Venezia, Galleria Alice Schanzer: SpostaMenti

SpostaMenti

A cura di Silvia Previti

Artisti in mostra:
Giacinto CERONE, Angelo COLAGROSSI, Antonio DE PIETRO, Mario GIANCOLA, Pierluigi ISOLA, Mauro MAGNI, Alberto PARRES, Silvio PASQUALINI

9 giugno | 9 luglio 2023

Inaugurazione:
venerdì 9 giugno ore 18.00
Galleria Alice Schanzer
Dorsoduro 3061, Venezia

La mostra “SpostaMenti” è la nuova esposizione della Galleria Alice Schanzer di Venezia che inaugurerà venerdì 9 giugno e sarà visitabile fino al 9 luglio 2023. 
L’esposizione, a cura di Silvia Previti, vede protagonisti gli otto artisti che hanno già esposto nel dicembre 2022 nella galleria gemella di Sutri: Giacinto Cerone, Angelo Colagrossi, Antonio De Pietro, Mario Giancola, Pierluigi Isola, Mauro Magni, Alberto Parres, Silvio Pasqualini. 

Le due gallerie di Venezia e Sutri (VT), intitolate alla poetessa e critica letteraria Alice Schanzer (1873-1936), si propongono come  spazi dove promuovere parallelamente artisti che abbraccino i parametri etici, culturali e spirituali dell’Arte, in sintonia con la visione umanista del luogo.  

SpostaMenti vuole essere quindi la mostra che suggella non solo formalmente, ma anche attivamente, il gemellaggio con la galleria di Sutri e i relativi progetti espositivi che vedono protagonisti gli artisti considerati aderenti alla filosofia del metodo. 

Nel dicembre 2022 con la mostra “finitoINfinito” ha preso il via il progetto espositivo di Silvio Pasqualini con il quale ha sottolineato, come in una sorta di manifesto, il suo messaggio: respingere la gestione attuale delle pratiche espositive e ritornare a far esporre gli artisti attraverso accordi taciti ma intrisi di verità, in cui i Maestri accompagnano nelle gallerie altri artisti stimati, facendo valere i rapporti come unici ed autentici contratti basati sul rispetto, sulla considerazione e apprezzamento.

Le mostre, quindi, sono il risultato di un metodo che porta una serie di visioni raggruppate secondo una commistione alchemica, senza nessuna casualità e dove, grazie alla stima e alla concatenazione di rapporti, si innescano nuovi stimoli, poetiche del presente e del passato, in un circolo che si fa metodologicamente replicabile all’infinito. 
Gli otto protagonisti di “finitoINfinito” dunque, si spostano ora a Venezia per generare ulteriori contatti umani e cortocircuiti artistici.

BIOGRAFIE

Giacinto CERONE

Nasce a Melfi (PZ) nel 1957. Nel 1971 frequenta il Liceo artistico di Melfi sezione architettura e durante i primi anni trascorre la maggior parte delle giornate ad esercitarsi con il disegno dal vero. Nel 1975 consegue il diploma di maturità artistica. Nell’ottobre dello stesso anno si iscrive all’Accademia di belle arti di Roma e segue il corso di scultura, prima con Umberto Mastroianni, poi con Pericle Fazzini. Nel 1984 si stabilisce definitivamente a Roma e apre uno studio d’arte a Vicolo del Bologna. Si avvicina alla materia ceramica all’inizio degli anni Novanta e avvia un’intensa produzione. Comincia ad esporre a mostre personali e collettive in tutta Italia e con opere frutto di sperimentazioni con vari materiali, dall’argilla al plexiglass, il moplen e la vetroresina, fino al legno. Nel 2003 è alla David Gill Gallery di Londra e nel 2006 il Museo della Scultura di Matera gli dedica una sala.  Muore a Roma nel 2004. Nel 2007 viene allestita una grande retrospettiva del suo lavoro presso il Museo Pericle Fazzini di Assisi e nel 2011 le sue opere sono esposte, postume, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

Angelo COLAGROSSI

Nato a Roma nel 1960, si è laureato in Studi Storico Artistici presso Università La Sapienza Roma. 

