FERPI prende posizione sulle notizie relative ai casi di sessismo nel mondo della comunicazione

“Cambiare la cultura patriarcale è una responsabilità condivisa”:

La posizione di FERPI sulle notizie relative ai casi di sessismo nel mondo della comunicazione 

 FERPI è dal 1970 l’associazione di riferimento in Italia per le professioniste e i professionisti delle Relazioni Pubbliche e della Comunicazione, persone che contribuiscono quotidianamente a costruire e a diffondere la cultura d’impresa, sociale e istituzionale del nostro Paese. Il 55% di loro è rappresentato da donne, molte delle quali attive anche nel promuovere una cultura che si opponga alla violenza e alle discriminazioni di genere.

La FERPI legge con viva preoccupazione e sgomento le notizie riportate in questi giorni dai media relative a comportamenti sessisti, discriminatori nei confronti delle donne, e a violenze e abusi di natura sessuale, all’interno dell’industry della comunicazione.

Come associazione che ha sempre sostenuto i valori della diversità e dell’inclusione, e creduto nell’alto ruolo e responsabilità dei professionisti della comunicazione nel promuovere una cultura inclusiva, la FERPI – con una sola voce – ribadisce ancora una volta che è giunta l’ora di voltare pagina una volta per tutte e mettere al bando qualsiasi tipo di comportamento sessista e discriminatorio a partire dal nostro mondo professionale. Non solo, che è giunta l’ora di ispirare e farsi portavoce, come Federazione, di un nuovo paradigma finalmente pensato da donne e uomini, insieme.

Lasciando alle Istituzioni preposte il ruolo di verificare e perseguire gli illeciti e i reati che possano essersi verificati, la FERPI, con il suo Presidente Filippo Nani, la Vicepresidente Daniela Poggio e la Segretaria Generale Daniela Bianchicondanna apertamente tali comportamenti e annuncia la messa a terra – insieme al direttivo e agli organi associativi – di un piano concreto volto ad accrescere consapevolezza, nel nostro ambito professionale e nel Paese, della necessità di un cambiamento culturale forte e radicato e a favorire la prevenzione e la massima tutela nei casi di abuso. Fra le azioni che saranno considerate: il deferimento immediato alle funzioni preposte di eventuali comportamenti scorretti con il fine dell’espulsione dall’associazione; l’istituzione di un team di delegati che seguano le vicende in corso con il supporto legale per valutare eventuali iniziative a tutela delle nostre associate e dell’associazione stessa; il supporto concreto alle professioniste che siano vittime di abusi o testimoni di essi; la creazione di criteri e linee guida per il whisteblowing (denuncia di irregolarità); la promozione di tutti gli strumenti (certificazioni, bollini, etc.) oggi disponibili, o immaginabili, come elementi anche di riferimento per il mercato nell’incentivare le buone pratiche e emarginare quelle inique; l’inserimento, infine, nel programma formativo di FERPI, di percorsi di orientamento specifici contro la violenza di genere e le molestie sul luogo di lavoro.

La FERPI desidera manifestare la sua piena e incondizionata solidarietà a tutte le donne vittime di violenza, abusi e molestie, nella certezza che sia soprattutto grazie a sinergie tra mondo delle imprese e dell’associazionismo, unitamente al coinvolgimento crescente dei media e della galassia della formazione nella costruzione di consapevolezza e conoscenza sul tema, che si potranno fare significativi passi avanti. 


Relazioni con i Media
Ferpi

Federazione Relazioni Pubbliche Italiana
Milano
T. 3395785378

25 Anniversario di AIL Catania al Teatro Ambasciatori

Ricerca, teatro e diversità: sabato 24 giugno alle 20.30
in scena 
l’associazione Culturale Guardastelle con

“Rosso. La Bottega dei Bottoni”

AIL a Catania compie 25 anni e celebra il suo impegno nella ricerca al Teatro Ambasciatori di Catania con lo spettacolo “Rosso. La Bottega dei Bottoni“. Lo porterà in scena il 24 giugno alle 20.30 l’associazione Culturale Guardastelle che con AIL Catania, con il gruppo Scout Agesci Catania 9 e con il pubblico condividerà il prezioso valore dell’accoglienza delle diversità.

«Il rosso è il colore dell’AIL – afferma Riccardo Bottino presidente dell’Associazione Italiana contro leucemie, linfomi e mieloma di Catania – in occasione del nostro anniversario lo vedremo scorrere sul filo della scena dei Guardastelle. Un filo rosso che ci unisce, lo stesso che cuce piccoli e grandi bottoni. Il nostro legame con chi lotta contro le leucemie, i linfomi e il mieloma si concretizza in molti ostacoli da superare insieme. Questo spettacolo ci tocca il cuore, perché come i Guardastelle anche noi viviamo la diversità come unicità. Siamo tutti bottoni diversi, e lo sguardo sui pazienti è spesso difficile da gestire e provoca disagio. Da venticinque anni supportiamo i nostri associati e le loro famiglie in tutte le lotte della loro vita, anche quelle contro il pregiudizio».

L’apertura del sipario di “Rosso. La Bottega dei Bottoni” promette bene, lo spettacolo è quasi sold-out. I biglietti ancora disponibili sono acquistabili online sul sito www.guardastelle.org. Il ricavato andrà a sostegno della ricerca di AIL Catania, del teatro di Guardastelle e delle attività educative degli scout di Picanello.


