Rancate (Mendrisio), Svizzera: Ultimi giorni per la mostra su Luigi Rossi alla Pinacoteca Zust 

Luigi Rossi, Arcobaleno, 1911, olio su tela, 95 x 157,
Proprietà della Confederazione Svizzera, Ufficio federale della cultura, Berna
LUIGI ROSSI (1853-1923)
ARTISTA EUROPEO TRA REALTÀ E SIMBOLO

Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, Rancate (Mendrisio), Cantone Ticino, Svizzera
15 ottobre 2023 – 25 febbraio 2024

A cura di: Matteo Bianchi
Coordinamento scientifico e organizzativo: Mariangela Agliati Ruggia e Alessandra Brambilla

Ancora dieci giorni a disposizione per poter ammirare la mostra LUIGI ROSSI (1853-1923). ARTISTA EUROPEO TRA REALTÀ E SIMBOLO, allestita presso la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate.
Aperta da metà ottobre, l’esposizione sul raffinato pittore ticinese ha richiamato un pubblico numeroso di appassionati, che hanno affollato le sale della Pinacoteca con costanza tant’è che sono andate esaurite tutte le copie del catalogo e si è dovuto provvedere a un riapprovvigionamento per soddisfare la richiesta.

La mostra è coincisa con il centenario della morte di Luigi Rossi (1853-1923) e, accanto ai capolavori noti del poliedrico artista, provenienti da prestigiosi musei svizzeri (MASI di Lugano, Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra, Collezioni della Confederazione) e italiani (GAM – Galleria d’Arte Moderna di Milano, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino), si espongono opere conservate in raccolte private, alcune delle quali recentemente riemerse.

Luigi Rossi, La donna dei fichi, 1904, olio su tela, 82 x 56 cm,
Casa Museo Luigi Rossi, Tesserete

Un artista, Luigi Rossi, che a pieno titolo è da definirsi “europeo”. Europeo non solo perché visse tra Italia, Svizzera e Francia, Parigi soprattutto, ma perché elaborò, in modo del tutto originale, il nuovo che percorreva l’Europa dell’arte. Applicando questi suoi raggiungimenti alla pittura e all’illustrazione, servendosi anche della fotografia.

A renderlo popolare nell’intero continente furono soprattutto le sue illustrazioni di alcuni dei maggiori best sellers di fine Ottocento, dalle diverse edizioni di “Tartarino” di Alphonse Daudet – del quale si espone per la prima volta un grande ritratto – a “Notre-Dame de Paris” di Victor Hugo, a “Madame Chrysanthème” di Pierre Loti sino alle “Pastorali” di Longo Sofista, illustrate con l’amico Luigi Conconi. “Les Demi-Vierges” di Prévost, uscite nel 1900, rappresentano il suo ultimo impegno per la grande editoria parigina e internazionale.

Illustratore di successo ma anche – e soprattutto – grande pittore, la cui opera è posta al centro della mostra ticinese. Le opere riunite alla Züst – dipinti e acquerelli – consentono di seguire l’evoluzione della sua pittura dal realismo al simbolismo per approdare al Liberty, momenti da lui interpretati in modo sincero e originale. In un percorso che lo conduce dalla pittura di genere, al ritratto e al paesaggio.


INFORMAZIONI
 
Testi in catalogo di
Mariangela Agliati Ruggia (presentazione)
Matteo Bianchi
Elisabetta Chiodini
Franz Müller
Sergio Rebora
 
Allestimento
 
Progetto
Federico Rella
Direzione lavori e coordinamento
Paolo Bianchi
Alessandra Brambilla
Realizzazione
Dipartimento delle finanze e dell’economia,
Sezione della logistica
con
Piercarlo Bortolotti
Falegnameria Enzio Cereghetti Sagl
 
Orari, prezzi e servizi:
15 ottobre 2023 – 25 febbraio 2024
Da martedì a venerdì: 9-12 / 14-17
Sabato, domenica e festivi: 10-12 / 14-18
Chiuso: il lunedì; 24, 25 e 31/12
Aperto: 1/11; 8, 26/12; 1, 6/01
 
intero: CHF/€ 10.-
ridotto (pensionati, studenti, gruppi): CHF/€ 8.-
Visite guidate su prenotazione anche fuori orario; bookshop; parcheggi nelle vicinanze.
Si accettano carte di credito.
 
