II Festival Internazionale dell’Aquilone più longevo al mondo torna a Cervia dal 20 aprile al 1 maggio 2024

Dal 20 aprile al 1° maggio 2024, ARTEVENTO CERVIA torna sulla spiaggia di Pinarella di Cervia con il più longevo Festival Internazionale dedicato agli aquiloni, per promuovere la pace fra i popoli e lo sviluppo sostenibile attraverso un progetto culturale basato sulla salvaguardia di tradizioni antiche e su un approccio divulgativo interdisciplinare.
Pochi giorni dopo la chiusura dell’edizione del 2023, che ha visto un record di 600.000 visitatori, ha avuto inizio la catastrofica alluvione che ha devastato la Romagna e per questo motivo ARTEVENTO CERVIA dedica la 44° edizione alla Regione Emilia Romagna, celebrandone la rinascita dopo i tragici eventi della scorsa primavera.

Quest’anno, la manifestazione – nella persona di Caterina Capelli, organizzatrice e direttrice artistica del festival – è divenuta argomento di un progetto dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura, che ne premia l’impegno profuso a partire dal 1981 “a tutela e salvaguardia dei saperi e delle pratiche patrimoniali tradizionali di testimoni viventi a rischio di scomparsa”. Un riconoscimento prezioso, giunto proprio negli anni in cui, grazie alla continuità mantenuta anche durante la pandemia, è stato riconosciuto ad ARTEVENTO il primato di più longevo Festival Internazionale dell’Aquilone del mondo e al tempo stesso un progetto destinato ad arricchirsi grazie agli straordinari contenuti culturali della prossima edizione.

(Foto: Szymon Ka)

Primo evento espressamente dedicato all’aquilone come forma d’arte, dal 1981 ARTEVENTO rappresenta un’imperdibile occasione d’incontro per gli “artisti del vento”, voci nuove di un linguaggio poetico all’avanguardia, propensi a sperimentare l’efficacia di questo innovativo medium artistico attraverso la creazione di vere e proprie opere d’arte. Ogni primavera, aquiloni d’arte, etnici, storici, “giganti” e sportivi danzano nel vento sulla Spiaggia di Cervia, dialogando in piena libertà nella sua splendida cornice per trasmettere un prezioso messaggio di resilienza e sostenibilità, in linea con l’attitudine green della Regione Emilia Romagna dove da oltre quattro decenni, ARTEVENTO promuove gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030, tra i quali la Pace, la fratellanza e l’unità nella diversità come valori fondanti dell’umanità e del diritto dell’individuo.

La 44° edizione del festival delle meraviglie prevede 12 giorni dedicati alla creatività sostenibile fra le saline, la pineta e il mare, presentando un programma ricco di ospiti, spettacolo, approfondimenti e celebrazioni. Alcuni highlights di questa prossima edizione saranno:

  • la presentazione del restauro dell’aquilone di Mimmo Paladino;
  • un focus sulla Cina, rappresentata dall’antica tradizione di Pechino, per celebrare i 700 anni dalla morte di Marco Polo, con l’edizione speciale della “Notte dei Miracoli” intitolata In viaggio fra draghi e lanterne e dedicata al viaggiatore veneziano che per primo raccontò l’aquilone all’occidente;
  • un focus sul Giappone attraverso un gemellaggio con la Japan Kite Association e il Museo dell’Aquilone di Tokyo;
  • l’omaggio alla storia di Antoniano Bologna con i bambini dello Zecchino d’Oro come ambasciatori di Pace;
  • il fenicottero rosa come simbolo poetico dell’edizione, tema ispiratore per le opere eoliche degli artisti ospiti e dei laboratori didattici;
  • la celebrazione dei 150 anni dalla nascita di Marconi, per il ruolo che l’aquilone ebbe nel contesto dei suoi esperimenti di telegrafia senza fili;
  • la promozione dell’aquilone come spettacolare strumento performativo tra arte visiva, teatro di figura, circo contemporaneo e sport con la partecipazione del designer UK Carl Robertshaw e dei campioni internazionali di volo acrobatico.
(Foto: Chungham Cultural Heritage Content Cooperative)

Il paese d’onore della 44esima edizione di ARTEVENTO CERVIA sarà la Corea, scelto a motivo della ricorrenza dei 140 anni delle relazioni diplomatiche tra Italia e Corea.
In linea con l’originale format del festival, come di consueto la presentazione dell’ospite speciale prevede un approfondimento non solo sull’aquilone della tradizione ma anche un focus su cultura e folklore.
Omaggiato come uno dei primi paesi dove la pratica dell’aquilone si diffuse nell’antichità dopo l’origine in Cina, la “terra di nobili montagne e di splendide acque” sarà infatti rappresentata dal Chungham Cultural Heritage Content Cooperative e dal gruppo di musica tradizionale Eidos nel contesto di uno spettacolo arricchito dall’uso dei preziosi abiti tradizionali “hanbok” dipinti dall’artista ospite Kibeom Jung.

