Direzione regionale Musei Lombardia: VOCI UMANE. Musei e teatro di narrazione

Andrea Pennacchi, “Da qui alla luna”

VOCI UMANE
Musei e teatro di narrazione
Seconda edizione

24 agosto – 3 settembre 2023

Direzione artistica di Maria Grazia Panigada

Iniziativa promossa e organizzata dalla Direzione regionale Musei Lombardia

Andrea Pennacchi, Federica Molteni, Marta Cuscunà, Paola Roscioli, Ascanio Celestini, Arianna Scommegna, Lella Costa saranno protagonisti, dal 24 agosto al 3 settembre, della seconda edizione di Voci Umane. Musei e Teatro di Narrazione, il festival del teatro di narrazione promosso dalla Direzione regionale Musei Lombardia (Ministero della Cultura) per volontà della direttrice Emanuela Daffra.

L’edizione di avvio, la scorsa estate, ha registrato un successo in ognuna delle sette sedi museali coinvolte. Eguale successo è atteso per questa seconda prova di un festival che è riservato al “teatro di narrazione” e che si è imposto per la sua unicità e per la suggestione dei contesti che lo accolgono divenendone co-protagonisti. La scelta degli spettacoli si coniuga, infatti, con i luoghi, che a loro volta si legano agli spettacoli pur senza esserne “raccontati”.

Qui, sul finire del giorno o al calare della notte, si diventa protagonisti, più che spettatori, in un incontro ogni volta unico e irripetibile, di un tempo sospeso in cui è bello stare vicini nell’ascoltare e vivere una storia.

«I protagonisti delle sette serate sono stati scelti non solo perché grandi narratori e narratrici, ma per la profondità del loro sguardo che ci condurrà su sentieri leggendari o in storie reali che ancora toccano tutti.

Ogni visitatore/spettatore, a suo modo, potrà riconoscersi in questo narrare e portarsi a casa un ricordo più profondo e vivo di questi luoghi di bellezza che sono anche straordinarie lampade di Aladino. Presi in mano, strofinati, fanno scaturire pensieri, discussioni, emozioni che non si dimenticano», sottolinea Emanuela Daffra.

Il debutto è previsto in Valle Camonica, il 24 agosto al Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri (Naquane), con Andrea Pennacchi che “accompagna” il pubblico Da qui alla luna, il percorso che i 16 milioni di alberi sradicati dalla tempesta “Vaia” dell’ottobre 2018, se messi l’uno dopo l’altro, renderebbero possibile. Un racconto corale che ci fa rivivere, senza alcuna retorica e in un luogo dove millenni di storia ci avvolgono con la loro testimonianza, l’orrore di quei giorni attraverso lo sguardo degli abitanti delle vallate bellunesi. Lo stesso che oggi vive la Romagna travolta dal fango.

Federica Molteni “Gino Bartali. Eroe Silenzioso”.
Foto di Francesco Falciola

Venerdì 25 agosto, al Museo Archeologico Nazionale di Cividate CamunoFederica Molteni racconta Gino Bartali. Eroe Silenzioso. In un museo che narra la conquista da parte di Roma della Valle – una valle schiva, ancora oggi intensamente vissuta su due ruote – si ripercorre l’epopea di un uomo che in biciletta è stato un campione e che, sempre in bicicletta, ha deciso da che parte stare. Senza clamori perché “il bene lo si deve fare ma non lo si deve dire, che se lo dici si sciupa”.

Sabato 26 agostoPalazzo Besta, a Teglio, che nel Cinquecento fu abitato e decorato da donne colte e indomite, offre il contesto perfetto per Marta Cuscunà, protagonista de La semplicità ingannata, spettacolo che ridà voce alla storia vera di monache che, in quel medesimo secolo, lottarono contro le convenzioni sociali, rivendicando libertà di pensiero e di critica nei confronti della cultura maschile.

Domenica 27 agosto, nel prezioso contesto della Villa Romana di Desenzano del Garda, aperta in questi anni alle “molte lingue della poesia”, attenta alle potenzialità della cultura per creare relazioni e occasioni di riscatto, Paola Roscioli con Lireta – a chi viene dal mare, porta un testo fondato sul diario di Lireta Katiaj e su quelli – mai scritti – dalle donne che su un gommone hanno inseguito il sogno di libertà e di una vita migliore al di là di un mare.

