Genova, eventi culturali: Il SUQ compie 25 anni e torna dal 16 al 25 giugno al Porto Antico

Una delle passate edizioni della manifestazione che quest’anno compie un quarto di secolo

Il SUQ Fest compie 25 anni !
E torna dal 16 al 25 giugno al Porto Antico di Genova

Teatro Dialogo delle Culture

Ampio spazio al tema dell’ambiente con gli appuntamenti di EcoSuq

Direzione artistica Carla Peirolero

Il Suq Fest di Genova. Un bazar culturale (e colorato) che totalizza oltre le 70mila presenze ad ogni edizione. Torna con un ricchissimo programma per lo speciale del 25° anno (16 – 25 giugno) alla Piazza delle Feste del Porto Antico con alcune prime nazionali dedicate al dialogo tra culture, concerti, incontri con alcuni noti scrittori, buone pratiche per l’ambiente con le iniziative di EcoSuq; il libro “Le Voci del Suq” dedicato ai 10 anni della scomparsa di Don Gallo col contributo di firme prestigiose; omaggio a Ezio Bosso con la sorella Ivana … e tanto altro.

Il SUQ Festival compie 25 anni e torna dal 16 al 25 giugno al Porto Antico di Genova e propone un nuovo programma di teatro, musica, incontri, laboratori, showcooking, artigianato e buone pratiche di EcoSuq.  Un traguardo importante per il Festival che da un quarto di secolo dà vita ad una esperienza unica, permette di vivere circondati da persone che parlano lingue diverse, ognuna con il suo racconto, fra colori, profumi e sapori che provengono da tutto il mondo, con tante cucine da assaggiare. È il bazar mediterraneo per antonomasia, uno spazio dove si può parlare di tutto e dove ognuno trova il suo posto.

Il Suq al Porto Antico

Fra gli spettacoli: Il 25° SUQ Festival avrà al centro una ricca selezione di spettacoli teatrali dedicati al dialogo tra culture, di forte impegno civile, che intrecciano prosa, musica, disegni animati. Il cartellone teatrale si aprirà il 15 giugno, un giorno prima dell’apertura ufficiale del festival, con lo spettacolo di Andrea Pennacchi “Welcome to Pojanistan”, una descrizione ironica e sprezzante del razzismo che circola come un virus in Italia. In programma due prime nazionali“I racconti di Penda” con Bintou Ouattara (il 18), un omaggio alla tradizione orale dei Peul, un popolo nomade dedito alla pastorizia che vaga dalla Mauritania al Camerun, e “La señora” (19 e 20), nuova produzione Suq Festival e Teatro, con Carla Peirolero voce narrante accompagnata dal canto di Alessandra Ravizza sui brani tradizionali. È dedicata a Grazia Nasi, conosciuta come l’ebrea errante, una donna sefardita nata nel 1510 in Portogallo che ha lottato in difesa degli ebrei perseguitati. Anteprima nazionale per “Antigone. Tragedia con canzoni” del Teatro dei Borgia (il 22), che prende spunto dalla tragedia di Sofocle per parlare di pandemia, lutti e impossibilità di celebrare i funerali.

Da non perdere lo spettacolo tratto dal libro di Francesca Mannocchi“Libia. Il racconto di un paese oltre la notizia” (il 24) di Francesca Mannocchi con i disegni di Gianluca Costantini e la regia di Davide Sacco“SID – Fin qui tutto bene” (il 25) con Alberto Boubakar Malanchino, (attore tra i protagonisti di DOC Rai1) storia di un italiano di origine algerina, bello, intelligente, raffinato lettore, che uccide le sue vittime soffocandole con un sacchetto di plastica dei marchi alla moda, spettacolo frutto di un’indagine in un quartiere periferico di Torino.

La Giornata Internazionale del Rifugiato, il 20 giugno, è dedicata a Don Andrea Gallo, grande amico del SUQ scomparso dieci anni fa, il 22 maggio 2013. Amico e “collega” in scena nello spettacolo della Compagnia del Suq “Esistenza soffio che ha fame” di cui si sta realizzando un video.

