Canova interpretato da Luigi Spina. Alla Gypsotheca di Possagno (Treviso)

CANOVA QUATTRO TEMPI
Fotografie di Luigi Spina
Possagno (Tv), Museo Gypsotheca Antonio Canova
20 aprile – 29 settembre 2024

Dal 20 aprile al 29 settembre, il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno ospita la mostra nata dal progetto di ricerca fotografica “Canova Quattro Tempi” di Luigi Spina.
Il racconto, frutto di quattro campagne fotografiche realizzate anno dopo anno, è iniziato nel 2019 e ha dato vita ad altrettante pubblicazioni edite da Five Continents. Accompagnate da testi di Vittorio Sgarbi. L’ultima di queste ha di recente vinto la medaglia d’oro come miglior libro d’Arte attribuita dall’ICMA – International Editorial-Design & Research Forum.

Per la mostra Luigi Spina ha selezionato 32 fotografie in bianco e nero di grande formato, tra le più rappresentative dei temi amorosi, mitologici, eroici presenti nella Gypsotheca di Possagno. Proponendoli   in dialogo con le opere di Canova esposte nell’Ala Gemin della Gypsotheca stessa.

Le immagini catturano l’attimo creativo dell’Artista, quello in cui l’idea si trasmuta   in forma e in gesso. Il momento in cui la genialità si misura con i limiti della materia, cercando di plasmarla, modificarla, assoggettarla alla forma desiderata.

Ciascuno dei 4 racconti di Spina conduce lo sguardo attraverso la densità del gesso, fa emergere ogni possibile dettaglio e postura delle sculture, i chiodini di piombo sui gessi, i punti di répere, diventano un codice di lettura delle opere. “Il mio proposito”, afferma Spina, “è di rivendicare la contemporaneità del classico, il suo essere trasversale in ogni epoca”.

Le interpretazioni di Spina accompagnano in mostra i gessi canoviani di riferimento. Ecco le immagini delle danzatrici affiancate alla danzatrice canoviana, ritratti reali e ideali in dialogo con le rispettive fotografie, la Pace e la Maddalena del Maestro a confronto con immagini della contemporaneità.

“Queste opere”, annuncia la direttrice Moira Mascotto “entrano a far parte del patrimonio del Museo di Possagno con l’ambizione, una volta conclusa la mostra, di dar vita a nuovi progetti espositivi con importanti istituzioni museali nazionali e internazionali con i quali siamo già in dialogo.  Il progetto diverrà così messaggero del Museo e del genio canoviano e, al contempo, farà nascere nuove virtuose collaborazioni”.

“Il progetto Canova. Quattro Tempi mi ha subito entusiasmato per diverse ragioni. In quanto figlio di uno scultore, resto ogni volta incantato dalla magia dell’indagine creativa da cui tutto ha origine, nella forma come nell’emozione che suscita.” afferma l’editore Eric Ghysel “Un processo che riporta alla mia memoria quando, da bambino, vedevo nascere per gradi un’opera plasmata dalla materia grezza.

Poter osservare da vicino e contribuire a far conoscere al grande pubblico, attraverso le foto di Luigi Spina, la concretezza e l’espressività dei gessi canoviani, così pieni di vita, mi fa sentire privilegiato. Queste opere recano in sé l’incanto del concepimento, che avviene – proprio come nella vita – attraverso un susseguirsi di fasi.

Un processo che paragono alla gestazione di un libro, che mi affascina, in quanto editore, perché mi permette di vivere ciò che accade “dietro le quinte”, in tutte le fasi della sua evoluzione, fino alla stampa. I volumi che pubblico sono opere in divenire, che crescono grazie anche alla competenza e alla passione di altri compagni di viaggio.”

“Ognuno dei Quattro Tempi mi ha introdotto alla conoscenza delle differenti densità del gesso. Le sculture sono emerse in ogni dettaglio e possibile postura. Il mio proposito: rivendicare la contemporaneità del Classico. Il suo essere trasversale a tutte le epoche”, ribadisce Luigi Spina.

LUIGI SPINA nasce a Santa Maria Capua Vetere nel 1966.