Venerdì 1 settembre alla Cappella Espiatoria di Monza, luogo che intende ricordare e riparare un atto di violenza, luogo di storia e di memoria, Ascanio Celestini rivive in Radio Clandestina l’eccidio delle Fosse Ardeatine. La storia dei 335 uomini uccisi dai nazisti e sepolti in una cava sull’Ardeatina, viene ripercorsa attraverso la memoria orale di chi quei giorni li visse direttamente nella loro drammatica veridicità e riconsegnata a noi, attraverso il teatro, per non dimenticare.

Sabato 2 settembre, al Museo Nazionale di VigevanoArianna Scommegna con Non sono nata per condividere odio interpreta il personaggio di Antigone. In un museo che racconta il passato soprattutto attraverso oggetti legati ai riti funebri riviviamo le scelte di una donna intransigente.

Nel nome della pietà universalmente dovuta ai defunti, Antigone si scontra con l’impersonale rigidezza delle leggi umane, incarnando tensioni e contraddizioni ancora attualissime.

Chiude, domenica 3 settembre, al Parco Archeologico di CastelseprioLella Costa con Stanca di GuerraCastelseprio era un luogo fortificato, distrutto nel 1287 da Ottone Visconti perché roccaforte della famiglia nemica dei Della Torre. Distrutto con l’ordine che non fosse mai più ricostruito. Il luogo ideale dunque per ospitare la ripresa dello storico spettacolo di Lella Costa e riflettere insieme sul tema del conflitto e sui percorsi da intraprendere, tutti, per cercare di rendere la guerra un tabù, qualcosa ‘che non si può fare’.

«La scelta degli spettacoli – sottolinea Maria Grazia Panigada – è stata fatta per offrire al pubblico una varietà di poetiche e di drammaturgie all’interno dello stile narrativo. Tutte le serate hanno però un comune denominatore: al centro c’è sempre il desiderio potente di uomini e donne di mettersi a servizio di una storia che vale la pena di essere narrata».


Il biglietto dei singoli spettacoli è incluso nel titolo di ingresso al museo, qualora previsto.
La prenotazione è obbligatoria e sarà possibile a partire dal 1° di luglio sul portale Eventbrite.
 
Info e contatti:
Tel. 02 80294405 / +39 340 60 64 866
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Teglio, Museo di Palazzo Besta: Il cortile svelato. Presentato il restauro della parete est

IL CORTILE SVELATO

Sono stati presentati sabato 22 luglio a Palazzo Besta (Teglio) gli esiti del restauro pilota sul prospetto est della corte d’onore

Museo di Palazzo Besta  
Via F. Besta, 8 – Teglio (SO)

L’intervento, avviato nell’ottobre del 2022 e conclusosi a fine maggio scorso, è finanziato nell’ambito del progetto Interreg di cooperazione Italia-Svizzera. Il progetto Interreg Italia – Svizzera ConValoRe, con Capofila il Comune di Tirano e Regione Bernina, intende rafforzare l’attrattività dei territori di Valtellina e Valposchiavo e delle loro comuni risorse ambientali e culturali, sviluppando iniziative per la conoscenza, conservazione, gestione e valorizzazione sostenibile del patrimonio naturale e culturale.

L’intervento eseguito a Palazzo Besta dall’impresa Valeria Galizzi, con Francesca Cardona, ha riguardato sia la porzione di pitture murali (dedicati ad episodi dell’Eneide) sia gli elementi lapidei (colonne, capitelli, modanature porzioni decorative) della parete orientale del cortile, con lo scopo di definire la metodologia di intervento per il restauro dell’intera corte. Gli obiettivi erano molteplici: in primo luogo consolidare le superfici pittoriche soggette a distacchi e sollevamenti, poi armonizzare l’aspetto complessivo della parete, minimizzando i segni lasciati da precedenti interventi – come vecchie stuccature e integrazioni – che   rendevano l’immagine frammentaria.

I livelli di degrado erano molto diversificati. Si è intervenuti quindi in maniera puntuale, con materiali, metodologie e trattamenti differenziati a seconda delle zone e delle problematiche riscontrate sulle diverse superfici.  

Particolare attenzione è stata dedicata alla scelta del protettivo finale, cruciale per opere destinate all’aperto. Esso doveva garantire protezione, traspirabilità della muratura, assenza di cambiamenti nelle cromie ed è stato individuato solo dopo confronti e misurazioni specifiche, in accordo con Sonia Segimiro della Soprintendenza competente.

