Milano, Palazzo Reale: La mostra di LEANDRO ERLICH chiude a oltre 200mila visitatori

Fila all’ingresso della mostra dedicata a Leandro Erlich, uno tra i più visionari artisti contemporanei.

TUTTI PAZZI PER ERLICHOltre 200.000 visitatori per la prima mostra in Europa del visionario artista argentino Leandro Erlich:
una scommessa vinta dal Comune di Milano, Palazzo Reale e Arthemisia.

Un esito straordinario, testimoniato in questi mesi dalle lunghissime code all’ingresso di Palazzo Reale,
per un artista ai più sconosciuto in Italia ma che ha conquistato visitatori
di ogni fascia di età e provenienti da tutto il mondo.

“LEANDRO ERLICH

Termina con un grandissimo successo la prima grande mostra monografica in Europa dedicata a uno tra i più visionari artisti contemporanei, Leandro Erlich.
Sono stati infatti 203.348 i visitatori della mostra che, provenienti da ogni parte del mondo, hanno conosciuto e sperimentato le opere dell’artista argentino e che hanno accompagnato l’intero periodo espositivo con migliaia di post, stories e condivisioni su tutte le piattaforme social, oltre che con lunghe file all’ingresso di mostra.

Poco conosciuto in Italia, ma accolto fin da subito con grande entusiasmo dalla stampa e dal pubblico, l’artista argentino ha conquistato il pubblico, e tutti – adulti, ragazzi e bambini – hanno voluto fotografarsi appesi sulla facciata di uno storico palazzo milanese ricostruita nel cortile di Palazzo Reale.
Una mostra unica nel suo genere, che con le sue installazioni ha catapultato il pubblico in un mondo di poesia e illusione, in cui nulla è come sembra, disorientante e stupefacente, dove perdere il confine tra finzione e realtà.

Palazzo Reale di Milano, con il suo programma espositivo che spazia dall’arte antica al contemporaneo, dalla pittura alla fotografia, con un’offerta culturale di grande qualità e varietà, apprezzata ogni anno da più di un milione di visitatori, si conferma uno dei maggiori poli espositivi italiani e internazionali – dichiara l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi –. Leandro Erlich, che il pubblico italiano ha imparato a conoscere e apprezzare, lo ritroveremo in ‘Argentina’, la grande mostra collettiva dedicata agli artisti contemporanei argentini dal prossimo 21 novembre.”

Grande orgoglio per Arthemisia che, credendo fermamente nel progetto, con tenacia e lungimiranza ha intrapreso una grande sfida imprenditoriale portandola a compimento e raggiungendo risultati inattesi: “Ho incrociato per caso il lavoro di Erlich a Tokyo, nel 2018 – spiega Iole Siena, Presidente di Arthemisia – e ho voluto assolutamente farlo conoscere in Italia e in Europa, dove non era ancora mai stato esposto. È stata un’avventura incredibile, con difficoltà tecniche mai affrontate prima d’ora e costi elevati, per un artista il cui nome non era conosciuto. È stata una sfida importante, dall’esito per nulla scontato, ma per fortuna il pubblico ci ha dato ragione!”

La mostra Leandro Erlich. Oltre la soglia è stata promossa da Comune di Milano-Cultura, prodotta e organizzata da Palazzo Reale Arthemisia, in collaborazione con lo Studio Erlich e con la curatela di Francesco Stocchi.
Un progetto ambizioso reso possibile dallo sponsorGenerali Valore Cultura, con il sostegno di VeraLab e Mercato Centrale Milano, grazie alla media partnership con Urban Vision e Outpump e a Freccia Rossa Treno Ufficiale.
Il catalogo edito da Toluca Éditions è stato realizzato con il contributo di Galleria Continua.


Ufficio Stampa Arthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306 | T. +39 06 87153272 – int. 332

Ufficio Stampa Comune di Milano
Elena Conenna elenamaria.conenna@comune.milano.it

Relazioni esterne Arthemisia
Camilla Talfani | ct@arthemisia.it

Ferrara, Palazzo dei Diamanti: Achille Funi tra storia e mito

Achille Funi: Autoritratto con brocca blu, 1920 Olio su tavola,
cm 39,5 x 36,5 Collezione privata

ACHILLE FUNI
Un maestro del Novecento tra storia e mito

Ferrara, Palazzo dei Diamanti

28 ottobre 2023 – 25 febbraio 2024

Virgilio Socrate Achille Funi (Ferrara, 1890 – Appiano Gentile, 1972) ha attraversato da protagonista i principali movimenti che hanno caratterizzato la cultura italiana della prima metà del Novecento. Dopo essersi distinto nell’ala moderata del futurismo, è salito alla ribalta tra i grandi interpreti del Realismo magico, del moderno classicismo di Novecento e del muralismo degli anni Trenta, pur mantenendo una spiccata autonomia.