(Foto: C.Capelli_ARTEVENTO)

Anche quest’anno, ARTEVENTO non sarà solo uno spettacolo visivo mozzafiato ma un’esperienza immersiva e partecipativa adatta ad un pubblico eterogeneo e spettatori di ogni età e abilità. Il programma prevede un’esibizione corale dedicata alla pace e all’amore per il nostro pianeta con protagonisti i migliori interpreti di tutte le discipline dell’aquilone provenienti da 50 paesi, accomunatidall’obiettivo di celebrare la sostenibilità, la libertà, l’inclusione e la fratellanza fra i popoli attraverso la più originale contaminazione fra arti visive e performative. Tra i paesi partecipanti saranno presenti Afghanistan, Argentina, Australia, Austria, Bali, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Curacao, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Guatemala, India, Indonesia, Inghilterra, Irlanda, Italia, Kuwait, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Palestina, Pakistan, Perù, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Russia, Scozia, Singapore, Slovenia, Spagna, Sri Lanka, Sud Africa, Svezia, Svizzera, Tasmania, Thailandia, Tunisia, Ucraina, USA e Vietnam.

Non mancheranno balletti aerei acrobatici, volo dei giganti, installazioni ambientali, i “Giardini del Vento”, la “Notte dei Miracoli” e il volo notturno “Bussa al cielo e ascolta il suono”, la “Cerimonia delle Bandiere”, il Premio Speciale per Meriti di Volo,laboratori didattici per bambini e corsi di costruzione per adulti dedicati al fenicottero rosa, mostre e attrazioni per tutta la famigliaproposte dalle aree fieristiche sulla spiaggia. La 44esima edizione sarà inoltre storicizzata da tre annulli postali speciali dedicati ai temi della manifestazione e realizzati da Filatelia Poste Italiane.

A rendere ancor più indimenticabile il contesto del festival sono gli incontri dedicati all’impegno civile in difesa dei diritti umani che vedono la partecipazione di testimonial d’eccezione quali la Protezione Civile e ResQ People Saving People. La contaminazione tra arti visive e performative è protagonista, con spazi dedicati alla musica dal vivo, alla danza etnica, al teatro di figura e al circo contemporaneo.

(Foto: Fulvio Zappatore)

In attesa di chiudere il programma definitivo di tutti gli appuntamenti che intratterranno artisti, aquilonisti e visitatori in arrivo da ogni parte del mondo nella Capitale dell’Aquilone, si anticipa che per questa nuova edizione è previsto un focus sulla battaglia contro la violenza sulle donne, sui bambini, la memoria e il futuro. Inoltre, si preannunciano due appuntamenti speciali per festeggiare le ricorrenze del 25 aprile e del 1° maggio, spettacoli di circo contemporaneo (senza animali) del Circo Madera allestiti sotto il pittoresco chapiteau, musica, concerti, teatro, danza e mostre dedicate ai temi della manifestazione, allestite sia presso lo Spazio Sperimentale Officina Artevento sulla Spiaggia di Pinarella che nello storico Borgo Marina a Cervia Centro fra Sala Rubicone e Darsena del Sale.

L’ANTONIANO E I BAMBINI DELLO ZECCHINO D’ORO: LA PACE CANTATA NEL VENTO PER RAGGIUNGERE TUTTI I BAMBINI DEL MONDO

A un anno dall’alluvione, seguita con apprensione anche dai suoi affezionati ospiti che da ogni parte del mondo hanno inviato messaggi di affetto e di sostegno, ARTEVENTO dedica la sua 44° edizione alla Regione Emilia Romagna attraverso la scelta di un simbolo evocativo, di testimonial d’eccezione e di anniversari in linea con il suo progetto e con i valori di riferimento della manifestazione.