“Il ciclo dedicato all’Eneide, riconfermato di recente a Vincenzo de Barberis, come tutti i cicli pittorici all’aperto ha necessità di cure costanti e costantemente aggiornate” – dice Emanuela Daffra, Direttore regionale musei della Lombardia – “Non si tratta di un ‘restauro di rivelazione’ ma piuttosto, se possiamo coniare un nuovo termine, ‘di servizio’. Puntava ad eliminare le cause di degrado ed a restituire con discrezione leggibilità ed una pittura fatta di contrasti cromatici, sommarietà di tratti, vivacità di gesti. Per i visitatori sarà istruttivo confrontare la parete su cui si è lavorato con le altre: senza stridore, con garbo si è rimosso un velo e reso più leggibile l’articolazione del ciclo. Proprio per questo si proseguirà con determinazione nel recupero totale.”

Infatti sulla base dei risultati raggiunti con il cantiere pilota, la Direzione regionale Musei Lombardia sta portando avanti il progetto di restauro completo della corte. Grazie al lavoro di Giuseppina di Gangi, direttrice del palazzo, della restauratrice interna Valentina Balconi e grazie a fondi del Ministero della Cultura (L.190/2014 annualità 2022-2024) l’intervento proseguirà su un’ulteriore parete già a partire da settembre 2023.

La corte d’onore di Palazzo Besta, di proporzioni perfettamente cubiche, è il fulcro intorno al quale si sviluppa – a tratti inglobando costruzioni di epoche precedenti – la dimora tellina, splendido esempio di palazzo rinascimentale. Se i lavori di edificazione presero avvio a partire dalla seconda metà del Quattrocento per volere di Azzo I Besta, è però solo nel secolo successivo, con il figlio Azzo II e la moglie Agnese Quadrio, che fu completata la decorazione pittorica, con importanti cicli di affreschi a soggetto biblico, mitologico e storico. Il Palazzo rimase della famiglia Besta fino al 1726, successivamente, a fine Ottocento, la proprietà fu frazionata tra diverse famiglie e trasformata in casa colonica. Acquistato dallo Stato italiano nel 1911, Palazzo Besta fu restaurato e aperto al pubblico come Museo dal 1927.

Sonia Bombardieri – Vice Sindaca ed Assessore alla Cultura ed eventi, Sviluppo turistico e progetti integrati, Attuazione del programma del Comune di Tirano – Capofila italiano del Progetto Interreg ConValoRe, ha sottolineato quanto rilevante sia il completamento di quest’azione di restauro, non solo quale traguardo di progetto, ma soprattutto come contributo alla valorizzazione degli stretti legami storici, sociali e culturali fra i territori di Valtellina e Valposchiavo, migliorando la conservazione del patrimonio architettonico e paesaggistico, in linea con gli obiettivi di progetto che prevedono la messa in comune di attività, conoscenze e metodologie ed una visione strategica della conservazione preventiva e programmata, finalizzata a garantire la sostenibilità economica ed ambientale dei beni culturali, potenziando l’attrattività dell’area e valorizzandone il patrimonio culturale, soprattutto in chiave turistica.


I partner di ConValoRe, oltre ai Capofila Comune di Tirano e Regione Bernina ed alla Direzione regionale Musei Lombardia, sono Valposchiavo Turismo, la Società Patrimonio mondiale FR – Verein UNESCO Welterbe RhB, il CONSORZIO TURISTICO MEDIA VALTELLINA, il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi di Milano, il Comune di Sernio, l’ASSOCIAZIONE SAN ROMERIO TIRANO, INTRECCI SOCIETA’ COOPERATIVA SOCIALE.
Il valore totale del progetto è pari a 1.308.832,07 euro e 228.000 franchi svizzeri con un contributo FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) pari a 1.112.507,26 euro.

Per maggiori informazioni
https://progetti.interreg-italiasvizzera.eu/it/progetti
oppure scrivere a convalore2020@gmail.com.

Direzione regionale Musei Lombardia 
Ufficio comunicazione e grafica 
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Per Verde Grazzano, dopo il restauro riaperto il Teatro Visconti

Riapre al pubblico il Teatro di Grazzano Visconti

Verde Grazzano 2023

Parco del Castello di Grazzano Visconti (Pc)

dal 22 al 24 settembre 2023

Per Verde Grazzano 2023
coinvolto anche il Teatro Visconteo, oggetto di un recente restauro e riapertura.