Ufficio stampa per la Svizzera:
Pinacoteca Züst
Rancate (Mendrisio), Cantone Ticino, Svizzera
Tel. +41 (0)91 816.47.91
decs-pinacoteca.zuest@ti.ch
www.ti.ch/zuest
 
per l’Italia:
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
Padova, Italia
Tel. +39 049.663.499 (Simone Raddi)
simone@studioesseci.net
www.studioesseci.net

COME RAGGIUNGERE LA PINACOTECA ZÜST
Rancate (Mendrisio) si trova a pochi chilometri dai valichi di Chiasso, Bizzarone (Como) e del Gaggiolo (Varese), facilmente raggiungibile con l’ausilio della segnaletica. La Pinacoteca si trova di fronte alla chiesa parrocchiale. Rancate è raggiungibile anche in treno, linea Milano-Como-Lugano, stazione di Mendrisio, e poi a piedi, in 10 minuti, o con l’autobus (linea 524, Mendrisio-Serpiano).

Trieste: alla Sala Bobi Bazlen di Palazzo Gopcevic conferenza sull’enigma archeologico

Allestimento della mostra

LE SCULTURE PREROMANE DI NESAZIO

Martedì 20 febbraio alla Sala Bobi Bazlen di Palazzo Gopcevich

Sarà dedicato a “Le sculture preromane di Nesazio” il terzo evento collaterale della mostra Histri in Istria – Histri u Istri allestita al Museo d’antichità “J. J. Winckelmann” a Trieste, realizzata dalla Comunità Croata di Trieste/Hrvatska Zajednica u Trstu insieme al Museo Archeologico dell’Istria/Arheološki Muzej Istre u Puli, in coorganizzazione con il Comune di Trieste e con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione CRTrieste (aperta al pubblico fino al 1 aprile 2024, da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 17.00).

In programma martedì 20 febbraio, alle ore 17.30, alla Sala Bobi Bazlen di Palazzo Gopcevich, la conferenza sarà a cura di Paolo Paronuzzi, Professore di Geologia Applicata all’Università di Udine.

“Durante i primi anni degli scavi di Nesazio, nel giugno 1903, in concomitanza con le indagini dirette da Alberto Puschi – allora direttore del Museo di Antichità di Trieste – fu fatta una scoperta eccezionale”  – anticipa il prof. Paolo Paronuzzi. “All’interno di una profonda fossa, alla ragguardevole profondità di 2.5 metri dalla superficie topografica, furono rinvenuti dei grandi blocchi calcarei scolpiti che raffiguravano un cavaliere nudo nell’atto di montare a pelo un cavallo, e una donna nuda, che allatta un bambino e che sembra in procinto di partorire.

Le sculture furono interpretate senza esitazioni come preromane ma subito ebbe inizio un acceso dibattito sul loro significato iconografico e culturale e soprattutto sulla loro cronologia. Una discussione scientifica in campo archeologico che perdura da oltre 120 anni” – afferma lo studioso – “con momenti più intensi alternati a pause durante le quali il quesito sembrò alla maggior parte degli archeologi definitivamente risolto. Ma in realtà la soluzione di questo “enigma” archeologico – che sarà svelato nel corso della conferenza – richiede una rilettura moderna che tenga conto anche degli aspetti stratigrafici che all’epoca furono descritti dagli archeologi che presiedevano alle ricerche, per quanto sommariamente e con gli approcci caratteristici del periodo”.

Allestimento della mostra

Paolo Paronuzzi è Professore Associato Confermato del Settore scientifico-disciplinare GEO/05 Geologia Applicata presso il Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura dell’Università di Udine. È stato Coordinatore del Corso di Studio della Laurea Magistrale in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio dell’Università degli Studi di Udine. Nel periodo 2008-2011 è stato Direttore del Master di II Livello “Analisi, Valutazione e Mitigazione del Rischio Idrogeologico” (AVAMIRI) attivato dalla Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Udine.

