Messina: Al MuMe oltre 50 opere in mostra “Seguendo Caravaggio con maniera vigorosa e tinta” 

Il direttore del MUME, arch. Orazio Micali, presenta la mostra
SEGUENDO CARAVAGGIO (Fonte Facebook)

L’allestimento mette insieme opere provenienti dal ricco patrimonio
di musei e chiese della Sicilia, a testimonianza del movimento caravaggesco e post caravaggesco presente sul territorio

Dopo numerose e varie iniziative culturali, il MUME (Museo Regionale di Messina), supportato dall’Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, porta avanti un grande progetto con la mostra SEGUENDO CARAVAGGIO con “maniera vigorosa e tinta”.
L’evento ha da subito suscitato un grande interesse poiché mette insieme varie opere provenienti da diversi musei e chiese siciliane, ma non solo. Alle storiche dell’arte Donatella Spagnolo, Elena Ascenti, Giovanna Famà e Alessandra Migliorato va il merito di aver scelto con grande cura le opere da esporre, comprese quelle provenienti da collezioni private, mai presentate al pubblico. Valore aggiunto dell’esposizione sono le opere custodite nei depositi del Museo di Messina, che grazie a questa mostra tornano alla luce insieme alle tele di altri artisti che hanno risentito dell’influenza del grande e rivoluzionario Caravaggio.

La progettazione dell’allestimento è stata curata dagli architetti Domenico Crisafulli e Daniele Guarnera con la supervisione del direttore Orazio Micali, che ha ideato e curato i vari aspetti della mostra con la preziosa collaborazione dell’architetto Maria Mercurio, responsabile unico del procedimento. La manutenzione e la movimentazione sono state eseguite da Giovanna Farsaci, mentre la traduzione dei testi è di Flavia De Domenico. Un grande lavoro corale che ha permesso di realizzare una mostra che scrive una nuova pagina nella storia del Museo. (Testo e immagini dalla pagina Facebook del Museo)


La direzione museale coglie l’occasione per ringraziare:
– Francesco Scarpinato, Assessore ai Beni culturali e IS,
– Mario La Rocca, dirigente generale del dipartimento dei beni culturali e IS,
– Rosaria Gallotta, responsabile della procedura finanziaria.
– La ditta Floridia per i lavori di allestimento e, in particolare, Michele e Vincenzo Parrinello,
– Alessandro Mancuso per la realizzazione editoriale,
– Lisciotto Viaggi SNC per la pubblicità e la promozione,
– Santina Alessi, Filippa Cavallaro e Gabriella Sorti per il supporto tecnico-amministrativo.
Ringraziamo, inoltre, i prestatori delle opere a cui sarà dedicato più spazio nei prossimi giorni sulla pagina Facebook del MUME.
 
La mostra è visitabile dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 19:00 (ultimo ingresso alle 18:00), la domenica e nei festivi dalle 9:00 alle 13:30 (ultimo ingresso alle 12:30).
Ingresso: biglietto intero € 5,00, ridotto € 3,00.

Mestre, Centro Culturale Candiani: CHAGALL. Il colore dei sogni 

Marc Chagall: Rabbino n.2 o Rabbino di Vitebsk, 1914-22, olio su tela, 104x84cm. Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna

CHAGALL. Il colore dei sogni

Mestre (Ve), Centro Culturale Candiani
30 settembre 2023 – 13 febbraio 2024

Mostra a cura di 
Elisabetta Barisoni

La mostra Chagall. Il colore dei sogni, proposta dalla Fondazione Musei Civici di Venezia ed a cura di Elisabetta Barisoni, aprirà il prossimo 30 settembre e si potrà ammirare, nelle sale espositive del secondo piano del Candiani, sino al 13 febbraio 2024.

Partendo dal Rabbino n. 2 o Rabbino di Vitebsk, 1914 – 1922, capolavoro conservato nelle raccolte di Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna e acquisito dal Comune di Venezia alla Biennale del 1928, la mostra intende indagare il portato rivoluzionario dell’arte di Chagall come pittura del sogno e come trionfo della fantasia creatrice.

