Roma, Spazio all’Arte di Capitolium Art: Lo sguardo di Eleonora Coloretti sul restauro

Un momento della presentazione – Da sinistra: Willy Zuco responsabile di Spazio all’Arte, Graziano Campisano editore, Carlo Giantomassi restauratore di fama internazionale, Eleonora Coloretti l’autrice del libro

Lo sguardo di Eleonora Coloretti sul restauro

“Guardare il restauro”, il libro edito da Campisano Editore, presentato a Roma
a Spazio all’Arte di Capitolium Art

di Diana Daneluz

Presentato a Roma
il 14 settembre 2023
il libro “Guardare il restauro”
di Eleonora Coloretti

Spazio all’Arte – Capitolium Art
Via delle Mantellate 14b

  • Collana Storia dell’arte
  • Anno 2023
  • Pagine 84, con oltre 30 illustrazioni a colori e in b/n
  • Formato 21 x 27 cm, brossura
  • ISBN978-12-80956-10-1

Le presentazioni, quelle belle 

Un evento partecipato e davvero coinvolgente quello dello scorso 14 settembre a Spazio all’Arte, sede romana della Casa d’aste Capitolium Art in via delle Mantellate 14b a Roma. Una conversazione sul libro “Guardare il restauro” di Eleonora Coloretti,edito da Campisano Editore, cui hanno preso parte, con l’Autrice, Willy Zuco, responsabile di Spazio all’Arte, Carlo Giantomassi, restauratore di fama internazionale e Graziano Giovanni Campisano, fondatore dell’omonima casa editrice. Spazio all’Arte prosegue così, fin dalla sua apertura nella Capitale avvenuta lo scorso novembre, nella sua vocazione all’esplorazione di quanto ruota e cambia attorno all’Arte. Numeroso il pubblico e soprattutto interessato e coinvolto, grazie al filo rosso della passione che ha cucito insieme gli interventi.

Il benvenuto di Willy Zuco agli ospiti

Cos’è il Restauro?

Il restauro “non è una tecnica, è passione e cultura“. Così Willy Zuco in apertura dell’incontro, parole confermate dal passionale intervento di uno dei protagonisti del libro presente all’evento, Carlo Giantomassi, una vita spesa su lavori di restauro, spesso prestigiosi, insieme alla compagna di vita e lavoro, ora scomparsa, Donatella Zari, in Italia e all’estero. E nell’insegnare e formare, certamente all’Istituto Centrale per il Restauro, fin dagli anni ’60, ma anche in corsi pratici di formazione professionale erogati agli operatori locali. Giantomassi ha ricordato ad esempio l’episodio dell’Arizona, dove si lavorava con gli indiani della riserva in una missione distrutta addirittura da Geronimo, che ospitava invece un’arte missionaria intensa. Ma poi anche la Thailandia, la Birmania, il Tibet, con il restauro dei suoi templi, spostandosi a cavallo, o nelle zone di guerra del Kosovo e tra i campi minati dell’Afghanistan, per salvaguardare, mettere in sicurezza le opere. La testimonianza sul “mestiere” del restauratore di Giantomassi ha restituito il senso di una vita avventurosa e di una grande passione come motore del restauro: dare nuova vita alle opere. Per lui e per molti restauratori importanti della sua generazione “il salvataggio delle opere era una vera e propria ossessione”.

