Treviso, Museo Luigi Bailo: Ultimi giorni per Martini. In arrivo Ravenna e Selvatico

Arturo Martini: Ofelia

ARTURO MARTINI. I capolavori

Treviso, Museo Luigi Bailo
1 aprile – 24 settembre 2023

Verso una chiusura di successo per Arturo Martini

Prossimi appuntamenti con
Iuti Ravenna e Lino Selvatico

Treviso. Al Bailo già ci si appresta a brindare al successo della grande mostra su Arturo Martini che chiuderà i battenti il 24 settembre.
In questi ultimi giorni di apertura sono attesi i molti ritardatari che, nell’estate, hanno procrastinato la visita. Adesso o mai più.
Certo sarà difficile raggiungere, o meglio ancora superare, il record di visitatori detenuto dal colossale omaggio ad Antonio Canova, mostra che aveva calamitato al Bailo più di 50 mila persone. La notorietà del possagnese è certamente più universale di quella di Arturo Martini e in quel caso, ad alimentare l’interesse furono anche le Celebrazioni che in Italia e nel mondo venivano promosse per il Centenario della morte dello scultore.

Ma in questo confronto tra giganti, va riconosciuto che Martini se l’è cavata alla grande: se non toccherà quota 50 mila certo si avvicinerà molto a quel record, a conferma di quanto il Nuovo Bailo si stia accreditando a livello nazionale come sede di proposte espositive di altissimo livello. “Un risultato raggiunto   non dal solo Museo ma dall’intera Città, che ha creduto in questa formula e da chi, come Generali Valore Cultura, Camera di Commercio e il Consorzio di tutela del Prosecco doc, hanno scelto di darci una concreta mano nell’impresa”, afferma il sindaco Mario Conte.   

 “Il bilancio della mostra di Martini, oltre al successo di pubblico e a quello, molto convinto, della critica nazionale, è arricchito dal dono al museo trevigiano di un’opera fondamentale dell’artista: il grande gesso de “La sposa felice”, che i suoi fortunati donatori – la famiglia veneziana Gallo Fantoni – hanno voluto riservare al nostro Museo. L’opera andrà così ad arricchire ulteriormente la nostra collezione martiniana, già oggi, e di gran lunga, la più rilevante in Italia” chiosa il direttore Fabrizio Malachin.

Mentre si stanno godendo gli ultimi bagliori di questa bellissima esperienza, il Sindaco Mario Conte e il direttore di Civici Musei Fabrizio Malachin stanno già pianificando le inaugurazioni di due prossimi appuntamenti d’arte al Bailo. Il 12 ottobre inaugurerà la retrospettiva dedicata a “Iuti Ravenna (1897 – 1972). Da Annone a Venezia a Treviso” e il mese successivo quella riservata a “Lino Selvato (1872 – 1924). Il pittore delle Gran Dame”.

Entrambe le esposizioni fanno parte del ciclo voluto dai Civici Musei per approfondire la conoscenza degli artisti trevigiani del Novecento attraverso le loro opere conservate, ma solo in parte esposte, nelle raccolte del Bailo.

La retrospettiva del Bailo dedicata a Iuti Ravenna (13 ottobre 2023 – 4 febbraio 2024) viene promossa nel cinquantenario dalla sua scomparsa. Sottolineerà la sua attività di artista eccellente ma anche di attento critico d’arte. La sua pittura viene avvicinata al cosiddetto post impressionismo veneto che accumunò una generazione di giovani artisti desiderosi di uscire dagli schemi dell’accademismo imperante per avvicinarsi al nuovo. I suoi paesaggi raccontano i luoghi, le luci, le atmosfere attingendo sapientemente al registro poetico.

Lino Selvatico (1872 – 1924), veneziano di origine e trevigiano di adozione, è stato definito l’Annigoni del primo Novecento. Specializzato nel ritratto, come Annigoni venne invitato a ritrarre teste coronate, elaborando in modo originale riferimenti come quelli a Boldini, Sargent, Gainsborough, Reynolds, Rommey. 70 dipinti e 200 disegni sono stati donati dalla famiglia al Bailo, che propone questa retrospettiva nel centenario della scomparsa dell’artista.


Per informazioni: www.museicivicitreviso.it
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Ufficio Stampa: Studio ESSECI,
Sergio Campagnolo +39 049 663499
Ref. Roberta Barbaro – roberta@studioesseci.net

Al MAMbo di Bologna la performance “farina” dell’artista ucraina Mariia Proshkovska

Settore Musei Civici Bologna | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Mariia Proshkovska

farina

Performance a cura di Lorenzo Balbi e Giulia Pezzoli
MAMbo, Sala delle Ciminiere

Domenica 17 settembre 2023 h 12.00 – 17.00
Ingresso libero

Domenica 17 settembre 2023 dalle h 12.00 alle 17.00 la Sala delle Ciminiere del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna | Settore Musei Civici Bologna accoglie la performance farina dell’artista ucraina Mariia Proshkovska (Kyiv, 1986).
Già ospite della Residenza per artisti Sandra Natali del museo, dall’aprile al luglio 2022 a causa della guerra in Ucraina e nell’ambito di un’edizione speciale del Programma di Residenza ROSE –  a cura di Giulia Pezzoli, avviato nel 2016 per promuovere la mobilità internazionale dell’arte contemporanea e sostenere le sue espressioni più attuali e creative – Proshkovska torna a Bologna e al MAMbo con un nuovo progetto: una performance dedicata alla città e ai suoi abitanti, un’azione simbolica che sottolinea ancora una volta l’universalità della vita e dell’esperienza umana e la condivisione dei suoi valori fondamentali.

farina, a cura di Lorenzo Balbi e Giulia Pezzoli, traccerà un metaforico fil rouge tra la storia di Bologna e del suo Forno del Pane (costruito nel 1915 dall’allora sindaco socialista Francesco Zanardi e oggi sede di MAMbo) e la difficile situazione della produzione e distribuzione del grano nel mondo dopo l’inizio della guerra su larga scala nel febbraio 2022.
Attraverso il prolungato sforzo fisico e l’utilizzo di una macina a mano, Mariia Proshkovska lavorerà per cinque ore consecutive all’interno della Sala delle Ciminiere del museo per produrre farina da grano ucraino bruciato, ricordandoci, attraverso la fatica e la durezza del compito scelto, l’altissimo prezzo che il suo paese sta pagando per i raccolti degli ultimi anni, durante i quali i territori coltivati si sono trasformati in veri e propri campi di battaglia.
La scelta non casuale della Sala delle Ciminiere come sede performativa da parte dell’artista e dei curatori vuole ricordare l’antica e fondamentale funzione di approvvigionamento di pane che l’edificio di via Don Giovanni Minzoni ha assunto durante i terribili anni della Prima Guerra Mondiale per gli abitanti della città.
Per farina l’artista gode del supporto di AIDA Foundation, iniziativa di beneficenza nata dall’impegno dei partner di Havas Village Ukraine (HVU).
L’ingresso alla Sala delle Ciminiere durante lo svolgimento della performance è libero.

Il ritorno di Mariia Proshkovska a Bologna aggiunge un nuovo tassello alla proficua relazione di dialogo e scambio con il museo, la città e le persone con le quali è entrata in contatto.
Nel 2022, il suo soggiorno presso la Residenza per artisti Sandra Natali è stato infatti un’opportunità per costruire un palinsesto di iniziative in cui ascoltare e diffondere le voci di altri artisti e curatori, sia rimasti in Ucraina che espatriati, e riflettere sulle possibili strategie di supporto nel contesto dello scenario bellico. In questo senso, il museo e la residenza si sono messi a disposizione come strumenti di comunicazione e di sensibilizzazione per far conoscere, attraverso incontri in presenza e in collegamento a distanza, la situazione vissuta dai professionisti che operano con vari ruoli nel campo dell’arte contemporanea e rappresentare le istanze di un loro spaccato rappresentativo.

Un importante momento pubblico scaturito dal soggiorno a Bologna di Proshkovska è stata la performance On the Blade, realizzata grazie al programma ROSE e presentata in forma di video al pubblico a giugno 2022, nell’ambito del festival E.LETTE, a cura di Associazione Orlando, presso la Biblioteca delle Donne di Bologna. La proiezione del video è stata preceduta da un incontro dal titolo Ukrainian feminist art during the war. 2014 – 2022/ L’arte femminista ucraina durante la guerra. 2014 – 2022, con l’artista, il curatore ucraino Sergey Kantsedal e la scrittrice Alessandra Sarchi.

