Turismo culturale: Rimini, città d’arte, da visitare anche a Natale e Capodanno con numerosi eventi e pacchetti

In programma per le festività natalizie e Capodanno diversi pacchetti turistici a tema con ingressi ai musei di ogni genere e per ogni interesse, esperienze per conoscere il territorio, relax alla scoperta dei sapori della Romagna e tante altre attività

Rimini si posiziona come nuova meta turistica per gli amanti dell’arte, del cibo e del benessere con numerose esperienze tematiche di viaggio per vivere la città a 360 gradi tutto l’anno

NATALE E CAPODANNO A RIMINI: UN DICEMBRE RICCO DI EVENTI

Per le festività natalizie, Rimini, come da tradizione, si presenta nella sua veste più festosa. In programma oltre 150 eventi in un mese, tra tradizione e contemporaneità: cori sotto l’albero, concerti di Natale, spettacoli circensi, danza, artisti internazionali e una città pronta ad accogliere con la sua offerta piena di servizi, 400 alberghi aperti, ristoranti e pubblici esercizi in piena attività e quattro linee di navette per accedere al centro per lo shopping.

Presepe Marina Centro Rimini

Quest’anno saranno circa 80 i chilometri di luci e luminarie che accenderanno di atmosfera tutta la città. Non mancheranno il grande albero di Natale in piazza Tre Martiri e gli Angeli tridimensionali all’Arco d’Augusto. Composizioni natalizie luminose sulla piazza della stazione preparano una calda accoglienza a chi arriva in città, mentre un veliero luminoso illumina Piazzale Boscovich, tra la spiaggia e il porto. A fare da cornice, la pista ghiaccio e il villaggio di Natale in piazzale Fellini che accompagnerà l’arrivo delle feste. In più, come ogni anno, i mercatini in centro e i negozi addobbati a festa offriranno ai visitatori ogni genere di suggerimenti per l’acquisto, anche solidale, di regali originali e autentici.

Luminosità a contrasto

Dedicata allo shopping, ideale per gli acquisti natalizi, è la Rimini Style Card, molto più che una shopping card: è il “passepartout” ideale per accedere al cuore della lifestyle riminese attraverso i sentieri delle sue eccellenze,  per conoscere e vivere le zone dello shopping riminese, i sapori autentici della città e le persone che la rendono irripetibile. Con la Rimini Style Card si potrà usufruire di sconti speciali, offerte o omaggi presso alcune tra le attività più storiche ed identitarie della città, appositamente suddivise tra le seguenti aree commerciali: Shopping, Books, Food & Drinks, Beauty & Wellness e Mobility.

I festeggiamenti culmineranno poi il 31 dicembre con il “Capodanno più lungo del mondo” tra arte, musica e un ricco calendario di eventi. Il programma del 31 dicembre prevede una lunga notte di festeggiamenti diffusi con musei aperti e gratuiti (dalle ore 21) e visite guidate fino alle 2 di notte al Palazzo del Fulgor, Part, Teatro Galli, Domus e Museo della città e con dieci diversi spazi del centro cittadino, ognuno con una proposta artistica diversa. Dall’energia vocale e musicale dell’artista francese Kelly Joyce allo spettacolo dell’Incendio dal Castello fino ad arrivare alle proposte più contemporanee con i dj-set di Frankie Hi-nrg MC, Paradiso Reunion, Gianni Morri, Max Padovani, Paolo Nhe, Michelino & Paolino Zanetti, DJ Max Monti & GAM GAM. A questo link è possibile approfondire il programma del Capodanno 2022: https://www.visitrimini.com/capodanno-a-rimini/

Anche durante il mese di dicembre è possibile visitare le bellezze artistiche e culturali della città, grazie ai vantaggi dell’ART CARD o alle numerose esperienze acquistabili sul sito www.visitrimini.it. La cultura a Rimini è anche l’arte del buon cibo e per il mese di dicembre 2022 non potevano mancare esperienze dedicate alla cucina romagnola, come la “Cooking Class Piada, per scoprire tutti i segreti della piadina, lo street food romagnolo per eccellenza, o la “Degustazione dei vini premiati

Luminosità a contrasto

RIMINI È ARTE

Rimini per tutto l’anno: tra arte, cibo, cultura e benessere, la città romagnolasi offre ai visitatori come destinazione di viaggio perfetta da vivere 365 giorni l’anno, capace di soddisfare ogni tipologia di pubblico, dai più giovani alle famiglie, con innumerevoli occasioni di scoperta e attività, tra le più classiche o inusuali. Numerose infatti sono le esperienze di viaggio uniche e su misura che i turisti possono scegliere per scoprire una Rimini inedita, ricca di bellezze artistiche, storia, cultura ma anche di suggestivi luoghi dedicati al wellness e alla buona cucina.

Rimini, con il suo patrimonio artistico e culturale, è una città d’arte, meta d’attrazione in tutta Italia grazie al Museo Fellini, alla Piazza sull’acqua, al PART, al Museo della Città, al Palazzo del Fulgor e alla riqualificazione del centro che, grazie alla sua antica storia, mantiene evidenti testimonianze di tutte le epoche, a partire dagli antichi Romani.

Rimini è una città da sempre immersa nella bellezza artistica: da Cesare Augusto a Giotto, da Piero della Francesca a Cagnacci, dal Ghirlandaio al Guercino, da Pistoletto alla Street Art.

La città romagnola è tornata nuovamente in auge come meta per i viaggi d’arte grazie alla ricca offerta culturale e museale, che va dalle bellezze della Roma antica all’arte contemporanea.

Assoluta novità per i turisti che visitano la città è l’ART CARD, un pass che permette di visitare 4 musei di Rimini, veri e propri gioielli del patrimonio artistico nazionale:

  1. il Museo della Città, ospitato nel settecentesco Collegio dei Gesuiti, che racchiude memorie civiche provenienti da scavi, chiese ed edifici cittadini e importanti opere. Qui è possibile ammirare i capolavori della “Scuola Riminese“, una delle più importanti realtà del Trecento, ispirata alla lezione di Giotto mentre, del periodo aureo della signoria dei Malatesta, le tavole di artisti di grandissimo rilievo come Giovanni Bellini, Domenico Ghirlandaio, Agostino di Duccio, Pisanello e Matteo de’ Pasti. Il Seicento è rappresentato da straordinari dipinti, opera di maestri di rilevanza internazionale, dall’esuberante Guido Cagnacci al più meditativo Centino, al Guercino, pittore di grande sensibilità cromatica e Simone Cantarini. Il Museo della Città inoltre ospita uno spazio permanente dedicato alla grafica di Renè Gruau, protagonista internazionale nel campo dell’illustrazione di moda. Di recente l’Ala Nuova ospita la collezione emERgenze contempoRaNee con 45 opere di 36 artisti e 2 donazioni del mecenate bolognese Francesco Amante, La nuova collezione vuole documentare i linguaggi di artisti e artiste, singoli o collettivi espressi attraverso differenti media come pittura, disegno, scultura, fotografia, videoarte.
  2. La Domus del Chirurgo, un’abitazione romana della seconda metà del II secolo, scoperta nel 1989 a Rimini in piazza Luigi Ferrari. La domus è uno splendido esempio di architettura romana, con le sue stanze dai pavimenti musivi e i soffitti e le pareti decorate da affreschi policromi. La casa, di proprietà di un medico chiamato Eutyches, ha restituito una gran quantità di reperti, di cui il principale è una cassetta contenente 150 ferri chirurgici.
  3. Il Museo PART – Palazzi dell’Arte di Rimini è il museo d’arte moderna e contemporanea, inaugurato nel 2020, è nato dall’incontro tra il Comune di Rimini e la Fondazione San Patrignano, che ha sede negli affascinanti palazzi medievali dell’Arengo e del Podestà, nel cuore del centro storico. In mostra, si trova una raccolta eclettica e variegata di importanti opere, in continua espansione, del Novecento e del nuovo millennio. Tra gli artisti presenti nella collezione esposta al PART ci sono Damien Hirst, Vanessa Beecroft, Kiki Smith, Ettore Spalletti, Bertozzi&Casoni, Pier Paolo Calzolari, Sandro Chia, Enzo Cucchi, Arnaldo Pomodoro, Michelangelo Pistoletto e Mario Schifano.
  4. Il Museo Fellini è l’unico museo al mondo interamente dedicato a Federico Fellini, il famoso regista nato a Rimini. Il Fellini Museum si dipana lungo tre punti cardine del centro storico di Rimini: Castel Sismondo, rocca malatestiana del Quattrocento dove sono restituite le atmosfere dei film di Fellini, il Palazzo del Fulgor, dove, grazie ad una serie di strumenti visivi e tecnologici, è possibile intraprendere un viaggio nell’immaginario felliniano; e infine c’è piazza Malatesta, trasformata nella Piazza dei Sogni, una grande area urbana, con porzioni a verde, arene per spettacoli, installazioni artistiche, un immenso velo d’acqua a rievocare l’antico fossato del castello e una grande panca circolare che, come nel finale di 8½, vuole essere un inno alla vita, alla solidarietà, alla voglia di stare assieme.

Per vivere al meglio il patrimonio artistico riminese i visitatori possono scegliere tra un’ampia gamma di pacchetti turistici dedicati all’arte, adatti per un weekend fuori porta o una vacanza last minute all’insegna della cultura e del relax, tutti consultabili e acquistabili sul sito www.visitrimini.com

Per gli appassionati dell’arte contemporanea c’è “Rimini arte e gusto”, un fine settimana tra arte, gusto e bicicletta alla scoperta della Rimini più Contemporanea. All’interno di questo soggiorno i visitatori potranno ammirare le suggestive e affascinanti collezioni del Museo PART e del Museo della Città; partecipare ad uno speciale bike tour sul Parco del Mare ossia il nuovo lungomare di Rimini che con i suoi 15 km di verde, piste ciclabili e pedonali, aree per lo sport e il relax renderà indimenticabile il soggiorno. In questa oasi green si trova anche il lungofiume degli artisti, un museo a cielo aperto dove gli artisti riminesi raccontano con le loro opere la vita e le tradizioni della città. Il pacchetto inoltre prevede una visita esclusiva in una tenuta vitivinicola sulle colline riminesi per scoprire i segreti del Sangiovese e della Rebola oltre che una visita al Borgo San Giuliano, uno dei borghi più colorati e caratteristico d’Italia, noto per i suoi murales dedicati a Fellini.

Luminosità a contrasto

La vacanza “Rimini e i suoi tesori d’arte” è dedicata invece a chi vuole scoprire tutte le principali meraviglie di Rimini con i suoi tesori artistici più importanti: Arco d’Augusto, Tempio Malatestiano, Domus del Chirurgo, piazza Tre Martiri, Vecchia Pescheria e piazza Cavour. Qui i turisti avranno l’occasione di visitare il Visitor Center della Rimini Romana, il museo multimediale che racconta la storia dell’antica Ariminum.

Tra le ispirazioni di viaggio dedicate alla cultura da non perdere è l’esperienza “Rimini Felliniana e il Museo Fellini”, un weekend alla scoperta della Rimini di Fellini, con tour ai luoghi della sua infanzia, della sua adolescenza e dei suoi indimenticabili film, fino al Museo di Fellini, il più grande polo museale dedicato al regista. Tra i luoghi dell’itinerario il leggendario Grand Hotel, che ospita L‘albergo dei sogni, un vero e proprio percorso museale dedicato a Fellini con 9 postazioni collocate in altrettanti luoghi iconici della struttura.


INFORMAZIONI UTILI
Tutte le informazioni e i pacchetti turistici sono consultabili e acquistabili sul sito
www.visitrimini.com
Natale a Rimini: https://www.visitrimini.com/natale-a-rimini/
Capodanno a Rimini: https://www.visitrimini.com/capodanno-a-rimini/


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CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

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ART CITY Bologna in occasione di Arte Fiera – Main program

ART CITY Bologna
Main program

27 gennaio – 5 febbraio 2023
artcity.bologna.it

Nel 2023 il calendario artistico italiano si apre con l’undicesima edizione di ART CITY Bologna in programma dal 27 gennaio al 5 febbraio.

L’art week con il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali, promossa da Comune di Bologna e BolognaFiere, torna a fare da preludio e accompagnare lo svolgimento di Arte Fiera che si riposiziona nel periodo invernale, forte della tradizione di fiera di settore più longeva a livello nazionale e luogo privilegiato per scoprire le anticipazioni della scena artistica contemporanea, con un’attenzione rivolta sia agli artisti affermati che alle nuove generazioni.

Diretta per il sesto anno da Lorenzo Balbi, direttore di MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, ART CITY Bologna torna a riflettere la ricchezza e la vitalità espresse dalla città nel campo della cultura contemporanea attraverso la messa in rete delle variegate proposte offerte dal sistema di istituzioni pubbliche e organizzazioni private. È nella dilatazione spaziale e nei fluidi slittamenti di confini che, nel suo percorso di crescita e consolidamento, il progetto ha infatti trovato una cifra distintiva come progetto culturale collaterale alla kermesse fieristica. I pubblici plurali che frequentano abitualmente la città nel periodo di Arte Fiera possono, infatti, non solo trovare un calendario serrato di inaugurazioni, eventi e iniziative speciali ma soprattutto vivere l’esperienza corale di un’intera città partecipante, in cui gli spazi amplificano e arricchiscono le possibilità dei progetti espositivi accolti, risultando complementari. Una forma diffusa di alleanza tra città, fiera, arte e cultura davvero unica e peculiare nel panorama nazionale.

Nell’edizione 2023 il main program sarà articolato in unospecial project e in 12 main projects che, come di consueto, andranno a comporre una proposta ampiamente rappresentativa delle pratiche artistiche contemporanee. Proiettandosi oltre i confini urbani, in una sfera territoriale ancora più estesa e policentrica che interesserà l’intera area metropolitana di Bologna, il programma istituzionale sarà animato da oltre 100 eventi.