L’uso del bianco e nero è alla base del suo processo creativo. I temi della sua opera sono gli anfiteatri e il senso civico del sacro, i legami tra arte e fede, la ricerca di antiche identità culturali, il confronto fisico con la scultura classica, l’ossessiva ricerca sul mare, le cassette dell’archeologo sognatore. Il suo filo conduttore è la ricerca della bellezza. Una bellezza che è sempre stata fugace e temporanea. Una bellezza che, tuttavia, è mitica e rigenerativa rispetto alla transitorietà della vita umana e alla fragilità delle certezze umane.

Nel 2014 gli viene dedicata una monografia, L’Ora Incerta, nella collana «Electaphoto» e, nello stesso anno, The Buchner Boxes è pubblicato da 5 Continents Editions. Nel 2015 ha esposto il progetto Danzatrici presso l’Aeroporto Civile di Capodichino, Napoli, pubblicato lo stesso anno da 5 Continents Editions nella linea Tailormade con il titolo Le Danzatrici della Villa dei Papiri (2015). In anni recenti ha pubblicato Diario Mitico (2017), decennale ricerca sui marmi della Collezione Farnese del Museo Archeologico di Napoli, Hemba (2018) una ricerca fotografica sulla scultura africana e Tazza Farnese (2018).

Con 5 Continents Editions e Valeria Sampaolo dà vita alla collana Oggetti rari e preziosi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che a oggi comprende i titoli Memorie del Vaso blu (2016), Amazzonomachia e Centauri (2017); Sette sapienti, Zefiro e Clori e Satiro Ebbro (2018).

È presente inoltre nell’Atlante di Arte Contemporanea a Napoli e Campania, 1966-2016 a cura di Vincenzo Trione.


Il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno è il luogo che custodisce l’eredità storica ed artistica di Antonio Canova (Possagno, 1757–Venezia, 1822), il più grande scultore del periodo neoclassico.

Il complesso museale è composto dalla Casa natale e dalla Gyspotheca, collocata nell’originale basilica (1836) e nell’ampliamento progettato da Carlo Scarpa (1957), che raccoglie i modelli originali in gesso dai quali sono stati tradotti i marmi che oggi si trovano nei più importanti musei del mondo. Nella Casa natale sono custodite le opere pittoriche, i disegni, le incisioni e gli effetti personali dell’artista.

Il Museo offre ai visitatori numerose esperienze: dalle visite guidate ai laboratori didattici, fino alle visite notturne a lume di candela.

Dal martedì al venerdì, dalle 9:30 alle 18:00. 
Sabato, domenica e festivi dalle 09:30 alle 19:00. 
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura. 
Aperture straordinarie nei giorni festivi (Pasquetta, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, 15 agosto, 1 novembre, 26 dicembre). 

VISITE VIRTUALI: IL MUSEO E LA CASA DI ANTONIO CANOVA


Info e contatti
Museo Gypsotheca Antonio Canova
Via A.Canova 74, Possagno (TV)
www.museocanova.it
 
Ufficio Stampa Museo Gypsotheca Antonio Canova
Laura Casarsa  3465895956 comunicazione@museocanova.it
 
In collaborazione con:
Press and Communications
5 CONTINENTS EDITIONS srl
Erica Prous  T. +39 3471200420  studio@ericaprous.com
 
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Rif. Simone Raddi 049.663499 simone@studioesseci.net

Venezia, Spazio SV Scoletta di San Zaccaria, Campo San Zaccaria: 2.000 visitatori la mostra “Alchimie su carta” di Alberto Valese

Uccello

Nonostante la riconosciuta notorietà del Maestro Alberto Valese e il discreto successo del vernissage di venerdì 16 febbraio, nessuno poteva prevedere che in mesi come febbraio e marzo, considerati meno vivaci in Città, questa esposizione potesse registrare una partecipazione finora di 2.000 visitatori.

L’arte e la storia di vita di Alberto Valese non hanno certamente smesso di entusiasmare critica, pubblico e i tantissimi amici veneziani ed internazionali che a lui si erano affezionati. Per tutti coloro che non sono ancora riusciti a visitare la Mostra c’è ancora tempo fino a mercoledì 27 marzo.