Maria Proshkovska

Mariia Proshkovska – farina – foto Olexander Strizhelchik

Maria Proshkovska
È nata nel 1986 a Kyiv. Si è laureata all’Università Nazionale degli Affari Interni di Kyiv e ha studiato alla Scuola d’Arte Moderna dell’Istituto di Ricerca sull’Arte Moderna. Il suo lavoro si rivolge a problemi di studi sociali di genere, all’influenza dei traumi sulle società, ai temi dell’auto-identificazione e del femminismo. Ha vinto il premio speciale del concorso per giovani artisti ucraini ÌUHi (2017) e il premio assegnato da VOGUE Ucraina (2020), ha partecipato al programma di scambio creativo American Arts Incubator in Ukraine (2018).
Sue opere fanno parte delle collezioni dello Shcherbenko Art Center (Kyiv, Ucraina), del MAMbo (Bologna, Italia) e di collezioni private in Ucraina e all’estero.
Il suo studio a Kyiv è stato la base per l’organizzazione dello spazio artistico indipendente Lab24.
Ha partecipato al ROSE Residency Programme del MAMbo (Bologna) nel 2022 e, sempre nel 2022, è stata borsista del programma di studio Woman in Conflict 1325 (Scozia, Regno Unito). Dal settembre 2023 è studentessa e borsista del corso di Master Performance: Society presso UAL, Central Saint Martins College (Londra, Regno Unito).
Sito web: https://proshkowska.com/


Per farina l’artista ucraina è supportata da

Informazioni generali
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna
Tel. +39 051 6496611
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info@mambo-bologna.org
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YouTube: MAMbo channel

Settore Musei Civici Bologna

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Ufficio stampa Settore Musei Civici Bologna

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Roma, Museo Orto Botanico: Laura Federici – Regina Horti | A cura di Alberto Dambruoso

Laura Federici, REGINA HORTI

Laura Federici
REGINA HORTI

A cura di Alberto Dambruoso

Inaugurazione 21 settembre 2023 ore 17.00

Museo Orto Botanico – Serra Espositiva
Largo Cristina di Svezia, 23 A – 24 – Roma 

Fino al 22 ottobre 2023

Il giorno 21 settembre 2023 alle ore 17.00 il Museo Orto Botanico – Sapienza Università di Roma presenta il progetto Regina Horti di Laura Federici, a cura di Alberto Dambruoso, allestito negli spazi della Serra Espositiva. 
Regina Horti nasce da una serie di progetti che dal 2016 l’artista ha portato avanti all’interno del carcere Regina Coeli e dalle suggestioni del vicino Orto Botanico: il mondo del fuori, ricchezza, abbondanza di immagini, luce, ombra, colore e il mondo del dentro, immobile nel ritmo del tempo, del passare delle ore, del mutare delle stagioni, dello scorrere dei giorni. 

“È un privilegio che generalmente capita a pochi artisti, quello di ritornare da protagonisti in un luogo che si era frequentato in passato, magari senza aver pensato all’opportunità di potervi esporre. È ciò che è successo alla pittrice Laura Federici che, nel 2016, si era recata più volte all’interno dell’Orto Botanico trascorrendovi diverse ore della giornata a meditare, scrivere e disegnare e, oggi, a distanza di sette anni, vi fa ritorno per presentare una mostra personale che parla sia dell’Orto (le opere in mostra sono state realizzate dopo un’immersione totalizzante con il paesaggio dell’Orto Botanico) ma al contempo di un altro luogo vicino, il carcere di Regina Coeli dove l’artista ha realizzato diversi progetti artistico-rieducativi con i detenuti, alcuni dei quali ispiratisi proprio all’Orto Botanico. 

Due luoghi, due storie si fondono qui” scrive l’artista: “uno fuori e l’altro dentro, vicini e irraggiungibili, chiusi uno all’altro e al contempo congiunti. L’edificio della casa circondariale di Regina Coeli viene invaso dai colori dell’Orto, dal vento e dalle nuvole veloci, la luce mobile e il suono dei suoi abitanti leggeri. Natura e architettura, una coppia selvaggia, che fa fatica a restare unita; le foglie degli alberi a volte perdono colore, a volte ingoiano i cancelli, abitando tranquille le volte”. Tutte le opere di Laura Federici sono caratterizzate da un segno rapido che emerge dal fondo dei suoi dipinti, sopra al disegno prende vita il colore, immediato, veloce anch’esso nell’esecuzione. Ciò è da porre in relazione al modus operandi dell’artista che, nel dar vita alle sue opere, si serve contemporaneamente di più media diversi, ognuno dei quali concorre alla definizione finale dell’opera. Le sue ricognizioni nei luoghi che poi verranno riversati nelle sue tele oppure nelle tavole o ancora nelle carte, partono sempre da registrazioni video. Una volta a studio Federici seleziona i frame video e li estrapola per poi procedere con il disegno, la pittura e a volte il collage. 

Scrive l’artista: “Questi lavori sono sempre per me ‘’attimi”, porzioni di tempo, più che dipinti; mi piace si legga questo, lo scorrere dello sguardo, la presenza invisibile del frame del video che li ha generati, la luce che muta, lo sguardo che gira mentre il tempo scorre”.” (dal testo critico di Alberto Dambruoso)

Durante il periodo della mostra si svolgeranno incontri, workshop e presentazioni secondo un calendario che verrà di volta in volta comunicato. 

Laura Federici, REGINA HORTI

L’inaugurazione è su invito; l’apertura al pubblico dal 22 settembre al 22 ottobre 2023 seguirà gli orari del museo.

Laura Federici

Laura Federici, artista e architetto, vive e lavora a Roma. Ha all’attivo numerose personali fra quali: Galleria Andrè (Roma 2011; 2012; 2016; 2019); Gallerie Brieve (Parigi, 2014); Galleria l’Affiche (Milano 2008; 2011); Galleria Il Segno (Roma, 2007); Galleria Beit Ahmad (Aleppo, Siria, 2003; 2005). Molte le collettive in cui ha esposto, in Italia e all’estero, fra cui FOTOGRAFIA Festival Internazionale di Roma – XV edizione, Roma, il mondo (MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma 2016), Ambasciata Italiana in Vietnam (Casa Italia Hanoi e Fine Arts Museum HCMC, 2018), Istituto Italiano di Cultura di Varsavia (2019), Istituto Italiano di Cultura di Cracovia (2020), ARTFEM Women Artists 2 “International Biennial of Macau – “Natura”, Macau (2021). All’interno della sua produzione di video, tecnica che spesso riveste un ruolo centrale anche nella sua produzione pittorica, si ricordano in particolare le 12 sequenze animate per Un amore di Gianluca Tavarelli (1999), vincitore del N.I.C.E. Film Festival New York. Il suo lavoro – grandi tavole a olio, video, interventi pittorici su fotografia – è caratterizzato da linguaggi diversi e incentrato sulle declinazioni di una peculiare modalità operativa che, muovendosi in una zona di confine fra pittura e registrazione meccanica della realtà, dà vita, sull’onda di un incessante moto à rebours nei tempi del proprio vissuto, a una costellazione di opere che dialogano fra loro in un continuo gioco di stratificazioni di memoria e visioni.


LA REGINA DELL’ORTO
Luogo del ricordo di un tempo

Testo Critico di Alberto Dambruoso

È un privilegio che generalmente capita a pochi artisti, quello di ritornare da protagonisti in un luogo che si era frequentato in passato, magari senza aver pensato all’opportunità  di potervi esporre. E’ ciò che è successo alla pittrice Laura Federici che, nel 2016, si era recata più volte all’interno dell’Orto Botanico trascorrendovi diverse ore della giornata a meditare, scrivere e disegnare e, oggi, a distanza di sette anni, vi fa ritorno per presentare una mostra personale che parla sia dell’Orto (le opere in mostra sono state realizzate dopo un’immersione totalizzante con il paesaggio dell’Orto Botanico)  ma al contempo di un altro luogo vicino, il carcere di Regina Coeli dove l’artista ha realizzato diversi progetti artistico-rieducativi con i detenuti, alcuni dei quali ispiratisi proprio all’Orto Botanico. 

“Due luoghi, due storie si fondono qui”  scrive l’artista:  “uno fuori e l’altro dentro, vicini e irraggiungibili, chiusi uno all’altro e al contempo congiunti.  L’edificio della casa circondariale di Regina Coeli viene invaso dai colori dell’orto, dal vento e dalle nuvole veloci, la luce mobile e il suono dei suoi abitanti leggeri. Natura e architettura, una coppia selvaggia, che fa fatica a restare unita; le foglie degli alberi a volte perdono colore, a volte ingoiano i cancelli, abitando tranquille le volte”. 

E’ sempre stata la natura, talvolta intrecciata all’architettura, la protagonista assoluta nelle opere di Laura Federici. Quelli di Federici sono paesaggi sempre festanti, carichi di colori vivaci di marca espressionista, che esprimono una natura rigogliosa ed invitante.