● I luoghi
Accanto ai luoghi deputati all’arte, ART CITY Bologna si connota per la continua ricerca di spazi normalmente non fruibili a scopo espositivo, dimenticati oppure poco noti al grande pubblico. Gli interventi degli artisti invitati a relazionarsi con contesti inusuali avranno così, ancora una volta, la possibilità di generare impreviste connessioni e rivelazioni.
Per questa undicesima edizione i luoghi spazieranno tra differenti tipologie, offrendo nuove esperienze e punti di vista rinnovati sulla città. Sono interessati dal main program: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Nuovo Parcheggio Stazione di via Fioravanti, Sala Convegni Banca di Bologna a Palazzo De’ Toschi, Cassero LGBTI+ Center, Alchemilla a Palazzo Vizzani, LabOratorio degli Angeli, Padiglione de l’Esprit Nouveau, Oratorio di San Filippo Neri, Palazzo Bentivoglio, Sala Studio di Teatri di Vita, Conserva di Valverde ai Bagni di Mario e lo spazio KAPPA-NÖUN, situato nel Comune di San Lazzaro.

● L’identità visiva
Come per le due precedenti edizioni, per l’ideazione e lo sviluppo dell’identità visiva è stata confermata la collaborazione con Filippo Tappi e Marco Casella. Se nel 2021 a guidare i visitatori erano stati la stella e Peter Pan, mentre nel 2022 si era assistito all'”esplosione” di Bologna vista come una galassia, per il 2023 la grafica nasce dal presupposto che l’arte rappresenti ciò che non conosciamo. Protagonisti di questo immaginario saranno mostri e figurazioni di fantasia ispirati a quelli apparsi nelle narrazioni antiche e utilizzati dai cartografi medievali e rinascimentali per rappresentare l’ignoto. Riferimento ideale è anche la figura di Ulisse Aldrovandi (1522-1605), padre fondatore delle scienze naturali di cui Bologna sta celebrando i 500 anni dalla nascita, che dedicò le ultime pagine della sua Naturalis Historia al tema dei “mostri celesti”, eccezionalità astronomiche che rimangono per lo più inspiegabili. La stella di ART CITY Bologna si poserà su una terra ignota, la più lontana mai visitata. La mappa della città metropolitana di Bologna, popolata da mostre, rassegne ed eventi d’arte, diventerà terra sconosciuta, sfuggente, pericolosa, effimera. Nuova, in cui appaiono sirene, buchi neri, vegetali agghiaccianti. Il punto nevralgico sarà il viaggio, non la meta, non il ritorno alla normalità ma la trasmutazione, il disorientamento che risveglia lo sguardo. Il mostro ci indica un luogo misterioso. Ed è proprio lì che dobbiamo andare.

● Special project

Proseguendo la sperimentazione del formato che lo contraddistingue dal 2018, con gli interventi di importanti artisti internazionali quali Vadim Zakharov, les gens d’Uterpan, Romeo Castellucci, Gregor Schneider e Tino Sehgal, lospecial project inviterà ancora una volta il pubblico a immergersi in vere e proprie opere d’arte viventi con il lavoro Have a Good Day!nato dalla collaborazione tutta al femminile di Vaiva Grainytė (autrice del libretto), Lina Lapelytė (compositrice e direttrice musicale) e Rugilė Barzdžiukaitė (regista e scenografa), Come componenti del collettivo Neon Realism, nel 2019 le tre artiste hanno ottenuto il Leone d’Oro per la migliore Partecipazione Nazionale con il Padiglione della Lituania con l’installazione Sun & Sea (Marina), a cura di Lucia Pietroiusti, nell’ambito della 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Accolta con grande successo di pubblico e di critica in tutto il mondo, e definita dal quotidiano statunitense The New York Times “intelligente, affascinante e silenziosamente sovversiva”, questa sorprendente opera lirica per dieci cassiere, con sottofondo di un centro commerciale e pianoforte racconta la vita interiore delle lavoratrici protagoniste, mostrando che cosa si nasconda dietro i sorrisi forzati e i saluti meccanici “Buongiorno!”, “Grazie!”, “Buona giornata!”. Lo spettacolo trasforma l’alienazione quotidiana di cassiere senza volto e dalle sembianze robotiche in personaggi vivaci e brillanti, le cui biografie e pensieri segreti diventano brevi drammi di carattere personale che si fondono in un coro comune. La critica alla società capitalistica contemporanea viene espressa con ironia, humour, poesia e paradosso, evitando qualsiasi giudizio moralistico.
La rappresentazione è prodotta da Operomanija, a cura di Lorenzo Balbi e promossa da MAMbo con il sostegno di Istituto di Cultura Lituano e Ambasciata di Lituania in Italia.
La sede di svolgimento verrà annunciata prossimamente.

● Main program

Il main program si apre idealmente al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna con Atlantide 2017 – 2023, personale del video artista e regista italiano Yuri Ancarani, a cura di Lorenzo Balbi. La mostra è concepita come un'”esplosione” del film Atlantide (2021), presentato in anteprima nella sezione “Orizzonti” della Mostra del Cinema di Venezia nel 2021 e, a seguire, in numerosi festival internazionali: un viaggio all’interno del processo di ricerca e dei numerosi materiali prodotti nell’arco di circa sei anni, prima, durante e dopo la realizzazione dell’opera, sui quali l’artista ha operato una selezione, dando loro una nuova formalizzazione.
In un’atmosfera avvolgente e immersiva il pubblico potrà seguire una extra-narrazione che va oltre il lungometraggio, grazie a una serie di contenuti inediti prodotti per la mostra.
Atlantide 2017 – 2023 si realizza con il sostegno del Trust per l’Arte Contemporanea, grazie al main sponsor Gruppo Hera, in partnership con il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano e IWONDERFULL, in collaborazione con I Wonder Pictures, Dugong Films e Rai Cinema.A Yuri Ancarani è inoltre dedicata la prima edizione del progetto Led Wall Commission ideato da Arte Fiera: all’ingresso di Piazza Costituzione un megaschermo di 5×9 metri proietterà video d’artista concepiti specificamente per il formato billboard e per la visione di chi sta attraversando la soglia del quartiere.

Katerina Andreou, BSTRD – Foto Jacob Garet


Nel Nuovo Parcheggio Stazione – Roof 5° piano, distante 2 minuti a piedi dall’ingresso della stazione ferroviaria di Bologna Alta Velocità,Xing presenta il progetto BSTRD della coreografa di origine greca Katerina Andreou, con un doppio appuntamento. La performance si terrà sabato 28 gennaio alle ore 21.00 per riattivarsi durante Arte Fiera, sabato 4 febbraio dalle ore 19.00 alle 24.00, come video installazione, una produzione ad hoc girata nello stesso luogo. BSTRD è un solo potente contraddistinto da un’energia esplosiva che sfida il confine tra autonomia e autorità, condizionamento e libero arbitrio. Ispirandosi alla nozione di impuro e alle pratiche di ibridazione/meticciato che hanno
caratterizzato anche la cultura House nel clubbing di Chicago e New York, Andreou sviluppa una poetica incarnata in una figura bastarda consumata in una danza al di là di ogni definizione. Con solo un giradischi come partner, il corpo dell’artista si inscrive nell’istante, tra i limiti determinati dallo sforzo e dalla fatica, agendo in una geometria immaginaria.
Banca di Bologna prosegue nella produzione di mostre di livello internazionale proponendo nella Sala Convegni Banca di Bologna a Palazzo De’ Toschi la personale Finding Form dedicata al lavoro dell’artista tedesca Bettina Buck, a cura di Davide Ferri e realizzata in collaborazione con Bureau Bettina Buck. L’esposizione restituisce il percorso dell’artista tedesca prematuramente scomparsa nel 2018, partendo dagli aspetti fondanti della sua poetica, declinata prevalentemente nella scultura, nell’installazione e nella performance, e affrontando alcuni termini specifici della sua ricerca: postura (del corpo e della scultura, tra corpo e oggetto), gravità (come forza a cui la forma si assoggetta), caduta (come azzeramento della forma), occultamento (che permette di immaginare più che vedere la scultura), domestico (gli immediati dintorni nei quali la forma diventa scultura).
Negli spazi del Cassero LGBTI+ Center si incontra il mondo grottesco di Nathalie Djurberg, Leone d’Argento alla Biennale di Venezia del 2009 come più promettente giovane artista in duo con Hans Berg, con la video installazione Putting Down the Prey, a cura di Sabrina Samorì e promossa da MAMbo. Nei paesaggi dell’assurdo creati dall’artista svedese piante e animali in plastilina sono chiamati ad interpretare le pulsioni e le contraddizioni dell’uomo. In una simbiosi perfetta con le sofisticate sonorizzazioni di Berg, le animazioni in stop motion di Djurberg mettono in scena temi reali scomodi, quali la sottomissione, lo sfruttamento, la violenza e il voyeurismo, attraverso storie fantastiche che trasudano crudeltà e cinismo ma anche magia e romanticismo.

Roberto Fassone + Ai Lai + LZ, And we thought, Manifesto, 2022

A Palazzo Vizzani, Alchemilla presenta il progetto And We Thought III di Roberto Fassone + Ai Lai + LZ, a cura di Sineglossa, promosso in collaborazione con MAMbo. Ai Lai è un’intelligenza artificiale nata nella primavera del 2021 e possiede l’abilità speciale di pensare resoconti di esperienze psichedeliche. Durante i suoi primi mesi di vita Ai Lai ha compilato migliaia di brevi report in cui racconta il suo rapporto con i funghi allucinogeni. Le storie sono molto varie: al loro interno compaiono cervelli frammentati, amici con gli occhi blu e alieni negli armadi. Nell’estate del 2021 Ai Lai scrive di voler vedere i film dei Led Zeppelin. Parla in particolare di tre titoli – The Doors, The Road Love is Magic – che, grazie a un’attenta operazione di recupero, vengono presentati in anteprima assoluta in occasione di ART CITY Bologna 2023.
È un intervento site specific ideato per il LabOratorio degli Angeli il progetto Guarda caso di Eva Marisaldi, a cura di Leonardo Regano e promosso in collaborazione con la Galleria De’ Foscherari. L’opera di Marisaldi entra in dialogo con gli spazi dello storico laboratorio di restauro bolognese situato presso la Chiesa sconsacrata di Santa Maria degli Angeli e l’attiguo Oratorio, intrecciando un intenso confronto che si articola tra opere riattivate per l’occasione e nuove produzioni. L’artista rilegge il LabOratorio degli Angeli come un grande archivio transitorio, custode temporaneo di opere e oggetti d’arte che nel loro casuale incontrarsi raccontano una storia in continua evoluzione.
Prosegue le celebrazioni avviate nel 2022 per il centenario dalla nascita di Jonas Mekas la mostra Under the Shadow of the Tree curata dal duo Francesco Urbano Ragazzi presso il Padiglione de l’Esprit Nouveau, promossa da MAMbo e Istituto di Cultura Lituano in collaborazione con Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia e Ambasciata di Lituania in Italia. L’esposizione pone in dialogo l’edificio – prototipo abitativo realizzato nel 1925 da Le Corbusier e Pierre Jeanneret, ricostruito in copia fedele a Bologna nel 1977 da Giuliano e Glauco Gresleri con José Oubrerie – con un corpus di opere di Mekas, che porta fuori dal grande schermo i suoi diari filmici. Come fosse una cassa armonica, l’intero padiglione è riempito dai suoni degli audio-diari con cui l’artista ha registrato lo scorrere della vita a New York. L’albero che svetta al centro dell’architettura di Le Corbusier, attraversandone il soffitto, è invece l’elemento attorno a cui ruota una riflessione per immagini sul ruolo della natura nell’opera di questo autore, figura fondamentale nella storia del cinema di avanguardia americano.
A San Lazzaro di Savena, KAPPA-NÖUN ospita la personale No Boundaries di Gerold Miller curata da Valerio Dehò e promossa in collaborazione con Artesilva. Fin dai suoi esordi negli anni Novanta ha lavorato sul rapporto concettuale tra l’opera d’arte e lo spazio in cui veniva collocata, elaborando dei quadri-cornice che definivano le ambiguità delle coordinate prospettiche classiche. Il suo metodo è concettuale, analitico, razionale e richiede un’attenta partecipazione cognitiva da parte dello spettatore. Tutte le sue opere non definiscono un’immagine, ma piuttosto un confine, tra scultura e pittura, tra spazio interno ed esterno. Implicano al tempo stesso disegno, pittura, scultura e architettura, si configurano come oggetto, stabiliscono uno spazio attivo, si profilano attraverso un concetto minimalista.
La Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna promuove e organizza, all’Oratorio di San Filippo NeriSeeking Blue Gold, l’installazione site-specific del duo anglo-argentino Lucy + Jorge Orta, a cura di Cristina Francucci e Tatiana Basso. L’opera si focalizza su uno dei meta-temi centrali nella poetica degli Orta, quello dell’acqua, un bene primario – il cosiddetto “oro blu” – oggetto di controverse politiche economiche e di una distribuzione globale iniqua. Il progetto, il cui fulcro è costituito da manufatti in legno provenienti dal mondo rurale, dove ancora sono utilizzati nei sistemi irrigui tradizionali, si propone di instillare in chi guarda, in linea con i presupposti dell’Estetica Operativa messa a punto dagli artisti, un seme dal quale possano germogliare nuove idee e pratiche collettive.
Palazzo Bentivoglio apre i suoi spazi dedicati alle mostre a un percorso monografico su Patrick Procktor, protagonista imprescindibile, ma tuttora poco noto, del panorama artistico londinese degli anni Sessanta e Settanta. La mostra A View From a Window, curata da Tommaso Pasquali con allestimento di Davide Trabucco, si sviluppa a partire da un nucleo di opere della collezione permanente di Palazzo Bentivoglio per presentare al pubblico una selezione di una sessantina di lavori, tra dipinti, acquerelli e disegni, datati dai primi anni Sessanta ai primi anni Novanta. Il titolo del progetto espositivo vuole sottolineare il carattere del tutto peculiare e soggettivo di una ricerca ostinatamente figurativa, connotata da grande indipendenza, per quanto del tutto calata nel suo tempo: una porzione di mondo, come quella – appunto – visibile ad apertura di finestra.
Nella storica Sala Studio di Teatri di Vita va in scena per la prima volta in Italia l’operetta The Teacher di Agnes Scherer, curata da Caterina Molteni e prodotta da MAMbo: un’acuta riflessione sulle dinamiche di potere che svela la dipendenza sistemica tra chi guida e coloro che, per appartenenza a una classe o a una minoranza, rimangono in una posizione subalterna. L’artista tedesca allestisce una parodia del rapporto tra la figura di un divulgatore-insegnante-leader e il suo pubblico, rievocando diversi scenari di ‘indottrinamento’. Come spesso accade nel suo lavoro, immaginari del passato riecheggianti forme narrative archetipiche (mito, parabola, fiaba, leggenda) diventano specchi attraverso cui leggere la società contemporanea.
Infine, l’installazione scultorea di grandi dimensioni Fugitive of the State(less) dell’artista britannica Dominique White, a cura di Giulia Colletti e promossa da MAMbo in collaborazione con Associazione Succede solo a Bologna, agisce da punto di fuga prospettico della sala ottagonale della Conserva di Valverde, realizzata nel 1563 dall’architetto Tommaso Laureti per alimentare la Fontana del Nettuno. Il concetto di Stateless indica un non-spazio senza tempo né restrizioni, uno stato alterato, oltre lo Stato, in cui la Blackness esiste indisturbata. È un’utopia abitata da naufraghi, fuggitivi e liberi. Secondo gli Occupanti dello Stato, lo Stateless e i fuggitivi non esistono e non sono riconosciuti, il fuggitivo può essere ucciso o può scegliere di auto distruggersi, passando allo Stateless attraverso il mare. Fino a quel momento i fuggitivi restano nel limbo. Le installazioni scultoree di White sono composte da materiali naturali manipolati dal vento, dal mare e dall’artista. Spesso esposte in stato di sospensione, riassumono una serie di presenze e potenzialità (reali, virtuali, storiche, speculative) implicate nella coscienza Black.