Antoniano Bologna, modello di armonia e unione, guiderà lo spirito di questa edizione così come i bambini dello Zecchino d’Oro, scelti come ambasciatori in quanto portavoce di una cultura della Pace. Lo storico festival Zecchino D’Oro, ideato nel 1959 da Cino Tortorella, si lega indissolubilmente all’Antoniano a partire dal 1961 trovando accoglienza a Bologna nell’ambiente umano di Padre Ernesto Caroli. Nella dimensione dell’arte e della creatività come strumenti di coesione sociale e di sostegno “spirituale” in risposta alle criticità dell’esistenza, ARTEVENTO trova affinità con la filosofia dell’Antoniano, individuando nello Zecchino d’Oro il migliore emblema di una società fondata sugli ideali di fratellanza, solidarietà e collaborazione fortificati attraverso il medium dell’arte. Mettere i bambini al centro del proprio impegno, interrogandosi non solo sulla qualità del mondo che stiamo lasciando loro in dote ma anche sul tipo di valori di cui possiamo renderci interpreti credibili e sui concetti di fiducia e di speranza, è la costante del pensiero di ARTEVENTO.

Sogno, progetto, armonia, inclusione, impegno, costanza, cooperazione e sacrificio come ingredienti necessari per una svolta culturale e virtuosa in soccorso alla nostra madre terra e ai suoi abitanti, riecheggiano nella straordinaria storia di un’istituzione che rappresenta un’eccellenza della Regione Emilia Romagna e un simbolo dell’Italia nel mondo Intero.

IL FENICOTTERO ROSA: UN SIMBOLO DI RINASCITA

Nel contesto delle Saline di Cervia – da pochi mesi candidate a Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO – il fenicottero rosa, divenuto stanziale nelle aree umide del Palco del Delta del Po, si erge ora a ispirazione per i laboratori creativi e per le opere eoliche degli artisti ospiti, a partire dall’americano Joel Sholtz che firma per ARTEVENTO CERVIA 2024 lo spettacolare “stormo” di fenicotteri, destinato a diventare simbolo di questa edizione e del suo nuovo progetto didattico.

(Foto: Joel Sholtz)

Durante l’alluvione della scorsa primavera, l’affascinante animale divenuto stanziale nelle acque delle Saline di Cervia si allontanò temporaneamente dal Parco del Delta del Po, tanto da preoccupare seriamente circa il futuro delle attività di nidificazione in quell’habitat. Fortunatamente, nei mesi successivi il fenicottero è tornato a colorare di rosa le acque dell’antico bacino, tanto da essere scelto come animale totemico del Festival, in quanto presagio di rinascita e rigenerazione. L’avvenimento in questione, infatti, non solo ha rinnovato il legame tra la comunità e la sua ricca biodiversità, ma ha anche alimentato la speranza di un radicale cambiamento culturale orientato alla cura e alla guarigione del nostro pianeta.

Il fenicottero simboleggia la rinascita, la resilienza della natura e la possibilità di una coesistenza armoniosa tra l’arte umana e l’ambiente circostante. Il Festival ARTEVENTO, nella sua localizzazione alle Porte Meridionali del Parco del Delta del Po, individua un’importante sollecitazione nel costante approfondimento delle cause ambientaliste affrontate attraverso il poetico pretesto dell’aquilone.

ARTEVENTO CELEBRA I CENTOCINQUANT’ANNI DALLA NASCITA DI GUGLIELMO MARCONI: QUANDO UN AQUILONE CAMBIO’ IL MONDO

Nell’ambito dell’omaggio alla Regione Emilia Romagna si colloca anche la celebrazione per i centocinquanta anni dalla nascita del bolognese Guglielmo Marconi, che ricorrono proprio il 25 Aprile, in una delle giornate più attese della manifestazione. Sviluppato in collaborazione con la Fondazione Guglielmo Marconi e il Museo Marconi, l’approfondimento dedicato al grande scienziato è particolarmente sentito da ARTEVENTO, soprattutto per il ruolo che l’aquilone ebbe nel contesto dei suoi esperimenti di telegrafia senza fili.

Nel 1901 infatti, Marconi riuscì a captare a oltre 3000 chilometri di distanza il segnale telegrafico della lettera “S” trasmesso dalla stazione radio di Poldhu in Cornovaglia. Quella fu la prima trasmissione telegrafica wireless transatlantica della storia, un successo di straordinaria importanza per le sorti dell’umanità cui il genio di Marconi poté arrivare grazie all’uso di un “cervo volante” che innalzò l’antenna ricevente.

Questo episodio storico straordinario per il nostro destino testimonia come l’oggetto volante millenario, al quale ARTEVENTO dedica il festival, abbia stimolato la mente dell’uomo portandolo a cambiare le sorti dei trasporti e delle comunicazioni nel XIX secolo. Inoltre prefigura le prospettive più interessanti per la svolta sostenibile, evidenziando il vento come fonte di energia pulita, rinnovabile e accessibile nella contemporaneità. L’aquilone, da strumento pionieristico a simbolo di cambiamento, continua a ispirare e a promuovere una visione di futuro incentrata sulla sostenibilità.

