Al MAMbo di Bologna la performance “farina” dell’artista ucraina Mariia Proshkovska

Settore Musei Civici Bologna | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Mariia Proshkovska

farina

Performance a cura di Lorenzo Balbi e Giulia Pezzoli
MAMbo, Sala delle Ciminiere

Domenica 17 settembre 2023 h 12.00 – 17.00
Ingresso libero

Domenica 17 settembre 2023 dalle h 12.00 alle 17.00 la Sala delle Ciminiere del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna | Settore Musei Civici Bologna accoglie la performance farina dell’artista ucraina Mariia Proshkovska (Kyiv, 1986).
Già ospite della Residenza per artisti Sandra Natali del museo, dall’aprile al luglio 2022 a causa della guerra in Ucraina e nell’ambito di un’edizione speciale del Programma di Residenza ROSE –  a cura di Giulia Pezzoli, avviato nel 2016 per promuovere la mobilità internazionale dell’arte contemporanea e sostenere le sue espressioni più attuali e creative – Proshkovska torna a Bologna e al MAMbo con un nuovo progetto: una performance dedicata alla città e ai suoi abitanti, un’azione simbolica che sottolinea ancora una volta l’universalità della vita e dell’esperienza umana e la condivisione dei suoi valori fondamentali.

farina, a cura di Lorenzo Balbi e Giulia Pezzoli, traccerà un metaforico fil rouge tra la storia di Bologna e del suo Forno del Pane (costruito nel 1915 dall’allora sindaco socialista Francesco Zanardi e oggi sede di MAMbo) e la difficile situazione della produzione e distribuzione del grano nel mondo dopo l’inizio della guerra su larga scala nel febbraio 2022.
Attraverso il prolungato sforzo fisico e l’utilizzo di una macina a mano, Mariia Proshkovska lavorerà per cinque ore consecutive all’interno della Sala delle Ciminiere del museo per produrre farina da grano ucraino bruciato, ricordandoci, attraverso la fatica e la durezza del compito scelto, l’altissimo prezzo che il suo paese sta pagando per i raccolti degli ultimi anni, durante i quali i territori coltivati si sono trasformati in veri e propri campi di battaglia.
La scelta non casuale della Sala delle Ciminiere come sede performativa da parte dell’artista e dei curatori vuole ricordare l’antica e fondamentale funzione di approvvigionamento di pane che l’edificio di via Don Giovanni Minzoni ha assunto durante i terribili anni della Prima Guerra Mondiale per gli abitanti della città.
Per farina l’artista gode del supporto di AIDA Foundation, iniziativa di beneficenza nata dall’impegno dei partner di Havas Village Ukraine (HVU).
L’ingresso alla Sala delle Ciminiere durante lo svolgimento della performance è libero.

Il ritorno di Mariia Proshkovska a Bologna aggiunge un nuovo tassello alla proficua relazione di dialogo e scambio con il museo, la città e le persone con le quali è entrata in contatto.
Nel 2022, il suo soggiorno presso la Residenza per artisti Sandra Natali è stato infatti un’opportunità per costruire un palinsesto di iniziative in cui ascoltare e diffondere le voci di altri artisti e curatori, sia rimasti in Ucraina che espatriati, e riflettere sulle possibili strategie di supporto nel contesto dello scenario bellico. In questo senso, il museo e la residenza si sono messi a disposizione come strumenti di comunicazione e di sensibilizzazione per far conoscere, attraverso incontri in presenza e in collegamento a distanza, la situazione vissuta dai professionisti che operano con vari ruoli nel campo dell’arte contemporanea e rappresentare le istanze di un loro spaccato rappresentativo.

Un importante momento pubblico scaturito dal soggiorno a Bologna di Proshkovska è stata la performance On the Blade, realizzata grazie al programma ROSE e presentata in forma di video al pubblico a giugno 2022, nell’ambito del festival E.LETTE, a cura di Associazione Orlando, presso la Biblioteca delle Donne di Bologna. La proiezione del video è stata preceduta da un incontro dal titolo Ukrainian feminist art during the war. 2014 – 2022/ L’arte femminista ucraina durante la guerra. 2014 – 2022, con l’artista, il curatore ucraino Sergey Kantsedal e la scrittrice Alessandra Sarchi.