Tutte le opere di Laura Federici sono caratterizzate da un segno rapido che emerge dal fondo dei suoi dipinti e che rappresenta di fatto l’abbozzo dei suoi lavori pittorici. Sopra al disegno prende vita il colore, immediato, veloce anch’esso nell’esecuzione. Ciò è da porre in relazione al modus operandi dell’artista che, nel dar vita alle sue opere, si serve contemporaneamente di più media diversi, ognuno dei quali concorre alla definizione finale dell’opera. Le sue ricognizioni nei luoghi che poi verranno riversati nelle sue tele oppure nelle tavole o ancora nelle carte, partono sempre da registrazioni video. Una volta a studio Federici seleziona i frame video e li estrapola per poi procedere con il disegno, la pittura e a volte il collage. 

Scrive l’artista: “Questi lavori sono sempre per me ‘’attimi”, porzioni di tempo, più che dipinti; mi piace si legga questo, lo scorrere dello sguardo, la presenza invisibile del frame del video che li ha generati, la luce che muta, lo sguardo che gira mentre il tempo scorre”.

La mostra, come anticipato all’inizio di questo scritto, si sviluppa nella presentazione dei due progetti pittorici “Orto Botanico” e “Regina Coeli” ( tra loro come detto interconnessi ma che possono essere letti e fruiti anche singolarmente) e di un video, nel quale viene ripreso il volo di una colonia di pappagalli che hanno trovato casa ormai da molti anni nell’Orto Botanico. Migranti del cielo che si sono impossessati di questo angolo nel cuore di Roma, che a sua volta colleziona alberi e piante da tutto il mondo. 

Ma di fatto la mostra è incentrata come detto sul rapporto tra due luoghi così vicini e allo stesso tempo così lontani.

E’ ancora l’artista a precisare in questa sua breve nota il suo stupore nel suo esperire contemporaneamente due mondi agli antipodi: “Mi sono lasciata sorprendere dal contrasto: così tanta luce, ricchezza, bellezza, ‘nutrimento’ fuori, tanta assenza di tutto, anche della luce del sole, dentro.

Quando ho scelto cosa rappresentare su quei muri (all’interno di Regina Coeli) ho scelto di apporre un’icona, una vista Xerox, l’immagine di un’ombra piena di colore e di luce che permettesse allo sguardo di trapassare quel limite e portasse tanta bellezza all’interno, l’immagine delle piante dell’Orto Botanico.

Così ho riportato le immagini tra le mura del carcere, ho dipinto un grande ‘foro’ sulle pareti, insieme ai detenuti ho trapassato con lo sguardo le pareti, abbiamo ‘visto’ quello che era oltre.

L’arte d’altro canto ha nel suo Dna quello di poter far sognare, aprendo l’immaginazione verso i territori dell’ignoto, del possibile e del sensibile. 

Federici ha colto in questi due mondi opposti – uno scandito dal passaggio delle stagioni l’altro dal tempo immobile, uno pieno di colori l’altro in bianco e nero – la possibilità di una contaminazione al fine di restituire un po’ di luce a chi non ce l’ha. Così facendo Laura Federici ha tolto un po’ del colore dall’Orto Botanico per darlo ai detenuti di Regina Coeli che per un attimo sono tornati nuovamente a vedere il mondo la fuori. 


INFO

Laura Federici
REGINA HORTI
A cura di Alberto Dambruoso 
Inaugurazione 21 settembre 2023 ore 17.00 su invito
Degustazione a cura di Casale del Giglio (
www.casaledelgiglio.it)

Apertura al pubblico: dal 22 settembre al 22 ottobre
Orari: dal lunedì alla domenica  9.00 – 18.30 – non è necessaria la prenotazione
Biglietteria: 06 49917107 (10:00 – 17:30)
Tariffe: intero 5,00 € (non è necessaria la prenotazione) – ridotto 4,00 € 6-18 anni; over 65; studenti universitari e scuole; soci enti convenzionati – gratuito 0-5 anni; studenti e personale Sapienza Università di Roma; diversamente abili e relativi accompagnatori; docenti accompagnatori di gruppi scolastici

Museo Orto Botanico
Largo Cristina di Svezia, 23 A – 24 – Roma
info-ortobotanico@uniroma1.it
https://web.uniroma1.it/ortobotanico

Ufficio Stampa
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next – blowart
tel 349 494 5612
roberta.melasecca@gmail.com
Cartella stampa su www.melaseccapressoffice.it

Brescia, Museo Diocesano: EQUILIBRISTI. Cinzia Bevilacqua, Stefano Bombardieri, Alessandro Montanari

Cinzia Bevilacqua, Senza titolo dal ciclo El Fayyum.
Appartenere al quotidiano, 2023

AL MUSEO DIOCESANO DI BRESCIA

DAL 16 SETTEMBRE ALL’8 DICEMBRE 2023

EQUILIBRISTI

OPERE DI CINZIA BEVILACQUA, STEFANO BOMBARDIERI E ALESSANDRO MONTANARI

Tre artisti, tre medium differenti, tre personali in un unico percorso che ha come filo conduttore la natura precaria dell’essere umano.

A cura di Anna Lisa Ghirardi e Valentina Pedrali

Dal 16 settembre all’8 dicembre 2023, il Museo Diocesano di Brescia ospita la mostra Equilibristi, il cui percorso espositivo si compone di 95 opere, tra le sculture di Stefano Bombardieri, le fotografie di Alessandro Montanari e i dipinti di Cinzia Bevilacqua.
La rassegna, curata da Anna Lisa Ghirardi e Valentina Pedrali, riflette visivamente sulla precarietà dell’uomo, perennemente alla ricerca di una condizione di stabilità forse impossibile da raggiungere. Come un equilibrista chiamato a gestire forze plurime e divergenti, egli procede inesorabile sul filo dell’esistenza in una continua tensione che gli artisti in mostra evocano affidandosi a temi differenti: dal confronto col passato all’allarme ecologico in atto, dalla cronaca personale dell’isolamento causato dal Covid-19 all’eterna dicotomia vita-morte.

“In modi diversi – affermano le curatrici – gli artisti ci riportano a una riflessione sull’esistenza. La precarietà e la difficile ricerca di equilibrio, messo in bilico dai dubbi, dalle difficoltà, dalle debolezze, nonché dall’inevitabile caducità dell’esistenza, costituiscono infatti un filo conduttore”.

Stefano Bombardieri (Brescia, 1968) espone il ciclo scultoreo Balancing on the past, in cui riflette sull’instabile eredità che il passato ha consegnato alle generazioni presenti, attraverso la figura di un bambino in cerca di equilibrio, ora su due teschi di mammut, ora su un cranio umano oppure su una sfera. Quest’ultima, forma geometrica instabile per eccellenza, ricorda inoltre un globo e si allaccia alla tematica dell’allarme ecologico in atto, che l’artista ha già trattato in passato in opere come Pneu vanité e Animal’s Count Down. Anche in questa occasione, Bombardieri prosegue nel suo impegno sociale, denunciando attraverso l’arte le responsabilità dell’uomo nella distruzione dell’equilibrio ambientale, e dunque come artefice delle problematiche che oggi si trova ad affrontare.

Intimista e universale al tempo stesso, il lavoro di Alessandro Montanari (Roma, 1981), dal titolo Il Giro del Palazzo – Covid-19 ISSUE, presentato al Festival del Cinema di Roma nel 2020, è un racconto fotografico di scatti che l’autore ha realizzato nei 200 metri attorno alla sua abitazione, ovvero lo spazio di movimento concesso durante la pandemia. Una testimonianza fatta di sguardi, azioni e dettagli che fa emergere le difficoltà che tutti siamo stati chiamati ad affrontare in un quadro d’indagine psicologica e denuncia sociale. In mostra anche il ciclo La conserva, in cui l’artista ha posto delle fotografie dentro barattoli di vetro, sotto gel disinfettante, evocando la sensazione di confinamento vissuta in periodo di pandemia; inoltre, la fragilità del vetro rimanda ai limiti tangibili su cui si fonda l’esistenza umana e i tentativi di cristallizzarla per mezzo della memoria. Infine, il video Il Giro del Palazzo – Covid-19 ISSUE sovrappone alle fotografie di Montanari i testi scritti da Giuseppe Mascambruno e interpretati dall’attore Francesco Montanari, fratello dell’artista, che riflettono sui comportamenti sociali e politici che l’uomo può assumere.

