Bassano del Grappa (Vicenza): Art Bonus per il “Guerriero” di Jacopo Bassano

Jacopo Bassano, Ritratto di uomo in armi, 1560 ca. Collezione privata
LA MOSTRA
I BASSANO. Storia di una famiglia di pittori

Art Bonus per il “Guerriero”
di Bassano del Grappa

Ritratto di uomo in armi di Jacopo Bassano

Il Comune di Bassano avvia la campagna di reperimento delle erogazioni liberali per l’acquisto

Il Ritratto di uomo in armi di Jacopo Dal Ponte, attualmente esposto al Museo Civico nell’ambito della mostra I Bassano – Storia di una famiglia di pittori, potrebbe diventare patrimonio cittadino.
L’Amministrazione comunale ha avviato infatti in questi giorni una campagna di sensibilizzazione, che proseguirà fino alla fine del mese di settembre, per il reperimento di erogazioni liberali con l’obiettivo di unire alla preziosa collezione dalpontiana uno tra i rari esempi di ritrattistica del grande artista bassanese.

Già lo scorso aprile, la Giunta comunale aveva espresso parere favorevole ad avviare le procedure per verificare la possibilità di acquisire il dipinto tramite affidamento ad una professionalità esperta nel settore per una perizia di stima circa il valore dell’opera, lo studio Studio di Consulenza d’arte e antiquariato – Periti del Tribunale Calderai e Mazzei.

La collezione dei Musei Civici si compone di 82 opere, 23 di mano del sommo Jacopo e 49 di Francesco il giovane, Leandro, Gerolamo e Giambattista, oltre che del padre Francesco il Vecchio, fondatore della bottega, e del nipote Jacopo Apollonio, ultimo esponente della stessa.

L’acquisizione de Il ritratto di uomo in armi permetterebbe al Museo di arricchirsi di un’altra opera straordinaria in grado di completare, per soggetto e cronologia, la già ricca collezione bassanese con un ritratto del periodo cosiddetto “manierista” del sommo Jacopo.

La cifra da raggiungere è di 300.000 euro – ben inferiore al valore di mercato dell’opera – una cifra che la Galleria Robilant&Voena, attuale proprietaria del dipinto, ha rivisto alla luce della possibilità di far entrare il quadro in una prestigiosa raccolta pubblica quale quella dei musei bassanesi, custodi della più ampia e importante raccolta al mondo di opere dei Bassano.

“Bassano del Grappa è una città generosa in ogni campo, come testimonia la sua storia anche recente. Dobbiamo ai mecenati e ai bassanesi, che amano la cultura e la sostengono, moltissime iniziative e acquisizioni” ricorda il Sindaco Elena Pavan. “Avviamo dunque questa raccolta di fondi con l’auspicio che tante realtà vorranno rinnovare il sostegno al nostro museo e potremo riportare a casa questo straordinario dipinto a quasi cinquecento anni dalla sua realizzazione”.

La formula scelta per quanti intendano concorrere al finanziamento è quella del credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo, il così detto Art bonus.
L’avviso completo di tutte le indicazioni è reperibile nel sito www.comune.bassano.vi.it
Per maggiori informazioni sul sostegno allo specifico progetto da finanziare, visitare il sito https://artbonus.gov.it/365-museo-civico-di-bassano-del-grappa.html e all’interno di tale pagina il progetto da finanziare è denominato “ACQUISTO DEL DIPINTO  RITRATTO DI UOMO IN ARMI DI JACOPO DAL PONTE”.
Per maggiori informazioni sulle agevolazioni fiscali connesse con tale misura, visitare il sito https://artbonus.gov.it/cose-artbonus.html

Bassano del Grappa rivuole il suo ‘gentiluomo’
Al via la proposta di acquisto del capolavoro di Jacopo Bassano

Il Ritratto di uomo in armi, splendida opera di Jacopo Dal Ponte detto Bassano, potrebbe finalmente trovare casa definitiva nei monumentali saloni del Museo Civico di Bassano del Grappa.

La grande tela è sul mercato, posta in vendita a un importo di 700.000 $, cifra “importante ma del tutto corretta”, a detta degli esperti del settore. Nel 2020, in piena pandemia, il dipinto era andato in asta da Sotheby’s senza però trovare acquirente. Considerata la rilevanza e la rarità del dipinto, uno dei sei ad oggi

noti di mano del grande maestro bassanese, la Galleria Robilant&Voena si è resa disponibile a cederlo a un prezzo di favore purché entri in una prestigiosa raccolta pubblica. Si apre quindi un’opportunità di acquisizione che i Musei Civici, con il Comune di Bassano, custodi della più ampia raccolta al mondo di opere di Jacopo Bassano, vorrebbero percorrere.

