I francesi “tradiscono” le loro bollicine, ma solo un poco

Dom Pérignon il monaco che inventò lo champagne
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Fra pochi giorni sicuramente fra i nostri lettori qualcuno festeggerà una ricorrenza. Lo farà stappando una bottiglia di champagne? A leggere le cronache, tuttavia, il vino nato dal talento di Dom Pérignon (1638 – 1715), monaco cantiniere dell’abbazia benedettina di Hautvillers in Francia, sembra perdere terreno proprio sul mercato interno francese.
Secondo i dati diffusi dall’associazione dei produttori di champagne, la Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne (CIVC), nel 2023 le vendite in Francia sono diminuite del 3,5%, raggiungendo quota 233 milioni di bottiglie. A beneficiare di questa tendenza sono gli altri spumanti, come il prosecco italiano, che ha registrato un aumento delle vendite del 10% nel 2023. Anche gli spumanti francesi, come il crémant d’Alsace, stanno guadagnando un aumento delle vendite del 4%.

Le ragioni di questa tendenza sono molteplici. Innanzitutto, lo champagne è un prodotto molto costoso, con una media di 40 euro a bottiglia. Anzi è spesso un prodotto di lusso, con prezzi che possono superare anche i 100 euro a bottiglia. In secondo luogo, il prosecco è diventato sempre più popolare negli ultimi anni, grazie al suo gusto fresco e fruttato e al suo prezzo più accessibile.

Il prosecco è diventato sempre più popolare in Francia negli ultimi anni, anche grazie allo spritz, cocktail a base di prosecco, Aperol o Campari e soda. Lo spritz è, infatti, una bevanda molto diffusa, sia nei bar che nelle case, e ha contribuito a diffondere la conoscenza del prosecco tra i francesi.

La situazione è particolarmente preoccupante per i produttori di champagne, che stanno cercando di contrastare la tendenza a favore degli altri spumanti. Il CIVC ha lanciato una campagna di marketing per promuovere lo champagne come un prodotto di qualità, adatto a tutte le occasioni.

“Lo champagne è un prodotto unico, con un sapore e una storia inimitabili”, ha dichiarato Jean-Marie Barillère, presidente del CIVC. “Stiamo lavorando per far conoscere questo prodotto ai consumatori francesi e per convincerli a sceglierlo, anche per occasioni meno formali”. È comprensibile, perché il prodotto riveste grande importanza economica per la Francia, con un fatturato di circa 5 miliardi di euro l’anno.

Ne consegue che i produttori francesi stanno cercando di contrastare questa tendenza, puntando a ridurre i costi di produzione e a promuovere lo champagne come prodotto di grande prerogativa. La sfida per i produttori di champagne è quella di riuscire a mantenere l’appeal del prodotto sul mercato interno, senza rinunciare al suo prestigio e alla sua qualità.

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