Marino/Roma: “Oltre il Futurismo” Alberto Bragaglia il pittore filosofo

N15A autoritratto tempera su carta 31×43

L’associazione culturale Adrenalina Project presenta

ALBERTO BRAGAGLIA 
il pittore filosofo
“OLTRE IL FUTURISMO”

In mostra opere, disegni e cimeli mai esposti prima

Performance e proiezione di contributi video inediti

dal 19 novembre all’11 dicembre al MUSEO CIVICO 
U. Mastroianni di Marino (RM)

INGRESSO GRATUITO 
– Infotel: 347 2711857 – Vernissage sabato 19 novembre ore 19,00

curatori: Francesca Barbi Marinetti (nipote di Filippo Tommaso Marinetti) e Ferdinando Colloca

Anteprima esposizione: 
www.albertobragaglia.com/#

Alberto Bragaglia il pictor philosophus dell’avanguardia italiana, considerato il teorico più acuto del Futurismo. Nato nel 1896 da una dinastia di artisti, il fratello Anton Giulio regista e padre del fotodinamismo, la mamma era una nobile Visconti. Amico di Balla e Boccioni, coi fratelli fondò a Via Condotti la nota Casa d’arte Bragaglia nel cuore di Roma dove esposero i più grandi pittori dell’epoca.

Alberto Bragaglia indiscusso artista d’avanguardia del novecento, considerato il teorico più acuto del Futurismo, mente geniale dalla fantasia estetica ma anche “genio incompreso”. Autore delle opere letterarie Panplastica e diPolicromia Spaziale Astratta, elaborò con la pittura queste teorie scandendo un ritmo differente dalla “eterna velocità onnipresente” e dalla “violenza travolgente” del Futurismo di Marinetti. Da questa caratteristica nasce l’appellativo di pictor philosophus  che dà l’idea di una mente caratterizzata da una vasta cultura

L’obiettivo dell’associazione Adrenalina punta a far scoprire l’unicità di questo artista probabilmente poco considerato perché non completamente assorbito dal movimento Futurista. La rilevanza dell’evento di spessore internazionale, sarà unica, con la rappresentazione della sua vita mai ripercorsa in precedenza.

Il visitatore potrà approfondire la sua arte e il concetto/pensiero osservando da vicino i lavori, oli su tela, tecniche miste e acquerelli su carta provenienti da collezioni private tra cui alcuni inediti. Una quarantina di dipinti oltre a numerosi disegni e cimeli mai esposti prima sveleranno la sua complessa personalità. Frequentatore degli atelier di via Margutta e di villa Strohl Fern, a stretto contatto con Umberto Boccioni e Giacomo Balla, dipinse e scrisse d’arte nel corso di tutta la sua vita. Ha vissuto il Futurismo dal suo studio come intellettuale e artista, cedendo al lato innovativo mescolato ad un personale intimismo, pur mantenendo negli scritti e nelle opere spirito di avanguardia. Per anni Bragaglia dipinge, insegna, scrive articoli e prosegue la sua ricerca di estetica; diventa anche critico d’arte e approfondisce le relazioni fra arte e teatro, al ritmo, alla danza, che lo porteranno a disegnare e dipingere atleti, ballerine, ma anche paesaggi e alberi.

La sua produzione incomincia verso il 1915 e prosegue fino al 1985. Prese due lauree, in Giurisprudenza e in Lettere e Filosofia e per molti anni, dipinse, insegnò, scrisse articoli e proseguì la sua ricerca di estetica e come pictor philosophus, ma fu lontanissimo da tutti gli schematismi novecenteschi.

Oggi, grazie al nipote, il figlio di Leonardo Bragaglia, Marco Bragaglia Minghi, si apre un nuovo capitolo per la riscoperta del grande artista. La pittura era una faccenda della quale era geloso e la condivideva con pochi. Ed è per questo motivo che non è venuto alla ribalta insieme ad altri e la numerosa produzione artistica rimase per decenni confinata nel suo studio.

Una parte delle opere in mostra sarà trasformata in NFT e proiettata nel metaverso, incardinando in pieno il significato del titolo “Oltre ” il futurismo.

Patrocinio: Comune di Marino – con il contributo della Regione Lazio

La Casa d’arte Bragaglia nel cuore di Roma

Nel 1918, in via Condotti 21, fu fondata la Casa d’arte Bragaglia dai fratelli Anton Giulio e Carlo Ludovico, galleria d’arte indipendente. Ivi si esposero le opere di Giacomo Balla; Umberto Boccioni, Francesco Cangiullo, Giorgio De Chirico, Antonio Sant’Elia, Fortunato Depero, Mario Sironi, Lorenzo Viani, Julius Evola, Ottone Rosai, Massimo Campigli, Filippo De Pisis.


Melina Cavallaro
Uff. stampa & Promozione FREE TRADE Roma
Valerio de Luca –  addetto stampa
Via Piave 74, 00198 Roma

Bologna: CASA MUSEO RENZO SAVINI presenta la conferenza “Animali e Animaliers nella scultura italiana” a cura di Alfonso Panzetta nell’ambito della mostra di Nathalie Lefort

Casa Museo Renzo Savini

presenta la conferenza a cura di

Alfonso Panzetta

“Animali e Animaliers nella scultura italiana tra Neoclassicismo e Novecento”

nell’ambito della mostra di sculture dell’artista parigina Nathalie Lefort

Sabato 19 novembre 2022 ore 18:30

Casa Museo Renzo Savini
Via Letizia 11, Bologna

Prosegue la programmazione degli eventi culturali di Casa Museo Renzo Savini con il primo appuntamento autunnale sabato 19 novembre 2022 alle ore 18:30 nell’ambito dell’apertura della mostra di sculture dell’artista francese Nathalie Lefort, si terrà la conferenza del Professor Alfonso Panzetta, storico dell’arte, coordinatore della Scuola di Restauro e referente per il Patrimonio Storico nel settore Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Nell’intervento “Animali e Animaliers” nella scultura italiana tra Neoclassicismo e Novecento Panzetta illustrerà e approfondirà le dieci pregevoli sculture in bronzo portate da Parigi mettendole a confronto con la scultura dall’epoca del neoclassicismo al Novecento. L’esposizione potrà essere visitata dal pubblico nelle giornate di giovedì 17 novembre dalle 15:00 alle 20:00, venerdì 18 novembre dalle 10:00 alle 16:00, sabato 19 novembre dalle 11:00 alle 17:00 domenica 20 novembre dalle 11:00 alle 17:00 e lunedì 21 novembre dalle 10:00 alle 18:00.

Una delle opere in mostra

NATHALIE LEFORT

Nathalie Lefort, nata a Roubaix nella Francia settentrionale, studia Arti Grafiche presso l’Institution Saint-Luc de Tournai in Belgio. In seguito ad una prima esperienza nel campo della pubblicità scopre, durante un periodo di permanenza in America, due tecniche che le permettono di esprimersi e condividere le proprie emozioni: la pittura ad olio e l’acquerello; ma è solo durante un suo soggiorno in India che inizia ad avvicinarsi all’intarsio e alla combinazione di diversi materiali, comincia infatti ad appassionarsi alla materia e ha inizio così il suo percorso scultoreo con materiali come l’argilla e il bronzo. La scultura diventa parte fondamentale della sua espressione artistica, ma non abbandona la pittura, sulla quale torna periodicamente in una dimensione però più astratta.

LA CASA MUSEO RENZO SAVINI

Commissionata nel 1964 all’architetto Raoul Biancani, la Casa Museo Renzo Savini si configura come uno degli esempi più interessanti dell’architettura contemporanea, sviluppato su tre livelli, con un costante gioco armonico tra materiali e vetrate. Al suo interno è presente una ricca selezione di opere assemblate, nel tempo, dal collezionista Renzo Savini, con una coerente e metodica volontà di creare un unicum tra opere ed elementi architettonici di varie epoche. Una preziosa miscellanea di lavori artistici, manufatti di alto artigianato e reperti naturalistici. Un luogo pieno di suggestioni, dove Savini ha vissuto con la famiglia fino alla sua scomparsa. Renzo Savini (19 settembre 1931 – 13 luglio 2018) è stato un umanista di formazione classica. Grande collezionista, anticipava i tempi per la sua sensibilità e con ingegno sapeva cercare e accostare oggetti, creando una commistione di materiali e contrasti tra epoche diverse.

All’interno della casa è presente una piccola Kunstkammer (letteralmente “camera dell’arte”), nella quale sono raccolti manufatti di provenienze molteplici e multiformi, reperti e curiosità di ogni genere: pezzi di Castiglioni, Gavina e Scarpa; statue dei presepi barocchi e pupi del Settecento; bassorilievi rinascimentali incastonati nel muro; manoscritti e libri antichi; disegni del Tiarini e tele del Signorini.

Nella palazzina, al piano sottostante, ha risieduto per anni Dante Bini, architetto di fama mondiale, noto anche per aver ideato per Michelangelo Antonioni e Monica Vitti La Cupola, l’avveniristica villa sulla Costa Paradiso in Sardegna.

La Casa Museo fa parte della pubblicazione/censimento Case e studi delle persone illustri dell’Emilia-Romagna (a cura di Cristina Ambrosini e Claudia Collina, edito da Bologna University Press) del Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna ed è membro dell’Associazione Nazionale Case della Memoria.

L’idea di creare Casa Museo Renzo Savini è della figlia Benedetta Savini Marescotti, proprietaria e referente.