Alchimie su carta
Omaggio al maestro Alberto Valese
Con più di 2.000 visitatori la mostra giunge a conclusione con un felice brindisi

A cura di Silvia Previti

Fine mostra il 27.03.2024 

Spazio SV – Centro espositivo San Vidal
Scoletta di San Zaccaria, Venezia

Tutti gli organizzatori, a cominciare dalla curatrice Silvia Previti, si sono impegnati con passione e professionalità per la realizzazione della mostra retrospettiva Alchimie su carta. Questo soprattutto perché l’Omaggio al maestro Alberto Valese fosse all’altezza dell’artista e della persona. Ricordiamo che Alberto Valese (1951 – 2022) è stato artista poliedrico e raffinato artigiano di fama internazionale, l’unico Maestro Ebrù straniero riconosciuto in Turchia, nonché amatissimo nella sua città, Venezia, dove ha mantenuto il proprio laboratorio, un negozio e la propria dimora.

Ciò nonostante, pur essendo stato quello di venerdì 16 febbraio, nell’accogliente Spazio SV nella Scoletta di San Zaccaria a Venezia, un Opening di successo, nessuno poteva prevedere che in mesi come febbraio e marzo, considerati meno vivaci in Città avvicinandosi anche il periodo di Biennale, questa esposizione potesse registrare la partecipazione fino ad ora di circa 2.000 visitatori.

Valese foglio 13

L’arte e la storia di vita di Alberto hanno entusiasmato critica, pubblico e i tantissimi amici veneziani ed internazionali che a lui si erano affezionati.

Per tutti coloro che non sono ancora riusciti a visitare la Mostra c’è ancora tempo fino al giorno 27 marzo, insieme alla bicchierata di finissage prevista per sabato 23 marzo alle ore 17.30.

Alberto Valese, nato a Venezia nel 1951, si è dedicato per più di quarant’anni alla legatoria ed in particolare allo studio della tecnica della marmorizzazione che inizia da autodidatta, dando vita ad una serie di opere uniche nel loro genere che lo hanno reso noto in tutto il mondo. L’esposizione riesce ad essere, oltre che un omaggio al maestro veneziano attraverso una selezione ad ampio spettro fra le tipologie di carte da lui prodotte, anche un’occasione per far comprendere, attraverso dei supporti video, il modus operandi di Valese ed il suo immaginario. Carte marmorizzate, suminagashi, ebrù, sono tutte tecniche che convogliano nella realizzazione delle decorazioni, dal floreale all’astratto, di libri pregiati, quaderni, scatole, tessuti e oggetti di ogni tipo. In mostra si possono trovare non solo carte marmorizzate ed ebrù, ma anche vere e proprie opere d’arte come le pietre “non infossibili”, finti fossili realizzati fondendo l’ebrù con la modellazione della carta pesta, le piastre oscillanti che assomigliano a piccoli universi in miniatura sospesi da delicate strutture di ferro, i mobile, d’ispirazione calderiana, e ancora sculture a forma di teste ed oggetti di design.

Un artista a tutto tondo, in laboratorio così come nella vita, noto per la sua originalità e visione innovativa che ha riportato nelle sue carte, espressione di un genio di cui in molti sentono la mancanza. Essere riusciti a trasmettere l’eclettismo di Valese è un punto di orgoglio per Giampietro Freo, suo amico e collaboratore impegnato a portare avanti l’attività. Oggi, nello stesso luogo dove aveva sede il negozio Ebrù in Campo Santo Stefano, si trova l’Antica Legatoria Ofer, bottega che porta avanti nel solco della tradizione l’arte della legatoria tramandando i saperi lasciati da Alberto Valese ad una nuova generazione di giovani artigiane.

“Sintetizzerei i passaggi della vita artistica di Alberto e quindi dell’esposizione in questo modo – racconta Giampietro Freo – la sua passione che nasce con le carte marmorizzate (marbled) lo porta a fare innumerevoli viaggi in Turchia fino ad impadronirsi così bene della tecnica Ebrù da diventare addirittura unico “Maestro Ebrù” non turco. Comincia a produrre carte sempre più raffinate, poi sete finissime. Marmorizzava tutto, piramidi piedi, facce, teste, lampade, sfere, qualsiasi cosa, fino ad arrivare agli oggetti d’arte marmorizzati. La curiosità, la perseveranza, il buon gusto e la meticolosità che si oggettivizzano in termini creativi come un fiume in piena, lo fanno entrare a pieno titolo nell’arte sia con le carte che con gli oggetti ed alla mostra ci si potrà rendere conto di tutto ciò. Questa evoluzione porta la sua sperimentazione a raggiungere apici mai raggiunti da nessuno”.