Maria Proshkovska

Mariia Proshkovska – farina – foto Olexander Strizhelchik

Maria Proshkovska
È nata nel 1986 a Kyiv. Si è laureata all’Università Nazionale degli Affari Interni di Kyiv e ha studiato alla Scuola d’Arte Moderna dell’Istituto di Ricerca sull’Arte Moderna. Il suo lavoro si rivolge a problemi di studi sociali di genere, all’influenza dei traumi sulle società, ai temi dell’auto-identificazione e del femminismo. Ha vinto il premio speciale del concorso per giovani artisti ucraini ÌUHi (2017) e il premio assegnato da VOGUE Ucraina (2020), ha partecipato al programma di scambio creativo American Arts Incubator in Ukraine (2018).
Sue opere fanno parte delle collezioni dello Shcherbenko Art Center (Kyiv, Ucraina), del MAMbo (Bologna, Italia) e di collezioni private in Ucraina e all’estero.
Il suo studio a Kyiv è stato la base per l’organizzazione dello spazio artistico indipendente Lab24.
Ha partecipato al ROSE Residency Programme del MAMbo (Bologna) nel 2022 e, sempre nel 2022, è stata borsista del programma di studio Woman in Conflict 1325 (Scozia, Regno Unito). Dal settembre 2023 è studentessa e borsista del corso di Master Performance: Society presso UAL, Central Saint Martins College (Londra, Regno Unito).
Sito web: https://proshkowska.com/


Per farina l’artista ucraina è supportata da

Informazioni generali
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna
Tel. +39 051 6496611
www.mambo-bologna.org
info@mambo-bologna.org
Facebook: MAMboMuseoArteModernaBologna
Instagram: @mambobologna
X: @MAMboBologna
YouTube: MAMbo channel

Settore Musei Civici Bologna

www.museibologna.it
Instagram: @bolognamusei
X: @bolognamusei
 
Ufficio stampa Settore Musei Civici Bologna

e-mail UfficioStampaBolognaMusei@comune.bologna.it
Elisa Maria Cerra – Tel. +39 051 6496653 e-mail elisamaria.cerra@comune.bologna.it
Silvia Tonelli – Tel +39 051 6496620 e-mail silvia.tonelli@comune.bologna.it

Roma, Museo Orto Botanico: Laura Federici – Regina Horti | A cura di Alberto Dambruoso

Laura Federici, REGINA HORTI

Laura Federici
REGINA HORTI

A cura di Alberto Dambruoso

Inaugurazione 21 settembre 2023 ore 17.00

Museo Orto Botanico – Serra Espositiva
Largo Cristina di Svezia, 23 A – 24 – Roma 

Fino al 22 ottobre 2023

Il giorno 21 settembre 2023 alle ore 17.00 il Museo Orto Botanico – Sapienza Università di Roma presenta il progetto Regina Horti di Laura Federici, a cura di Alberto Dambruoso, allestito negli spazi della Serra Espositiva. 
Regina Horti nasce da una serie di progetti che dal 2016 l’artista ha portato avanti all’interno del carcere Regina Coeli e dalle suggestioni del vicino Orto Botanico: il mondo del fuori, ricchezza, abbondanza di immagini, luce, ombra, colore e il mondo del dentro, immobile nel ritmo del tempo, del passare delle ore, del mutare delle stagioni, dello scorrere dei giorni. 

“È un privilegio che generalmente capita a pochi artisti, quello di ritornare da protagonisti in un luogo che si era frequentato in passato, magari senza aver pensato all’opportunità di potervi esporre. È ciò che è successo alla pittrice Laura Federici che, nel 2016, si era recata più volte all’interno dell’Orto Botanico trascorrendovi diverse ore della giornata a meditare, scrivere e disegnare e, oggi, a distanza di sette anni, vi fa ritorno per presentare una mostra personale che parla sia dell’Orto (le opere in mostra sono state realizzate dopo un’immersione totalizzante con il paesaggio dell’Orto Botanico) ma al contempo di un altro luogo vicino, il carcere di Regina Coeli dove l’artista ha realizzato diversi progetti artistico-rieducativi con i detenuti, alcuni dei quali ispiratisi proprio all’Orto Botanico. 

