Rare riscoperte storiche e capolavori senza precedenti alla XXXVII edizione di TEFAF Maastricht

highlights

L’edizione 2024 di The European Fine Art Foundation (TEFAF) torna al MECC di Maastricht in grande stile, portando riscoperte storiche, capolavori senza eguali, e pezzi da collezione di qualità museale proposti da un’ampia selezione di espositori. TEFAF Maastricht 2024 si tiene dal 9 al 14 marzo, con anteprima solo su invito nei giorni 7 e 8 marzo.

Insieme all’offerta espositiva dei principali galleristi mondiali, TEFAF Maastricht inaugura la nuova iniziativa TEFAF Focus, un’apposita sezione che fornirà alle gallerie una piattaforma curatoriale per approfondire un singolo artista o un singolo concetto, arricchendo la definizione stessa di fiera d’arte attraverso la creazione di stimolanti connessioni visive tra le diverse forme d’espressione.

Kandinsky 5709 Murnau mit Kirche II HR – Landau Fine Art

Da sempre dedicata al supporto della comunità internazionale dell’arte, TEFAF ha inoltre annunciato il suo primo TEFAF Summit in cooperazione con la Commissione olandese dell’UNESCO, e un’esposizione e partnership speciale con il Ministero della Cultura per il Veneto. Il summit fungerà da piattaforma per conversazioni e collaborazioni incentrate sulle sfide e i rischi che interessano il patrimonio culturale, offrendo l’opportunità di promuovere la pace, aumentare la consapevolezza e suggerire soluzioni.

La trentasettesima edizione di TEFAF Maastricht prevede un programma dinamico e articolato che include le tavole rotonde TEFAF Talks e le conferenze TEFAF Meet the Experts.

TEFAF è una fondazione no profit che sostiene l’esperienza e la varietà della comunità globale dell’arte, come dimostrano gli espositori selezionati per le sue due Fiere annuali di Maastricht e New York. TEFAF si pone come guida esperta per i collezionisti privati e istituzionali del mercato globale dell’arte, ispirando appassionati e compratori di tutto il mondo.

AXA XL Insurance è la divisione P&C (Property & Casualty) e Specialty Risk di AXA, nota per risolvere anche i rischi più complessi. AXA XL offre soluzioni e servizi assicurativi tradizionali e innovativi in oltre 200 Paesi e territori.
Nell’ambito della sua offerta di Specialty Risk, AXA XL protegge diverse tipologie di oggetti tra cui opere d’arte, antiquariato, antichità, gioielli, orologi, auto d’epoca, pietre preziose grezze o lavorate e lingotti, sia di migliaia di anni che di poche settimane.

Negli ultimi 50 anni, così come nel futuro, AXA XL, tra i leader globali delle compagnie di assicurazione di opere d’arte e beni preziosi, ha continuato – e continuerà – a ridefinire l’assistenza e il servizio a collezionisti, musei, aziende, gallerie, conservatori e artisti in Europa, Regno Unito, nelle Americhe, in Asia e nell’area del Pacifico, con una genuina considerazione del modo in cui gli oggetti di valore vengono assicurati e il patrimonio culturale protetto.

TEFAF Maastricht è ampiamente riconosciuta come la fiera d’arte, antiquariato e design più importante del mondo. Con oltre 280 espositori di spicco provenienti da più di 20 nazioni, TEFAF Maastricht è la vetrina delle opere d’arte più prestigiose disponibili ogni anno sul mercato. Oltre alle sezioni tradizionali come dipinti degli Antichi Maestri, antichità e opere classiche, che interessano circa metà della Fiera, propone ai visitatori anche arte moderna e contemporanea, fotografia, gioielleria, design del XX secolo e opere su carta.

TEFAF New York è stata fondata all’inizio del 2016, originariamente sotto forma di due fiere d’arte ospitate ogni anno a Park Avenue Armory: TEFAF New York Fall e TEFAF New York Spring. Oggi TEFAF New York è un unico evento annuale che unisce arte moderna e contemporanea, gioielleria, antichità e design, grazie alla partecipazione di circa 90 dei maggiori galleristi di tutto il mondo. Tom Postma Design, noto per il suo lavoro innovativo per i più importanti musei, gallerie e fiere d’arte, ha progettato per la Fiera un design che
interagisce con lo straordinario spazio che la ospita, aggiungendo un tocco al tempo stesso leggero e contemporaneo. Gli stand degli espositori si snodano lungo l’iconico edificio dell’Armory, abbracciando la Wade Thompson Drill Hall e raggiungendo le sale al primo e
secondo piano dedicate alle ricostruzioni storiche, così da creare una Fiera dall’impatto e spessore senza precedenti per la città di New York.