Intervento di Carlo Giantomassi
fra Graziano Campisano ed Eleonora Coloretti

La novità del libro

Per l’editore, Graziano Campisano, “il libro va a coprire un tassello che ancora non c’è, e lo fa attraverso le parole di grandi personaggi, fondamentali per la storia del restauro“. Infatti, la prima parte di “Guardare il restauro”, dalla veste grafica gentile nel formato quadrato che ricorda un catalogo d’arte e nella copertina affidata ad un dipinto di Anna Caterina Gilli, pittrice italiana attiva a Torino tra il 1729 e il 1751 – non è certamente un trattato di teoria e tecnica del restauro. Tutt’altro. La novità di questa avventura editoriale è negli inediti contenuti delle interviste che accoglie, realizzate dall’Autrice ai più grandi esponenti del Restauro italiano, alcuni di loro purtroppo scomparsi – Gianluigi Colalucci, Carlo Giantomassi, Donatella Zari, Guido Botticelli, Antonio Forcellino, essi stessi anche divulgatori e insegnanti del “mestiere” di restauratore – dove restituisce un punto di vista intimo sulle loro vite personali così strettamente intrecciate con quelle professionali e nel contempo il loro punto di vista unico sull’opera d’arte o il bene artistico-culturale, quello di chi ha il privilegio di poterlo toccare, studiare, vivere in una parola. Oggetti da riportare in vita, letteralmente, da restituire alla loro bellezza e autenticità, e così tramandare. 

Intervento di Graziano Campisano

La seconda parte del libro, invece, si addentra nel particolare dei grandi interventi di restauro da loro realizzati, dalla Cappella Sistina al celebre dipinto Giuditta e Oloferne di Caravaggio, dalla Madonna del Parto di Piero della Francesca per arrivare alla grande scultura del Mosé. Tra aneddoti, curiosità e scelte tecniche, interventi che confermano il ruolo di ispirazione e leadership che l’Italia può vantare in questo campo.

Intervento di Eleonora Coloretti, a fianco Carlo Giantomassi

Un libro “per tutti”

L’Autrice, Eleonora Coloretti, a sua volta restauratrice qualificata, laureata in conservazione e restauro del patrimonio storico artistico, tra i  restauratori specializzati dell’Opera Primaziale Pisana, ente preposto alla tutela, al restauro e alla valorizzazione di Piazza dei Miracoli a Pisa (patrimonio UNESCO), ha avuto come ha raccontato il privilegio e l’opportunità di lavorare sotto la direzione tecnica di Gianni Caponi, Carlo Giantomassi, Donatella Zari, Gianluigi Colalucci, con la supervisione scientifica di Antonio Paolucci.  Come ha detto Eleonora Coloretti, “grazie a questa mia esperienza lavorativa, grazie alla loro bravura, passione, pazienza e voglia di insegnare, ho avuto la possibilità di crescere, di amare questo lavoro e di imparare ad essere, soprattu8tto nell’animo, un Restauratore“. Le parole di molti di loro risuonano tuttora, ha detto, nella sua testa quando si mette all’opera. E così le piaceva l’idea di fissare sulla carta alcuni capisaldi del mestiere attraverso il racconto di questi grandi restauratori, anche a beneficio dei futuri restauratori, i giovani. Presenti fortunatamente all’incontro molte studentesse dell’Istituto Centrale per il Restauro di Roma e a loro si sono rivolti con particolare enfasi l’Autrice e lo stesso Giantomassi, ricordando che il restauro è, soprattutto, una vocazione. Si sceglie questa strada perché si sente di doverla percorrere, una scelta di vita che impone sacrifici e responsabilità, come quella di prendere da soli decisioni e scelte spesso irrevocabili su opere e beni unici. Rischi da assumersi, a fronte però di un mestiere che lascia sempre qualcosa dentro e dal di dentro cambia chi lo esercita. E nello stesso tempo una disciplina sottovalutata, che nel nostro Paese incontra diversi ostacoli burocratici e di consolidate e negative prassi, cui pure nel libro si accenna, ma che era, è e resterà di fondamentale importanza perché grazie ad essa “il nostro passato vive e la nostra identità culturale si afferma “.

Carlo Giantomassi e le studentesse dell’Istituto Centrale per il Restauro

E “Guardare il restauro” è un libro per tutti, perché tutti siamo sensibili al Bello, se solo ci viene insegnato a “guardarlo”. Questo libro, le testimonianze che raccoglie, le descrizioni che riporta, seppure a tratti ci trascinano in un mondo di tecniche e puliture e strumenti a noi misconosciuti, lo fanno.