ALCHIMIE SU CARTA. Omaggio al maestro Alberto Valese
A cura di Silvia Previti
Dal 16 febbraio al 27 marzo 2024
Orario: 10,30 – 12,30 / 15,00 – 18,00 chiuso il lunedì

SPAZIO SV
SCOLETTA DI SAN ZACCARIA (VE)
Entrata libera

Per informazioni
tel: +39 0415234602
mail: info@spaziosv.com

In collaborazione con Antica Legatoria OFER

Immagine che contiene testo, Carattere, design, Elementi grafici

Descrizione generata automaticamente
Ufficio Stampa e Comunicazione Davide Federici info@davidefederici.it

Soriano nel Cimino (VT), Palazzo Chigi: Viaggio nell’inconsueto ovvero del bizzarro in arte

A cura di Francesca Perti

Palazzo Chigi – Albani
Via Papacqua, 471 – Soriano nel Cimino (VT)

Fino al 31 marzo 2024, presso Palazzo Chigi – Albani a Soriano nel Cimino, è possibile visitare la mostra Viaggio nell’inconsueto ovvero del bizzarro in arte, a cura di Francesca Perti, con il contributo e il patrocinio del comune di Soriano nel Cimino.

Sono esposte le opere di Luigi Ambrosetti, Lidia Bachis, Paolo Berti, Tommaso Cascella, Massimo de Angelis, Luigi Athos De Blasio, Claudio Di Carlo, Marco Fioramanti, Frisco, Massimo Jatosti, Federico Lacerna, Susanna Micozzi, Fabio Milani, Marco Paolini, Maria Pizzi, Eliana Prosperi, Luigi Riccioni, Massimo Saverio Ruiu, Sandro Scarmiglia, Maria Grazia Tata, che, con lavori site- specific, indagano il concetto di bizzarro nell’arte il quale si manifesta come una irresistibile forza creativa che affascina e destabilizza.

Esplorare il concetto di bizzarro significa immergersi in un mondo di visioni alternative e di ribellione alle convenzioni estetiche. Il bizzarro nell’arte è una sfida al conformismo ma anche un mezzo per esplorare la profondità dell’inconscio e le contraddizioni dell’esistenza umana.

Artisti come Hieronymus Bosh, Pieter Bruegel o, per arrivare ai nostri giorni, come Yayoi Kusama, ma anche registi del cinema contemporaneo come Guillelmo del Toro con il film Il labirinto del fauno o Tim Burton con Alice nel paese delle meraviglie, hanno attraversato il bizzarro portandoci a riflettere sulla natura della realtà.

La mostra Viaggio nell’inconsueto ovvero del bizzarro in arte vuole favorire la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico di Soriano nel Cimino attraverso una lente contemporanea, per una lettura attiva e partecipata dei temi della contemporaneità. 

Massimo Saverio Ruiu

Esplorare il concetto di bizzarro significa immergersi in un mondo di visioni alternative e di ribellione alle convenzioni estetiche. Il bizzarro nell’arte è una sfida al conformismo ma anche un mezzo per esplorare la profondità dell’inconscio e le contraddizioni dell’esistenza umana.

Artisti come Hieronymus Bosh, Pieter Bruegel o, per arrivare ai nostri giorni, come Yayoi Kusama, ma anche registi del cinema contemporaneo come Guillelmo del Toro con il film Il labirinto del fauno o Tim Burton con Alice nel paese delle meraviglie, hanno attraversato il bizzarro portandoci a riflettere sulla natura della realtà.

La mostra Viaggio nell’inconsueto ovvero del bizzarro in arte vuole favorire la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico di Soriano nel Cimino attraverso una lente contemporanea, per una lettura attiva e partecipata dei temi della contemporaneità. 