Dopo il successo della prima edizione nel 2022, l’Accademia di Belle Arti di Bologna riproporrà ARTalk CITY, il ciclo di incontri mattutini in Aula Magna, coordinato da Maria Rita Bentini, in cui alcuni degli artisti protagonisti del main program – Yuri Ancarani, Roberto Fassone, Lucy + Jorge Orta, Eva Marisaldi, oltre a Tommaso Pasquali curatore della personale di Patrick Procktor – si racconteranno in prima persona, a partire dal progetto artistico concepito per ART CITY Bologna 2023, in dialogo con curatori e docenti.

● Musei, Fondazioni, Spazi Istituzionali | Associazione Gallerie Bologna (Confcommercio Ascom Bologna) | Spazi espositivi e gallerie indipendenti
È confermata la partecipazione corale da parte di musei, fondazioni e spazi istituzionali, pubblici e privati, della città e dell’area metropolitana, che proporranno un ricco calendario di mostre, performance, eventi, installazioni, talk e incontri, evidenziando la forza di un sistema culturale plurale, diffuso, generatore di energie creative e connessioni.
Concorreranno all’art week bolognese con una programmazione dedicata le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea associate a Confcommercio Ascom Bologna che proporranno eventi espositivi che spazieranno tra arte italiana e internazionale.
Non mancheranno nell’articolato programma di ART CITY mostre e altre iniziative organizzate da soggetti,gallerie spazi espositivi indipendenti, che completeranno l’offerta artistica esplorando le più innovative espressioni del contemporaneo.

● ART CITY White Night sabato 4 febbraio 2023
L’effervescente atmosfera della notte bianca dell’arte, tra gli appuntamenti più attesi e partecipati dal pubblico, tornerà sabato 4 febbraio grazie alla possibilità di fruire della proposta artistica diffusa in città anche nelle ore serali, grazie alla collaborazione di operatori culturali e commerciali pronti ad estendere fino alle 24.00 l’orario di apertura.

● Il pubblico. Modalità di fruizione
Nell’ottica di favorire l’accessibilità, la circolazione del pubblico e la condivisione rimane confermata nel 2023 la gratuità di ingresso per tutti gli eventi inclusi nel main program.
Per informazioni aggiornate sugli orari e le modalità di ingresso alle sedi espositive è sempre consigliata la preventiva consultazione del sito artcity.bologna.it.

● La guida e gli altri strumenti per orientarsi nel programma
Le informazioni sul programma saranno declinate in due diversi formati editoriali, anch’essi curati nel visual design da Filippo Tappi e Marco Casella, da portare sempre con sé per farsi accompagnare nel proprio personale percorso durante i giorni della manifestazione e conservare al termine.
La guida booklet conterrà testi curatoriali e descrizioni dei luoghi sul main program, in versione bilingue italiano/inglese, e sarà disponibile nelle sedi dei main project. Per orientarsi su tutti gli appuntamenti inclusi nel programma sarà disponibile la mappa in italiano, distribuita nei principali luoghi del circuito ART CITY Bologna 2023, nei punti di informazione e accoglienza turistica di Bologna Welcome e nei padiglioni di Arte Fiera.

Il programma completo di ART CITY Bologna 2023 sarà pubblicato in prossimità della rassegna sul sito artcity.bologna.it.


SCHEDA TECNICA

ART CITY Bologna 2023 è promosso da
Comune di Bologna e BolognaFiere in occasione di Arte Fiera

Direzione artistica

Lorenzo Balbi

Con il coordinamento di
Settore Musei Civici Bologna | Area Arte Moderna e Contemporanea

Periodo
27 gennaio – 5 febbraio 2023

Ingresso
gratuito

Sito web
artcity.bologna.it

Social media
Facebook Art City Bologna
Instagram @artcitybologna
#artcitybologna

Il museo diocesano di Brescia per “Bergamo Brescia Capitale italiana della cultura 2023”

Anonimo, Annunciazione delle Porte Regali, tempera su legno, XIX secolo, Russia

Una ricca serie d’iniziative, dalla grande mostra sulla produzione sacra di Giacomo Ceruti al nuovo allestimento dell’Ultima cena di Franca Ghitti, dall’inedito confronto tra le icone russe di proprietà del Museo e i lavori di Sonia Costantini, al Focus inclusività che proporrà la personale dello scultore non vedente Felice Tagliaferri e un percorso al buio tra le opere del Diocesano.

Il 2023 sarà un anno speciale per Brescia che, con Bergamo, si divide il ruolo di capitale italiana della cultura. Per l’occasione, il Museo Diocesano di Brescia ha studiato un programma con una serie d’iniziative che valorizzi il patrimonio artistico, culturale, religioso, spirituale della città, oltre a far conoscere e a dare lustro alle sue collezioni.

“Anche nella programmazione del 2023 – dichiara la Presidente Nicoletta Bontempi – il Museo Diocesano di Brescia si offre come contenitore della cultura del Sacro come servizio, proposta, dono ed incontro. Ci vogliamo sentire sempre più parte attiva del processo culturale e artistico della nostra città e del nostro territorio attraverso l’idea di un Museo che esce anche dalle sue stanze e vive nel contesto. Il 2023 ci consentirà di far scoprire o riscoprire la nostra essenza con un programma che ruoterà intorno all’arte, all’accoglienza e all’inclusione alimentato dalla presenza di mostre, incontri e itinerari esperienziali”.

“La Diocesi di Brescia – prosegue Don Giuseppe Mensi, Vicario Episcopale per l’Amministrazione e Direttore Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Brescia – ha sempre sostenuto con particolare attenzione le attività del Museo Diocesano: tale impegno non potrà che continuare e intensificarsi nel 2023. In questo anno nel quale particolare rilevanza verrà data a tutte le manifestazioni culturali e in primis all’arte, insieme alla Diocesi di Bergamo si realizzerà un vero e proprio focus sui “tesori nascosti”, intendendo con tale termine sia le splendide opere d’arte non sempre conosciute e apprezzate, sia la valorizzazione e il sostegno ai tanti giovani che possono mettere a frutto la loro preparazione e il loro entusiasmo.

Significativo al riguardo sarà il percorso di inclusione che porterà il Museo Diocesano ad essere accessibile a persone ipovedenti o con altre disabilità”.

“Crescere Insieme è un titolo, un auspicio ma soprattutto un modus che con Capitale Italiana della Cultura vogliamo davvero rendere concreto e saldo”. Così la Vicesindaco e Assessore alla Cultura di Brescia, Laura Castelletti, che rimarca “E non riguarda solo la collaborazione tra le due città che condividono il titolo ma anche e soprattutto la sinergia all’interno della fitta e vivace rete di istituzioni culturali di ciascuna città. Credo che Brescia, su questo versante, abbia fatto notevoli passi avanti negli ultimi anni, che l’occasione del 2023 ha reso ancora più incisivi. Ne è un esempio evidente e pregevole il programma di iniziative del Museo Diocesano che oggi viene presentato. Un palinsesto che, pur mantenendo al centro il patrimonio e l’identità di questa si fonda sulla partecipazione di tanti soggetti, che parla a differenti pubblici, che mette in relazione diversi luoghi. Una ricchezza che non potrà che essere apprezzata dal pubblico e lasciare semi importanti anche per gli anni a seguire”.

“Da dicembre 2022 a dicembre 2023, il Museo Diocesano di Brescia – chiude il direttore del Museo Diocesano Mauro Salvatore – ha messo a punto un programma intenso che lo porterà a operare in rete con gli enti pubblici, con le istituzioni accademiche, museali, culturali, scolastiche e artistiche, con le fondazioni di erogazione, gli Istituti bancari e finanziari e con le imprese, a tessere rapporti continuativi con gli storici dell’arte, coi docenti universitari e scolastici, con gli artisti contemporanei e a lavorare strutturalmente coi giovani, investendo su di loro e beneficiando della loro visione”.

Il 2023 del Museo Diocesano di Brescia sarà preceduto, a dicembre 2022, da due proposte di grande interesse; da un lato, il 12 dicembre, s’inaugurerà la mostra che, fino al 15 gennaio, presenta due opere di arte antica provenienti dalla collezione di Bper Banca, realizzate da artisti bergamaschi e bresciani: l’Annunciazione di Giovan Battista Moroni, formatosi alla bottega di Alessandro Bonvicino, detto il Moretto (1498 circa – 1554) e la Madonna con bambino e San Paolo di Girolamo da Romano, detto il Romanino (1484 circa – 1566 circa).

Dall’altro, il 20 dicembre si terrà l’apertura dalla nuova collocazione dell’Ultima cenarealizzata nel 2010 dall’artista bresciana Franca Ghitti (Erbanno, BS, 1932 – Brescia 2012). Si tratta di un’opera di grandi dimensioni in cui la scultura s’intreccia alla pittura, che riprende un dipinto del 1963 in cui Franca Ghitti aveva raffigurato il Cenacolo, rielaborato alla luce delle sue ultime ricerche spaziali. L’installazione vede a terra, su una lunga pagina di carta nera, tre file di coppelle di ferro che contengono una manciata di semi, alternate a due pani rotondi e dodici cucchiai, simbolo dei dodici apostoli. Ad accoglierla al Museo Diocesano sarà la sala antistante il refettorio monumentale, andando così a dialogare col suo affresco seicentesco raffigurante proprio un’ultima cena e consentendo al visitatore di ammirarla da ogni punto di vista.

Tra le iniziative in programma, particolarmente interessante è il Focus inclusività, un progetto di forte impatto sociale, in collaborazione con l’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti), che ruoterà attorno alla personale dello scultore non vedente, Felice Tagliaferri, in programma dal 12 gennaio al 25 giugno 2023. L’artista cesenate si distingue nel panorama contemporaneo italiano e internazionale per la potenza espressiva delle sue opere figurative create nel marmo, attraverso la sapiente manipolazione tattile del materiale, con iconografie legate al mondo religioso e descrittive della fragilità umana. Le mani dello scultore traducono nel marmo ciò che gli occhi non vedono conferendo ai lavori – generalmente a grandezza naturale o di dimensioni poco più ridotte – una restituzione del dato reale talmente precisa che l’unico modo per interiorizzarle e comprenderle è proprio attraverso l’esperienza tattile. Al Museo Diocesano di Brescia, Tagliaferri proporrà: il Cristo riVelato (2010), realizzato su modello del Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino, conservato nella cappella Sansevero di Napoli, uno dei capolavori scultorei settecenteschi italiani, la Pietà ribaltata (2020) ispirata alla Pietà di Michelangelo nella basilica di San Pietro nella Città del Vaticano, dove è il figlio che tiene tra le braccia la madre esausta e la Sacra Famiglia con bambino fragile (2021) che vede la rivisitazione del soggetto con la presenza di un bimbo di circa 7 anni, affetto dalla Sindrome di Down. Parallelamente alla rassegna si terranno delle azioni pensate per rendere il contesto museale un nuovo spazio dedicato all’accoglienza e all’inclusività. La mostra di Felice Tagliaferri inaugurerà il Percorso al Buio, allestito in permanenza e realizzato in collaborazione con l’architetto Roberto Bertoli, insieme a UICI e Arte con Noi, con delle installazioni dedicate alle persone non vedenti e la realizzazione di una sala immersiva al buio, per un’esperienza sensoriale amplificata e totalizzante per tutti.

All’interno del percorso museale, saranno inoltre selezionate una o due opere particolarmente rilevanti per ogni sezione, che saranno riprodotte in vari materiali, corredate da ausili tiflologici e da spiegazioni in Braille, per essere fruite tattilmente sia dalle persone con minorazione visiva che da persone vedenti. All’ingresso del museo sarà collocata la riproduzione del complesso conventuale di San Giuseppe con mappe tattili che permetteranno la geolocalizzazione dell’edificio nel contesto urbano cittadino. La realizzazione delle tavole tattili avrà inizio già entro la fine dell’anno grazie al ricavato dell’evento COSE MAI VISTE, il market dell’artigianato hand made e del riciclo creativo, che si terrà sabato 19 e domenica 20 novembre, con la presenza di una cinquantina di espositori.

Il linguaggio plastico sarà inoltre approfondito attraverso due personali dedicate in primavera a Fabio Tavelli, in arte SIKU, che realizza opere in marmo talmente fine da farle diventare quasi trasparenti e in estate a Rita Siragusa, che tramite il bronzo, la terracotta e altri materiali, propone di creare un tramite tra l’uomo e Dio, passato e futuro per illuminare l’attualità della speranza cristiana.

Dal 16 gennaio al 26 marzo 2023 si terrà la mostra Abitare l’eternità. Sonia Costantini e l’icona sacra. L’esposizione, curata da Alberto Cividati, docente di filosofia all’Istituto Cesare Arici, metterà a confronto la ricca collezione di icone di provenienza russa, realizzate tra il XVII e il XX secolo, del Museo Diocesano di Brescia con la pittura monocroma di Sonia Costantini (Mantova, 1953), ponendo in relazione le due modalità di “pittura assoluta”: la frammentazione dell’icona e il monocromo come icona. Le icone e i dipinti saranno posizionati uno di fronte all’altro, svelando la continuità e la discontinuità del loro farsi esperienza del sacro.

