Ascona (Svizzera), Museo comunale d’arte moderna: ESPRESSIONISTI DALLA FONDAZIONE WERNER CONINX

Conrad Felixmüller, Pagina da “ABC – Un alfabeto in immagini scosso e smosso, con versi di Londa e Conrad Felixmüller”, 1925, Xilografia acquerellata su carta, 20 × 25 cm, Collezione Werner Coninx, prestito permanente presso il Museo Comunale d’Arte Moderna Ascona, © 2024, ProLitteris, Zurich

ASCONA (SVIZZERA)
MUSEO D’ARTE MODERNA
10 MARZO – 2 GIUGNO 2024

L’esposizione presenta 82 opere, tra dipinti e grafiche, di 14 autori quali Wassily Kandinsky, Gabriele Münter, Marianne Werefkin, Franz Marc, August Macke, Paul Klee, Richard Seewald e altri, iniziatori del movimento espressionista d’avanguardia di Monaco di Baviera.

La mostra è la prima di una serie d’iniziative che valorizzerà il corpus di 189 opere della collezione d’arte Werner Coninx di Zurigo, tra le più importanti in Svizzera, giunto ad Ascona in prestito permanente.

Dal 10 marzo al 2 giugno 2024, il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascosa (Svizzera) presenta la prima di una serie di mostre che valorizzerà il patrimonio di 189 opere concesse in prestito permanente dalla Fondazione Werner Coninx di Zurigo, tra le più importanti e corpose in Svizzera, che nel 2016 ha infatti deciso di depositare l’essenziale della sua collezione in alcuni musei elvetici, al fine di renderla accessibile e visitabile da un largo pubblico, attraverso esposizioni e pubblicazioni.

La rassegna di Ascona, dal titolo Kandinsky, Klee, Marc, Münter… e altri. Espressionisti dalla Fondazione Werner Coninx si concentra sulla ricerca di 14 artisti, tutti accomunati dall’appartenenza all’espressionismo lirico di Monaco di Baviera. Tra essi, spiccano i fondatori della Neue Künstlervereinigung München (Nuova Associazione degli Artisti di Monaco) e del Blaue Reiter (Cavaliere azzurro), quali Wassily Kandinsky, Gabriele Münter, Marianne Werefkin, Franz Marc, i loro amici o conoscenti August Macke, Paul Klee, Heinrich Campendonk, Louis René Moilliet e Richard Seewald o gli esponenti che sono stati prossimi ai loro esiti, Adolf Hölzel, Conrad Felixmüller, Robert Genin, Andreas Jawlensky e Ignaz Epper.

Il percorso, composto da 82 opere, tra dipinti e grafiche, si apre con Marianne Werefkin, figura chiave sia sul piano teorico che pratico per la fondazione della Neue Künstlervereinigung München.

In particolare, l’attenzione è posta sulla sua opera Autunno – Scuola del 1907 che presenta già quegli elementi espressivi di “soggettivazione” della realtà, tipici della cifra stilistica di Paul Gauguin, dei Nabis e dei Fauves, con i quali Werefkin si è confrontata a partire dal suo viaggio in Francia nel 1903. Un modo di procedere che diventa determinante per il passaggio da stilemi ancora neoimpressionisti a quelli espressivi e sintetici sia per l’arte di Alexej Jawlensky sia per quella della coppia Wassily Kandinsky e Gabriele Münter, avvenuto tra il 1908 e il 1909, durante le estati di studio a Murnau, nelle Prealpi bavaresi. In questo periodo, definito dalla critica come la “culla dell’astrazione” per l’arte di Kandinsky, si assiste alla sua evoluzione nell’utilizzo dei colori in senso sempre più espressivo e simbolico, come si evince dalla xilografia Arciere del 1908-1909, proveniente dal Kunst Museum Winterthur, in cui si trovano echi delle cupole dell’amata Mosca e il tema del cavaliere. Accanto alle xilografie di Kandinsky, s’incontrano quindi le opere di Gabriele Münter, Mazzo di fiori estivo, Lana (olio su cartone) del 1908 e Bambini in attesa (acquaforte su carta) del 1910, che documentano quanto il suo stile stia diventando sempre più astratto.

Nella stessa sezione, si possono ammirare le straordinarie xilografie in bianco e in nero a soggetto animale di Franz Marc realizzate tra il 1912 e il 1913 su carta o carta giapponese per la serie della Tierlegende (La leggenda degli animali), in cui l’amore che fin da giovane nutre per la natura e le sue creature, l’ha indotto a un lungo percorso di analisi e di immedesimazione nelle forme e negli atteggiamenti dei suoi animali.