La pittrice Cinzia Bevilacqua (Brescia, 1963) propone quattro autoritratti e una lunga sequenza di sessanta volti che compongono il ciclo El Fayyum. Appartenere al quotidiano, che s’ispira ai dipinti lignei di ritratti funebri posizionati sui sarcofagi e ritrovati a El Fayyum, in Egitto. Il rimando all’antichità e alla morte, a ciò che rimane e a ciò che scompare, si scontra con i soggetti ritratti dall’artista: giovani studenti che vivono in Italia, simboli della vita fiorente, presenze che animano il quotidiano e sono protese al futuro. Attraverso il ritratto, Cinzia Bevilacqua rievoca una tradizione antica ma sempre attuale, capace di restituire la fisionomia del singolo individuo ma anche di raccontarne frammenti di vita, che a loro volta innescano riflessioni collettive sullo stato della società nei contesti di riferimento. Ne emerge un quadro che rivela un’umanità sensibile e fragile, ben esemplificata dai fiori bianchi di carta che ai piedi dell’installazione, sul pavimento, diventano l’ultima metafora della nostra effimera esistenza.

Accompagnano la mostra le video-interviste agli artisti realizzate dagli studenti del corso di Regia Audiovisiva-base, DAMS, Università Cattolica Brescia, con il supporto dei docenti Graziano Chiscuzzu e Marco Meazzini.

Catalogo Editore La Compagnia della Stampa.

Durante l’evento inaugurale di sabato 16 settembre, alle ore 18.30, si terranno due performance: White di Daniela Visani e ll Giro del Palazzo dell’attore Francesco Montanari.

Per tutta la durata dell’esposizione, il Museo Diocesano di Brescia accoglierà la serie d’iniziative collaterali a ingresso gratuito, come conferenze, presentazioni di libri, spettacoli, concerti e altro, dal titolo Appuntamenti al Museo, tra arte e letteratura, illusionismo e scienza.


APPUNTAMENTI al MUSEO tra arte e letteratura, illusionismo e scienza

Domenica 1° ottobre ore 17:00            
Diego Toscani  
Conferenza
A tavola nei secoli. Una lettura attraverso l’arte

Domenica 8 ottobre ore 20:30
Massimo Polidoro       
Presenta il suo ultimo libro      
La scienza dell’incredibile         
Ospite Alex Rusconi

Sabato 14 ottobre ore 20:30    
Tommaso Avati           
Presenta il suo ultimo libro      
Il silenzio del mondo

Domenica 22 ottobre 17:00     
Alex Rusconi   
Conferenza-spettacolo
I quattro cavalieri

Domenica 19 novembre ore 17:00       
Duo Euridice    
Suggestioni Oniriche    
al pianoforte Daniela Reboldi   
al contrabbasso Laura Costantino

Domenica 3 dicembre ore 17:00          
Claudio Strinati           
Conferenza
La pittura del Caravaggio e le sue origini lombarde


EQUILIBRISTI. Cinzia Bevilacqua, Stefano Bombardieri, Alessandro Montanari
Museo Diocesano di Brescia (via Gasparo da Salò, 13)
16 settembre – 8 dicembre 2023
 
Inaugurazione:
Sabato 16 settembre 2023, ore 18.30
Nel corso della serata si terranno due performance: White di Daniela Visani e ll Giro del Palazzo dell’attore Francesco Montanari.
 
Orari:
tutti i giorni, tranne mercoledì, 10.00 – 12.00; 15.00 – 18.00
 
Ingresso alle collezioni del Museo e alle mostre:         
Intero: €8,00; ridotto: €4,00
 
Informazioni: tel. 030.40233; museo@diocesi.brescia.it; www.museodiocesano.brescia.it
 
Museo Diocesano di Brescia
@museodiocesanobrescia | @MuseoDioc_BS 
MuseoDiocesanoBsOfficial 
#museodiocesanobrescia
 
Museo Diocesano
Eliana Valenti | tel. 333 6864358 | comunicazione.museo@diocesi.brescia.it
 
Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche
Marta Pedroli | T. +39 02 36755700 | M. +39 347 4155017 | marta.pedroli@clp1968.it | www.clp1968.it

Bologna, Museo civico del Risorgimento: oggi inaugurazione della mostra “dònna sf”

Wanda Benatti, La consegna del silenzio, 2021
Acrilici, smalto, piume, vetro su supporto pvc light, 3 multipli cm 33 x 33 ognuno
Courtesy l’artista e Associazione “Francesco Francia” per le Arti 1894 – APS

Settore Musei Civici Bologna | Museo civico del Risorgimento

dònna sf.
La donna nelle opere di artiste e artisti dell’Associazione per le Arti Francesco Francia

A cura di Luigi Enzo Mattei

16 settembre – 17 novembre 2023
Museo civico del Risorgimento
Piazza Carducci 5, Bologna

www.museibologna.it/risorgimento

Mostra promossa da
Settore Musei Civici Bologna | Museo civico del Risorgimento e Associazione “Francesco Francia” per le Arti 1894 – APS
Con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna e Consulta tra le Antiche Istituzioni Bolognesi

Inaugurazione venerdì 15 settembre ore 17.00

Il Museo civico del Risorgimento del Settore Musei Civici Bologna è lieto di accogliere nei propri spazi espositivi la mostra dònna sf. La donna nelle opere di artiste e artisti dell’Associazione per le Arti Francesco Francia, visibile dal 16 settembre al 17 novembre 2023 con inaugurazione venerdì 15 settembre alle ore 17.00.

Curato da Luigi Enzo Mattei in una prospettiva di sempre maggior integrazione con il sistema culturale della città, il progetto si propone di valorizzare il ruolo e la presenza delle donne nella storia dell’Associazione “Francesco Francia” per le Arti 1894 – APS alla vigilia dei 130 anni di attività che ricorreranno il 21 gennaio 2024. Composta di pittori e scultori, l’Associazione viene fondata a Bologna in sostituzione della disciolta Promotrice di Belle Arti e vanta tra i propri aderenti i massimi esponenti dell’arte a Bologna e della storia dell’arte in Italia.

Giuseppe Cavallini, Atlanta, 2020
Terracotta patinata, cm 28 x 28 x 65 con base cm 38 x 38 x 170
Courtesy l’artista e Associazione “Francesco Francia”
per le Arti 1894 – APS

Grazie a nuove ricerche nell’archivio dell’Associazione, in cui ricorrono oltre 2.000 nomi di Socie, la mostra riscopre la memoria di 20 personalità femminili non più viventi che hanno avuto particolare rilievo nella storia della città e dell’Associazione, rappresentate da schede biografiche: Adriana ArfelliWanda BergaminiLina Bianconcini Cavazza, Emma Bonazzi, Argentina Bonetti AltobelliBianca Calza, Giannina Caprara, Lea Colliva, Almina Dovati Fusi, Laura Emiliani, Nice FormigginiGigliola Frazzoni, Emma Goitein Dessau, Luisa Lovarini, Norma Mascellani, Loenella NasiMaria OgierDina Pagan De PaganisAngiola Sbaiz, Paola Serra ZanettiMarianna Zambeccari.

In un più ampio disegno di attualità e di storia che concorre ad una sostanziale “parità di genere”, l’esposizione si arricchisce inoltre delle opere di 14 artiste e 14 artisti contemporanei Soci attuali della “Francesco Francia”: Adriano Avanzolini, Rosa BagnaresiLidia BagnoliMaddalena BarlettaWanda BenattiFausto BerettiElisabetta BertozziTina CantisanoMirta CarroliDanilo CassanoGiuseppe CavalliniLoretta CavicchiBarbara Ceciliato, Ivan Dimi trov, Maria Cecilia Di Vincenzo, Renzo FrancabanderaAldo GalganoPaolo Gualandi, Benedetta JandoloMonica Macchiarini, Dante MazzaGiampiero MontanariClaudio Nicoli, Rinaldo NovaliMaurizio OstiMaria Cristina PacelliCarlo Reina e Laura Zizzi.

La mostra del “sentire femminile” diventa così non solo campionario di maestrìa, ma anche esperienza partecipe di “un’ottica di inclusione” per annesse esperienze, come quella della prevista partecipazione degli studenti iscritti ai Corsi complementari dell’Associazione, messi in condizione di attivarsi in presenza e liberi di esprimersi nell’esperienza partecipativa. La promozione del territorio nella relazione con l’arte, l’architettura e l’urbanistica del luogo, ovvero il Museo civico del Risorgimento, Casa Carducci, il Monumento e il Giardino adiacente, accostati alla storia centenaria dell’Associazione, sono il filo conduttore per incontri funzionali ad esprimere ulteriori qualità professionali di Socie e Soci.

In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2023, domenica 24 settembre alle ore 16.30 si svolge la visita guidata Terra-cotta, patrimonio in-vita, esperienze a confronto per scoprire alcune delle opere esposte, soprattutto dal punto di vista del materiale utilizzato – la terracotta – e delle tecniche esecutive, insieme alle stesse artiste ed artisti che le hanno realizzate. Con Rosa Bagnaresi, Danilo Cassano, Giuseppe Cavallini, Loretta Cavicchi, Paolo Gualandi, Maria Cristina Pacelli. Ingresso con biglietto museo, si consiglia la prenotazione scrivendo a museorisorgimento@comune.bologna.it.