Viaggio nell’inconsueto ovvero del bizzarro in arte
A cura di Francesca Perti
Con il contributo e il patrocinio del Comune di Soriano nel Cimino
Artisti: Luigi Ambrosetti, Lidia Bachis, Paolo Berti, Tommaso Cascella, Massimo de Angelis, Luigi Athos De Blasio, Claudio Di Carlo, Marco Fioramanti, Frisco, Massimo Jatosti, Federico Lacerna, Susanna Micozzi, Fabio Milani, Marco Paolini, Maria Pizzi, Eliana Prosperi, Luigi Riccioni, Massimo Saverio Ruiu, Sandro Scarmiglia, Maria Grazia Tata
 
Inaugurazione 17 febbraio 2024 ore 11.00 – Ingresso libero

Palazzo Chigi – Albani

Via Papacqua, 471 – Soriano nel Cimino (VT)
tel. 0761 748871 – 378 3033319
ufficioturistico@comune.sorianonelcimino.vt.it
 
Fino al 17 marzo 2024
Orari: dal venerdì alla domenica 10-13 / 15-18 – l’ultimo accesso è consentito 30 minuti prima della chiusura
Biglietti: 3,00 euro intero – 2,00 euro ridotto
 
Ufficio stampa
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – interno 14 next – blowart
info@melaseccapressoffice.itroberta@melaseccapressoffice.it
tel. 349.4945612
www.melaseccapressoffice.it

Rovigo: dal 5 aprile, al Roncale, Matteotti, una Storia di tutti.

Rovigo, Palazzo Roncale

GIACOMO MATTEOTTI (1885 –1924). Una Storia di tutti

Mostra a cura di Stefano Caretti

È un Matteotti a tutto tondo quello che emergerà, dal 5 aprile al 7 luglio, nella mostra proposta ed organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con il Comitato Provinciale per il Centenario di Matteotti, mostra che sarà uno dei momenti più alti delle Celebrazioni nazionali nei 100 anni dalla morte dello statista rodigino.

All’interno delle diverse iniziative territoriali e nazionali, va ricordato anche il restauro e nuovo allestimento della Casa Museo dello statista a Fratta Polesine, Casa Museo che, nella sua nuova veste, aprirà i battenti al pubblico proprio il 10 giugno, in concomitanza con la giornata commemorativa nazionale.

“La sua denuncia della nascente dittatura, atto di coraggio già di per sé meritevole di essere tramandato come esempio, lo consacrò alla memoria dell’antifascismo durante e dopo il Ventennio, facendogli assumere tratti eroici” sottolinea Stefano Caretti curatore della mostra

 “Al di là dall’aspetto celebrativo, l’esposizione – afferma   il curatore –ha l’obiettivo di ricollocare la storia del deputato all’interno del contesto polesano, dove nacque e visse gran parte della sua breve esistenza, un luogo in cui potevano leggersi, estremizzati, fenomeni comuni al resto d’Italia, come la povertà, l’emigrazione, la conflittualità sociale prima, le violenze del dopoguerra poi. Fu probabilmente quello sguardo sempre rivolto al suo territorio che permise a Matteotti di cogliere prima di altri i segni dei tempi.

L’angolo tra il Lungotevere e via Scialoia dove l’auto dei sicari attendeva il passaggio di Matteotti.

Nato a Fratta Polesine – da una famiglia molto agiata – aderì presto al socialismo e via via intensificò il suo impegno politico nel Partito e nell’amministrazione locale, assumendo sempre le conseguenze dell’espressione forte e pubblica delle proprie posizioni, spesso controcorrente e visionarie: dalle polemiche giornalistiche, al limite della diffamazione e della minaccia, fino alla condanna per disfattismo.

Pacifista convinto, dopo il confino in Sicilia, nel dopoguerra, venne eletto deputato, rinvigorendo le denunce alle crescenti violenze del fascismo, fino al suo clamoroso rapimento e omicidio compiuto il 10 giugno del 1924.

Il percorso espositivo propone un confronto tra il contesto sociale e culturale dell’epoca e le idee, e gli episodi, della vita di Matteotti, così da evidenziare le influenze e le peculiarità delle sue scelte, dando la possibilità al visitatore di inquadrare la sua azione nelle corrette coordinate spaziali e temporali.

La storia di Giacomo Matteotti è e deve essere considerata, soprattutto, una storia di tutti.