Per la prima volta Verde Grazzano potrà usufruire, per gli incontri, i seminari di approfondimento e le presentazioni, del Teatro Visconteo, chiuso da diversi decenni e finalmente restaurato e riaperto.
“Grazie alla disponibilità di questa sede, anche in caso di maltempo, l’ampio programma di iniziative collaterali che qualificano questa nostra mostra-mercato, potrà essere in parte garantito al pubblico”, annuncia Luchino Visconti, organizzatore di Verde Grazzano.

Il restauro, concluso negli scorsi mesi, ha restituito nella sua raffinata eleganza, un luogo che appartiene alla storia artistica e culturale del borgo visconteo. Il teatro venne creato nel 1917, in piena prima guerra mondiale, dalla trasformazione del deposito di carbone della vecchia stazione tranviaria che fino al 1916 attraversava il borgo.

A volerlo fu il duca Giuseppe Visconti di Modrone, personalità di grande cultura, appassionato cultore di teatro, balletto e musica, tanto da far costruire un teatro privato in tutte e sue residenze. La sala ospitò per anni le sceneggiature del conte Giuseppe, fondatore della “Compagna del Teatro di Milano” e amico e collaboratore di Mario Praga. Accolse anche le prime regie del figlio Luchino Visconti, scomparso nel 1976.

Il Teatro, ricavato dal vecchio deposito di carbone, risentiva dello stile neogotico dell’intero Borgo e del momento artistico. Venne ampliato nel 1948 con l’aggiunta di un corpo di fabbrica sul fronte occidentale. All’esterno campeggiano le figure di Apollo e Venere e quella di un arciere che sorregge una fiaccola che illumina la via del teatro.

La sala ha una capienza ridotta: 90 posti. Ma da qui sono passati personaggi che hanno fatto la storia dello spettacolo, da Vittorio Gassman ad Alain Delon, Walter Chiari, Luciano Pavarotti, Liza Minelli, Gianni Morandi, tutti amici della famiglia.

 La direzione artistica del rinato Teatro Visconti è stata affidata a Carolina Migli che vi ha già proposto un intenso e variegato programma, con la sua compagnia “ChezActors”, forte di 47 attori, in parte professionisti e in parte giovani avviati al professionismo. Tra le produzioni più recenti, la messa in scena di Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare e un camp estivo per giovanissimi, tutto in lingua inglese, per la messa in scena di uno spettacolo in quella lingua. Per l’autunno è previsto un omaggio a Luchino Visconti. E, per Verde Grazzano, una serie di incontri di approfondimenti che le memorie preservate da questo luogo renderanno ancora più unici.


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Associated ARLES: GROW UP. Manuel Rivera-Ortiz Foundation – July/September

Grow Up è un programma di mostre che offre uno spaccato di vedute sul movimento delle piante nel mondo. Culla della biodiversità e delle tensioni ambientali, i circa venti artisti hanno sede in Sud America, Centro America e Taiwan.

Ogni focus mette in luce il rapporto tra piante e uomo, esplorando le relazioni locali di un territorio ma anche internazionali. Questa scala geografica attraversa le narrazioni e le questioni politiche, sociali e ambientali, così come le questioni postcoloniali. I progetti incrociano piante maestre, sciamanesimo, droghe ma anche l’esplorazione sensibile di un territorio.

Questa relazione con le piante è centrale, sono sacre e al centro delle culture e delle credenze locali, Grow up desidera coltivare e aumentare la consapevolezza del nostro rapporto con gli esseri viventi. Fotohaus è invitata ad estendere questo programma con Nature et Société.

Con il lavoro di  Verdiana ALBANO, Pepe ATOCHA, Theo BELTON & Florence GOUPIL, Thomas BRASEY, Isabelle CHAPUIS, Steph COP & Bálint PÖRNECZI, Celine Croze, Mathias de LATTRE, Jose DINIZ, Arguiñ e ESCANDON & Yann GROSS, Nicolas HENRY, Andrea HERN ANDEZ BRICEÑO, HSU Cheng-Tang, KUO Che-Hsi, Samir Laghouati-Rashwan, Marc Lathuillii È RE , Gabriel Moraes Aquino, Mads Nissen & Juan Arreaza, Tommaso Protti, Antoine Renard, Philippine Schaefer , WU Chuan  – Lun e  i  collettivi S.

Più di 20 artisti presentati quest’estate alla Fondazione Manuel Rivera-Ortiz fino al 24 settembre 2023 , nell’ambito del programma Rencontres.

