Venezia, Palazzo Ducale : Vita da Doge. L’Appartamento del Doge torna a far parte del percorso espositivo

Cronologia dei Dogi

VITA DA DOGE.

L’Appartamento del Doge torna a far parte del percorso espositivo di Palazzo Ducale
Intervento di Valorizzazione

Venezia, Palazzo Ducale

Da venerdì 14 luglio 2023

A cura di Valeria Cafà e Daniele D’Anza. Coordinamento scientifico Chiara Squarcina

Da oggi l’Appartamento del Doge torna a far parte del percorso espositivo, aperto a tutti i visitatori di Palazzo Ducale, con un nuovo allestimento creato per raccontare l’ultramillenaria storia di quella che è stata una delle figure istituzionali più solide e longeve di Venezia. Di Dogi, la Serenissima ne ha eletti ben 120, dal primo, Paoluccio Anafesto nel 697, fino all’abdicazione di Ludovico Manin, l’ultimo, nel 1797.

L’Appartamento del Doge era il cuore più riservato del Ducale. Racchiudeva spazi di rappresentanza preclusi ai più, riservati a riunioni e udienze ristrette, ed era strategicamente collocato nell’ala del Palazzo compresa tra il rio della Canonica, la Scala d’oro e la Basilica di San Marco. L’ubicazione dell’appartamento rimase più o meno la stessa nei secoli, pur cambiando di consistenza e aspetto durante le numerose ristrutturazioni del palazzo. L’aspetto attuale rinascimentale risale alla fine del secolo XVI.

Courtesy Fondazione Musei Civici di Venezia. Photo Elisa Chesini

Il nuovo allestimento intende presentare al pubblico di oggi la figura del doge, documentando l’affascinante racconto attraverso un centinaio tra dipinti, sculture, manufatti, mappe e testi manoscritti e a stampa, promissioni e commissioni ducali, medaglie e monete.
“Si tratta innanzitutto di un importante progetto di valorizzazione di opere provenienti dal patrimonio civico detenuto dalla Fondazione Muve e in gran parte solitamente non esposto – afferma la Presidente di Fondazione Muve Mariacristina Gribaudi – che raccontano i momenti salienti della storia dell’istituzione dogale. Con precise finalità didattiche, si è dato rilievo alle grandi vicende ma anche ad aneddoti e vicende minori, alla rigida etichetta cerimoniale, ad approfondimenti (anche lessicali) e curiosità, partendo proprio dalle testimonianze materiali in Mostra”.
“Si tratta di storie private e pubbliche, tradizioni, feste e cerimonie che, nell’insieme, presentano il doge in una prospettiva composita e a tratti insolita, sebbene sempre storicamente accreditata, capace di dare conto di una figura a tutto tondo, indissolubilmente legata a Venezia e alla la sua lunga storia”, chiosa il Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.

“Il doge, Capo di Stato di origine bizantina con connotazioni militari già nel titolo – doge deriva dal latino dux, comandante militare – a Venezia assurge, nel corso dei secoli, a rappresentante ufficiale agli occhi del mondo della Serenissima. “Monsignor il doge”, così è appellato negli atti pubblici, è il simbolo e l’incarnazione della potenza veneziana, il protagonista delle solenni cerimonie pubbliche, dei ricevimenti e delle feste”, sottolinea Chiara SquarcinaResponsabile della sede museale. “Il suo reale potere, tuttavia, è limitato e controllato dalla aristocrazia mercantile veneziana mentre la sua persona è sotto la costante vigilanza dei consiglieri ducali perché, pur essendo il “Serenissimo Principe”, egli è e rimane, a tutti gli effetti, il primo servitore della Repubblica. Con perfetta e franca sintesi, il doge è detto Princeps in solemnitatibus, in curia senator, in urbe captivus, extra urbe reus (principe nelle solennità, senatore in senato, prigioniero in città, colpevole fuori dalla città)”.