Ufficio Stampa per l’Italia
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
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Referente Roberta Barbaro: roberta@studioesseci.net
 

Roma, Plus Arte Puls: Fino al 16 marzo 2024 la mostra personale LINA PASSALACQUA – Io… e il mare

LINA PASSALACQUA

Io…e il mare

Plus Arte Puls
Viale G. Mazzini, 1 – Roma

Fino al 16 marzo 2024, presso Plus Arte Puls, è possibile visitare la personale di Lina Passalacqua dal titolo Io… e il mare, a cura di Ida Mitrano e Rita Pedonesi.

In esposizione ventitré opere dove il mare, elemento costante nella vita dell’artista, diviene il soggetto centrale del ciclo pittorico, che in questa occasione presenta insieme ad una selezione inedita di medaglioni dipinti che richiamano particolari delle stesse opere. La mostra, che sarà itinerante, evidenzia la presenza significativa dell’artista nel cogliere i dinamismi e i mutamenti della contemporaneità attraverso l’unicità del suo processo creativo dialogante con l’elemento autobiografico e i caratteri del tempo.

Il ciclo realizzato dal 2020 al 2022, durante il tempo sospeso della pandemia, è rappresentativo del linguaggio artistico di Lina Passalacqua caratterizzato dall’incontro con il futurismo mediante le figure di Mario Verdone ed Enzo Benedetto negli anni Ottanta. Nel 2023 per i suoi novant’anni la GAM di Roma le ha dedicato un incontro inserito nel ciclo “Laboratorio Prampolini” – Donne & Futurismo, protagoniste dell’altro movimento con la proiezione in anteprima del documentario Lina Passalacqua – L’essenza geometrica delle passioni, regia di Giulio Latini che è stato riproposto durante il vernissage. 

Nella presentazione critica Ida Mitrano scrive: «Lina Passalacqua guarda il mondo con la consapevolezza dell’oggi, non con la lente del passato. È in tal senso che il dinamismo e la simultaneità della sua pittura dialogano con il futurismo. La sua arte, infatti, acquisisce potenza nell’individuare i caratteri distintivi del nostro tempo, di cui l’artista coglie in particolare il “flash”, intuendone già nel 1989 la problematicità e le conseguenze sull’individuo: ‘viviamo nell’epoca del flash e tutto appare frammentario, anche i nostri sentimenti subiscono questa caratteristica. Sono impressionata dai flash della nostra epoca, dalle schegge di vita che ci colpiscono continuamente. Vivo in una società fatta di flash, che rischia di perdere la memoria storica e, forse, anche quella morale’. Era ancora troppo presto per parlare di perdita dell’identità umana, come invece sta accadendo. Un presente e un futuro sempre più gestiti e dominati dall’intelligenza artificiale e dai suoi algoritmi. Passalacqua ha avvertito l’invasività del flash e i suoi possibili effetti. Anticipatrice dello smarrimento umano, così come lo sono stati in altro modo, e su altri aspetti, i futuristi all’inizio del Novecento. Non a caso, la velocità di cui la sua pittura è espressione, lontana dal mito futurista della macchina, è quella delle tecnologie che produce la perdita di distanza tra sé e l’altro, tra l’artista e il soggetto che rappresenta. Dall’impatto tra il suo profondo e la realtà nasce la visione simultanea delle sue opere: frammenti, flash, vortici che compone e scompone alla ricerca di una sintesi poetica del reale che consente di ritrovare il senso dell’umano oggi perduto. Istanti che non si possono raccontare, ma solo fissare per un attimo, come l’artista stessa afferma. Per queste ragioni la sua pittura è testimonianza e denuncia dell’attuale stato delle cose come evidenziano alcune opere del suo ultimo ciclo Io… e il mare, realizzate tra il 2020 e il 2022. Un ciclo per certi aspetti biografico, perché il mare è un punto fermo nella sua vita. È il suo legame con il passato, con Genova, ma anche con il presente, la sua casa sul mare a Nettuno, dove crea diversi lavori, in particolare Vele, un ciclo dipinto tra il 1995 e il 2001. A questo, ne seguono altri: Voli (2002-2006), dove protagonisti sono gli elementi della natura, aria e acqua, terra e fuoco, Le quattro stagioni (2010-2013), Fiabe e Leggende (2015-2017). Io… e il mare nasce da una condizione che tutti noi abbiamo vissuto. Ventitré opere che hanno scandito il tempo della pandemia, un inedito lockdown che ha segnato la nostra vita, ma che non ha fermato la vitalità creativa di Lina Passalacqua e il suo rapporto con il mondo. Il ciclo rivela, ancora una volta, quel filo rosso che attraversa e lega la biografia e la sua arte. Io… e il mare, appunto. Un dialogo intimo e uno sguardo attento alla dimensione contemporanea dell’uomo. Un racconto per frammenti, per flash, dove ogni opera non è una semplice raffigurazione, ma una visione misteriosa, onirica della realtà. Mare come esperienza vissuta, ma anche come dimensione del profondo che rivela come la sua pittura così dinamica, così prorompente, sia al tempo stesso poetica e, anche se può sembrare contraddittorio ma non lo è, meditativa, soprattutto in quest’ultimo ciclo. Alla velocità inarrestabile del quotidiano, all’eco frastornante dell’epoca subentra l’ascolto di sé e del mondo che rendono oggi i suoi frammenti qualcosa di diverso dalla visione simultanea futurista e dalle scomposizioni dinamiche delle opere precedenti. Nel contesto attuale, quei frammenti sono i tasselli di un puzzle che non è più possibile ricomporre a causa di una condizione di incertezza e precarietà esistenziale ormai strutturale della nostra società. E, nell’assenza di qualsiasi punto di riferimento, la visione frammentata si traduce in un tentativo di riappropriazione del reale attraverso sé nell’unicità del processo creativo per affermare il valore dell’umano». 