La sua attività espositiva ha inizio nel 1986 con la partecipazione alla mostra “Dodicimenotrentacinquesecondo, giovani artisti a Roma” presso l’Ex Mattatoio di Testaccio a Roma. Da allora sue mostre personali e collettive si sono tenute in spazi espositivi pubblici e gallerie private in Italia e all’estero.

Antonio DE PIETRO

Nato a Diamante (provincia di Cosenza) nel 1962, si è diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Roma nel 1988. Determinante nel suo percorso è nel 1986 l’incontro con Emilio Vedova, nel cui studio rimane sei mesi. Dagli anni Novanta alla rapidità del gesto e del segno sostituisce una lavorazione lenta, accurata, sedimentaria – le velature – che gli consente di creare una pittura materica, stratificata eppure liscia come vetro. Alla fine del decennio si chiariscono i temi/soggetti che tuttora sono protagonisti della sua poetica e alla materia pittorica si aggiunge la “materia costruttiva”: legno, ferro, chiodi, colla, sabbia. Dal 2007 comincia la ricerca sulle Porte della memoria che continua tuttora. 

Mario GIANCOLA

Nato a Capestrano nel 1946, si è formato da artista autodidatta. È sempre stato vicino allo studio di Silvio Pasqualini a Bassano Romano dove lavorava ed è entrato in contatto con un numeroso gruppo di artisti. Ha esposto a Villa Savorelli con” Per Antiche vie” e con “Arte in cantina”, entrambe a Sutri, come anche e alla Irtus Gallery, tra il 2004 e il 2010. Vive e lavora a Corfino. 

Pierluigi ISOLA

Pierluigi Isola è nato a Roma nel 1958, figlio d’arte, ha iniziato precocemente il suo dialogo con le immagini e i colori. È nello studio del padre, Giancarlo, apprezzato artista, che apprende la prima grammatica di un linguaggio, quello pittorico, che diventerà una pratica costante nella sua vita.

Nei primi anni della sua formazione, in un liceo artistico romano, segue le lezioni di Piero Guccione, artista che gli trasmette, oltre agli insegnamenti della tecnica pittorica, quella particolare capacità di rapportarsi alla realtà cogliendone l’aspetto più intimo e segreto.

Il suo lavoro di ricerca è costantemente concentrato sui rapporti sottili che intercorrono tra realtà sensibile e mondo immaginale.

Mauro MAGNI

Mauro Magni nasce a Roma nel 1962 dove si laurea in Pittura all’Accademia di BB.AA. Dal 1982 espone in Italia e all’estero. Lavora a Sutri (VT). Nel 2008, dopo vari viaggi e permanenze all’estero, lascia la capitale per trasferirsi a Trevignano Romano sul lago di Bracciano seguendo l’esigenza di riconnettersi alla natura. Tra i lavori più recenti: Horus (2021), installazione eolica permanente in acciaio, corten e oro zecchino realizzata a Pietrapertosa (PZ): una riflessione sulla necessità di conservare la Natura, un omaggio alla bellezza dei paesaggi lucani; Frontac – a ciel sereno (2021), installazione permanente in ferro e lamina dorata realizzata a Farnese (VT) per il LLART Lamone Land Art, nelle Riserva Naturale della Selva del Lamone: un’opera sull’imponderabilità delle cose e la supremazia della Natura.

Alberto PARRES

Nato a Tangeri nel 1953. A seguito delle tappe di Parigi e Siviglia, frequenta l’Accademia di Belle Arti a Roma, dove si è diplomato nel 1980 e dove attualmente vive e lavora, come artista e insegnante. Dopo il diploma inizia ad esporre a Roma ed in buona parte di Italia, per poi esporre anche all’estero. Le esposizioni più recenti sono: nel 2016 Matchless Gift, al Bhakti Center, NewYork; nel 2019 Porte dell’Aldilà, alla Galleria Makrac, Praga; nel 2020 Take care Project, presso la Fondazione 107, Torino.