Courtesy Fondazione Musei Civici di Venezia. Photo Elisa Chesini

Il punto di partenza del percorso che dal 14 luglio sarà a disposizione dei visitatori, è l’elezione del doge: qui sono presentati gli strumenti, il metodo, i simboli dell’elezione a doge, cui si accompagnano alcuni aneddoti, come il più lungo conclave, e le tradizionali cerimonie di incoronazione. A seguire, in Sala Grimani, si affronta il tema della diplomazia e dei rapporti internazionali, essenziali alla salvaguardia e prosperità di Venezia. Nella sala successiva si raccontano alcune tra le più importanti battaglie combattute dai veneziani, prediligendo ancora, come punto di osservazione, la vita del doge: Sebastiano Venier per la battaglia di Lepanto (1571) e Francesco Erizzo per l’inizio della guerra di Candia (Creta), doge tra l’altro cui è dedicata la sala dell’appartamento (Sala Erizzo). Nella Sala degli Stucchi ad essere protagonista del racconto è la famosa cospirazione di Baiamonte Tiepolo, causa dell’istituzione del potentissimo Consiglio dei Dieci, organo nato dalla necessità di prevenire ribellioni e attentati contro lo Stato. La sala seguente presenta la figura del doge come committente e patrono delle arti. Nelle sale successive si esplorano invece gli aspetti più mondani e principeschi della vita del doge: il rapporto con la dogaressa, le feste e le cerimonie che scandivano il calendario della Serenissima. A seguire si affronta il tema degli abiti del doge e della dogaressa nei secoli, abiti che, in modo piuttosto eloquente, danno conto della origine bizantina della istituzione dogale e della trasformazione del doge in “Serenissimo Principe”.

Anche la morte del doge, cui è dedicata la sala successiva, sottostà a una rigida etichetta, sempre consapevoli che “Se l’è mort el Doxe, no l’è morta la Signoria“.

Il percorso si chiude con una sala che illustra le vicende degli ultimi dogi e un focus sull’ultimo doge Ludovico Manin, la cui abdicazione nel 1797 corrisponde alla caduta della Repubblica e alla fine della storia della Serenissima. L’ultima delle 12 sale del nuovo percorso tematico del Ducale è dedicata ad attività didattiche e di approfondimento a cura dell’Ufficio Attività Educative.

Si ricorda che per tutta l’estate Palazzo Ducale sarà aperto anche alla sera ogni venerdì e sabato fino alle 23.00 (ultimo ingresso ore 22.00) e giovedì 1 giugno, lunedì 14 e martedì 15 agosto.



Contatti per la stampa
Fondazione Musei Civici di Venezia
press@fmcvenezia.it
www.visitmuve.it/it/ufficio-stampa
 
In collaborazione con
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
roberta@studioesseci.net
simone@studioesseci.net

Turismo, Italia prima meta europea in UK. Santanchè e Jelinic: “premiato lavoro di questi mesi”

L’ITALIA MIGLIOR META PER IL QUOTIDIANO BRITANNICO THE DAILY TELEGRAPH

VENEZIA BEST EUROPEAN CITY

13 luglio 2023

L’Italia turistica si aggiudica il riconoscimento di uno dei principali quotidiani del Regno Unito: The Daily Telegraph fa un tributo all’eccellenza della Penisola decretandola come miglior meta europea 2023. Festeggiamenti doppi con Venezia in qualità di “Best European City” battendo Roma e Siviglia. Le altre candidate per best country erano Grecia e Norvegia.

A premiare l’Italia i lettori dello storico giornale nato nel 1885 e tradizionalmente rivolto a lettori affluent di ceto medio – alto) in genere over 50. È uno dei quotidiani sia in cartaceo che online più letti in UK lettori (print più 800.000 al giorno, digital circa 23 milioni in un mese).

I Telegraph awards rappresentano un premio molto atteso e un punto di riferimento da oltre 25 anni, da quando fu indetto nel 1998. I prestigiosi premi Travel Awards annuali erano stati sospesi negli anni del Covid e sono tornati ora a testimonianza dell’interesse dei lettori del Telegraph per I viaggi e per l’Italia in particolare. La cerimonia nel prestigioso Café Royal su Regent Street nel centro di Londra.