E. Coloretti, W. Zuco, G. Rusconi

Da Diana Daneluz dianadaneluz410@gmail.com

A Bologna in Piazza San Francesco “Luci della Città” – Il programma del 28 settembre

Il programma della
prima giornata di

Luci della Città
Spazio alla cultura con Enel Energia

Prende il via oggi la terza edizione della rassegna culturale che illuminerà Piazza San Francesco a Bologna

Inizia giovedì 28 settembre la rassegna culturale “Luci della Città | Spazio alla cultura con Enel Energia“, giunta alla terza edizioneDal 28 settembre al 1° ottobre 2023, “Luci della Città” trasformerà Piazza San Francesco in un palcoscenico vivente, ospitando una variegata selezione di artisti e compagnie di spicco a livello nazionale. Attraverso un’eterogenea composizione di linguaggi artistici, la rassegna vuole accogliere un pubblico di tutte le età, offrendo quattro giornate completamente gratuite e senza necessità di prenotazione.

Il primo appuntamento è giovedì 28 settembre alle ore 17.00 con “Chapitombolo“, laboratorio di giocoleria ed equilibrismo a cura di ArteMakia, che permetterà ad adulti e piccini di provare le diverse discipline del circo-teatro. Gli artisti della Chapitombolo Academy accoglieranno e seguiranno i partecipanti dando vita ad un pomeriggio all’insegna del divertimento e dell’attività fisica.

Si prosegue alle ore 19.00 con lo spettacolo di circo contemporaneo “Soul of Nature“, anch’esso della Compagnia ArteMakia. Una vera e propria favola acrobatica che l’autore e regista Milo Scotton dedica alle generazioni future. Nell’intreccio il pubblico seguirà le avventure di Mooz, un’intraprendente esploratrice alla ricerca di un arcaico e prezioso tesoro. Saranno i “Custodi delle Foreste Antiche” ad accompagnarla in un viaggio intriso di temi significativi e attuali, come l’impatto umano in Natura, il rapporto uomo-fauna selvatica e le occasioni mancate nella lotta contro i primordi dei mutamenti climatici.

Mooz rappresenta l’umanità intera, con la sua voglia di conoscere ed esplorare, ma anche capace di rovinare e deturpare per disattenzione. Lo spettacolo sarà il suo viaggio di formazione, per una crescita interiore che condurrà grazie all’incontro con spiriti ancestrali capaci di assumere qualsiasi forma vivente. Da essi trarrà insegnamenti di ogni genere mentre alle sue calcagna un mostro/nemesi crescerà grazie ai suoi errori e alle sue disattenzioni. L’abbandono di rifiuti in natura, la cattura di animali, la distruzione del bello per l’egoismo umano del possesso sono solo alcune delle tematiche affrontate attraverso lo sviluppo di una storia alla portata di tutti, tra meraviglia ed acrobazie, virtuosismi e poesia.

Chapitombolo Academy

In scena si troverà il precedentemente citato regista e drammaturgo Milo Scotton, insieme agli attori e alle attrici Valeria QuatraleValentina PadelliniEmanuele MelaniAlice Di Stefano e Lucy Brusadin. Tutti i costumi e le maschere sono ideati da Colomba Ferraris, mentre la scenografia è a cura di Massimiliano Todisco, affiancato dall’addetto ad audio e luci Corrado Gallo.

Durante la manifestazione, Enel Energia sarà presente con un suo stand per offrire ai cittadini bolognesi consulenza e assistenza sia per le forniture di elettricità e gas sia opportunità in termini di efficienza energetica e sostenibilità ambientale.


INFORMAZIONI UTILI
 
TITOLO: Luci della Città, spazio alla cultura con Enel Energia
QUANDO: Dal 28 settembre al 1° ottobre 2023
A CURA DI: Cronopios
In collaborazione con Enel Energia
L’evento fa parte di Bologna Estate 2023, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena.

