SICILIA: ad Agrigento torna il 76° Mandorlo in fiore, dal 9 al 17 marzo

Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento

66° Festival Internazionale del Folklore 

21° Festival Internazionale “I Bambini del Mondo”

Dal 9 al 17 marzo fra
il centro storico di Agrigento
e la Valle dei Templi

Con gruppi provenienti da ben 
26 Nazioni e 4 continenti 
che rappresenteranno i Patrimoni Immateriali Unesco

La festa del mandorlo in fiore è una festa internazionale cultural popolare della città di Agrigento, la Città dei templi, che si ripete ogni anno con l’obiettivo di festeggiare l’arrivo della primavera con il rifiorire dei mandorli e di gioire per il ritorno della vita. Numerosi gruppi folkloristici e bambini arrivano da ogni parte del mondo ad Agrigento “Capitale italiana della Cultura 2025“, per prenderne parte.

La manifestazione rappresenta l’evento più importante del palinsesto artistico della Città di Agrigento, ed ogni anno rinnova l’incontro di popoli di tutto il mondo in un’ottica di pace e fratellanza.

L’edizione 2024 si svolgerà dal 9 al 17 marzo e come di consueto vedrà i gruppi folk presenti, sia adulti che bambini, esibirsi nelle piazze cittadine e nei principali teatri.

Il clou sarà domenica 17 marzo, quando gruppi folkloristici, carretti siciliani dipinti, sfileranno per la città allo scopo di celebrare questi alberi iconici e l’arrivo della bella stagione. E’ possibile passeggiare tra i Templi e scoprire Casa Barbadoro, il casale recuperato all’interno della Valle, il Museo Vivente del Mandorlo, il giardino che il Parco Archeologico della Valle ha dedicato alla cura di questa antica e preziosa pianta.

Le compagini folk internazionali che quest’anno, nell’ambito del 66° Festival Internazionale del Folklore, si contenderanno l’ambito Premio che consiste nel “Tempio d’Oro” dinanzi il maestoso Tempio della Concordia. I gruppi provengono da ben 26 Paesi (!): Albania, Brasile, Bulgaria, Colombia, Corea, Croazia, Giappone, Grecia, India, Italia, Lettonia, Macedonia, Messico, Montenegro, Polonia, Romania, Serbia, Slovacchia, Spagna, Turchia e Ucraina.

I gruppi invece partecipanti al 21° Festival “I Bambini del Mondo” provengono da: Bulgaria, Costarica, Germania, Honduras, Kirghizistan, Korea, Polonia, Serbia, Turchia e Ucraina. 

Bambini dal mondo
al Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento

Le novità dell’edizione del 2024 del Mandorlo in Fiore non sono poche, ma la più importante è quella relativa ad un ritorno alla tradizione con la tradizionale “Fiaccolata dell’Amicizia” che terminerà allo Stadio Esseneto coinvolgendo l’intero tessuto cittadino e i turisti.

Quest’anno ad aprire le parate dei gruppi folk, tornati ad essere numerosi, per le vie cittadine, ci sarà un carro allestito con una scenografia dedicata alla primavera nella valle, esattamente come si faceva negli anni 50. Più tradizione di così! Già sabato 9 al Teatro Pirandello si prevede una serata di Etnofestival

Primo fondamentale appuntamento sarà l’accensione del Tripode dell’Amicizia, martedì 12, con sfilata dei gruppi che partendo dal Museo Archeologico “Griffo” raggiungeranno il tempio attraverso il decumano. La tradizionale cerimonia dell’unione delle fiaccole sul tripode sarà arricchita dal mescolamento delle “terre” (ogni gruppo porterà una manciata della propria terra) che, unita, formerà la “Terra della Pace e Concordia tra i popoli“. Il tutto all’interno di un allestimento teatrale curato da Marco Savatteri.

Le novità si estendono anche ai momenti di intrattenimento “post festival del folklore”, condue appuntamenti: 

– giovedì 14, dalle ore 21,00 la via Atenea sarà animata dalle orchestre dei gruppi folk, che con la loro musica tradizionale genereranno una grande festa cittadina a libera fruizione di tutti. Tutte le attività commerciali saranno coinvolte. 