August Macke, Forme astratte IV, 1913, Matita e matita colorata su carta, 20,5 × 16 cm, Collezione Werner Coninx, prestito permanente presso il Museo Comunale d’Arte Moderna Ascona

La mostra continua con l’artista renano August Macke, di cui viene presentato Addormentata sul divano, un dipinto del 1911 della Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten, in cui è raffigurata la moglie, nonché modella e musa, dell’artista, Elisabeth Gerhardt.

Particolare è la vicenda di August Macke; invitato dall’amico fraterno Franz Marc a fare parte della Neue Künstlervereinigung di Monaco, Macke non riuscì ad apprezzare fin da subito le idee e l’arte di Kandinsky, troppo “spirituali” e radicali per il suo pragmatismo, poco incline alla lettura metafisica e spirituale dell’arte.

Il suo stile, formatosi alla maniera dell’impressionismo e del postimpressionismo francesi, dal 1912 attraversa un periodo fauve, per poi condividere solo per un breve lasso di tempo l’estetica del Blaue Reiter. Dal 1912, l’incontro di Macke con Robert Delaunay a Parigi, rappresenta una sorta di rivelazione. Il cubismo orfico del francese influenza, infatti, la sua produzione da lì in avanti, insieme alla simultaneità dei futuristi italiani, come si evince dalle sue famose Vetrine e, in mostra, nei disegni più astratti, come in Iole nel portodel 1912/1913, o la matita Elisabeth (1912), legata a Teste futuriste (Elisabeth) del 1913 della Kunsthalle di Brema.

La rassegna propone inoltre alcune opere con scene di vita urbana, soggetto già praticato fin dagli anni in cui Macke ha guardato all’impressionismo, tutte dalla collezione di Werner Coninx di Zurigo, come la matita Uomo che legge e cani del 1911, lo studio a matita Dirigibile-caffè, del 1912, il carboncino Scena di strada del 1913. Per rendere il più ampio e completo possibile il percorso espositivo sull’artista, si può ammirare Forme astratte IV del 1913, anno in cui sceglie di trasferirsi sul lago di Thun in Svizzera, a Hilterfingen, dove accoglie gli amici Paul Klee e Louis Moilliet, con cui partirà la primavera seguente per il famoso viaggio in Tunisia.

Nel paese nordafricano, i tre si dedicarono ad approfondire la tecnica dell’acquarello; Macke, riportando a olio i disegni ad acquarello come in Paesaggio roccioso della Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten. Moilliet, trasformando le suggestioni orfiche derivate da Delaunay, nei colori terrosi d’Africa, come attestano i suoi delicati acquarelli. Le opere selezionate testimoniano l’eccellere di Moilliet in questa tecnica, che ha prediletto per buona parte di una vita spesa a ragionare in termini di colore e forma, pur senza mai abbandonare totalmente i riferimenti figurativi, e che ha precorso l’arte astratta di Kandinsky, qui documentata con il dipinto a olio Composizione di triangoli (1930) della collezione Coninx.

In esso troviamo forme geometriche primarie come i triangoli, tipiche del periodo d’insegnamento di Kandinsky al Bauhaus (1922-1933) in cui ritorna la figura triangolare del tema delle montagne tipico del Blaue Reiter, mentre le due xilografie, in bianco e nero e a colori del Kunst Museum Winterthur, testimoniano il progressivo passaggio da un’astrazione di tipo geometrico all’inserzione di forme biomorfiche e a una maggior libertà nell’uso di una linea libera e calligrafica, caratteristico del periodo parigino dell’artista.

Paul Klee, Come una sfinge, 2.1919, Acquerello su garza Schirtimg gessetto, 20 × 19,5 cm, Fondazione Richard e Uli Seewald, Ascona

Paul Klee, esposto accanto ai fedeli amici di una vita, Moilliet, Macke e Kandinsky, è presente con La casa rossa del 1913, donata da Werefkin al Comune di Ascona in occasione della fondazione del Museo Comunale nel 1922. Si tratta di un dipinto dal disegno grafico semplice e infantile, dai colori tenui e dalle linee sintetiche e vibranti, in cui emerge una sapiente conoscenza delle teorie dei colori complementari e in contrasto. Nei due disegni Testa (uomo con barba) (1925) e Pattinatore (1927) della collezione Coninx, le figure risultano delineate in maniera sintetica: attraverso pochi tratti (linee verticali e orizzontali, linee a zig-zag, cerchi, simboli), l’artista realizza una composizione ironica ma che, a un secondo sguardo, suscita un senso di turbamento.