Monica Macchiarini, Il lupo e l’agnello, 2021
Semigres nero con tempera bianca e oro, cm 58 x 21 x 18
Courtesy l’artista e Associazione “Francesco Francia”
per le Arti 1894 – APS

Nell’ambito della XX edizione della Festa Internazionale della Storia, venerdì 13 ottobre alle ore 11.00 Anne-Christine Faitrop-Porta, tra le più importanti studiose francesi di letteratura italiana tiene la conferenza Parigi vista dagli italiani (1850-1914). De Amicis, Faldella, De Gubernatis, Fogazzaro, Matilde Serao, Prezzolini, in omaggio ai tempi della nascita della “Francesco Francia” e del Museo civico del Risorgimento, nel “secolo lungo”. L’incontro su invito è riservato ai Soci ed agli studenti dei Corsi di lingua francese del Liceo Classico “Luigi Galvani” di Bologna, con il quale la “Francesco Francia” ha sottoscritto una convenzione di collaborazione continuativa. Segue la visita alle opere della mostra con finalità di ulteriore ricerca nell’ambito scolastico.

Come evento di chiusura della mostra, venerdì 17 novembre alle ore 17.00 è prevista la conclusione dei Laboratori degli studenti dei corsi complementari dell’Associazione “Francesco Francia” per le Arti 1894 – APS con la partecipazione degli iscritti al corso “Scenografia e architettura dell’effimero” presso il Liceo Artistico “Francesco Arcangeli” di Bologna.

Spiega Luigi Enzo Mattei, curatore della mostra e presidente dell’Associazione “Francesco Francia” per le Arti 1894 – APS: “C’è un nesso, forte e suggestivo, che giustifica e idealmente promuove l’incontro tra due istituzioni coeve, il nesso si chiama Alberto Dallolio – Sindaco di Bologna nel XIX secolo – promotore del Museo civico del Risorgimento e Primo Socio tesserato della Francesco Francia. Infatti proprio nello stesso anno 1893 in cui nasceva l’idea dell’Associazione egli inaugurò detto Museo, il 12 giugno. L’incontro è la mostra dònna sf. che in questo 2023 trova il gusto della contemporaneità tra l’Associazione nata appunto nell’800, vissuta per l’intero ventesimo secolo e proiettata nel presente ed un ente, il Museo del Risorgimento, sorto per documentare il passato e trasmetterlo al futuro; del resto le monografie degli artisti che ne campeggiano all’ingresso, tutti o quasi appartenuti alla Francesco Francia, appartengono al passato o sono nel presente? La risposta è nell’arte che contiene il futuro e nella storia che ne custodisce il tempo. Ha il sapore del risarcimento la parità di genere nel puntuale rispetto dei numeri, ma il tema è plurale come singolare femminile è il nome Donna. Tema che imprigiona la creatività degli uomini, mentre qui il mondo femminile è chiamato a esprimere il proprio sentire con totale libertà d’espressione. Come frutto di una pianta che respira da centoventinove anni, le cui radici affondano nell’epoca risorgimentale, le Artiste e gli Artisti che oggi si riconoscono nell’Associazione, per la burocrazia attualmente classificata tra quelle APS, rappresentano la continuità nell’attualità; così come Cultura e promozione sociale appartengono al sodalizio che le ha sempre perseguite, sin dalle origini del proprio esistere. Così le Artiste e gli Artisti che allineano le proprie opere in questa occasione sono stati ammessi nella magia di una Sala preziosa e minuta che contiene il senso di una storia affacciata su tre secoli. ‘C’è qualcosa di nuovo… anzi d’antico’ canterebbe il Poeta nella casa del suo Maestro, nel Luogo che peraltro conserva la foto originale dell’atto fondativo della Francesco Francia, in cui oggi la singolarità femminile, attraverso la ricerca artistica, assume la valenza di una pluralità universale”.

La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato dall’Associazione “Francesco Francia” per le Arti 1894 – APS.


Titolo mostra
dònna sf.
La donna nelle opere di artiste e artisti dell’Associazione per le Arti Francesco Francia

A cura di
Luigi Enzo Mattei

Promossa da
Settore Musei Civici Bologna | Museo civico del Risorgimento
Associazione “Francesco Francia” per le Arti 1984 – APS

Periodo di apertura
16 settembre – 17 novembre 2023

Inaugurazione
Venerdì 15 settembre 2023 ore 17.00

Orari di apertura
Martedì e giovedì 9-13
Venerdì 15-19
Sabato, domenica e festivi 10-18
Lunedì chiuso

Biglietti
Intero € 5 | ridotto € 3 | ridotto speciale visitatori > 18 anni e ≤ 25 € 2 | gratuito possessori Card Cultura

Informazioni
Museo civico del Risorgimento
Piazza Carducci 5 | 40125 Bologna
Tel. + 39 051 2196520
www.museibologna.it/risorgimento
museorisorgimento@comune.bologna.it
Facebook: Museo civico del Risorgimento – Certosa di Bologna
YouTube: Storia e Memoria di Bologna

Associazione “Francesco Francia” per le Arti 1894 – APS
Sede legale: Via Guglielmo Marconi 71, 40122 Bologna
Archivio e segreteriac/o Emil Banca | Via Giuseppe Mazzini 152 (3° piano), 40138 Bologna
Tel. +39 051 396053
Dal lunedì al venerdì 10 – 12
www.assofrancescofrancia.it
assofrancescofrancia@gmail.com
Facebook: Associazione per le Arti “Francesco Francia”

Settore Musei Civici Bologna
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Con il patrocinio di


Pisa, Museo della Grafica: “Quando il sol apparisce”. Conferenza sulla musica a Pisa nel ‘600

Il Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa) è lieto di invitarvi alla conferenza:

Quando il sol apparisce.
La musica a Pisa nel ‘600.

Sabato 16 settembre 2023, ore 17:30

Organizzata dall’Accademia dei Disuniti di Pisa, nell’ambito delle celebrazioni dei 400 anni dalla fondazione, la conferenza introdotta da Veronica Manghesi, sarà tenuta dal maestro Carla Ipata con l’accompagnamento musicale di un coro di quattro voci che eseguirà a cappella una selezione di brani barocchi pisani.

Per maggiori informazioni Cliccare il logo

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Tel. 050/2216060 (62-66-67)
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it
www.museodellagrafica.sma.unipi.it

Morgex, Fondazione Natalino Sapegno – Finissage di CROSSOVER. SUPEREROI IN TORRE di Adrian Tranquilli e Giuseppe Camuncoli

La Tour de l’Archet

Crossover.
Supereroi in torre

La Fondazione Natalino Sapegno presenta una mostra site-specific di due artisti di fama internazionale: Giuseppe Camuncoli e Adrian Tranquilli a cura di Enrico Fornaroli

Dal 3 agosto al 17 settembre 2023

Tour de l’Archet, Castello di Morgex, Piazza de l’Archet 6, Valle d’Aosta

Nella sede della Fondazione Natalino Sapegno, la Tour de l’Archet, situata nell’affascinante castello di Morgex in Valle d’Aosta, sarà ospitata dal 3 agosto al 17 settembre 2023 la mostra “Crossover. Supereroi in Torre“. Si tratta di un progetto site-specific con le opere degli artisti Giuseppe Camuncoli e Adrian Tranquilli, a cura di Enrico Fornaroli, professore dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e direttore artistico del Biblio-Museo del Fumetto Demetrio Mafrica. Proprio all’interno della Tour de l’Archet, edificio risalente al 998 d.C., dal 2010 la Fondazione Natalino Sapegno conserva un ricchissimo fondo di oltre 80.000 volumi dei quali 30.000 di albi a fumetti, che ha organizzato allestendo il Biblio-Museo del Fumetto Demetrio Mafrica: uno spazio a metà fra una biblioteca e un museo, concepito per favorire un primo avvicinamento all’universo fumettistico ma anche per incentivarne la lettura e lo studi. Grazie alle sue attività di ricerca, formazione, didattica e divulgazione la Fondazione Natalino Sapegno ad oggi è un vero e proprio polo culturale a 360 gradi.

In questo contesto si inserisce la mostra “Crossover. Supereroi in torre“, promossa dalla Fondazione Natalino Sapegno, che mira a valorizzare non solo le opere degli artisti coinvolti, ma anche il monumento che ospiterà l’esposizione, con installazioni e interventi site-specific sia all’interno che all’esterno dell’edificio storico, creando un connubio tra passato e presente, tra storia e arte contemporanea. Il tema prescelto è la trasversalità, l’incontro tra universi linguistici diversi con campi semantici distinti come il fumetto e le arti visive contemporanee. La torre stessa diventa un punto di incontro e confronto tangibile tra due artisti di fama internazionale: Giuseppe Camuncoli e Adrian Tranquilli.