Due luoghi, due storie si fondono qui” scrive l’artista: “uno fuori e l’altro dentro, vicini e irraggiungibili, chiusi uno all’altro e al contempo congiunti. L’edificio della casa circondariale di Regina Coeli viene invaso dai colori dell’Orto, dal vento e dalle nuvole veloci, la luce mobile e il suono dei suoi abitanti leggeri. Natura e architettura, una coppia selvaggia, che fa fatica a restare unita; le foglie degli alberi a volte perdono colore, a volte ingoiano i cancelli, abitando tranquille le volte”. Tutte le opere di Laura Federici sono caratterizzate da un segno rapido che emerge dal fondo dei suoi dipinti, sopra al disegno prende vita il colore, immediato, veloce anch’esso nell’esecuzione. Ciò è da porre in relazione al modus operandi dell’artista che, nel dar vita alle sue opere, si serve contemporaneamente di più media diversi, ognuno dei quali concorre alla definizione finale dell’opera. Le sue ricognizioni nei luoghi che poi verranno riversati nelle sue tele oppure nelle tavole o ancora nelle carte, partono sempre da registrazioni video. Una volta a studio Federici seleziona i frame video e li estrapola per poi procedere con il disegno, la pittura e a volte il collage. 

Scrive l’artista: “Questi lavori sono sempre per me ‘’attimi”, porzioni di tempo, più che dipinti; mi piace si legga questo, lo scorrere dello sguardo, la presenza invisibile del frame del video che li ha generati, la luce che muta, lo sguardo che gira mentre il tempo scorre”.” (dal testo critico di Alberto Dambruoso)

Durante il periodo della mostra si svolgeranno incontri, workshop e presentazioni secondo un calendario che verrà di volta in volta comunicato. 

Laura Federici, REGINA HORTI

L’inaugurazione è su invito; l’apertura al pubblico dal 22 settembre al 22 ottobre 2023 seguirà gli orari del museo.

Laura Federici

Laura Federici, artista e architetto, vive e lavora a Roma. Ha all’attivo numerose personali fra quali: Galleria Andrè (Roma 2011; 2012; 2016; 2019); Gallerie Brieve (Parigi, 2014); Galleria l’Affiche (Milano 2008; 2011); Galleria Il Segno (Roma, 2007); Galleria Beit Ahmad (Aleppo, Siria, 2003; 2005). Molte le collettive in cui ha esposto, in Italia e all’estero, fra cui FOTOGRAFIA Festival Internazionale di Roma – XV edizione, Roma, il mondo (MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma 2016), Ambasciata Italiana in Vietnam (Casa Italia Hanoi e Fine Arts Museum HCMC, 2018), Istituto Italiano di Cultura di Varsavia (2019), Istituto Italiano di Cultura di Cracovia (2020), ARTFEM Women Artists 2 “International Biennial of Macau – “Natura”, Macau (2021). All’interno della sua produzione di video, tecnica che spesso riveste un ruolo centrale anche nella sua produzione pittorica, si ricordano in particolare le 12 sequenze animate per Un amore di Gianluca Tavarelli (1999), vincitore del N.I.C.E. Film Festival New York. Il suo lavoro – grandi tavole a olio, video, interventi pittorici su fotografia – è caratterizzato da linguaggi diversi e incentrato sulle declinazioni di una peculiare modalità operativa che, muovendosi in una zona di confine fra pittura e registrazione meccanica della realtà, dà vita, sull’onda di un incessante moto à rebours nei tempi del proprio vissuto, a una costellazione di opere che dialogano fra loro in un continuo gioco di stratificazioni di memoria e visioni.


LA REGINA DELL’ORTO
Luogo del ricordo di un tempo

Testo Critico di Alberto Dambruoso

È un privilegio che generalmente capita a pochi artisti, quello di ritornare da protagonisti in un luogo che si era frequentato in passato, magari senza aver pensato all’opportunità  di potervi esporre. E’ ciò che è successo alla pittrice Laura Federici che, nel 2016, si era recata più volte all’interno dell’Orto Botanico trascorrendovi diverse ore della giornata a meditare, scrivere e disegnare e, oggi, a distanza di sette anni, vi fa ritorno per presentare una mostra personale che parla sia dell’Orto (le opere in mostra sono state realizzate dopo un’immersione totalizzante con il paesaggio dell’Orto Botanico)  ma al contempo di un altro luogo vicino, il carcere di Regina Coeli dove l’artista ha realizzato diversi progetti artistico-rieducativi con i detenuti, alcuni dei quali ispiratisi proprio all’Orto Botanico. 