– sabato 16, dalle 21,00 sempre in via Atenea, ci sarà la “Notte del Mandorlo”, una notte bianca con animazione lungo la via, momenti musicali e negozi aperti fino a tarda notte. 

Saranno realizzate, per tutta la durata della manifestazione, una moltitudine di differenti aree espositive con casette in legno denominate “Mercatini del Mandorlo”.

Tra gli eventi “collaterali” si registra “MANDORLOINTAVOLA – I Menù della Sagra” che si pone l’obiettivo di valorizzare la mandorla e promuovere la ristorazione del territorio. L’iniziativa prevede, a cura dei diversi ristoranti della città, la possibilità di degustare menu a base di mandorla.


Melina Cavallaro 
Uff. stampa & Promozione FREE TRADE Roma

Anna Laura Longo e l’interesse per una scrittura multi-centrica

Anna Laura Longo

Una nota che fa riferimento a una recente pubblicazione poetica . L’autrice è Anna Laura Longo, la casa editrice Campanotto. 

Ammirevole l’onda.
Non può essere istituzionalizzata.

Siamo a pag.21 di Declinazioni del timbro, una raccolta di neo-scritture poetiche, pubblicata da Campanotto editore e di cui è autrice Anna Laura Longo.

La possibilità di avvicinarsi a un vero e proprio fragore d’onda era stata già acutamente intravista dal critico Cesare Milanese, che ha firmato la post-fazione relativa al precedente volume, intitolato Questo è il mese dei radiosi incarnati del suolo (Oèdipus).

E proprio Milanese già faceva notare come, nei versi di Longo, si potesse procedere a sorvolo in una serie di “permutazioni”, sia concettuali, sia visive, rilevando un’arditezza conveniente e apposita, volta a una sollecitazione di tutti i sensi, con un’accentuazione continua proprio di un “suolo di mare” in fragore d’onda e di un “suolo di terra” in crepitìo, dovuto ai crespi sentieri, di cui l’autrice stessa ci parla e ci fa fare esperienza.

In Declinazioni del timbro, l’energia di ondeggiamento si rende ora oltremodo esplicita. Quelli che vengono proposti possono considerarsi in sostanza dei testi multicentrici: la mobilitazione interna, determinata dal particolarissimo incedere delle parole, delle immagini, delle esplorazioni ritmiche e multisensoriali, avviene con naturalezza ma, nello stesso tempo, si offre a un passo davvero trepidante.

Feedback
retroazione
localizzata in parte sul volto
e mitigata da un flusso caldo
disintegrante.

Può risultare interessante soffermarsi sull’espressione “localizzata in parte sul volto” proprio perchè quella che viene messa in atto, anche mediante una costruzione sintattica giocata quasi interamente sulla frammentazione e sulla mobilitazione interna, è volontariamente una scrittura che punta a generare un dis-locamento (anche per l’occhio). Il tutto avviene attraverso una calibrata costruzione o, si potrebbe dire, attraverso un’indagine focalizzante, in cui l’immagine o l’evento che poeticamente affiora prende le mosse da una parziale e provvisoria localizzazione. Successivamente, attraverso un balzo atletico e repentino, il procedimento costruttivo a cui si affida la scrittura, conduce verso una de-localizzazione istantanea, che condurrà a dare risalto a una nuova e altrettanto momentanea localizzazione. Questo l’assunto che viene ad essere instillato nei versi. L’autrice non a caso ci tiene a descrivere la sua poetica come un qualcosa di vicino all’arte cinetica. Una scrittura di questo genere, in qualche modo basata su un’efficacia anti-statica, non potrà che sviluppare una rinnovata demarcazione dei territori poetici.

Le onde rendono rilevabile
una nuova e limpida demarcazione.
L’improbabile resta possibile
se un meta-sistema affiora
smaniando.

Ecco, nuovamente, le onde pronte ad avvolgerci e a catturarci. Ciò che risulta interessante è che tale demarcazione, dal punto di vista della fruizione, può trovare spazio nella pagina, ma può avere una risonanza anche al di fuori di essa. Il desiderio è quello di produrre un’energica animazione nei percorsi. A pag.23 non potrà sfuggire il fatto che si parli di una “stabilizzazione incauta, che prelude ai passi della meraviglia”. E più avanti ci avvince la forza riversata in un “aitante sradicamento”.