«Portare, o meglio riportare, a Bassano, a quasi cinquecento anni dalla sua realizzazione, questo straordinario dipinto – afferma Elena Pavan, Sindaco di Bassano del Grappa – è obiettivo di questa Amministrazione; la sua acquisizione rappresenterebbe infatti un significativo arricchimento del nostro patrimonio e, al contempo, il dovuto omaggio a colui che, più di ogni altro, incarna il genius loci della nostra città e del nostro territorio. Ho già presentato l’iniziativa all’Amministrazione Comunale affinché si possa individuare la strada più virtuosa ed efficace che consenta di dare casa – la nostra, il nostro Museo – a questo meraviglioso Ritratto di uomo in armi».

Il dipinto è tra i rari esempi di ritrattistica del catalogo di Jacopo Bassano.

È un dipinto di grande qualità e indiscusso fascino, come chiunque può osservare proprio al museo bassanese dove l’opera è temporaneamente esposta all’interno della mostra I Bassano. Storia di una famiglia di pittori, allestita presso gli spazi della Galleria Civica e prorogata fino al 10 settembre 2023.

«La sua acquisizione permetterebbe al Museo Civico di Bassano del Grappa di arricchirsi di un’opera straordinaria, un capolavoro da collocare tra i nostri capolavori» sottolinea Barbara Guidi, Direttrice dei Musei Civici di Bassano del Grappa. «Ma permetterebbe anche di colmare un’importante lacuna nel ricco percorso di opere del maestro, sia per quanto riguarda il genere del ritratto – oggi assente nelle collezioni bassanesi e, in particolare, di un ritratto che potrebbe essere di un committente locale – sia per quanto concerne la cronologia dal momento che, collocandosi nel sesto decennio del Cinquecento, permetterebbe di testimoniare una fase cruciale e originalissima della parabola creativa di Jacopo, altrimenti non sufficientemente rappresentata nelle raccolte civiche, con un’opera di grande fascino e di altrettanta rarità».

Dopo essere stato a lungo ascritto alla mano di pittori quali Veronese e Pordenone, nel 2009 il Ritratto di uomo in armi è stato ricondotto con fermezza al catalogo di Jacopo Dal Ponte. L’attribuzione, che si deve a una felice intuizione di Bernard Aikema, è stata accolta dai massimi studiosi di pittura veneta del Cinquecento e in particolare dell’artista bassanese, tra i quali Vittoria Romani e Beverly Louise Brown, curatrice assieme a Paola Marini, della memorabile mostra di Jacopo che si tenne a Bassano del Grappa e al Kimbell Art Museum di Forth Worth in Texas, nel 1992. Il dipinto è stato recentemente esposto, accanto a opere magistrali di Sebastiano del Piombo e Tiziano, alla mostra Titian and the Renaissance in Venice, organizzata dallo Städelsches Kunstinstitut di Francoforte nel 2019, dopo essere stato concesso in prestito per due anni al Barber Institute of Fine Arts di Birmingham (UK).

Se l’immediatezza della figura e l’attento scavo psicologico richiamano i ritratti eseguiti da Lorenzo Lotto o dal Moretto verso la metà degli anni ‘40, il Ritratto di uomo in armi è caratterizzato da un atteggiamento introspettivo e raccolto che lo accomuna al Gentiluomo con barba del 1550 conservato al Getty Museum. La nota sentimentale che lo contraddistingue viene tuttavia stemperata dal particolare impianto compositivo, caratterizzato da una certa maestosità della figura, da continui cambi di direzione e da accenni di movimento suggeriti dall’aggraziata torsione tra testa e busto, e da un particolare uso della luce fatto di raggi incidenti e baluginanti riflessi che esaltano le superfici metalliche. L’impostazione dello sfondo architettonico in forte scorcio prospettico, che serve a guidare lo sguardo dell’osservatore verso il volto del soldato, richiama invece il più tardo Uomo in preghiera conservato ai Musei di Strada Nuova di Genova.

L’analisi di questi ultimi elementi hanno indotto Vittoria Romani a collocarlo negli anni fra il 1555 e il 1560 circa, mentre Berverly Brown propende per una datazione più tarda, verso il 1560. In ogni caso, il dipinto in oggetto risalirebbe al sesto decennio del secolo, ovvero alla fase forse più originale, dinamica e sperimentale della maniera di Jacopo Bassano. Sin qui le analisi degli esperti, che sulla autenticità dell’opera non mostrano dubbio alcuno. Così come non c’è dubbio alcuno che il suo posto debba essere al Museo Civico.