“Due luoghi, due storie si fondono qui”  scrive l’artista:  “uno fuori e l’altro dentro, vicini e irraggiungibili, chiusi uno all’altro e al contempo congiunti.  L’edificio della casa circondariale di Regina Coeli viene invaso dai colori dell’orto, dal vento e dalle nuvole veloci, la luce mobile e il suono dei suoi abitanti leggeri. Natura e architettura, una coppia selvaggia, che fa fatica a restare unita; le foglie degli alberi a volte perdono colore, a volte ingoiano i cancelli, abitando tranquille le volte”. 

E’ sempre stata la natura, talvolta intrecciata all’architettura, la protagonista assoluta nelle opere di Laura Federici. Quelli di Federici sono paesaggi sempre festanti, carichi di colori vivaci di marca espressionista, che esprimono una natura rigogliosa ed invitante.

Tutte le opere di Laura Federici sono caratterizzate da un segno rapido che emerge dal fondo dei suoi dipinti e che rappresenta di fatto l’abbozzo dei suoi lavori pittorici. Sopra al disegno prende vita il colore, immediato, veloce anch’esso nell’esecuzione. Ciò è da porre in relazione al modus operandi dell’artista che, nel dar vita alle sue opere, si serve contemporaneamente di più media diversi, ognuno dei quali concorre alla definizione finale dell’opera. Le sue ricognizioni nei luoghi che poi verranno riversati nelle sue tele oppure nelle tavole o ancora nelle carte, partono sempre da registrazioni video. Una volta a studio Federici seleziona i frame video e li estrapola per poi procedere con il disegno, la pittura e a volte il collage. 

Scrive l’artista: “Questi lavori sono sempre per me ‘’attimi”, porzioni di tempo, più che dipinti; mi piace si legga questo, lo scorrere dello sguardo, la presenza invisibile del frame del video che li ha generati, la luce che muta, lo sguardo che gira mentre il tempo scorre”.

La mostra, come anticipato all’inizio di questo scritto, si sviluppa nella presentazione dei due progetti pittorici “Orto Botanico” e “Regina Coeli” ( tra loro come detto interconnessi ma che possono essere letti e fruiti anche singolarmente) e di un video, nel quale viene ripreso il volo di una colonia di pappagalli che hanno trovato casa ormai da molti anni nell’Orto Botanico. Migranti del cielo che si sono impossessati di questo angolo nel cuore di Roma, che a sua volta colleziona alberi e piante da tutto il mondo. 

Ma di fatto la mostra è incentrata come detto sul rapporto tra due luoghi così vicini e allo stesso tempo così lontani.

E’ ancora l’artista a precisare in questa sua breve nota il suo stupore nel suo esperire contemporaneamente due mondi agli antipodi: “Mi sono lasciata sorprendere dal contrasto: così tanta luce, ricchezza, bellezza, ‘nutrimento’ fuori, tanta assenza di tutto, anche della luce del sole, dentro.

Quando ho scelto cosa rappresentare su quei muri (all’interno di Regina Coeli) ho scelto di apporre un’icona, una vista Xerox, l’immagine di un’ombra piena di colore e di luce che permettesse allo sguardo di trapassare quel limite e portasse tanta bellezza all’interno, l’immagine delle piante dell’Orto Botanico.

Così ho riportato le immagini tra le mura del carcere, ho dipinto un grande ‘foro’ sulle pareti, insieme ai detenuti ho trapassato con lo sguardo le pareti, abbiamo ‘visto’ quello che era oltre.

L’arte d’altro canto ha nel suo Dna quello di poter far sognare, aprendo l’immaginazione verso i territori dell’ignoto, del possibile e del sensibile. 

Federici ha colto in questi due mondi opposti – uno scandito dal passaggio delle stagioni l’altro dal tempo immobile, uno pieno di colori l’altro in bianco e nero – la possibilità di una contaminazione al fine di restituire un po’ di luce a chi non ce l’ha. Così facendo Laura Federici ha tolto un po’ del colore dall’Orto Botanico per darlo ai detenuti di Regina Coeli che per un attimo sono tornati nuovamente a vedere il mondo la fuori. 