“Non si tratta soltanto di un riconoscimento che premia le meraviglie italiane, il lavoro di un’intera filiera di professionisti e l’operato di valorizzazione e promozione che il ministero del Turismo ha avviato e sta portando avanti seguendo un’ottica strategica. Infatti, dev’essere anche uno stimolo, un incentivo a proseguire su questa strada e a dare sempre il meglio, insieme, per conseguire obiettivi ancora più ambiziosi e dimostrare, giorno dopo giorno, di meritare l’ammirazione e l’amore che il mondo intero prova per la nostra splendida Italia. Un attestato che inoltre evidenzia l’importante investimento che il Governo sta facendo nel settore” il commento del ministro del Turismo Daniela Santanchè.

“Un’altra testimonianza di quanto l’Italia stia lavorando bene in termini di promozione del brand riconosciuto a livello internazionale da un pubblico molto attento ed esigente. Questo premio non solo ci inorgoglisce ma consente anche di avere nuovi spunti di mercato per orientare l’offerta tenendo conto anche delle scelte dei lettori del giornale” commenta Ivana Jelinic Presidente e Ceo Enit.


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Feltre (Bl): Nasce il primo festival dell’Araldica

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29 Settembre 2023 – 15 Ottobre 2023

Feltre (Bl)

FESTIVAL DELL’ARALDICA DI FELTRE

A ottobre Feltre (BL) ospiterà due settimane di incontri, spettacoli, conferenze e laboratori. Le anteprime al via in agosto con la mostra sui draghi.

Feltre, a ottobre, farà debuttare un nuovo e originalissimo Festival dedicato all’Araldica ovvero la disciplina che studia gli stemmi: un mondo fatto di segni, simboli, colori e figure più o meno fantastiche nati a partire dal medioevo e che costituivano gli emblemi d’identità di famiglie nobili e cittadinesche, uomini di chiesa, corporazioni, città, ordini.
Era un vero e proprio linguaggio per immagini e smalti ancora oggi visibile sulle vie e i palazzi di tante città e che a Feltre in particolare si è conservato con un numero straordinario di testimonianze.
Da qui – spiega l’Amministrazione cittadina – la scelta di realizzare a Feltre un Festival dell’Araldica, che offra a curiosi e appassionati l’opportunità di scoprire i messaggi e le storie racchiusi dietro gli stemmi: non solo quelli feltrini o veneti, cui verranno dedicati ovviamente dei momenti di approfondimento specifici, ma in generale tutte le insegne araldiche.
Sarà un viaggio attraverso la storia dell’Occidente europeo, alle radici culturali del nostro presente. Basti a questo proposito pensare come proprio gli stemmi siano gli antenati dei nostri “loghi”. Un esempio? Derivano proprio dagli stemmi molte maglie e simboli delle nostre squadre di calcio. E i colori che li caratterizzano raccontano storie incredibili su sensibilità e credenze del passato.

L’obiettivo della manifestazione, che si articolerà lungo le prime due settimane di ottobre, sarà sia offrire momenti di approfondimento agli studiosi della disciplina, sia proporre a curiosi e appassionati di tutte le età occasioni per conoscere un mondo tanto ricco quanto affascinante.

Interamente curato dall’Ufficio Cultura, Politiche Giovanili, Istruzione, Servizi all’Infanzia del Comune di Feltre con il patrocinio di Città di Venezia e Regione del Veneto, il Festival dell’Araldica è realizzato sotto gli auspici di sodalizi e realtà di riferimento del settore, che a titolo diverso hanno collaborato alla sua realizzazione: Associazione Nobiliare Regionale Veneta, Gran Priorato di Lombardia e Venezia dell’Ordine di Malta, Società Italiana di Studi Araldici.

Feltre (Bl), Palazzo Pretorio, Sala Stemmi

Il programma verrà svelato tra fine agosto e inizio settembre, ma da Feltre trapelano alcune succose anticipazioni.