La Giornata Europea della Musica è dedicata a Ezio Bosso, pianista e direttore d’orchestra di fama internazionale, che sarà ricordato dalla sorella Ivana. L’orchestra giovanile Trillargentoeseguirà una scelta di sue composizioni.

INCONTRI- LIBRI:  Saranno presenti i grandi temi dell’attualità, dai diritti alla crisi internazionale, dai fenomeni migratori all’emergenza climatica, interpretati con sguardo interculturale, attento e originale.

Uno spettacolo al Suq Festival – Foto Max Valle

Il traguardo importante si celebra anche con un libro inedito “Le Voci del SuQ dedicato a Don Gallo nei 10 anni dalla scomparsa (18 giugno) che racconta la storia e le attività del Suq con la collaborazione di prestigiose firme e fotografie storiche (contributi di Goffredo Fofi a Nando dalla Chiesa, da Moni Ovadia a Marco Aime e tanti altri…). L’opera editoriale è un esperimento artistico e sociale unico nel suo genere, con un lungo racconto a più voci.

Da segnalare la presenza di Fabrizio Gatti con il suo ultimo nuovo libro “Nato sul confine” (Rizzoli), di Farian Sabahi, che parlerà del suo libro “Noi donne di Teheran” (Editoriale Jouvence) e ancora di Cinzia Leone con “Vieni tu giorno nella notte” (Mondadori) che racconta il dolore atroce della perdita di un figlio e il bisogno di utopie. Il tutto nello spirito del Suq, aperto a tutte le età, giocoso, stimolante e che fa riflettere.

AMBIENTE: EcoSuq. La cultura per l’ambiente, l’ambiente per la cultura e il cibo

Ampio spazio sarà dedicato al tema dell’ambiente con gli appuntamenti di #ecosuq2023 con attività educative, incontri, associazioni che anno dopo anno hanno reso il Festival un luogo di ricerca e di sviluppo delle buone pratiche per la sostenibilità ambientale. Il programma pensato in collaborazione con Cittadini Sostenibili vede tra gli ospiti, l’eco-narratrice Elisa Nicoli (il 19) per esplorare il tema dell’eco-minimalismo e capire quanto le nostre scelte quotidiane facciano la differenza; di spicco la guerrilla cleaning (il 17) per liberare il centro storico dai mozziconi di sigaretta, in collaborazione con il Patto di Sussidiarietà del Centro Storico; l’anno scorso in due ore ne sono stati raccolti 25.000. Una novità è CarLOTTA’S Race (il 23) prima bici cargo libera a Genova, percorrerà le strade cittadine in una “gara” bici-macchina con destinazione finale il SUQ in Piazza delle Feste, a cura di Goethe-Institut Genua. Molte attività e incontri avranno come focus gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.

FOOD: Immancabile Chef Kumalé con i suoi showcooking che insieme alle 11 cucine diverse presenti al 25° SUQ Festival – indiana, araba, sud est asiatica, messicana, del nord Europa, senegalese, nigeriana, persiana, siriano libanese, sud americana, vegana – permette un viaggio esclusivo e ghiotto nelle tradizioni gastronomiche del mondo. 

«Sono orgogliosa di questo risultato – afferma Carla Peirolero, direttrice del SUQ – e penso all’inizio di questa avventura, quando insieme a Valentina Arcuri l’abbiamo iniziata, per ribellione a un teatro che non dava spazio alla società multiculturale contemporanea, sia in scena che nel suo pubblico. Il SUQ in venticinque anni è rimasto fedele a sé stesso, ha mantenuto la sua formula originale di dialogo tra culture diverse, offrendo ogni anno un programma coerente, nato da una ricerca specifica e radicale, sempre al passo con l’attualità che nel tempo proprio su questi argomenti ha mostrato un’allarmante fragilità».

In collaborazione con l’Università di Genova, il Suq vanta il Patrocinio Unesco, del Ministero dell’Ambiente e del MIC, riconosciuto Best Practice in tema di diversità culturale e di dialogo interculturale. Carla Peirolero (Direzione artistica – ideatrice ).



