Castello di Rivoli – Dal vivo su YouTube “Beeple”: Conversazione con l’artista Michael Joseph Winkelmann

Nota: a causa della censura di YouTube per motivi di nudo, le immagini sopra sono versioni censurate di un’opera di
Mike Winkelmann (Beeple)
FTX BOARD MEETING, DAY #5676 11.13.2022,
Edizione 1/1, 2023
Cinema 4D, Octane Render, Photoshop, NFT,
olio su tela, 182,9 x 147,3 cm

Versione censurata
Per vedere limmagine non censurata clicca QUI

Beeple: Conversazione con l’artista e presentazione della donazione dell’opera FTX BOARD MEETING, DAY #5676 11.13.2022, 2023

Giovedì 6 luglio 2023, ore 18-20

Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea è lieto di annunciare l’ingresso nella propria Collezione permanente dell’opera di Mike Winkelmann, alias Beeple, FTX BOARD MEETING, DAY #5676 11.13.2022, generosamente donata dall’artista al Museo.
L’opera, esistente sia nel regno fisico che digitale, si compone di un NFT (non-fungible token), ovvero un’immagine digitale registrata con una tecnologia blockchain tramite uno smart contract in un’edizione unica 1/1, e di una componente fisica, un grande dipinto a olio su tela.

Quando il Castello di Rivoli ha tentato di mostrare quest’opera sul canale YouTube del Museo, è stata censurata da YouTube a causa delle loro regole contro il nudo. Per vedere l’immagine non censurata, clicca qui. Sebbene questa immagine sia provocatoria, Beeple usa il linguaggio visivo della pornografia e la grafica da cartone animato del mondo digitale per criticare ciò che considera l’incoscienza e l’immaturità adolescenziale dell’imprenditore tecnologico Sam Bankman-Fried e la più ampia cultura digitale che lo circonda.

Dal 1° maggio 2007 Beeple ha iniziato a produrre e postare online ogni giorno un’immagine realizzata personalmente, in un esercizio di rigore e di misurazione del trascorrere del tempo che ricorda le pratiche concettuali del XX secolo, aggiornate per l’era della cultura digitale. Nel tempo ha così costruito una vasta comunità di fan, diventando uno dei più importanti artisti visivi sui social media, con 2,4 milioni di follower su Instagram, più di 500.000 su Facebook e oltre 760.000 su Twitter. Beeple è entrato nella coscienza pubblica più ampia quando il suo lavoro EVERYDAYS: THE FIRST 5000 DAYS, 2021, è stato venduto all’asta da Christie’s a un prezzo record l’11 marzo 2021, in pieno lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19. L’opera EVERYDAYS: THE FIRST 5000 DAYS, 2021, è un compendio delle prime 5.000 immagini realizzate dall’artista dal 2007 ai primi giorni del 2021. L’opera ha catturato l’attenzione del settore di riferimento su scala internazionale della comunità digitale globale per aver segnato l’inizio di un nuovo capitolo della storia dell’arte: l’arte digitale. Questo esercizio quotidiano, praticato da Beeple per oltre 15 anni, ha ispirato migliaia di altri artisti digitali a iniziare la loro pratica everyday. I contenuti spesso figurativi e che utilizzano stili diversi, dall’Espressionismo astratto all’illustrazione e alla fantascienza, sono critiche politiche dell’uso anti-ecologico delle tecnologie e delle industrie energetiche estrattive a puro scopo di profitto, sebbene spesso velato da ipocrisia green e menzogne.
L’artista estrapola pochi Everyday dal grande flusso delle sue immagini, per divenire NFT singoli e unici in edizione 1/1 costituendo rare opere d’arte uniche, mentre alcuni drop (pubblicazioni online di sue immagini Everyday NFT) appaiono periodicamente in più accessibili edizioni di 100, come dei multipli.

“L’opera di Beeple FTX BOARD MEETING, DAY #5676 11.13.2022, 2023 (Cinema 4D, Octane Render, Photoshop, NFT, olio su tela 182,9 x 147,3 cm)”, afferma il Direttore del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Carolyn Christov-Bakargiev, “costituisce un’importante donazione che aggiorna la nostra Collezione permanente con un’opera realizzata in un medium estremamente contemporaneo, che unisce il digitale e il fisico. Sono grata a Mike Winkelmann per la sua generosità e il suo rispetto verso la tradizione museale e il nostro museo in particolare”.