Studio ESSECI di Sergio Campagnolo s.a.s. – Ufficio Stampa e P.R.
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Bologna, CUBO – Museo d’impresa del Gruppo Unipol: MAURIZIO BOTTARELLI. DISPERDERE IL LIMITE

Maurizio Bottarelli, Immagine da immagine chiave, 1992,
tecnica mista su tela, 190×190 cm.
Patrimonio artistico del Gruppo Unipol – credit ph. Flavio Pescatori

BOLOGNA

CUBO, IL MUSEO D’IMPRESA DEL GRUPPO UNIPOL

DAL 13 GIUGNO AL 29 SETTEMBRE 2023

MAURIZIO BOTTARELLI
DISPERDERE IL LIMITE

La rassegna, allestita nelle due sedi di Porta Europa e Torre Unipol a Bologna, presenta un corpus di dipinti donati al Patrimonio artistico del Gruppo Unipol dall’artista emiliano, definito dal grande critico e storico d’arte Francesco Arcangeli, come “l’ultimo dei Naturalisti”.

A cura di Pasquale Fameli

Dal 13 giugno al 29 settembre 2023, CUBO, il Museo d’impresa del Gruppo Unipol, ospita la personale di Maurizio Bottarelli (Fidenza, PR, 1943), dal titolo Disperdere il limite e presenta un corpus di dipinti donati dall’artista emiliano al Patrimonio artistico del Gruppo Unipol.
L’esposizione, curata da Pasquale Fameli, riassume le tappe più rappresentative del percorso creativo di Bottarelli e offre l’opportunità di evidenziare le relazioni che lo stesso artista ha instaurato con gli autori e le correnti artistiche nazionali e internazionali coevi.

Maurizio Bottarelli, “l’ultimo dei Naturalisti”, così come lo ha definito il grande critico e storico d’arte Francesco Arcangeli, testimone di un “tormento ideale”, ha scelto il Museo d’Impresa CUBO Unipol quale luogo di valorizzazione della sua produzione, riconoscendo nei valori fondanti del Museo – memoria, protezione, condivisione e futuro – i principi che sono alla base anche del proprio lascito.

Tutta la produzione di Bottarelli, caratterizzata dalla continua sperimentazione di materiali pittorici che formano paesaggi e atmosfere di forte intensità, scaturisce da una profonda riflessione sulla condizione umana, che si esplicita attraverso tre temi essenziali: la testa, il nudo e il paesaggio.

Il percorso espositivo si apre in Porta Europa con la Testa del 1962, nella quale si possono leggere gli sviluppi della sua ricerca mostrando il primo piano di un soggetto deformato dal tormento esistenziale, in accordo con i temi e gli umori dell’Informale europeo, in particolare di Jean Dubuffet, di Jean Fautrier, o ancora del conterraneo Pirro Cuniberti.

La testa è un modello che Bottarelli reitera nel tempo, come dimostrano anche le due Teste del 2012, realizzate a tecnica mista con carta catramata: sono immagini logore e corrose d’identità imprecisate. Le dimensioni di tutti questi dipinti, eccessive rispetto alle convezioni della ritrattistica, suggeriscono che ogni testa rappresenta un luogo, una topografia della sofferenza.

Ed è proprio dal motivo della testa che Bottarelli estrae direttamente quello del paesaggio, inteso non come rappresentazione di uno scenario naturale, quanto come esplorazione del soggetto umano.

Nella fase più matura del percorso di Bottarelli si può notare infatti come il paesaggio assuma la valenza di una metafora esistenziale, emanazione del conflitto tra individuo e mondo.

Il tormento affiora in opere come Nudo del 1964, sviluppo volutamente incompiuto di una figura aliena, nata dalla fecondazione del nucleo informale, corpo mostruoso ed elegante, modellato sotto l’influsso di Francis Bacon e di Graham Sutherland.

Anche il tema del nudo permette a Bottarelli di affrontare la criticità della condizione esistenziale, distillata stavolta in un soggetto ambiguo, incapace di acquisire un’identità definita. È una soluzione che si ripropone a più riprese nel percorso dell’artista, come attesta anche il Nudo del 1996, una figura rattrappita che cerca di fuggire dall’angusto spazio assegnatole.

I corpi alieni e mostruosi abbandonano quindi gli spazi per rivelarne le strutture; sono luoghi freddi, industriali, dalla costruzione severa che alludono alla finitezza fisica di ogni individuo.

Questo senso di caducità trapela anche dai due Senza titolo del 1986, ancora dei muri, ma stavolta scrostati, imperfetti, colti in un buio che non è più quello di un interno poco illuminato ma quello di una solitaria passeggiata notturna.