Informazioni
Tel. 329 20 54 579  teatro@suqgenova.it
#AspettandoilSuq #suqfest23 #ecosuq #intercultura #teatro #comunità

Ufficio stampa
Melina Cavallaro  
Uff. stampa & Promozione FREE TRADE Roma, Media Relations per la Città di Genova 
Valerio de Luca –  resp. addetto stampa
Via Piave 74, 00198 Roma

Gambero Rosso ecofriendly – Tina Berenato ridisegna le Guide più famose dell’enogastronomia

Il Gambero Rosso lo conoscono tutti, persino i bambini, che rievocherebbero subito l’Osteria dove, in Pinocchio, Collodi fa cenare il Gatto e Volpe. A noi amanti della buona tavola ricorda, invece, il supplemento di otto pagine curato da Stefano Bonilli per il Manifesto, uscito il 16 dicembre 1986. Da allora è stato un crescendo continuo di successi. Oggi Il Gambero Rosso è una rivista e un gran numero di guide enogastronomiche, un canale televisivo, corsi di formazione, iniziative e incontri tenuti un una sede modernissima, un website articolato e attraente e naturalmente una App.

Pochi giorni fa, ancora una sorpresa piacevolissima: le famose Guide si sono date una nuova veste grafica. Il restyling è stato affidato a Tina Berenato, designer e titolare di TB Design, che ha presentato a Roma, nel raffinato Palazzo Brancaccio, la sua proposta creativa ad un pubblico d’eccellenza, primi fra tutti Marco Mensurati, il nuovo direttore responsabile delle Guide del Gambero Rosso, e Laura Mantovano, direttrice editoriale. “Per i saluti finali, che hanno preceduto l’aperitivo nel giardino, sono intervenuti anche Paolo Cuccia, Presidente, e Carlo Spallanzani, AD”, come si legge nell’edizione Roma del Corriere della Sera.

Con sensibilità e delicatezza, Tina ha raccontato una storia, rendendo i presenti partecipi delle proprie emozioni, manifestando loro l’anima di un progetto. Per usare le sue stesse parole, ha raccontato come è stata “disegnata e felicemente condivisa la strategia vincente…”

Tina Berenato con Marco Mensurati, nuovo direttore responsabile delle Guide del Gambero Rosso, e la direttrice editoriale Laura Mantovano – © Francesco Vignali Photography

La TB DESIGN é una agile agenzia di pubblicità siciliana.
Da oltre trent’anni si occupa di comunicazione e graphic design.
Si impone nella sua realtà d’intervento distinguendosi per entusiasmo, creatività e flessibilità operando con efficacia e adeguando strategie di marketing e di comunicazione alle specifiche esigenze del singolo committente.

“La comunicazione efficace è l’esatto equilibrio tra strategia e creatività” è il suo motto.

  • Marketing e strategie di comunicazione;
  • Comunicazione culturale e sociale;
  • Social Media Marketing; Campagne pubblicitarie;
  • Progettazione, personalizzazione ed allestimento di spazi culturali, espositivi, di promozione e vendita.
  • Gestione Eventi.

tina.berenato@gmail.com

INIZIA LA MAGIA

di Tina Berenato

“La comunicazione efficace è l’esatto equilibrio tra strategia e creatività”
In comunicazione nulla si improvvisa.
“Nessun segno grafico o immagine accattivante può essere un semplice gioco stilistico, otterrà risultati solo se preceduta e supportata da una solida strategia di comunicazione.”

Fatto il brief, messe in fila ed immagazzinate il maggior numero di informazioni possibili, sentiti profumi, visti colori, percepite suggestioni di una magnifica squadra al lavoro. Disegnata e felicemente condivisa la strategia vincente…. INIZIA LA MAGIA

La creatività è la capacità di rendere visibile l’invisibile, è la strada che ci permette di entrare nella nostra essenza più profonda, che ci trasporta in uno spazio/ tempo diverso dove le informazioni raccolte diventano lievito e si trasformano in intuizioni, forme, segni e disegni.

E non c’è mai una sola soluzione, le strade creative possibili sono molteplici, ma solo una è quella vincente.