INFORMAZIONI UTILI

INAUGURAZIONE MOSTRA: di sculture dell’artista parigina Nathalie Lefort

CON CONFERENZA DI ALFONSO PANZETTA: “Animali e Animaliers” nella scultura italiana tra Neoclassicismo e Novecento

DATA CONFERENZA: Sabato 19 Novembre 2022 alle ore 18:30

DURATA E ORARI MOSTRA:
Giovedì 17 novembre dalle 15:00 alle 20:00
Venerdì 18 novembre dalle 10:00 alle 16:00
Sabato 19 novembre dalle 11:00 alle 17:00
Domenica 20 novembre dalle 11:00 alle 17:00 e
Lunedì 21 novembre dalle 10:00 alle 18:00

DOVE: Casa Museo Renzo Savini, via Letizia 11, Bologna
parcheggio Giardini Margherita

ORGANIZZATA DA: BENEDETTA SAVINI MARESCOTTI

SITO: www.casamuseorenzosavini.it/it/

LINK BIO ARTISTA:
LE PARCOURS ARTISTIQUE DE NATHALIE LEFORT

Ingresso su prenotazione fino a esaurimento posti. Per partecipare è necessario prenotare all’indirizzo mail savinicultura@gmail.com

Bologna: Museo Davia Bargellini e Museo di Palazzo Poggi: Verità e illusione. Figure in cera del Settecento bolognese

Ritratto in cera del Settecento per la mostra del Museo Civico Collezione Davia Bargellini di Bologna (Roberto Serra / Iguana)
Nicola Toselli (Bologna 1705-1792), Ritratto del conte senatore Paolo Patrizio Zambeccari (1670-1756), post 1756. Collezione privata

Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica

Verità e illusione. Figure in cera del Settecento bolognese
A cura di Massimo Medica, Mark Gregory D’Apuzzo, Ilaria Bianchi, Irene Graziani

In collaborazione con Museo di Palazzo Poggi | Sistema Museale di Ateneo | Alma Mater Studiorum – Università di Bologna

19 novembre 2022 – 12 marzo 2023
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini
Museo di Palazzo Poggi

Inaugurazione venerdì 18 novembre ore 17.30
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini

Strada Maggiore 44, Bologna

www.museibologna.it/arteantica
www.sma.unibo.it

La mostra Verità e illusione. Figure in cera del Settecento bolognese – allestita al Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini dal 19 novembre 2022 al 12 marzo 2023 con la curatela di Massimo MedicaMark Gregory D’ApuzzoIlaria Bianchi e Irene Graziani – si configura come primo evento espositivo organicamente incentrato sulla ritrattistica in cera realizzata in ambito bolognese durante il Settecento, secolo che conobbe il maggiore rilancio dell’arte antica e intrigante della ceroplastica già praticata nelle epoche classiche e medievali.

Dopo due importanti progetti espositivi che in anni recenti, a Venezia nel 2012 e a Francoforte sul Meno nel 2014, hanno segnato la riscoperta di una produzione ingiustamente dimenticata offrendone nuove chiavi di lettura, la storia di queste effigi artificiose a grandezza naturale dalle possibilità illusionistiche ambiguamente più reali del reale appare ancora oggi in grande parte da scrivere.

Forma artistica scarsamente indagata dal circuito accademico per via dell’antico pregiudizio verso una materia metamorfica considerata priva di valore estetico e una tecnica in bilico tra arte e artigianato, proprio nel capoluogo emiliano, durante il XVIII secolo, la ritrattistica scultorea in cera ebbe un ruolo di primaria importanza godendo di fortuna e apprezzamento come rappresentazione congeniale ad una triplice funzione: la trattazione delle discipline scientifiche avviata nella rinomata scuola di anatomia umana dell’Università, la raffigurazione del potere e la devozione religiosa.

Promossa dai Musei Civici d’Arte Antica di Bologna in collaborazione con il Museo di Palazzo Poggi afferente al Sistema Museale di Ateneo | Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, l’esposizione intende far conoscere al pubblico e rivalutare in una giusta prospettiva l’indubbia qualità di quanto ancora sopravvive di una produzione che, secondo le fonti documentarie, fu assai ricca e vide impegnati abilissimi scultori. A ricondurre con piena dignità questo patrimonio nel clima della gloriosa civiltà figurativa del Settecento bolognese fu lo storico dell’arte Andrea Emiliani, alla cui memoria l’iniziativa è significativamente dedicata, autore nel 1960 di un fondamentale saggio, ora ripubblicato nel catalogo che accompagna la mostra, in cui vi riconobbe una “realizzata unità fra imitazione, anzi super-imitazione del vero, e fantasia ricreante” in grado di evocare “un’allusione sconcertante all’umano”.

A partire dal nucleo di opere conservato al Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, il progetto espositivo traccia un ampio e dettagliato panorama dell’officina ceroplastica a Bologna riunendo per la prima volta 18 opere, di cui 16 figure in cera e 2 terrecotte,di notevole fattura presenti in raccolte museali ed edifici di culto cittadini, potendo inoltre godere del prestito straordinario di pezzi appartenenti a collezioni private e dunque raramente visibili.
Accanto al Ritratto del conte senatore Paolo Patrizio Zambeccari (1670-1756) di Nicola Toselli esposto unicamente nella Mostra del Settecento Bolognese curata da Guido Zucchini nel 1935 a Palazzo d’Accursio, sono 3 i manufatti inediti visibili per la prima volta: la testa di Cristo in cera policroma, attualmente conservata presso il Museo provinciale dei Cappuccini di Bologna e attribuita a ceroplasta emiliano, e i due busti di San Carlo Borromeo e San Filippo Neri riferibili a Luigi Dardani, provenienti dal coretto della chiesa di Santa Maria di Galliera.
Il rinnovato interesse che la ricognizione si propone di sollevare verso un capitolo della storia dell’arte poco conosciuto al pubblico costituisce dunque un importante momento di aggiornamento degli studi, anche grazie ai restauri conservativi operati in vista dell’evento espositivo, e di nuovi riposizionamenti attributivi in un ambito produttivo storicamente travagliato da incertezze interpretative.

Il percorso espositivo si estende, naturalĭter, nella seconda sede del Museo di Palazzo Poggi dove si trova la “Camera della Notomia” dell’Istituto delle Scienze con la serie di otto statue in cera – di cui due nudi raffiguranti Adamo ed Eva, quattro Spellati e due scheletri – progettate ed eseguite tra il 1742 e il 1751 dal pittore, scultore e architetto Ercole Lelli su commissione del Cardinale Prospero Lorenzo Lambertini, asceso al soglio pontificio nel 1740 con il nome di Benedetto XIV.
In una temperie di rinnovato fervore della vita culturale cittadina per impulso dell’ecclesiastico bolognese, la presenza di una fiorente scuola di studi anatomici favorì l’affermazione di Bologna come capitale della ceroplastica scientifica, con la formazione della prima vera scuola di modellatori in cera. Le prerogative di questa tecnica, tali da imitare la consistenza ed il colorito anche delle membrane più sottili e quasi invisibili, ne fecero, infatti, uno strumento assai efficace per scopi didattici.
L’impegno strettamente connesso al mondo della scienza medica del capostipite della scuola bolognese Ercole Lelli venne in seguito assunto dai celebri coniugi Giovanni Manzolini Anna Morandi, creatori di decine di preparazioni anatomiche in cera, anch’esse conservate nelle collezioni storiche dell’ateneo bolognese, che diedero un fondamentale contributo all’avanzamento delle conoscenze di anatomia e di fisiologia grazie alla rappresentazione di parti del corpo umano di raffinatezza e minuzia tecnica del tutto straordinari per l’epoca e ammirati in tutta Europa.

Non solo per l’uso empirista guidato dalle prime pulsioni illuministe la città felsinea fu luogo di elezione per la produzione plastica in cera, come già non aveva mancato di rilevare il grande storico dell’arte austriaco Julius von Schlosser nella sua pionieristica Storia del ritratto in cera pubblicata nel 1911, dove ne sottolinea il contesto di “fruttuoso campo di azione nella scultura popolare religiosa”.
Nella Bologna di Papa Benedetto XIV la ceroplastica si ritagliò infatti uno spazio di affermazione più ampio, ponendosi quasi a concorrenza con le altre arti tradizionali (la pittura, la scultura in terracotta), riuscendo a soddisfare le richieste di una committenza sedotta dall’alto potenziale di verosomiglianza garantito dalla modellazione in cera associata ad altri materiali.
Ben compresa dal mondo della scienza, la strabiliante capacità di riproduzione del reale, di assoluta efficacia a fini didattici, si sarebbe infatti rivelata ugualmente strategica nel genere iconografico del ritratto “fra il documentario e l’agiografico”, secondo la definizione di Stefano Tumidei. Costituite da più parti i cui componenti erano ottenuti tramite modelli e calchi, le figure in cera venivano montate su strutture portanti, forme in legno imbottite o addirittura veri scheletri. La cera, miscelata ai diversi colori, veniva colata in sottili strati, rifinita con la stecca e con velature dipinte, quindi verniciata. L’applicazione di capelli, occhi in vetro, accessori metallici e vestiti di stoffe preziose e l’animazione del volto assicuravano risultati di impressionante realismo. L’inserimento entro teche di vetro ne salvaguardava l’integrità, oltre a circoscriverne sapientemente l’ambientazione entro una sorta di scatola scenica.