Proseguendo lungo il percorso, s’incontrano le opere grafiche di Heinrich Campendonk, Conrad Felixmüller e Richard Seewald che, nel loro insieme, permettono di apprezzare la sapiente quanto antica tecnica della xilografia dal taglio netto molto espressivo, sia negli esempi in bianco e nero che in quelli acquarellati.

Campendonk e Felixmüller appartengono per età e formazione alla cosiddetta seconda generazione degli espressionisti tedeschi, in cui i temi a carattere etico, sociale e politico – conseguenti alla fine della prima guerra mondiale – diventano centrali nelle loro opere, tra il 1915 e la fine del 1920, per denunciare discriminazioni e drammi sociali (Campendonk), o, per esaltare i valori rassicuranti della famiglia (Felixmüller). Tra questi, s’inserisce Richard Seewald che delle arti grafiche è un maestro: fino al termine degli anni 1920, produce un numero considerevole di opere utilizzando tutte le tecniche grafiche, non solo come opere a sé stanti, ma anche in ambito editoriale, destinate all’illustrazione di libri di vari autori, nonché propri. Nella collezione della Fondazione Werner Coninx sono conservate Sodoma e Gomorra (1914) e Il Paradiso (1915), che fanno parte della serie delle 10 xilografie sulla Bibbia pubblicate nel 1916 in 250 esemplari colorati a mano.

La mostra si completa con le opere dello svizzero Ignaz Epper, e dei russi Andreas Jawlensky e Robert Genin, che hanno animato l’ambiente culturale di Ascona tra le due guerre mondiali.


KANDINSKY, KLEE, MARC, MÜNTER… E ALTRI
ESPRESSIONISTI DALLA FONDAZIONE WERNER CONINX
Ascona (Svizzera), Museo Comunale d’Arte Moderna (via Borgo 34)
10 marzo – 2 giugno 2024
 
Orari:
martedì-sabato, 10.00 – 12.00; 14.00 – 17.00
Domenica, 10.30 – 12.30
Lunedì chiuso
 
Biglietti:
Intero, 10.00 fr.sv./euro
Ridotto, 7.00 fr.sv./euro (studenti, AVS, pensionati, gruppi)
Gratuito, giovani fino a 18 anni
 
Informazioni:
tel. +41 (0)91 759 81 40; museo@ascona.ch
 
Sito internet: www.museoascona.ch
 
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MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna FRONTIERA 40 Italian Style Writing 1984-2024

Settore Musei Civici Bologna | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna

FRONTIERA 40 Italian Style Writing 1984-2024
A cura di Fabiola Naldi

MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna

13 aprile – 13 luglio 2024

Dal 13 aprile al 13 luglio 2024 il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna ospiterà FRONTIERA 40 Italian Style Writing 1984-2024,progetto espositivo che nasce dalla lunga ricerca condotta dalla curatrice Fabiola Naldi intorno al percorso intellettuale di Francesca Alinovi (Parma, 1948 – Bologna, 1983), ricercatrice, critica militante e attenta studiosa dei fenomeni creativi più sperimentali emersi negli anni Settanta e Ottanta, la cui breve e originale parabola ha lasciato una traccia nella critica d’arte della seconda metà del Novecento.

In particolare, l’iniziativanasce dalla volontà di ricordare il quarantesimo anniversario di Arte di frontiera. New York Graffiti, mostra ideata da un progetto di Francesca Alinovi,che si inaugurò nel 1984 alla Galleria comunale d’Arte Moderna di Bologna, interrogando l’eredità storica e critica che quella iniziativa, seminale nel contaminare sistema dell’arte ufficiale e realtà urbana del Writing, ha avuto fino ai nostri giorni.

FRONTIERA 40 Italian Style Writing 1984-2024si focalizza sul lavoro di 178 autori che, partendo dall’arte di frontiera, quella che secondo Alinovi si poneva “entro uno spazio intermedio tra cultura e natura, massa ed élite, bianco e nero, aggressività e ironia, immondizie e raffinatezze squisite”, si spingono verso nuove possibilità di espressione che contemplino lo style writing come un orizzonte della pittura ambientale, suggestione per altro elaborata dalla stessa Alinovi. In mostra saranno presentati dei bozzetti, testimonianze del processo creativo di diverse generazioni di writers italiani, dispositivi espressivi unici, prioritari e generativi dello stile di ciascun autore. Nella disciplina del Writing i disegni preparatori, o sketches, costituiscono le testimonianze dell’evoluzione e della sofisticazione del segno e rappresentano degli strumenti d’indagine dotati di un valore concettuale, oltre che dei documenti di un percorso in fieri.