Tina Berenato presenta le Guide del Gambero Rosso –
© Francesco Vignali Photography

Vi racconto una storia
Fatte le riunioni di brief… torno nella mia Sicilia con tutto il mio lievito in corpo, ma con la preghiera di ricevere l’ultima copia di ogni guida stampata. Passano pochi giorni, forse poche ore e a studio personalmente accolgo l’arrivo del corriere che mi consegna un pacco: mittente Gambero Rosso.

Un grosso cartone da imballaggio con dentro tutte le mie informazioni sul mondo dell’enogastronomia, ma con una incontrovertibile garanzia, con un sigillo di garanzia timbrato in cima: il marchio Gambero Rosso.
Non potevo fare a meno di traslare questa immagine.

La copertina della nostra nuova collana editoriale delle guide è proprio il nostro imballaggio e lo storico marchio Gambero Rosso è il timbro, il sigillo di garanzia simbolo per eccellenza della qualità del prodotto.

Quando due designer si sfiorano, ma uno dei due è uno dei grandi padri della grafica italiana non si può che rendere omaggio ad un linguaggio, ad una forma stilistica che ha decretato il successo e la riconoscibilità di Gambero Rosso e della sua rivista felicemente disegnata dalla matita di PIERGIORGIO MAOLONI.

Il visual arriva più direttamente e molto prima della parola.
Proprio Maoloni crea un nuovo dialogo tra la parola e l’immagine.
Ispirandomi ai suoi tratti retrò e a collezioni di etichette d’epoca, ho disegnato un cartiglio diverso per ogni guida che contenendone anche il titolo, la rende immediatamente riconoscibile rispetto alle altre.

Nuovo formato, più piccolo, quasi tascabile per tutte le guide.
Una decisa e determinata direzione verso la sostenibilità ambientale, ormai doverosa per tenere in equilibrio l’ecosistema naturale tra l’Uomo e il Pianeta, con l’utilizzo di carte naturali ad alto spessore con contenuto di pasta di legno, certificate.

Casa degli Artisti di Sant’Anna del Furlo, Fossombrone (PU): Nascere e Morire, la nuova installazione di Sisto Righi ne La notte di Sisto e Iside

Sisto Righi
La notte di Sisto e Iside
Arte, Musica, Trattamenti egizio-esseni

Presentazione installazione permanente “Nascere e Morire”

17 giugno 2023 dalle ore 21.00 alle ore 24.00

Casa degli Artisti
di Sant’Anna del Furlo
Sant’Anna del Furlo 30 – Fossombrone (PU)

Il giorno 17 giugno 2023 la Casa degli Artisti di Sant’Anna del Furlo presenta La notte di Sisto e Iside di Sisto Righi: arte, musica e trattamenti egizio-esseni dalle ore 21 alle ore 24. 
Sisto Righi racconterà “Nascere e Morire”, un’installazione permanente che vuole rappresentare l’arco della vita nell’abbraccio tra spirito e materia. Il musicista compositore Federico Verdicchio  e il percussionista Pierpaolo Pellegrino tradurranno l’opera in note improvvisando musica dal vivo sull’onda emozionale della serata. I Visitatori della serata esperienziale non si limiteranno ad osservare passivamente l’opera, ma nel percorso incontreranno degli operatori in trattamenti egizio esseni: potranno ricevere un trattamento e così affacciarsi sul mondo impercettibile che anima l’artista. (www.esseniaacademy.com)

La Casa degli Artisti condurrà il pubblico in una passeggiata notturna tra le opere del Cammino sull’arte. Al termine del percorso tutti i presenti origineranno una melodia unica riunendosi attorno all’opera dove il compositore trasformerà le vibrazioni emotive in una musica unica, partecipando  in anteprima ad un esperimento inedito.