Ad inaugurare pubblicamente questa tipologia compositiva è il busto raffigurante Anna Maria Calegari Zucchini(1643-1741), tessitrice di modeste origini e analfabeta che ebbe fama di donna devota e in odore di santità, commissionato allo scultore Angelo Gabriello Piò ma eseguito dall’allievo Filippo Scandellari, che ne rivendicò la paternità dichiarandosi il primo ad aver introdotto a Bologna l’uso di realizzare figure in cera colorata. In questa creazione l’autore riesce a infondere forma sensibile alla profonda dimensione di fede della donna, che ha sopportato con gioia sofferenze e privazioni, incarnando un nuovo modello di santità presentato alla cittadinanza.

Strumento efficace di edificazione, la ceroplastica non solo si prestava perfettamente alla divulgazione di nuovi modelli di venerabilità, ma spesso si poneva al servizio delle devozioni dal carattere maggiormente empatico. Si diffonde infatti anche una produzione di soggetti religiosi (Santa FamigliaEcce HomoMaria Addolorata, santi), e soprattutto di busti a grandezza naturale che raffigurano personaggi dalla condotta di vita esemplare di cui si vuole promuovere il culto, come nel caso del busto di Padre Ercole Maria Giuseppe Isolani di cui è artefice lo stesso Scandellari.
Perfettamente rispondenti ad un’esigenza di aderenza al “vero” e al “vivo”, le figure in cera conquistano anche la dimensione mondana come nel caso dei magnifici ritratti degli aristocratici Francesco e Paolo Patrizio Zambeccari, appartenenti a una delle famiglie più importanti a Bologna per attività collezionistica,modellati, rispettivamente, da Luigi Dardani e Niccolò Toselli. Ma nella rassegna non mancano i borghesi (il ritratto commemorativo dell’architetto Carlo Francesco Dotti attribuito ad Angelo Gabriello Piò) e i “villani” (purtroppo perduti IlFattore e La Fattoressa di Casa Ghisilieri).

Documentata dalle fonti, ma anche da alcune testimonianze superstiti, anche la “testa di carattere” “testa d’espressione” è una tipologia affrontata dalla ceroplastica. Se talvolta pare più evidente l’allusione a significati allegorici moraleggianti sottesi alla raffigurazione di semplici “villani”, altre volte la presentazione di giovani di estrazione sociale non agiata sembra priva di ulteriori intenzioni e motivata unicamente dalla volontà di riconoscere il valore morale di un’umanità umile per origini, ma capace di fondare la propria esistenza su valori semplici e onesti. Così sembrerebbero indicare i due fanciulli della Fondazione Cavallini Sgarbi, ancora in cerca della mano dell’autore, che si pongono tuttavia come un corrispettivo delle più brillanti proposte pittoriche avanzate dagli anni Sessanta del Settecento dai talentuosi Ubaldo e Gaetano Gandolfi.

Alcune cere non bolognesi del Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini consentono di estendere lo sguardo sulla ceroplastica europea coeva all’epoca qui considerata.
Dalla Germania provengono il Filosofo morente e il Matematico di Caspar Bernhard Hardy modellatore molto ammirato dai contemporanei, tra cui Johann Wolfgang Goethe. Interessato agli studi di fisiognomica di Johann Caspar Làvater, Hardy raffigura spesso i tipi umani per coppie antitetiche con l’intento di alludere a diverse o opposte qualità morali. Dalla Francia proviene invece il medaglione con Profilo femminile, probabile ritratto della principessa di Lamballe o della regina Marie-Antoinette, eseguito da un ignoto settecentesco verosimilmente negli anni della Rivoluzione francese.

Come suggerisce il titolo, la mostra intende giocare sull’antitesi tra verità e illusione, cioè sull’apparente contrasto fra gli effetti di conturbante iperrealtà da un lato, e l’inganno dei sensi dall’altro, che il virtuosismo mimetico dell’arte della ceroplastica era in grado di procurare allo spettatore come commistione tra immagine e vita. E lo è tuttora, come immutato è il rapporto dell’uomo con la morte e con il divino.

Il progetto espositivo si avvale di un comitato scientifico composto da Massimo Medica, Mark Gregory D’Apuzzo, Roberto Balzani, Ilaria Bianchi, Lucia Corrain, Irene Graziani e Antonella Mampieri.

Il catalogo, a cura di Mark Gregory D’Apuzzo e Massimo Medica, viene pubblicato da Silvana Editoriale e contiene le prefazioni istituzionali di Osvaldo Panaro e Roberto Balzani; i saggi di Andrea Emiliani, Ilaria Bianchi, Lucia Corrain, Antonella Mampieri, Irene Graziani, Massimo Medica, Mark Gregory D’Apuzzo, Laura Speranza, Anna Maria Bertoli Bersotti; le schede critiche e la riproduzione a colori di tutte le opere esposte, comprensiva di una nuova campagna fotografica realizzata da Roberto Serra.

Gli organizzatori della mostra desiderano rivolgere un ringraziamento particolare a Butterfly Trasporti e Oasi Allestimento per il generoso supporto.

Per il prestito delle statue in cera di San Filippo Neri e di San Carlo Borromeo di Luigi Dardani, si ringrazia la Direzione Centrale degli Affari dei Culti e l’Amministrazione del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, in qualità di soggetto proprietario.

La mostra è a ingresso gratuito.
Con il titolo di ingresso al Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini si accede a tariffa ridotta alla sede espositiva del Museo di Palazzo Poggi.

Durante il periodo di apertura sono previste visite guidate per il pubblico adulto, attività laboratoriali per bambini e conferenze. Per modalità di prenotazione e costi di partecipazione di ogni appuntamento si invita a consultare i siti web www.museibologna.it/arteantica e www.sma.unibo.it.


SCHEDA TECNICA

Mostra
Verità e illusioneFigure in cera del Settecento bolognese

A cura di
Massimo Medica, Mark Gregory D’Apuzzo, Ilaria Bianchi, Irene Graziani

Comitato scientifico
Massimo Medica, Mark Gregory D’Apuzzo, Roberto Balzani, Ilaria Bianchi, Lucia Corrain, Irene Graziani, Antonella Mampieri

Promossa da
Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica

In collaborazione con
Museo di Palazzo Poggi | Sistema Museale di Ateneo | Alma Mater Studiorum – Università di Bologna

Periodo
19 novembre 2022 – 12 marzo 2023

Inaugurazione
Venerdì 18 novembre 2022 ore 17.30
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini

Sedi
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini | Strada Maggiore 44, Bologna
Museo di Palazzo Poggi | Via Zamboni 33, Bologna

Orari di apertura
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini
Martedì, mercoledì, giovedì ore 10-15
Venerdì ore 14-18
Sabato, domenica, festivi ore 10-18.30
Chiuso lunedì non festivi, Natale

Museo di Palazzo Poggi
Martedì, mercoledì, giovedì, venerdì ore 10-16
Sabato, domenica, festivi ore 10-18
Chiuso lunedì non festivi, 24 e 25 dicembre, 1 gennaio

Ingresso
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini | gratuito
Museo di Palazzo Poggi | intero €  5 | ridotto €  3 (con il titolo di ingresso al Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini si accede a tariffa ridotta alla sede espositiva di Palazzo Poggi)

Catalogo
Silvana Editoriale, Milano

Informazioni
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini
Strada Maggiore 44 | 40125 Bologna
Tel. +39 051 236708
museiarteantica@comune.bologna.it
www.museibologna.it/arteantica
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Instagram: @museiarteanticabologna
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Museo di Palazzo Poggi
Via Zamboni 33 | 40126 Bologna
Tel.+39 051 2099610
sma.museizamboni33@unibo.it
sma.unibo.it/museopoggi
Facebook: Museo di Palazzo Poggi – SMA Unibo
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Settore Musei Civici Bologna
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Trieste, Museo Revoltella: DA OGGI apre la mostra “I Macchiaioli. L’avventura dell’arte moderna”

I Macchiaioli.
L’avventura dell’arte moderna

Trieste, Museo Revoltella
 19 novembre 2022 – 10 aprile 2023

Col termine “Macchiaioli” si definisce il gruppo di artisti italiani più importante dell’Ottocento. Spiriti indipendenti e ribelli che abbandonano le scene storiche e mitologiche del Neoclassicismo e del Romanticismo per aprirsi a una pittura realista e immediata, dipingendo per l’appunto “a macchie” dense e colorate la vita quotidiana, con brevi pennellate che rendono con immediatezza e molto più veritieri i soggetti, nel tentativo di riprodurre la realtà così come appare a un colpo d’occhio.

Attivi dagli anni ’50 e ’60, i Macchiaioli – i cui capostipiti sono Telemaco Signorini, Giovanni Fattori e Silvestro Lega – si ritrovavano al Caffè Michelangelo di Firenze per discutere e confrontarsi sulla pittura “moderna”, mostrano in pubblico le loro opere per la prima volta all’Esposizione Nazionale del 1861, ricevendo critiche sprezzanti (“macchiaioli” è il termine dispregiativo con cui vengono definiti nel 1862 dal giornale conservatore e cattolico “Nuova Europa”).

Come tutti gli artisti che segnano un cambiamento, non vengono compresi subito, ma nella seconda metà delNovecento vengono rivalutatati e oggi sono considerati i precursori dell’Impressionismo, nato oltre quindici anni dopo, occupando un posto sempre più importante nella storia dell’arte europea.

