Turismo, nuovi progetti europei per scuole e imprese sull’economia blu. Scadenze settembre e ottobre

STOP ALL’IMPATTO DEL TURISMO SUL MARE

L’EUROPA CON ENIT IN PROGETTI PER UN’ECONOMIA BLU A ZERO

ADESIONI PER LE SCUOLE CHE VOGLIONO FARE UN VIAGGIO ECO-SOSTENIBILE

DA OTTOBRE PARTONO I CORSI ONLINE PER LE IMPRESE

Cooperazione transnazionale e sinergie intersettoriali nel progetto europeo Wemed Natour con cui l’Europa con Enit per diffondere la cultura turistica ad impatto zero sull’economia blu del Mediterraneo. Il progetto è coordinato da X23 – The Innovation Bakery e realizzato da ENIT – Agenzia Nazionale per il Turismo | Travel Without Plastic | International Social Tourism Organisation (ISTO) | Balearic Marine Cluster | Turismo de Portugal e Ufficio Nazionale del Turismo della Mauritania (ONT). Uno dei progetti di punta cofinanziati dal programma Emfaf dell’Ue (un fondo gestito dal CINEA), EU Wemed_Natour prevede un programma di sviluppo delle capacità aziendali e scolastiche di viaggiare salvaguardando il mare.

Il programma coinvolge Paesi dall’Italia alla Spagna, dal Portogallo alla Mauritania attraverso esperti di diversi settori per portare avanti soluzioni di cambiamento nel Mediterraneo, prendendo sul serio lo sviluppo ambientale ed economico delle destinazioni. Ricerca dopo ricerca, studio dopo studio, incontro dopo incontro, il progetto è pronto a coinvolgere le piccole e medie imprese e gli istituti scolastici del settore turistico.

La diffusione del know how e lo sviluppo di competenze consente agli stakeholders di elevare il prodotto a un’offerta più sostenibile, resiliente e di nuova concezione. A partire da ottobre, le Pmi del turismo possono partecipare a un corso online destinato a fornire una visione completa sul turismo sostenibile e sull’economia blu: il programma di sviluppo delle capacità WeMED_NaTOUR dell’UE è ricco di consigli pratici sull’ambiente, sul coinvolgimento della comunità e sulle strategie di comunicazione per migliorare continuamente il business. C’è tempo fino al 2 ottobre per candidarsi al seguente link https://www.euwemed-natour.eu/CapacityBuildingSignup. Per l’occasione ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo organizzerà un’info-day dedicato al progetto in occasione della fiera BITUS – Borsa Internazionale del Turismo scolastico a Pompei, il 28 settembre alle 11.00. Per maggiori informazioni: https://bitus.it/

Un ruolo centrale avranno anche la scuola e le nuove generazioni con il cosiddetto Pacchetto Turismo Eco-intelligente che sta spostando le aule nella natura, insegnando alle generazioni più giovani il significato e l’importanza del viaggio sostenibile. I viaggi saranno interamente finanziati. Le scuole interessate possono aderire al bando al seguente link https://www.euwemed-natour.eu/call-for-schools. C’è tempo fino al 25 settembre.


ENIT – AGENZIA NAZIONALE TURISMO ITALIANO
enit.it

Francesca Cicatelli – resp ufficio stampa Enit –
francesca.cicatelli@enit.it

Direzione Esecutiva
Comunicazione e Ufficio Stampa
VIA MARGHERA 2 – ROMA

L’ Albero d’Oro di Lucignano: ritrovate parti trafugate più di un secolo fa

Restituiti alla collettività alcuni importanti elementi dell’Albero d’oro, capolavoro della oreficeria italiana, sino ad oggi dispersi.

Il restauro è stato affidato all’Opificio delle Pietre Dure grazie ad un finanziamento della Regione Toscana.

A Lucignano presso Arezzo sono state recentemente rinvenute, grazie alla collaborazione del Nucleo Carabinieri per la Tutela dei Beni Culturali (TPC) di Firenze, alcune importanti porzioni del cosiddetto Albero d’oro di Lucignano, il fiabesco, colossale reliquiario considerato tra i capolavori assoluti dell’arte orafa italiana.  A oltre cento anni dal furto del 1914, il recupero di alcuni elementi dati per perduti costituisce un evento di grande importanza.

L’annuncio del rinvenimento è stato dato, nel corso di una conferenza stampa accolta dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, dal Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Firenze Cap. Claudio Mauti intervenuto anche in rappresentanza del Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale Generale di Brigata Vincenzo Molinese, dal Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani,  dalla Sindaca del Comune di Lucignano Roberta Casini, dal Soprintendente ABAP per le province di Siena, Grosseto e Arezzo Gabriele Nannetti e dalla Soprintendente dell’Opificio Emanuela Daffra.      

