Prossimamente su Experiences la “Biblioteca dei libri sfogliabili” e di libero accesso

Come avrete già letto negli articoli precedenti, Experiences ha deciso di orientare le proprie pubblicazioni prediligendo il formato digitale, per una lettura su Internet immediata e soprattutto gratuita. Perché gratuita? Per dare spazio alla massima diffusione dei contenuti, superando ogni logica e regola strettamente commerciale. Le pubblicazioni letterarie saranno di due tipi: i Reprint e i Preprint. I Reprint sono le ristampe che riguarderanno ad esempio edizioni storiche o libri dopo molti anni ormai fuori catalogo. I Preprint sono quei testi resi disponibili gratuitamente come versione non stampata di libri spesso inediti. Oggigiorno i Preprint sono distribuiti, sempre di più, su Internet, elettronicamente piuttosto che come copie cartacee. Le motivazioni di una tale scelta sono molteplici. Nel caso specifico del progetto ideato da Experiences molti dei nostri libri, pubblicati da ora in poi saranno proposti al pubblico come opere sfogliabili (interamente o in parte). In accordo con gli autori, tutto ciò ha il proposito di diffondere la conoscenza prima dell’avvio alla vendita sugli store online o nelle librerie territoriali. Un’idea che permetterà di valorizzare la lettura e gli autori che s’impegnano semplicemente per passione.

I libri in formato digitale, come quelli sfogliabili che vi presenteremo, saranno disponibili soltanto per la lettura su Internet. Solo su Internet? Non tutte le opere open access (cioè ad accesso aperto) dovranno contemplare necessariamente anche formati alternativi, come e-book e brossure. Quali differenze li caratterizzano? I libri in formato digitale potremmo paragonarli ai film in streaming che troviamo su varie piattaforme, diffusi on demand oppure in diretta. Il libro in formato digitale, però, non va confuso con un e-book, il quale può essere scaricato e letto anche offline su di un computer, uno smartphone o un lettore digitale (ebook reader). Naturalmente qualcuno potrebbe preferire una brossura, che è invece il tradizionale libro cartaceo che tutti conoscono: un insieme di fogli di carta, rilegati e racchiusi da una copertina. Experiences è in grado di produrre vari formati di libri. Occorre tuttavia fare delle scelte prioritarie, senza tuttavia precludersi alternative. Ecco perché, in relazione a quanto detto, i nostri Preprint saranno sempre e in ogni caso dei libri speciali per tutti. Sia per coloro che amano la lettura, sia per coloro che vorranno conservarne una copia sotto forma di e-book o di brossura.

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Il Museo Civico Archeologico di Bologna presenta un nuovo percorso di accessibilità per persone con disabilità nell’ambito del progetto della Regione Emilia-Romagna “Musei Speciali per Tutti”

Settore Musei Civici Bologna | Museo Civico Archeologico

Il Museo Civico Archeologico di Bologna presenta un nuovo percorso di accessibilità per avvicinarsi e avvicinare le persone con disabilità, sperimentato nell’ambito del progetto “Musei Speciali per Tutti” promosso dal Settore Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna.

Museo Civico Archeologico, Sala Conferenze
Via dell’Archiginnasio 2, Bologna

www.museibologna.it/archeologico

In occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità proclamata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite il 3 dicembre,il Museo Civico Archeologico di Bologna presenta un nuovo percorso di accessibilità realizzato nell’ambito del progetto “Musei Speciali per Tutti”, proposto e sostenuto dall’ex IBACN (Istituto Beni Artistici Culturali e Naturali dell’Emilia Romagna), oggiSettore Patrimonio culturaleall’interno dell’Assessorato alla culturae paesaggio della RegioneEmilia-Romagna, per promuovere l’inclusione delle persone con disabilità e garantire a tutti un accesso arricchito al pieno godimento del patrimonio artistico, culturale e naturale.

L’iniziativa regionale ha promosso un ampio e fecondo confronto con i diversi soggetti interessati – dalle persone con disabilità e le loro associazioni ai musei, dalle istituzioni culturali al mondo della scuola e della formazione – con il fine di promuovere, anche attraverso ausili funzionali e specifici, il ruolo attivo degli utenti con disabilità motorie, sensoriali e cognitive, permettendo loro di comprendere e fruire pienamente delle opere museali.