L’imprenditore trentunenne Sam Bankman-Fried, uno dei miliardari più giovani dell’area tech al 2022, fondatore ed ex amministratore delegato della piattaforma di scambio di criptovalute FTX, è il soggetto unico e principale di FTX BOARD MEETING, DAY #5676 11.13.2022. L’opera è una riflessione satirica sulla vicenda che ha coinvolto l’imprenditore statunitense, arrestato nel dicembre 2022 per frode telematica e riciclaggio di denaro. Le allusioni a un Altruismo efficace – pensiero filosofico di William MacAskill predicato da Bankman-Fried e spesso adottato dagli imprenditori tech – che si possono leggere sullo sfondo dell’opera di Beeple, contrastano con la supposta condotta di FTX, accusata di aver utilizzato miliardi di dollari provenienti dalla piattaforma di exchange per finanziare operazioni rischiose della società di valute dello stesso Bankman-Fried, Alameda Research, portando all’inevitabile crollo delle criptovalute. L’imprenditore è stato anche oggetto di notizie, trapelate nei giorni successivi al suo arresto, che lo vedevano protagonista di frequenti orge in ufficio. In quest’opera, Beeple si prende gioco di Bankman-Fried in maniera catartica, attraverso la rappresentazione di un’orgia tra computer dove l’immagine dell’imprenditore è moltiplicata all’inverosimile e attraversa qualunque genere sessuale, fino a rappresentare l’onanismo e il solipsismo puri di alcune parti del nuovo mondo digitale. La reiterazione della stessa figura nell’ambiente può essere letta anche come un’allusione alla strettissima cerchia di collaboratori con cui Bankman-Fried lavorava e conviveva in un resort alle Bahamas.

Carolyn Christov-Bakargiev spiega perché ha scelto questa particolare edizione 1/1 di Beeple:
“Volevo un’immagine forte che fosse pertinente al lavoro di Beeple. Sebbene questa immagine possa essere vista come provocatoria, il motivo principale per cui il lavoro digitale di Beeple e degli artisti NFT è diventato noto al grande pubblico è l’aspetto finanziario del mondo digitale e la vendita di Beeple da parte di Christie’s, che è stata pagata in criptovalute. Per me, il crollo del mondo cripto in seguito allo scandalo FTX e alla bolla speculativa esplosa l’anno scorso è stato uno dei momenti chiave di quel mondo – è stato come una bomba atomica esplosa nel mondo delle criptovalute. Il lavoro di Beeple è particolarmente controverso in quella comunità perché è un artista che critica il mondo digitale. Egli mette in discussione la tecnologia e la società che si sviluppa in relazione a tale tecnologia, ma utilizzandone il sistema e le strutture. Per me Beeple è interessante come artista in modo simile a Andy Warhol: entrambi criticano la società in cui sono inseriti. Warhol criticava la società dei consumi che lo circondava: ecco perché ha realizzato le immagini della sedia elettrica, la tragica immagine di Marilyn Monroe e le sue infinite ripetizioni ed esagerazioni della cultura dei consumi. Molti grandi artisti utilizzano i nuovi mezzi e le nuove tecniche del loro tempo, ma allo stesso tempo li criticano e mostrano i rischi del loro “nuovo mondo”. In quest’opera, l’immagine apparentemente pornografica di Beeple allude anche alla natura infantile, immatura e narcisistica del mondo digitale. È importante che tale arte non venga censurata dalle società di social media e dai loro algoritmi”.

In occasione della donazione, il Museo organizza una conversazione pubblica tra l’artista e il Direttore Carolyn Christov-Bakargiev, moderata dal Curatore di contenuti digitali Giulia Colletti e in diretta streaming su YouTube.

L’evento sarà seguito dalla presentazione e dal firmacopie del volume Beeple: Everydays, the First 5000 Days (Abrams, New York, 2023), prima monografia dedicata all’artista, presso il Bookshop del Castello di Rivoli.

Michael Joseph Winkelmann – Biografia

Michael Joseph Winkelmann

Michael Joseph Winkelmann (Fond du Lac, USA, 1981), conosciuto professionalmente come Beeple, è nato nel Missouri da madre direttrice di un centro anziani e da padre ingegnere. Studia computer science alla Purdue University. Artista digitale, grafico e animatore americano, è noto principalmente per la produzione di cortometraggi, loop VJ Creative Commons, Everydays e NFT. Nella sua arte, utilizza varie tecnologie per creare opere satiriche e fantasmagoriche, generalmente figurative, che muovono critiche alla politica e società contemporanee servendosi dei riferimenti della cultura pop, della cultura digitale o dei new media.