I principali protagonisti del movimento furono, oltre i citati Signorini, Fattori e Lega, anche Giuseppe Abbati, Cristiano Banti, Odoardo Borrani, Vincenzo Cabianca, Vito d’Ancona, Giovanni Boldini nonché la generazione degli artisti immediatamente successiva che, insieme ai padri fondatori del movimento, dette vita alla corrente del Naturalismo toscano.

Attraverso un corpus di oltre 80 opere altamente significative del movimento, rappresentando gli anni della macchia e quelli successivi del Naturalismo, la mostra I Macchiaioli. L’avventura dell’arte moderna, che si svolgerà nella splendida cornice del Museo Revoltella di Trieste dal 19 novembre 2022 al 10 aprile 2023, racconta l’intera esperienza artistica dei Macchiaioli, a partire dal 1855 fino agli albori del nuovo secolo.
Prodotta da Arthemisia e curata da Tiziano Panconi, in collaborazione con il Museoarchives Giovanni Boldini Macchiaioli di Pistoia che si occupa dell’archiviazione delle opere di questi artisti, la mostra è un’importante occasione per riscoprire i capolavori dell’arte dell’Ottocento italiano, fra dipinti celebri e opere meno note, provenienti dalle più prestigiose collezioni private italiane ed europee.

Dipinti dai contenuti innovativi per l’epoca che vertono sulla potenza espressiva della luce e che rappresentano la punta di diamante di ricchissime raccolte di grandi mecenati di quel tempo, personaggi di straordinario interesse, accomunati dalla passione per la pittura, imprenditori e uomini d’affari innamorati della bellezza, senza i quali oggi non avremmo potuto riscoprire questi capolavori.

Al Museo Revoltella, si potranno ammirare, fra le tante, opere quali Bambino a Riomaggiore (1894-95) e Solferino (1859) di Telemaco SignoriniMamma con bambino(1866-67) di Silvestro LegaFanteria italiana e Tramonto in Maremma(1900-05) di Giovanni Fattori e Bambino al sole(1869) di Giuseppe De Nittis accanto a Signore al pianoforte (1869) di Giovanni Boldini.

In occasione della mostra, si potrà visitare con un unico biglietto d’ingresso il bellissimo Museo Revoltella, Galleria d’arte moderna di Trieste che quest’anno festeggia i 150 anni dalla sua apertura con la grande esposizione “La scultura nelle raccolte del Museo Revoltella. Da Canova al XXI Secolo“, un ricco e multiforme percorso che valorizza la straordinaria collezione scultorea custodita dal Museo (che conta oltre 200 pezzi). In mostra circa sessanta opere in marmo, pietra, bronzo, terracotta, cera, ceramica, legno e tessuto, che documentano gli sviluppi artistici del territorio italiano ed europeo dal Primo Ottocento al XXI secolo, alcune delle quali inedite.

Fondato nel 1872 per volontà del Barone Pasquale Revoltella, personaggio fra i più rappresentativi della Trieste imperiale, che nel suo testamento dispose di lasciare alla città il suo palazzo e la sua vasta collezione d’arte, il Museo Revoltella è la più antica Galleria pubblica in Italia specificamente dedicata all’arte moderna e che attualmente vanta una prestigiosa collezione di importanti esponenti dell’arte moderna e contemporanea con opere di grandi artisti come Fattori, De Nittis, Sironi, Carrà, De Chirico, Fontana, Hayez.

La mostra, promossa e organizzata dal Comune di Trieste – Assessorato alle politiche della cultura e del turismo, con il supporto di Trieste Convention and Visitors Bureau PromoTurismo FVG, in collaborazione con il Museoarchives Giovanni Boldini Macchiaioli di Pistoia, è prodotta da Arthemisia ed è curata da Tiziano Panconi.
Sostenuta da Generali Valore Cultura, la mostra vede come media partner Urbanvisionmobility partnerFrecciarossa Treno Ufficiale ed è consigliata da Sky Arte.

Catalogo edito da Skira.


SEDE
Museo Revoltella
Via Armando Diaz, 27
34123 – Trieste (TS)

INFORMAZIONI
T. +39 040 982781
www.arthemisia.it
www.triestecultura.it
www.discover-trieste.it

ORARI
Dal lunedì alla domenica e festivi 9:00 -19:00
Martedì chiuso(la biglietteria chiude un’ora prima

Hashtag ufficiale
#MacchiaioliTrieste

UFFICIO STAMPA
Arthemisia
Salvatore Macaluso
sam@arthemisia.it
press@arthemsia.it | T. +39 06 69308306
Relazioni esterne Arthemisia
Camilla Talfani | ct@arthemisia.it

Casalecchio di Reno (Bologna): Politicamente Scorretto: il programma di sabato 19 novembre 2022

Politicamente Scorretto 2022: Verità, unica Ragione di Stato

La quinta e penultima giornata di Politicamente Scorretto 2022: il programma di sabato 19 novembre 2022

La rassegna curata da Carlo Lucarelli torna a Casalecchio di Reno (BO) con una XVII edizione ricca di novità

Talks, panel di discussione, spettacoli teatrali, workshop e presentazioni di libri dedicati ai temi della legalità e cittadinanza

La quinta e penultima giornata di Politicamente Scorretto sarà dedicata alla letteratura. Prosegue il ricco programma di eventi a Casalecchio di Reno della rassegna ideata dal servizio Casalecchio delle Culture in collaborazione con Carlo Lucarelli. Dal 2005 Politicamente Scorretto lancia una sfida a tutta la cittadinanza: la cultura è l’unica arma degna di una società civile per affermare valori di giustizia, solidarietà e legalità.

IL PROGRAMMA DI SABATO 19 NOVEMBRE 2022

La mattina di sabato 19 novembre 2022 alle ore 11.00 è in programma alla Casa della Conoscenza l’incontro aperto al pubblico con la nota attrice e doppiatrice Ottavia Piccolo assieme le classi del Liceo “L. da Vinci” di Casalecchio di Reno. La Piccolo è una delle attrici più raffinate ed eleganti del mondo teatrale e cinematografico italiano. Fa il suo debutto a soli undici anni e da lì inizia una lunga carriera tra televisione, cinema e teatro. Vincitrice di numerosi premi come il David speciale per il film Metello (1970) e il Nastro d’Argento come migliore attrice non protagonista per il film La famiglia (1987).

Carlo Lucarelli

Politicamente Scorretto prosegue alla Casa della Conoscenza con un pomeriggio dedicato alla letteratura, condotto da Carlo Lucarelli. Si parte alle ore 15.00 con la presentazione di “Faccia da Mostro” (Rizzoli, 2021) di Lirio Abbate, Direttore del noto settimanale L’Espresso. Al centro del libro-inchiesta è la figura di “Faccia da mostro” ossia Giovanni Aiello, un ex poliziotto in servizio negli anni Settanta alla Squadra Mobile di Palermo e poi congedato per un colpo di fucile che lo sfregia vistosamente al viso e gli affibbiano questo inquietante soprannome. Un individuo che risulta associato a parecchi fatti di sangue che riguardano uomini delle istituzioni, per come dichiarato da diversi testimoni e collaboratori di giustizia sin dalla fine degli anni Ottanta. Dalla disamina degli atti che lo riguardano, viene fuori un quadro nebuloso di un uomo al servizio di qualche “entità” se non affiliato espressamente ad associazioni criminose. Un personaggio inquietante che suscitava timore e paura anche nell’ambito degli stessi collaboratori, circostanza di cui si tratta proprio all’inizio della narrazione del presente libro.

Si prosegue con la presentazione di “Matteo Messina Denaro, latitante di Stato” (Ponte alle Grazie, 2021) di Marco Bova giornalista e regista, collaboratore di AGI e de Il Fatto Quotidiano per cui segue cronaca e approfondimenti dalla Sicilia occidentale. Matteo Messina Denaro, ricercato dal 1993, ultimo dei boss protagonisti della stagione stragista di Cosa Nostra ancora a piede libero, è fra i latitanti più pericolosi al mondo. «Figlioccio» di Totò Riina e indiscusso leader della mafia trapanese, Messina Denaro pare un fantasma inafferrabile: in questi trent’anni, innumerevoli sono state le piste seguite, colossale lo sforzo profuso dallo Stato, mentre gli annunci di una cattura imminente continuano a susseguirsi.

Infine, il pomeriggio si conclude con la presentazione di “Pasolini un omicidio politico” (Castelvecchi Editore, 2019) di Andrea Speranzoni, presente sul palco, e Paolo Bolognesi. Il libro si impegna a ricostruire i retroscena inquietanti, e tuttora oscuri, del delitto che ha messo a tacere una delle più grandi intelligenze libere e coraggiose del nostro Paese.

Lo stesso Speranzoni, avvocato di parte civile nel processo sulla strage del 2 Agosto, insieme a Paolo Lambertini, vicepresidente dell’associazione dei familiari delle vittime, saranno poi protagonisti con Carlo Lucarelli del panel delle ore 21.00 alla Casa della Conoscenza “2 agosto, dopo 41 anni i mandanti – La strage non è più un mistero“: un dialogo, moderato dal giornalista Filippo Vendemmiati, per approfondire le novità emerse dalla sentenza del nuovo Processo al quale parteciperà anche il sindaco di Casalecchio di Reno Massimo Bosso.