Tra i relatori ci saranno studiosi di assoluto riferimento a livello internazionale come l’insigne medievalista Franco Cardini che parlerà di araldica e mezzaluna, spaziando tra la storia e la simbologia (15 ottobre) e con riferimenti anche al contesto veneto. Sarà dedicata alla percezione dei colori, tra medioevo ed età contemporanea, l’intervento (8 ottobre) di Riccardo Falcinelli, autore per Einaudi dei due titoli di straordinario successo “Cromorama” e “Figure” con il quale si indagherà quanto il colore condizioni il nostro sguardo sul mondo.

Non mancheranno approfondimenti rivolti a insegnanti, genitori ed educatori, uno spettacolo inedito di e con Luca Scarlini dedicato proprio all’araldica (7 ottobre), attività per i più piccoli e poi molteplici eventi e iniziative come la mostra mercato di libri d’arte, storia, araldica organizzata il 7 e 8 ottobre a cura e nel contesto del Mercatino dell’oggetto ritrovato e realizzata con il patrocinio e la presenza dell’Associazione Editori Veneti.

Un programma particolarmente ricco e intenso che avrà tre straordinarie anteprime a partire dal 10 agosto ovvero la mostra “Le prigioni della mente. Draghi, basilischi, rettili fantastici” alle antiche prigioni e due iniziative correlate: l’esposizione di un prezioso manoscritto quattrocentesco miniato al Polo Bibliotecario Feltrino e un ciclo di laboratori gratuiti per bambini e ragazzi sul tema dei draghi con Annamaria Canepa di Trame di storia.



Ufficio Stampa
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
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Castello di Rivoli: Supercondominio 5 – L’assemblea degli spazi e dei progetti italiani d’arte contemporanea

Supercondominio 5
L’assemblea degli spazi e dei progetti italiani d’arte contemporanea

Sabato 15 e domenica 16 luglio 2023

Sabato 15 luglio 2023, ore 15.00–19.00
Interventi delle realtà invitate presso il Teatro del Castello di Rivoli, sessione aperta al pubblico

I partecipanti sognano

Domenica 16 luglio 2023, ore 10.3012.00 / 13.0016.00
Momento di incontro e assemblea presso il CRRI del Castello di Rivoli, sessione a porte chiuse
ConclusioniPartecipano: Almanac | Bardadino | Cantieri Aperti | Commerce | Dolomiti Contemporanee | Droste Effect | Fondazione Studio Rizoma Giardino Project | InRuins | Landescape | Le vite | LOCALES | Massimo | Nationhood | Negozio | Nuova Atlantide | PIA | The Address | Treti Galaxie

Supercondominio 5 è a cura di Giulia Colletti, Cripta747 Laura Lecce.

Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea invita alcune tra le più significative realtà italiane dedicate all’organizzazione e produzione artistica a Supercondominio 5, edizione dal titolo Oltre la soglia assoluta. Prendendo il nome da un tipo di costruzione in cui più palazzi hanno in comune alcuni beni, Supercondominio è un’immagine di coesistenza basata su relazioni interpersonali e su una conoscenza reciproca approfondita.
 
“Nel corso dei cinque anni di attività condivisa, Supercondominio ha favorito l’incontro – e lo scontro – di entità artistiche dalla missione e programmazione eterogenee, agevolando il confronto su questioni identitarie urgenti nel contesto italiano. Alcune di queste realtà autonome sono nate come istanze espressive in un sistema culturale sordo; altre hanno modulato la propria voce per rispondere a inevitabili sollecitazioni globali; altre ancora hanno, più o meno volontariamente, silenziato la propria programmazione”, affermano i membri del comitato curatoriale Giulia CollettiCripta747 Laura Lecce. “L’edizione di quest’anno mira a restituire la complessità di tali realtà, facendo dell’udito un senso volontario e selettivo attraverso cui ragionare sulla propria presenza, o assenza, nel mondo dell’arte contemporanea e oltre. In un’epoca in cui l’imperante sovrastimolazione sensoriale dovuta a tecnologie sempre più ‘sensibili’ sembra accompagnarsi a forme di atrofizzazione cognitiva umana, e in cui la nostra incapacità di affrontare il cambiamento sembra essere inversamente proporzionale alle ormai più che avvertibili variazioni ambientali causate dalla crisi climatica, fino a che punto la soglia assoluta di percezione deve essere estesa e sollecitata per provocare in noi una reazione?”
 