Lina Passalacqua

Tra i vari riconoscimenti, si ricordano la Medaglia Commemorativa del Presidente della Repubblica in occasione del Premio di Pittura Città di Pizzo (2008), il Premio per il Neofuturismo (2009), Sezione Storica, al 2° concorso Nazionale Biennale d’Arte Città di Lamezia Terme, il Premio Speciale alla Carriera in occasione del 45esimo Premio Sulmona (2018). Nel luglio 2022, in occasione del Festival Dei Due mondi, le è stato assegnato il Premio Internazionale Spoleto Art Festival alla Carriera per “…le importanti attività che ha svolto e svolge nel campo della cultura e dell’arte.” Le sue opere figurano in importanti collezioni e musei d’arte contemporanea in Italia: al Museo del Presente di Rende (CS), nella Sala Permanente dedicata ai Futuristi Calabresi, assieme alle opere U. Boccioni, A. Marasco, E. Benedetto e altri; e all’estero, all’Estorick Collection of Modern Art di Londra. 


INFO

Io… e il mare
a cura di Ida Mitrano e Rita Pedonesi
Inaugurazione 1 marzo 2024 ore 17.30
ore 19 Proiezione del filmato di Giulio Latini
Lina Passalacqua. L’essenza geometrica delle passioni
@2023 Progetti Mediali srl

Plus Arte Puls
Viale G. Mazzini 1 – Roma

Fino al 16 marzo 2024
Orari
: lunedì ore 16.00 – 19.30; da martedì a sabato 11.00 -13.00 / 16.00 -19.30
tel. 333 8911952
r.pedonesi@gmail.com
Comunicazione
Roberta Melasecca
associazione culturale blowart – Melasecca PressOffice – interno14next
tel. 3494945612
roberta.melasecca@gmail.com – info@melaseccapressoffice.it

Teglio (Sondrio): Martina Fontana “La natura della difesa” a Palazzo Besta

Martina Fontana – Cicatrici-portrait
Martina Fontana
La natura della difesa
Teglio (So), Palazzo Besta
8 marzo – 18 maggio 2024

Mostra organizzata da Direzione regionale Musei Lombardia, direttore Emanuela Daffra
Progetto a cura di Giuseppina Di Gangi e Giovanna Brambilla

Martina Fontana, con “La natura della difesa” in mostra a Palazzo Besta a Teglio, in Valtellina, dall’8 marzo al 18 maggio 2024. La mostra, “site specific”, è organizzata dalla Direzione regionale Musei Lombardia del Ministero della Cultura ed è curata dalla direttrice dello stesso museo, Giuseppina Di Gangi, insieme a Giovanna Brambilla, storica dell’arte e responsabile progetti territoriali

“Un palazzo che nasce come luogo di protezione e difesa, teatro di conflitti ma anche ricca corte abitata da donne colte e illuminate, trova inevitabili affinità con il lavoro di Martina Fontana e la sua ricerca artistica, che avvicina il corpo umano – soprattutto femminile – agli elementi della natura. Opere che rappresentano nuove metamorfosi, quasi un’eco del testo di Ovidio raffigurato in uno dei cicli affrescati nel palazzo” evidenzia Emanuela Daffra, direttore dei musei statali della Lombardia.