L’esposizione è concepita con i capolavori conservati a Ca’ Pesaro, cui sono affiancati in ciascuna sezione importanti e puntuali opere di Chagall provenienti da prestigiose collezioni internazionali. Grazie ai prestiti dell’Albertina di Vienna, del Musée National Marc Chagall di Nizza, del Museum of Fine Arts di Budapest e dell’Israel Museum di Gerusalemme, Chagall diventa un filo rosso che unisce opere ed artisti che hanno sentito la propria produzione in termini simili ai suoi, o che da lui hanno preso spunto per sviluppare la propria arte nelle più diverse direzioni.

Il viaggio fantastico di Chagall si svolge attraverso l’arte del ‘900 e si articola in 6 sezioni che prendono avvio da Il sogno simbolista, con la poesia onirica di Odilon Redon, Cesare Laurenti e Adolfo Wildt.

La seconda sezione della mostra si intitola È soltanto mio / il paese che è nell’anima mia ed è tutta dedicata a Marc Chagallcon Il Rabbino di Ca’ Pesaro per la prima volta affiancato a Vitebsk. Scena di villaggio della collezione Batliner presso l’Albertina di Vienna.

Artisti in esilio affronta invece il tema dell’emigrazione verso gli Stati Uniti da parte di numerosi autori obbligati a lasciare l’Europa durante gli anni Trenta. La contiguità del “Rabbino” di Ca’ Pesaro con le emergenze cubiste e costruttiviste è messa a confronto con le sculture di Ossip Zadkinefino ad arrivare al Surrealismo di Max Ernst che guardò a Chagall come punto di partenza imprescindibile della propria arte.

La quarta sezione si concentra sui temi cari a Chagall, l’amore e il colore. Il colore dei sogni affianca le ricerche del Maestro russo a quelle dell’espressionismo europeo, ben rappresentate dalle accese cromie di Emil Nolde .

Un’ampia sezione della mostra è poi dedicata alle opere religiose ed in particolare alle illustrazioni di Marc Chagall per la Bibbia commissionategli da Ambroise Vollard. Saranno esposte le incisioni donate dall’artista al Musée National Chagall di Nizza nel 1972, affiancate dalle preziose lastre originali con cui le grafiche sono state realizzate.

Il tema biblico e della Crocifissione parte da Chagall e si sviluppa verso esiti simbolisti o primitivisti che emergono nelle straordinarie opere delle collezioni di Ca’ Pesaro esposte in mostra. Il tema del sacro, così importante nella produzione di Chagall, accomuna autori internazionali provenienti da tradizioni pittoriche molto distanti. Vicini per la riflessione su Cristo, la Croce e il portato spirituale dell’esistenza sono i capolavori, restaurati per l’occasione e finalmente messi a disposizione del pubblico, del francese Georges Rouault del belga Frank Brangwyn, dello svedese Veikko Aaltona e dell’ungherese István Csók, a ulteriore testimonianza della peculiarità delle raccolte che il Comune di Venezia ha creato per la Galleria d’Arte Moderna comprando, fin dalle prime Biennali, opere di autori internazionali esposti ai Giardini.

George Grosz: Natura morta con gatto e anatra, 1929, olio su cartone70x90cm. Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna

La mostra chiude con una sesta sezione tutta all’insegna della fantasia, illogica, istintiva e gioiosa, del messaggio che ci ha lasciato Chagall. Il colore delle favole prende avvio dal progetto grafico sulle Favole di La Fontaine realizzato da Chagall negli anni Venti del secolo scorso, e si colora delle visioni fantastiche di George Grosz e delle riflessioni, tra favole e mito, di Félicien Rops, Frank Barwig e Mario De Maria. L’utopia e la anti-modernità della lezione di Chagall, espresse in pittura e nelle opere grafiche, caratterizzano anche la seconda metà del secolo in prove di inedita atmosfera onirica, come nella scultura di Claudio Parmiggiani, nella pittura di Corrado Balest e di Carlo Hoellesch.