“C’è qualcosa di antico, anzi, di arcaico, tribale, primigenio nell’animo di Sisto. È un’energia tellurica che lo spinge nelle sue azioni artistico – teatrali. Era un ragazzo inquieto, nella sua piccola San Marino, da giovanissimo decise di partire per l’America, fu solo il primo viaggio. Per tutta la vita, ha poi continuato a viaggiare, non per arrivare, raggiungere una meta, ma per conoscere e conoscersi. Un viaggio spirituale, dentro se stesso, in continua ricerca, anche accettando esperienze sconvolgenti. Come un nativo americano, un indigeno della foresta amazzonica o dei deserti africani, Sisto si sfida, si mette alla prova, sperimenta, si lancia nelle esperienze, come attraversare la giungla nudo, di notte, per coniugarsi, compenetrarsi con la natura, corpo e spirito, tutto intero. Cerca risposte. Come scrive Rick Rubin, produttore musicale, ne “L’atto creativo” (Mondadori), l’incessante interrogazione umana con l’Universo, a volte trova dei segni, delle risposte. “…nella conversazione con il Cosmo che emette segnali, i creativi captano e traducono. E’ imprescindibile”. E a un certo punto l’arte diventa necessaria, inevitabile. Dopo anni di ricerca Righi ha capito. Lui è un artista. Ma non di quelli che passano di mostra in mostra, intrappolati dall’inutile, parassitario, capitalistico Sistema dell’arte. L’ha capito a Venezia. Dopo aver raggiunto il massimo per un artista: essere presente alla Biennale di Venezia, Sisto non ha sfruttato quel podio, anzi, ne è sceso subito, come se la fama, il successo, gli stesse per bruciare, annullare la sua energia primigenia. Dopo la Biennale, si è rinchiuso nella sua bottega sanmarinese e ha ripreso a lavorare come un artigiano, solo e orgoglioso delle sue creazioni. Si è educato all’arte, capendo che siamo tutti connessi e che le sue opere sono un atto di devozione, non solo una rappresentazione del sé, ma che ha bisogno della comunicazione con l’altro, ha bisogno dell’energia dei luoghi. Ecco l’altro capitolo della sua vita. Capisce che una personale, una collettiva non dialoga, non comunica, c’è bisogno di emozione, c’è bisogno di un luogo evocativo, c’è bisogno della performance. Di un atto teatrale. Sì sono un artista, un performer, voglio condividere quello che creo, voglio fare entrare la gente dentro la mia creazione, e io voglio entrare dentro l’emozione di chi viene a vedermi. Voglio pensare a un evento emozionale, unico, irripetibile; un po’ teatro comportamentale, un po’ arte performativa, un po’ film sperimentale. Nasce una prima personale nella ditta di riciclaggio Ecologica Tredi srl il 29 settembre 2018. E poi ancora, nella magnifica fortezza veronese , Forte Sofia il 27 giugno 2022. E ora, questa terza tappa, “Nascere e Morire”, la terza stazione della sua processione laica, come un mistico – concreto. Nel bosco di Sant’Anna del Furlo, luogo che conosce bene Sisto, visto che da molti anni presenta le sue opere nella Land Art al Furlo. Altro luogo denso di emozioni fuori dai circuiti noti. Ha trovato una vecchia cava, se n’è innamorato ed è lì che ci porterà in questa notte di giugno. E capiremo che tutto convive: arte, musica, spiritualità, natura.” (Andreina De Tomassi)

Sisto Righi – Nota biografica

Sisto Righi è nato nel 1958 a San Marino dove vivo e lavora. Ha partecipato a diverse collettive, esposto a Londra e Tokyo, Roma, Verona, alla Biennale di Venezia e realizzato diverse mostre personali in Toscana, Umbria, San Marino. Ha iniziato a dedicarsi totalmente all’arte nel 2010.


INFO

Sisto Righi
La notte di Sisto e Iside

Arte, Musica, Trattamenti egizio-esseni
Presentazione di Andreina De Tomassi
Organizzazione: Risonanze a.p.s (www.risonanze.info), Casa degli Artisti Sant’Anna del Furlo 
Video: Mirko Petrini 
Musiche: Federico Verdicchio
Fotografo: Mirko Petrini
Partner: Radio Garage, Operatori in Trattamenti Egizio Esseni – Scuola Chantal Dejean e Filippo Curto
Foto di repertorio: Simone Maria Fiorani