“La storia di Palazzo Besta è, anche, una storia di donne. Una presenza femminile, quella delle committenti e delle protagoniste delle raffigurazioni, che si intreccia con il tema del coraggio, dell’amore e del conflitto. È in questo arazzo di storie che va a inserirsi, come un ricamo che evidenzia le scene dipinte del palazzo, il lavoro di Martina Fontana, che della guerra, dell’identità femminile e della natura ha fatto gli elementi fondanti della propria poetica” sottolinea la curatrice Giuseppina Di Gangi.

Martina Fontana – Cicatrici

Martina Fontana (1984), che vive e lavora a Prato, nella sua ricerca artistica si concentra sull’esplorazione della materia, traendo ispirazione dalla natura e dalla sua fenomenologia. Il suo lavoro si muove tra tecniche e materiali di origine naturale, con un approccio improntato all’indagine e alla sperimentazione, che si confronta con l’ambiente circostante ed entra in relazione con gli spazi e con i visitatori. Da questo approccio nasce la mostra di Palazzo Besta, che si pone in un dialogo serrato con il Palazzo, i suoi cicli pittorici ed il contesto naturale circostante: alcuni dei lavori in mostra, progettati e pensati proprio per la dimora tellina, sono stati creati dall’artista sulla base di calchi da lei tratti da alberi del territorio.

L’interazione tra le opere di Martina Fontana e il palazzo si articolerà su tre stanze: la Sala di Ariosto, la Sala Settecentesca e la Sala delle Metamorfosi. In questi tre spazi è previsto l’allestimento di alcune sculture che intendono restituire forme di evoluzione e percezione corporea dove il femmineo diventa il paradigma in cui lo spettatore attento potrà cogliere, tra i dettagli e le suggestioni proposte, alcuni aspetti della propria personalità.

I lavori esposti fanno parte della serie Dispositivi di Protezione Individuale (2019-2023), in resina epossidica, cera, pelle, cinghie.

Il nucleo di opere si presenta come un’armeria medievale: una serie di busti e armature che lo spettatore decodifica come elementi della natura di forma antropomorfa. Strumenti di difesa proposti come specchio su cui individuare il ricordo delle proprie cicatrici, armature che si mostrano nella loro concreta brutalità di strumenti di costrizione esibite come trofei.

“Ciascuna di esse è frutto di una lenta campionatura dei segni di recisione e accrescimento di tante tipologie di piante: alcune più nette, altre più cicatrizzate, come tante ferite che si accostano e si sovrappongono. Attraverso un processo di simbiosi e di contatto con il corpo, questi elementi diventano esoscheletri da indossare. Le ferite aperte, rimarginate o cicatrizzate raccontano il passaggio del tempo: mostrano senza pudore la vulnerabilità di chi le veste, dando testimonianza della forza acquisita in questa stratificazione fisica e interiore di esperienze vissute”, afferma l’artista.

Attraverso questi lavori lo spettatore è invitato a leggere sulla propria pelle e quella altrui un vissuto comune, come se fossero uno specchio universale.

“Il lavoro dell’artista guarda alla natura e ai suoi fenomeni e sollecita uno scambio che evoca tutte le donne presenti nell’immaginario dell’epoca, dai miti di Ovidio agli exempla virtutis dell’antichità, sino alle protagoniste dell’Orlando Furioso, così come le donne reali e tenaci vissute nel Palazzo. Allo stesso modo quel paesaggio che, ininterrotto, ospita le vicende ariostesche, prende forma nel legame stretto tra le opere e il territorio tellino” ribadisce Giovanna Brambilla.

Alla mostra si affianca un programma di attività, incontri e laboratori realizzato con la collaborazione di associazioni e imprese del territorio.


Direzione regionale Musei Lombardia
Ufficio comunicazione
drm-lom.comunicazione@cultura.gov.it
 
Ufficio Stampa:
STUDIO ESSECI – Sergio Campagnolo
Tel. 049 663499;
roberta@studioesseci.net, referente Roberta Barbaro
 
Sede e informazioni: Palazzo Besta, Via F. Besta, 23036 Teglio (SO)
Tel: +39 0342 781208, mail: drm-lom.palazzobesta@cultura.gov.it
Orari: martedì – domenica, 10.15 – 12.45, 14.15 – 16.45