INFO

Laura Federici
REGINA HORTI
A cura di Alberto Dambruoso 
Inaugurazione 21 settembre 2023 ore 17.00 su invito
Degustazione a cura di Casale del Giglio (
www.casaledelgiglio.it)

Apertura al pubblico: dal 22 settembre al 22 ottobre
Orari: dal lunedì alla domenica  9.00 – 18.30 – non è necessaria la prenotazione
Biglietteria: 06 49917107 (10:00 – 17:30)
Tariffe: intero 5,00 € (non è necessaria la prenotazione) – ridotto 4,00 € 6-18 anni; over 65; studenti universitari e scuole; soci enti convenzionati – gratuito 0-5 anni; studenti e personale Sapienza Università di Roma; diversamente abili e relativi accompagnatori; docenti accompagnatori di gruppi scolastici

Museo Orto Botanico
Largo Cristina di Svezia, 23 A – 24 – Roma
info-ortobotanico@uniroma1.it
https://web.uniroma1.it/ortobotanico

Ufficio Stampa
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next – blowart
tel 349 494 5612
roberta.melasecca@gmail.com
Cartella stampa su www.melaseccapressoffice.it

Brescia, Museo Diocesano: EQUILIBRISTI. Cinzia Bevilacqua, Stefano Bombardieri, Alessandro Montanari

Cinzia Bevilacqua, Senza titolo dal ciclo El Fayyum.
Appartenere al quotidiano, 2023

AL MUSEO DIOCESANO DI BRESCIA

DAL 16 SETTEMBRE ALL’8 DICEMBRE 2023

EQUILIBRISTI

OPERE DI CINZIA BEVILACQUA, STEFANO BOMBARDIERI E ALESSANDRO MONTANARI

Tre artisti, tre medium differenti, tre personali in un unico percorso che ha come filo conduttore la natura precaria dell’essere umano.

A cura di Anna Lisa Ghirardi e Valentina Pedrali

Dal 16 settembre all’8 dicembre 2023, il Museo Diocesano di Brescia ospita la mostra Equilibristi, il cui percorso espositivo si compone di 95 opere, tra le sculture di Stefano Bombardieri, le fotografie di Alessandro Montanari e i dipinti di Cinzia Bevilacqua.
La rassegna, curata da Anna Lisa Ghirardi e Valentina Pedrali, riflette visivamente sulla precarietà dell’uomo, perennemente alla ricerca di una condizione di stabilità forse impossibile da raggiungere. Come un equilibrista chiamato a gestire forze plurime e divergenti, egli procede inesorabile sul filo dell’esistenza in una continua tensione che gli artisti in mostra evocano affidandosi a temi differenti: dal confronto col passato all’allarme ecologico in atto, dalla cronaca personale dell’isolamento causato dal Covid-19 all’eterna dicotomia vita-morte.

“In modi diversi – affermano le curatrici – gli artisti ci riportano a una riflessione sull’esistenza. La precarietà e la difficile ricerca di equilibrio, messo in bilico dai dubbi, dalle difficoltà, dalle debolezze, nonché dall’inevitabile caducità dell’esistenza, costituiscono infatti un filo conduttore”.

Stefano Bombardieri (Brescia, 1968) espone il ciclo scultoreo Balancing on the past, in cui riflette sull’instabile eredità che il passato ha consegnato alle generazioni presenti, attraverso la figura di un bambino in cerca di equilibrio, ora su due teschi di mammut, ora su un cranio umano oppure su una sfera. Quest’ultima, forma geometrica instabile per eccellenza, ricorda inoltre un globo e si allaccia alla tematica dell’allarme ecologico in atto, che l’artista ha già trattato in passato in opere come Pneu vanité e Animal’s Count Down. Anche in questa occasione, Bombardieri prosegue nel suo impegno sociale, denunciando attraverso l’arte le responsabilità dell’uomo nella distruzione dell’equilibrio ambientale, e dunque come artefice delle problematiche che oggi si trova ad affrontare.

Intimista e universale al tempo stesso, il lavoro di Alessandro Montanari (Roma, 1981), dal titolo Il Giro del Palazzo – Covid-19 ISSUE, presentato al Festival del Cinema di Roma nel 2020, è un racconto fotografico di scatti che l’autore ha realizzato nei 200 metri attorno alla sua abitazione, ovvero lo spazio di movimento concesso durante la pandemia. Una testimonianza fatta di sguardi, azioni e dettagli che fa emergere le difficoltà che tutti siamo stati chiamati ad affrontare in un quadro d’indagine psicologica e denuncia sociale. In mostra anche il ciclo La conserva, in cui l’artista ha posto delle fotografie dentro barattoli di vetro, sotto gel disinfettante, evocando la sensazione di confinamento vissuta in periodo di pandemia; inoltre, la fragilità del vetro rimanda ai limiti tangibili su cui si fonda l’esistenza umana e i tentativi di cristallizzarla per mezzo della memoria. Infine, il video Il Giro del Palazzo – Covid-19 ISSUE sovrappone alle fotografie di Montanari i testi scritti da Giuseppe Mascambruno e interpretati dall’attore Francesco Montanari, fratello dell’artista, che riflettono sui comportamenti sociali e politici che l’uomo può assumere.