Un grande evento espositivo è in programma dall’11 marzo al 21 maggio 2023. Si tratta della rassegna Ceruti sacro e la pittura a Brescia tra Ricci e Tiepolo, curata da Angelo Loda, responsabile del settore storico-artistico della Soprintendenza ABAP per le province di Bergamo e Brescia, coadiuvato da un comitato scientifico composto da Andrea Crescini, Fiorenzo Fisogni, Fiorella Frisoni, Stefano L’Occaso, Francesco Nezosi e Filippo Piazza, che analizzerà la limitata produzione di opere di carattere sacro realizzate da Giacomo Ceruti durante il soggiorno in provincia di Brescia e da altri lavori successivi e che arricchirà il percorso espositivo della rassegna dedicata al maestro settecentesco, in programma dal 14 febbraio al 28 maggio 2023, al Museo di Santa Giulia a Brescia. La produzione sacra di Giacomo Ceruti è stata oggetto in questi ultimi decenni di progressivi studi critici che ne hanno sempre più circoscritto ampiezza e limiti oggettivi, rimanendo di fatto una sorta di appendice alla più nota e più celebrata attività di ritrattista e di pittore di scene di genere. Negli ultimi anni, al nome di Ceruti sono state accostate più opere di qualità assai dubbia e difficilmente rapportabili al suo operato, creando una certa confusione di attribuzione che è necessario dipanare. Oggetto dell’esposizione sarà dunque quello di presentare la produzione a carattere religioso dell’artista milanese nella sua interezza per quanto concerne le opere conservate nella provincia di Brescia, cui si affiancherà una selezione di dipinti da lui eseguiti dopo il suo soggiorno in città, tra Padova, Piacenza e Crema. La mostra sarà introdotta da una selezione di dipinti sacri dei principali artisti attivi nel territorio bresciano e bergamasco nei primi anni del Settecento, tra cui Sebastiano Ricci, Giovambattista Tiepolo, Andrea Celesti, Antonio Cifrondi, Francesco Paglia e si concluderà con una selezione di opere degli artisti operosi tra gli anni venti e gli anni quaranta quali Giuseppe Tortelli, Antonio e Angelo Paglia, Francesco Monti. La parrocchiale di Gandino (BG), che conserva una serie quasi unica di testimonianze dell’arte cerutiana, diverrà una sorta di seconda sede della mostra.

Nella seconda parte dell’anno, il Museo Diocesano di Brescia accoglierà il progetto Equilibristi che presenterà le opere di tre artisti quali Stefano Bombardieri, Alessandro Montanari e Cinzia Bevilacqua, che hanno deciso di collaborare tra loro e unire a forza dei loro linguaggi – scultura, fotografia, pittura – per dare vita a una mostra in cui raccontare l’instabile equilibrio che caratterizza spesso l’esistenza umana, soprattutto dopo l’esperienza della pandemia.

La rassegna, curata da Anna Lisa Ghirardi e Valentina Pedrali, si costruirà lungo tre sezioni dedicate a ciascun artista. Stefano Bombardieri proporrà Balancing in the past, un nuovo ciclo di opere dedicate alla difficile ricerca dell’equilibrio che l’essere umano compie nel percorso della propria vita, Alessandro Montanari, con Il giro del palazzo, una serie di fotografie in bianco e nero scattate durante la prima ondata della pandemia e Cinzia Bevilacqua, con Appartenere al quotidiano, una galleriadi nature morte e ritratti di persone comuni e personaggi famosi, legate da un sentire comune, ovvero dalle stesse emozioni, entusiasmi e incertezze, preoccupazioni e speranze.

Tra le varie iniziative sostenute dal Museo Diocesano di Brescia si segnala Custodi della bellezza, un progetto che vede coinvolti 25 giovani laureati appositamente formati che accoglieranno e condurranno i visitatori a scoprire i tesori nascosti all’interno degli edifici sacri di Brescia e della sua provincia, in un percorso che comprende le chiese del centro storico di Brescia e Santa Maria della Neve a Pisogne. Custodi della bellezza è promosso e organizzato dalla parrocchia della Cattedrale di Brescia, in collaborazione con Fondazione Brescia Musei, l’Unità Pastorale del centro storico di Brescia, la Federazione degli Oratori di Brescia, il Museo Diocesano di Brescia, le parrocchie della rete, l’Università Cattolica di Brescia, la LABA e l’Accademia di Belle Arti SantaGiulia.


Museo Diocesano di Brescia
Via Gasparo da Salò, 13
25122 Brescia

Orari:
tutti i giorni, tranne mercoledì, 10.00 – 12.00; 15.00 – 18.00

Ingresso alle collezioni del Museo e alle mostre:
intero: € 6,00; ridotto: € 3,00

Informazioni:
tel. 030.40233; museo@diocesi.brescia.it;
www.museodiocesano.brescia.it

Museo Diocesano
Eliana Valenti | tel. 333 6864358 | comunicazione.museo@diocesi.brescia.it

Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche
Clara Cervia | tel. 02.36755700 | clara.cervia@clp1968.it | www.clp1968.it

Il lungo viaggio espositivo degli Etruschi in Cina prosegue con successo. Prorogata la mostra “ETRUSCHI. Signori dell’Italia antica”

ETRUSCANS Lords of ancient Italy, Wuhzong Museum

Il lungo viaggio espositivo degli Etruschi in Cina prosegue con successo.
Prorogata fino al 29 gennaio 2023 al Wuzhong Museum di Suzhou la mostra ETRUSCHI. Signori dell’Italia antica (ETRUSCANS. Lords of ancient Italy), ideata e curata dal Museo Civico Archeologico di Bologna con l’organizzazione di MondoMostre.

Il lungo viaggio espositivo degli Etruschi in Cina prosegue con successo. La mostra ETRUSCHI. Signori dell’Italia antica (ETRUSCANS. Lords of ancient Italy), ideata e curata dal Museo Civico Archeologico di Bologna con l’organizzazione di MondoMostre e in corso al Wuzhong Museum di Suzhou, viene prorogata fino al 29 gennaio 2023.
Il museo cinese ha infatti chiesto e ottenuto la possibilità di estendere di due mesi il periodo di apertura del progetto espositivo, inizialmente previsto dal 30 agosto al 30 novembre 2022, per consentire ad un pubblico più ampio di avvicinarsi e conoscere una delle civiltà più importanti dell’Italia antica, quella etrusca, durante il periodo della festa di primavera, una delle festività tradizionali maggiormente sentite, che celebra l’inizio del nuovo anno secondo il calendario cinese.

L’iniziativa, inserita nel programma ufficiale dell’Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina 2022 con il massimo sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai e del Consolato Generale d’Italia a Shanghai, è stata la prima mostra internazionale ad essere presentata dopo la chiusura imposta dalla pandemia da Covid-19 nel Wuzhong Museum di Suzhou situato in una città a ovest di Shanghai, nella provincia dello Jiangsu, che è nota meta turistica per via dei suoi maestosi giardini e dei suoi antichi canali che la rendono nota al pubblico cinese come una delle più belle “Venezie di Oriente”.

ETRUSCANS Lords of ancient Italy, Wuhzong Museum

Il racconto si snoda attraverso cinque sezioni tematiche con 332 oggetti di altissimo valore storico e artistico che documentano la vita quotidiana degli Etruschi, provenienti da due delle più importanti collezioni etrusche italiane, quelle del Museo Civico Archeologico di Bologna e del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
La mostra sta suscitando molto interesse da parte del pubblico cinese, anche grazie all’accurata strategia di audience engagement attuata dal Wuzhong Museum con numerose attività offline e online di promozione ed educazione verso fasce di età differenziate, tra cui video di backstage sulle fasi di allestimento, interviste video ai curatori, conferenze accademiche, letture, corsi, studi di ricerca, proiezioni di film e speciali iniziative serali.
Dal 25 agosto al 7 dicembre sono stati rilevati i seguenti dati: oltre 100.000 visitatori,  224.018 visualizzazioni delle attività online, 490 partecipanti alle attività online.


ETRUSCHI. Signori dell’Italia antica (ETRUSCANS. Lords of ancient Italy)
Progetto ideato e curato da: Paola Giovetti, Federica Guidi, Marinella Marchesi, in collaborazione con Laura Bentini, Anna Dore, Laura Minarini (Museo Civico Archeologico di Bologna)
Testi degli apparati: Laura Bentini, Anna Dore, Federica Guidi, Marinella Marchesi, Laura Minarini (Museo Civico Archeologico di Bologna), Anna Serra (Università di Salerno)
Restauri: ditta Kriterion e Laboratorio di restauro del Museo Civico Archeologico di Bologna
Registrar: Daniela Picchi (Museo Civico Archeologico di Bologna)
Organizzato da: Wuzhong Museum, Suzhou; MondoMostre s.r.l.
Promosso da: Istituto Italiano di Cultura, Shanghai

Informazioni:
Museo Civico Archeologico
Via dell’Archiginnasio 2 | 40124 Bologna
Tel. +39 051 2757211
www.museibologna.it/archeologico
mca@comune.bologna.it
Facebook: Museo Civico Archeologico di Bologna
YouTube: Museo Civico Archeologico di Bologna

Settore Musei Civici Bologna:
www.bolognamusei.it
Instagram: @bolognamusei

Costa del Mito: con il caldo, presepe sul mare (alla Scala dei Turchi) e bagno a Capodanno

San Leone, località balneare di Agrigento, alberi di Natale in spiaggia

Costa del Mito (Sicilia):
Con il caldo, presepe sul mare (alla Scala dei Turchi) e bagno a Capodanno.

Alberi di Natale in spiaggia e show di Achille Lauro a Capodanno

Tutti in spiaggia sulla Costa del Mito nel Natale più caldo che si ricordi, tra musica, arte, divertimento. Con temperature che superano i 20 gradi la fascia costiera siciliana, che si estende da Selinunte a Gela, si prepara a trascorrere le festività natalizie con tanti eventi e momenti di svago e divertimento.

Imperdibile la tappa a San Leone, località balneare di Agrigento, per ammirare gli alberi di Natale in spiaggia, che sono stati posizionati per realizzare dei magnifici set fotografici al tramonto.

Una tradizione che si ripete ogni anno sul lungomare delle Dune, al Porticciolo turistico e in piazzale Giglia.

Altro appuntamento alla Scala dei Turchi per la tradizionale rievocazione della Natività, dalle 10,30 del 21 dicembre: un presepe vivente che viene riproposto ogni anno lungo la magnifica scalinata naturale di marna bianca, scolpita dal mare e dal vento. 

La tradizione sarà rispettata anche a Capodanno, sempre alla Scala dei Turchi con il primo bagno dell’anno assieme a Babbo Natale.

Il 31 dicembre nell’ambito degli eventi di Destinazione Agrigento, nella piazza della Stazione centrale della Città dei Templi è atteso Achille Lauro per uno special dj set.

Lo abbiamo visto protagonista sul palco dell’Ariston di Sanremo e all’Eurovision. Icona, punkrocker, popstar, capace di scardinare ogni stereotipo di genere, sempre pronto a rinnovarsi, incanterà il pubblico per la prima volta ad Agrigento.

Si succederanno sul palco di piazza Marconi anche artisti siciliani, tra i quali l’amatissimo cantautore Lello Analfino.

Tutti gli eventi rientrano nel programma di valorizzare e promozione della Costa del Mito con il sostegno del Ministero del Turismo e dell’assessorato Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana.per maggiori info sulla Costa del Mitoclicca qui


Melina Cavallaro
melina@freetrade.it
Uff. stampa & Promozione FREE TRADE Roma 
Via Piave 74 – 00198 Roma – www.freetrade.it  Skypecavallaro.melina

Palermo, Loggiato di San Bartolomeo: Da oggi “I LOVE LEGO” la mostra che ha entusiasmato oltre 1 milione di visitatori nelle sue tappe in giro per il mondo

I LOVE LEGO,

la mostra che ha già visto oltre 1 milione di visitatori nelle sue tappe in giro per il mondo, dal 20 dicembre è ospitata all’interno dello splendido Loggiato di San Bartolomeo di Palermo.

Tra magnifici diorami – che incantano tanto i bambini quanto gli adulti – costruiti con oltre 1.000.000 di mattoncini assemblabili, la mostra racconta l’incredibile evoluzione di quello che, da giocattolo tra i più comuni e conosciuti, si è trasformato negli anni in vera e propria opera d’arte.

La mostra è stata aperta al pubblico il 20 dicembre dalle ore 15.00.

Nel capoluogo siciliano – dal 20 dicembre 2022 al 4 giugno 2023, al Loggiato di San Bartolomeo di Palermo – è aperta I LOVE LEGO, la mostra dei record che ha già visto oltre 1 milione di visitatori nelle sue tappe in giro per il mondo. Promossa dalla Fondazione Sant’Elia e organizzata da Piuma in collaborazione con Arthemisia per la comunicazione, I LOVE LEGO è una mostra pensata per sognare, divertirsi e riscoprire il proprio lato ludico e creativo scrutando tra i dettagli di interi mondi in miniatura.
Con il patrocinio dell’Assessorato regionale del turismo, sport e spettacolo; Città Metropolitana di Palermo, Comune di Palermo.

Decine di metri quadrati di scenari interamente realizzati con mattoncini LEGO® andranno a comporre vere e proprie opere di architettura e ingegneria: dalla città contemporanea ideale alle avventure leggendarie dei pirati, dai paesaggi medievali agli splendori dell’Antica Roma, ricostruiti e minuziosamente progettati coi moduli più famosi al mondo.

Milioni di mattoncini ma non solo. Tra 6 fantastici diorami costruiti grazie alla collaborazione di un gruppo di appassionati collezionisti privati, al Loggiato di San Bartolomeo tante installazioni rendono la mostra unica.