Maggiori informazioni ►qui

Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani, 7
30174 Venezia Mestre
T 041 2386126
muvemestre.visitmuve.it

Contatti per la stampa
Fondazione Musei Civici di Venezia
press@fmcvenezia.it
www.visitmuve.it/it/ufficio-stampa
 
In collaborazione con
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Tel. 049663499
Referente Simone Raddi: simone@studioesseci.net

Messina: “Gli aquiloni pensano che la terra sia attaccata al filo” – Mostra di PUPI FUSCHI a cura di Mariateresa Zagone

Venerdì 11 agosto, alle ore 18,30, avrà luogo il vernissage della mostra “Gli aquiloni pensano che la terra sia attaccata al filo”, dell’artista palermitana Pupi Fuschi a cura di Mariateresa Zagone.

La mostra, che presenta otto opere di grande e medio formato, sarà fruibile fino al 2 settembre ed è la seconda, dopo A Q U A, del programma del Summer Fest di Tenuta Rasocolmo, sezione Arti Visive.

Il focus, esplicitato già nell’eloquente titolo, è la necessità di imparare a cogliere il maggior numero possibile di angolazioni e prospettive per ogni argomento, cosa non semplice come sembra: educazione, abitudini, senso morale, esperienze, carattere, e molti altri aspetti compresa la fatica di applicare un certo impegno, sono paraventi insospettabili frapposti fra i nostri occhi e ciò che vediamo. Le iconografie utilizzate dall’artista, non nuove ma potenti, utilizzano linee spesse e nere che definiscono le figure in maniera sincopata e con una pittura graffiata di grandissima espressività. La velocità e il carattere sommario del tratto che non sempre definisce con precisione i soggetti, rendono estremamente attrattive queste immagini.

Sono figure sospese che, in parte, si legano ad una visione post-espressionistica senza tralasciare la grande lezione classica in modo da adeguare i canoni della rappresentazione della figura umana ad una società che vive perfino il dramma esistenziale in chiave egoica ed esteriore.

La mostra è anche un invito garbato a sentirsi un po’ aquiloni ogni tanto e ad immaginare di vedere il mondo “attaccato ad un filo”… Magari si riuscirebbe a vivere più serenamente l’avventura della vita lasciando spazio alla meraviglia del cambiamento.

Pupi Fuschi – Note biografiche

Pupi Fuschi nasce a Palermo nel 1970 dove vive e lavora. Consegue la laurea in pittura presso l’Accademia di Belle Arti della sua città nel 1997. Ha scelto uno pseudonimo creato all’inizio della sua carriera disegnando fumetti, utilizzando il nomignolo d’infanzia e il cognome della madre.

Dopo aver acquisito esperienze nel restauro pittorico, nel design e nell’illustrazione, dal 2009 si dedica principalmente alla pittura. Appassionata di musica e moda, ha spesso collaborato all’organizzazione di eventi come consulente per il supporto tecnico/organizzativo. Ha al suo attivo diverse esposizioni in gallerie nazionali ed estere, collaborazioni periodiche con Istituti di cultura italiana ed è presente in importanti collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Realizza murales sia in ambito privato che pubblico, uno dei quali è stato recentemente dipinto su invito dell’U.O. Ematologia e Talassemia, Dipartimento di Pediatria dell’ARNAS Ospedale Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo. È rappresentata a Budapest dalla galleria Ari Kupsus e a Firenze dalla Galleria ONart.

Il suo linguaggio sfugge a catalogazioni o appartenenze a correnti artistiche legate a movimenti artistici particolari per una naturale propensione alla costante evoluzione libera in più ambiti.

L’ ingresso è rigorosamente gratuito ma bisogna prenotare