“Ad essere rinvenute sono state – ha dichiarato il Comandante Mauti – quattro placche in rame dorato e argento smaltato, 16 ex voto in argento, un tempo collocati sulla base, una miniatura su pergamena e un cristallo di rocca molato”.

“Il ritrovamento ha i caratteri dell’eccezionalità perché avvenuto ad oltre un secolo dal clamoroso furto dell’opera, avvenuto nel 1914. Come testimoniano immagini d’epoca, solo piccole porzioni dei rami e il pesante basamento furono all’epoca risparmiati, seppure depauperati degli elementi più preziosi”.

“Tra il 1927 e il 1929 molti frammenti dell’Albero, fatto a pezzi dai ladri per facilitarne il trasporto, vennero ritrovati – a ricordalo è il Soprintendente Gabriele Nannetti – nelle campagne del comune di Sarteano, in provincia di Siena, dove erano stati nascosti dagli autori del furto. Non furono recuperati invece elementi di grande importanza come il crocifisso terminale, il pellicano, uno dei rami, quattro dei medaglioni circolari, cinque placche d’argento, almeno tre miniature e la parte superiore del nodo a tempietto. Andarono perduti anche quei pochi rametti di corallo che il reliquiario ancora presentava al momento del furto”.  

“Su incarico dell’allora Regia Soprintendenza di Firenze il restauro dell’opera fu affidato all’Opificio delle Pietre Dure – ricorda l’attuale Soprintendente dell’Opificio Emanuela Daffra – Si trattò di un intervento complesso e delicato, che vide la partecipazione di diverse figure professionali impegnate nella ricomposizione di oltre cento frammenti e nella reintegrazione di tutte le parti mancanti, crocifisso e pellicano compresi, mediante copie realizzate sulla base delle fotografie risalenti alla fine dell’Ottocento. Per ovviare alla perdita quasi totale dei coralli presso la ditta Ascione di Torre del Greco furono acquistate e messe in opera piccole branche, simili per colore ai frammenti dei rametti originali rinvenuti nei castoni. Per sostituire le miniature sottratte all’interno dei medaglioni circolari rimasti vuoti furono inseriti dischi di carta pecora dipinti per armonizzarsi con gli esemplari superstiti”.

Dopo tre anni di intenso lavoro, il restauro fu concluso il 9 settembre 1933.
Riprese così forma un manufatto orafo unico al mondo.

Rappresenta il mistico Lignum Vitae, soggetto tipicamente francescano ispirato ad uno scritto di san Bonaventura, in dimensioni monumentali: misura 2 metri e 70 centimetri di altezza.

Destinata alla chiesa di san Francesco a Lucignano l’opera venne iniziata nel 1350 e portata a termine nel 1471, grazie al generoso lascito di una Madonna Giacoma. Ignoto il maestro trecentesco che ideò e diede inizio all’opera, mentre è documentato che a completarla fu l’orafo senese Gabriello d’Antonio.

Davanti ad esso, per antichissima tradizione, gli abitanti di Lucignano continuano a scambiarsi le promesse di matrimonio.

Il rinvenimento attuale obbliga ad una revisione della ricomposizione realizzata negli anni Trenta e sarà occasione di un restauro complessivo.

“Non è soltanto uno straordinario frutto dell’arte orafa italiana, l’Albero d’oro di Lucignano è molto di più: è una di quelle opere la cui esistenza si intreccia in modo intimo e profondo con la vita e i sentimenti della comunità che la custodisce, contribuendo a definirne gli stessi tratti di identità. Anche per questo la Regione Toscana ha deciso di finanziare il lavoro di restauro di questo capolavoro, che, affidato all’Opificio delle Pietre Dure, autentica eccellenza toscana e nazionale, ne esalterà ancor più la preziosa unicità”. A sottolinearlo è Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana.

“Nel ringraziare la Regione Toscana per aver deciso di finanziare l’intervento di restauro, la Sindaca di Lucignano Roberta Casini ha auspicato che possano riemergere le parti ancora mancanti dell’Albero d’oro, ed in particolare il Cristo che domina il reliquario.

Il Presidente della Giunta Regionale Eugenio Giani e la Soprintendente dell’Opificio Emanuela Daffra hanno brevemente descritto gli interventi che saranno condotti sul capolavoro affidato ai restauratori del Settore Oreficerie dell’Opificio, diretto da Riccardo Gennaioli.  L’Albero attualmente composto da una sessantina di parti sarà smontato a lotti, per non privare del tutto il Museo di Lucignano di un’opera identitaria, ricollocando di volta in volta le parti restaurate così da garantire ai visitatori una visione almeno parziale dell’opera.