Silvio PASQUALINI

Silvio Pasqualini nasce a Morro d’Alba (AN) nel 1956. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Macerata si trasferisce a Roma dove comincia ad esporre in diverse gallerie e musei per arrivare, a partire dalla fine degli anni ’70, ad esporre in gallerie europee e internazionali. Nel 2000 fonda con gli artisti Berticcioli, Fioramanti e Gasparri il Movimento Artisti Clandestini. Nel 2005, seguendo un coerente percorso etico, artistico e di vita, trasferisce il suo studio a Bassano Romano (TV) e dal 2014 vive e lavora a Venezia. 


Dal testo critico di Silvia Previti, una panoramica sugli artisti:

Silvio Pasqualini è colui che dà la spinta propulsiva al progetto, il regista che ha dato vita a questa catena di rapporti grazie alla trasmissione di un sistema valoriale che fa da fondamento e che ne giustifica tutto il processo. 

È presente in questa mostra con I fiori della rivoluzione, opera recente e simbolica che trasmette un messaggio che guarda al presente e al futuro, con un linguaggio sempre riconoscibile ma che in questo lavoro si rinnova con colori sgargianti e ipnotici. Opera che è la sintesi dell’excursus pittorico dell’autore, in anni in cui si è sempre sperimentato senza mai abbandonare quel “trasporto culturale e spirituale millenario” che lo accompagna.

Pasqualini ha inserito in questa mostra un’opera pittorica di Giacinto Cerone, autore che in primis è stato grande amico stimato, uomo geniale, di forte e profondo spessore artistico.

Cerone, che ha lavorato nella sua carriera soprattutto con la forma scultorea, in questo caso è presente a Sutri con un lavoro su carta, destinato sin dal principio a Silvio Pasqualini. L’opera racchiude nei segni tutta l’enigmaticità e la potenza del pensiero di un autore mancato precocemente ma del quale molto ancora vi è da indagare. Insieme a questa, un ricordo di Franco Scataglini, poeta anconetano, amico stimato per entrambi e complice di molti ricordi di vita romana e discussioni sull’arte, sull’estetica ed in generale sulla vita.  

Gli incontri, come i segni del destino, sono cibo per chi vive con intensità il quotidiano: Silvio Pasqualini non si è fatto sfuggire il momento in cui un giorno, Mario Giancola, gli fece vedere un’opera di Cerone, vista da sempre nel suo studio. Un indizio mandato dal destino, un segnale che andava colto in questo flusso fertile di contatti, che ha fatto sì che Pasqualini, per questa ragione insieme alla stima, abbia invitato a questa mostra proprio Mario Giancola, artefice inconsapevole di un messaggio e ora, di un nuovo sodalizio. 

Mario Giancola, artista autodidatta, presenta una scultura in ferro dal titolo Arcano, ricavata da antichi cerchi di botte, come reperti rurali che, decontestualizzati, hanno forma propria ed eleganza intrinseca.

Antonio De Pietro, esposto per primo nella galleria Schanzer di Sutri, è presente anche in questa cerchia proprio per quel legame di scambio e reciprocità di cui si parlava in principio. Pittore lirico, si rifà nelle sue creazioni ad una pittura materica, arricchita dall’utilizzo di materiali come ferro e chiodi, per ricondursi al tema della storia e del ricordo. In Lettere d’amore l’indagine sul senso del tempo e sulla sua inafferrabilità è evidente, con una lavorazione a tecnica mista che è ricca, densa ma al tempo stesso chiara ed esplicita. 

Altro autore fortemente voluto ed invitato in mostra da Silvio Pasqualini è Alberto Parres

Pittore puro, ha esplorato il pop fino a giungere a toni più arcaici, portando avanti sempre una personale ritualità fino ad oggi, in cui attraversa una nuova fase esplorativa con i lavori sul bianco. Con l’opera White dreams, Parres indaga e si lascia attrarre dal bianco come somma di tutti i colori dello spettro visibile, figurando la luminosità e cercando di afferrarla per portarla in pittura, con un’operazione poetica sottile e raffinata. 

Dettaglio non trascurabile: Alberto Parres in vita sua ha sempre fatto il pittore. “Come si fa a non stimare una persona che ha sempre fatto il pittore?” afferma Pasqualini nel presentarlo. È questo il senso del metodo, è il rispetto per i maestri, una gentilezza d’altri tempi per i signori della vita: gli artisti.