CONTATTI LUCI DELLA CITTÀ
SITO: https://lucidellacitta.com/
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INSTAGRAM: https://www.instagram.com/lucidellacitta_bologna/
 
CONTATTI CRONOPIOS
SITO: https://www.cronopios.it/index.php?lang=it
TEL: 051 224420
 
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CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

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Venezia, Spazio Thetis: NELLE STANZE DELL’ANIMA di Anna Colitti

Anna Colitti, Relatività-Tempo-552

Anna COLITTI
NELLE STANZE DELL’ANIMA 


a cura di Giorgio BONOMI

29.09> 29.10.2023  

SPAZIO THETIS 
Bacini-Arsenale Novissimo-Venezia

Venezia, Settembre 2023 Spazio Thetis presenta la nuova esposizione di Anna Colitti, artista eclettica con predilezione per la fotografia, Nelle Stanze dell’Anima, visitabile dal 29 settembre fino al 29 ottobre 2023. 

La mostra è  composta da circa 20 opere, una combinazione di autoritratti fotografici e disegni, che affrontano temi profondi e universali.
Colitti predilige l’uso dell’autoscatto per esprimere i suoi contenuti artistici, che spaziano dalla ricerca dell’identità all’evocazione di ricordi, passando per riflessioni sui miti, i rituali e i problemi filosofici. Con maestria, utilizza sia il bianco e nero che il colore, dimostrando una costante attenzione alle sfumature di luce e ombra, ottenendo risultati suggestivi che richiamano l’estetica caravaggesca.

Le opere di Colitti sono intrise di un profondo rispetto per la storia dell’arte del passato, a cui l’artista si ricollega in modo ideale. Molti dei suoi lavori, concepiti dopo aver creato l’ambiente adeguato, esplorano archetipi e storie che, nonostante le loro radici nel passato, continuano a parlare all’umanità. Tra i temi affrontati spiccano il mito di Dioniso e le figure alchemiche.

Uno dei punti focali dell’artista è la memoria e il concetto di tempo, questioni profonde della filosofia che Colitti affronta in modo estetico attraverso metafore visive. I suoi autoritratti, sebbene si concentrino sul suo corpo, evitano qualsiasi caratteristica soggettivistica e si collocano in maniera quasi statuaria nello spazio espositivo.

L’esposizione di Colitti è un viaggio emozionante che offre al pubblico l’opportunità di esplorare l’identità umana, la memoria collettiva e il tempo. L’artista ci guida in un percorso visivo che fonde il passato e il presente, creando un dialogo senza tempo tra l’arte e l’essenza dell’umanità.

Spazio Thetis

Spazio Thetis rappresenta la parte culturale e artistica di Thetis spa, società di ingegneria che sviluppa progetti e applicazioni tecnologiche per l’ambiente e il territorio e che vanta un’importante collezione permanente di arte contemporanea, che annovera installazioni come “Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto, “L’uomo che misura le nuvole” di Jean Fabre, “Le Sentinelle” di Beverly Pepper, solo per citarne alcune. L’attività artistica di Spazio Thetis si concentra su alcune tematiche: land art, arte ambientale, arte e scienza promuovendo e sostenendo l’arte contemporanea attraverso diverse iniziative presso la propria sede nell’antico Arsenale veneziano con il lussureggiante parco giardino. In tanti anni di attività ha collaborato con importanti istituzioni come musei, gallerie e fondazioni per la realizzazione di mostre temporanee, eventi collaterali Biennale e Padiglioni nazionali, ma anche in qualità di promotore e organizzatore esso stesso.

ANNA COLITTI 

Anna Colitti, dalla barca

Anna Colitti vive tra Venezia città e la campagna in provincia di Udine. Si è formata presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia (laurea quadriennale in pittura; biennio specialistico in arti visive e discipline dello spettacolo con lode). Appassionata di filosofia, nei suoi aspetti teorici e pratici, negli ultimi 20 anni ha approfondito la sua formazione con corsi di discipline olistiche e meditative di vario genere. Artista eclettica, utilizza diversi mezzi espressivi per rappresentare il suo pensiero e percorso evolutivo. Tra essi spicca la fotografia, mezzo privilegiato di indagine e produzione estetica, talvolta punto di partenza anche per la realizzazione di lavori di pittura o installazioni. Fin dal 2000 ha partecipato ad esposizioni in Italia e all’estero. Vincitrice di diversi premi. Le sue opere di fotografia sono presenti al Musinf di Senigallia


NELLE STANZE DELL’ANIMA

di Giorgio Bonomi

La tecnica preferita da Anna Colitti per realizzare le sue opere è la fotografia. Con questa l’artista opera soprattutto con l’autoscatto e quindi con l’autoritratto.