17 giugno 2023 dalle 21.00 alle 24.00
Portare vestiti comodi, scarpe basse, una pila e un plaid.
Ingresso: 10 euro

Casa degli Artisti di Sant’Anna del Furlo
Sant’Anna del Furlo- Fossombrone (PU)

Casa degli Artisti
Sant’Anna del Furlo, 30
61034 Fossombrone (PU)
www.landartalfurlo.it

Ufficio Stampa
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next
tel 349 494 5612 – roberta.melasecca@gmail.com
www.melaseccapressoffice.it

Bologna: il Museo Civico Archeologico partecipa con due iniziative alle Giornate Europee dell’Archeologia 2023

Bologna, Museo Civico Archeologico, Lapidario
Veduta del cortile con le lapidi del “Muro del Reno”
Courtesy Settore Musei Civici Bologna | Museo Civico Archeologico

Il Museo Civico Archeologico del Settore Musei Civici Bologna partecipa con due iniziative alle Giornate Europee dell’Archeologia 2023: 

Bononia racconta, la pubblicazione online di un nuovo approfondimento dedicato al Lapidario romano sul portale “Storia e Memoria di Bologna” e l’incontro Cantiere aperto: quando le scienze incontrano la storia con la bioarcheologa Giulia Riccomi.

Il Museo Civico Archeologico del Settore Musei Civici Bologna partecipa alle Giornate Europee dell’Archeologia che si svolgono dal 16 al 18 giugno 2023.
L’iniziativa, coordinata e promossa dall’Istituto nazionale francese di ricerca archeologica preventiva (INRAP – Institut national de recherches archeologiques préventives), dal 2019 ha aperto le porte alla comunità internazionale invitando i luoghi della cultura ad organizzare attività volte a promuovere il patrimonio archeologico e far conoscere il lavoro dell’archeologo.

Bologna, Museo Civico Archeologico, Lapidario
Schermata di presentazione di una delle pareti dell’atrio nel nuovo scenario del portale “Storia e Memoria di Bologna”
Courtesy Settore Musei Civici Bologna | Museo Civico Archeologico

In linea con lo spirito della manifestazione, animata dalla volontà di mantenere vivo il dialogo con il pubblico attraverso eventi culturali e iniziative a carattere divulgativo e didattico che diano risalto a progetti e attività archeologiche in corso, la cui specificità rimane il più delle volte preclusa ai non addetti ai lavori, il Museo Civico Archeologico di Bologna presenta due appuntamenti nella giornata di venerdì 16 giugno: Bononia racconta,la pubblicazione online di un nuovo scenario dedicato al Lapidario romano del museo sul portale “Storia e Memoria di Bologna” e dalle ore 10.30 Cantiere aperto: quando le scienze incontrano la storia,incontro con la ricercatrice bioarcheologa Giulia Riccomi nell’ambito di un cantiere aperto di analisi su scheletri etruschi provenienti dal sepolcreto della Certosa.

Dichiara Eva Degl’Innocenti, direttrice Settore Musei Civici Bologna: “Ricerca, Scienza e Memoria saranno al centro delle attività del nostro Museo Civico Archeologico per le Giornate Europee dell’Archeologia. Si scopriranno anche i segreti delle pratiche alimentari etrusco-italiche, grazie allo studio degli scheletri etruschi dal sepolcreto della Certosa conservati al Museo”.

Bononia racconta: storie di antichi bolognesi dal Lapidario del Museo Civico Archeologico.
Dal 16 giugno 2023 il portale web “Storia e Memoria di Bologna”, curato dal Museo civico del Risorgimento, arricchisce lo scenario dedicato alle Lapidi cittadine con un approfondimento dedicato al Lapidario romano del Museo Civico Archeologico:
https://www.storiaememoriadibologna.it/lapidario-museo-archeologico.