I suoi “VJ clips” gratuiti sono diventati onnipresenti nello spazio visivo dei concerti a livello mondiale e si ritrovano nel lavoro con Justin Bieber, Imagine Dragons, Eminem, Nicki Minaj, Katy Perry, One Direction, Zedd e molti altri artisti, compreso il lavoro artistico per il Super Bowl. L’opera di Beeple si trova anche alla Gigafactory Tesla di Austin, Texas, su commissione di Elon Musk, e nelle principali collezioni private di arte digitale, quali quella di Ryan Zurrer e Pablo Rodríguez Fraile. Nell’aprile 2022 collabora con Madonna a una serie di opere di video performativi, Mother of Creation.

Il lavoro di Beeple è da sempre radicato nel desiderio di stare a cavallo tra fisico e digitale, spesso lavorando con oggetti collegati ai suoi NFT. HUMAN ONE, 2021, ha fatto il suo debutto museale al Castello di Rivoli nell’aprile 2022 in occasione della mostra Espressioni con frazioni, per essere successivamente esposto al museo M+ di Hong Kong. In HUMAN ONE, l’artista sperimenta realizzando un’opera ibrida digitale/fisica, composta da un NFT e una scultura-video cinetica dalla forma di una grande scatola girevole autoportante, il cui personaggio metamorfico post-gender tra rider e astronauta cammina senza sosta attraverso paesaggi virtuali in perpetua evoluzione, alludendo forse alla solitudine alla vita nel metaverso che si preannuncia nel XXI secolo. FTX BOARD MEETING, DAY #5676 11.13.2022 è un’opera unica 1/1 dell’Everyday postato il 13 novembre 2022 e comprende una componente fisica – il dipinto – e una componente digitale – il token online.

Nel 2017 Winkelmann si trasferisce a Charleston, South Carolina, con la moglie e i due figli per vivere vicino al fratello Scott, ingegnere aeronautico della Boeing.
In seguito alla vendita di EVERYDAYS: THE FIRST 5000 DAYS nel marzo 2021 per 69 milioni US$, Scott lascia Boeing e inizia a lavorare con il fratello Mike. Nella primavera 2023 aprono Beeple Studios, un museo privato di arte digitale e immersiva, un community center e un laboratorio per la sperimentazione del mondo nuovo.


Castello di Rivoli
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come arrivare

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Lugano (Svizzera), MUSEC, Museo delle Culture: FILIPE BRANQUINHO. Lipiko

Filipe Branquinho, A frota (The fleet), 2020, Mixed media on Innova 100, cotton rag 315 gsm, 112×236 cm © Filipe Branquinho AKKA Project

LUGANO (SVIZZERA)

MUSEC | MUSEO DELLE CULTURE

DAL 29 GIUGNO AL 5 NOVEMBRE 2023

LA PERSONALE DI
FILIPE BRANQUINHO

L’esposizione, secondo appuntamento del progetto Global Aesthetics del MUSEC, presenta alcune delle serie più recenti dell’artista mozambicano, una delle voci più autorevoli, lucide e dissacranti dell’arte africana.

Nel 2019 ha rappresentato il suo paese alla Biennale di Venezia

Il MUSEC | Museo delle Culture di Lugano (Svizzera) ospita dal 29 giugno al 5 novembre 2023 la personale di Filipe Branquinho (Maputo, Mozambico, 1977), una delle voci più autorevoli, lucide e dissacranti dell’arte africana.
L’esposizione del MUSEC, curata da Kristian Khachatourian e Lidija Kostic Khachatourian, presenta una trentina di opere di grandi dimensioni (tecniche miste su carta cotone e fotografie) realizzate tra il 2019 e il 2022, nelle quali Branquinho indaga temi sociali, usanze popolari, mitologie e dinamiche urbane del proprio paese. I suoi lavori, che combinano tradizione e contemporaneità, sono attraversati da un tocco di umorismo e da uno spiccato senso per la satira, quale strategia per portare alla luce l’intreccio di valori e contraddizioni del Mozambico e comuni ad altri paesi africani. Con la sua arte, Branquinho mira a creare uno spazio in cui la critica sociale, mai fine a sé stessa, contribuisca al dibattito per migliorare la qualità di vita e il futuro di tutta una comunità.

