno il visitatore nel mondo cavalleresco bolognese.

Sabato 2 marzo 2024
ore 10.30: visita guidata in italiano e in inglese
ore 15.30: visita guidata in italiano e in inglese

Domenica 3 marzo 2024
ore 10.30: visita guidata in italiano e in inglese

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MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna (via Don Giovanni Minzoni 14)
Corpi in movimento / 

Moving bodies

Il corpo per gli artisti è sempre stato una “tela bianca” da cui partire. Dall’impronta della mano lasciata all’interno delle grotte dagli uomini primitivi agli schizzi di colore di Jackson Pollock per arrivare alle performance degli anni ’70, la corporeità, la gestualità e l’azione sono il punto cardine di molte opere del passato e del presente. Una visita alla collezione permanente del MAMbo sarà il punto di partenza per riflettere insieme su come gli artisti contemporanei hanno studiato il corpo, lo hanno rappresentato e lo hanno fatto diventare protagonista indiscusso della loro poetica.

Venerdì 1, sabato 2 e domenica 3 marzo 2024
ore 10.30 e 15.30: visita guidata in italiano
ore 10.45 e 15.45: visita guidata in inglese

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Museo internazionale e biblioteca della musica (Strada Maggiore 34)
Musica da vedere / 1st movement!
10 buoni motivi per una visita unica al Museo della Musica di Bologna.
Dal racconto del viaggio di Mozart a Bologna, al manoscritto autografo de 
Il Barbiere di Siviglia
 di Rossini, dall’unica copia del primo spartito a stampa della storia dell’umanità, ad alcuni strumenti musicali davvero particolari… Questi sono solo alcuni dei motivi per cui Bologna è stata dichiarata Città della Musica UNESCO.


Sabato 2 marzo 2024
ore 10.30: visita guidata in italiano con Luca Bernard
ore 15.30: visita guidata in inglese con Surya Talamonti

Domenica 3 marzo 2024
ore 10:30: visita guidata in italiano con Valentino Pirino

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Museo del Patrimonio Industriale (via della Beverara 123)
M.M. innovazioni record e vittorie
 

M.M. innovations records and victories

Un percorso dedicato alla M.M. che, con i suoi numerosi successi, i record, i tanti brevetti e le capacità costruttive e di innovazione del fondatore, Mario Mazzetti, è stata la casa costruttrice motociclistica bolognese più importante della prima metà del Novecento.

Venerdì 1 marzo 2024
ore 10.30: visita guidata in italiano
ore 11.30: visita guidata in inglese

Sabato 2 marzo 2024
ore 10.30: visita guidata in inglese
ore 15.30: visita guidata in italiano

Domenica 3 marzo 2024
ore 10.30: visita guidata in inglese
ore 15.30: visita guidata in italiano

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Museo civico del Risorgimento (Piazza Carducci 5)
Francobolli dello sport
Si racconteranno storie e curiosità dei francobolli sportivi italiani emessi durante il fascismo e nei primi anni della Repubblica, esposti nella Sezione permanente di Filatelia e Storia Postale del museo.

Venerdì 1 marzo 2024 ore 15.00 – 18.00
Sabato 2 marzo 2024 ore 14.00 – 17.00
Domenica 3 marzo 2024 ore 10.00 – 13.00

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Cimitero Monumentale della Certosa (ingresso via della Certosa 18)
Sulle ali della vittoria
Una passeggiata insieme a Roberto Martorelli per comprendere la nascita dello sport moderno, conseguenza delle profonde mutazioni sociali tra Otto e Novecento. Un percorso nel cimitero monumentale, ora patrimonio UNESCO, alla ricerca dei fondatori delle società sportive e dei luoghi di svago, di protagonisti celebri o dimenticati.
Ritrovo all’ingresso principale (davanti all’Info Point storico-artistico, cortile chiesa), via della Certosa 18.

Sabato 2 marzo 2024 ore 10.30: visita guidata in italiano.

Il programma di tutti gli appuntamenti è disponibile sui siti web www.museibologna.it e www.bolognamarathon.run.

Settore Musei Civici Bologna
www.museibologna.it
Facebook: Musei Civici Bologna
Instagram: @bolognamusei
X: @bolognamusei

Ufficio stampa Settore Musei Civici Bologna
e-mail UfficioStampaBolognaMusei@comune.bologna.it
Silvia Tonelli – Tel +39 051 2193469 e-mail silvia.tonelli@comune.bologna.it
Elisabetta Severino – Tel. +39 051 6496658 e-mail elisabetta.severino@comune.bologna.it