LA NOTTE DEI MIRACOLI DEDICATA A MARCO POLO E I FOCUS SU CINA, GIAPPONE E COREA PER CELEBRARE L’INCONTRO TRA ORIENTE E OCCIDENTE ATTRAVERSO IL SIMBOLO DELL’AQUILONE

Paradigma del dialogo fra Occidente e Oriente, l’aquilone – come patrimonio culturale immateriale in grado di suggellare la fratellanza dei popoli sotto lo stesso cielo per mezzo dell’arte enfatizzata dalle forze della natura – è alla base dell’omaggio di ARTEVENTO ai paesi nei quali questo poetico oggetto nacque e si diffuse più anticamente: Cina, Giappone e Corea.

(Foto drago: Wolfgang Bieck)

Il focus sulla Cina celebra i 700 anni dalla morte di Marco Polo attraverso un’edizione speciale dell’iconica “Notte dei Miracoli” intitolata In viaggio fra draghi e lanterne e dedicata al viaggiatore e mercante veneziano che per primo nella storia di occidente lasciò testimonianza scritta (1298) circa l’esistenza in Cina di un “oggetto volante”, descrivendo l’aquilone nelle pagine de “Il Milione”.  Simboleggiato dal drago, che illuminerà lo spettacolo notturno più atteso del festival sulla spiaggia costellata di lanterne e giardini del vento, l’omaggio alla Cina prevede anche un approfondimento sulla tradizione di Pechino.

(Foto: Malcolm Goodman)

Oltre alla Cina e alla Corea Ospite d’Onore, l’omaggio all’Oriente si completa con il focus sul Giappone attraverso un gemellaggio con la Japan Kite Association e il Museo dell’Aquilone di Tokyo. Sancito dalla cessione di alcuni pezzi della collezione Sukuki di Yokohama alla collezione di ARTEVENTO, oltre che dalla presenza del Maestro Makoto Ohye in arrivo dalla prefettura di Toyama, il gemellaggio tra Giappone e il festival proprio nell’anno del progetto dell’ICPI del Ministero della Cultura su ARTEVENTO e della presentazione del restauro dell’aquilone di Mimmo Paladino – costruito dai Maestri Tamura e Ogasawara – rinverdisce l’obiettivo dei direttori artistici della manifestazione di completarne l’esperienza con un Museo dell’Aquilone, ossia dell’esposizione permanente a scopo didattico e divulgativo degli aquiloni dal mondo raccolti dal 1981 a latere del festival.

L’AQUILONE COME SINTESI TRA ARTI VISIVE E PERFORMATIVE: CARL ROBERTSHAW E OSPITI D’ECCELLENZA TRA VISUAL DESIGN E CIRCO CONTEMPORANEO

Tra le attrazioni previste per i 12 giorni di ARTEVENTO 2024 che trasformeranno la spiaggia di Cervia in un paese delle meraviglie – oltre agli artisti del circo contemporaneo (senza animali) coprotagonisti del festival – trovano posto ospiti di assoluta eccellenza che hanno fatto della progettazione di aquiloni e della pratica del volo acrobatico un nuovo linguaggio poetico improntato sulla libertà espressiva e sulla contaminazione fra le arti.

(Foto: Carl Robertshaw / The Hatchling)

Tra gli artisti che porteranno la loro magia sulla spiaggia spicca il nome di Carl Robertshaw, stella del design UK oltre che pluripremiato campione di volo acrobatico. Robertshaw, noto anche come visionario scenografo, ha creato mondi straordinari per alcuni tra gli artisti, registi e coreografi più famosi al mondo, con interventi spesso sviluppati proprio a partire dal concept “aereo” della costruzione di un aquilone. La sua lista di collaborazioni vanta nomi illustri come Bjork, Anthony Heggarty di Anthony and the Johnsons, Take That, Peter Gabriel, Nora Jones, Katy Perry, Pixies, Alicia Keys, Kim Gavin, Beyoncè, Danny Boyle e Hussein Chalayan. A partire dal 1996, nel suo studio di Londra, Robertshaw ha studiato scenografie e azioni sceniche per eventi di portata mondiale: la Cerimonia di Apertura dei Giochi Olimpici e Parolimpici di Londra 2012, Poli Nation, il Superbowl 50 Halftime Show, la Radio City Music Hall di New York, la Royal Opera House di Londra, il Teatro Real Madrid, il Teatro della Ciudad Mexico, il Parco della Musica di Roma, la Hammer Hall di Melbourne e l’Opera House di Sydney. Il suo capolavoro The Hatchling, una grandiosa azione scenica che fonde design, teatro e spettacolo e celebra il matrimonio fra il mondo dell’aquilone e quello del puppetry, è stato presentato alla Regina Elisabetta come omaggio per i 70 anni di Regno in occasione del Platinum Jubilee il 5 Giugno 2022. Così come il fenicottero rosa di ARTEVENTO 2024, anche il dragone – protagonista di quella performance studiata dopo la pandemia – simboleggiava la rinascita attraverso la rappresentazione figurata della libertà capace di prendere il volo verso nuovi orizzonti. Proprio per questo, il festival dedica un approfondimento a questa spettacolare opera del designer londinese, presentata attraverso la mostra di foto, modelli e disegni preparatori.