Per questo il compito principale della mostra è quello di promuovere la conoscenza della società italiana dell’epoca e, quindi, delle complesse dinamiche che portarono all’instaurarsi della dittatura, al fine di evitare che gli errori commessi in passato possano ripetersi in futuro”.

Su queste premesse, il percorso espositivo in Palazzo Roncale accompagna il visitatore ad approfondire una serie di precisi temi. Ad iniziare dall’ambiente in cui Giacomo è nato. Il titolo che il professor Caretti ha scelto per questa sezione è indicativo: “Ville e tuguri: Matteotti e il Polesine“: Il focus successivo la mostra lo riserva a “Velia Titta e la sua famiglia. La Belle Époque europea“, per ricordare l’amore sbocciato tra Giacomo e Velia, giovane di eccellente famiglia, sorella del celebre baritono Titta Ruffo. 

Appena tredicenne Giacomo si iscrive alla gioventù socialista e nel 1904 al partito. Colpito dall’estrema miseria in cui sopravviveva la popolazione rurale del Polesine. Ed è a queste sue lotte sociali che è riservata la terza sezione della mostra: “Dall’impegno sul territorio al socialismo“.

 “Per la guerra o per la guerra alla guerra”, tema della successiva sezione, documenta la profonda avversione di Matteotti alla guerra, presentata come “santa e rivoluzionaria”.

Come racconta la sezione “Nella guerra, in trincea e lontano dal fronte“, Matteotti, all’entrata dell’Italia nel conflitto, continua la sua opposizione in tutte le sedi in cui gli è ancora concesso esprimerla. Nonostante fosse stato riformato e congedato, viene arruolato e poi inviato al confino in Sicilia dove si adopera con la Croce Rossa per il rientro di prigionieri.

Il dopoguerra in Parlamento” ricorda l’elezione avvenuta nel 1919 e nuovamente nel ’21 e nel ’24 nel collegio Rovigo-Ferrara. La sua attività di parlamentare viene riconosciuta come “indefessa e onnipresente”. Sono anni in cui Matteotti matura la necessità di arrivare agli Stati Uniti d’Europa.

Capendo la natura totalitaria del fascismo vi si oppone strenuamente. Pubblica Un anno di dominazione fascista, volume che irrita Mussolini e il Regime.

L’epilogo del suo percorso parlamentare è illustrato nella successiva sezione riservata a “I congressi socialisti e la Marcia su Roma“. In essa rivivono gli anni fatidici dal Congresso Socialista di Livorno del 1921, del successivo di Roma nel ’22 e, nell’ottobre dello stesso anno, la Marcia su Roma: con il benestare del re il fascismo, forza antipartitica, diventava istituzionale. Quella di Matteotti, in Parlamento, sarà la voce più forte dell’opposizione.

La Lancia Kappa targata Roma 55-12169 usata da Dumini, Volpi, Viola, Malacria e Poveromo per il sequestro di Giacomo Matteotti

Il 10 giugno del ’24 questa voce scomoda venne fatta tacere per sempre. Matteotti fu rapito. Il suo corpo, straziato e denudato, verrà ritrovato il 16 agosto in una fossa a Riano Flaminio. Intanto il 27 giugno le opposizioni parlamentari mettono in atto la secessione dell’Aventino. Mussolini passa alla controffensiva e, a partire dall’anno successivo, approva senza ostacoli le “leggi fascistissime”. Nel novembre del ’26 i deputati dell’Aventino vengono dichiarati decaduti dal mandato parlamentare.

L’ultima sezione in mostra è dedicata al processo “beffa” di Chieti. Il “processo” dura appena una settimana, ben presidiato dai fascisti, dimostrandosi essere null’altro che una autentica “farsa”, come avrebbe scritto Turati a Velia Matteotti, una “beffa atroce… evidentemente concordata”.

“La denuncia della nascente dittatura, atto di coraggio già di per sé meritevole di essere tramandato come esempio, consacrò Matteotti alla memoria dell’antifascismo durante e dopo il Ventennio, facendogli assumere tratti eroici”, chiosa Stefano Caretti curatore della mostra.