Come riassume Lidija Kostic Khachatourian, “il lavoro di Filipe è molto profondo, scava nel cuore della cultura, della politica, dei modi di vivere del Mozambico, della bellezza naturale del paese, dei costumi, della corruzione e delle sue mostruosità”.

L’interesse di Filipe Branquinho a usare l’arte per affrontare temi di rilevanza politico-sociale nasce dal contesto stesso in cui l’artista è cresciuto, in cui il mondo del giornalismo si affiancava alla scena artistica della capitale, tra i cui esponenti vi erano importanti fotografi del ‘900 quali Ricardo Rangel, Kok Nam e José Cabral.

Nell’universo figurativo di Branquinho trovano spesso spazio le maschere tradizionali mapiko dei Makonde, un’etnia diffusa nel Mozambico settentrionale. L’artista utilizza le maschere come caricature per raccontare fatti e persone reali, come erano talvolta utilizzate anche nelle danze rituali segrete dei Makonde. Il titolo dell’esposizione, Lipiko, fa proprio riferimento al nome del danzatore che indossa la maschera mapiko e ne incarna l’inquietante spirito.

Filipe Branquinho, In Gold we Trust, 2019, Mixed media on Hahnemühle Museum Etching 350 gr, 140×120 cm © Filipe Branquinho AKKA Project

La mostra al MUSEC si apre con una selezione di opere della serie Lipiko, in cui Branquinho mette a nudo il vuoto socio-politico del Mozambico. L’ispirazione viene dallo scandalo da oltre 2 miliardi di dollari dei cosiddetti “Tuna bond”, fondi che dal 2012 dovevano finanziare un importante progetto di sviluppo della pesca e della lavorazione del tonno a Maputo, ma che sono stati in realtà riciclati e usati per corrompere funzionari di governo. La serie si compone di lavori che uniscono la tecnica fotografica a quella pittorica. Ritraggono fantasiosi pesci colorati e personaggi di potere (politici, faccendieri, giudici o avvocati), in cui le fattezze del volto sono sostituite dalle maschere tradizionali mapiko. L’insieme dei ritratti della serie è stata presentata nel 2019 alla Biennale di Venezia, nel Padiglione del Mozambico. La sezione comprende anche un cortometraggio di Martina Margaux Cozzi, anch’esso intitolato LIPIKO. THE ART of FILIPE BRANQUINHO, che rivela il processo creativo di Branquinho.

Il percorso espositivo prosegue con Bestiarium una serie di fotografie realizzate tra il 2020 e il 2021, in piena pandemia. Vi sono ritratte figure umane con il volto coperto da maschere zoomorfe che, unite alla gestualità del corpo, concorrono a sottolineare l’affinità tra la natura umana e quella animale. Questi “bestiari” di esseri immaginari diventano lo specchio dell’uomo, uno strumento per indagare una nuova e inquietante normalità della nostra contemporaneità. Gli scatti di Branquinho rivelano così un’inquietudine latente, che attiva una tensione tra l’osservatore e l’opera portando a domandarsi: quanto della bestia è dentro di noi?

Chiude la rassegna In Gold we Trust, una metafora, tanto sottile quanto ironica, della società mozambicana, dove personaggi grotteschi barattano i valori della loro cultura con prodotti dell’industria globalizzata del lusso: dalla moda al tabacco, dai jet privati alle scommesse sui cavalli, dai vini agli orologi. Sono tutti status symbol legati al dollaro americano, che l’autore trasforma in splendidi origami, le cui forme sono in seguito scansionate e sovrapposte alla tela finale, aggiungendo una nuova dimensione artistica e concettuale alle opere di Branquinho.

In esposizione, a contrappunto delle opere di Branquinho, vi sono 14 maschere makonde, in parte utilizzate dall’artista per creare un’installazione, in parte esposte accanto alle opere che le ritraggono.

L’esposizione è il secondo capitolo del progetto Global Aesthetics del MUSEC, dedicato all’esplorazione del rapporto tra l’arte contemporanea e il contesto ideologico e culturale in cui essa si muove, che prende avvio da Asia e Africa, oggi vivaci laboratori di sperimentazione artistica.

Accompagna la mostra un catalogo in lingua inglese pubblicato dalla Fondazione culture e musei nella sua collana “Global Aesthetics”.