Infatti, a far da cornice ai minimondi Lego e “invadendo” gli stessi diorami, le simpaticissime vignette comiche ideate da “Legolize” (pagina umoristica che crea installazioni utilizzando proprio i LEGO) accompagneranno i visitatori a dimostrare quanto dei semplici mattoncini siano entrati – anche per un solo momento – a far parte della vita di ciascuno e siano in grado di “creare arte a 360°”.
Fondata da tre ragazzi – Mattia Marangon, Samuele Rovituso e Pietro Alcaro – la pagina Legolize è nata nel 2016 e attualmente conta più di mezzo milione di fan su Instagram e altrettanti su Facebook.
Inoltre, lungo il percorso di mostra saranno presenti anche gli oli ispirati a grandi capolavori della storia dell’arte reinterpretati e trasformati in “uomini lego” dall’artista contemporaneo Stefano Bolcato: unendo la sua passione per i LEGO e la sua arte – attraverso una tecnica pittorica ad olio – crea forme di assemblaggio ispirate in particolare modo dal “magnetismo” dei ritratti rinascimentali.

La mostra I LOVE LEGO è un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati, per le famiglie e per i più piccoli, che potranno passare una giornata da protagonisti in un’atmosfera magica e divertente che ha come protagonista quei mattoncini “prodigiosi” che ogni anno fanno giocare oltre 100 milioni di persone.

La mostra non è direttamente sponsorizzata da LEGO ed è realizzata grazie ad alcuni dei più grandi collezionisti del mondo.

“Per Palermo e per la Fondazione Sant’Elia è un’occasione e un privilegio poter fare da cornice alla mostra “I Love Lego”, come dimostrano i numeri di visitatori dell’esposizione nelle tappe in giro per tutto il mondo. Stiamo parlando di un gioco senza tempo, che spesso diventa opera d’arte, che unisce diverse generazioni di appassionati. Per questo, sono convinto del successo che avrà la mostra in termini di visite, in particolare bambini con i propri genitori”, così dichiara il Sindaco di Palermo e Presidente della Fondazione Sant’Elia, Roberto Lagalla.

Antonio Ticali, Sovrintendente Fondazione Sant’Elia: “L’idea che ha animato questa scelta espositiva è stata quella di realizzare momenti di divertimento rivolti alle famiglie; riscoprire il piacere di stare insieme, bimbi, ragazzi ed adulti, rinunciando per qualche ora ai cellulari ed ai videogiochi. Allenare la creatività durante l’infanzia, ideando e costruendo mondi fantastici, è un potente strumento al servizio dello sviluppo dei più piccoli. E per i bambini ed i ragazzi c’è un mezzo per eccellenza per tenere in esercizio tale capacità, rendendola anche il più possibile divertente: il gioco. In un tripudio di colori e prospettive che incanta tanto i bambini quanto gli adulti, I LOVE LEGO, racconta l’incredibile trasformazione di quello che, da giocattolo tra i più comuni e conosciuti, si è trasformato negli anni in vera opera d’arte, strumento pedagogico e di formazione, di recente, impiegato persino da Start up e Case automobilistiche.
La mostra mette in rete la Città di Palermo con Napoli e Milano, che nell’anno in corso, per la celebrazione dei 90 anni dalla creazione dei famosi cubetti colorati, hanno organizzato molteplici iniziative aventi come tema “il gioco”.

La mostra aprirà al pubblico martedì 20 dicembre a partire dalle ore 15.00; per il primo giorno, accesso riservato solo a coloro che hanno acquistato il biglietto in prevendita.


I DIORAMI
Classic Space

Ideato e progettato da uno dei più grandi collezionisti al mondo di set e pezzi originali della serie
Anni ‘80 Lego® Classic Space, Massimiliano Valentini, il grande diorama “Spazio” riproduce un
insediamento minerario lunare. In questo futuristico scenario l’uomo si avvale dell’aiuto di
astronavi, droidi e macchinari per la ricerca di nuove risorse. La sua realizzazione è in continuo
divenire in quanto di volta in volta si arricchisce di nuovi elementi unici e irripetibili creati dal
costruttore che trae ispirazione oltre che dalla serie originale anche dalle più importanti saghe di
fantascienza cinematografiche.
Grande Diorama City e il Porto
Il Grande Diorama City – work in progress dal 2016 – è la massima espressione del tema cittadino
rappresentato da costruzioni uniche e irripetibili, realizzate interamente con mattoncini originali e
utilizzando sia tecniche di costruzione tradizionali sia tecniche anticonvenzionali: 200.000 pezzi.
I costruttori progettano e realizzano indipendentemente le loro opere usando ispirazioni e stili
diversi, utilizzando schizzi, disegni tecnici ma anche software di progettazione assistito dedicati ai
mattoncini Lego. La collezione di queste creazioni viene arricchita costantemente da nuove opere
composte da migliaia di mattoncini e ricche di particolari.
L’assetto urbano viene definito usando software CAD più convenzionali; si delineano così i
quartieri del centro storico, tratte ferroviarie, zone verdi e aree ricreative.
Completa l’installazione della City un fantastico Porto che nasce da un progetto di Andrea Battaglia
che riproduce una porzione del porto antistante la città; i grandi palazzi si stagliano sul lungo molo
dove approdano gli yacht delle celebrità e i motoscafi dei cittadini che si concedono un giorno di
svago godendosi il mare.
Tra le navi più belle spiccano il catamarano “Queen Mary” da 3800 pezzi, il “Nemesi” (quello con la
chiglia verde) da 3100 pezzi e il colossale “Prince Marie” (tutto nero) da 2900 pezzi.
Roma e i fori imperiali – Il foro di Nerva
Antonio Cerretti con un diorama di 80.000 mattoncini fa il Foro di Nerva o Transitorio, uno dei fori
definiti come imperiali, un insieme di monumentali piazze che costituivano il centro della città di
Roma in epoca imperiale. Iniziato dall’imperatore Domiziano, fu inaugurato dal suo successore
Marco Cocceio Nerva nel 97 d.C.
La pianta del Foro di Nerva fu condizionata dallo spazio disponibile tra i complessi precedenti: la
piazza ebbe una pianta stretta e allungata. Al centro del foro era presente il tempio di Giano,
realizzato come arco quadrifronte. All’estremità la piazza era dominata da un tempio dedicato a
Minerva dietro al quale era posizionata la Porticus Absidata, un ingresso monumentale all’area dei
fori dal quartiere limitrofo. Il lato breve opposto al tempio, a ridosso del Foro Romano, aveva pianta
curvilinea. Su questo lato doveva esistere un ingresso dal Foro Romano, forse identificabile con
l’Arcus Nervae citato in alcune fonti medioevali.
Pirati
È ispirato alle avventure leggendarie dei lontani mari caraibici.
Le opere contenute hanno richiesto svariati tentativi e modifiche, di natura sia stilistica che
strutturale.
L’atollo di origine vulcanica è ritenuto il posto perfetto per nascondere i tesori di mille scorribande
mentre gli indigeni sono pronti a difendere il proprio territorio. I gendarmi sapendolo, sono
appostati per recuperare il bottino e imprigionare i malviventi.
Il kraken, mostro marino leggendario dalle dimensioni abnormi (5.350 pezzi) è stato progettato
interamente in digitale con successive modifiche estetico/strutturali.
Il mito di questo animale leggendario – che infestava gli incubi dei marinai di tutto il mondo, di
dimensioni abnormi, generalmente immaginato come un gigantesco cefalopode tipo calamaro con
tentacoli così lunghi da avvolgere una nave – si è sviluppato soprattutto fra il Seicento e
l’Ottocento. La nave pirata Sea Reaper è ispirata alla famosa nave HMS Victory, un vascello di
prima classe, a tre ponti da 104 cannoni della Royal Navy, costruita negli anni 1760. La paratia
laterale è apribile, al fine di mostrare i ponti e le cabine arredate.
La nave pirata Snake Wing è di libera ispirazione e presenta ponte e cabine arredate. Le vele e i
cordami sono realizzati con pezzi originali presi dai set della serie “Pirates”.
Nido dell’aquila
Ispirato alla saga A Song of Ice and Fire dello scrittore americano George R.R. Martin e alla
pluripremiata serie tv Game of Thrones, l’inespugnabile roccaforte di Nido dell’Aquila (The Eyrie) è
la residenza della casata Arryn, protettrice dell’est.
Lo spettacolare progetto (circa 300.000 di Manuel Montaldo) inizia a prendere corpo nella mente
del progettista nel 2014 e dopo 2 anni di intenso lavoro viene esposta per la prima volta al Lucca
Comics and Games 2016 tra lo stupore del pubblico.
Lo scenario, a cui continuano ad aggiungersi nuovi dettagli anno dopo anno, occupa una
superficie di quasi 3 metri quadrati, mentre la sommità del castello raggiunge 1,80 m di altezza.
Per la sua realizzazione sono stati utilizzati oltre 300.000 pezzi reperiti in oltre 3 anni di ricerca.
Grande Diorama Castello
Il diorama medievale nasce da un’idea di Marco Cancellieri e Jonathan Petrongari nel lontano
2011; partecipa alla costruzione anche Marcello Amalfitano. 250.000 pezzi soggetti a numerosi
cambiamenti nel corso degli anni. Del progetto iniziale è rimasta soltanto l’imponente città
fortificata che sorge nella parte sud; tutto il resto è stato costruito tra il 2013 e il 2015.
Questo diorama può raggiungere la superfice record di 27 metri quadrati.
Partendo da Sud troviamo una piccola foresta abitata dai Forestman e un piccolo forte dei Black
Falcons (personaggi della serie originale Lego® Classic Castle), la città fortificata sviluppata
intorno alla Basilica. Da questa parte il sentiero porta a un piccolo villaggio e all’entrata della
foresta.
Oltre la foresta il villaggio alle porte di Winterfell, dimora della casata Stark, ultimo castello
presente nel profondo Nord ispirato alla serie tv Game of Thrones. Nel Castello il giardino con
l’Albero Cuore.

Sede
Loggiato di San Bartolomeo
Via Vittorio Emanuele, 25
90133 – Palermo (PA)

Date al pubblico
20 dicembre 2022 ore 15.00 (solo per possessori di biglietto acquistato in prevendita)
21 dicembre sino a 4 giugno 2023 (biglietteria attiva anche in loco)

Orario apertura
dal martedì alla domenica 10.00 – 20.00
(ultimo ingresso ore 19.00)
Lunedì chiuso

Biglietti
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Sarà JDL la nota street artist olandese a realizzare il primo murale sul Serpentone di Roma per Street Art for Rights Forum Festival

Street art for Rights Forum Festival:

in arrivo a Roma un imponente murale di 40 metri realizzato dalla street artist olandese JDL

La street art per il sociale sbarca in Europa

con un nuovo progetto triennale che vedrà coinvolte anche Francia e Grecia

Prima tappa a Corviale (Roma) dove fino al 22 dicembre l’artista olandese JDL realizzerà un grande murale di 40 metri sul famoso Serpentone

Street Art for Rights si è affermato in questi anni sempre di più come un punto di riferimento per la street art in Italia con oltre 30 opere realizzate a Roma nei quartieri periferici di Corviale e Settecamini creando due musei a cielo aperto e nel Lazio tra CassinoFiumicino e Latina.

Il traguardo più grande, però, è arrivato quest’anno con il riconoscimento dell’Unione Europea nell’ambito del Programma Europa Creativa che inaugura un nuovo ciclo triennale di opere e iniziative legate alla street art che varcheranno i confini Italiani per raggiungere la Francia, grazie all’associazione Pick Up Production, e la Grecia con l’associazione Anazitites Theatrou.

Il festival di street art ideato e diretto da Giuseppe Casa, curato da Oriana Rizzuto per MArteGallery e prodotto dall’Associazione Culturale ARTmosfera è nato come progetto speciale della Biennale MArteLive nel 2014 e in questi 8 anni ha sviluppato un percorso condiviso sul territorio coinvolgendo associazioni e realtà territoriali con il doppio scopo di rivitalizzare il tessuto sociale e migliorare lo spazio urbano fondendo insieme la promozione di valori sociali importanti attraverso l’arte urbana. Questo percorso ora si apre a una dimensione europea e internazionale che riserverà molte sorprese.

In questi giorni si svolgerà il gran finale, iniziando dal progetto Street Art for Rights Forum Fest che offrirà un ricco programma dal 17 al 18 dicembre. L’evento più atteso sarà l’inaugurazione il 22 dicembre dell’imponente murale di 40 mt realizzata da JDL nella parete Nord-Est del Serpentone, che attualmente è in corso d’opera.

Infatti, fino al 22 dicembre 2022 la nota street artist olandese JDL (Judith de Leeuw) realizzerà un imponente murale di 40 mt nella parete Nord-Est del palazzone di Corviale, il famoso “Serpentone”.

Sarà un’opera faraonica – forse una delle più grandi della città – e godrà di una visibilità internazionale. Nessuno è riuscito fino ad oggi a realizzare un’opera sul Serpentone di Corviale e sarà proprio JDL a riuscirci grazie a Street Art For Rights e il prezioso contributo del team di MArteGallery che in questi anni ha fatto, attraverso il MArteLive System, da incubatore per il progetto e da supporto operativo e creativo per il suo sviluppo.

Su questo prospetto edilizio sarà dipinto il murale
di JDL la nota street artist olandese

Con il suo stile capace di tradurre le emozioni con realismo e poesia, JDL è da sempre impegnata a diffondere messaggi sociali attraverso la street art, lavorando su temi come LGBTQIA+, razzismo e salute mentale, raccontandole sui muri del mondo con attenzione e lirismo, grazie al suo inconfondibile tratto.

L’idea per il muro di Corviale è quella di un’immagine di una donna coperta di olio, simile agli uccelli incastrati dal petrolio nel mare a causa dell’inquinamento e dell’irresponsabilità dell’uomo. Da un lato del muro la donna sarà ritratta mentre lotta, dall’altro lato invece troverà il successo, pulendosi dall’olio e volando. L’immagine realizzata da JDL prende spunto dal mito di Icaro: metaforicamente la crisi climatica sembra paragonabile al significato originale del racconto mitologico. 

La società moderna sta percorrendo un cammino fatale e autodistruttivo, proprio come fece Icaro per fuggire dal labirinto del Minotauro: non curante degli avvertimenti del padre Icaro volò troppo in alto facendo sciogliere la cera che teneva unite le sue ali e precipitando in mare. L’opera di JDL avrà una durata temporanea di circa due anni, in quanto il Palazzone è interessato dalle attività di ristrutturazione del PNRR; in questo arco di tempo però, prima che verrà distrutta, sarà trasformata in NFT, in modo che possa comunque continuare ad essere visibile e vivere in rete nel mondo digitale della blockchain. I ricavati dalla vendita dell’opera saranno devoluti in beneficenza nello stesso quartiere.