Troppo spesso l’autoritratto viene classificato come “narcisismo” nel senso freudiano, ma noi stiamo fermi invece sulla versione del mito come lo descrisse Ovidio, cioè Narciso muore affogato nel tentativo di “abbracciare” la sua immagine, cioè di “com-prendere” (che in latino significa “prendere insieme”, “abbracciare”) e conoscere sé stesso; ricordiamo anche che noi conosciamo noi stessi solo davanti a superfici specchianti, quali l’acqua e poi lo specchio, o con la fotografia. Colitti certamente si autoritrae per conoscere meglio la sua identità, cioè il suo Sé, ma va oltre. Con l’autoritratto elabora il mito, “esegue” riti, finanche esoterici, descrive situazioni sociologiche, emozionali (come il ricordo, l’inquietudine, la morte ed altro ancora). Naturalmente lo fa con gli strumenti propri dell’arte che, sia essa pittura o fotografia, poesia o cinema, sempre ricorre alla fantasia creatrice ma non staccata degli elementi di realtà, materiali e spirituali. Colitti non si limita all’autoscatto ma crea scenari e ambientazioni adatte a quello che vuole esprimere e in questo spesso le sue opere hanno connotati pittorici, memori della grande arte del passato, come le luci e le ombre di Caravaggio.

Allora, per non fare che pochi esempi, vediamo che le sue mani fungono da clessidra perché lasciano cadere lentamente la sabbia. Questo è il suo modo, artistico, di parlare del tempo, una categoria che ha coinvolto, fin dalle origini, la filosofia ed anche l’arte, e un vissuto che è sempre sfuggente, bello e terribile.

Ed il tempo viene affrontato dall’artista anche dal punto di vista intimo, cioè come ricordo: concetto che è memoria, quindi conservazione di qualcosa che non è più ma anche sentimento vivo, presente.

Così Colitti realizza un dittico, Generazioni, in cui lei appare, in una foto, mentre tiene nella sua mano quella della nonna, e, nell’altra, quella della madre. Qui il tempo non è quello cronologico, quello lineare della freccia né quello ciclico, bensì quello interiore di Sant’Agostino, infatti, al di là delle differenze di età, l’artista sembra quasi “fermare” lo scorrere del tempo che lega indissolubilmente i tre soggetti del dittico. Va notato che non appaiono i volti, proprio per non caricare il lavoro di soggettivismo, dovendo l’arte parlare a tutti.

C’è un’altra serie di tre opere che ci portano nella memoria e nella nostalgia: si tratta di autoritratti dell’artista mentre esce da una soffitta. L’osservatore, davanti a questi lavori, sarà preso dal dolce ricordo personale perché ognuno ha avuto una vecchia soffitta, o un solaio o anche una cantina, in cui da piccolo ci andava a rovistare e trovava tante cose, oggetti dimenticati, “pezzi” di famiglia, memorie e fonti di grandi fantasie.

Ancora una volta viene oltrepassata la soggettività dell’autrice per rivolgersi a tutti o, almeno, a coloro che hanno sensibilità artistica e poetica.