La sperimentazione di buone prassi inclusive e partecipative è stata avviata nel 2016 per promuovere l’adozione delle “Linee Guida per il godimento del patrimonio museale dell’Emilia-Romagna per persone con disabilità” elaborate dall’Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna e approvate nel novembre 2015.
Nello spirito di una progettazione universalistica capace di giusti accomodamenti, l’impegno che ha guidato il gruppo di lavoro nella redazione del documento programmatico è stato quello di rendere la visita ai musei un’esperienza sensoriale completa e inclusiva non solo per le persone con disabilità, ma arricchendo le sedi museali e favorendo le stesse comunità territoriali di riferimento.

“Musei Speciali per Tutti” ha visto la partecipazione di nove musei selezionati nei nove ambiti provinciali della regione Emilia-Romagna, in collaborazione con gli istituti scolastici di riferimento individuati dall’Ufficio scolastico regionale, con l’obiettivo della definizione di chiavi interpretative del carattere generale del museo o di temi specifici relativi a percorsi tra i beni del museo e/o correlati col territorio.

Individuato per l’Area di Bologna, per diventare “Speciale” il Museo Civico Archeologico ha stabilito come obiettivo la predisposizione di un percorso semplificato, inclusivo – cioè offerto a chiunque entri in museo -, fruibile in autonomia e senza prenotazione per le sale espositive che documentano la storia di Bologna nell’antichità dalla preistoria all’età romana.
Il focus riguarda l’evoluzione dell’assetto sociale delle diverse comunità insediate nel territorio bolognese attraverso la chiave di lettura del femminile e del maschile: i materiali rinvenuti nelle sepolture, gli ornamenti caratteristici dell’abbigliamento e gli indicatori delle attività svolte da uomini e donne. Si parte dai primi, rudimentali strumenti usati dall’uomo nel nostro territorio, come chopper e bifacciali, per arrivare all’età romana, con le stele, come quella dei Corneli, che ci restituiscono i nomi e le rappresentazioni di uomini e donne.
A segnare il lungo percorso intermedio, le copie degli oggetti – fra cui spiccano ad esempio l’askos Benacci, il tintinnabulo della Tomba degli Ori, i bronzetti di Monteacuto Ragazza, la spada gallica di Ceretolo – permettono di entrare in dialogo sensoriale diretto con alcuni dei capolavori del museo.

Musei Speciali per Tutti Museo Civico_ Archeologico Bologna
Musei Speciali per Tutti Museo Civico Archeologico Bologna

Il percorso si articola attraverso sei postazioni su cui sono disposte le repliche realizzate in plastica biodegradabile, con tecnologia di stampa 3D, di 39 reperti archeologici rinvenuti a Bologna e nel suo territorio, ciascuna corredata di breve didascalia in italiano e in inglese. In alcune stazioni sono presenti anche schede su carta speciale a microcapsule con immagini a rilievo degli oggetti selezionati o di dettagli degli stessi.
Grazie all’inserimento di sensori di prossimità con tecnologia beacon il visitatore è guidato attraverso le singole tappe dalla video-audio guida di AmaCittà, un’applicazione scaricabile gratuitamente su smartphone e tablet sviluppata da Janus software company. La video-audio guida offre una narrazione della storia della città antica, oltre alla descrizione degli oggetti selezionati, e permette implementazioni quali didascalie semplificate per ipovedenti, disegni di supporto e approfondimenti.

Alla base del progetto si è posto il confronto tra il museo e le tre scuole secondarie di secondo grado selezionate nell’area metropolitana, aventi indirizzi diversi: un liceo artistico (Liceo Artistico “Francesco Arcangeli” di Bologna, in particolare una classe della sezione di grafica), un liceo psicopedagogico (Liceo “Laura Bassi” di Bologna) e un istituto tecnico (Istituto di Istruzione Superiore “Giordano Bruno” di Budrio). Grazie ai loro differenti interessi e sensibilità, gli studenti e le studentesse coinvolti hanno dato un contributo fondamentale per la strutturazione e la verifica della validità del percorso. Attori della sperimentazione e principali interlocutori del Museo Civico Archeologico sono risultati, in particolare, quattro allievi con disabilità. Il confronto con loro e i suggerimenti dei docenti referenti hanno fornito preziose indicazioni per rendere più efficace e immediata la comprensione degli oggetti selezionati per il percorso.
Agli studenti del Liceo Artistico “Francesco Arcangeli”, che hanno anche effettuato un progetto di “alternanza scuola-lavoro” con il museo negli anni 2017-2019, guidati dai docenti Maria Flaminia Cipriani, Daniela Davoli e Paola Sapori, si deve inoltre la progettazione e l’elaborazione della linea grafica delle singole postazioni e della segnaletica del percorso.