Realizzato a partire da un’idea di Sergio Cazzola e sviluppato grazie alla collaborazione scientifica tra gli staff del Museo Civico Archeologico e del Museo civico del Risorgimento, questo nuovo capitolo consente, attraverso mappe concettuali di navigazione, di interrogare per la prima volta, anche semplicemente grazie all’utilizzo del proprio smartphone, 137 monumenti esposti nell’atrio e nel cortile del museo in una passeggiata virtuale che dà nuova voce agli antichi cittadini di Bononia, colonia latina fondata nel 189 a.C.
In particolare, saranno soprattutto le stele funerarie del cosiddetto “Muro del Reno” a far conoscere un’umanità variegata e operosa fatta di donne e uomini, artigiani e magistrati, liberi e liberti, indigeni e stranieri che a Bologna trovarono una casa accogliente. A seguito di una grande inondazione del Reno a partire dall’ottobre del 1894, la zona dell’attuale Pontelungo fu al centro di uno dei più importanti rinvenimenti archeologici di fine secolo: gli operai, incaricati di risistemare l’argine, portarono alla luce oltre 200 lapidi reimpiegate per opere di consolidamento dell’alveo del fiume in età tardo antica (IV secolo d.C.) e provenienti da un vicino sepolcreto di età romana (I sec. a.C. – I sec. d.C.).

Attraverso la mappa e i prospetti delle pareti espositive si potrà accedere alle singole schede delle opere, trovandovi oltre alla trascrizione e alla traduzione un commento articolato e degli approfondimenti su vari aspetti della vita e della cultura romana.

La pubblicazione online si rivolge principalmente al pubblico non specialistico, che nei messaggi di vita e di storia incisi in queste pietre potrà trovare numerosi spunti sulla cultura e società del mondo romano. Era dal 1960 che non si affrontava in città lo studio dell’epigrafia latina in un’ottica di leggibilità ed interpretazione così aperta al grande pubblico. Allora fu Giancarlo Susini, professore ordinario di Storia Romana all’Università di Bologna e indiscusso maestro dell’epigrafia e della comunicazione storica, che diede alle stampe con Rosanna Pincelli il volume Il Lapidario: una schedatura quasi esaustiva, divulgativa ma anche di altissimo profilo scientifico, dei monumenti lapidei presenti al Museo Civico, non ancora separato nelle raccolte archeologica e medievale.

“Proprio nel solco di questa opera fondamentale si sono inserite le curatrici del progetto, le funzionarie archeologhe Federica Guidi e Marinella Marchesi, con il fondamentale supporto di Valentina Uglietti, che ha svolto parte del suo dottorato in epigrafia romana nel nostro museo.” – sottolinea Paola Giovetti, direttrice del Museo Civico Archeologico – “Senza nessuna pretesa di emulare il Maestro Susini, abbiamo cercato di creare uno strumento attuale e facilmente consultabile, per dare nuova vita ad un ricco patrimonio civico, a partire dalla traduzione in italiano delle epigrafi latine, che così diventano davvero alla portata di tutti”.

I monumenti inseriti nel nuovo scenario sono parte del vasto patrimonio di lapidi del Museo Civico Archeologico, composto da oltre 400 reperti: in questa prima fase di schedatura si è data la precedenza ai monumenti provenienti da Bologna e dal suo territorio, senza rinunciare ad una piccola rappresentanza delle cosiddette lapidi “aliene”, giunte da collezioni private e per lo più rinvenute a Roma.
Il pubblico, via web o anche in presenza negli spazi del Lapidario attraverso l’utilizzo del proprio smartphone, potrà apprezzare i segni tracciati dai lapicidi (non privi di sorprendenti errori di ortografia!) e le parole cui fu affidato il ricordo delle tante persone che animarono le strade e le piazze di Bononia: l’imperatore Nerone, il centurione Manilio Cordo, la piccola Sosia Isiade, la numerosa famiglia degli Alennii e tanti altri ancora.