JDL – specializzata in grandi superfici e muri importanti, con un’identità artistica riconosciuta e riconoscibile in tutto il mondo – è una giovane e brillante artista, attiva e conosciuta per il suo impegno nel sociale e soprattutto verso le donne e i più deboli. Nata e cresciuta ad Amsterdam, Judith de Leeuw ha iniziato all’età di quindici anni a realizzare graffiti sui muri della capitale olandese, raggiungendo la notorietà con il monumentale murale dedicato ad Amy Winehouse. Da quel momento, JDL è diventata famosa in tutto il mondo, lavorando in decine di paesi diversi e raccogliendo sempre più successo con la sua arte, che dalle strade della capitale olandese l’ha portata a quotazioni da capogiro.

Grazie al patrocinio del Municipio XI, al presidente Gianluca Lanzi e alla giunta, ai comitati e alle associazioni di quartiere, ai partner Roma Best Practice e Mitreo Iside, al centro Nicoletta Campanella e ai partner tecnici MinguzziBricoferSikkens per il loro contributo.


I PARTNER DEL PROGETTO EUROPEO

Artmosfera (IT)

Dal 2007 ad oggi, Artmosfera ha contribuito alla direzione artistica, all’organizzazione e alla logistica del Festival di Arti di Strada TolfArte, organizzato dalla Comunità Giovanile di Tolfa (RM) e ha collaborato con la Comunità Giovanile di Roviano (RM) con cui Artmosfera ha organizzato numerosi eventi sul territorio legati alla cultura urbana. Nel 2009, su incarico del XV Municipio del Comune di Roma, Artmosfera ha organizzato l’evento di presentazione delle candidature per il Consiglio dei Giovani. Nel 2010, con il contributo dell’Assessorato alle Politiche Culturali della Provincia di Roma, Artmosfera ha realizzato la rassegna multidisciplinare ArteLive Project nei centri storici di Cerveteri, Carpineto Romano e Roviano. Dal 2012 ad oggi, con il contributo della Regione Lazio, è stato realizzato il progetto “Dialogo e creatività artistica”, un percorso tra arte e intercultura che comprende attività quali mostre, eventi multidisciplinari, concorsi, laboratori, pubblicazioni. Nel 2015 Artmosfera ha organizzato le “Briciole di Rock” per le vittime del terremoto di Amatrice (evento di beneficenza presso il Planet Club di Roma).

Corviale Urban Lab: Da 10 anni Artfmosfera organizza Corviale Urban Lab, un progetto nato per attuare un reale coinvolgimento degli abitanti di Corviale, quartiere di Roma, nella rigenerazione culturale della loro realtà quotidiana. Il progetto ha studiato il territorio, sperimentato nuove modalità di coinvolgimento e rafforzato le relazioni con le realtà del quartiere.

Street art per RIGHTS Italia: Artmosfera è stata partner istituzionale di “Street Art for RIGHTS Italia”, un progetto artistico quadriennale incentrato sull’arte realizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale Mitreo Iside e l’Associazione Culturale Ammuriliberi che ha creato un totale di sette nuove opere di street art su sette diversi muri rispettivamente quattro a Cassino, uno a Latina e uno a Settecamini. Durante la realizzazione del progetto, sono stati organizzati diversi incontri aperti e workshop che hanno coinvolto la popolazione locale a partecipare a diversi momenti di discussione, inizialmente pensati e programmati accanto al cantiere creativo locale, su temi legati ai diritti umani e alla sostenibilità.

Pick Up Production (FR)

Dal 2017, Pick Up Production lavora sul tema dell’apertura e dell’accoglienza, nell’ambito del progetto Transfert, organizzando azioni in direzione dei centri rom e sociali del proprio territorio. L’associazione vuole contribuire alla riduzione delle disuguaglianze e riflettere su soluzioni innovative per ridurre la discriminazione. La sua azione vuole essere riproducibile a qualsiasi tipo di organizzazione e su qualsiasi territorio. Pick Up Production intende collaborare con professionisti e organizzazioni specializzate nelle minoranze interessate, affinché le proposte costruite siano coerenti con le realtà di ciascuno. Desidera alimentarsi in parallelo con le iniziative già realizzate in questo campo. Le competenze di Pick Up Production sono: Progettazione di progetti ed eventi culturali; Mediazione artistica e culturale; Competenza artistica nell’hip hop; Ricerca.

Anazitites Theatrou (EL)

I progetti più rilevanti di Anazitites Theatrou in relazione alla proposta StreetArt for RIGHTS sono:

Fix Small Art KA2 – esaminare diversi metodi e tecniche artistiche a sostegno delle pratiche di tolleranza sociale e dell’educazione degli adulti per le persone con disabilità di apprendimento e malattie mentali, favorendo il loro empowerment sociale e personale e migliorando le capacità formative dei loro insegnanti.

HEART4ART “Heart 4 Arts!” (H4A!): uno scambio giovanile internazionale a Salonicco. 46 giovani provenienti da Grecia, Cipro, Croazia, Polonia, FYROM e Romania hanno spiegato che i diritti umani sono violati ogni giorno, ovunque.

3° festival Select Respect. Anazitites theatrou è membro della rete e uno degli organizzatori. Si tratta di una rete informale di organizzazioni che si uniscono in uno sforzo comune per combattere la discriminazione basata sul genere, il colore della pelle, il background razziale, l’identità sessuale, il credo religioso e politico.

Il Cassandra Project ΦΙΞ residenza // Il Cassandra Project è un progetto artistico antidisciplinare che mira a suscitare una conversazione e una riflessione più profonda sui temi della violenza di genere, della discriminazione sessuale e delle condizioni sociali che operano per mettere a tacere i corpi femminili e queer.

Il progetto è realizzato con il contributo dell’Unione Europea nell’ambito del Programma Europa Creativa e di Città Metropolitana di Roma Capitale, con il Patrocinio del Municipio XI di Roma Capitale e in collaborazione con MArteSocial, MArteGallery, Galleria di arte contemporanea Mitreo, Brico Center, Sikkens, Roma Best Practices Award, Minguzzi SRL.

MArteGallery 

Il web abbatte barriere. Anche le più resistenti, tra cui ci sono sicuramente quelle del collezionismo d’arte, uno dei mondi da sempre più chiusi e inaccessibili ai più. Ma nel dilagante processo di democratizzazione o commercializzazione che la rete ha messo in atto, è entrata ormai stabilmente anche questa realtà.
Sono sempre più le gallerie che vendono arte online.
Uno sviluppo interessante per tutti quelli che hanno sempre voluto (o già lo fanno) mettersi in casa un pezzo di un artista affermato o di un talento che un domani potrebbe diventarlo.
MArteGallery è uno spazio virtuale dedicato all’esposizione di opere artistiche in ogni campo (fotografia, pittura, scultura, grafica, etc.), l’obiettivo principale è la diffusione della cultura con possibilità di acquistare le opere esposte.
MArteGallery è la prima “etichetta dell’arte” dedicata agli emergenti e alle gallerie che rappresentano quelli già conosciuti

MArteGallery offre management e consulenze di comunicazione ma anche supporto, conoscenza e strumenti per operare nel mondo dell’arte contemporanea.

MArteSocial

MArteSocial è un nuovo progetto dell’Associazione Officine per lo Sviluppo Onlus in partnership con l’Associazione Culturale Procult da anni impegnata nell’organizzazione di eventi culturali come MArteLive che hanno sempre avuto una forte vocazione sociale insita nel proprio DNA.

MArteSocial è un incubatore incentrato sulla risoluzione di problematiche sociali attraverso progetti artistico-culturali che possano generare un impatto positivo sugli abitanti dei quartieri meno sviluppati che vertono in condizioni di disagio ed emarginazione. 

L’azione nasce dall’ispirazione. MArteSocial stimola l’attivazione dei giovani NEET proponendo occasioni di scoperta di passioni e talenti. I giovani coinvolti sono incentivati a valorizzare potenzialità inespresse e a riprendere in mano il loro futuro. 

Tramite le attività e i progetti realizzati, che toccano settori di notevole interesse e curiosità per la maggior parte dei ragazzi della fascia d’età coinvolta, MArteSocial si prefigge di:

attivare progettualità dal basso, generate dalle spinte del quartiere e con l’attivazione dei giovani;

– attirare giovani, individuare i loro obiettivi e il talento con il supporto di educatori, tutor, psicologi e volontari con esperienza pregressa nel settore, in percorsi di motivazione e approfondimento personalizzati, individuali e collettivi;

– riconoscere, supportare e valorizzare le competenze e potenzialità spesso inespresse dei NEET in questi ambiti;

– informare e comunicare su tematiche importanti per lo sviluppo sostenibile, sia a livello istituzionale che per sensibilizzare l’opinione pubblica;

– far uscire i NEET dalla propria condizione di emarginazione, attivare il loro inserimento lavorativo ed evitare così di cadere in situazioni di chiusura sociale, in alcuni casi abbinati all’abuso di alcol e droghe, fino ad arrivare al coinvolgimento nella criminalità organizzata; 

– stimolare e incentivare ogni giovane a riprendere in mano il suo futuro.


INFO:
www.streetartforrights.it
www.streetartforrights.eu 
www.martegallery.it 
www.martesocial.org

UFFICIO STAMPA – MArtePlus – Agenzia di Comunicazione
Francesco Lo Brutto
Responsabile Marketing & Comunicazione
francesco.lobrutto@marteplus.it
+39 331.4332700

Culturalia

UFFICIO STAMPA ESTERO – Culturalia
Norma Waltmann
mob: +39-392-2527126
email: info@culturaliart.com

Settore Musei Civici Bologna: Orari di apertura festività natalizie e mostre aperte dal 24 dicembre 2022 al 6 gennaio 2023

Settore Musei Civici Bologna
Gli orari di apertura straordinaria e le mostre temporanee aperte dal 24 dicembre 2022 al 6 gennaio 2023.

Con le sue giornate tradizionalmente dedicate al riposo, il periodo delle festività natalizie è tra i più propizi per dedicarsi all’arte e alla cultura. Per ampliare le possibilità di fruizione del ricco patrimonio storico-artistico, dal 24 dicembre 2022 al 6 gennaio 2023 le sedi dei musei civici si faranno ancora più accoglienti verso cittadini e turisti con aperture straordinarie in tutti i giorni i giorni festivi, ad eccezione di Natale.
Per la prima volta apertura in via straordinaria per tutte le sedi, con esclusione del Museo del Patrimonio Industriale, anche nell’intera giornata di Capodanno.
Ampia e variegata la proposta tra cui scegliere, con l’offerta espositiva di collezioni permanenti e mostre temporanee dall’archeologia all’arte antica, dai linguaggi del contemporaneo alla storia dell’industria bolognese del Novecento, a due mostre incentrate sull’opera e la figura di Giorgio Morandi.
Di seguito gli orari di apertura osservati nei giorni festivi nelle singole sedi e le mostre temporanee aperte.
Nei restanti giorni compresi nello stesso periodo, i musei osservano i consueti orari di apertura, consultabili sul sito www.museibologna.it.
Si consiglia la prenotazione dei biglietti di ingresso sul sito Mida Ticket: https://www.midaticket.it/eventi/musei-civici-di-bologna.


ORARI DI APERTURA STRAORDINARIA E GIORNI FESTIVI

Sabato 24 dicembre 2022  (Vigilia di Natale)

Museo Civico Archeologico (via dell’Archiginnasio 2) ore 10.00 – 14.00
Museo Civico Medievale (via Manzoni 4) ore 10.00 – 14.00
Collezioni Comunali d’Arte (Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6) ore 10.00 – 14.00
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini (Strada Maggiore 44) ore 10.00 – 14.00
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna (via Don Minzoni 14) ore 10.00 – 14.00
Museo Morandi (via Don Minzoni 14) ore 10.00 – 14.00
Casa Morandi (via Fondazza 36) chiuso
Museo per la Memoria di Ustica (via di Saliceto 3/22) ore 10.00 – 14.00
Museo internazionale e biblioteca della musica (Strada Maggiore 34) ore 10.00 – 14.00
Museo del Patrimonio Industriale (via della Beverara 123) ore 10.00 – 14.00
Museo civico del Risorgimento (Piazza Carducci 5) ore 10.00 – 14.00

Domenica 25 dicembre 2022 (Natale)
chiusura di tutte le sedi

Lunedì 26 dicembre 2022 (Santo Stefano)
Museo Civico Archeologico (via dell’Archiginnasio 2) ore 10.00 – 20.00
Museo Civico Medievale (via Manzoni 4) ore 10.00 – 19.00
Collezioni Comunali d’Arte (Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6) ore 10.00 – 18.30
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini (Strada Maggiore 44) ore 10.00 – 18.30
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna (via Don Minzoni 14) ore 10.00 – 19.00
Museo Morandi (via Don Minzoni 14) ore 10.00 – 19.00
Casa Morandi (via Fondazza 36) chiuso
Museo per la Memoria di Ustica (via di Saliceto 3/22) chiuso
Museo internazionale e biblioteca della musica (Strada Maggiore 34) ore 10.00 – 19.00
Museo del Patrimonio Industriale (via della Beverara 123) ore 10.00 – 18.30
Museo civico del Risorgimento (Piazza Carducci 5) ore 10.00 – 18.00

Sabato 31 dicembre 2022

Museo Civico Archeologico (via dell’Archiginnasio 2) ore 10.00 – 14.00
Museo Civico Medievale (via Manzoni 4) ore 10.00 – 14.00
Collezioni Comunali d’Arte (Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6) ore 10.00 – 14.00
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini (Strada Maggiore 44) ore 10.00 – 14.00
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna (via Don Minzoni 14) ore 10.00 – 14.00
Museo Morandi (via Don Minzoni 14) ore 10.00 – 14.00
Casa Morandi (via Fondazza 36) chiuso
Museo per la Memoria di Ustica (via di Saliceto 3/22) ore 10.00 – 14.00
Museo internazionale e biblioteca della musica (Strada Maggiore 34) ore 10.00 – 14.00
Museo del Patrimonio Industriale (via della Beverara 123) ore 10.00 – 14.00
Museo civico del Risorgimento (Piazza Carducci 5) ore 10.00 – 14.00