Gruppo di lavoro
• Museo Civico Archeologico: Paola Giovetti (direttrice), Laura Bentini, Anna Dore (Servizi educativi), Elena Maria Canè, Rocco Ciardo, Angelo Febbraro (Laboratorio di Restauro)
• Settore Patrimonio culturale Regione Emilia-Romagna (già IBACN): Cristina Ambrosini (responsabile), Giovanni Battista Pesce e Maria Pia Guermandi (coordinatori), Costantino Ferlauto, Matteo Fornaciari, Emilio Vitola (referenti)
• Scuole secondarie di secondo grado: Liceo Artistico “Francesco Arcangeli”, Bologna; Liceo “Laura Bassi”, Bologna; Istituto di Istruzione Superiore “Giordano Bruno”, Budrio
• Janus software company: Tullio Giambi, Mauro Fernandez con la collaborazione di Naresh Coppola Neri.

Il progetto “Musei Speciali per Tutti”
Nell’ambito di una sperimentazione delle “Linee Guida per il godimento del patrimonio museale della Regione Emilia-Romagna per le persone con disabilità”, elaborate dall’allora IBC – Istituto per i Beni Culturali, ora Settore Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna, il progetto “Musei Speciali per Tutti” ha coinvolto nove istituzioni culturali del territorio regionale.
Il primo passo è stato quello di realizzare fogli a capsule per la lettura tattile di alcuni beni esposti nei musei e la riproduzione in 3D di altri; si è poi valorizzato ulteriormente il percorso allestitivo mettendo a disposizione un leggio che rende possibile la lettura di alcune opere normalmente inaccessibili, incrementando il godimento del bene riprodotto e della copia. Delle opere selezionate è stata realizzata la riduzione simbolica in bianco e nero, resa poi tangibile attraverso l’uso della carta a capsule. Il leggio, che prevede la presenza di un sensore di prossimità che avverte dell’utilizzo della riproduzione, permette di attivare l’app con la video-audio lettura dell’immagine tattile, in un’ottica di chiara utilità nell’accesso e nella valorizzazione sia del singolo bene, apprezzabile attraverso successivi approfondimenti, sia di più beni in prossimità.

La realizzazione del progetto all’interno dei Musei ha previsto anche il coinvolgimento di alcune scuole, permettendo alla creatività degli studenti di esprimersi nell’ideazione e allestimento delle postazioni per i modelli 3D ed i leggii per i modelli in fogli a capsule.

La sperimentazione ha visto il coinvolgimento dei seguenti musei:
Museo di Storia Naturale – Piacenza
Museo Naturalistico del Parco dello Stirone e del Piacenziano – Scipione Ponte
Musei Civici Reggio Emilia – Palazzo dei Musei – Reggio Emilia
Museo della bilancia – Campogalliano
Museo Civico Archeologico – Bologna
Ecomuseo Valli d’Argenta – Argenta
Museo d’Arte della città di Ravenna – Ravenna
Palazzo Romagnoli – Forlì
Museo della Città – Rimini

“Musei Speciali per Tutti” è un progetto proposto e sostenuto da Settore Patrimonio culturale Regione Emilia-Romagna


Informazioni:
Museo Civico Archeologico
Via dell’Archiginnasio 2 | 40124 Bologna
Tel. 051 2757211
www.museibologna.it/archeologico
mca@comune.bologna.it
Facebook: Museo Civico Archeologico di Bologna
YouTube: Museo Civico Archeologico di Bologna

Orari di apertura:
lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì ore 9-19
sabato, domenica, festivi ore 10-20
chiuso martedì non festivi

Settore Musei Civici Bologna:
www.bolognamusei.it
Instagram: @bolognamusei

Informazioni su Musei Speciali per Tutti:
patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it/musei/retrospettiva/godimento-del-patrimonio-culturale-e-disabilita

Ufficio Stampa Settore Musei Civici Bologna:

Elisa Maria Cerra – Silvia Tonelli
Tel. 051 6496653 / 6496620
ufficio stampa bologna musei
elisamaria.cerra@comune.bologna.it
silvia.tonelli@comune.bologna.it

Bologna, Maison laviniaturra: “Abissi” di Valentina d’Accardi – Testo critico di Marinella Paderni