[…] é necessario il suolo
nel tentativo di disancorare
il passo o l’azione inservibile,
alimentando il vuoto o un alone di attesa
per il concretarsi del passaggio nitido,
desiderabile.

Ecco un ulteriore squarcio poetico che sintetizza il senso dei procedimenti messi in atto.Di qui la necessità di offrire tipologie o “forme” di esperienze conoscitive molto personalizzate e soprattutto confacenti alla natura della ricerca artistica portata avanti: la conoscenza del libro – ci dice l’autrice – può avvenire anche e soprattutto attraverso esperienze collocate al di fuori del libro stesso. Anna Laura, da questo punto di vista, ci pone infatti di fronte a risultati anche sonori e artistico-visivi, facendo ruotare in modo intrepido le sensazioni, così come avviene negli otto componimenti finali, definiti per l’appunto Corollari intrepidi. Questi ultimi si basano su una prosa scattante, che viene disarticolata con raffinatezza e con una messa a fuoco che si fa notare in virtù delle abilissime deviazioni o per i ribaltamenti sensoriali prospettati, rispondenti a un criterio costruttivo complessivamente coerente e, a ben vedere, unificante. Sempre Cesare Milanese scriveva: “un’attitudine, questa, che le consente di saper mantenere il continuum del testo sempre in tenuta di sé stesso…”

Il movimento, che coincide proprio con l’ondeggiamento di carattere ciclico e vistosamente legato al fatto naturale – va detto – è pregno di coraggio e racchiude anche una richiesta implicita di trascendenza, non soltanto una giusta pretesa di libertà interiore.

Il coraggio è stato trovato steso
e aderente a un’isola,
come un blocco acerbo,
ma diluito tra sottili colpi
e formidabili ondate.

Diverse ricerche musicali circondano questo libro e danno un risalto anche all’attività  musicale di Longo, pianista sperimentale e artista-visiva oltreché autrice. In conclusione, l’onda non può affatto essere istituzionalizzata e, di pari passo, la vita non può arrivare ad essere “istituzionalizzata”: grazie a questo libro siamo posti di fronte alla necessità di scorgere questo rischio e siamo invitati quindi a disabilitare le nostre distrazioni, per recuperare una buona vigilanza in merito al mantenimento di una visione o di un’esperienza, almeno in parte, libera dai condizionamenti. In quanto disegnatrice di percorsi agili e sostanzialmente mutevoli, l’onda-Longo celebra dunque niente altro che la preziosità dell’arte, il cui segreto non può e non deve essere racchiuso in codici, in strutture, in formule o schemi. La delicata fuoriuscita dai margini, ricostruita proprio nelle pagine, ci restituisce, in qualche modo, un’interpretazione riguardante il senso di esistere o di poter essere al mondo.


Da Elisabetta D’onofrio 
Estro Lab estro.lab@hotmail.com 

Inaugurazione del centro storico di Monfalcone – Gli eventi in programma

INAUGURAZIONE DEL CENTRO STORICO DI MONFALCONE 
Cultura, intrattenimento e la grande musica sinfonica

“Con la riqualificazione del centro storico riportiamo a Monfalcone i principi della nostra storia e identità e al tempo stesso ridiamo dignità al nostro futuro”. Lo ha affermato il Sindaco Anna Maria Cisint  in occasione della cerimonia inaugurale, alla presenza del Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, del Prefetto e del Questore di Gorizia e di numerose altre autorità istituzionali, militari, sociali ed economiche, nonché di tantissimi cittadini. “Grazie a un investimento di circa 4milioni di euro – ha detto il Sindaco ringraziando la Regione e la Camera di Commercio Venezia Giulia per i finanziamenti concessi – “abbiamo arricchito di valore artistico la città, dimenticato in passato per troppi anni, e creato un percorso che promuove le nostre ricchezze culturali e artistiche, che parte dal Municipio con il suo Museo Medievale e si sviluppa lungo le antiche mura, in tutta la città. Risolvendo anche – ha concluso il Sindaco, ringraziando le imprese coinvolte e gli uffici tecnici comunali  – gravi problematiche causate dalle precedenti gestioni, come l’assenza dell’allacciamento fognario e la rottura delle piastrelle di piazza della Repubblica. Prossimo grande evento” – ha annunciato Anna Maria Cisint – “l’inaugurazione del punto più a Nord del Mediterraneo, uno spazio riconquistato al mare e riqualificato, a disposizione della città”. 