Domenica 1 gennaio 2023 (Capodanno)
Museo Civico Archeologico (via dell’Archiginnasio 2) ore 12.00 – 20.00
Museo Civico Medievale (via Manzoni 4) ore 10.00 – 19.00
Collezioni Comunali d’Arte (Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6) ore 10.00 – 18.30
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini (Strada Maggiore 44) ore 10.00 – 18.30
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna (via Don Minzoni 14) ore 10.00 – 19.00
Museo Morandi (via Don Minzoni 14) ore 10.00 – 19.00
Casa Morandi (via Fondazza 36) ore 10.00 – 13.00 / 14.00 – 17.00
Museo per la Memoria di Ustica (via di Saliceto 3/22) ore 10.00 – 18.30
Museo internazionale e biblioteca della musica (Strada Maggiore 34) ore 10.00 – 19.00
Museo del Patrimonio Industriale (via della Beverara 123) chiuso
Museo civico del Risorgimento (Piazza Carducci 5) ore 10.00 – 18.00

Venerdì 6 gennaio 2023 (Epifania)
Museo Civico Archeologico (via dell’Archiginnasio 2) ore 10.00 – 20.00
Museo Civico Medievale (via Manzoni 4) ore 10.00 – 19.00
Collezioni Comunali d’Arte (Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6) ore 10.00 – 18.30
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini (Strada Maggiore 44) ore 10.00 – 18.30
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna (via Don Minzoni 14) ore 10.00 – 19.00
Museo Morandi (via Don Minzoni 14) ore 10.00 – 19.00
Casa Morandi (via Fondazza 36) chiuso
Museo per la Memoria di Ustica (via di Saliceto 3/22) ore 9.30 – 13.30
Museo internazionale e biblioteca della musica (Strada Maggiore 34) ore 10.00 – 19.00
Museo del Patrimonio Industriale (via della Beverara 123) ore 10.00 – 18.30
Museo civico del Risorgimento (Piazza Carducci 5) ore 10.00 – 18.00


Elisa Maria Cerra – Silvia Tonelli
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Roma, Torre degli Annibaldi: Per il Rebirth Day 2022 la performance Visualizzazione di un angelo di Barbara Lalle

Visualizzazione di un angelo – ph @roberto cavallini

Rebirth Day 2022

Visualizzazione di un angelo 
Performance di Barbara Lalle 

A cura di Michela Becchis, Edoardo Marcenaro, Roberta Melasecca

21 dicembre 2022 ore 16.00

Torre degli Annibaldi

Piazza S. Pietro in Vincoli 7 – Roma

Mercoledì 21 dicembre 2022 alle ore 16.00, giorno del solstizio d’inverno, per il Rebirth Day 2022, la Torre degli Annibaldi, sede dell’ANTA Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente, ospiterà Visualizzazione di un angelo, performance di Barbara Lalle a cura di Michela Becchis, Edoardo Marcenaro e Roberta Melasecca, questi ultimi Ambasciatori Rebirth Project / Terzo Paradiso Cittadellarte – Fondazione Pistoletto ONLUS. 

Della performance scrivono i tre curatori

“Una giacca a vento rotta da cui escono piume bianche. Quando Barbara mi racconta come da un semplice oggetto nasce l’idea della sua performance “Visualizzazione di un angelo”, penso alle parole di Chesterton: “la ragione per cui gli angeli sanno volare è che si prendono con leggerezza”. Di questi tempi quanto abbiamo bisogno dell’empatia immediata di persone come Barbara, che ci invitino a prenderci con leggerezza per affrontare una quotidianità ogni giorno più pesante? Un primo riscontro possiamo averlo dalla attenzione che viene oggi prestata alla sfera personale nel mondo del lavoro, con la promozione di valori che fino a ieri erano considerati disvalori. Un esempio? Dedicarsi ad “altro” veniva visto come “distrazione”, mancanza di dedizione alla propria sfera professionale, senza capire come “altro” in realtà apportasse un notevole miglioramento non solo sul piano motivazionale e relazionale, ma soprattutto alle capacità creative e innovative di ciascuno di noi. Oggi l'”altro” viene finalmente valorizzato e reso parte integrante del nostro lavoro: chi ha una passione, sportiva o culturale che sia, viene invitato a condividerla per vivere un momento di spensieratezza. […] Ma forse oggi anche un po’ di vaghezza e abbandono al caso ci potrebbero aiutare, mentre osserviamo le piume che Barbara lancia dall’alto di una terrazza, in parte fuoriuscite da quella giacca a vento rotta, in parte da lei realizzate su carta bianca con la scritta di alcune parole.” (dal testo di Edoardo Marcenaro)

“”Forme rivelatrici da lanciare dall’alto di una torre”. Nel 1969 fu questo il sottotitolo scelto da tre straordinari visionari per una performance chiamata “Visualizzazione dell’aria”. I tre visionari erano Bruno Munari, Ugo Mulas e Luciano Caramel. Per l’occasione, Munari costruì uno dei suoi fantastici “progetti” che altro non erano che strisce di carta tagliate in modi diversi e poi lanciati da una torre  di Como e tra i punti fondamentali del minuzioso progetto c’erano la lettera E “provate anche a fare altre forme”, la lettera F “Ancora (poiché le precedenti non andavano bene) [le “precedenti” quali? n.d.r.]), la lettera G “Queste sì”. In realtà, si progettava l’aria, anzi si progettava la possibilità di ogni persona di vedere nel modo che preferiva che scherzi riesce a fare l’aria. Barbara Lalle ricordava, per cura non per anagrafico, questa fiabesca performance e pensando un po’ a quelle striscioline di carta che si doveva provare a fare in altre forme ha pensato che la trasmissione della libertà da artista ad artista è la più preziosa visualizzazione a cui si può assistere. Quasi come riuscire a vedere un angelo. Ma di quale angelo racconterà mai Lalle? Quale angelo dovremmo vedere? Nella tragedia greca l’ànghelos racconta quello che non si vedrà in scena o perché è accaduto troppo tempo prima o perché è troppo terribile da mostrare, da replicare in un’azione fosse anche simbolica. E in effetti come si potrebbe vedere la trasmissione della visionarietà se non ci fossero le piume? Già perché l’angelo che si dovrebbe vedere c’è, vola sulla performance e racconta di fatti che da un lato sono ormai una sequenza temporale assai lunga e dall’altro sono inenarrabili sul posto e non certo perché, in questo caso, sono troppo terribili, ma perché hanno la stessa sostanza dell’aria. Che pure tutto è meno che vuoto. Nel suo straordinario “Estetica dei visionari”, Henri Focillon, li descrive come quegli artisti “Che ci aiutano a vedere nell’immaginazione un potere di trasfigurazione, che cerca e crea spontaneamente la propria tecnica”. Il grande storico dell’arte insegna cioè ad artiste, artisti e a coloro che li guardano che la visionarietà che ci aiuta a vedere, vedere di più, vedere meglio, vedere più lontano, si trasmette, quasi si dona. “Il fenomeno non è puro: c’è osservazione, ricostruzione, […] evocazione e incastro di immagini” e continua che tutto questo segna “Un punto di partenza per evocazioni che al di là dello spazio e del tempo risvegliano nel suo genio [dell’artista visionario] e dentro di noi i più rari accordi”. Ecco cosa ci racconta questo angelo che versa generoso piume e pensieri! Ci racconta che bisogna avere fiducia nelle visioni dell’arte, quelle che non abbiamo visto, ma che sono parte integrante della storia, e quelle a cui assistiamo, che delle prime sono evocazione e osservazione, ma che poi ne diventano successivo spalancamento verso nuove idee e nuove percezioni del tempo e dello spazio, della poesia e delle emozioni. E noi a guardare dapprima stupiti, inquieti e poi assai più lucidi. L’angelo ci ha raccontato una storia cominciata fuori da noi, fuori da Barbara Lalle e poi continuata tramite lei e chi guarderà il suo lavoro. Trovando assolutamente plausibile e rassicurante la possibilità di vedere con nettezza tanto l’aria quanto gli angeli.” (dal testo di Michela Becchis)

“[…] Ed è proprio tale tradizione, lunga 4000 anni, che ha generato una verità depositata ormai nell’inconscio collettivo: gli angeli sono, ormai, archetipi culturali. Ne sono testimonianza anche i molteplici brani musicali contemporanei, sia italiani e sia stranieri, nei quali l’angelo, spesso, è simbolo di una tensione continuativa verso l’infinito e il metafisico. “Torneranno gli angeli / A sfiorarci l’anima / L’allegria / Saprà tenerci per la mano“, canta Fiorella Mannoia: gli angeli sono l’immagine di una felicità, di un “amore” ritrovato, di un’anima libera dalle reti del quotidiano, impongono la riscoperta di una interiorità dimenticata o tralasciata. Fatti di una natura costitutiva amorosa, per ritornare alle immagini dantesche, gli angeli scompaginano il nostro sistema di pensiero e ci obbligano a ripensare i meccanismi relazionali alla luce di una intima e vivifica energia che può essere ricondotta ai due elementi della triade classica, l’agape (ἀγάπη) – amore disinteressato e spirituale – e la philia (ϕιλία) – sentimento di affezione scambievole che determina il legame sociale. E così l’azione performativa di Barbara Lalle è un gesto semplice: visualizzare chi ormai appartiene al nostro immaginario collettivo, rivelandone i segni all’interno della consistenza dell’aria. Cercando una corrispondenza con la performance di Bruno Munari, Far Vedere L’Aria, parte dell’evento Campo Urbano del 21 settembre 1969 a Como, l’artista ci offre una duplice lettura attraverso un paradigma dialogico. È l’invito alla ricerca di una spiritualità diffusa, alla riscoperta di un rinnovato esperienziale collettivo ma anche il desiderio di intercettare, con la discesa fluttuante, qualcosa o qualcuno che ci protegga, ci guidi e ci ami in mondo incondizionato. Un sentimento di speranza anima la performance, una consapevolezza, una necessità di orientare il percorso della vita e raccoglierne gli aspetti salvifici e liberatori. Ma come nella tradizione cristiana la resurrezione è il risultato di un percorso dal buio alla luce, dalla morte alla vita, l’identificazione con gli angeli è qui determinata da un passaggio attraverso le strettoie e le vicissitudini non sempre felici dell’esistenza. Allora le piume appariranno i resti, quel che rimane del dolore, e nel processo di riconoscimento si scoprirà che ogni essere è angelo di se stesso, caduto dal cielo, rialzato a terra, in mutua relazione con l’altro.” (dal testo di Roberta Melasecca)

Barbara Lalle, terapista per la riabilitazione neurologica post‐traumatica e docente impegnata quotidianamente nell’integrazione delle disabilità gravi, mossa da una “emergenza di dire”, come artista, attraverso le varie forme delle arti visive (pittura, fotografia, video, ecc) e della performance, esplora le modalità in cui disagio, deprivazione, dolore possano essere compresi, narrati, superati. Sperimenta da anni le diverse modalità di arte partecipata, coinvolgendo altri artisti e le comunità locali dove opera. Finalista Premio Adrenalina 2012; finalista Premio Cascella 2015; Premio Città di Soriano 2015; menzione speciale Bridge Art 2018. Performance: 2015. L’arte dell’errore giudiziarioIl labirinto di Icaro involato, MAXXI; Esodi, MACRO. 2016 Rilevazione-Rivelazione; ContattoNon è area per voi, RM; Logos in progress, RM. 2017. M-UNO Interno 14, MACRO; Bautta, Millepiani RM; APRIR-SI, Case Romane del Celio RM; 2018. Burning Home, Tevere Art Gallery; 2019. Buck up and cry!, MACRO; Realtà Istantanee, MACRO; Punto di Partenza, portici di Piazza Vittorio Emanuele II Roma; Più forte, T.A.G. Roma; 2020. Stauros performance itinerante Roma, Ring Giardini di Colle Oppio Roma, Tre cose vuole il campo, Roma; 2021. Templi frondosi, installazione ambientale con Dario Marcozzi, Passo del Furlo Fossombrone (PU); Buck up and cry, installazione multimediale performativa, Festival Todiimmagina 2021; curatela del progetto Cadavere squisito #21, TAG Roma; Habitus, performance Santa Marinella (RM); 2022. Curatela con Roberto Cavallini de Il lato oscuro del desiderio di Senith Genderotica, Zalib Roma; curatela performance Idem di Daniela Carreras e Quest’anno ti scrivo una lettera a mano di Laura Della Gatta, Studio Campo Boario Roma; curatela mostra Think Diverse!, TAG Roma. 

Il Rebirth-day del 21 dicembre, promosso da Cittadellarte – Fondazione Pistoletto ONLUS, è la festa che celebra la giornata della ri-nascita, nella quale cui ognuno di noi si assume l’impegno a collaborare ad una responsabile trasformazione della società nel mondo. Infatti la connotazione fantasiosa di “fine del mondo” attribuita al 21 dicembre 2012 si è prestata, purtroppo, ad assumere senso simbolico nella gravità della situazione in cui si trova l’umanità a questo punto della sua storia. Terzo Paradiso significa, dunque, che alla fine del secondo paradiso, quello artificiale che viviamo oggi, seguente al paradiso naturale, dobbiamo creare il terzo stadio del percorso umano, generando un rapporto equilibrato tra natura e artificio. Il termine “paradiso” proviene dall’antica lingua persiana e significa “giardino protetto”: il nostro giardino è il pianeta Terra, spetta a noi curarlo e proteggerlo. Il simbolo del Terzo Paradiso è la riformulazione del simbolo matematico dell’infinito. I due cerchi opposti si polarizzano nel cerchio centrale che rappresenta il grembo della ri-nascita. Questo simbolo è una prospettiva dell’arte offerta alla società.

L’ANTA Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente è stata costituita in Italia nel 1987 e sono 28 anni che agisce su tutto il territorio nazionale con Sedi Regionali, Provinciali e Comunali. Tra i tanti obiettivi vi sono quelli dedicati alla promozione del miglioramento della Qualità della Vita, dell’Esistenza e del Benessere dell’Uomo attraverso la Conservazione, la Salvaguardia, l’Espansione, il Miglioramento, e la Tutela dell’Ecosistema, dell’Habitat naturale; la Tutela, la Protezione, la Salvaguardia, la Conservazione ed il Miglioramento degli Ecosistemi, delle Specie Animali e Vegetali, anche marini, non ché delle diversità biologiche.