(Foto: John Barresi)

Oltre a Carl Robertshaw, fra le performance previste ad ARTEVENTO 2024 ci saranno anche quelle del campione USA John Barresi, del leggendario team The Decorators e dell’inglese Chris Goff, impegnato per anni nel cast della megaproduzione Toruk del Cirque du Soleil, nel ruolo di pilota degli aquiloni acrobatici dipinti per quello stesso spettacolo ispirato al film “Avatar” dall’artista francese Michel Gressier, altro ospite illustre di questa straordinaria 44esima edizione.

Il programma completo di ARTEVENTO CERVIA è consultabile sul sito della manifestazione: https://artevento.com/


INFORMAZIONI UTILI
44° ARTEVENTO CERVIA FESTIVAL INTERNAZIONALE DELL’AQUILONE
DOVE: Cervia, Spiaggia di Pinarella e altre location
QUANDO: dal 20 aprile al 1° maggio 2024
 
CONTATTI
SITO: https://artevento.com/
FACEBOOK: https://www.facebook.com/festivalaquilonecervia/
INSTAGRAM: https://www.instagram.com/artevento_cervia_kite_festival/
YOUTUBE: https://www.youtube.com/channel/UCCQv-5MAJEy-2DTIF57-6Fw/featured
 
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A Firenze e Venezia, Uzbekistan: L’Avanguardia nel deserto

ARTE D’UZBEKISTAN: L’AVANGUARDIA NEL DESERTO
Firenze, Palazzo Pitti, 17 aprile – 28 luglio
Venezia, Ca’ Foscari Esposizioni, 17 aprile – 29 settembre 

Doppia prestigiosa sede per Uzbekistan: L’Avanguardia nel deserto, mostra che racconta una pagina ancora poco nota dell’arte non europea della prima metà del ‘900, quella dell’Avanguardia fiorita in Uzbekistan . Il progetto espositivo è promosso e sostenuto dalla Fondazione Uzbekistan Cultura ed è curato da Silvia Burini e Giuseppe Barbieri, direttori del Centro Studi sull’Arte Russa di Ca’ Foscari, affiancati da un comitato scientifico internazionale. 150 le opere proposte, soprattutto dipinti su tela, affiancati da una raccolta di testimonianze della tradizione tessile uzbeka. I lavori provengono tutti dal Museo Nazionale di Tashkent e dal Museo Savickij di Nukus.

Articolata su due braccia, una fiorentina e una veneziana, l’esposizione si terrà nell’ex reggia medicea dal 17 aprile al 28 luglio, e a Venezia, a Ca’ Foscari, dal 17 aprile al 29 settembre.


Tommaso Galligani
Ufficio Stampa delle Gallerie degli Uffizi
tommaso.galligani@cultura.gov.it
 
Studio Esseci Sergio Campagnolo
Ref. Simone Raddi simone@studioesseci.net

Il Settore Musei Civici Bologna amplia l’offerta digitale del proprio patrimonio culturale

Avvio del percorso virtuale 
VN 360° sul Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna
ENTRA

Settore Musei Civici Bologna | Museo civico del Risorgimento

Il Settore Musei Civici Bologna amplia l’offerta digitale del proprio patrimonio culturale con un nuovo virtual tour immersivo dedicato al Cimitero Monumentale della Certosa.

Il percorso è fruibile attraverso qualsiasi dispositivo con accesso a internet e con visori VR.

