Riapre Ca’ Rezzonico Museo del Settecento Veneziano

Riapertura Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento veneziano. Foto di Andrea Avezzù

Riapertura Ca’ Rezzonico
Museo del Settecento Veneziano

Conclusi gli interventi di restauro e adeguamento funzionale finanziati dal Comune di Venezia, Fondazione MUVE e da Coop Italia.
Arricchito anche il percorso espositivo.

Martedì 27 giugno Open day gratuito su prenotazione.

Mercoledì 28 giugno Ca’ Rezzonico riapre le porte dopo importanti interventi di restauro che hanno coinvolto ampie parti dello storico edificio che accoglie il Museo del Settecento Veneziano.
Per la prima volta, a distanza di oltre vent’anni dall’apertura del Museo, si è reso necessario rinnovare il palazzo, intervenendo secondo nuovi parametri di risparmio energetico nel rispetto della magica atmosfera di museo d’ambiente.
Con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi offerti e garantire una maggior fruibilità del museo si è intervenuto principalmente al piano terra, fortemente compromesso a causa dell’eccezionale acqua alta del novembre 2019.
“In quest’ottica sono stati progettati diversi spazi con un’attenta scelta qualitativa dei materiali. Le nuove destinazioni d’uso vedono un primo recupero funzionale che riunisce bookshop e biglietteria. Si prosegue con un ampio guardaroba e una sala di intrattenimento con attività inclusive aperta al pubblico, così come la Caffetteria che, rinnovata negli arredi, offre l’affaccio sul Canal Grande. In questo modo cittadini e visitatori potranno intrattenersi in una nuova hall museale aperta a tutti, progettata non solo per potersi incontrare ma che regala un’anteprima alla visita dei piani superiori”, afferma la Presidente di Fondazione MUVE, Mariacristina Gribaudi.

Tiepolo riapertura Ca Rezzonico 2023

I lavori al pian terreno sono stati realizzati grazie all’importante donazione di 450.000 euro da parte di Coop e di tutte le cooperative di consumatori, erogata attraverso il sistema dell’Art Bonus.

“Voglio ringraziare i mecenati che generosamente contribuiscono al restauro e alla tutela del patrimonio artistico della nostra città e del nostro territorio  e le cui donazioni sono cresciute in questi anni –  sottolinea il Sindaco Luigi Brugnaro  – si tratta di un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato. Riaprire Ca’ Rezzonico è un motivo di orgoglio: potremo così ampliare l’offerta culturale cittadina, con uno straordinario museo d’ambiente che nelle sue sale  conserva il fasto e lo splendore di una dimora del Settecento veneziano, oltre a presentare opere di una delle stagioni più felici dell’arte europea”.

“L’intervento a sostegno della riapertura da novembre 2019 quando Venezia, la sua popolazione e il patrimonio artistico inestimabile della città furono colpiti da una devastante alluvione – spiega Marco Pedroni Presidente Ancc-Coop  (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) – Allora il meccanismo individuato fu quello di dirottare a questo scopo l’1% della vendita dei nostri prodotti a marchio ed è grazie alla rete dei soci e consumatori di tutte le nostre cooperative che si è potuti arrivare all’importante obiettivo di 450.000 euro donati. Oggi siamo soddisfatti che quel contributo nato dalle scelte di acquisto e fortemente motivato dalla solidarietà diventi un atto concreto”.

“Il sostegno di Coop Alleanza 3.0 al territorio di Venezia è stato forte e tempestivo durante l’emergenza, ma non si è esaurito al termine del periodo di maggiore attenzione mediatica, anzi – dichiara il vicepresidente vicario di Coop Alleanza 3.0, Andrea Volta  – La Cooperativa è parte integrante del territorio e questo significa averne cura, tutelarlo e valorizzarlo attraverso un impegno costante, rispondendo in modo pronto e concreto ai bisogni e alle necessità della comunità. Per questa ragione abbiamo continuato a lavorare anche lontano dai riflettori, assieme all’Amministrazione Comunale e al MUVE, allo scopo di arrivare qui, oggi, e restituire ai veneziani e ai tanti turisti che frequentano la laguna uno dei luoghi simbolo di questa città”.

