Francavilla al Mare (CH), Museo Michetti: 74° PREMIO MICHETTI, la “Libertà di avere tre idee contrastanti”

Sabato 8 luglio 2023 torna il Premio Michetti, uno dei più longevi e prestigiosi premi d’arte contemporanea d’Italia. Giunto all’edizione 74, il Premio presenta le opere di dieci affermati artisti italiani, selezionati dal curatore Costantino D’Orazio, e di cinque studenti dell’Accademia di Belle Arti L’Aquila, inseriti nel Premio Michetti Giovani, che torna dopo molti anni di assenza.

Il titolo scelto per questa edizione – “Libertà di avere tre idee contrastanti” – prende spunto da un testo di Mario Merz (1925-2003), pioniere di una ricerca che, a partire dagli anni Cinquanta, ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte italiana e internazionale.   Un’attitudine dialettica, quella di Merz, sempre alla ricerca del confronto, come richiede questo momento storico, in cui gli artisti sono pronti ad assumere quell’atteggiamento di dialogo tra linguaggi e immaginari che già Francesco Paolo Michetti aveva inaugurato all’interno del Cenacolo Michettiano, fondato a Francavilla al Mare intorno al Convento di Santa Maria del Gesù, con la partecipazione di intellettuali del calibro di Gabriele D’Annunzio. Michetti, D’Annunzio, Merz…sono loro i “numi tutelari” di questa edizione del Premio, che animerà una intera stagione culturale.

La mostra, che avrà una durata superiore alle ultime edizioni e chiuderà il 1 ottobre, esplora tutti i linguaggi del contemporaneo, dall’installazione alla pittura, dal video al murale, fino alla performance, in un percorso di opere site-specific, che gli artisti hanno creato e rielaborato per l’occasione. “Non si tratta di una selezione generazionale – dichiara D’Orazio – piuttosto di una scelta di artisti dalla solida carriera istituzionale, che hanno esordito negli anni ’90, reagendo con il loro lavoro all’ebbrezza del decennio precedente. In oltre trent’anni di attività, questi artisti hanno saputo superare la ricerca dei grandi maestri degli anni ì Settanta e Ottanta, muovendosi liberamente tra diverse espressioni e tecniche, pur conservando una profonda coerenza, radicata in uno sguardo che arriva a mettere in discussione le nostre certezze. Impossibile, e forse anche inutile, cercare un filo conduttore che leghi le loro opere: sono provocatori ed esprimono idee contrastanti, come l’arte e la società del nostro tempo.

Flavio favelli: Igea, Assemblaggio di cassette trovate e dipinte,
cm. 220x32x40 cm. 2023

La pittura che nasce dagli oggetti ritrovati di Flavio Favelli (1967) convive con la rilettura collettiva delle Memorie di Adriano di Sabrina Mezzaqui (1964). Le architetture impossibili di Giuseppe Pietroniro (1968) si confrontano con lo spiazzamento costruito da Daniele Puppi (1970) nel suo lavoro video. La pittura che si fa corpo di Luisa Rabbia (1970) dialoga con le foreste culturali costruite da Pietro Ruffo (1978). La riflessione sul potere della materia accomuna il lavoro di Arcangelo Sassolino (1967), che la conduce al limite della resistenza, e quello di Sissi Daniela Olivieri (1977), che la modella per farne uno specchio deformato e inquietante del suo corpo. La ricerca su una anatomia del pensiero coinvolge anche il lavoro di Donatella Spaziani (1970), alle prese con un’installazione dedicata a D’Annunzio, e Nico Vascellari (1976), che presenta uno dei suoi lavori video più potenti.

Attraverso questi artisti, il Premio Michetti apre una finestra sul panorama italiano più all’avanguardia, affermando ancora una volta il proprio orizzonte nazionale.

Quest’anno la giuria, presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, avrà il compito di assegnare due premi, che saranno proclamati Sabato 8 luglio alle ore 19.00 in diretta Facebook: il Premio Michetti e il Premio Michetti Giovani, al quale partecipano cinque studenti dell’Accademia di Belle Arti L’Aquila, frutto di una selezione che ha visto l’inedita collaborazione della Fondazione Michetti con l’Accademia, la Direzione Regionale Musei Abruzzo del Ministero della Cultura e la Fondazione MAXXI.

Margherita Callà sfida la leggerezza del fumo, fissando nel gesso le sue forme imprendibili, Elena Cilli ci costringe a recuperare un rapporto profondo con la terra, eliminando ogni filtro, Gaia Liberatore trasforma gli studi al microscopio degli scienziati in paesaggi dell’anima, Ferdinando Mazzitelli penetra con acume nel dibattito sulle questioni di genere, provocando i nostri pregiudizi, Susanna Sforza arriva a versare il suo sangue per creare nuovi legami tra le persone.