Per consentire a tutti gli autori coinvolti di mantenere una propria autonomia rappresentativa all’interno del progetto espositivo, la curatrice Fabiola Naldi ha svolto un’indagine storica, ma anche site specific, guardando al territorio italiano come a un grande bacino creativo.

Le opere su carta saranno inserite in dispositivi “mobili”, nove teche, allestiti in diversi ambienti del MAMbo.

La mostra si avvarrà di mappe, flyer e documentazioni web utili ad approfondire il progetto come anche la necessità di “raccontare”, sempre a partire dal 1984 e dalla mostra Arte di frontiera, come il fenomeno si sia evoluto e si sia trasformato.


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Valdichiana Village – Foiano della Chiana (AR): Presentata l’installazione “La Violenza è una Gabbia” di Anna Izzo

“La Violenza è una Gabbia” di Anna Izzo
Presentata a Valdichiana Village l’installazione monumentale
“La Violenza è una Gabbia” di Anna Izzo
 
8 marzo – 26 novembre 2024
Valdichiana Village
Via Enzo Ferrari 5 – Foiano della Chiana (AR)

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, il giorno 8 marzo 2024 è stata presentata a Valdichiana Village l’opera monumentale di Anna Izzo, La Violenza è una Gabbia“, con il patrocinio della Commissione Regionale Pari Opportunità – Consiglio Regionale della Toscana, della Provincia di Arezzo e del Comune di Foiano della Chiana. 

Al taglio del nastro hanno preso parte il Vice Presidente del Consiglio Regionale della Toscana Marco Casucci, i consiglieri regionali Vincenzo Ceccarelli e Elena Rosignoli, la presidente della Commissione pari opportunità della Regione Toscana Francesca Basanieri, la presidente della Commissione pari opportunità della Provincia di Arezzo Cinzia Santoni, oltre all’assessore del Comune di Foiano della Chiana Elena Bigliazzi e al sindaco di Torrita di Siena Giacomo Grazi. Con il center manager di Valdichiana Village Riccardo Lucchetti, l’inaugurazione è stata occasione di contributi e riflessioni sul significato della Giornata Internazionale dei diritti delle donne. 

“Anna Izzo è un’artista e come tale, con lo strumento dell’arte tra le mani, decide di affrontare a viso aperto un viaggio scomodo ma quanto mai urgente e necessario: disseminando le sue opere scultoree di grandi dimensioni in molteplici città italiane, da La violenza è una gabbia a La violenza non è amore, Anna dichiara con forza un preciso messaggio di denuncia, di consapevolezza ma anche di coraggio, fortezza e speranza. 

La Violenza è una Gabbia, presentata per la prima volta a Capri nel 2020, appare come una enorme gabbia di acciaio alta circa 3 metri contenente, della conseguente grandezza dimensionale, due scarpe rosse, divenute simbolo della lotta contro la violenza sulle donne dal 2009, in seguito all’installazione artistica di Elina Chauvet in Messico, a Ciudad Juarez, cittadina nota per detenere il triste primato del più alto numero di femminicidi al mondo.

Le gabbie di Anna Izzo sono gabbie emozionali, comportamentali e relazionali: riflettono un ordine normativo che chiude e rinchiude corpi e menti e l’artista ne calibra le forme ampliandole a dimensioni innaturali, costringendo alla rimozione di uno stereotipato processo di narrazione basato sull’inerzia, sull’indifferenza e su strategie di occultamento e minimizzazione della violenza. L’opera genera, in tal modo, un inusuale luogo di riflessione sui meccanismi di scomposizione e ricostruzione delle identità, sempre in progressivo divenire e in continuo confronto/scontro nei ruoli e negli ambiti sociali ed economici, fornendo una chiave di accesso a delle diverse politiche attive sul territorio che esulano da rappresentazioni radicate nelle convenzioni socio-culturali. 

L’arte diviene così megafono collettivo e comunitario, creazione di un linguaggio che, come afferma Federico Ferrari, è linguaggio che non è di nessuno – il più solitario dei linguaggi – ma che ci mette in comune, ci fa amare, ci tocca e sconvolge la nostra solitudine.” (testo di Roberta Melasecca)

“La gabbia di 3 metri per 3 raffigura simbolicamente la forza e la resistenza delle donne, incanalando il coraggio e la speranza attraverso un simbolico paio di scarpe rosse con il tacco. In questo contesto, l’opera artistica non si limita a essere espressione di opinione, ma diventa un catalizzatore per la consapevolezza e l’azione”, sostiene l’artista.