Fondazione Cariparo
dott. Roberto Fioretto
Responsabile Ufficio Comunicazione
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Ufficio Stampa: Studio ESSECI
Sergio Campagnolo +39 049 663499
Ref. Simone Raddi simone@studioesseci.net

È online il numero 16 di ArtOnWorld.com – Rivista internazionale d’arte ed economia

Per approfondire la lettura e scoprire molti argomenti fra i quali anche quelli scientifici, vi invitiamo a sfogliare il magazine internazionale collegandovi al seguente link

In alternativa, potete usufruire della piattaforma www.artonworld.com
 
Per ulteriori informazioni
Contattare la redazione o
Scrivere al Direttore Responsabile
Mail: carmelbrunetti@gmail.com
 
Le copie stampate si ordinano
Il costo di una copia online è di 15 Euro. La copia stampata versione Luxury costa 25 euro
 
Abbonamento annuale alla versione digitale costa 74 euro
Collegandosi al sito si trovano tutte le indicazioni per effettuare i pagamenti.

É online il nuovo numero primaverile di ARTonWORLD, con in copertina il grande artista Alberto Giacometti. Un focus interessante è dedicato alla sua mostra allestita nel museo SMK di Copenaghen in Danimarca.
Seguono le grandi Fiere dell’arte come Tefaf raccontata dalla nostra collaboratrice estera Ksenia Drobyshevskaya, seguita da Art Basel allestita ad Hong Kong e Basilea, introdotta dalla direttrice responsabile della rivista. Il mercato dell’arte è in piena espansione, lo si legge chiaramente nelle percentuali di opere acquistate dai numerosi collezionisti presenti in queste fiere. Un parterre di gallerie fra quelle italiane ed estere ci fa conoscere opere meravigliose tra artisti affermati ed emergenti. Non mancano i libri d’arte che vengono recensiti in ogni numero.

La sezione dedicata al diritto dell’arte, curata dall’avvocato e professore Giulio Volpe, presenta un argomento molto delicato come “la libera circolazione delle opere d’arte“.

Per la serie del personaggio è stato scelto Giacomo Puccini, in onore della ricorrenza dei cento anni dalla sua morte. Lo scopriamo Fotografo grazie ad una preziosa e inedita mostra allestita presso la Fondazione Ragghianti.

Altri eventi importanti sono il Festival Internazionale dell’Aquilone a Cervia e la presenza della Repubblica di San Marino alla Biennale di Venezia.


CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

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Roma: presentazione del progetto Accademia OL3D 

Assessora C. Pratelli e M. D’Angelo
Il 26 marzo a Roma è statro presentato il progetto Accademia OL3D
Hard Digital Skills: formazione gratuita e certificata per giovani con disabilità o in condizioni di fragilità sociale

Promuovere, attraverso corsi specializzati e gratuiti, una occupabilità “qualificata” e “certificata” delle persone tra i 18 e i 35 anni con disabilità appartenenti alle categorie protette e con fragilità sociale, in stato di disoccupazione. È l’obiettivo del progetto Accademia OL3D di Abili Oltre APS, realizzato con il contributo della Fondazione Prosolidar e la partnership di AICA (Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico), presentato oggi a Roma, presso l’Emeroteca del Ministero della Cultura, in una conferenza stampa.  

Moderata da Elisabetta Salvatorelli, Relazioni esterne di Abili Oltre APS, la conferenza stampa – con il Patrocinio dell’Assessorato alla Scuola, Formazione e Lavoro di Roma Capitale – ha visto la partecipazione dell’Assessora Claudia Pratelli; di Marino D’Angelo, presidente di Abili Oltre APS, motore dell’iniziativa; di Giancarlo Durante, presidente della Fondazione Prosolidar; di  Lidia Gattini, Direttore editoriale di Zai.net, Media Partner insieme a Radio Zai del Progetto OL3D e di Antonio Piva, presidente di AICA che ha sottoscritto un accordo di collaborazione con Abili Oltre che riguarda anche il progetto Accademia OL3D.

Progetti come questo sono molto importanti per la nostra città. Con Abili Oltre abbiamo peraltro in cantiere un Protocollo proprio sul terreno della promozione della formazione e dell’inserimento occupazionale delle persone con disabilità, tassello fondamentale della nostra azione, che passa sia attraverso la rete dei nostri 9 CFP che attraverso la Delibera sugli appalti riservati alle cooperative di tipo B. In generale, si tratta di quel lavoro cui siamo chiamati come Istituzione per attuare a pieno l’articolo 3 della nostra Costituzione, vale a dire contribuire a rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona e la sua partecipazione alla vita economica e sociale del Paese.”, ha dichiarato Claudia Pratelli, assessora alla scuola, formazione e lavoro di Roma Capitale.

