Castello di Rivoli: Weekend con MICHELANGELO PISTOLETTO

Michelangelo Pistoletto. Molti di uno
a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria

2 novembre 2023 – 25 febbraio 2024
Manica Lunga

In occasione dell’ultimo weekend della mostra Michelangelo Pistoletto. Molti di unovenerdì 23 febbraio 2024 alle ore 18 il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea organizza un incontro per presentare il libro La formula della creazione (Cittadellarte Edizioni, 2022) alla presenza dell’artista e del Vicedirettore e curatore della mostra Marcella Beccaria.
 
Dopo l’incontro, Michelangelo Pistoletto sarà a disposizione del pubblico per autografare le copie del suo libro al terzo piano della Manica Lunga, nel contesto della mostra. 

La mostra rimarrà straordinariamente aperta sino alle ore 20.30. 
Il volume La formula della creazione (Cittadellarte Edizioni, 2022) è acquistabile nel Bookshop del Museo o nel Bookshop online.

La conversazione con l’artista è a ingresso gratuito previa prenotazione (rsvp@castellodirivoli.org) e fino a esaurimento posti.
La mostra è visitabile dalle ore 18 alle 20.30 con ingresso a tariffa ridotta di € 6,50 (inclusi possessori di Abbonamento Musei; € 4,50 per studenti e under 26) e presenza dell’artista per firmacopie.
Si consiglia di procedere all’acquisto del biglietto online.
 
Nel percorso creativo di Michelangelo Pistoletto, l’intreccio tra creazione artistica e scrittura è un fenomeno ricorrente. La genesi di ogni nuova opera prevede uno studio transdisciplinare ed è mossa da un bisogno di esprimere il concetto artistico anche attraverso la scrittura, intesa come ulteriore strumento di approfondimento. Ripercorrendo le tappe fondamentali dell’attività pluriennale di Pistoletto, La formula della creazione (Cittadellarte Edizioni, 2022) è un volume che esplora il processo della creazione a partire dall’origine di religioni, politica, scienza e culture servendosi del fermento germinale dell’arte. Negli anni sessanta, Pistoletto emerge nel contesto internazionale grazie ai celebri Quadri Specchianti. Questi fungono da base per la sua ricerca, permettendogli di giungere anni dopo alla “Formula della Creazione”, paradigma teorizzato dall’artista e consistente nel disegno di una linea incrociata due volte a formare tre cerchi. Nelle pagine del volume, l’artista offre una prospettiva unica su come questa formula sia riscontrabile in ogni aspetto del reale e sia, pertanto, alla base della vita stessa.