ADRIAN TRANQUILLI Every Me and Every You 2019

L’esposizione, infatti, offre ai visitatori una prospettiva incrociata tra le opere di Tranquilli, artista visivo che esplora l’impetuosa forza evocativa ed epica delle figure create dal fumetto e che ormai appartengono all’immaginario contemporaneo, e quelle di Camuncoli, un autore che con le sue tavole disegnate per Marvel, DC Comics e altri editori statunitensi ha dato vita narrativa e visiva a quelle figure mitiche, vere icone della civiltà occidentale, rappresentate da supereroi come Batman, Superman, Spider-Man, Silver Surfer, Wolverine e Hulk. Installazioni, video e opere interattive permetteranno al pubblico di entrare nel mondo creativo di Camuncoli e Tranquilli, di esplorare le loro visioni e di cogliere l’energia e l’epicità delle figure supereroiche che li hanno ispirati.

Universi poetici e di produzione artistica che non solo saranno messi a confronto ma che verranno contaminati e fatti interagire mediante un espediente narrativo tipico dell’orizzonte fumettistico supereroistico: il crossover. Un crossover, dal quale prende il titolo la mostra, che si concretizzerà fisicamente nelle opere site-specific dei due artisti, realizzate mixando sensibilità, tecniche e suggestioni in dialogo con l’ambiente circostante.

Come scrive Enrico Fornaroli nel suo testo critico: “Nelle opere di Adrian Tranquilli non vi è traccia del significante – la vignetta, il balloon, l’onomatopea grafica – mentre entrano in scena, con una impetuosa forza evocativa, le figure che il fumetto ha creato e che ormai appartengono all’immaginario contemporaneo: Batman, Superman, Spider-Man, Silver Surfer, Wolverine, Hulk non sono più solamente eroi di una saga che ha intrattenuto lettori di ogni età e provenienza, sono divenute figure del mito, icone della civiltà occidentale. E come tali Tranquilli le utilizza, facendole interagire con un altro potente artefice di narrazioni mitiche, le religioni, e ponendosi al centro di una profonda riflessione sul valore salvifico del supereroe. Così Buddha si compenetra nell’Incredibile Hulk, Batman si sovrappone a iconografie cristologiche e non solo, Superman, Spider-Man, Joker giacciono “appallottolati” in posizione fetale, arresi, intimoriti, in balia degli eventi, mentre Wolverine si raccoglie genuflesso in meditazione davanti a una tela solcata di tagli di chiara matrice fontaniana.”.

GIUSEPPE CAMUNCOLI Batman Europa 2 pagina 6 2010 DC COMICS

Prosegue sempre Fornaroli: “Uno sguardo quello di Camuncoli capace di offrire all’immaginario supereroistico una sensibilità tutta europea nello stile e nei riferimenti fumettistici che hanno nutrito il suo inconfondibile segno. Una propensione a farsi coinvolgere in nuove sfide e nuovi ‘incroci’ come la miniserie Batman: Europa, realizzata insieme a Jim Lee, Brian Azzarello e Matteo Casali appositamente per il mercato europeo, in cui il famoso Cavaliere Oscuro deve unire le forze con il suo epico avversario Joker e insieme transitare attraverso quattro capitali europee: Berlino, Praga, Parigi e Roma. Analogo spirito, con cui esplorare nuovi scenari e sperimentare differenti soluzioni narrative, che ritroviamo anche quando realizza i disegni per le collane statunitensi The Amazing Spider-Man e The Superior Spider-Man, entrambe con protagonista l’Uomo Ragno“.

GIUSEPPE CAMUNCOLI Batman Europa 2 pagina 2 2010 DC COMICS

Dal nostro insediamento nella Tour de l’Archet, il castello di Morgex – racconta Giulia Radin, direttrice della Fondazione Natalino Sapegno – abbiamo previsto numerose iniziative per valorizzare il patrimonio librario, archivistico e architettonico che ci è stato affidato, raccontandolo attraverso visite guidate e percorsi didattici. Per favorire la fruizione del Fondo Mafrica – una collezione di fumetti straordinaria tanto per la sua estensione (oltre 30.000 albi) quanto per la sua completezza – abbiamo allestito nel 2014 un Biblio-Museo del Fumetto, organizzando parallelamente esposizioni e incontri con disegnatori, sceneggiatori, critici. Quest’anno abbiamo in programma un’iniziativa ancora più articolata, ideata appositamente per far risaltare il ruolo della nostra sede quale polo culturale di riferimento per l’arte e la letteratura disegnata: il castello dell’Archet verrà infatti abitato dai supereroi di Camuncoli e Tranquilli, attraverso un progetto site-specific che metterà in dialogo i due artisti fra loro e con il monumento. Grazie alle loro installazioni i personaggi usciranno letteralmente dagli albi del Biblio-Museo per affacciarsi sulla piazza e sulla corte interna“.

I contenuti e i temi della mostra, rivolta al grande pubblico e in particolare ai numerosi turisti italiani e stranieri presenti in Valle d’Aosta nel periodo estivo (in particolare dalle vicine Francia e Svizzera), verranno sviluppati non solo mediante visite guidate e workshop per bambini, ma anche attraverso iniziative indirizzate a target specifici, come l’evento conclusivo che rivedrà a Morgex la presenza dei due autori.


Fondazione Natalino Sapegno

Istituita nel 1991, la Fondazione Sapegno – intitolata a uno dei maggiori storici della letteratura – opera ininterrottamente da trent’anni in Valle d’Aosta, anche se gran parte delle proprie iniziative si riverbera a livello nazionale e internazionale: il Centro Studi cura infatti pubblicazioni e organizza seminari di alta formazione rivolti a dottorandi provenienti da Italia, Francia e Svizzera; giornate e convegni di studio; attività di formazione e aggiornamento per insegnanti.

Il trasferimento, nel 2010, nella Tour de l’Archet di Morgex (un castello risalente al X secolo) ha favorito una notevole estensione del raggio d’azione della Fondazione, che ha finalmente potuto acquisire e collocare i preziosi fondi librari e archivistici di Natalino Sapegno, del poeta e saggista Sergio Solmi, della germanista Lea Ritter Santini, del francesista Lionello Sozzi (per un totale di circa 80.000 volumi e 35 metri lineari di archivio), e aprire il Centro Studi a docenti e ricercatori.

Nel 2014 è stato allestito all’interno di un’ala del castello il Biblio-Museo del Fumetto Demetrio Mafrica, nel quale è custodita una fra le più ricche e complete collezioni italiane di fumetti (circa 30.000 pezzi, fra albi, monografie e riviste). Il BMF consente di avvicinarsi al variegato universo fumettistico attraverso un percorso cronologico che guida il visitatoreall’interno della Collezione Mafrica. Pannelli esplicativi e punti multimediali forniscono diversi approfondimenti su protagonisti, autori e temi di questo linguaggi tipicamente novecentesco, che può essere ulteriormente indagato attraverso la lettura diretta degli albi, delle riviste e delle monografie custodite.

Parallelamente alle attività di ricerca e di alta formazione, nell’ultimo decennio è stata ideata una specifica offerta didattica rivolta alle scuole di ogni ordine a grado con l’obiettivo di promuovere la lettura, l’arricchimento lessicale, la riscoperta della tradizione letteraria, e in particolare poetica, italiana. Si segnala in particolare la realizzazione, con il Comune, del Parco della Lettura di Morgex: un’area verde unica nel suo genere in Italia, ideata per contrastare la povertà educativa e a innalzare il capitale culturale delle famiglie facendo leva sul divertimento, la cooperazione, il binomio natura-cultura.

Gli spazi offerti dalla nuova sede e la sua collocazione hanno inoltre consentito l’articolazione di una ricca attività di animazione e divulgazione culturale, incentrata sulla rilettura dei Classici e sull’analisi dei rapporti che legano fra loro le diverse arti, in particolar modo la letteratura e le arti visive.

Numerose le iniziative volte a promuovere una fruizione partecipata e consapevole del patrimonio custodito dalla Fondazione e, più in generale, la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale. Sono state allestite con cadenza annuale esposizioni volte alla valorizzazione dei fondi librari e archivistici, e in particolare della Collezione Mafrica, intorno alla quale sono stati organizzati anche incontri con l’autore, laboratori per bambini e ragazzi, giornate di studio sul fumetto e la letteratura popolare.