La rivoluzione digitale, a seconda di come sarà orientata, potrà determinare per l’Umanità dinamiche di benessere e pari dignità od acuire quelle di esclusione e contrasto. È di tutta evidenza come le nuove tecnologie digitali siano in grado di colmare i vuoti di abilità fisiche e intellettive delle Persone, e con ciò restituire loro pari dignità ed opportunità personale e lavorativa“, ha evidenziato Marino D’Angelo, presidente di Abili Oltre APS. “Lavorare perché il progresso includa e non escluda significa in primo luogo mettere in grado le persone di utilizzare consapevolmente gli strumenti digitali, a cominciare dalle fasce sociali deboli. Accademia Ol3D è un luogo di questo Futuro“.

Prosolidar è lieta di sostenere l’associazione di promozione sociale Abili Oltre anche in questo nuovo progetto rivolto a persone con disabilità ed esprime particolare apprezzamento per le finalità di questa iniziativa che mira ad agevolare l’inserimento al lavoro di persone con fragilità sociale“, ha dichiarato Giancarlo Durante, Presidente della Fondazione.

Gli fa eco Antonio Piva, Presidente di Aica: “La collaborazione di AICA nel Progetto Accademia OL3D rappresenta un pilastro fondamentale nel nostro cammino verso l’inclusione digitale e lavorativa. AICA è onorata di affiancare Abili Oltre in questa iniziativa, che pone le competenze digitali al centro dello sviluppo personale e professionale delle persone con disabilità e fragilità sociale. Attraverso la formazione e le certificazioni digitali AICA, tra cui ICDL, ci impegniamo a costruire un futuro in cui l’accesso alle opportunità digitali sia un diritto universale per tutti”.

Formazione gratuita e certificata

Il Progetto formativo è partito il 1° marzo scorso e durerà per questo primo avvio fino al 31 dicembre 2024. Tre le  direttrici: erogare formazione nell’area delle competenze digitali configurata sui bisogni professionali di aziende pubbliche e private ed attestata da certificazione ICDL; orientare al lavoro digitale presso gli Istituti Secondari di Secondo Grado; agevolarel’inserimento lavorativo attraverso segnalazione per l’assunzione anche  ai sensi della legislazione sul lavoro protetto. La formazione riguarda le Hard Digital Skills, competenze digitali di base e intermedie: dalle attività più semplici (conoscenza e uso di strumenti hardware e software e dei principali sistemi operativi) fino alle abilità per compiti connessi all’attività lavorativa con approfondimento sulla comunicazione online e l’archiviazione digitale. Obiettivo del Corso promuovere attivamente l’inclusione lavorativa delle e dei partecipanti attraverso il conseguimento della CERTIFICAZIONE ICDL (Certificazione Internazionale Alfabetizzazione Digitale), un insieme di certificazioni che attestano, a livello nazionale e internazionale, il possesso di competenze informatiche a diversi gradi di specializzazione. In Italia dal 1997 ICDL è riconosciuta come certificazione trasversale nel mondo del lavoro e nella pubblica amministrazione, tanto quanto nelle imprese private. In ambito scolastico permette il riconoscimento di crediti formativi. ABILI OLTRE APS è Test Center qualificato da AICA (Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico) per il rilascio delle certificazioni ICDL.

Perché OL3D

Il lavoro è un diritto per tutte e tutti ed è fondamentale per la piena realizzazione di donne e uomini e per la loro autonomia. Il bacino di giovani con disabilità certificata che dopo la fine del percorso educativo scolastico finiscono in un limbo di attesa e di emarginazione è già vastissimo e certamente si allargherà in maniera esponenziale se non si agisce da subito per orientare l’innovazione digitale all’inclusione ed alla valorizzazione della diversità. L’innovazione digitale è, anche qui, un’opportunità da cogliere per allineare le fasce sociali deboli e con disabilità ad uno skill professionale ormai indispensabile per vivere e lavorare. 



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