L’intervento non sarà semplice, in primo luogo per la pluralità dei materiali costitutivi, metalli (rame dorato e argento), pergamene miniate, cristallo di rocca, corallo, smalti e legno, in secondo luogo perché presenta necessità, se non uniche, certo molto rare.

“Il momento culminante del restauro sarà rappresentato – evidenzia Emanuela Daffra – dalla ricollocazione degli elementi recuperati. Lo studio della documentazione fotografica storica sarà di fondamentale aiuto nell’individuare l’originaria posizione di tali elementi. Ciò comporterà, chiaramente, la riformulazione del sistema di montaggio di alcune parti, la rimozione delle corrispondenti integrazioni eseguite dall’Opificio, una attenta verifica della statica e degli equilibri complessivi.”

“Il restauro di un’opera eccezionale del nostro patrimonio culturale è, ancora una volta, affidato alla cura dell’Opificio delle pietre dure, istituto d’eccellenza del Ministero della cultura, afferente alla Direzione da me presieduta, nei settori della conservazione, del restauro e della ricerca. Mi auguro che si possano al più presto recuperare anche le parti non ancora rinvenute dell’Albero d’oro per restituire finalmente alla collettività quest’opera, unica nel suo genere, nella sua interezza”. A ribadirlo è il dottor Andrea Di Pasquale, Direttore generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura.

Tempi? “Quando si tratta di interventi tanto complessi indicare tempi di conclusione certi è poco attendibile. Sulla carta ipotizziamo che l’Albero possa tornare, in tutte le sue parti, a Lucignano alla fine della prossima primavera. Salvo sorprese. Con l’auspicio che, a lavori in corso, si possa rinvenire anche il Cristo mancante: questa sarebbe una sorpresa magnifica”.


Ufficio Stampa Opificio delle Pietre Dure:
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
tel. +39. 049.663499
simone@studioesseci.net (rif. Simone Raddi)
 
Ufficio Promozione culturale Opificio delle Pietre Dure:
 Maria Emilia Masci opd.promozioneculturale@cultura.gov.it

Bologna: Crossing. Da Klimt a Basilé, da Sironi a Bauermaister

Giacomo Costa, Tim(e)scapes n.15, 2019, computer grafica, videobox 55 pollici, durata 2h –
courtesy Giacomo Costa

BOLOGNA

CUBO, IL MUSEO D’IMPRESA DEL GRUPPO UNIPOL

12 OTTOBRE 2023 –
18 GENNAIO 2024

CROSSING
Da Klimt a Basilé, da Sironi a Bauermeister

La mostra, allestita nelle due sedi di Torre Unipol e di Porta Europa, chiude l’anno del decennale.

Il percorso presenta una selezione di 22 opere del suo patrimonio artistico mai esposte in precedenza, affiancate ad alcune delle più recenti acquisizioni.

Sarà un appuntamento di grande fascino quello che conclude gli importanti appuntamenti per i dieci anni di attività di CUBO, il Museo d’Impresa del Gruppo Unipol.
Nelle due sedi bolognesi di Torre Unipol e di Porta Europa è in programma, infatti, dal 12 ottobre 2023 al 18 gennaio 2024, la mostra Crossing. Da Klimt a Basilé, da Sironi a Bauermeister che presenta una selezione del suo patrimonio artistico affiancata da alcune recenti acquisizioni.

Il percorso, curato da Ilaria Bignotti, raccoglie 22 lavori di artisti moderni e contemporanei tra i quali, come recita il sottotitolo, Klimt, Basilé, Sironi, Bauermeister,con l’obiettivo di rileggere il patrimonio del Museo in maniera non storicistica, evidenziando i valori che le opere condividono con la sua identità, la sua mission e i suoi messaggi fondamentali.

Dieci anni di CUBOafferma la curatrice – è un modo per tirare le fila di un percorso, è un modo per lanciare nuove sfide. È un  modo per disegnare una mappa, o meglio un atlante, di forme che sono approdate e anche salpate dai porti operosi del Museo; è un momento per porre ben saldi, sulla carta e negli spazi espositivi, le pietre miliari e i crocevia dei linguaggi artistici che CUBO ha accolto e contaminato con amorevole cura e protezione.

Stefano Ronci, DiecialCUBO, 2023, specchio, neon, ferro,
160 x 160 cm – courtesy Stefano Ronci, photo Ramiro Castro Xiques

L’itinerario di visita non terrà conto di mezzi e caratteristiche delle opere, ma si concentrerà sul loro contenuto articolandosi per nuclei di senso, valicando confini di genere e interessandosi principalmente ai temi trattati.