Geologo applicato e geoarcheologo si occupa da oltre quaranta anni di aspetti geologici (geomorfologici, stratigrafici, sedimentologici, ecc.) applicati alle tradizionali problematiche archeologiche riferite a siti di varia cronologia. A partire dal 1977 ha preso parte, continuativamente, a molteplici campagne di scavo promosse dalla Soprintendenza Archeologica della Regione FVG (allora Soprintendenza per i BAAAAS del Friuli Venezia Giulia) sia in siti di epoca romana, sia in castellieri dei dintorni di Trieste (Cattinara, Duino, Rupinpiccolo, Elleri). Ha fatto parte del team che ha portato alla luce, per la prima volta, la necropoli ad incinerazione della prima età del Ferro nel territorio della Provincia di Trieste (la necropoli di S. Barbara presso Muggia) ed ha curato la parte stratigrafica degli scavi (1986-1996) eseguiti dalla Soprintendenza per i BAAAS del FVG nell’importante sito protostorico del castelliere di Elleri.

A partire dal 1990 ha preso parte a diverse campagne di scavo promosse dalla Soprintendenza per i BAAAAS del Friuli Venezia Giulia, in sinergia con il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, nel Foro Romano di Aquileia. Negli stessi anni, ha ideato e coordinato il Progetto di Ricerca S.A.R.A. (Subacquea Archeologia Romana Aquileia: 1992-1995). Il progetto S.A.R.A. ha rappresentato l’adozione di una tecnica di indagine innovativa che ha permesso di ottenere una accurata ricostruzione paleo-idrografica e paleo-ambientale del territorio di Aquileia grazie all’utilizzo, per la prima volta, di sondaggi geognostici.

Come geo-archeologo si occupa di castellieri dal 1977 quando prese parte alle prime indagini stratigrafiche di dettaglio sul castelliere di Cattinara. Da allora ha continuato ad esaminare gli aspetti geomorfologici e archeologici dei castellieri del Carso interrogandosi sulle modalità di popolamento di questo territorio e sulle tecniche costruttive delle diverse tipologie di fortificazione. Dal 2016 ha avviato un programma di rivitalizzazione culturale finalizzato alla conoscenza dei castellieri carsici istituendo il corso “Riscopriamo i castellieri” presso l’Università delle Liberetà di Trieste. Negli ultimi anni ha avviato una rilettura stratigrafica e archeologica delle importanti sculture preromane rinvenute nei primi scavi di Nesazio diretti da Alberto Puschi e Piero Sticotti (1901-1904) che saranno oggetto della conferenza. Nel giugno 2022 è diventato il Presidente della Società per la Preistoria e la Protostoria della Regione Friuli Venezia Giulia.


Aps comunicazione Snc
di Aldo Poduie e Federica Zar
viale Miramare, 17 • 34135
Trieste Tel. e Fax +39 040 410.910
zar@apscom.it

Editoria: Cucina senza frontiere: viaggio gastronomico in versione senza glutine e senza lattosio

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Un invito a sperimentare, gustare e godere di un mondo di possibilità culinarie, senza compromessi.

Sara Bontempi

Sara Bontempi, nata in provincia di Varese nel 1979, attualmente vive in Liguria, nel Golfo dei Poeti.  
Sposata con Ruggero, con cui gestisce il travel blog Iris e Periplo Travel, dove condividono la loro passione per i viaggi.  
Lavora come promoter editoriale, offrendo servizi e promozione ad autori e artisti.
I suoi racconti sono stati inclusi in varie antologie, tra cui “Giappone Desire – Letture per innamorarsi del Sol Levante” e “Racconti Vol.3 Alcova Letteraria Quarta Edizione”.
Ha pubblicato il libro “Golfo dei Poeti, a spasso per Lerici, San Terenzo, Tellaro”(2023) in self publishing.
Il bacio sulla fronte” (2023) è il suo primo romanzo, scritto con il cuore e i bei ricordi dei tempi andati.  
Presente al Salone del Libro di Torino 2024 per il firmacopie del romanzo, presso lo stand della casa editrice.

Il libro “Cucina senza frontiere: viaggio gastronomico in versione senza glutine e senza lattosio”, scritto da Sara Bontempi, è un Independently published di Amazon.


Sara Bontempi
Redattrice editoriale 

Travel Blogger: https://www.iriseperiplotravel.com
Staff Radio Nord Borealis: https://www.radionordborealis.it/