Biografia di Michelangelo Pistoletto

Michelangelo Pistoletto. Foto Pierluigi Di Pietro
Courtesy Cittadellarte

Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel 1933. Inizia a esporre nel 1955 e nel 1960 tiene la sua prima personale alla Galleria Galatea di Torino. La sua prima produzione pittorica è caratterizzata da una ricerca sull’autoritratto. Nel biennio 1961-1962 approda alla realizzazione dei Quadri specchianti, che includono direttamente nell’opera la presenza dello spettatore, la dimensione reale del tempo e riaprono inoltre la prospettiva, rovesciando quella rinascimentale chiusa dalle avanguardie del XX secolo. Con questi lavori Pistoletto raggiunge in breve riconoscimento e successo internazionali, che lo portano a realizzare, già nel corso degli anni Sessanta, mostre personali in prestigiose gallerie e musei in Europa e negli Stati Uniti. I Quadri specchianti costituiranno la base della sua successiva produzione artistica e riflessione teorica. Tra il 1965 e il 1966 produce un insieme di lavori intitolati Oggetti in meno, considerati basilari per la nascita dell’Arte Povera, movimento artistico di cui Pistoletto è animatore e protagonista. A partire dal 1967 realizza, fuori dai tradizionali spazi espositivi, azioni che rappresentano le prime manifestazioni di quella “collaborazione creativa” che Pistoletto svilupperà nel corso dei decenni successivi, mettendo in relazione artisti provenienti da diverse discipline e settori sempre più ampi della società. Tra il 1975 e il 1976 realizza nella Galleria Stein di Torino un ciclo di dodici mostre consecutive, Le Stanze, il primo di una serie di complessi lavori articolati nell’arco di un anno, chiamati “continenti di tempo”, come Anno Bianco (1989) e Tartaruga Felice (1992). Nel 1978 tiene una mostra nel corso della quale presenta due fondamentali direzioni della sua futura ricerca e produzione artistica: Divisione e moltiplicazione dello specchio L’arte assume la religione. All’inizio degli anni Ottanta realizza una serie di sculture in poliuretano rigido, tradotte in marmo per la mostra personale del 1984 al Forte di Belvedere di Firenze. Dal 1985 al 1989 crea la serie di volumi “scuri” denominata Arte dello squallore. Nel corso degli anni Novanta, con Progetto Arte e con la creazione a Biella di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e dell’Università delle Idee, mette l’arte in relazione attiva con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società. Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia. Nel 2004 l’Università di Torino gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze Politiche. In tale occasione l’artista annuncia quella che costituisce la fase più recente del suo lavoro, denominata Terzo Paradiso. Nel 2007 riceve a Gerusalemme il Wolf Foundation Prize in Arts, “per la sua carriera costantemente creativa come artista, educatore e attivatore, la cui instancabile intelligenza ha dato origine a forme d’arte premonitrici che contribuiscono a una nuova comprensione del mondo”. Nel 2010 è autore del saggio Il Terzo Paradiso, pubblicato in italiano, inglese, francese e tedesco. Nel 2012 si fa promotore del Rebirth-day, prima giornata universale della rinascita, festeggiata ogni anno il 21 dicembre con iniziative realizzate in tutto il mondo. Nel 2013 il Museo del Louvre di Parigi ospita la sua mostra personale Michelangelo Pistoletto, année un – le paradis sur terre. In questo stesso anno riceve a Tokyo il Praemium Imperiale per la pittura. Nel 2017 viene pubblicato il suo testo Ominiteismo e Demopraxia. Manifesto per una rigenerazione della società. Nel 2021 viene inaugurato a Cittadellarte l’Universario, spazio espositivo in cui l’artista presenta le sue più recenti ricerche, e nel dicembre del 2022 è pubblicato il suo ultimo libro, La formula della creazione, in cui ripercorre i passi fondamentali e l’evoluzione del suo intero percorso artistico e della sua riflessione teorica.


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Piazza Mafalda di Savoia
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Messina: alla FORO G gallery la Performance/Mostra e il fotolibro “Vesto di Memoria” di Roberta Guarnera

Mercoledì 28 Febbraio, presso la Foro G Gallery di Via Lago Grande, 43, Ganzirri – Messina, ore 18,00

PERFORMER: Roberta Guarnera
CURATELA: Mariateresa Zagone
TESTO CRITICO: Mariateresa Zagone

Vesto di Memoria nasce dalla riappropriazione di una vita attraverso gli oggetti che ne raccontano il vissuto.
L’evento ha il proprio nucleo vitale nel gesto performativo, nell’agire una vestizione ma produce uno scarto rispetto ad esso per farsi arte visiva e, come tale, si correda di opere tangibili in grado di trasmettere una storia che si fa “rito” ancestrale.

Dalla morte della nonna, Roberta Guarnera, artista fotografa, ha cominciato a ricostruirne il ricordo attraverso la pratica dell’Archivio, pratica che da sempre le è cara e che è divenuta il leitmotiv della sua ricerca.

Così l’azione performativa che Roberta presenta scaturisce da un lungo lavoro di raccolta e di memoria che, da un lato, si articola su un oggetto/simbolo: la camicia da notte ricamata in seta della nonna, oggetto di affezione ma, soprattutto, simbolo del corredo matrimoniale che in passato la famiglia della sposa donava come dote allo sposo in segno di riconoscenza per aver accolto la figlia nella propria famiglia; dall’altra, su un oggetto narrativo, la realizzazione di un fotolibro, progettato a partire dalle foto del fondo familiare.

Sarà lo stesso corpo dell’artista ad irrompere nello spazio che da espositivo diventerà scenico.

Il corpo performativo di Roberta sarà quindi l’indizio, il segnale di un’increspatura che aggroviglia i fili della memoria, regno delle ombre che fanno del passato un eterno presente. Proponendosi in luogo del materiale perenne dell’opera d’arte, dietro il quale la transitorietà dell’essere biologico si è sempre nascosta, il corpo performativo sbaraglia la forma e disorienta chiamando il pubblico ad interagire.