Approfittando del periodo di chiusura della sede avvenuta lo scorso 24 ottobre, l’Amministrazione Comunale e MUVE hanno deciso di integrare questo generoso finanziamento con mirati interventi: importanti quelli relativi l’illuminotecnica al primo e terzo piano, dove nelle sale espositive sono stati definitivamente sostituiti tutti i corpi illuminanti alogeni con nuove luci a led, migliorando così anche la fruizione delle opere esposte. Si è provveduto inoltre a risistemare alcune zone del giardino, con i suoi giochi inclusivi tanto amati dai piccoli visitatori.

Per quanto riguarda il percorso di visita la riapertura sarà un’occasione per il pubblico di ammirare nuove opere. “La collezione permanente – afferma Alberto Craievich responsabile della sede museale –  si arricchisce di alcune opere custodite per decenni nei depositi, come le sculture di Antonio Corradini e Giovanni Maria Morlaiter e i dipinti raffiguranti Battaglie di Francesco Guardi. Ma non solo: sarà infatti possibile ammirare anche acquisizioni recentemente donate da privati quali il cassettone intarsiato del celebre ebanista lombardo Giuseppe Maggiolini, datato e firmato «Parabiago 1799», dono di Giuseppe Scalabrino in ricordo di Gerolamo Borsani. O ancora un raro bozzetto di Giambattista Piazzetta, raffigurante l’Estasi di san Francesco, preparatorio per la grande tela compiuta nel 1729, per la chiesa vicentina dell’Araceli, giunto a Ca’ Rezzonico con il legato di Maria Francesca Tiepolo dal Museo civico di palazzo Chiericati. Prosegue inoltre l’attività di restauro delle collezioni del Gabinetto dei disegni e delle stampe della nostra Fondazione, ospitato dal 2021 proprio nel mezzanino di Ca’ Rezzonico”.

“Da oggi quindi sarà possibile visitare un museo rinnovato che guarda al futuro senza rinunciare alla propria storia”, chiosa il Sindaco.


Maggiori informazioni ►qui
 
 
Ca’ Rezzonico
Museo del Settecento Veneziano
Dorsoduro 3136
30123 Venezia
Tel. +39 041 2410100
carezzonico.visitmuve.it
 
Contatti per la stampa
 
Fondazione Musei Civici di Venezia
press@fmcvenezia.it
www.visitmuve.it/it/ufficio-stampa
 
In collaborazione con
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Roberta Barbaro: roberta@studioesseci.net

Roma – In forma fluens: le sculture di Isabella Nurigiani in mostra alla Camera dei Deputati

IN FORMA FLUENS –
ISABELLA NURIGIANI

A cura di Cornelia Bujin

CAMERA DEI DEPUTATI

Complesso di Vicolo Valdina – Piazza di Campo Marzio, 42

Inaugurazione su invito: Martedì 27 giugno 2023, ore 18.00

* l’ingresso è consentito entro le ore 17.45 fino a capienza della sala, con obbligo di giacca per i signori

Apertura al pubblico: dal 28 giugno al 7 luglio 2023, ore 11.00 -19.00

La mostra personale di Isabella Nurigiani, presentata nello spazio del Complesso di Vicolo Valdina afferente alla Camera dei Deputati vede esposte circa 20 opere di grande e piccolo formato realizzate in ferro, bronzo e marmi pregiati.
Un percorso espositivo importante che racconta l’evoluzione artistica e l’incontro plastico di Isabella Nurigiani con materiali diversi la cui dimensione tattile e spaziale raggiunge forme alte di poesia. Le sue sculture, siano esse di pietra o di ferro, interpretano il dualismo tra stasi e movimento, secondo quella ricerca dell’inafferrabile limite tra qualcosa che sta per accadere o che sta per trasformarsi.

Da Danseuse del 2019, in ferro, a In Mutazione Verde#2 del 2019, in bronzo, a Fusioni del 2020, in bronzo e marmo rosa del Portogallo, a Forma Fluens del 2006, in marmo di Carrara, le opere di Isabella Nurigiani parlano del rapporto simbiotico con la materia, con la forma, con il tempo, con lo spazio uno in funzione dell’altro. La Sala del Cenacolo del Complesso di Vicolo Valdina sarà la cornice di uno spazio settecentesco che dialoga con le forme contemporanee senza timori, aprendosi alla fluidità essenziale di una bellezza che entra a stretto contatto con i luoghi della memoria rendendoli vivi e accessibili.