Il percorso espositivo, organizzato per temi, prende il via dalla Torre Unipol. Qui il visitatore troverà tre sezioni: Sperimentazione (con le opere di Mary Bauermeister, Francesca Pasquali, Scuola Napoletana, Alessandro Lupi), Empatia (Gaetano Previati e Luigi Conconi, Silvia Margaria, Angelo Marinell, Filippo De Pisis, Quayola), Confronti (Mario Sironi, Giovan Battista Langetti).

In Porta Europa, si dividerà in quattro sezioni: Protezione (Anna Di Prospero, Tommaso Fiscaletti), Condivisione (Jacop Ferdinand Voet, Vania Comoretti, Matilde Piazzi), Mutamento (Giacomo Costa, Ettore Frani), Visione (Gustav Klimt, Matteo Basilé, Tania Brassesco e Lazlo Passi Norberto, Ignazio Stern).

Tematiche e dialoghi in mostra ben esemplificati dall’opera Positions di Mary Bauermeister del 2015, formata da una miriade di sassi dipinti a creare un mandala di pietra dove ogni elemento assume la sua posizione, il suo senso nell’insieme organico che viene posta in dialogo con un’iconica Straws di Francesca Pasquali, realizzata nel 2020 e composta da centinaia di cannucce colorate, disposte in una maglia plastico-cinetica, così come solo il legno, tecnicamente parlando, associa il Cristo deposto di un autore sconosciuto del XVIII secolo e il Centaurus di Alessandro Lupi, due sculture dalla grammatica completamente opposta.

Francesca Pasquali, Straws, 2020,
cannucce colorate su pannello di legno e cornice metallica, 90 x 70 x 25 cm –
coutesy Francesca Pasquali Archive

Connessioni che proseguono, valicando stili e medium, associando dipinti del XVII secolo (Ritratto Femminile di Jacob Ferdinand Voet) con scatti fotografici del 2013 (Ritratto di Louise di Matilde Piazzi) attorno al tema del ritratto e dell’individualità; le fotografie contemporanee di Marinelli e Margaria con l’olio su tela del 1887 firmato Gaetano Previati e Luigi Conconi sul tema della natura, lo stesso su cui Paesaggio di Filippo de Pisis dialoga con PP 3D-Scan T011.A12 di Quayola, diverse ma analoghe rappresentazioni dell’albero e della sua forza generativa.

Allo stesso modo il mistero della Visione è lo stesso sia nella notte di Matteo Basilè (Landing Francesca (dittico)) che nella Figura di donna seduta di Klimt, quanto nel quadro religioso di Ignazio Stern e nella stampa fotografica di Tania Brassesco & Lazio Passi Norberto (Fairy Book).Di rimandi diretti e laterali si compongono anche i Confronti tra Giovanni Battista Langetti e Mario Sironi (Figure),

Catalogo Skira.


CUBO – Museo d’impresa del Gruppo Unipol

Il Gruppo Unipol ha inaugurato nel 2013 CUBO, il museo d’impresa aperto al pubblico, all’interno della sede di Porta Europa, il moderno complesso edilizio progettato dall’architetto Ettore Masi nella zona fieristica della città. Nel 2021, CUBO apre una seconda sede negli ultimi tre piani (25-26-27) della Torre Unipol in via Larga.

CUBO condivide esperienze attraverso il linguaggio della cultura, racconta i valori del Gruppo Unipol con l’intento di contribuire alla crescita culturale dei territori e delle comunità in cui opera. Promuove la cultura e si pone come punto di incontro, grazie anche a partnership con Istituzioni e associazioni che da anni lavorano in questa direzione.

Propone tutto l’anno mostre, eventi, corsi e laboratori, attività didattiche e spettacoli per offrire al pubblico occasioni di approfondimento, confronto e divertimento sui temi di attualità, di protezione, di futuro e innovazione, di arte e memoria.


Crossing
Da Klimt a Basilé, da Sironi a Bauermaister
12 ottobre 2023 – 18 gennaio 2024
CUBO – Museo d’impresa del Gruppo Unipol
Bologna, Torre Unipol (via Larga 8) | Porta Europa (Piazza Viera de Mello 3 e 5)
 
Ingresso libero
Orari:
Lunedì           14:00 – 19:00
Martedì          09:30 – 23:30
Mercoledì      09:30 – 20:00
Giovedì          09:30 – 20:00
Venerdì          09:30 – 20:00
Sabato           09:30 – 14:30
Domenica      Chiuso 

Informazioni
T. +39 051 5076060 – arte@cubounipol.itwww.cubounipol.it
CUBO – Arte e Patrimonio Artistico
Angela Memola
T. + 39 051 5072521
angela.memola@unipolsai.it

Ufficio Stampa:
CLP Relazioni Pubbliche | Marta Pedroli
T. +39 02 36755700 
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