Fra le ultime esposizioni si segnalano Vite. Istruzioni per l’uso (2022), con tavole di Sara Colaone, Otto Gabos, Cristina Portolano, Miguel Vila; Guardando l’inferno (2021), con tavole e disegni di Lorenzo Mattotti; Casati, Tamara, Frida, Callas: le icone di Vanna Vinci (2019); Tragedie dimenticate. Le graphic novel di Vittorio Giardino e la storia europea del ’900 (2018).


INFORMAZIONI UTILI E CARTELLA STAMPA CON IMMAGINI
TITOLO MOSTRA: Crossover. Supereroi in torre
A CURA DI: Enrico Fornaroli
DOVE: Morgex – Tour de l’Archet Piazza de l’Archet 6 – Valle d’Aosta
ORGANIZZATA DA: Fondazione Natalino Sapegno 
FINISSAGE: Sabato 16 settembre ore 18 con la presenza degli artisti e del curatore Enrico Fornaroli, professore dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e direttore artistico del Biblio-Museo del Fumetto Demetrio Mafrica.
EVENTO CHIUSURA: L’esposizione conclude con un evento speciale, inserito nella rassegna Plaisirs de Culture per celebrare le Giornate Europee del Patrimonio, con apertura speciale della mostra sabato 16 settembre ore 10-13 e 15.30-19.30 e domenica 17 settembre ore 10-13

CONTATTI
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TELEFONO: 0165 235979 / 333 4464369
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Bologna: ART BEATS – Un progetto diffuso per incontrare, vedere e ascoltare l’arte

ART BEATS – I Musei Civici di Bologna in Musica

Un progetto diffuso per incontrare, vedere e ascoltare l’arte promosso da Settore Musei Civici Bologna e AEB Industriale

16 – 17 settembre 2023
Bologna, varie sedi
Ingresso gratuito

Il Settore Musei Civici Bologna e AEB Industriale,azienda leader internazionale nel settore dell’audio professionale con sede a Crespellano (BO), sono lieti di presentare una nuova partnership per regalare cultura alla città di Bologna.
In occasione del cinquantesimo anniversario della sua nascita, AEB Industriale ha scelto i musei civici felsinei per festeggiare e condividere questo importante traguardo, offrendo al pubblico un doppio dono con ART BEATS – I Musei Civici di Bologna in Musica.
L’iniziativa nasce da una co-progettazione culturale tra Settore Musei Civici Bologna e AEB Industriale che unisce arte e musica in un’innovativa modalità di fruizione e partecipazione.

Nelle giornate di sabato 16 e domenica 17 settembre 2023 i visitatori possono accedere a titolo eccezionalmente gratuito in sette sedi museali, selezionate tra tutte e sei le aree disciplinari del Settore Musei Civici Bologna, nei rispettivi orari di apertura: Museo Civico ArcheologicoMuseo Civico MedievaleCollezioni Comunali d’ArteMAMbo – Museo d’Arte Moderna di BolognaMuseo internazionale e biblioteca della musicaMuseo del Patrimonio Industriale e Museo civico del Risorgimento.

Oltre che alla visione e al dialogo con l’arte, il pubblico è invitato all’ascolto di sette installazioni sonore inedite, una diversa per ogni sede espositiva, ognuna ispirata da un particolare, da una sala, da un manufatto identificativo in grado di raccontare l’unicità del museo associato. Le sette opere musicali sono commissionate ad altrettanti talentuosi musicisti e compositori che intrattengono con Bologna un legame speciale: Beatrice AntoliniValentino Corvino, Davide Fasulo e Marco FerrariMarco Frattini, Gabriella Ghermandi e Fabrizio PuglisiPiero Odorici, Guglielmo Pagnozzi.

Valentino Corvino,violinista, violista, compositore e direttore di orchestra fa risuonare Il respiro di Felsina con la sua viola nel chiostro del Museo Civico Archeologico portando l’eco di un mondo lontano, fatto di memorie che appartengono a tutti.
Guglielmo Pagnozzi,clarinettista e sassofonista jazz, attraversa con La Stanza Rossa – La Stanza Gialla – La Boschereccia i tre ambienti iconici delle Collezioni Comunali d’Arte conservate a Palazzo d’Accursio con diverse sonorità, per arrivare dove la nota del clarinetto è soffiata e profonda, il tempo rallenta, si ferma.
Beatrice Antolini, estrosa polistrumentista e cantautrice, attingendo sonorità sia dal pianoforte sia dal clavicembalo, si esibisce con la sua Fuga Marziale (da Marte a Venere), una struttura di fuga barocca sviluppata con l’elettronica come una song moderna, miscelando il tempo antico e contemporaneo nelle sale del Museo della Musica.
Piero Odorici, uno dei maggiori esponenti jazz in Europa, trae ispirazione dalle sculture del Palazzo della Mercanzia del Museo Civico Medievale di Bologna per la composizione Ray, in ricordo dell’amico e grande percussionista di origini portoricane, nato e cresciuto nel Bronx di New York, Ray Mantilla.
Gabriella Ghermandi, scrittrice, performer e cantante italo-etiope e Fabrizio Puglisi, pianista, compositore ed improvvisatore con Addis Abeba cuore africano portano la musica etiope a incontrare la storia garibaldina del Museo civico del Risorgimento, per celebrare la comunione degli ideali umani di libertà, altruismo e generosità che varcano ogni confine.
Davide Fasulo, polistrumentista, conduttore di ensemble strumentali e vocali e Marco Ferrari, clarinettista e flautista con Voi siete qui hanno realizzato una composizione ispirata al MAMbo nella sua totalità e all’insieme di sensazioni che suscita la visita alla galleria come a dare più rilevanza all’idea di spazio in un’arte in cui è il tempo a fare da guida.
Marco Frattini compositore e batterista, in Wood Carousel con percussioni e intrecci sonori sognanti da voce al mulino da seta custodito al Museo del Patrimonio Industriale facendosi rapire dal suo ritmo intrinseco.

La suggestione visiva di questi sette luoghi di cultura di BolognaCittà della Musica UNESCO, si trasformerà così in note musicali per coinvolgere i visitatori in un’esperienza immersiva aumentata.
Attraverso la creazione di un QR Code ogni composizione resterà a disposizione del museo in via permanente, per permettere a tutti gli interessati di ascoltarle in occasione della loro visita.

Il progetto è stato sviluppato con il supporto di Laboratorio delle Idee, agenzia di comunicazione specializzata in consulenza strategica e progetti culturali.

Elena Di Gioia, delegata alla Cultura di Bologna e Città metropolitana, dichiara: “Festeggiare e donare. Un binomio importante che AEB Industriale condivide con la città di Bologna e con i Musei Civici; un dialogo che intreccia cinquant’anni di altissima professionalità di una azienda leader a livello internazionale con l’eccellenza del patrimonio culturale delle collezioni dei sette musei civici coinvolti insieme alla competenza di grandi musicisti e musiciste che impreziosiscono la scena musicale contemporanea e dal forte legame con la città. Una festa dunque su più livelli co-progettata appositamente dal Settore Musei Civici e AEB e che valorizza l’imprenditoria, la cultura, le collezioni e gli spazi museali come elemento di ispirazione e la scena musicale di Bologna Città della Musica UNESCO in una grande festa culturale trasversale e aperta a tutti i cittadini e cittadine”.

Eva Degl’Innocenti, direttrice Settore Musei Civici Bologna, sottolinea: “Il progetto ART BEATS è il frutto della co-progettazione culturale tra Settore Musei Civici Bologna e AEB Industriale, tra pubblico e privato, che unisce arte, cultura e musica. Auspichiamo che questa best practice possa diventare un modus operandi di lavoro e sviluppo congiunto tra i nostri musei e le aziende”.

Arturo Vicari, fondatore e amministratore delegato di AEB Industriale, commenta: “Sono molto felice di condividere con la città di Bologna un traguardo così importante per la storia della nostra azienda, come il cinquantesimo anniversario, regalando ai visitatori l’ingresso ai musei e offrendo la possibilità di apprezzare il talento di questi straordinari musicisti che sono stati capaci di unire arte e musica in un’esperienza unica”.

Informazioni e approfondimenti sono disponibili sull’app ArtZonzo sviluppata da Associazione Mnemonica, con una mappatura audiovisiva dell’arte contemporanea e della produzione culturale contemporanea: artzonzo.it.


Settore Musei Civici Bologna

Il Settore Musei Civici Bologna racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.
Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche. Archeologia, storia, storia dell’arte, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.
Fanno parte del Settore Musei Civici Bologna: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi e Casa Morandi, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”, Museo del Patrimonio Industriale, Museo civico del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica, oltreché lo spazio espositivo di Villa delle Rose.
Il Settore Musei Civici Bologna si occupa inoltre del progetto di valorizzazione culturale del Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna.