Note biografiche

Filipe Branquinho è nato a Maputo, capitale del Mozambico, nel 1977 e vive oggi tra Maputo, San Jose’ (Costa Rica) e Madrid. È cresciuto durante la guerra civile in Mozambico, protrattasi dal 1976 al 1992, in un ambiente fortemente legato al mondo del giornalismo e delle arti. Si è avvicinato alle arti visive grazie ai contatti con alcuni importanti fotografi mozambicani, come Ricardo Rangel, Kok Nam e José Cabral. Ha studiato architettura prima in Mozambico e poi in Brasile, dove ha iniziato un processo di esplorazione autodidatta della fotografia e dell’arte che lo ha portato a diventare uno degli artisti più reputati del Mozambico.Ha presentato le sue opere in mostre personali e collettive in Mozambico, Mali, Emirati Arabi, Italia, Francia, Inghilterra e Svizzera. La mostra del MUSEC è la sua prima personale in Svizzera.


FILIPE BRANQUINHO. LIPIKO
Lugano (Svizzera), MUSEC | Museo delle Culture
Villa Malpensata (via Giuseppe Mazzini 5/Riva Caccia 5)
29 giugno – 5 novembre 2023

Orari:
martedì chiuso;
lunedì-venerdì: 11-18;
sabato e domenica: 10-18
 
Biglietti:
Intero (da 16 anni): CHF 15.00
Ridotto (senior; studenti universitari; FAI Swiss): CHF 10.00
Ragazzi (6-15 anni): CHF 5.00
Si accettano pagamenti in Euro (al cambio del giorno)
Promozione MUSEC Mondays: ogni lunedì entrata al museo a ingresso ridotto del 30%
 
Inclusa nel costo del biglietto la visita alle mostre: Arte agli Antipodi. La Collezione Brignoni (fino al 1° ottobre); La memoria della modernità. Disegni di bambini giapponesi della Raccolta Levoni (fino al 2 luglio) e Simone Pellegrini. La geografia del corpo (dal 20 luglio).
 
Informazioni:
Tel. 0041 58 866 69 60; info@musec.ch
 
Sito internet:
www.musec.ch
 
Instagram: museclugano
Facebook: Musec Museo culture Lugano
 
Catalogo Fondazione culture e musei
 
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Matera, FOSM – Presentazione della Stagione concertistica 2023 della Fondazione Orchestra lucana

FOSM – Presentazione della Stagione concertistica 2023 della Fondazione Orchestra lucana.

lunedì 3 luglio, ore 10,00

Sala Rota del Conservatorio musicale “Egidio Romualdo Duni” a Matera

Trentadue concerti in oltre quindici comuni della provincia di Matera, quattro ad Altamura per un programma fino al 31 dicembre 2023, la seconda stagione sinfonica della Fondazione Orchestra Sinfonica di Matera (Fosm) inizierà il 6 luglio con il concerto, organizzato in collaborazione con il Conservatorio Duni di Matera,  “Music for Pictures”, in piazza San Francesco d’Assisi un’orchestra di 70 elementi renderà omaggio a Maria Santissima della Bruna.
Sono questi alcuni elementi della programmazione 2023 della Fondazione Orchestra Sinfonica di Matera che sarà illustrata nel dettaglio nel corso della conferenza stampa che si terrà lunedì 3 luglio alle ore 10 nella Sala Rota del Conservatorio musicale “Egidio Romualdo Duni” di Matera.

Il cartellone della stagione concertistica, declinata in Estiva Invernale, sarà presentato dalla presidente Gianna Racamato, dal cda e dal direttore artistico Saverio Vizziello della Fondazione Orchestra Sinfonica di Matera. Alla presentazione della stagione concertistica interverranno il sindaco di Matera Domenico Bennardi, il presidente della Provincia di Matera Piero Marrese e il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi.

L’Orchestra Sinfonica di Matera è una delle nove orchestre sinfoniche riconosciute dal Ministero della Cultura come candidate a diventare Istituzione Concertistica Orchestrale Nazionale (Ico) ed è costituita dal Comune e dalla Provincia di Matera e dal Conservatorio “Duni”.


Sissi Ruggi
addetto stampa
della Fondazione Orchestra Sinfonica di Matera – FOSM
e-mail ufficiostampa@orchestrasinfonicamatera.it