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Firenze, Opificio delle Pietre Dure: In mostra “La Madonna con Bambino di San Lorenzo”

Opificio delle Pietre Dure, Firenze – Musei italiani Sistema nazionale

Dal 22 giugno al 6 settembre per la rassegna: Caring for Art. Restauri in mostra

«La Madonna con Bambino dal Chiostro della Basilica di San Lorenzo a Firenze»

al Museo dell’Opificio delle Pietre Dure

É il secondo appuntamento della rassegna per far conoscere al grande pubblico il lavoro degli undici settori di restauro dell’Istituto fiorentino, costantemente impegnato nella conservazione del ricco patrimonio artistico italiano e non solo.

Opere selezionate che sono state oggetto di importanti interventi conservativi presso l’OPD saranno esposte  con cadenza periodica al Museo dell’Opificio, dove potranno essere ammirate  a lavori conclusi, prima di fare ritorno nei loro luoghi di provenienza.

«Il Museo, che espone esemplari straordinari dell’antica manifattura medicea si apre così», nelle parole di Emanuela Daffra, Soprintendente dell’OPD, «alle attività che sono il cuore del moderno Opificio e accompagna il visitatore raccontandone i risultati».

La Madonna con Bambino dal Chiostro resterà esposta fino al 6 settembre 2023: visitando il Museo i visitatori sosterranno i territori colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna e nelle Marche.

Restauro:
Opificio delle Pietre Dure,
Soprintendente Marco Ciatti, Emanuela Daffra
Settore restauro Materiali Ceramici Plastici e Vitrei- Direzione: Laura Speranza
Direzione lavori: Laura Speranza
Direzione tecnica: Chiara Gabbriellini
Esecuzione restauro: Chiara Gabbriellini
Per le cornici in argento
Settore restauro Oreficerie e Glittica- Direzione: Riccardo Gennaioli
Esecuzione Restauro: Sara Bessi e Camilla Puccetti coadiuvate da Paolo Belluzzo e Cinzia Ortolani
Diagnostica, analisi e ricerca: Andrea Cagnini, Monica Galeotti, Francesco Cantini, Laboratorio Scientificio OPD, per spettroscopia Ft-IR, osservazioni al microscopio ottico e microscopio elettronico a scansione; Marco Mattonai e Francesca Modugno, Dipartimento di Chimica e Chimica industriale dell’Università di Pisa, per gascromatografia con rivelatore a spettrometria di massa (Py-Gc/MS)
Alta Sorveglianza: SABAP Firenze, Pistoia e Prato- Soprintendente: Andrea Pessina, Antonella Ranaldi; Funzionario: Lia Brunor

Madonna con Bambino dal Chiostro della-Basilica di San Lorenzo a Firenze

La Madonna con Bambino dal Chiostro della Basilica di San Lorenzo a Firenze: un esempio di industria artistica

Si tratta di un bassorilievo in stucco (cm 63x48x3) del XV o XVI secolo copia fedele della Madonna Panciatichi, delicatissimo  marmo di Desiderio da Settignano conservato al Museo del Bargello e secondo Francesco Caglioti realizzato fra il 1450 e il 1455, quando l’influenza di Donatello sul giovane scultore era particolarmente forte.

Nelle botteghe quattrocentesche era uso trarre copie o calchi dalle composizioni più fortunate dei maestri, in materiali diversi e talvolta con leggere varianti. Quella ora esposta al Museo dell’OPD è opera di un artista anonimo dalla  mano molto sensibile che è riuscita a mantenere intatta la grazia straordinaria dell’originale, purtroppo oggi consunto in superficie poiché esposto all’aperto, sul muro esterno del palazzo collocato fra via de’ Pucci e via Cavour, fino al 1920 quando entrò nelle collezioni del Bargello.

La nostra Madonna in stucco, che ripropone in tutta la loro delicatezza i sottili passaggi di piani ora in parte perduti nell’originale  doveva essere dipinta di bianco,  per simulare il marmo ed era impreziosita da dorature a foglia  sui bordi della veste,  sui festoni vegetali nello sfondo e sui capelli della Vergine e del Bambino.

Probabilmente in seguito alla rottura in numerosi frammenti e al successivo incollaggio era stata ridipinta con uno spesso strato scuro ad imitazione del bronzo, che appesantiva il modellato e ne falsava profondamente l’aspetto.

Ora dopo la pulitura ed il ritocco discreto, pur con le alterazioni subite a causa del tempo e dei trattamenti cui è stata sottoposta  ci cattura con la sua pacata luminosità, che più facilmente immaginiamo brillare nei suoi dettagli dorati.

Anche le corone in argento poste sulle aureole della Madonna e del Bambino sono state restaurate: eliminate le patine scure e protette con vernice trasparente, mediante chiodi d’argento sono state riapplicate sull’opera, per raccontare la devozione di cui l’immagine è stata oggetto nel corso della sua storia.


Dove e quando
Caring for Art. Restauri in mostra – Esposizioni temporanee al Museo dell’OPD
La Madonna con Bambino dal Chiostro della Basilica di San Lorenzo a Firenze
Dal 22 giugno al 6 settembre 2023
 
Museo dell’Opificio delle Pietre Dure
Via degli Alfani 78 – Firenze
 
Orari di apertura: lunedì-sabato 8.15-14.00
La tariffa d’accesso è compresa nel costo del biglietto di ingresso al Museo (intero 5 €, ridotto 3 €).