INFO

Rebirth Day 2022
Visualizzazione di un angelo
Performance di Barbara Lalle
A cura di Michela Becchis, Edoardo Marcenaro, Roberta Melasecca
Promosso da Interno 14 next
In collaborazione con ANTA Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente
Promosso da Roberta Melasecca e Edoardo Marcenaro, Ambasciatori Rebirth Project / Terzo Paradiso Cittadellarte – Fondazione Pistoletto ONLUS

Immagine invito: courtesy Roberto Cavallini
21 dicembre 2022 ore 16.00
Torre degli Annibaldi
Piazza S. Pietro in Vincoli 7 – Roma

Contatti

Barbara Lalle
barbix2002@libero.it

Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next
roberta.melasecca@gmail.cominfo@interno14next.it
www.melaseccapressoffice.itwww.interno14next.it

Biblioteca Regionale di Messina -“Gli Studi Innovativi di Giuseppe Rando”

Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” di Messina

Gli Studi Innovativi di Giuseppe Rando

Sala Lettura della Biblioteca
via I Settembre,117-Palazzo Arcivescovile

Mercoledì 21 dicembre 2022
ore 17

Mercoledì 21 dicembre 2022, alle ore 17, presso la Sala Lettura della Biblioteca Regionale Universitaria di Messina, si svolgerà l’evento “Gli Studi Innovativi di Giuseppe Rando”, durante il quale saranno presentati tre volumi del Prof. Rando e segnatamente “Resistere a Messina. Reportages, lettere, racconti e saggi critici”, “Vittorio Alfieri nella cultura e nella letteratura d’Italia e d’Europa.” e “Vittorio Alfieri e il Costituzionalismo. Tra politica, teatro e letteratura”, quest’ultimo lavoro proposto al pubblico in prima assoluta.

L’iniziativa culturale, alla quale presenzierà l’Autore, si aprirà con i Saluti Istituzionali e l’Introduzione della Direttrice della Biblioteca, Dott.ssa Tommasa Siragusa, che fungerà anche da Coordinatrice.

A seguire, il Prof. Orazio Nastasi, già Docente di lettere nei Licei, Docente di Letteratura italiana presso Università della terza età Unitre di Messina, Presidente dell’Associazione culturale “Archimede” di Messina e scrittore relazionerà riguardo al testo “Resistere a Messina. Reportages, lettere, racconti e saggi critici”, già oggetto di una prima presentazione in ambito messinese nel 2021. Il saggio, frutto dell’accorpamento di quattro “librini”, fornisce ai lettori un vero e proprio vademecum di “sopravvivenza” alle intemperie sociali e alle brutture paesaggistico-ambientali, opponendosi al degrado in ogni sua esplicitazione, uno stile di vita da calare nel proprio percorso di esistenza, impugnando l’arma della “resistenza” e con lo sguardo sempre rivolto al futuro, con la coerenza, la tenacia e la perseveranza di quanti, resilienti, “custodiscono, nella mente e nel cuore, un’altra Messina, quella che ha saputo resistere alle pestilenze, alle guerre e ai terremoti risorgendo dalle rovine, senza snaturarsi giammai”.

I lavori proseguiranno con il prezioso contributo della Prof.ssa Paola Radici Colace, già Ordinario di Filologia Classica Unime, sui volumi “Vittorio Alfieri nella cultura e nella letteratura d’Italia e d’Europa” e “Vittorio Alfieri e il Costituzionalismo. Tra politica, teatro e letteratura”.

Il primo racchiude gli Atti del Convegno tenutosi nel 2020 a Messina, presso l’Accademia dei Pericolanti, curato dallo stesso Prof. Rando che, per la pubblicazione, ne firma la presentazione e il capitolo “La lezione di Vittorio Alfieri nella vita e nei ‘pensieri’ di Leopardi”, analizzando quanto della vena patriottica e ideologica dell’Alfieri permei non solo la poesia, ma “tutta la personalità del Recanese”.

“Vittorio Alfieri e il Costituzionalismo”, che questa Biblioteca è lieta di presentare in prima assoluta, corona l’intenso lavoro portato avanti negli anni dall’Autore, con pubblicazioni monografiche e periodiche, l’attività didattica, quella convegnistica e raccoglie, altresì, i più recenti studi alfieriani. L’opera è volta alla conoscenza più in profondità del Costituzionalismo Alfieriano e delle sue transcodificazioni saggistiche, teatrali e letterarie, con l’intento-speranza di coinvolgere un più vasto pubblico di lettori. Individua nella ragione morale lo scopo di argomentare sull’Alfieri, rivedendone le caratteristiche precipue di letterato e politico, diversamente canalizzate prima dell’analisi fatta dallo stesso Rando, diversificandole in toto.

Dal primo volumetto scritto ben quarant’anni addietro, uscito a Roma da Herder editore, e attraverso la produzione successiva sull’Alfieri, Rando approda alla figura calibrata sui principi del Costituzionalismo, capovolgendo ogni teoria precedentemente esposta in ambito letterario: Alfieri lo scrittore più frainteso della nostra letteratura, Alfieri inventore non accreditato della tragedia moderna con le opere drammaturgiche “Saul” e “Mirra”, Alfieri Costituzionalista sulla base della codifica nei suoi trattati dei teorici francesi della seconda metà del Settecento. E’ proprio quel primo volumetto si presentò alla critica del tempo come uno “Scriptum” del tutto “Innovativo”, ben apprezzato da autorevoli studiosi del calibro di Giuseppe Petronio e Arnaldo Di Benedetto, e considerato una lettura talmente importante da guadagnare, perfino, la meritoria ristampa.

Altri qualificati giudizi sanciscono ancora oggi quale indiscusso valore abbia il pensiero del Prof. Rando sull’Alfieri. Il Professore Ordinario di Storia delle Dottrine Politiche a Napoli, Stefano De Luca, nel suo saggio “Alfieri politico”, così si esprime: “fortemente innovativo, sotto molteplici punti di vista. Innovativo nel metodo […], innovativo nella scelta dei temi, […], ancor più innovativo negli esiti interpretativi, giacchè Rando sostiene che il pensiero politico dell’Astigiano si fonda su un insieme di principi ben definiti, esposti (almeno dalla Tirannide) con il vigore logico di un teorema e pienamente iscritti nel filone del costituzionalismo democratico settecentesco.” Il Professore Ordinario di Letteratura Comparata a Bari, Bartolo Anglani, nel suo saggio “La tragedia impossibile” così afferma: “Giuseppe Rando fin dal 1980 aveva affrontato la questione dell’Alfieri ‘politico’[…] aveva sostenuto che egli era ‘il più politico e il più innovativo degli scrittori del suo tempo’ e per un altro ‘un convinto, radicale sostenitore della ‘sovranità della legge’, il più legalitario, forse, degli scrittori italiani di tutti i tempi” e citando il trattato “Della Tirannide” riporta le tesi espresse da Rando: “un’opera in cui l’Alfieri si rivela ‘come il critico più acuto e coraggioso del dispotismo illuminato, di cui mette in luce i limiti storici e istituzionali, non da posizioni astratte, libertarie, nichilistiche o reazionarie, ma tenendosi sul terreno storico del costituzionalismo moderno”.

Il Professore Giuseppe Rando per il quale ben si confà la massima dello stesso Alfieri “Volli, sempre volli, fortissimamente volli” per la costante tenacia spinta fino alla caparbietà nel conseguire mete ragguardevoli di studio e di lavoro, mai dimentico delle umili origini, sagace interprete di verità di vita, dai toni satirici, infuocati ma mai eccessivi, dallo sguardo profondo e l’atteggiamento affabile, aperto alla contesa ma non alla guerra, così scrive in terza persona nella premessa di “Vittorio Alfieri e il Costituzionalismo”: “La pubblicazione di questo e dei suoi precedenti volumi alfieriani dimostra, per altro verso, che nell’Italia democratica, si può resistere, con qualche successo e pagando magari qualche inevitabile scotto, ai deserti che talora ci assediano. E ciò valga come stimolo e incoraggiamento ai giovani capaci, che hanno l’istinto della ricerca e la schiena dritta.”

Curriculum breve del Prof. Giuseppe Rando

Laureato in Lettere Classiche col massimo dei voti e la lode presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Messina, Giuseppe Rando è attualmente appassionato Docente presso Università della Terza età Unitre Messina, è stato professore associato di Lingua e Letteratura Italiana presso la Facoltà di Magistero (poi Facoltà di Scienze della Formazione) e quindi professore ordinario di Letteratura Italiana presso la Facoltà di Scienze della Formazione e presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne (ex Facoltà di Lettere e Filosofia) della stessa Università.

È stato coordinatore del CdL in Scienze della Comunicazione nella Facoltà di Scienze della Formazione, nonché Direttore del Dipartimento di Studi Linguistico-Letterari e della Documentazione Storica e Geografica dell’Università di Messina. Ha insegnato alla SISSIS “Fondamenti storico- epistemologici della Letteratura Italiana” e “Problemi di didattica della Letteratura Italiana”. Ha insegnato “Didattica della Letteratura Italiana” presso il TFA.

È membro del Comitato Scientifico della Fondazione Corrado Alvaro e del Comitato Nazionale per l’Edizione Nazionale dell’Opera Omnia di Federico De Roberto. Fa parte del Comitato Scientifico della rivista “Terzo Millennio”. È componente del Comitato Scientifico del CIS (Centro Internazionale Scrittori della Calabria) in qualità di responsabile della sezione di Italianistica. Dirige le collane Otto-Novecento Siciliano presso EDAS (Messina), Il Ponte presso Falzea Editore (Reggio Calabria), L’Arco presso Pellegrini Editore (Cosenza).

Ha pubblicato saggi e volumi su autori maggiori e minori della letteratura italiana e segnatamente su Parini (Parini e il Sublime, «Rivista di Letteratura Italiana» 1999); Alfieri (Alfieri europeo: le «sacrosante» leggi, Soveria Mannelli,2007; Alfieri costituzionalista, Reggio Calabria 2015); Leopardi (La norma e l’impeto. Studi sulla cultura e sulla poetica leopardiana, Torino 1997; Nei pressi dell’Infinito e altri saggi leopardiani, In appendice, l’edizione

critica del discorso Agl’Italiani di G. Leopardi, Roma 2015); Verga(Verga, Pirandello e altri siciliani, Milano 2014); Pirandello (Novelle Siciliane,Messina 2004): Pascoli (Un nido sullo Stretto in G. PASCOLI, Poesie e prose della stagione messinese, Messina 2013; Giovanni Pascoli alle soglie del nichilismo,Atti del Convegno di Messina 2012, in corso di stampa; Poetiche, poesia e metapoesia nella stagione messinese di G. Pascoli, in Studi in onore di Enrico Ghidetti, Firenze 2014; L’altro Pascoli: poesia e scienza nel «nuovo secolo», «Esperienze letterarie» 2015); Alvaro (Alvaro narratore. L’officina giornalistica, Reggio Calabria 2004 e Sperimentalismo, denuncia e profezia nella narrativa di Corrado Alvaro,in Narratori Italiani del Novecento I, pp. 337 – 462, Soveria Mannelli 2012; «L’uomo è forte»: dal reportage antisovietico al romanzo realistico-simbolico, in Paura sul mondo. Per «L’uomo è forte» di Corrado Alvaro, Pisa, 2013); Quasimodo (Introduzione a Colloqui.“Tempo” 1964-1968, Roma 2014; Prefazione a Il falsoe il vero verde “Le Ore” 1960-1964, Roma, SCE, 2014.

Studioso di letteratura meridionale, ha pubblicato la monografia Vero e immaginario tra Sicilia e Calabria (da Verga a Occhiato), Cosenza 2014; ha curato la ristampa di opere di Boner, Cesareo, Onufrio, Misasi, Deledda, Alvaro; ha altresì raccolto in volume, per la prima volta, le Novelle disperse di Enrico Onufrio (Messina, 2004) e, nel 2007, presso Rubbettino, i racconti dispersi di Corrado Alvaro, col titolo Gente che passa.

Da ultimo, ha intensificato la sua attività scientifica pubblicando saggi e volumi su autori maggiori e minori della letteratura italiana, non trascurando i rapporti tra Università e territorio. Si ricordano, in particolare: i saggi sul Neogotico siciliano, su nuovi Percorsi verghiani, su AA. VV, Nostra terra, nostru cantu, nostru cori (Messina 2017), su Corrado Calabrò, su una raccolta poetica di Antonio Cattino, su L’infinito di Leopardi, sull’intertestualità in Horcynus Orca, sul Padre nostro di Dante in Purg., XI; 1-24; nonché i volumi: Resistere a Messina. Reportages, lettere, racconti e saggi critici, Pellegrini Editore, Cosenza, 2020; Vittorio Alfieri e il Costituzionalismo tra politica teatro e letteratura, Edizioni dell’Orso, Alessandria 2021;Vittorio Alfieri nella cultura e nella letteratura d’Italia e d’Europa, Atti del Convegno (Messina, Accademia Peloritana dei Pericolanti, 15-16 ottobre 2020), a cura di Giuseppe Rando, Messina MMXXI.

I suoi libri sono anche reperibili nella Library of Congres di Whashington e nella Bibliotèque National di Parigi.
È soprattutto conosciuto, in Italia e all’estero, come lo studioso italiano che, con i suoi saggi «innovativi» (secondo Di Benedetto, Anglani, De Luca), ha rivoluzionato la critica alfieriana dimostrando, per primo, inconfutabilmente, la matrice costituzionalistica dei trattati politici e di molte opere letterarie di Vittorio Alfieri.


Vi attendiamo numerosi per la presentazione di questi tre volumi che ci guiderà alla conoscenza delle teorie ante litteram dell’Innovatore Prof. Giuseppe Rando, tra tratti letterari e esperienze vita.

Dopo la trattazione dell’argomento, verrà lasciato ampio spazio al Dibattito.

L’ingresso è libero e non occorre prenotazione.

Quanti non potranno essere presenti fisicamente all’evento, potranno scrivere commenti o quesiti che verranno posti all’Autore e ai Relatori nei post dedicati sulla pagina Facebook della Biblioteca:

In seguito, sarà pubblicata la ripresa video dell’evento.

Per INFO:
Ufficio Relazioni con il Pubblico tel.090674564 urpbibliome@regione.sicilia.it
(A cura di Ufficio Relazioni con il Pubblico. Maria Rita Morgana)