Omaggiando la ricerca della compositrice Pauline Oliveros (Houston, Texas, 1932 – Kingston, New York, 2016), ci si eserciterà collettivamente ad ascoltare consapevolemente la propria presenza nel mondo. Intraprendendo un’investigazione collettiva lunga un giorno e una notte, Supercondominio 5 invita i rappresentanti delle realtà presenti a immergersi in un ritiro aurale sulla collina morenica di Rivoli, lungo la via della Valle di Susa, da sabato 15 ore 15 a domenica 16 luglio 2023 ore 16. Nel pomeriggio del 15 luglio, gli spazi riuniti nel Teatro del Museo condivideranno con il pubblico il proprio percorso di ricerca. Al fine di stimolare un ascolto attivo delle programmazioni artistiche, curatoriali ed editoriali, in questa edizione di Supercondominio i rappresentanti di ciascuna realtà sono invitati a intrattenere una serie di conversazioni in cui porsi a vicenda domande circa i progetti svolti nel 2022-2023.
 
Sabato 15 luglio dalle ore 21 alle ore 23.30 si terrà una live sound performance concepita per gli spazi del Giardino della Manica Lunga da Federico Chiari, seguita da una goodnight session proposta da Ramona Ponzini dalle ore 23.30 alle 24. Queste attività di ascolto profondo concilieranno il sonno dei partecipanti che, come avvenuto nelle precedenti edizioni, dormiranno sotto le stelle in tende offerte da Ferrino & C. S.p.A.
 
La mattina del 16 luglio, dopo una sessione di intonazione con i dintorni boschivi di Rivoli, gli spazi riuniti presso il Centro di Ricerca del Museo – CRRI avranno l’occasione di confrontarsi in quattro gruppi di discussione che vertono rispettivamente sulla relazione tra enti culturali e artisti; sul contesto regionale e nazionale in cui gli enti culturali agiscono; sul posizionamento degli enti culturali (tra partecipazione, ritiro e nomadismo); sulle pubblicazioni d’artista concepite come progetti curatoriali o di sperimentazione digitale. Le aree di discussione sono emerse come argomenti d’interesse a partire da un confronto preliminare con le realtà invitate alla quinta edizione di Supercondominio.
 
Questo esercizio di conoscenza reciproca è funzionale al momento assembleare del pomeriggio del 16 luglio che, in maniera controintuitiva, ha come obiettivo non quello di trovare risposte inerenti all’identità del sistema dell’arte italiano quanto piuttosto di esercitare il pensiero comune arrivando alla stesura di una serie di considerazioni che saranno registrate, trascritte e inserite all’interno di una piccola pubblicazione editata collettivamente e autoprodotta, che sarà custodita dal Centro di Ricerca – CRRI del Museo.


Biografie


Almanac (Londra, 2013 e Torino, 2014) è uno spazio non-profit fondato da Astrid Korporaal, Francesca von Zedtwitz-Arnim e Guido Santandrea che indaga le potenzialità di un cambiamento culturale attraverso collaborazioni creative. Almanac opera con l’obiettivo di attivare un dialogo indirizzando la comprensione delle ricerche artistiche recenti verso nuovi registri di pensiero. Nel 2014 apre Almanac Inn a Torino, una piattaforma costituita da un programma di residenze, mostre personali, un public program di eventi e la produzione di pubblicazioni con l’intento di supportare il lavoro dei giovani artisti invitati e offrire al pubblico una conoscenza più articolata delle loro pratiche.
 