Il Museocivico del Risorgimento del SettoreMusei Civici Bologna è lieto di annunciare la realizzazione del virtual tour del CimiteroMonumentale della Certosa di Bologna, una nuova iniziativa che va ad ampliare e diversificare l’attività di promozione della conoscenza e valorizzazione culturale del complesso monumentale svolta in collaborazione con BolognaServizi Cimiteriali.
Il percorso è disponibile al link:

Dopo i tour virtuali virtuali dedicati al Museointernazionale e biblioteca della musica, al MuseoCivico Medievale e al Museo del Patrimonio Industriale, il Settore Musei Civici Bologna arricchisce l’offerta digitale nell’ottica di avvicinare un pubblico quanto più vasto possibile alla conoscenza del proprio patrimonio culturale.

Il progetto VN 360°, la cui ideazione e sviluppo sono stati affidati allo studio di comunicazione VeronesiNamioka, con la supervisione scientifica del Museo civico del Risorgimento per i contenuti storico-artistici, si avvale di tecnologie digitali che mettono al centro l’utente e i suoi sensi, nella navigazione immersiva, fruibile attraverso qualsiasi dispositivo con accesso a Internet e con visori VR.
Grazie all’alta definizione e alla cura dei dettagli del percorso, il viaggio virtuale all’interno dell’area monumentale del camposanto diventa un’esperienza di coinvolgente realismo, consentendo agli utenti di navigare e accedere a contenuti di approfondimento in lingua italiana e inglese sull’importante patrimonio storico-artistico e architettonico di uno dei cimiteri monumentali tra i più rilevanti nel mondo. Il visitatore può esplorare ogni angolo del percorso ripreso e scoprire gli spazi da punti di vista normalmente inaccessibili durante la visita fisica, come i dettagli di decorazioni pittoriche, elementi architettonici dei soffitti o decori scultorei di arcate e colonne.

Il percorso, arricchito da due intermezzi narrativi dell’attore e regista Matteo Belli, pone in evidenza uno degli aspetti che più definisce e distingue la Certosa di Bologna da qualunque altro cimitero in Europa: le architetture. I cimiteri moderni, nati con l’Editto napoleonico di Saint-Cloud dopo il 1804, sono di norma grandi aree delimitate da muri o loggiati in cui predominano gli spazi a verde per le tombe o le cappelle. Del tutto opposta la struttura della Certosa, in cui prevalgono gli edifici sulla natura, proprio come nella città dei vivi. E come nel centro storico della città, passeggiando si trovano porte, elementi artistici, memorie, monumenti collettivi.