Nell’atrio di Casa della Conoscenza sarà presente uno stand con i prodotti di Libera Terra, grazie al Presidio di Libera – Collettivo “Antonino Polifroni” del Liceo “Leonardo Da Vinci” di Casalecchio di Reno. BOOKSHOP a cura di Carta Bianca

Politicamente Scorretto è un progetto del Comune di Casalecchio di Reno in collaborazione con Carlo Lucarelli e con il sostegno e la co-progettazione della Regione Emilia-Romagna nell’ambito della L.R. 18/2016. Partner: Libera Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, Avviso Pubblico Enti Locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie, ATER Fondazione, Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna, Fondazione Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna.

Sponsor: Melamangio, Elior e COOP Alleanza 3.0. Media Partner: Culturalia e Giovani Reporter.

Il programma completo è consultabile sul sito www.politicamentescorretto.org. Una parte significativa delle iniziative sarà trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook e il canale Youtube di Politicamente Scorretto.


INFORMAZIONI UTILI

POLITICAMENTE SCORRETTO 2022 – XVII EDIZIONE

QUANDO: dal 15 al 20 novembre 2022
DOVE: Casalecchio di Reno (BO)
Casa della Conoscenza, Via Porrettana 360
Casa Per la Pace La Filanda, Via Dei Canonici Renani, 8
Centro Sociale San Biagio, Via Pietro Micca, 17
Teatro Comunale Laura Betti, Piazza del Popolo, 1

Tutti gli eventi sono gratuiti, fino ad esaurimento posti.
Gli spettacoli teatrali al Teatro Laura Betti sono a pagamento. Per informazioni sugli spettacoli si rimanda al sito: https://www.teatrocasalecchio.it/

REALIZZATO DA: Comune di Casalecchio di Reno in collaborazione con Carlo Lucarelli e con il sostegno e la co-progettazione della Regione Emilia-Romagna nell’ambito della L.R. 18/2016
PARTNER: Libera Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, Avviso Pubblico Enti Locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie, ATER Fondazione
SPONSOR: Melamangio e Elior
MEDIA PARTNER: Culturalia e Giovani Reporter

CONTATTI
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SITO: www.politicamentescorretto.org/
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Roma, Ambasciata del Brasile: FINISSAGE della mostra “Genesi. Spirito e Materia” – Ana Biolchini, Flaminia Mantegazza, Luciana Pretta Fiore

Genesi. Spirito e Materia

Ana Biolchini, Flaminia Mantegazza, Luciana Pretta Fiore

A cura di Marianna Coscione e Damiana Enea

Finissage 18 novembre 2022 ore 18.00 – 21.00

Istituto Guimarães Rosa – Spazio Veredas
Ambasciata del Brasile


Piazza Navona 18 – Roma

Il giorno 18 novembre 2022 alle ore 18.00 presso Spazio Veredas, lo spazio espositivo dell’Ambasciata del Brasile all’interno dell’Istituto Guimarães Rosa in Piazza Navona, si svolgerà il finissage del progetto Genesi. Spirito e Materia di Ana Biolchini, Flaminia Mantegazza, Luciana Pretta Fiore a cura di Marianna Coscione e Damiana Enea

Nella collettiva Genesi. Spirito e Materia si assiste alla realizzazione di un domani, uno spazio siderale in grado di contenere la passionalità e la potenza di un’emotività illibata, incorrotta: i  materiali utilizzati -terracotta, carta e tela- trascendono dalla loro essenzialità per divenire elementi demiurghi in un rapporto dualistico natura/terra, inizio/fine.

Alcune delle opere esposte

“[…] Il mondo dopo la fine del mondo. Ed è da questo concetto che prendono vita le opere di Ana Biolchini, Flaminia Mantegazza e Luciana Pretta Fiore. Una diversità di molteplici e mutevoli identità in grado di inscriversi nell’assolutismo di una Genesi. Un’origine che prende vita dalla forma sensibile umana, che si pone la questione dei limiti del concetto di esperienza distruggendo le nozioni di etica e morale: un creazionismo che si eleva dal caos e si fa materia. Ed è a questo punto che Ana Biolchini ci invita a partecipare a questa rinascita attraverso un atto intellettuale consapevole, riflettendo la propria individualità nello specchio che come un richiamo viscerale attende il vergi- ne seme sospeso: duplicazione di una pluralità di anime che si restituiscono nello sguardo di un nuovo cosmo. Acqua e terra, le protagoniste nel rispetto della visione demiurga del Creato. Una natura in grado di fondersi in un nuovo ordine: la Terracotta diviene per Ana spirito e materia. Alla formazione di questa giovane umanità l’artista affida delle tavole di carta, in cui torna sovrano il richiamo al numero 6 – espresso nella linearità delle spirali – in un inizio e una fine in continuo divenire, come offerta di bellezza, compassione e gloria. Proprio all’alba di questa nuova Era si ergono possenti le colonne di Flaminia Mantegazza, cardini tra i due mondi che ci ricordano la non contemporaneità del presente. Edificate dalla memoria e dai vissuti dell’artista che ci ammonisce ed esorta a ridefinire la nostra visione di superfluo: pagine di vecchi libri, fogli di giornale, scontrini riacquistano autorità in una trascendenza corporea. Divengono fondamenta e sommità, in un colloquiare dove le parole si modellano fino a farsi concretezza – mattoni invalicabili – infinite nel tempo e nello spazio: abbandonano i confini conosciuti e cartografici, abbattendo le barriere della globalità, per divenire sinonimo di universalità. Così, la duttilità della carta si fa eterea e marmorea, un’archeologia dello gnomon nella sua accezione astronomica con il compito di indicare l’origine di un susseguirsi di stagioni rinnovate in un’ottica del tempo che si fa altro: evoluzione e rinascita, un riverbero che si ricostituisce nella singolarità di questa generazione agli esordi, circoscritta nell’iconografia del Quadrato, inteso come Creato in un rapporto dualistico cielo/terra, spirito/materia. Divenendo così, uno spazio siderale – ripristinato fin dai suo esordi – in grado di contenere la passionalità e la potenza di un’emotività illibata, incorrotta. Luciana Pretta Fiore si inserisce in tale necessità custodendo il dovere di educare questa umanità: rompe il silenzio sulle angosce finora celate, squarcia i terrori dell’infanzia, lacera la banalità dell’odio tutelandone la misericordia e la compassione soppresse che, ricompone tessendone i fili, in un climax discendente che ci riporta alla terra. Una tela intrecciata che scardina i preconcetti, invitandoci a non delimitare il nostro spirito indicandoci un orizzonte ancora ignoto. Colori tenui, in un susseguirsi di linee che si inseguono e si sovrappongono, in un gioco di ambivalenze che si risolvono in un equilibrio emotivo: una memoria primordiale che con grande forza di volontà si ricompone in un atteggiamento di esuberante quiete. Tre doni, tre donne, tre materiali: una triade genitrice che ci persuade a partecipare a questo nuovo domani, che troppo a lungo abbiamo solo osservato, come creature alla soglia.”
Damiana Enea


INFO

Genesi. Spirito e Materia
Ana Biolchini, Flaminia Mantegazza, Luciana Pretta Fiore

A cura di Marianna Coscione e Damiana Enea

Finissage 18 novembre 2022 ore 18.00
Istituto Guimarães Rosa – Spazio Veredas
Ambasciata del Brasile

Piazza Navona 18 – Roma
Orari: dal lunedì dal venerdì dalle 9.00 alle 21.00. 

Istituto Guimarães Rosa – Spazio Veredas
Ambasciata del Brasile

ccbi.roma@itamaraty.gov.br
www.gov.br/mre/pt-br

Ufficio Stampa 
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next

roberta.melasecca@gmail.com  
www.melaseccapressoffice.it

Casalecchio di Reno (Bologna): Politicamente Scorretto: il programma di venerdì 18 novembre 2022

Politicamente Scorretto 2022: Verità, unica Ragione di Stato

Il programma di venerdì 18 novembre 2022

La rassegna curata da Carlo Lucarelli torna a Casalecchio di Reno (BO) con una XVII edizione ricca di novità

Talks, panel di discussione, spettacoli teatrali, workshop e presentazioni di libri dedicati ai temi della legalità e cittadinanza

Workshop, panel e spettacoli teatrali: la quarta giornata di Politicamente Scorretto prevede un programma ricco di eventi a Casalecchio di Reno, tutti dedicati ai valori di giustizia, solidarietà e legalità. Giunto alla XVII edizione, Politicamente Scorretto, la rassegna ideata dal servizio Casalecchio delle Culture in collaborazione con Carlo Lucarelli, è molto più che un festival: è l’evento che da anni riunisce intellettuali, giornalisti, scrittori, performer, artisti, attivisti, personaggi di rilievo nazionale, istituzioni e cittadini in un unico luogo per testimoniare un impegno concreto, e quotidiano, al contrasto delle mafie e dell’illegalità attraverso i diversi linguaggi della cultura.

IL PROGRAMMA DI VENERDì 18 NOVEMBRE 2022

Venerdì 18 novembre 2022 alle ore 14.30 al centro socio-culturale San Biagio ospiterà il workshop dedicato al giornalismo d’inchiesta, assoluta novità di questa edizione, realizzato in collaborazione con Libera Bologna, Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna e Fondazione Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna.