“Vivendo ogni giorno sul territorio è difficile accorgersi delle differenze” – ha sottolineato il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga – “vi invito quindi  a ricordare come era Monfalcone nel 2016. Il Sindaco Cisint ha rivoluzionato la città dal punto di vista delle infrastrutture, della cultura, delle opportunità lavorative, del turismo, degli eventi per i giovani. Quello che vedete qui oggi è straordinario, ma questa è solo una parte del lavoro mastodontico fatto. Sono qui per ringraziare questo Comune” – ha concluso il Presidente, ricordando il principio della qualità per l’ottenimento di finanziamenti regionali – “perché quando in una regione ci sono amministrazioni così cresce tutta la regione”.

L’inaugurazione del centro storico di Monfalcone, valorizzato grazie a un progetto di riqualificazione finanziato dall’Amministrazione comunale anche grazie ai contributi ottenuti dalla Regione Friuli Venezia Giulia (Euro 2.200.000) e dalla Camera di Commercio (Euro 1.500.000), con la benedizione  a cura di don Flavio Zanetti è proseguita con l’apertura della mostra fotografica “Monfalcone si racconta“, al Palazzetto Veneto, promossa dal Comune di Monfalcone in collaborazione con il CCM e il Circolo San Giuseppe: 47 foto originali del fotografo Albino Ogrisek (in seguito italianizzato in Albino Griselli), un importante fondo storico recentemente ritrovato presso la parrocchia di San Giuseppe a Largo Isonzo. 

Nel pomeriggio, dalle 17.00 alle 21.00, piazza della Repubblica sarà dedicata ai giovani, con l’evento musicale “Up! Monfalcone On stage”, realizzato in collaborazione con alcuni dei più noti format musicali e attività imprenditoriali del settore dell’intrattenimento giovanile presenti sul territorio.

Ad animare l’evento, la voce della speaker Francesca Toffanin e la musica di un artista di fama nazionale particolarmente apprezzato dal pubblico giovanile: DJ Matrix, dj italiano che ha collaborato con artisti quali Paps’N Skar, Gabry Ponte e Arisa, ottenendo nel 2017 anche il disco di platino.

Previsto il format “Sweet I love it on tour XXL, Radio WOW Show e IAM spazio eventi”, nato da un’idea di Karmine M Deejay per promuovere le domeniche del Friuli Venezia Giulia e divenuto un evento di riferimento per i giovani sia d’estate che d’inverno sul territorio regionale. 

Per la conclusione dell’importante evento inaugurale, il Comune di Monfalcone ha invitato al Teatro Comunale Marlena Bonezzi l’Orchestra Filarmonica Slovena di Lubiana, insieme alla prodigiosa violinista quindicenne Patricija Avšič, direttore d’orchestra lo scozzese Douglas Boyd (inizio concerto ore 20.45  -Prenotazioni telefoniche e via mail: Biglietteria del Teatro 0481 494664 / biglietteria.teatro@comune.monfalcone.go.it

In programma la vivacità e la leggerezza dell’overture Il bambino delle fate dello sloveno Jurij Mihevc; a seguire il Concerto per violino e orchestra n. 1 del polacco Henryk Wieniawski, un lavoro giovanile pieno di idee musicali accattivanti che richiede alla solista una notevole padronanza di risorse tecniche. In chiusura, la Sinfonia n. 1 in Do minore per orchestra di Johannes Brahms, opera che racchiude le due anime del compositore tedesco: quella di matrice classica, ricercata e razionale, e quella romantica, oscura, appassionata, innovatrice e attenta al popolare.


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