Il connubio peculiare determinato dal susseguirsi di sale coperte, gallerie e portici, spesso incastrati l’uno dentro l’altro, e le opere scultoree che vi sono alloggiate è rappresentato attraverso 14 punti di interesse, selezionati per la loro rilevanza nella rappresentazione dell’evoluzione delle principali tendenze artistiche tra Otto e Novecento e la rievocazione di vicende cruciali nella storia locale, nazionale ed europea.
Si parte con il Monumento ai Martiri dell’Indipendenza (1868), opera di Carlo Monari realizzata grazie al contributo dei cittadini bolognesi e si prosegue nella Sala Gemina dove è situato il Monumento Contri, importante esempio del realismo borghese post-unitario.
Passando nella Sala delle Catacombe ci si sofferma davanti alla stele dedicata alle famiglie Spech – Salvi, simbolo degli ideali patriottici e repubblicani professati dallo stesso scultore Giuseppe Pacchioni che lo ha eseguito. Tra i personaggi eruditi, dediti allo studio delle lettere e della musica che vi riposano si segnala la cantante Adele Spech “italiana di sensi e d’intelletto quando l’esserlo costava spesso la vita”.
La tappa nell’elegante Galleria Tre Navate progettata da Coriolano Monti consente con lo sguardo di comprendere il mutamento sociale di metà Ottocento. Il grandioso monumento dedicato ad Antonio Bolognini Amorini, eseguito da Stefano Galletti nel 1864, è  testimone del gusto classicista ormai al tramonto, utile per onorare una importante figura nobiliare ancorata a valori politici conservatori.
Diversamente il marmo che ritrae il giovane Enea Cocchi, del 1868, rappresenta il nuovo stile artistico che si impone in questo periodo, il Realismo, che porta con sé i valori della classe borghese mercantile e commerciale favorevole all’unificazione del paese.
La Sala del Colombario, uno degli spazi storici coperti più vasti di Bologna, accoglie diversi capolavori. Nel percorso ne sono proposti due, entrambi opere di grande rilevanza che testimoniano l’età napoleonica di inizio Ottocento. Il primo è il grandioso Monumento a Gioacchino Murat re di Napoli e generale della cavalleria imperiale francese, realizzato nel 1864 dal più celebre scultore europeo del momento, Vincenzo Vela. Il marmo fu voluto dalla figlia di Gioacchino, Letizia, che non desiderò essere sepolta nella tomba di famiglia collocata a poca distanza, ma in un sepolcro tutto per sé in ricordo del padre. La seconda è posta al centro della sala ed è la tomba di Massimiliano Malvezzi Angelelli, su cui si impone il grandioso marmo di Lorenzo Bartolini (1833) che in origine era stato realizzato quale monumento funerario di Elisa Bonaparte, sorella dell’imperatore e granduchessa di Toscana.
Uscendo dal Colombario si entra negli spazi del Novecento per incontrare un capolavoro di Farpi Vignoli, scolpito in memoria del sindacalista Enio Gnudi, il primo sindaco comunista di Bologna che fu costretto alla fuga poche ore dopo l’insediamento a causa del grave fatto oggi noto come ‘Strage di Palazzo d’Accursio’ (21 novembre 1920). A pochi passi si trova il secondo capolavoro di Vignoli, il sarcofago Frassetto, in cui padre e figlio si guardano negli occhi in un eterno dialogo sul tema della morte.
La penultima tappa ci consente di ammirare il Chiostro VI realizzato all’inizio del Novecento su progetto di Filippo Buriani. Al centro si impongono i due monumenti realizzati successivamente tra 1932 e 1933: il Monumento ai martiri del fascismo ed il Monumento ossario ai caduti della Grande Guerra. Si tratta di due severe architetture fortemente volute dal regime in chiave propagandistica, per mettere in relazione l’epopea del Risorgimento con l’avvento del Fascismo, aspetto ulteriormente sottolineato dallo spostamento in questo luogo dei resti di Ugo Bassi – martire del Risorgimento Italiano – e della collocazione della tomba di Giosue Carducci – il “Vate d’Italia” – nel viale in asse visivo con il Chiostro.
La visita termina con la Galleria del Chiostro VI, in cui oltre a Buriani interviene Attilio Muggia nel progettare la bella struttura a cassettoni del soffitto, primo intervento in cemento armato di Bologna. La Galleria segna il paesaggio della Certosa con la grande cupola di rame, e la sua complessità bene si adatta alla descrizione della Certosa che ci ha consegnato la scrittrice Cristina Campo: “tenebroso palazzo dalle grandi fughe di porticati, corridoi, cortili, simili a uno scenario di tragedia spagnola rappresentata all’epoca dell’Alfieri: tutta demenza romantica, votata al mal sottile, agli amori proibiti e alle guerre redentrici ma sempre e solo, per me, tenebroso palazzo di fate”.

Il virtual tour VN 360° dedicato al museo ‘a cielo aperto’ della Certosa conferma l’attenzione del Settore Musei Civici Bologna verso la centralità degli utenti, con i loro diversi bisogni e interessi, e le potenzialità che le forme di racconto digitali offrono come mezzo di accesso e divulgazione del patrimonio, per rendere il pubblico più consapevole e desideroso di avvicinarsi senza la pretesa di una sostituzione totalmente equivalente alla visita fisica. L’intento è infatti quello di far sì che l’esperienza virtuale non costituisca un fine in sé, ma venga percepita come l’anteprima di un viaggio affascinante e coinvolgente che invita gli utenti a vivere con i propri sensi l’autenticità e la maestosità di questo bene culturale senza tempo. La tecnologia può raccontare storie, mostrare dettagli e offrire punti di vista inusuali, ma la sensazione di percorrere il suolo secolare della Certosa, contemplarne le bellezze artistiche e respirarne l’aria immersi nella quiete è un’esperienza irripetibile e ineguagliabile.

Il nostro Cimitero Monumentale della Certosa è una preziosa e unica trama di narrazioni e opere d’arte. – dichiara Elena Di Gioia, delegata alla Cultura di Bologna e Città metropolitana – Le biografie di chi vi riposa sono indissolubilmente intrecciate alla storia degli ultimi duecento anni della nostra città nel contesto europeo. Le opere scultoree di artisti importanti che hanno espresso la creatività dell’Ottocento e del Novecento si presentano come narrazioni in attraversamenti porticati, gallerie, spazi aperti, nicchie che il visitatore percorre con sorpresa e meraviglia. Questo percorso virtuale immersivo aggiunge la possibilità di una inedita e nuova narrazione iperrealista che esplora 14 punti di interesse della Certosa “come non l’avete mai vista”. Ogni visitatore virtuale può, infatti, creare la propria narrazione personale concentrandosi su dettagli o prospettive che solo il virtuale permette di fare. Questo scarto iperrealista del percorso virtuale, realizzato grazie alla competenza dello studio Veronesi Namioka, insieme allo staff del Museo Civico del Risorgimento e in collaborazione con Bologna Servizi Cimiteriali, creerà il desiderio di visitare fisicamente la Certosa da parte di chi non l’ha mai visitata e di allargare le possibilità percettive a punti di vista nuovi da parte di chi già l’ha visitata”.