Politicamente Scorretto e il giornalismo d’inchiesta. I linguaggi per raccontare mafie e corruzione da Mani Pulite ad oggi” sarà un laboratorio aperto al pubblico e ai giornalisti che affronterà il tema del giornalismo d’inchiesta attraverso due panel tematici: “Raccontare mafie invisibili e corruzione e i loro effetti sulla vita democratica” e “Il linguaggio giornalistico che muta: nuovi e vecchi strumenti per raccontare mafie e criminalità“. A guidare i partecipanti alcune firme di prestigio del giornalismo italiano: Diego Gandolfo, già vincitore del Premio Morrione, ha collaborato con la Repubblica, il Manifesto, Presadiretta, Le Iene, Report e con la BBC; Elena Ciccarello, direttrice responsabile della rivista Lavialibera che si occupa di mafie, corruzione, ambiente e migrazioni; Alberto Vannucci, professore di Scienza politica all’Università di Pisa, da anni si occupa di studi e ricerche sulla corruzione; Alberto Nerazzini, giornalista investigativo, è co-fondatore e vicepresidente di DIG, festival internazionale che celebra e supporta il giornalismo investigativo; Chiara D’Ambros, giornalista, filmaker, regista e autrice di podcast per Radio3, autrice di programmi per Rai3; Luca Quagliato, fotografo e videomaker, dal 2014 si occupa di tematiche ambientali insieme al giornalista Luca Rinaldi con il progetto “La Terra di Sotto”, edito da Penisola Edizioni nel 2020. Coordinano il workshop Sofia Nardacchione (Libera Bologna) e Lorenzo Bezzi (Giovani Reporter). Posti in esaurimento. Partecipazione gratuita con obbligo di prenotazione: per i giornalisti iscrizione su www.formazionegiornalisti.it (max. 40 posti, 4 crediti formativi), per il pubblico iscrizione per email a info@politicamentescorretto.org (max. 25 posti). È possibile seguire il workshop anche in diretta streaming sul canale Youtube e la pagina Facebook della manifestazione.

Alle ore 18.30 la rassegna proseguirà alla Casa della Conoscenza con l’evento “Donne e Antimafia” a cura di ATER Fondazione: una conversazione tra Antonella Beccaria, giornalista che si occupa di terrorismo e strategia della tensione, Rosaria Capacchione, giornalista e politica, Valeria Scafetta, curatrice del libro Donne e Antimafia insieme con Avviso Pubblico (Becco Giallo, 2022). Modera la giornalista Alice Facchini. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook e il canale Youtube di Politicamente Scorretto.

Ottavia Piccolo 

Alle ore 21.00 al Teatro Laura Betti andrà in scena lo spettacolo “Cosa Nostra spiegata ai bambini” di Stefano Massini, con Ottavia Piccolo e le musiche di Enrico Fink eseguite dal vivo da I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo. Uno spettacolo che racconta la storia di Elda Pucci, prima donna eletta Sindaco di Palermo nel 1983, dando forma e struttura a un teatro necessario, civile, in cui il racconto dell’etica passa attraverso le parole, i timbri e le azioni di coloro che spesso non hanno voce. Elda Pucci, pediatra e docente all’ospedale dei Bambini Di Cristina di Palermo, nel corso della sua esistenza ha conquistato numerosi e importanti primati. È stata la prima donna in assoluto a presiedere un ordine provinciale dei medici (quello del capoluogo siciliano per l’appunto) e la prima a essere eletta sindaca di una grande città italiana. Non una città qualunque e non in un periodo qualunque, ma la Palermo degli anni ’80. Sindaca solo per 12 mesi, ma vissuti pericolosamente: un tempo sufficiente a farle conquistare l’appellativo di “lady di ferro” per la risolutezza e la fermezza con la quale ha lottato contro la mafia. Con forza e determinazione, infatti, durante il suo mandato per la prima volta il Comune si era costituito parte civile in un processo contro Cosa nostra. Nella sua carriera subì un grave attentato: la sera del 20 aprile la sua villa di Piana degli Albanesi venne fatta saltare in aria con 25 chili di esplosivo. Un messaggio chiaro ed eloquente. Ad agire, su ordine dei boss Bernardo Brusca e Totò Riina furono Balduccio Di Maggio, Vito Brusca e Vincenzo Milazzo. Anni dopo, un collaboratore di giustizia considerato attendibile ha rivelato che la mafia era intenzionata ad ucciderla. A salvarla, per ammissione del pentito, sono stati i meriti professionali che le sono stati riconosciuti in quanto dottoressa. Elda Pucci è spenta nel 2005 a causa di un male incurabile che la tormentava. La sua è stata una vita di primati, collezionati con l’eleganza, l’intelligenza e il coraggio che l’hanno contraddistinta.

Costo biglietto: ingresso 15 euro oppure Abbonamento Politicamente Scorretto carnet 4 spettacoli a 40 euro).

Politicamente Scorretto è un progetto del Comune di Casalecchio di Reno in collaborazione con Carlo Lucarelli e con il sostegno e la co-progettazione della Regione Emilia-Romagna nell’ambito della L.R. 18/2016. Partner: Libera Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, Avviso Pubblico Enti Locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie, ATER Fondazione, Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna, Fondazione Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna.

Sponsor: Melamangio, Elior e COOP Alleanza 3.0. Media Partner: Culturalia e Giovani Reporter.

Il programma completo è consultabile sul sito www.politicamentescorretto.org. Una parte significativa delle iniziative sarà trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook e il canale Youtube di Politicamente Scorretto.


INFORMAZIONI UTILI

POLITICAMENTE SCORRETTO 2022 – XVII EDIZIONE

QUANDO: dal 15 al 20 novembre 2022
DOVE: Casalecchio di Reno (BO)
Casa della Conoscenza, Via Porrettana 360
Casa Per la Pace La Filanda, Via Dei Canonici Renani, 8
Centro Sociale San Biagio, Via Pietro Micca, 17
Teatro Comunale Laura Betti, Piazza del Popolo, 1

Tutti gli eventi sono gratuiti, fino ad esaurimento posti.
Gli spettacoli teatrali al Teatro Laura Betti sono a pagamento. Per informazioni sugli spettacoli si rimanda al sito: https://www.teatrocasalecchio.it/

REALIZZATO DA: Comune di Casalecchio di Reno in collaborazione con Carlo Lucarelli e con il sostegno e la co-progettazione della Regione Emilia-Romagna nell’ambito della L.R. 18/2016
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Bologna: Maison laviniaturra presenta la mostra “Abissi” di Valentina d’Accardi

Valentina D’Accardi, ABISSI0080, 2021

Maison laviniaturra presenta la mostra

“Abissi”
di Valentina D’Accardi

Opening lunedì 12 dicembre ore 17.30

Dal 12 dicembre 2022 al 14 gennaio 2023

Da martedì al sabato su appuntamento

Via dei Sabbioni 9, Bologna

Lunedì 12 dicembre 2022 Maison Iaviniaturra inaugura la mostra “Abissi” dell’artista bolognese Valentina D’Accardi, accompagnata da un testo critico di Marinella Paderni.

Iniziata in primavera con le mostre di Mirta Tagliati, Marina Gasparini e Alessandra Calò, prosegue la stagione espositiva promossa dal noto atelier-salotto bolognese di moda Maison laviniaturra, fondato dalla fashion designer Lavinia Turra, che continuerà fino al 2023 con le opere di altre artiste, tra cui Malena Mazza.

Ancora una volta i linguaggi distanti ma affini dell’arte e della moda si uniscono per dar forma a un ciclo di mostre-evento al femminile, volto a promuovere il lavoro delle artiste coinvolte che, attraverso le diverse forme dell’arte, confluiscono in un armonioso ed elegante intreccio estetico e poetico. La stilista Lavinia Turra, oltre a dar vita alle sue note collezioni prêt-à-couture, crea allestimenti concettuali d’immagine che ne riflettono l’ispirazione e che si lasciano influenzare dall’arte, in un connubio raffinato ed emozionante e afferma: “Credo che, anche se esiste un confine preciso tra arte e moda, quest’ultima comunque si ispira, respira e ripropone, facendosi immaginifica evocazione del fare arte pur appartenendo alla nostra quotidianità. Ѐ stato quindi per me naturale pensare che lo spazio del mio lavoro, l’Atelier, potesse diventare luogo di accoglienza di mostre e installazioni definendo nuovi scenari inconsueti. Ho avuto la fortuna di incontrare artisti che hanno accettato questo invito e che hanno avuto voglia di collaborare con me giocando (in questo senso gli artisti e i creativi si assomigliano in quanto mantengono l’animo bambino), utilizzando il mio spazio per le loro opere e sperimentando la loro arte anche applicata al tessuto, creando insieme  ad ogni mostra alcuni abiti,  pezzi unici da indossare.”

Dal 12 dicembre compariranno tra le creazioni artigianali dell’atelier le fotografie dell’artista Valentina D’Accardi, frutto di un percorso interiore che pone al centro della ricerca artistica due concetti chiave: l’esplorazione dell’abisso, della profondità dell’animo umano, e la deformazione delle forme consuete della quotidianità. Questi due elementi confluiscono in un dialogo poetico con la natura, la quale riflette e rinforza l’inscindibile legame con l’interiorità e la percezione umana, diventando protagonista assoluta degli scatti esposti. Questo progetto ha vinto il Terzo Premio Camera Work 2021, esposto a Photo Open Up 2021, Festival Internazionale di Fotografia a Padova, ed è stato incluso nella collettiva Fosfeni – Fotografia, paesaggio e percezione, a cura di Carlo Sala per Fondazione Francesco Fabbri.