Valentina D’Accardi, ABISSI 0014, 2021

La forza che nella verde miccia spinge il fiore, Spinge i miei verdi anni; quella che fa scoppiare le radici degli alberi
Dylan Thomas

Maison laviniaturra presenta la mostra

“Abissi”
di Valentina D’Accardi

Opening lunedì 12 dicembre ore 17.30

Dal 12 dicembre 2022 al 14 gennaio 2023

Da martedì al sabato su appuntamento

Via dei Sabbioni 9, Bologna

Lunedì 12 dicembre 2022 Maison Iaviniaturra inaugura la mostra “Abissi” dell’artista bolognese Valentina D’Accardi, accompagnata da un testo critico di Marinella Paderni.

Iniziata in primavera con le mostre di Mirta Tagliati, Marina Gasparini e Alessandra Calò, prosegue la stagione espositiva promossa dal noto atelier-salotto bolognese di moda Maison laviniaturra, fondato dalla fashion designer Lavinia Turra, che continuerà fino al 2023 con le opere di altre artiste, tra cui Malena Mazza.

TESTO CRITICO DI
MARINELLA PADERNI

Una natura più misteriosa, intima e non spettacolare, si svela a noi nelle fotografie di Valentina D’Accardi. È la natura della nostra profondità, quella che abita i nostri luoghi privati, gli spazi che vediamo la mattina appena apriamo gli occhi. È una natura domestica e familiare, quella che ci ricorda di cosa siamo fatti e di cosa abbiamo bisogno, che chiede di prendersi cura di lei in un modo che restituisce anche la cura e l’amore per noi stessi. Una natura inscritta nei nostri corpi e che ricreiamo dentro le nostre case, che ci dona cuore affinché la nostra umanità non smetta di essere bios, energia vitale. È la forza che spinge noi stessi, come ci ricorda Dylan Thomas nella sua struggente poesia, quella che non guardiamo mai abbastanza.

Valentina D’Accardi vive di ossessioni, una qualità propria di chi attraverso l’arte cerca di cogliere le ambiguità del nostro tempo e gli infiniti modi di manifestarsi dell’esistente. Tra questi c’è il potere di profondità della fotografia, che si può cogliere nella densità concettuale dell’immagine. Il tema della profondità sembra un’apparente contraddizione visto che la fotografia è un oggetto bidimensionale, una riproduzione della realtà che si deposita su una superficie e prende vita propria, dove le cose e le persone sono appiattite, congelate. Un paradosso che produce un continuo slittamento tra superficie e profondità, un’ambiguità singolare eppure costitutiva.

L’avvento della fotografia quasi due secoli fa ha modificato profondamente il rapporto con noi stessi, con la materia del mondo e con le immagini. L’identità dell’uomo contemporaneo si definisce imprescindibilmente mediante un linguaggio che sostituisce i corpi alla loro apparenza iconica, così effimera e transitoria da poterla deformare, mutare a piacimento. La fotografia ci permette di vivere più esistenze, di mostrare volti diversi, di essere in-naturali; uno stratagemma per sopravvivere al tempo, all’oblio. Ma questa cultura deforma irrimediabilmente la nostra relazione con la realtà, spingendoci a dimenticare che non siamo dei. Negli ingrandimenti deformati, nelle immagini sfocate e nei dettagli non definiti delle piante ritratte, l’artista lascia emergere proprio questo sfasamento – un allontanamento da sé che genera incertezza, inquietudine, terrore – e al contempo la necessità umana di non smarrire il legame con l’universo fisico.

La serie di opere in mostra da Maison laviniaturra con il titolo Abissi ha avuto la sua genesi durante la pandemia, quando il distanziamento sociale limitava i nostri contatti e le relazioni si facevano più smaterializzate. Per contrastare la perdita di fisicità, l’artista ha fotografato con la macchina polaroid affinché la consistenza della carta chimica e le sue particolari tonalità conferissero più consistenza alle immagini eludendo la piattezza del digitale.

Anche se gli ingrandimenti delle polaroid originarie limitano il grado di riconoscibilità delle piante ritratte, Valentina D’Accardi non “esaurisce” il soggetto delle sue fotografie, anzi lo potenzia: la natura sembra sfuggire al nostro sguardo, appare enigmatica, indecifrabile – l’opposto di quello che normalmente assicura la fotografia, la certezza di quello che vediamo.