La mostra passa quindi ad analizzare la fase più matura della ricerca di Bottarelli, a cavallo tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli ottanta, in cui si assiste a un ritorno al paesaggio inteso sempre come metafora esistenziale e alla riapertura di uno spazio romantico, nel quale si avverte uno sguardo a William Turner e al naturalismo di Gustave Courbet, volto a riaffermare la drammaticità della condizione soggettiva di fronte alle forze della natura. Appartengono a questo periodo opere come Paesaggio islandese (1991), Immagine da immagine chiave (1992), Tasmania (2005).

Il percorso si perfeziona in Porta Europa dove verrà esposto, Senza titolo del 1972, scherzosamente battezzato da Arcangeli il “Nerone”, uno dei massimi esempi di questa fase di ricerca, forse l’opera da ritenersi più rappresentativa, se si considera che lo stesso critico avrebbe voluto esporla al Padiglione Italia della Biennale di Venezia dello stesso anno, dedicato all’alternanza Opera o comportamento.

Catalogo edizioni CUBO Unipol.


CUBO – Museo d’impresa del Gruppo Unipol

Nel 2013 il Gruppo Unipol ha inaugurato CUBO, il museo d’impresa aperto al pubblico.

CUBO condivide esperienze attraverso il linguaggio della cultura, racconta i valori del Gruppo Unipol con l’intento di contribuire alla crescita culturale dei territori e delle comunità in cui opera. Promuove la cultura e si pone come punto di incontro, grazie anche a partnership con Istituzioni e associazioni che da anni lavorano in questa direzione. Propone tutto l’anno mostre, eventi, corsi e laboratori, attività didattiche e spettacoli per offrire al pubblico occasioni di approfondimento, confronto e divertimento sui temi di attualità, di protezione, di futuro e innovazione, di arte e memoria.

Le iniziative di CUBO si rivolgono a pubblici variegati: ragazzi dai 12 ai 17 anni con laboratori invernali e campi estivi; scuole secondarie di 1° e 2° grado con i moduli didattici per scoprire e approfondire tematiche legate a varie discipline; adulti con gli incontri sui temi di attualità, laboratori specialistici, eventi dedicati alle ricorrenze, le mostre di arte contemporanea e quelle realizzate dall’Archivio Storico del Gruppo, la didattica con corsi, summer camp specialistici, workshop e lezioni; famiglie con eventi e spettacoli dedicati; Forze dell’Ordine con i percorsi formativi di aggiornamento sulla normativa e sui controlli legati alla sinistrosità stradale; dipendenti del Gruppo con iniziative dedicate in via esclusiva.

CUBO è Archivio Storico del Gruppo, conservazione e valorizzazione del patrimonio documentario che comprende documenti, stampe, fotografie, lettere, relazioni, pubblicazioni, monografie, video, cimeli e quanto altro possa avere contenuto o significato rilevante per la storia dell’azienda. Tutto il materiale catalogato e digitalizzato è presente e visionabile sui tavoli touchscreen negli spazi di CUBO.

CUBO cura la catalogazione, la conservazione e la valorizzazione del Patrimonio Artistico del Gruppo, risultato non pianificato di diverse vicende collezionistiche e frutto di processi di fusione con altre compagnie assicurative, che contiene opere importanti e attraversa ben più di un secolo di arte contemporanea italiana.

Le due sedi di CUBO si trovano all’interno delle sedi di Unipol Gruppo a Bologna:

• Porta Europa – Piazza Sergio Vieira de Mello 3 e 5, la piazza sopraelevata di Via Stalingrado 37.

• Torre Unipol – Via Larga 8, ai piani 25, 26 e 27.

CUBO è uno spazio di aggregazione in cui scambiare relazioni e vivere esperienze su tematiche diverse, ma tra loro interconnesse ai valori portanti del Gruppo.


CUBO – Museo d’impresa del Gruppo Unipol
Bologna, Torre Unipol (via Larga 8) | Porta Europa (Piazza Viera de Mello 3 e 5)
 
Informazioni
T. (+39) 051 5076060 – arte@cubounipol.itwww.cubounipol.it
 
CUBO – Arte e Patrimonio Artistico
Angela Memola
T. 051 5072521
angela.memola@unipolsai.it
 
Ufficio Stampa:
CLP Relazioni Pubbliche | Marta Pedroli | marta.pedroli@clp1968.it
T. +39 02 36755700 | www.clp1968.it

Pisa, Museo della Grafica: Evento “Per Bepi. Un saluto a Viviani”

Il Museo della Grafica – Palazzo Lanfranchi (Comune di Pisa, Università di Pisa)
è lieto di invitarvi all’evento

PER BEPI
UN SALUTO A VIVIANI 

Chiacchiere intorno alla mostra I colori dell’anima. Giuseppe Viviani (1898.1965)

Martedì 20 giugno, ore 18:30

Per maggiori informazioni Cliccare il logo

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Tel. 050/2216060
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it
www.museodellagrafica.sma.unipi.it