Anna Izzo, pittrice e scultrice, nasce a Taranto ma già adolescente si trasferisce a Sorrento dove il padre gallerista la introduce nel mondo dell’arte con una importante frequentazione di artisti della scuola napoletana. Le sue opere attraversano vari materiali, ferro, bronzo, resina, in una continua ricerca estetica innovativa. I suoi lavori hanno ricevuto consensi di importanti artisti: Arman, Daniel Spoerri, Mimmo Rotella, ecc. ed di illustri critici d’arte quali Costanzo Costantini, Vito Apuleio, Milena Milani, Linda De Sanctis, Ludovico Pratesi, Vittorio Sgarbi, Paolo Levi che hanno scritto e parlato di lei e dei suoi lavori con significativi apprezzamenti. Vive e lavora tra Roma e Siena ed espone in Italia e all’estero. Tra le ultime mostre: luglio 2016 Conference Center Hollywood USA; ottobre 2016 Jolly Madison New York; novembre 2016 Sofitel Conference Washington DC; dicembre 2016 Palazzo Francavilla Palermo ritiro premio Gran Maestro; gennaio 2017 Galleria La Vaccarella Roma; gennaio 2017 Palazzo Barion Taranto ritiro premio Taras per l’arte; febbraio 2017 Galleria San Vidal Venezia; luglio 2017 Teatro dal Verme Milano; ottobre 2017 Biennale Milano International Art Meeting; ottobre 2017 Biennale Venezia Spoleto Pavillon; novembre 2017 Biennale Mantova; dicembre 2017 Miami Meet Milano USA; gennaio 2018 Palazzo Ximenes Firenze; marzo 2018 Biennale delle Nazioni Venezia; giugno 2018 Auditorium Dell’Acquario Genova ritiro premio Cristoforo Colombo; ottobre 2018 Roma Galleria Triphè La Seduzione; giugno 2019 Trofeo Maestri D’Italia ArtExpò Biennale internazionale Arte contemporanea Mantova; luglio 2019 premio Internazionale Michelangelo Firenze; settembre 2019 mostra Biancoscuro Art Contest Montecarlo; novembre 2019 personale di scultura La gabbia Museo d’Arte Sacra Castelmuzio; novembre 2019 Budapest ArtExpò Biennale D’Arte Italiana; marzo 2020 Capri Scultura monumentale dal titolo La Violenza è una Gabbia; febbraio 2021 esposizione sculture al Premio Vittorio Sgarbi a Ferrara; novembre 2021 Città della Pieve scultura monumentale dal titolo La violenza non è amore; maggio 2022 Fiumicino scultura monumentale dal titolo La violenza non è amore; novembre 2022-marzo 2023 Arezzo scultura monumentale dal titolo La violenza non è amore; marzo 2023 San Quirico D’Orcia scultura monumentale dal titolo La violenza non è amore; novembre 2023 Orvieto scultura monumentale dal titolo La violenza non è amore


Situato nella culla del Rinascimento dove ogni angolo trasuda storia e bellezza, nell’animo più autentico, e ricco di fascino della Toscana, e collocato tra città simbolo come Siena ed Arezzo e non molto distante dal gioiello umbro di Perugia, Valdichiana Village richiama le inconfondibili caratteristiche dei più bei borghi della regione, integrandosi nel territorio. Land of Fashion Villages racchiude una collezione di 5 villaggi, immersi in territori di grande valore, di proprietà del Fondo americano Blackstone, e gestiti da Land of Fashion Outlet Management (LFM), che include Franciacorta Village (Brescia), Mantova Village (Mantova), Palmanova Village (Udine), Puglia Village (Molfetta – Bari).


INFO
 
“La Violenza è una Gabbia” di Anna Izzo
8 marzo – 26 novembre 2024
Con il patrocinio della Commissione Regionale Pari Opportunità – Consiglio Regionale della Toscana, Provincia di Arezzo, Comune di Foiano della Chiana
 
Valdichiana Village – Land of fashion Outlet Management Italy
Via Enzo Ferrari 5 – Foiano della Chiana (AR)
+39 0575 649926
info@valdichianavillage.it
valdichianavillage.it
 
Anna Izzo
annaizzoart@gmail.com
www.annaizzoartdesign.com
 
Comunicazione
Roberta Melasecca_Interno 14 next/Melasecca PressOffice – blowart
roberta.melasecca@gmail.com