Torna il tema della memoria e della storia con le opere di Mauro Magni, autore a cui interessano le indagini dei luoghi della natura, dove il passaggio del tempo e dell’uomo hanno lasciato il segno. 

Artista che lavora sì con la pittura ma anche con scultura, ceramica ed installazioni, in questa mostra espone Dialogo per la luce, dove con la tecnica mista, stratifica colore, segno e parole, facendosi portavoce di messaggi antichi rivolti ad un presente dove la modernità è smarrita dal caos e dalla frenesia. Mauro Magni ha anche avuto un ruolo centrale all’interno della metodologia per la realizzazione di questa mostra: è colui che fa da tramite, che suggerisce ed invita altri due artisti ad esporre in questa sorta di cenacolo contemporaneo: Angelo Colagrossi e Pierluigi Isola.

Angelo Colagrossi in Belle sagome racconta di due profili di donne delineate con un azzurro celestiale, quasi spirituale nella sua intensità. Come lui stesso dichiara, la sua struttura linguistica è aperta per consentire la continua ricerca del senso delle cose e della forma. Forma che implica nella sua visione necessariamente la provvisorietà, determinata dal continuo evolversi nel tempo e nello spazio. 

Pierluigi Isola con la sua opera, porta in mostra l’armonia e la continuità con una tradizione pittorica che è plasmata nel presente. Tramonto a Creta, realizzata olio su tavola, appartiene ad una serie riguardante la tematica della memoria dei luoghi, del racconto e del mito. Con una delicatezza cromatica e grazie alla sua dominazione della tecnica pittorica, Isola narra con i suoi paesaggi un mondo interiore oscuro e labirintico, in un continuo dialogo che si tramuta in immagine attraverso la composizione fantastica delle vedute. 

Sempre dal testo di Silvia Previti:

Sutri è stata un punto di raccolta per coloro che vivono la domanda, Venezia il punto dove la domanda si replicherà come un amplificatore: sulla scia del pensiero di Rilke, la mostra è concepita come l’incontro di chi è capace di vivere le frequenze che ci attraversano e, soprattutto, di chi è capace di coglierle ed accoglierle, fare proprio il loro messaggio per poi correre sicuri e spediti. 

Un’oasi che è iniziata con pochi ma fidati artisti, che vivrà grazie alla cura di chi continuerà a replicare questo metodo, in un concerto di menti che partecipano con fiducia ed entusiasmo agli spostamenti.


MOSTRA
SpostaMenti
a cura di Silvia Previti

Artisti in mostra:
Giacinto Cerone
Angelo Colagrossi
Antonio De Pietro
Mario Giancola
Pierluigi Isola
Mauro Magni
Alberto Parres
Silvio Pasqualini

09.06. >09.07.2023
Vernissage: 09.06.2023 ore 18.00

DOVE
Galleria Alice Schanzer, Campo S. Margherita, Dorsoduro 3061, Venezia

ORARI DI VISITA
Orari apertura mostra: 10.30 – 12.30 / 16.30 – 19.30
Per appuntamento: 347 70 30 568

UFFICIO STAMPA
CRISTINA GATTI
Press&P.R.
info@cristinagatti.it
mob.338 6950929

Brescia, Parco archeologico di Brescia romana e Museo di Santa Giulia: PLESSI SPOSA BRIXIA

Fabrizio Plessi, Plessi sposa Brixia, 2022-2023, immagine digitale
Fabrizio Plessi, Plessi sposa Brixia, 2022-2023, immagine digitale

BRESCIA

9 GIUGNO 2023 – 7 GENNAIO 2024

PLESSI SPOSA BRIXIA

Il pioniere della videoarte e delle videoinstallazioni in Italia arriva a Brescia con un progetto inedito: un percorso immersivo, composto da installazioni, videoproiezioni e ambienti digitali, appositamente pensato per il Parco Archeologico di Brescia romana e per il Museo di Santa Giulia.

Tra le opere più suggestive, l’anello nuziale di oro colante, simbolicamente incastonato nel cuore del complesso monumentale bresciano.