Pur giovani nella loro carriera, questi ragazzi dimostrano una grande maturità nel proprio lavoro e consapevolezza nello sguardo sul presente, aldilà di qualsiasi stereotipo.

Il manifesto della mostra è ispirato ad un’opera di Mario Merz, che compare anche sulla copertina del catalogo, grazie alla collaborazione con la Fondazione Merz di Torino. Edito dalla casa editrice pescarese Ianieri Edizioni, il catalogo ospiterà, oltre agli interventi istituzionali, testi di Andrea Lombardinilo, Presidente della Fondazione Michetti, Costantino D’Orazio e Alessandra Mammì, che ricostruirà la storia del Premio Michetti dalle sue origini ad oggi.


74° Premio Michetti
“Libertà di avere tre idee contrastanti”
a cura di Costantino D’Orazio
 
MUSEO MICHETTI
Piazza San Domenico, 1 – Francavilla al Mare (CH)
Apertura al pubblico: dal 9 luglio al 1 settembre 2023
Ingresso gratuito
Orari di apertura
fino al 3/09: dal martedì alla domenica dalle ore 18.00 alle ore 23.00
dal 4/09 al 1/10: venerdì, sabato e domenica dalle ore 17.00 alle ore 22.00
tel. 0854913719
Facebook: Fondazione Michetti – Francavilla al mare
Instagram: fondazione_michetti
 
Ufficio Stampa Premio Michetti 74
Studio ESSECI; Sergio Campagnolo
tel. 049.663499
simone@studioesseci.net (rif. Simone Raddi)
 
Ufficio stampa Fondazione Michetti
Paolo Bozzacchi 
Mobile: 3478008774
email: press@fondazionemichetti.it

Fotografia Calabria Festival 2023 – Annunciati i vincitori del concorso del primo festival diffuso di fotografia calabrese

FOTOGRAFIA CALABRIA FESTIVAL

Annunciati i vincitori del concorso, completato il workshop di Laura Pannack e tutte le altre novità in vista dell’apertura del Festival!

dal 21 luglio al 20 agosto  

Fiumefreddo Bruzio & San Lucido (CS)

Manca poco ormai all’inaugurazione della nuova edizione di Fotografia Calabria Festival, il primo festival diffuso di fotografia in Calabria, ideato e promosso dall’Associazione Culturale “Pensiero Paesaggio”, in programma dal 21 luglio al 20 agosto a Fiumefreddo Bruzio (già sede della I edizione del festival) e San Lucido, suggestivi centri del basso Tirreno cosentino pronti ad accogliere mostre, eventi, talk e workshop dedicati alla fotografia. Un’esperienza emozionante per immergersi e scoprire l’autenticità e la bellezza del territorio calabrese attraverso un viaggio culturale unico nel suo genere. 

Annunciati i vincitori del concorso di Fotografia Calabria Festival 2023 riservato ai fotografi emergenti, il cui tema centrale riprende quello dell’edizione di quest’anno, “Il cambiamento”: un tema che viene affrontato attraverso la fotografia non solo come mezzo d’espressione, ma essa stessa come linguaggio in continua trasformazione, sia nei contenuti che nella forma.   

Primo classificato è il fotografo documentarista italiano Filippo Ferraro, la cui ricerca è incentrata principalmente sul rapporto fra l’Uomo e l’ambiente e sul suo continuo mutamento nello scenario globale dei cambiamenti climatici, con particolare attenzione alla relativa questione dell’identità culturale collettiva. Al Fotografia Calabria Festival presenterà in mostra “Wooden Diamonds –  Identity Resilience in the Italian olive tree epidemic”, lavoro che intende narrare la storia dell’epidemia degli olivi in Salento, a 10 anni dal suo inizio. Dal disastro ambientale, al tragico impatto sulla storia e cultura locale sino all’odierno impegno della popolazione per ricoprire nuovamente la propria terra con i riflessi argentati dell’olivo, la storia di una comunità che ha perso le sue radici e la sua identità e che cerca di ricostruirle, albero dopo albero, prendendosi cura del proprio paesaggio ferito. 

Seconda classificata è la fotografa di origini russe Toma Gerzha con il progetto fotografico “Ctrl+R” che racconta per immagini la Generazione Z, nella Russia di Putin: quella generazione nata tra il 2000 e i giorni nostri, la prima che si muove nello spazio post-sovietico e oltre, nata e cresciuta in un ambiente digitale. Una generazione sociofobica di ragazze e ragazzi che vivono online, ma anche un grandioso conflitto generazionale. Gerzha descrive l’onda del cambiamento  e le difficoltà di una generazione  la cui spinta vitale si muove verso la costruzione del cambiamento. Terza classificata è Juliana Gómez Quijano con “The Two strands”, fotografa colombiana interessata a indagare e riflettere sulle connessioni molecolari e simboliche che ci uniscono come specie, che nel suo progetto esplora l’unicità di diverse coppie di gemelli omozigoti. Entrambi i progetti, di Toma Gerzha e Juliana Gòmez Quijano, verranno inseriti nel catalogo ufficiale del festival.