L’artista vuole trasmettere sia la sensazione di famigliarità dei soggetti che la loro distanza, prefigurando l’immagine di “mondi impossibili dove i fiori ci parlano.” A proposito di questo lavoro, infatti, aggiunge: “Mentre guardo nel mirino non posso prevedere ciò che verrà fuori: fotografia come inatteso, sorpresa, regalo, momentanea perdita di controllo, un istante di grazia. L’obiettivo deforma il mio giardino domestico in un mondo inquietante, forse spaventoso, mistico, inatteso.”

Una diversa verità delle cose, sorta con l’avvento della fotografia, è un altro aspetto centrale dell’opera di Valentina D’Accardi, ossessionata dalla figura di Lewis Carroll, noto principalmente come scrittore, ma anche grande conoscitore della macchina fotografica e sublime fotografo. Le sue immagini pittorialiste a bambine e fanciulle in erba sottolineano il gradiente di ambiguità del linguaggio fotografico, che svela sia la realtà che la sua illusione, inaspettata in un uomo che insegnava matematica ricercando nella logica della macchina e nelle alchimie della luce l’estetica del misterioso.

Dagli abissi dell’apparenza fotografica emerge la profondità dell’insight, dello ‘sguardo’ quale rivelazione delle emozioni, poeticamente rappresentato dall’artista nella bellezza sublime di elementi quotidiani.

Lavinia Turra – note biografiche

Lavinia Turra. Nata a Bologna, cresciuta fra donne che tagliavano e cucivano, ha frequentato da bambina antiche sartorie e imparato l’amore per questo lavoro. Il suo mestiere nasce e cresce con l’uso delle mani, che conoscono e usano non solo i colori e le matite, ma soprattutto le stoffe e i tessuti, adoperando forbici, ago e filo. Arriva a questo lavoro attraverso un’attrazione e una lunga strada di “connivenze” e “complicità” legate all’arte, alla pittura, al teatro. di “connivenze” e “complicità” legate all’arte, alla pittura, al teatro. Curiosa per natura, la relazione personale e l’ascolto sono alla base del suo modo di “vestire” perché l’abito, “deve rappresentare la donna e non travestirla”.

Nel 2017 fonda Maison laviniaturra, sentendo la necessità di uno spazio che non solo offra ma accolga, come solo una “casa” sa fare. L’apertura della Maison coincide anche con l’inizio della collaborazione creativa con la figlia Cecilia Torsello, rinnovamento e fresca energia del brand. Un prodotto 100% Made in Italy, tessuti di ricerca, forme timeless e dettagli all’avanguardia: Maison laviniaturra propone una propria idea di lusso, legato all’etica di produzione, all’individualità e ispirata alla cultura del bello.

Valentina D’Accardi – note biografiche

Valentina D’Accardi si laurea in Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Con il progetto Fiume vince il Premio Setup come Miglior Artista Under 35, la Menzione della Giuria al Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee ed è una degli otto finalisti di Giovane Fotografia Italiana a Fotografia Europea – Festival Internazionale di Reggio Emilia. Nel 2018 vince il terzo premio ad Artifact Prize e viene selezionata per Fotopub, Festival Internazionale di Fotografia Contemporanea di Novo Mesto, Slovenia.

Vince il terzo premio a Camera Work nel 2021 e con l’ultimo progetto, Abissi, viene invitata a tenere una personale a Photo Open Up, Festival Internazionale di Fotografia a Padova. Il ciclo ed è stato incluso nella collettiva Fosfeni – Fotografia, paesaggio e percezione, a cura di Carlo Sala per Fondazione Francesco Fabbri. In mostra, tra gli altri, Paola De Pietri, Mario Cresci, Luigi Ghirri.

Due sono le pubblicazioni con Danilo Montanari Editore: Fiume e Inoltranze, un libro di poesie in dialetto bolognese scritte da Stefano Delfiore, edito grazie al contributo di Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna. Valentina vive a Bologna e lavora principalmente con la fotografia, il video e il disegno.


INFO UTILI MOSTRA Abissi di Valentina D’Accardi

DOVE: Maison laviniaturra, via dei Sabbioni 9, Bologna
INAUGURAZIONE: Lunedì 12 dicembre ore 17.30
QUANDO: dal 12 dicembre 2022 al 14 gennaio 2023
ORARI: dal martedì al sabato, dalle 17:00 alle 19:00
Su appuntamento. Per visitare la mostra è necessario telefonare al 320 9188304

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SITO: maison laviniaturra

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