L’iniziativa inaugura il Corridoio Unesco, una passeggiata di quasi un chilometro, che collega in un unico percorso pedonale, aperto gratuitamente e liberamente al pubblico, l’area del Capitolium al complesso monumentale di Santa Giulia.

Fabrizio Plessi giunge a Brescia e celebra un matrimonio con la città e i suoi abitanti, consegnando al pubblico un messaggio di responsabilità e di consapevolezza del patrimonio storico, archeologico e iconografico di Brescia.
Il pioniere della videoarte e delle videoinstallazioni in Italia presenta, dal 9 giugno 2023 al 7 gennaio 2024, PLESSI SPOSA BRIXIA, un progetto inedito, un percorso immersivo composto da installazioni, videoproiezioni e ambienti digitali monumentali, appositamente pensato per il Parco Archeologico di Brescia romana e per il Museo di Santa Giulia.

Un viaggio che mette in evidenza le vestigia e il patrimonio della città, reinterpretandoli attraverso il caratteristico alfabeto tecnologico e multimediale di Plessi, ovvero con la luce, il suono e le immagini in movimento e che si completa con una esposizione di disegni, tavole e schizzi originali di progetto.

L’iniziativa, curata da Ilaria Bignotti, promossa da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei è il nuovo capitolo del format Palcoscenici archeologici, inaugurato con le monografiche su Francesco Vezzoli (2021) ed Emilio Isgrò (2022), e s’inserisce nel calendario di eventi di Bergamo Brescia Capitale italiana della cultura 2023.

In coincidenza con PLESSI SPOSA BRIXIA Fondazione Brescia Musei inaugura il Corridoio Unesco, una passeggiata di quasi un chilometro attraverso 1700 anni di storia, che collega in un unico percorso pedonale, aperto liberamente e gratuitamente al pubblico, l’area del Capitolium al complesso monumentale di Santa Giulia, oggi fruibili solo separatamente. 

Il Corridoio Unesco garantirà, per la prima volta in assoluto, a tutti i visitatori di rimanere immersi, visivamente e fisicamente, nelle architetture monumentali storiche, dall’età romana, raccontata attraverso il nuovo allestimento della Sezione romana, improntata ai più moderni standard di accessibilità e installazioni artistiche multimediali, per poi viaggiare nell’alto medioevo e nel rinascimento, senza alcuna interferenza tra la città attuale e l’aura di questi antichi luoghi.

Il progetto è promosso da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, con la collaborazione e il supporto di Camera di Commercio di Brescia e Fondazione CAB, d’intesa con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Bergamo e Brescia e con il supporto di Regione Lombardia: viene presentato in occasione della celebrazione per i dieci anni dall’iscrizione del complesso monumentale di Santa Giulia e del parco archeologico del Capitolium nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco, all’interno del sito seriale I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d. C.)

Con Plessi sposa Brixia prosegue la straordinaria esperienza di Fondazione Brescia Musei nella contaminazione tra archeologia e arte contemporanea. Con Fabrizio Plessi portiamo anche a compimento il grandioso progetto del Corridoio UNESCO: i contrappunti contemporanei e digitali e immersivi di Fabrizio Plessi fanno comprendere il senso stesso della valorizzazione dell’archeologia. Immaginare nuove funzioni, coerenti con lo spazio antico, nelle quali l’estetica del nostro presente possa cortocircuitare con quella di 2000 anni fa, che a propria volta fu, all’epoca, quanto di più contemporaneo esistesse. In questa contraddizione risiede la forza di Palcoscenici Archeologici che, dopo Vezzoli e Isgrò, propone un altro grande artista italiano a Brescia, nell’occasione speciale della Capitale italiana della Cultura.
Stefano Karadjov, Direttore Fondazione Brescia Musei


PLESSI SPOSA BRIXIA

Il tema espositivo che Fabrizio Plessi ha evidenziato coniuga i valori della bellezza, della salvaguardia e della tradizione con quelli della valorizzazione e del riconoscimento del luogo, della sua identità e del suo valore assoluto.

Ispirato dalle vestigia archeologiche e monumentali bresciane, Plessi ha visto in questo patrimonio un bacino di iconografiea partire dalle quali intervenire con il suo linguaggio, per creare una loro trasformazione multimediale in colate dorate, neri fondali, gorghi di luce, suoni e movimenti.