Eva Degl’Innocenti
, direttrice Settore Musei Civici Bologna, sottolinea: “Il percorso immersivo del Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna consente di porre le persone ancora più al centro grazie al virtual tour che amplia la loro conoscenza, il loro coinvolgimento e la loro partecipazione all’intera esperienza storico-culturale, artistica ed emotiva. Inoltre, per quanto riguarda l’accessibilità, VN 360° permette la visita a coloro che per esempio non potranno mai recarsi fisicamente alla Certosa, oltre che di integrare l’offerta per quei pubblici che sono difficilmente coinvolti da un’esperienza unicamente fisica, e di fidelizzare il pubblico già acquisito”.

Simone Spataro, presidente Bologna Servizi Cimiteriali, osserva: Bologna Servizi Cimiteriali sostiene con entusiasmo iniziative come questa che, avvalendosi del digital storytelling e in generale delle potenzialità offerte dalle più recenti innovazioni tecnologiche, contribuiscono alla valorizzazione del patrimonio artistico della città, e della Certosa. Si aprono, quindi, nuove e interessanti prospettive di comunicazione e coinvolgimento. Anche il Cimitero Monumentale della Certosa, dal 2021 Patrimonio dell’Umanità UNESCO, non potrà che beneficiare enormemente di questa nuova opportunità, finalizzata ad accrescere l’interesse e la partecipazione da parte di cittadini e turisti. Strumenti come il virtual tour VN 360° consentono di rendere i Beni Culturali più accessibili al pubblico e di approfondire la conoscenza di tutti gli spazi vivibili della Certosa, spronando anche la nostra Società a fare ancora di più e meglio per rendere sempre più fruibile un cimitero monumentale di importanza storica come quello di Bologna”.


Il complesso monumentale, il più vasto della città, è il risultato di oltre duemila anni di storia: prima necropoli etrusca, poi monastero certosino dal 1334 al 1796, infine cimitero dal 1801 a oggi. Attraverso la Certosa si può scoprire Bologna. Nel cimitero sono ospitate alcune figure importanti per la storia locale e nazionale, tra cui lo statista Marco Minghetti; i pittori Giorgio Morandi e Bruno Saetti; il premio Nobel per la letteratura Giosue Carducci e lo scrittore Riccardo Bacchelli; il cantante d’opera Carlo Broschi detto Farinelli, il compositore Ottorino Respighi e il cantante Lucio Dalla; i fondatori delle aziende Maserati, Ducati, Weber, Zanichelli.
La Certosa è stata per tutto l’Ottocento meta privilegiata del visitatore a Bologna. Lord Byron, Jules Janin, Charles Dickens e Theodor Mommsen hanno lasciato traccia scritta della loro passeggiata nel cimitero.
Dal 2021 la Certosa di Bologna è Patrimonio dell’Umanità UNESCO nell’ambito del progetto “Portici di Bologna”.
Nel sito dedicato www.storiaememoriadibologna.it/certosa sono disponibili centinaia di approfondimenti sulle opere, gli artisti e le persone che vi riposano.
La Certosa è visitabile nei seguenti orari: dall’1 marzo al 2 novembre ore 8.00 – 18.00; dal 3 novembre al 28 febbraio ore 8.00 – 17.00.


Informazioni
Info Point storico-artistico Cimitero Monumentale della Certosa
Ingresso Principale (Cortile Chiesa – portico nord) | Via della Certosa 18, Bologna
Aperto 
sabato e domenica ore 10.00 – 13.00 / 14.00 – 17.00
Tel. +39 051 6150840
infopointcertosa@comune.bologna.it

Museo civico del Risorgimento
Piazza Carducci 5 | 40125 Bologna
Tel. + 39 051 2196520 / 225583

www.museibologna.it/risorgimento | www.certosadibologna.it
museorisorgimento@comune.bologna.it
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Settore Musei Civici Bologna
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Elisabetta Severino – Silvia Tonelli
Ufficio Stampa / Press Office Settore Musei Civici Bologna
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