Bardadino (Venezia, 2020) è uno spazio culturale indipendente e studio condiviso al quale collaborano Ambra Accorsi, Edoardo Aruta, Nicola Bertolo, Elena Della Corna, Silvia Faresin, Cosimo Ferrigolo, Cristiano Focacci Menchini, Melania Fusco, Edoardo Lazzari, Margherita Mezzetti, Tommaso Pandolfi, Giulio Polloniato e Michela Salvi. Bardadino ospita un gruppo di artistɜ e professionistɜ dell’arte che hanno deciso di rimanere e vivere in città come pratica di resistenza con l’intento di contribuire alla ricostruzione di una comunità vivente e attiva in laguna. Quotidianamente lo spazio svolge la funzione di studio multidisciplinare e a cadenza irregolare diventa uno spazio culturale aperto ad una comunità diffusa.
 
Cantieri Aperti (Massa, 2014) è un progetto transdisciplinare sulle arti e la cultura ideato dal gruppo teatrale Semi Cattivi e gestito da Franco Rossi, Giulio Saverio Rossi e Alessandra Franetovich. Collocato nella provincia di Massa-Carrara, si avvale in ogni edizione di spazi e modalità di intervento differenti proponendo programmi di varia natura, durata e collocazione, concepiti per indagare e problematizzare il territorio. Il progetto si situa in un’area depressa della periferia italiana connotata da vicende politiche importanti, dall’impatto delle crisi finanziarie degli ultimi decenni e da una carenza di strutture per la produzione artistica, di piattaforme critiche e di luoghi per la riflessione sulle tematiche attuali.
 
Commerce (Milano, 2022) è un spazio dedicato all’esplorazione della contemporaneità attraverso la vetrina dei prodotti dell’editoria e del pensiero indipendenti guidato da Amedeo Martegani, Emanuele De Donno, Silvia Ponzoni,  Francesco Valtolina. Commerce nasce dalle fondamenta di A+MBookstore, la prima libreria di arte contemporanea a Milano, oggi casa editrice con un catalogo di all’incirca tredicimila titoli tramite artecontemporanea.com. COMMERCE vuole facilitare l’incontro di diverse espressioni culturali, ridefinendo lo scenario in cui opera l’editoria, re-interpretando il presente attraverso artefatti editoriali e riconciliando le tensioni tra contenuto e forma.
 
Dolomiti Contemporanee (Pordenone, 2011) un riconfiguratore spaziale e concettuale che opera attraverso l’arte e la cultura contemporanea. Le Dolomiti sono lo spazio, fisico e concettuale a cui si è deciso di applicare uno sguardo critico, utilizzandone in modo sperimentare e innovativo il potenziale di verticalità. Negli anni, Dolomiti Contemporanee ha individuato, misurato e selezionato una serie di siti trascurati, depressi e inutilizzati ai piedi delle guglie dolomitiche, riattivandoli attraverso processi incentrati su arte e cultura come residenze e attività espositive.
 
Droste Effect (Bologna / Torino, 2013) è una piattaforma d’arte contemporanea dedicata alle produzioni editoriali d’arte contemporanea. In passato Droste Effect si offriva come spazio di approfondimento con notizie e saggi, sviluppando progetti sperimentali per fiere e mostre d’arte contemporanea. Bulletin è una pubblicazione online in formato digitale con due modalità specifiche: il saggio non accademico e la curatela del portfolio narrativo. Al momento Droste Effect svolge attività di traduzione di saggi e si sta dedicando alla realizzazione di un archivio delle attività svolte dal 2013 a oggi.
 
Fondazione Studio Rizoma (Palermo, 2020) agisce come un polo che promuove una proposta culturale e intellettuale autonoma e al tempo stesso favorisce il più ampio sviluppo dell’ecosistema circostante, con un focus sulla città di Palermo e sulla regione mediterranea in generale. Rizoma è pilot hub di European Cultural Hubs Network promosso da Allianz Foundations e il suo team è composto da Eva-Maria Bertschy, Elisa Capellini, Letizia Gullo, Marta Cillero Manzano, Lorenzo Marsili, Giorgio Mega, Izabela Anna Moren, Patrizia Pozzo, Ségolène Pruvot e Anna Raspanti.
 