Il percorso, che abbraccia diversi ambienti del complesso museale di Brescia romana, si apre nella Sala delle sculture del Tempio Capitolino che accoglie Capita aurea, tre grandi opere multimediali, dove le teste di bronzo di imperatori romani si disciolgono lentamente finendo come oro liquido a terra. Una sorta di vanitas contemporanea, in cui il prezioso metallo diventa metafora del tempo che scorre, della gloria terrena che passa e del potere che si discioglie.

Proseguendo, nell’abside della Chiesa di San Salvatore s’incontra il grande anello nuziale, fulcro e nucleo narrativo dell’intero progetto, che abbraccia idealmente anche le colonne del Tempio Capitolino e che sposa simbolicamente il Museo, i suoi beni e i suoi valori. L’opera è conduttrice di un profondo messaggio di fedeltà, di rispetto, di amore per il passato, fonte e sorgente della ricerca artistica, ma diventa anche allegoria della ciclicità del tempo e della trasformazione e, in quanto tale, simbolo positivo di rinascita dopo il periodo della pandemia.

Le Domus dell’Ortaglia accolgono Underwater treasure, un lavoro ispirato al patrimonio musivo bresciano. Per l’occasione Plessi ha selezionato alcuni mosaici antichi, realizzando un’opera nella quale i motivi grafici si trasformano in maree dalle onde dorate che si stagliano su fondi neri.

Colonne colanti è il titolo dell’installazione che lavora sui frammenti di colonne che si trovano all’interno del percorso museale di Brescia romana. La colonna, simbolo di potere e monumentalità ed elemento portante dell’architettura, nel lavoro di Plessi diventa liquida, sciogliendosi lentamente fino a scomparire in una pozza dorata: è un invito a meditare sulla vanagloria e sul potere, ma anche a ricordare la grande bellezza e le costruzioni dell’umanità e non lasciarle distruggere.

Impressionato dalla iconografia della Santa Giulia crocifissa, che un tempo faceva parte del corredo della chiesa, l’artista si è concentrato sulla sua figura e in special modo sul panneggio scolpito. Con Floating Santa Giulia, Plessi ha riprodotto digitalmente la figura della santa e, rendendo fluide le movenze del suo vestito attraverso le tecnologie, fa riflettere sulle violenze della storia e sulla potenza comunicativa di questa scultura.

PLESSI SPOSA BRIXIA si chiude nella Sala dell’Affresco del Museo di Santa Giulia dove sono esposti schizzi, appunti, disegni e progetti, accompagnati da pensieri sul senso della mostra e delle installazioni, che Fabrizio Plessi ha realizzato in oltre due anni di lavoro per il progetto bresciano. Si tratta di un’occasione importante per osservare come l’artista elabori le idee delle sue opere, quali processi cognitivi e immaginifici siano alle spalle di una installazione artistica, ripercorrendo le riflessioni e i sogni di un autore contemporaneo nei confronti delle sue origini e della nostra storia.

Accompagna il progetto un catalogo edito da Skira, a cura di Ilaria Bignotti, con scritti di Luca Massimo Barbero e Ilaria Bignotti.

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Fondazione Brescia Musei è una fondazione di partecipazione pubblico–privata presieduta da Francesca Bazoli e diretta da Stefano Karadjov. Fanno parte di Fondazione Brescia Musei Brixia. Parco archeologico di Brescia romana, Museo di Santa Giulia, Pinacoteca Tosio Martinengo, Museo delle Armi Luigi Marzoli, Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia, Castello di Brescia Falcone d’Italia e Cinema Nuovo Eden. Fondazione Brescia Musei è con Pinacoteca Tosio Martinengo, ente capofila della Rete dell’800 Lombardo. I Musei Civici di Brescia sono inclusi nell’offerta di Associazione Abbonamento Musei.