Statua loricata di Nerone in marmo lunense dal teatro romano
Bologna, metà del I sec. a.C.,
Museo Civico Archeologico di Bologna, inv. MCABo 19020
Foto Matteo Monti
Courtesy Settore Musei Civici Bologna | Museo Civico Archeologico

Osserva Otello Sangiorgi, direttore del Museo civico del Risorgimento: “Per il portale www.storiaememoriadibologna.it questo lavoro costituisce un’importante tappa nel progetto complessivo di valorizzazione del patrimonio dei Musei Civici, in modo da renderne sempre più agevole e “attraente” la fruizione. Inoltre, dopo la pubblicazione di tutte le lapidi cittadine e del Lapidario del Museo Civico Medievale, si conferma l’interesse verso questo tipo di testimonianza del passato: tutti i monumenti ci parlano, ma le lapidi lo fanno con una particolare intensità: esse infatti “ci vogliono parlare”. Col loro linguaggio essenziale e idealizzato, non soltanto raccontano le tante vicende della nostra città, ma inducono il lettore di ieri e di oggi a riconoscersi in una storia comune”.

Alcuni esempi di schede consultabili:

Lapide di Q. Manilius Cordus

Lapide dei “mestieri”

Targa dei bagni pubblici di C. Legiannus Verus

Targa di C. Trebius Maximus

Altare con l’immagine del dio Silvano

Lapide dei Cornelii

Il portale “Storia e Memoria di Bologna” è un progetto digitale che si propone di raccontare il passato della città di Bologna e del suo territorio metropolitano attraverso il linguaggio dei monumenti e la voce dei protagonisti maggiori e minori della storia, che convergono in percorsi tematici definiti “scenari”. L’archivio digitale di ogni scenario è in continuo aggiornamento: vi si possono trovare profili biografici, linee del tempo, mappe, documenti, schede di opere d’arte, fonti e un’ampia emeroteca scaricabile. Ad oggi sono consultabili oltre 40.000 biografie, arricchite dal racconto di oltre 2.300 eventi, 2.600 opere, 600 organizzazioni sociali, oltre 700 luoghi descritti e quasi 70.000 elementi multimediali inseriti nelle varie schede descrittive.
Il portale web è quindi una sorta di grande libro della memoria bolognese, che mette in relazione il piano della storia di un singolo evento o individuo con quello della storia nazionale e internazionale.

La ricercatrice dottoressa Giulia Riccomi e una sua collaboratrice all’opera di fronte ad una tomba etrusca al Museo Civico Archeologico di Bologna
Courtesy Settore Musei Civici Bologna | Museo Civico Archeologico

Cantiere aperto. Quando le scienze incontrano la storia, incontro con Giulia Riccomi
Un cantiere aperto, alcuni scheletri sotto indagine, una scienziata a disposizione della curiosità del pubblico.
Nell’ambito di un progetto di ricerca di eccellenza sostenuto da un finanziamento MUR “Young Researchers-Linea SoE”, Giulia Riccomi, bioarcheologa e ricercatrice presso la Divisione di Paleopatologia del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa, sta svolgendo un’analisi paleopatologica e biochimica su alcune serie osteologiche inumate di età pre-romana finalizzata a ricostruire le pratiche alimentari etrusco-italiche tra VII e IV secolo a.C., tra cui gli scheletri etruschi dal sepolcreto della Certosa conservati al Museo Civico Archeologico di Bologna.
Venerdì 16 giugno dalle ore 10.30 alle 11.30 la dottoressa Riccomi sarà a disposizione del pubblico nella Sala X del museo per spiegare il progetto, i metodi utilizzati e i risultati che lo studio si propone di ottenere. Ingresso con biglietto museo.


Hashtag ufficiali: #EADays #GEA2023 #museitaliani

Informazioni
Museo Civico Archeologico
Via dell’Archiginnasio 2 | 40124 Bologna
Tel. 051 2757211
www.museibologna.it/archeologico
mca@comune.bologna.it
Facebook: Museo Civico Archeologico di Bologna
YouTube: Museo Civico Archeologico di Bologna

Orari di apertura
Lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica, festivi ore 10-19
Chiuso martedì non festivi

Ingresso
Intero € 6 | ridotto € 4 | gratuito possessori Card Cultura

Settore Musei Civici Bologna
www.bolognamusei.it
Instagram: @bolognamusei

Ufficio Stampa / Press Office Settore Musei Civici Bologna
Via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna
Tel. +39 051 6496653 / 6496620
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Elisa Maria Cerra elisamaria.cerra@comune.bologna.it
Silvia Tonelli silvia.tonelli@comune.bologna.it