Giardino Project (Trepuzzi, 2020) è un luogo domestico nel verde rivolto al confronto critico e politico nelle pratiche artistiche e curatoriali contemporanee. Curato da Giuseppe Arnesano, Giardino Project è un recinto urbano dove artistə e curatorə si alternano come ospiti di una residenza estiva. Talk, interventi site-specific e operazioni editoriali sono azione e strumento di un processo di indagine dedicato alle dinamiche culturali e alle arti visive, ripensate in una visione periferica e di provincia come quella di un paese del Sud d’Italia, situato a Trepuzzi in provincia di Lecce.
 
InRuins (Montauro, 2018) è un progetto di residenza fondato da Maria Luigia Gioffre dedicato all’incontro tra arte contemporanea e archeologia attraverso l’insediamento transitorio di artistə, curatorə e  ricercatorə in città limitrofe ai siti monumentali della Calabria. In-ruins ripensa il territorio attraverso il suo passato, trasforma antichi siti in luoghi di incontro e condivide urgenti narrazioni globali ai confini di territori periferici. Radicando le proprie attività in orizzonti meridiani e mediterranei, il progetto mira a valorizzare sia il patrimonio culturale che le tradizioni, i miti e le storie delle stesse comunità che lo custodiscono.
 
Landescape (Alcamo, 2015) è un’associazione del Mediterraneo fondata da Leonardo Ruvolo, Giuseppe Calamia e Francesco Stabile che agisce nel territorio siciliano e promuove la riattivazione del tessuto culturale, sociale ed economico attraverso un approccio interdisciplinare che integra arte contemporanea, tradizione locale e metodologie didattiche alternate per invertire i processi di impoverimento che attaccano il Sud Italia. Nel 2019, Landescape ha attivato insieme alla comunità di locali Posto Segreto, spazio di incontro, condivisione e delicata resistenza. Posto Segreto si trova in Sicilia, a metà strada tra Trapani e Palermo, tra Alcamo città e Alcamo Marina, immerso nel verde, circondato da vigneti e terreni dediti all’agricoltura.
 
Le vite (Milano, 2019) è una galleria fondata da Tan Cheng la cui attenzione si concentra principalmente su pratiche concettuali, critiche e riflessioni politico/sociali di artisti storici, a metà carriera e soprattutto emergenti. Le vite sonda storie alternative, ponendo l’attenzione sulle pratiche di artisti/e poco riconosciuti/e nel panorama artistico nazionale e internazionale.
 
LOCALES (Roma, 2020) nasce come progetto curatoriale per iniziativa di Sara Alberani e Valerio Del Baglivo e si propone di attivare una riflessione sulla sfera pubblica attraverso le pratiche artistiche. Grazie a programmi site-specific che prevedono commissioni di nuovi lavori artistici, esplorazioni nello spazio pubblico, momenti di apprendimento e performance, LOCALES affronta la complessità delle urgenze contemporanee a partire dalla storia politica e sociale di luoghi simbolici della città e delle comunità che li abitano. Nel 2023 LOCALES è stata registrata a Roma come Associazione di Promozione Sociale (APS) sostenuta da sette socie fondatrici: Sara Alberani, Denise Araouzou, Giulia Crispiani, Gioia Dal Molin, Marta Federici, Allison Grimaldi Donahue, Larisa Oancea.
 
Massimo (Milano, 2020) è uno spazio d’arte contemporaneo fondato da Stefano Galeotti, Giulia Parolin e Martina Rota. Per lə artistə, MASSIMO è una persona con cui dialogare; la comunicazione gioca sul suo essere superlativo assoluto, “MASSIMO è l’opposto di minimo”; allo stesso tempo, MASSIMO è fortemente condizionato anche dal contesto in cui si articola, ovvero la città di Milano, in questo caso diventa un’attitudine, un modo d’essere e di porsi. In quanto spazio indipendente d’arte contemporanea, MASSIMO si pone l’obiettivo di fornire un ambiente in cui domanda e discussione siano gli elementi alla base della ricerca.
 