PLESSI SPOSA BRIXIA
Brescia, Corridoio Unesco, Parco archeologico di Brescia romana e Museo di Santa Giulia
9 giugno 2023 – 7 gennaio 2024
 
Orari di apertura
martedì – domenica, 10.00 – 18.00
dal 1° giugno al 30 settembre, 10.00 – 19.00
Chiuso tutti i lunedì non festivi
 
Biglietti
Intero: € 15; Ridotto: € 12; Ridotto speciale: € 8; Gruppi: € 8; Scuole: € 3
 
Informazioni e prenotazioni
Centro Unico Prenotazioni Museo di Santa Giulia
T. 030 2977833/34 | cup@bresciamusei.com
Bresciamusei.com
 
I biglietti sono acquistabili in prevendita online sul sito bresciamusei.com o tramite call center Telerete (€ 1 costo prevendita).
 
Prenotazioni gruppi e scuole
Prenotazione scuole: CUP 030 2977833/34, cup@bresciamusei.com
Prenotazione gruppi: call center Telerete 030 2041444
I gruppi e le scuole non possono prenotare online.
 
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ARGENTOVIVO: un viaggio immersivo nella cultura antica a Palazzo del Vermexio a Ortigia – Fino al 31 Ottobre 2023

Argentovivo: un viaggio immersivo nella cultura antica a Palazzo del Vermexio a Ortigia

Dal 30 marzo al 31 ottobre 2023

Palazzo del Vermexio, Ortigia, Siracusa

Fino al 31 ottobre 2023 Palazzo del Vermexio a Ortigia si trasforma nel palcoscenico di un’esperienza senza precedenti, ospitando la mostra Argentovivo. Esperienza, sogno, racconto: Argentovivo è questo e molto altro. Difficile dare una definizione a quello che a tutti gli effetti è un viaggio immersivo nella cultura antica, una mostra dove l’esperienza è conoscenza e il sogno si mescola alla realtà.

Un perfetto connubio di tradizione e tecnologia, grazie alla quale le protagoniste dell’esposizione – le monete del Medagliere del Museo Archeologico Paolo Orsi – prendono vita e ci accompagnano a scoprire i grandi miti del passato. Dalla superficie metallica a quella digitale, in mostra si rincorrono, alla stregua di giochi illusionistici, racconti di ninfe, eroi, dei e mortali, che trovano una nuova dimensione in un viaggio dal sapore epico. Questo connubio magico tra passato e presente fornisce un’opportunità unica di esplorare e conoscere la cultura antica in modo mai visto prima.

Queste monete ricche di storie aprono una finestra sulla vita dell’epoca trasportando fisicamente il visitatore nei miti e nelle leggende che le corredano. Un modo alternativo di raccontare la mitologia grazie ad un linguaggio contemporaneo, trasversale e poetico al tempo stesso, capace di ammaliare il visitatore di ogni età. Sia gli appassionati di storia che i curiosi ma anche i bambini potranno godere di un’esperienza coinvolgente interattiva. Argentovivo si propone di offrire un nuovo modo di vivere la storia, combinando tradizione e tecnologia.

Arrivato alla sua seconda edizione, Argentovivo è un invito ad intraprendere un percorso che permette di toccare con mano le grandi culture del passato, avvolgendo il viaggiatore nelle spire della storia e coinvolgendolo come mai una mostra ha fatto prima.


INFORMAZIONI UTILI

Titolo: Argentovivo
Promossa da: ADITUS CULTURE
Sede: Palazzo del Vermexio, Ortigia (SR)
Date: 30 marzo – 31 ottobre 2023
Orari: lunedì chiuso; martedì – venerdì 10 – 19; sabato, domenica e festivi 10 – 19.
Per le aperture serali visitare il sito Aditus culture
Ingresso: 4€ a persona. Riduzioni e gratuità su Aditus culture

Info al pubblico: info@aditusculture.com | www.aditusculture.com

Si ringrazia: Il Comune di Siracusa e il sindaco Francesco Italia; Assessore Tutela e valorizzazione dei Beni e Attività Culturali Benedetto Fabio Granata; Dirigente settore Cultura e turismo Enzo Miccoli; Responsabile servizio cultura e turismo Nunzio Marino; Funzionario ufficiale gabinetto del sindaco Emanuela Sipione; un ringraziamento speciale va alla Dott.ssa Angela Maria Manenti

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