PS: si prega di osservare la massima puntualità in quanto all’inizio dell’azione verranno chiuse le porte e non sarà possibile accedere in galleria per tutta la durata della performance.
Si confida nella massima comprensione e collaborazione.

FORO G gallery
foroggallery.com
Via Lago Grande 43B 98165 Ganzirri (ME)
forog.gallery@gmail.com
Instagram: @forog.gallery

Roma, Studio Quipu: MOCHILERO Vol 3 Migrazioni

Antonio Curcio aka B1, United Colors of Sicily, Mattonella 30×30 cm, 2022

Dal 29 febbraio al 18 aprile
Studio Quipu

A cura di Emanuela Robustelli
 
Opening 29 febbraio, ore 18.30

Ale Senso
Carlos Atoche
Bisser_
James Vega
Antonio Curcio aka B1
David de la Mano
Exit Enter
Kraser
Nemo’s
Alberto Ruce
Sten Lex

Lo Studio Quipu in occasione della terza edizione di Mochilero invita gli artisti a interpretare la tematica “Migrazioni” attraverso la propria esperienza per condividere con lo spettatore una personale visione e raccontare i confini incontrati e superati durante i loro viaggi. Attraverso una narrazione per immagini, gli artisti mettono a fuoco le diverse accezione del termine: dal punto di vista più classico della migrazione alla trasmigrazione delle anime come viaggio ciclico dello spirito o attraverso una visione più antropologica, percorrendo il tema delle migrazioni culturali come risultato dell’incontro, della contaminazione e sedimentazione di culture di latitudini diverse, che incrociandosi nei secoli hanno conformato la società meticcia della quale facciamo parte oggi.

Siamo parte di una popolazione che migra da secoli, e che in questi viaggi ha saputo portare le loro visioni in diverse parti del mondo e a sua volta imparare tecniche e tecnologie, integrandole alla propria cultura. La mostra vuole raccontare il fenomeno della migrazione come flusso energetico continuo, che può coinvolgere tutti in un determinato momento della vita. Mochilero Vol. 3| Migrazioni, presenta una selezione di opere dei protagonistə della street art. Questa retrospettiva vuole offrire una visione sul panorama dell’arte urbana, mettendo in luce le ricerche e le sperimentazioni stilistiche e facendo attenzione ai diversi linguaggi artistici urbani. Dipingere la strada è una scelta, una filosofia di vita.

L’artista-mochilero ha gli strumenti del mestiere sulle proprie spalle mentre percorre le città cercando superfici vuote su cui “scrivere”. Il cammino di questa ricerca diventa un viaggio, un percorso continuo fatto di partenze e arrivi, di sentieri e fermate, un andare perpetuo nel tempo e nello spazio prospettando nuovi incontri o scontri. La strada si dimostra un vettore comunicativo fondamentale, crocevia di riflessioni fruibili a tutti, sia sotto forma di segni, di parole o immagini.

Carlos Atoche, Sisifo, Olio su tela 140×80 cm. 2022

Le opere in mostra rivelano la capacità di questi artisti di utilizzare anche altri medium espressivi rimanendo fedeli alla propria sperimentazione artistica. Possono utilizzare le superfici murali, la carta, la tela, la fotografia, la tecnica incisoria o quella scultorea, ma la loro poetica non cambia, non si snatura. L’odore della “strada” permane nei colori, nelle forme o nel codice grafico che li caratterizza. Hanno stili, linguaggi e ritmi differenti, ma sono tutti accomunati dall’idea di “fare strada”, di elevarla ad assioma artistico qualitativo.

Malgrado numerose operazioni commerciali abbiano innescato un meccanismo di denaturalizzazione dei cosiddetti murales, riteniamo che alcunə artistə siano riuscitə a rimanere indipendenti, facendo sentire la loro voce, lasciando un segno in comunione alla comunità e al contesto, difendendo l’identità di questo fragile e mutevole fenomeno artistico.


Mochilero Vol 3 | Migrazioni
 
Informazioni
Dal 29 febbraio al 18 aprile 2024
Vernissage giovedì 29 febbraio, ore 18.30

Orario
dal martedì al sabato, ore 11.30/14 e 16/20
Via Romanello da Forlì, 24a
Contatti studioquipu@gmail.com 

Da Simona Pandolfi pandolfisimona.sp@gmail.com