Una serie di suggestioni fotografiche volte a deformare l’apparente realtà che ci circonda e dalla quale emergono immagini oniriche e misteriose, appartenenti a un mondo inabissato e sconosciuto all’occhio umano ma che può essere colto attraverso la lente fotografica. Ispirata dall’eccentricità di Lewis Carroll, autore di Alice nel Paese delle Meraviglie e Attraverso lo Specchio e quello che Alice vi trovò, l’artista Valentina D’Accardi vuole mostrare “mondi impossibili in cui i fiori parlano”, accessibili tramite la contemplazione, la percezione e la sensibilità artistica.

“L’ossessione per Lewis Carroll va avanti da lungo tempo. Matematico, scacchista, scrittore, fotografo micidiale, mago dell’illusione e profondo conoscitore della macchina. Alice oltre lo specchio, e lo specchio, in fondo, è una lente.”

Questa visione magica e inafferrabile della natura viene catturata nei suoi scatti che vengono successivamente deformati in fase di scansione e stampa. Valentina D’Accardi, affascinata dall’impossibilità di controllare l’inquadratura, altera la funzione originale del suo dispositivo nel suo sortilegio artistico. Una nuova tecnica innovativa che accompagna un progetto fotografico che vuole raccontare il desiderio di evocare gli “abissi” da cui affiorano realtà occulte.

Mentre guardo nel mirino – racconta Valentina D’Accardi – non posso prevedere ciò che verrà fuori: fotografia come inatteso, sorpresa, regalo, momentanea perdita di controllo, un istante di grazia. L’obiettivo deforma il mio giardino domestico in mondo inquietante, forse spaventoso, mistico, inatteso. Le piante del mio appartamento, vive o morte, mi chiamano a fotografare nella casa muta piena di voci.“.

La fashion designer Lavinia Turra ha in passato già collaborato con la D’Accardi, portando avanti un lavoro virtuoso di condivisione artistica e professionale. Con l’associazione ABC, che presiede, ha promosso due grandi mostre, entrambe curate da Maura Pozzati: la mostra collettiva HESTIA nel 2015 e la mostra personale nel 2016 dal titolo Fiume, con la quale Valentina D’Accardi ha vinto il Premio Setup come Miglior Artista Under 35, la Menzione della Giuria al Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee ed è stata una degli otto finalisti del concorso Giovane Fotografia Italiana a Fotografia Europea – Festival Internazionale di Reggio Emilia.

Lavinia Turra – note biografiche

Lavinia Turra. Nata a Bologna, cresciuta fra donne che tagliavano e cucivano, ha frequentato da bambina antiche sartorie e imparato l’amore per questo lavoro. Il suo mestiere nasce e cresce con l’uso delle mani, che conoscono e usano non solo i colori e le matite, ma soprattutto le stoffe e i tessuti, adoperando forbici, ago e filo. Arriva a questo lavoro attraverso un’attrazione e una lunga strada di “connivenze” e “complicità” legate all’arte, alla pittura, al teatro. di “connivenze” e “complicità” legate all’arte, alla pittura, al teatro. Curiosa per natura, la relazione personale e l’ascolto sono alla base del suo modo di “vestire” perché l’abito, “deve rappresentare la donna e non travestirla”.

Nel 2017 fonda Maison laviniaturra, sentendo la necessità di uno spazio che non solo offra ma accolga, come solo una “casa” sa fare. L’apertura della Maison coincide anche con l’inizio della collaborazione creativa con la figlia Cecilia Torsello, rinnovamento e fresca energia del brand. Un prodotto 100% Made in Italy, tessuti di ricerca, forme timeless e dettagli all’avanguardia: Maison laviniaturra propone una propria idea di lusso, legato all’etica di produzione, all’individualità e ispirata alla cultura del bello.

Valentina D’Accardi – note biografiche

Valentina D’Accardi si laurea in Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Con il progetto Fiume vince il Premio Setup come Miglior Artista Under 35, la Menzione della Giuria al Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee ed è una degli otto finalisti di Giovane Fotografia Italiana a Fotografia Europea – Festival Internazionale di Reggio Emilia. Nel 2018 vince il terzo premio ad Artifact Prize e viene selezionata per Fotopub, Festival Internazionale di Fotografia Contemporanea di Novo Mesto, Slovenia.

Vince il terzo premio a Camera Work nel 2021 e con l’ultimo progetto, Abissi, viene invitata a tenere una personale a Photo Open Up, Festival Internazionale di Fotografia a Padova. Il ciclo ed è stato incluso nella collettiva Fosfeni – Fotografia, paesaggio e percezione, a cura di Carlo Sala per Fondazione Francesco Fabbri. In mostra, tra gli altri, Paola De Pietri, Mario Cresci, Luigi Ghirri.

Due sono le pubblicazioni con Danilo Montanari Editore: Fiume e Inoltranze, un libro di poesie in dialetto bolognese scritte da Stefano Delfiore, edito grazie al contributo di Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna. Valentina vive a Bologna e lavora principalmente con la fotografia, il video e il disegno.


INFO UTILI MOSTRA Abissi di Valentina D’Accardi

DOVE: Maison laviniaturra, via dei Sabbioni 9, Bologna
INAUGURAZIONE: Lunedì 12 dicembre ore 17.30
QUANDO: dal 12 dicembre 2022 al 14 gennaio 2023
ORARI: dal martedì al sabato, dalle 17:00 alle 19:00
Su appuntamento. Per visitare la mostra è necessario telefonare al 320 9188304

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INSTAGRAM: maisonlaviniaturra
SITO: maison laviniaturra

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Capaccio Paestum (Salerno): Mostra dei Finalisti e Premiazione Artkeys Prize 2022 – Next Nuova Esposizione Ex Tabacchificio

Artkeys Prize – Festival di arte contemporanea
Mostra Finalisti e Premiazione 

Inaugurazione 19 novembre 2022 ore 18.00

Next – Nuova Esposizione Ex Tabacchificio
Via Cafasso 21 – Capaccio Paestum (SA)

Fino al 27 novembre 2022

Il giorno 19 novembre 2022 alle ore 18.00 inaugura, presso gli spazi di Next – Nuova Esposizione Ex Tabacchificio di Capaccio Paestum, la Mostra dei 69 Finalisti della quarta edizione di Artkeys Prize-Festival di arte contemporanea, selezionati tra le diverse categorie di fotografia, pittura, scultura, videoarte e performance dalla Giuria del Premio –Manuela De Leonardis Storica dell’arte, Giornalista e Curatrice indipendente, Alberto Dambruoso Critico d’arte, Marilena Morabito Curatrice. 

Durante il vernissage si svolgerà la Cerimonia di Premiazione dei vincitori di ogni sezione: ai primi posti sarà corrisposto un premio in denaro, mentre ai secondi posti saranno offerte delle “Residenze d’Arte”, messe a disposizione da enti e aziende presenti su tutto il territorio cilentano. 

La premiazione sarà preceduta da alcune performance tra le quali l’esibizione di danza Ein Soph Or di Blythe Kanis; seguiranno, dalle 21.30 in poi, la proiezione del progetto audiovisivo Elettropainting di Marialinda Toriello (in arte Pinta) Benedetto Battipede (in arte Bebaloop) e il dj set di Dj Pio e MissUrti.

In mostra anche la versione montabile in cartone del Cavallo di sabbia di Mimmo Paladino, realizzata, in collaborazione con Sada, della stessa grandezza dell’originale e che prende ispirazione dalla grafica del box del catalogo del Premio: il box di questa quarta edizione è illustrato, infatti, da Lorenza Pleuterivincitrice del contest Artkeys Box 04. 

Il Premio ArtKeys è organizzato dall’Associazione Blow-Up e dal Collettivo Vyolaacomposto dagli artisti Marianna Battipaglia, Mabel D’Amore, Nadia Miglino, Francesco Monk e Rudy Zoppi, con lo scopo di promuovere e valorizzare l’arte contemporanea nella splendida cornice del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e degli Alburni. Le passate edizioni del Premio hanno visto la partecipazione di artisti provenienti da ogni parte di Europa e del mondo, grande riscontro di pubblico e delle istituzioni, nonché le collaborazioni con il Castello Angioino Aragonese di Agropoli, il Museo del Mare di Pioppi, il Castello di Pollica e con i comuni di Agropoli, Laureana Cilento, Rutino e Cetara. Grandi nomi anche per le Giurie con la presenza di Daniele Ciprì, Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Antonello Tolve, Gianni Comunale, Nuvola Lista, Giulio Rincione, Roberto Sottile, Enrica Feltracco, Antonello Silverini, Grazia La Padula e Lorenzo Ruggero. 

Il Premio ArtKeys nasce con la volontà specifica di rafforzare il valore dell’Arte come spirito di rinascita e di contributo all’incentivazione del turismo e dell’imprenditorialità, mettendosi in correlazione con il territorio in cui nasce, il Cilento, patria della dieta Mediterranea, dove Ancel Keys, biologo e fisiologo statunitense, la studiò e pose le basi per farla divenire bene protetto dell’umanità Unesco. A lui è dedicato e ispirato il nome del Premio, che intende assimilare la tenacia e i valori con cui il biologo ha lavorato e valorizzato il territorio cilentano e la dieta mediterranea. Il movimento Artkeys ha quindi come obiettivo primario la promozione degli artisti che sviluppano la propria arte all’interno di questo contesto: le precedenti tre edizioni di Artkeys Prize hanno, infatti, permesso una maggiore conoscenza del territorio richiamando un incredibile numero di turisti e visitatori che hanno potuto, così, scoprire le ricchezze e le peculiarità del Cilento.

La mostra è visitabile dal 19 al 27 novembre 2022.