La pittrice Cinzia Bevilacqua (Brescia, 1963) propone quattro autoritratti e una lunga sequenza di sessanta volti che compongono il ciclo El Fayyum. Appartenere al quotidiano, che s’ispira ai dipinti lignei di ritratti funebri posizionati sui sarcofagi e ritrovati a El Fayyum, in Egitto. Il rimando all’antichità e alla morte, a ciò che rimane e a ciò che scompare, si scontra con i soggetti ritratti dall’artista: giovani studenti che vivono in Italia, simboli della vita fiorente, presenze che animano il quotidiano e sono protese al futuro. Attraverso il ritratto, Cinzia Bevilacqua rievoca una tradizione antica ma sempre attuale, capace di restituire la fisionomia del singolo individuo ma anche di raccontarne frammenti di vita, che a loro volta innescano riflessioni collettive sullo stato della società nei contesti di riferimento. Ne emerge un quadro che rivela un’umanità sensibile e fragile, ben esemplificata dai fiori bianchi di carta che ai piedi dell’installazione, sul pavimento, diventano l’ultima metafora della nostra effimera esistenza.

Accompagnano la mostra le video-interviste agli artisti realizzate dagli studenti del corso di Regia Audiovisiva-base, DAMS, Università Cattolica Brescia, con il supporto dei docenti Graziano Chiscuzzu e Marco Meazzini.

Catalogo Editore La Compagnia della Stampa.

Durante l’evento inaugurale di sabato 16 settembre, alle ore 18.30, si terranno due performance: White di Daniela Visani e ll Giro del Palazzo dell’attore Francesco Montanari.

Per tutta la durata dell’esposizione, il Museo Diocesano di Brescia accoglierà la serie d’iniziative collaterali a ingresso gratuito, come conferenze, presentazioni di libri, spettacoli, concerti e altro, dal titolo Appuntamenti al Museo, tra arte e letteratura, illusionismo e scienza.


APPUNTAMENTI al MUSEO tra arte e letteratura, illusionismo e scienza

Domenica 1° ottobre ore 17:00            
Diego Toscani  
Conferenza
A tavola nei secoli. Una lettura attraverso l’arte

Domenica 8 ottobre ore 20:30
Massimo Polidoro       
Presenta il suo ultimo libro      
La scienza dell’incredibile         
Ospite Alex Rusconi

Sabato 14 ottobre ore 20:30    
Tommaso Avati           
Presenta il suo ultimo libro      
Il silenzio del mondo

Domenica 22 ottobre 17:00     
Alex Rusconi   
Conferenza-spettacolo
I quattro cavalieri

Domenica 19 novembre ore 17:00       
Duo Euridice    
Suggestioni Oniriche    
al pianoforte Daniela Reboldi   
al contrabbasso Laura Costantino

Domenica 3 dicembre ore 17:00          
Claudio Strinati           
Conferenza
La pittura del Caravaggio e le sue origini lombarde


EQUILIBRISTI. Cinzia Bevilacqua, Stefano Bombardieri, Alessandro Montanari
Museo Diocesano di Brescia (via Gasparo da Salò, 13)
16 settembre – 8 dicembre 2023
 
Inaugurazione:
Sabato 16 settembre 2023, ore 18.30
Nel corso della serata si terranno due performance: White di Daniela Visani e ll Giro del Palazzo dell’attore Francesco Montanari.
 
Orari:
tutti i giorni, tranne mercoledì, 10.00 – 12.00; 15.00 – 18.00
 
Ingresso alle collezioni del Museo e alle mostre:         
Intero: €8,00; ridotto: €4,00
 
Informazioni: tel. 030.40233; museo@diocesi.brescia.it; www.museodiocesano.brescia.it
 
Museo Diocesano di Brescia
@museodiocesanobrescia | @MuseoDioc_BS 
MuseoDiocesanoBsOfficial 
#museodiocesanobrescia
 
Museo Diocesano
Eliana Valenti | tel. 333 6864358 | comunicazione.museo@diocesi.brescia.it
 
Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche
Marta Pedroli | T. +39 02 36755700 | M. +39 347 4155017 | marta.pedroli@clp1968.it | www.clp1968.it