Infine, vogliamo evidenziare che anche le immagini in cui Colitti appare nuda, sempre in modo pudico, non sono semplicemente le immagini di una persona determinata, infatti, l’autoritratto si manifesta come la fotografia di una statua greca, date la plasticità delle forme del corpo e le luci, sempre attente ai chiari e scuri, che, scivolando sulle membra, illuminano e ombreggiano la pelle. A conferma dell’impegno e della complessità del suo fare artistico, ricordiamo anche che, oltre alla fotografia, lei pratica l’incisione e il disegno, tecniche “artistiche” – non a caso usa anche la sanguigna – che ancora una volta collegano Anna Colitti a quella grande catena che è la storia dell’arte, nel suo passato, presente e futuro.


Anna COLITTI 
Nelle Stanze dell’Anima 
a cura di Giorgio Bonomi 
QUANDO 
29.09  – 29.10.2023  
Da lunedi a venerdi 10.00-17.00 
Su prenotazione al +39 348 017 1569
Inaugurazione 29.09 ore 18.00 
con un momento musicale di Mattia Balboni (blues)  e Giovanni Canuto (cantautore)

DOVE
Spazio Thetis,   Venezia 
Arsenale Novissimo,  – Venezia 
Vaporetto linea 4.1- 4.2 – 5.1- 5.2 Fermata: Bacini

Per Informazioni e Contatti:
Ufficio Stampa 
CRISTINA GATTI
info@cristinagatti.it

Al Museo della Cantieristica di Monfalcone: MEZZO BUSTO, mostra d’arte contemporanea sul ritratto

In senso orario dall’alto:
WALTER CRISCUOLI Simone Weil 100×1 – GIORDANO FLOREANCIG Non tremate siamo poeti – VALTER ADAM CASOTTO Rita Levi Montalcini – FABIO RINALDI Sembianze#4 – SOFIA OMNIS Senza titolo 2022

MEZZO BUSTO
Mostra d’arte contemporanea sul ritratto

Nell’ambito della 19^edizione QUESTA VOLTA METTI IN SCENA… L’ESSERE

INAUGURAZIONE AL MuCA – Museo della Cantieristica di Monfalcone, VENERDì 29 SETTEMBRE

Con 75 opere dedicate al ritratto, si inaugura venerdì 29 settembre alle ore 11.00 al MuCa di Monfalcone – Museo della Cantieristica, via del Mercato, 3 (Panzano) – la mostra d’arte contemporanea dal titolo “Mezzo Busto”, curata dal Direttore artistico dell’intero progetto organizzato dell’Associazione culturale Opera Viva, Lorena Matic, e co-organizzata insieme al Comune di Monfalcone, nell’ambito della 19esima edizione della rassegna “Questa volta metti in scena… L’essere”.  Presenti all’inaugurazione l’Assessore al Cultura del Comune di Monfalcone, Luca Fasan, il Direttore artistico Lorena Matic, e alcuni degli artisti.

“Un’altra inquadratura sull’Essere, come identità e individuo” – anticipa Lorena Matic, ricordando l’esposizione scientifica visitabile a Trieste al Civico Museo Sartorio fino al 30 ottobre – “attraverso il soggetto principe nel mondo dell’arte, il ritratto, interpretato da cinque artisti, Valter Adam Casotto, Walter Criscuoli, Giordano Floreancig, Sofia Omnis e Fabio Rinaldi, con poetiche e tecniche che vanno dalle più tradizionali, come la scultura e la pittura alle più innovative, dalla fotografia digitale al video, al collage luminoso alla scultura prostetica”.

“Una felice collaborazione che si protrae da molti anni quella tra l’Amministrazione, l’Associazione culturale Opera Viva e la dott.ssa Lorena Matic” – sottolinea l’Assessore alla cultura del Comune di Monfalcone, Luca Fasan – che ha portato nella nostra città eventi espositivi d’arte contemporanea innovativi e molto apprezzati da esegeti, appassionati, studenti o semplici curiosi.     L’arte nelle sue molteplici forme e declinazioni espressive, questo l’intento dell’Amministrazione che, oltre al messaggio espositivo, vuole nel contempo promuovere quel grande valore identitario che rappresenta per il territorio e per tutti noi il Museo della cantieristica, sede oramai permanente e riconosciuta di queste apprezzate attività culturali”.