Innamorato dei miti classici e della sapienza rinascimentale, al punto da essere considerato un moderno umanista, Funi ha saputo celebrare «l’eternità della vita nell’arte» attingendo ai valori formali della tradizione figurativa antica come al linguaggio più attuale di Cézanne, Picasso, Derain, de Chirico.

La sua città natale gli rende omaggio con una vasta rassegna antologica, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara, in programma dal 28 ottobre 2023 al 25 febbraio 2024 a Palazzo dei Diamanti. La mostra, curata da Nicoletta Colombo, Serena Redaelli e Chiara Vorrasi, offre al pubblico un’occasione unica per rileggere l’intera parabola creativa del pittore attraverso più di centoventi opere, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, italiane e straniere, tra cui figurano i massimi capolavori dell’artista. Dipinti ad olio e a tempera, acquerelli e disegni a carboncino e a sanguigna, fino ai cartoni preparatori per i grandi affreschi e mosaici permetteranno di riscoprire lo straordinario talento di uno dei più grandi maestri del Novecento.

Il percorso prende avvio dalle prime prove accademiche del giovane Funi che lasciano presto spazio alla ricerca d’avanguardia e a una fase futurista di segno moderato, scaturita dalla frequentazione di Boccioni, Carrà, Russolo e Bonzagni, testimoniata da opere emblematiche del 1914 come Uomo che scende dal tram, del Museo del Novecento di Milano e Il motociclista. Il visitatore viene poi accompagnato attraverso le tappe del Ritorno all’ordine che si sviluppa nell’Europa del dopoguerra e di cui Funi si fa interprete: dalle opere di transizione, nel segno di Cézanne e della metafisica (Genealogia, 1918-19, del Mart di Rovereto), ai capolavori del Realismo magico che attingono alla cultura figurativa del Quattrocento e del Cinquecento ferrarese e padano (oltre a Maternità e La terra, anche L’acqua, nuovamente esposta in questa occasione dopo oltre un secolo), fino alle pietre miliari di “Novecento”, il movimento guidato da Margherita Sarfatti, che radunò i migliori esponenti di un moderno e maestoso classicismo (dall’Autoritratto del Museo della Svizzera italiana di Lugano, alla picassiana Saffo, dalla raffaellesca Lettura della GNAM di Roma, all’androgina Venere del Museo Cantonale di Losanna). Il percorso prosegue con le opere degli anni Trenta e Quaranta dove affronta con uno stile del tutto personale i generi della storia dell’arte, dal ritratto alla pittura storico-mitologica, testimoniata da Publio Orazio uccide la sorella della Neue Nationalgalerie di Berlino, dalla natura morta, al paesaggio (Il Foro romano delle GAMC di Ferrara).

L’esposizione si conclude con la stagione della pittura murale. Assieme a Sironi, Funi ha dato nuovo slancio alla gloriosa tradizione italiana dell’affresco e del mosaico impegnandosi attivamente nella decorazione dei nuovi edifici pubblici sorti nell’ambito dell’estesa attività edilizia e urbanistica promossa dal regime. Gli ideali civili che animano l’artista si riversano in questa forma d’arte di spiccata valenza sociale, incarnandosi in un’epica grandiosa e visionaria in cui rivivono i venerati modelli di passate civiltà gloriose. La rassegna è anche l’occasione per riscoprire il Mito di Ferrara, imponente impresa decorativa che Funi realizza per la Sala dell’Arengo della Residenza Municipale della città estense. Il ciclo rappresenta la summa dei grandi e numerosi progetti murali che egli affrescò negli anni Trenta e Quaranta a Milano, Trieste, Roma e Tripoli, di cui si può ammirare in mostra una superba selezione di cartoni preparatori.


ACHILLE FUNI
Un maestro del Novecento tra storia e mito
Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 28 ottobre 2023 – 25 febbraio 2024

A cura di
Nicoletta Colombo, Serena Redaelli e Chiara Vorrasi
 
Organizzata da
Fondazione Ferrara Arte e Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara
 
Informazioni
Tel. 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it
www.palazzodiamanti.it
 
Ufficio stampa
Anja Rossi
comunicazione.ferrararte@comune.fe.it
 
In collaborazione con
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo www.studioesseci.net tel. 049663499 
rif. Simone Raddi simone@studioesseci.net