In questo dialogo entrano tre grandi opere collocate nel suggestivo chiosco del Complesso di Vicolo Valdina a sottolineare che non esiste un dentro e un fuori, uno spazio chiuso o aperto, ma che il luogo diviene funzione e visione. Totem del 2018, in marmo statuario e marmo nero del Belgio come Scatole inattive del 2013, in ferro, e Prigionieri di se stessi del 2018 in bronzo e marmo Calacatta, raccontano non soltanto la genesi evolutivo/materica di Isabella Nurigiani, ma questo suo sentire l’arte e la scultura come energia vitale che può aiutare alla comprensione, come  all’abbattimento di frontiere ideologiche, e può anche essere slancio e gioia condivisa, ponendola tra i protagonisti di quel particolare filone creativo che si distingue per una ricerca segnica e oggettuale che tende a scardinare quei codici linguistici precostituiti, donando all’opera il compito di stabilire relazioni tra “l’uomo e gli elementi primari”. 

Isabella Nurigiani – Note biografiche

Dopo il diploma in scultura all’Accademia di Belle Arti di Roma, la vita artistica di Isabella Nurigiani si trasforma in una risoluta ricerca sulla pura forma: un duro e costante esercizio plastico le consente cosi di entrare nell’essenza della forma, intesa come manifestazione subliminale. Il suo approccio alla scultura nasce dalla libertà formale, dalla forza e potenza del suo sentire. Le sue opere conservano le forme essenziali ed il contatto con il nucleo primitivo di un’idea. La nozione di forma essenziale è concepita come materializzazione del senso del significato.

La creazione viene vissuta come un’urgenza del momento, una forza interiore che prende forma attraverso la continua sperimentazione di differenti materiali.
Partendo da ricerche approfondite e con un raro e puntuale dialogo interiore tra ragionamento e sensibilità per i materiali e le forme, Isabella Nurigiani piega la materia al suo volere, sia esso legno, marmo, metallo, vetro assume una leggerezza che prima soggiace e poi rinasce grazie ad una alchimia che trasforma l’azione in rivoluzione sentimentale. Modula la propria esecuzione affinando il concetto secondo la comunicabilità di sé e dell’opera, innescando, in tal modo, il gioco dello scambio e del dialogo interpersonale. L’eliminazione dell’oggetto figurativo non è rinuncia alla totalità dell’espressione e al dialogo con il reale, è solo rinuncia all’oggetto “espressivo”.

Molte le partecipazioni a mostre personali e collettive a livello internazionale. Vive e lavora a Roma e Pietrasanta.

Formafluens

La passione per l’arte è una catena continua di rivoluzioni

La passione per l’arte è una catena continua di rivoluzioni.
L’arte nella sua totalità e la scultura nella sua specificità, sono per me fonte di vita, di energia che irrompono in ogni istante della mia esistenza chiedendo, sollecitando, suggerendo di volta in volta, una diversa percezione del luogo fisico, dello spazio sociale, dell’ambiente culturale, non con l’intento di provocare o di stupire, ma con la volontà di intervenire, di mutare.
Una passione che ha modificato il mio mondo. Un mondo migliorato, armonioso, un mondo senza guerre, un mondo curioso dove ogni sottile variazione ha la sua importanza, un mondo che, visto attraverso il filtro dell’arte, genera emozioni travolgenti: generosità e meraviglia; dove qualunque luogo può essere attraversato squarciando il velo della dimensione temporale abbracciando passato, presente e futuro.
Ho intrapreso questo viaggio alla ricerca espressiva tanti anni fa, un viaggio che mi ha condotto in un luogo dove l’immaginazione mi slega dallo spazio e dal tempo presente per un altrove che mi spinge oltre i limiti, abbandonando il percorso di resistenza, senza paura.
I materiali che utilizzo, marmo, ferro, bronzo uniscono il pensiero al gesto creativo dando vita ad una forma che si staglia verso un’apertura che raccoglie dissonanze apparenti ma che dialogano fra di loro esplorando il movimento, il suono, in un andirivieni di tensione e di offerta, un gioco dello scambio.
E, attraverso il gesto, il segno che catturano i contorni e le superfici, la forma diventa visione.

ISABELLA NURIGIANI