In mostra al MuCA fino al 30 ottobre, con orario dal venerdì al lunedì dalle 10.00-18.00Valter Adam Casotto, truccatore prostetico che arriva dal mondo del cinema, lavorando in film come Lo Hobbit, Harry Potter, X-Men e che ha vinto anche un David di Donatello. Presenta un’opera imponente dal titolo “I Lived Forever”, dedicata a Rita Levi Montalcini: un mezzo busto iperrealista, realizzato con la tecnica prostetica usata nel cinema, che rende umanizzante per aspetto, sguardo e pelle il Premio Nobel. L’esplorazione del tempo, altro tema caro all’artista, la ritroviamo nell’opera video e fotografica “We will never meet the age”, in cui l’astista ha invecchiato se stesso di 50 anni, e ha poi spedito le foto del suo volto ai suoi genitori, generando in loro in un primo momento stupore e in un secondo la consapevolezza che loro figlio a quell’età non lo incontreranno mai. La scultura di “Pinocchio”, infine, è un’opera di design realizzata per il film di Matteo Garrone.

Dalla tecnica cinematografica della maschera prostetica si passa alla fotografia tridimensionale, proposta da Walter Criscuoli, con un lavoro inedito dedicato ai filosofi. Otto ritratti realizzati con la tecnica del fotomontaggio digitale in un procedimento lungo e certosino che porta all’opera finale, dopo un processo laborioso, che include centinaia se non migliaia di punti e linee.
Giordano Floreancig presenta invece  opere pittoriche a olio su tela di grande formato e una installazione, che verrà per la prima volta esposta a Monfalcone, composta da 39 disegni su ardesia dedicata ai mentori che hanno segnato la sua strada, fra i quali Frida Kahlo, Van Gogh, Pessoa.

Sofia Omnis, giovane artista classe 2000,esponecollage retroilluminati che traducono il mondo interiore in visionarietà. Immagini vintage che ci immergono in un’epoca passata, resa però attuale dalla creativa illuminazione a Led. Soggetti che abitano paesaggi improbabili, che fanno sognare e allo stesso tempo riflettere sulla società contemporanea.
Nei ritratti fotografici, realizzati con banco ottico in bianco e nero di Fabio Rinaldi, la persona ritratta viene svelata, non solo nelle sue fattezze fisiche, ma anche nell’aspetto più nascosto dell’essere che si associa a un nostro animale interiore, celato forse solo dalla maschera che la società impone.

Arricchisce il percorso espositivo l’audioguida, con voce dell’attrice Enza De Rose, per offrire ulteriori informazioni su opere e artisti, e consentire al pubblico non vedente una piena e completa fruizione della mostra.

Il progetto “Questa volta metti in scena…L’Essere” è realizzato con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e con il contributo e la collaborazione del Comune di Monfalcone, del Comune di Grado, della SISSA, della Fondazione K.F. Casali, dell’Unione Italiana e della CAN di Pirano e con la collaborazione del Comune di Trieste, del CRAF, del Kulturni dom Gorica, dell’Associazione Obbiettivo Immagine.

Per maggiori info www.assocoperaviva.it


Ufficio stampa: Aps comunicazione
dott.ssa Federica Zar
Aps comunicazione Snc di Aldo Poduie e Federica Zar
viale Miramare, 17 • 34135 Trieste
Tel. e Fax +39 040 410.910
zar@apscom.it

Pisa, Museo della Grafica: Bright-Night 2023. Visite guidate gratuite alle mostre in corso per la notte europea della ricerca 

In occasione di Bright-Night La notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori 2023, il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi (Comune di Pisa, Università di Pisa) organizza:

Visite guidate alle mostre in corso

Venerdì 29 settembre – ore 16:00 e ore 17:00

Evento gratuito.

Partecipazione su prenotazione obbligatoria inviando una e-mail all’indirizzo: educazione.museodellagrafica@sma.unipi.it

Per maggiori informazioni Cliccare il logo

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Tel. 050/2216060
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it
www.museodellagrafica.sma.unipi.it