AEB Industriale

AEB Industriale è un’azienda leader a livello internazionale nella progettazione, produzione e commercializzazione di prodotti e sistemi per l’audio professionale e la sonorizzazione pubblica con sede a Crespellano. Fondata a Bologna nel 1973 dall’Ing. Arturo Vicari, l’azienda è oggi presente in 135 paesi e fornisce impianti di sonorizzazione per i più importanti concerti al mondo e per manifestazioni di rilievo nazionale come il Festival di Sanremo di cui è stata fornitore negli ultimi cinque anni. L’export rappresenta Il 91% del fatturato di AEB Industriale che punta in primo luogo sulla qualità tecnologica dei suoi prodotti, investendo in Ricerca & Sviluppo l’8% del fatturato.
AEB Industriale è l’anima fondatrice di uno dei gruppi leader in questo settore; gruppo che nel 2023 prevede un fatturato superiore ai 240 milioni di euro e di cui Arturo Vicari è CEO.


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Simona Poli

Editoria: “Umanistili e Una ballerina sulla Luna” di Elisa Rovesta

“Umanistili e Una ballerina sulla Luna”
di Elisa Rovesta

Un libro in cui succede un po’ più di niente

NFC Edizioni 

Elisa Rovesta, talentuosa autrice che ha già fatto ridere e riflettere con il suo stile arguto e ironico, presenta il suo nuovo libro intitolato “Umanistili e Una ballerina sulla luna“, prima parte di una trilogia. Pubblicato da NFC Edizioni, il volume è un vero e proprio viaggio attraverso le situazioni e le atmosfere che tutti noi abbiamo vissuto almeno una volta nella vita: una raccolta di racconti che getta uno sguardo pungente e divertente sulla realtà contemporanea e le stravaganze che la popolano, reinterpretate con l’inconfondibile penna dell’autrice. In questa nuova opera suddivisa in 16 racconti brevi e un racconto lungo, Rovesta ci guida attraverso un turbinio ironico di ritratti umani contemporanei, scovando le perle nascoste nell’ordinario e affrontando le contraddizioni della società moderna. L’autrice si fa narratrice di vicende che, sebbene possano apparire banali o insignificanti, in realtà sono cariche di significato, spesso rivelando le contraddizioni della contemporaneità, riflettendo sulle nostre insicurezze, i vuoti da riempire e le vanità che spesso dominano il nostro comportamento. Dal motivatore personale alla coppia che cena in silenzio in trattoria, dall’appassionata di brand personalizzati all’archetipo del “figo” in versione 2.0, ogni personaggio prende vita nelle pagine del libro, facendoci ridere di noi stessi e dei comportamenti che spesso diamo per scontati. Ma non è solo una raccolta di “caricature” umane: “Umanistili e Una ballerina sulla luna” abbraccia una vasta gamma di temi, dall’autostima ai sogni infrantiai desideri, alle delusioni e alle rivincite. Proprio su questi temi l’autrice presenta a chiusura del libro il romanzo breve “Una ballerina sulla luna” dove una protagonista divisa tra aspettative e delusioni incontra un personaggio fuori dall’ordinario che sovverte le regole.

In questo racconto Elisa cattura l’essenza dei due personaggi dalle tonalità dei “Diari di una schiappa” e di “Bridget Jones“, con un tocco di assurdità e contemporaneità che li rende incredibilmente reali e vicini al lettore. Come dichiara la scrittrice Elisa Rovesta: “Il mio scrivere altro non è che una descrizione senza alcun giudizio, senza alcun parere personale. È semplicemente una osservazione del mondo che ci circonda e che qualcuno mi ha detto che ‘sono stata capace di cogliere e catturare’. I miei personaggi non hanno ruoli specifici. Vivono la loro vita ed entrano in scena senza saperlo. Sono inconsapevoli di essere parti di una storia, ma è proprio questa la loro bellezza“. L’opera di Rovesta utilizza abilmente gli anglicismi, i neologismi e le mode linguistiche del nostro tempo per creare una prospettiva deformante e attuale sui miti e i tipi umani di oggi, dimostrando come la nostra società sia intrisa di paradossi e situazioni irrazionalmente universali. Attraverso la sua scrittura leggera e tagliente, Elisa Rovesta ci costringe a guardare dentro lo specchio delle sue storie, dove spesso ci ritroviamo a riflettere sulla nostra vita, le nostre scelte e i nostri comportamenti.

Elisa Rovesta

Ecco allora sedici brevi racconti e una novella in sedici movimenti che, festa dell’intelligenza, con grazia, con finezza, con vaporosa o pungente ironia, ruotano tutti attorno al filo sottile che collega la maggior parte degli umani in modo più o meno dichiarato, più o meno segreto, più o meno inespresso: quella latente infelicità che nelle nostre opulente e emancipate società d’Occidente è stata e continua a essere il primo fenomeno ‘global’ in assoluto: perdita di sé e conseguenti disagi per ritrovarsi, per riarmonizzare il sé al sé e al resto del mondo” così scrive lo storico dell’arte Gabriello Milantoni a proposito del libro. “Umanistili e Una ballerina sulla luna” è una lettura imperdibile per chiunque voglia sorridere e riflettere sugli aspetti più curiosi della vita moderna. L’autrice dimostra ancora una volta di saper catturare l’attenzione del lettore, offrendo una narrazione che oscilla tra l’ironico e il profondo con una maestria unica. Le parole di Elisa Rovesta ci invitano a guardare oltre le superfici, a esaminare le contraddizioni e le ossessioni che guidano il nostro modo di vivere. “Alla fine, com’è immaginabile, si scopre che il libro racconta di noi, della nostra necessità di apparire, di vedere nei social il fine ultimo, nell’aspetto la chiave per una distratta e superficiale soddisfazione momentanea, la merce come una nuova teleologia, la facciata come difesa per nascondere il nulla e le sue vanità. In Umanistili convivono tranquillamente sia i miti contemporanei che le tipologie di persone incrociate al supermercato o in coda al semaforo” queste le parole dello scrittore Davide Bregola nella recensione pubblicata su Il Giornale. Questo volume è il primo tassello di una trilogia in fase di realizzazione, sapientemente ideata e pensata dall’autrice: nei prossimi mesi infatti si arriverà al secondo episodio con un nuovo libro che catturerà ancora una volta il pubblico grazie all’inconfondibile stile di Elisa. Il libro sarà presentato nel giardino del Grand Hotel di Rimini il 22 settembre alle ore 18.30, in un mix di teatro, canto e musica e letteratura. Durante la serata, moderata da Beatrice Bacchi, l’autrice sarà accompagnata dall’attrice Margherita Governi che reciterà alcuni estratti del libro, dalle esibizioni della ballerina Carlotta Graffigna, di cantanti e musicisti che omaggeranno Lucio Dalla con alcune delle sue indimenticabili canzoni. A introdurre l’evento sarà l’autore e storico dell’arte Gabriello Milantoni. 

Il libro è disponibile presso le principali librerie e online sul sito di NFC Edizioni

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INFORMAZIONI UTILI

TITOLO LIBRO: Umanistili e Una ballerina sulla luna
AUTRICE: Elisa Rovesta
EDITO: NFC Edizioni
GENERE: Narrativa
USCITA: Giugno 2023
PREZZO: 20,00 euro
PAGINE: 96
LINGUA: Italiano
ISBN: 9788867263844

CONTATTI ELISA ROVESTA
SITO: https://www.umanistili.it/
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CONTATTI NFC EDIZIONI
SITO: https://nfcedizioni.com/
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CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

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Pisa, Museo della Grafica: RI-CICLANDO AL MUSEO. Un pomeriggio tra disegni e biciclette

In occasione della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile e in collaborazione con FIAB Pisa, il Museo della Grafica organizza:

RI-CICLANDO AL MUSEO.

Un pomeriggio fra disegni e biciclette.

Attività per famiglie

Sabato 16 settembre 2023, ore 16:15

Età consigliata: 6-11 anni

Quando è stata inventata la bicicletta?

Se anche voi amate questo ecologico mezzo di trasporto e volte saperne di più, vi aspettiamo al Museo per trascorrere un pomeriggio osservando alcuni disegni e stampe che la ritraggono, per poi divertirci a realizzare un’originale opera d’arte a due ruote.

Evento gratuito su prenotazione. 

Prenotazioni: educazione.museodellagrafica@sma.unipi.it

Termine prenotazioni: venerdì 15 settembre 2023, ore 13:00.

È richiesta la presenza di un adulto accompagnatore per tutta la durata dell’attività.

Per maggiori informazioni Cliccare il logo

educazione.museodellagrafica@sma.unipi.it 
050 2216059/70

Evento inserito all’interno del calendario di iniziative della Settimana Europea della Mobilità di Fiab Pisa

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Tel. 050/2216060 (62-66-67)
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it
www.museodellagrafica.sma.unipi.it