Menzione d’onore per il fotografo documentarista Filippo Venturi con il suo “Broken Mirror”, progetto che unisce il lavoro di esplorazione del fotografo nella penisola coreana con quella dell’intelligenza artificiale. Una sintesi visiva in cui l’eccezionalità della società nordcoreana, fortemente influenzata da uno dei regimi totalitari più duri al mondo – che di fatto isola il Paese e i suoi cittadini – viene rappresentata aggiungendo un elemento alieno, in una sorta di metamorfosi kafkiana. 

I progetti sono stati giudicati da una giuria formata da: Federica Berzioli (coordinatrice editoriale Sprea Edizioni), Alberto Prina (direttore Etica Photo Festival), Diego Orlando (direttore InsideSouth), Anna Catalano (fondatrice Fotografia Calabria Festival). 

Ad accendere i riflettori sulla nuova edizione del festival è stato nelle scorse settimane anche il workshop dal titolo “Shooting Strangers” con la fotografa londinese Laura Pannack, fortemente riconosciuta per il suo lavoro di ritratto e documentario sociale, che ha visto la partecipazione di fotografi di diverse nazionalità alla scoperta delle comunità che abitano alcuni dei luoghi più suggestivi della nostra regione, come Paola, Amantea, Fiumefreddo Bruzio e Belmonte Calabro.

Nel centro storico di San Lucido è nato invece il progetto site-specific sviluppato quest’anno dal festival, “Gli aspetti familiari”, un progetto del collettivo Vaste Programme, formato da Giulia Vigna e Leonardo Magrelli, realizzato in esclusiva per Fotografia Calabria Festival. Il lavoro, che sarà in mostra durante il festival, riflette sulle trasformazioni e sui cambiamenti dell’identità collettiva e individuale all’interno di una comunità. Una riflessione che prende forma attraverso la sperimentazione visiva e tecnologica e che parte dalle vecchie tecniche della fotografia analogica a colori per arrivare alla creazione di un linguaggio visivo non convenzionale e sperimentale.

Un ricco e importante programma quello dell’edizione 2023, in partenza dal prossimo 21 luglio. In mostra, oltre ai lavori già menzionati, ci saranno anche quelli di fotografi internazionali, ognuno di loro con un approccio diverso al tema del cambiamento. Dall’identità di genere, a cui tende la ricerca della fotografa argentina Gabo Caruso, da sempre impegnata con progetti legati ai diritti umani e alle diversità, che con “Cora’s Courage” racconta il viaggio di transizione di genere della piccola Cora, al tema di genere ma anche a quello della scienza rappresentato da “The petunia carnage”, progetto del fotografo austriaco Klaus Pichler (ospitato con il supporto del Forum Austriaco di Cultura); da “TikTok in Kham” di Xiangyu Long, fotografo tibetano, che indaga la metamorfosi delle identità di gruppo nell’ambito della globalizzazione e dell’omologazione, a “Island Simmetries“, progetto della fotografa inglese Laura Pannack, che mostra i parallelismi tra giovani che vivono ai lati opposti del mondo. 

E poi il cambiamento climatico al centro della collettiva di Climate Visuals, l’unico programma al mondo di fotografia sul cambiamento climatico basato su dati scientifici; il concetto di cambiamento legato al tema del corpo della fotografa inglese Arianne Clément con “The art of aging”; il cambiamento che attraversa il territorio e le economie da esso generate è al centro di “Far South” di Michele Martinelli. A completare il programma anche una mostra ideata e realizzata da Archivio Luce – Cinecittà che porta, per la prima volta in assoluto, un suo progetto espositivo in Calabria: “Anni Interessanti”, a cura da Enrico Menduni, uno specchio per osservare gli anni tra il 1960 e il 1975, caratterizzati da grandi cambiamenti sociali, economici e culturali.

Fotografia Calabria Festival è un unico grande obiettivo attraverso cui osservare l’epoca contemporanea, le sue continue mutevolezze e trasformazioni e mettere in luce le diverse declinazioni di questo processo: interiori, politiche, mediatiche, generazionali, sessuali, storiche, sociali, artistiche e tanto altro ancora” – sottolinea Anna Catalano, fondatrice e direttrice del festival.


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