Nationhood (Torino, 2018) è uno studio multidisciplinare fondato da Achille Filipponi e Matteo Milaneschi con l’obiettivo di generare nuovi codici e linguaggi nel campo della comunicazione culturale. Lo studio, focalizzato in design editoriale, collabora con brand internazionali e istituzioni culturali, tra cui: Fondazione Fiera Milano; Museo Egizio, Torino; MACBA, Barcellona; Triennale Milano e Chicago Radio Archive. La sua attività spazia dalla realizzazione di magazine e collane editoriali, fino alla gestione creativa di progetti digitali e curatela.
 
Negozio (Napoli, 2023) è una vetrina ubicata nell’area mercatale di Portici, in provincia di Napoli, in cui si è pensato di ritagliarsi uno spazio per sollevare l’arte dalla sempre più pressante richiesta di legittimare la propria presenza. Né infrastruttura migliorativa, né fonte di sollievo visivo, né amalgamante sociale: sperimentiamo “l’utilità dell’inutile” attraverso gli interventi di 5 artist che si susseguiranno nell’arco di un anno. Negozio è un progetto del collettivo damp co-curato con Martina Campese, in collaborazione con Attiva Cultural Projects.
 
Nuova Atlantide (Bomarzo, 2020) è un progetto artistico sperimentale fondato da Vittoria de Franchis e Francesca Mariano. Concepito come esperimento collettivo, Nuova Atlantide si sviluppa intorno a ricerche sul movimento e linguaggio, invitando i partecipanti all’immmersione nel territorio di Bomarzo, parte della mitica regione della Tuscia. Sin dalla prima edizione il progetto ha collaborato con ricercatori e progetti locali nell’intento di creare un dialogo con il tessuto sociale pre-esistente e di riattivarlo. Il laboratorio residenziale è un esercizio speculativo-narrativo che mira a dare seguito a tradizioni orali secolari, da quelle degli Etruschi alla lascito di pastori e cavatori di pietra che popolavano il borgo e le zone limitrofe.
 
PIA (Lecce, 2017) è una scuola indipendente di ricerca e produzione per artistə e curatorə fondata Valeria Raho e Jonatah Manno. È un laboratorio di sperimentazione per studenti e studentesse che intendono consolidare le proprie conoscenze nel campo della produzione artistica e culturale per un avvio di carriera nel settore. La scuola offre un programma di studi, la cui durata varia dai sei ai nove mesi a seconda dell’indirizzo scelto, alternando sessioni di didattica frontale, moduli dedicati alla critica d’arte e ai temi caldi del dibattito internazionale e laboratori sulle tecniche tradizionali delle art & crafts, tenuti da maestrə d’arte.
 
The Address (Brescia, 2019) è una galleria d’arte contemporanea fondata da Riccardo Angossini con l’obiettivo di instaurare una relazione tra la città di Brescia e le sue tradizioni e caratteristiche, diventando collante tra centro città e periferia. Dedicata ad artistə emergenti, la programmazione di The Address si pone l’obiettivo di sviluppare nuove forme di possibile dialogo e sinergia tra aspetti insoliti della geografia locale, tra rurale e industriale.
 
Treti Galaxie (Torino, 2016) è un art project fondato da Matteo Mottin e Ramona Ponzini. Il suo obiettivo è lavorare con artistə in maniera espansa, rispettandone i progetti e le idee e aiutandolə a produrre e sviluppare mostre nella maniera più completa. Per questa ragione sceglie di non avere una sede fissa ma di cercare ogni volta lo spazio che meglio si adatta al progetto a cui sta lavorando.


Castello di Rivoli
Piazza Mafalda di Savoia
10098 Rivoli – Torino
Info: +39 0119565222
come arrivare

Le attività del Castello di Rivoli sono realizzate primariamente grazie al contributo della Regione Piemonte.
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Ufficio Stampa Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
Manuela Vasco | press@castellodirivoli.org | tel. 011.9565209
 
Consulenza Stampa
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