INFO

Artkeys Prize – Festival di arte contemporanea
Mostra dei Finalisti 2022 e Premiazione
Promosso da Associazione Culturale Blow-up
Direzione artistica Rudy Zoppi, Associazione Culturale Blow-Up, Collettivo Vyolaa

Inaugurazione 19 novembre 2022 ore 18.00
Next – Nuova Esposizione Ex Tabacchificio
Via Cafasso 21 – Capaccio Paestum (SA)

Fino al 27 novembre 2022
Orari: tutti i giorni 10-13 / 15-20

Per info:
info@premioartkeys.it
www.premioartkeys.it

Ufficio Stampa
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next
roberta.melasecca@gmail.com
www.melaseccapressoffice.itwww.interno14next.it

Roma, Tevere Art Gallery: Mostra collettiva THINK DIVERSE! genere, identità, cultura – A cura di Barbara Lalle e Marco Marassi

THINK DIVERSE! genere, identità, cultura
Mostra collettiva

A cura di Barbara Lalle e Marco Marassi

Inaugurazione 19 novembre 2022 ore 18.00

TAG – Tevere Art Gallery
Via di Santa Passera 25 – Roma

Fino al 23 novembre 2022

Sabato 19 novembre 2022 alle ore 18, negli spazi della TAG – Tevere Art Gallery, inaugura la Mostra collettiva THINK DIVERSE! genere, identità, cultura, a cura di Barbara Lalle e Marco Marassi, promossa dalla TAG in partenariato con Eurosviluppo Srl e Skill Up Srl per la promozione e valorizzazione della Creatività e della Diversità sessuale e di genere (DSG). 

L’esposizione è il risultato di una open call che invitava i partecipanti ad esplorare tutti gli aspetti della DSG, dall’identità di genere alla sessualità, alla relazione con la cultura dominante o con sottoculture locali/globali, attraverso gli stereotipi, i bias, le difformità, le conformità e i conformismi. Numerosi i partecipanti al concorso e ampia la diversità dei selezionati: dalla scelta del tipo di media utilizzati per le opere alla varietà delle azioni performative, così come variegata l’età degli artisti. 

La mostra è parte del progetto Think Diverse!, finanziato da Erasmus+ e portato avanti da un team internazionale di tre nazioni europee rappresentate sia da partner formativi che da partner creativi: per l’Italia, Eurosviluppo, Skill Up e Tevere Art Gallery; per la Spagna, Neotalentway e Curva Polar; per la Francia, IRIV e LIRAC. Ogni paese si è concentrato di un tema specifico, approfondendo la diversità sessuale e di genere (Italia), quella culturale e religiosa (Francia) e la diversità mentale (Spagna).

Artisti partecipanti
582 Fotografia; Antonella Albani Fotografia; Alessandro Arrigo Illustrazione; Giulia Barone Fotografia; Mariagrazia Benvenuti Street Art; Claudia Borgi Fotografia; Gerald Bruneau Fotografia; Burningmax Installazione; Daniela Carreras Performance; Enzo Casale Pittura; Daniele Casolino Performance; Giulia Cavallini Illustrazione; Elisa Dell’Accio Fotografia; Francesca di Ciaula Art Design; Vittoria Di Patre Fotografia; Lou Duca Scultura; Ex-Voto Street Art; Cristiana Fasano Installazione; Festa Mobile delle Dee Cyborg Performance; Walter Festuccia Collage; Paolo Garau Scultura; Lara Garofalo Fotografia; Werther Germondari Video; Antonella Gibellieri Pittura; Davide Gualtieri Fotografia; Ka$ap Rocky Fotografia; Angela Lazazzera Pittura; Lucideddu Fotografia; Renata Maccaro Pittura; Roberta Maol Pittura; Claudia Melotti Illustrazione; Patrizia Molinari Fotografia; Iolanda Morante Pittura; Nitx Installazione; Giulia Panfili Illustrazione; Tonino Pepe Fotografia; Claudia Quintieri Video; Giovanna Ranaldi Illustrazione; Stefano Restivo+Daniela Giua Performance; Mali Rintanati Illustrazione; Silvia Stucky+Ysabel Dehais Performance; Giorgio Tagliacarne Fotografia; Antonio Totaro Fotografia; Enrico Tricoli Fotografia; Jacopo Truffa Scultura; Angelo Turetta Fotografia; Elisabetta Vallecoccia Installazione; Roberto Vignoli Video.

Con la straordinaria partecipazione di Bianca Menna alias Tomaso Binga. 

Per il vernissage del 19 novembre sono in programma le performance di Bianca Menna alias Tomaso Binga, di Daniela Giua e Stefano Restivo con “Costruzione&Distruzione”, di Daniele Casolino con “I-DENTITY”, di Daniela Carreras con “Idem”, di Helena Velena insieme al collettivo FESTA MOBILE delle DEE CYBORG con “Ulysses walking on the wild genderfluid side”. 

Per il finissage del 23 novembre è in programma invece la performance “Un incontro. Devo pulire il mio cuore per incontrare il tuo.” di Silvia Stucky e Ysabel Dehais


Madonna della Famiglia. EX VOTO

Il progetto e la mostra collettiva ‘Think Diverse!’

di Barbara Lalle e Marco Marassi

Il termine “Diverse” comporta una molteplicità di significati: diverso, vario, variegato, diversificato, svariato, differente, molteplice. Così la locuzione “Think Diverse” diventa una esortazione a mettersi in discussione, a scardinare i bias che attraverso convenzioni e abitudini condizionano ognuno di noi, bloccandoci in ruoli precostituiti che ci imprigionano nella recita di un copione che non abbiamo scritto; al contempo e di conseguenza “Think Diverse” rappresenta una apertura al mondo, ma soprattutto all’altro, alle sue infinite declinazioni, che diventano strumenti per una più profonda coscienza di sé. 

Il progetto “Think Diverse!” si propone, attraverso la sperimentazione, di un nuovo modello di formazione e non a caso è finanziato da Erasmus+: lo sviluppo della creatività promuovendo il valore della Diversità.

Attraverso l’intervento di artisti e creativi che portando i loro linguaggi, le loro esperienze e i loro metodi di sviluppo del percorso artistico, la diversità viene affrontata su tre ambiti specifici, ognuno per i tre paesi partner del progetto.

L’Italia per la diversità di genere sessuale, (Eurosviluppo, Skill Up e Tevere Art Gallery)
La Francia per la diversità culturale e religiosa (Neotalentway e Curva Polar)
La Spagna per la diversità Mentale (IRIV e LIRAC.)

La scelta dell’Italia è emblematica di una situazione in cui la “diversità dei generi”, di fatto si traduce in “disparità tra i generi”. La difficoltà da affrontare riguarda l’affermazione dei diritti, non solo delle donne, ma di tutte le persone la cui identità personale e/o sessuale non si conforma esattamente al modello binario espresso dalla maggioranza.

Nel presente progetto è stata compiuta la scelta di soffermarsi sia sull’universo uomo/donna sia su tutte le soggettività le cui preferenze sessuali o le cui identità non rientrino nel dualismo tradizionale, eterosessuale e cisgender.

Alla Tevere Art Gallery di Roma il progetto ‘Think Diverse!’ culmina con la mostra collettiva che esplora la diversità di genere e sessuale dal 19 novembre dalle ore 18 alle ore 21 fino al 23 novembre compreso. (La mostra rimarrà visitabile tutti i giorni dalle ore 16 alle ore 19 domenica esclusa.)

Il ventaglio di autori coinvolti è ampio, la più giovane artista è una studentessa di diciotto anni, Vittoria Di Patre, iscritta al primo anno di Accademia delle Belle Arti di Roma e la più anziana, Bianca Menna, alias Tomaso Binga, è una artista di novantuno anni, già partecipante alla Biennale d’Arte di Venezia, cinquantanovesima edizione del 2022. 

Ampio è inoltre lo spettro d’interpretazioni che gli artisti hanno fornito attraverso varie forme espressive dell’arte: dall’opera pittorica alla grafica, alla fotografica, all’illustrazione, alla video-art, ad opere di design, all’art-brut ed alla scultura. Un posto a parte e di gran rilievo è dato alla performance art e alla sua capacità di coinvolgimento attivo dei presenti in cui l’aspetto emozionale è diretto coinvolgimento nell’agire del performer.

Perché se il teatro è rappresentazione e trasfigurazione, la performance è vita vissuta: esperienza in un luogo determinato, in un tempo limitato e irripetibile come l’esistenza stessa dell’artista che espone attraverso la propria fisicità, le proprie sofferenze e la propria dimensione più intima nel tentativo attivo e non mediato dalla tela o dalle cornici o da diffusori sonori, di trasfigurarsi e trasfigurare l’altro in una dimensione dell’altro da sé. Think Diverse!.


INFO

THINK DIVERSE! genere, identità, cultura
Mostra collettiva
A cura di Barbara Lalle e Marco Marassi
Promossa dalla TAG in partenariato con Eurosviluppo Srl e Skill Up Srl

Inaugurazione 19 novembre 2022 ore 18.00
TAG – Tevere Art Gallery
Via di Santa Passera 25 – Roma
Fino al 23 novembre 2022
Orari: dal 20 al 23 novembre 2022 ore 16.00-19.00 – domenica chiuso

Think Diverse!

Ufficio Stampa
Roberta Melasecca Melasecca PressOffice – Interno 14 next
roberta.melasecca@gmail.com
www.melaseccapressoffice.itwww.interno14next.it