Grow Up is a programme of exhibitions, offering a cross-section of views on the movement of plants around the world. Cradle of biodiversity and environmental tensions, the twenty or so artists are based in South America, Central America and Taiwan.

Each focus highlights the relationship between plants and humans, exploring the local relationships of a territory but also international ones. This geographical scale cuts across political, social and environmental narratives and issues, as well as post-colonial issues. The projects cross master plants, shamanism, drugs but also the sensitive exploration of a territory.

This relation to plants is central, they are sacred and at the heart of local cultures and beliefs, Grow up wishes to cultivate and increase awareness of our relationship with living things. Fotohaus is invited to extend this programme with Nature et Société.

With the work of Verdiana ALBANO, Pepe ATOCHA, Teo BELTON & Florence GOUPIL, Thomas BRASEY, Isabelle CHAPUIS, Steph COP & Bálint PÖRNECZI, Celine CROZE, Mathias de LATTRE, José DINIZ, Arguiñe ESCANDÓN & Yann GROSS, Nicolas HENRY, Andrea HERNÁNDEZ BRICEÑO, HSU Cheng-Tang, KUO Che-Hsi, Samir LAGHOUATI-RASHWAN, Marc LATHUILLIÈRE, Gabriel MORAES AQUINO, Mads NISSEN & Juan ARREAZA, Tommaso PROTTI, Antoine RENARD, Philippine SCHAEFER, WU Chuan-Lun and the collectives COLLECTIF FIVE, DOCKS COLLECTIVE, LESASSOCIÉS.

More than 20 artists presented this summer at the Manuel Rivera-Ortiz Foundation until September 24, 2023, as part of the Rencontres program.


Associated ARLES
mrofoundation.org
rencontres-arles.com
 
Press contact: Nathalie Dran 
nathalie.dran@wanadoo.fr
+ 33 (0)6 99 41 52 49

Biella: “BANKSY, JAGO, TVBOY e altre storie controcorrente”

“BANKSY, JAGO, TVBOY
e altre storie controcorrente”


Biella, Palazzo Gromo Losa e Palazzo Ferrero
Dal 21 ottobre 2023 al 1° aprile 2024


Biella diventa un nuovo punto di riferimento per le grandi mostre d’arte.
Dal 21 ottobre 2023 Palazzo Gromo Losa e Palazzo Ferrero ospiteranno una mostra straordinaria dedicata ai più influenti artisti contemporanei, capaci di raccontare la contemporaneità con un linguaggio che arriva dritto al cuore di tutti.

Banksy, Jago e TvBoy, artisti celebri e celebrati in tutto il mondo, saranno solo alcuni dei protagonisti della mostra biellese, che vedrà per la prima volta riunite insieme anche celebrità internazionali quali Takashi Murakami e Liu Bolin.

Realizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella in collaborazione con il Comune di Biella e Arthemisia e con main sponsor Biver Banca – Gruppo Banca di Asti, sarà l’occasione per far conoscere al grande pubblico una città ricca di bellezza e proposte culturali.

Dal 21 ottobre 2023 la città di Biella diventerà un nuovo punto di riferimento per le grandi mostre d’arte in Italia.
La prima mostra che inaugura il nuovo corso, realizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella in collaborazione con il Comune di Biella e Arthemisia e con main sponsor Biver Banca – Gruppo Banca di Asti, sarà “Banksy, Jago, TvBoy e altre storie controcorrente“, che racconta la contemporaneità attraverso gli occhi dei più influenti artisti viventi.

La mostra racconta storie “controcorrente”, ci parla di vita, di morte, di ingiustizia sociale, di guerre, narrate ora con spirito canzonatorio, ora con maestria lirica o anche con un deciso tono di attacco. Quello che è sicuro è che il messaggio non è mai banale né scontato, scuote le coscienze, indigna, commuove. Come solo i grandi artisti sanno fare.

Banksy, Jago e TvBoy, artisti tra i più celebri nel mondo, saranno solo alcuni dei protagonisti della mostra biellese, che vedrà per la prima volta riunite insieme anche celebrità internazionali quali David LaChapelleTakashi MurakamiLiu BolinObeyMr. Brainwash e molti altri.

La mostra, curata da Piernicola Maria Di Iorio, sarà composta da oltre 70 opere tra cui celebri icone quali Girl with Baloon di Banksy o Hope di Obey, e si svolgerà su due sedi: Palazzo Gromo Losa e Palazzo Ferrero che fanno parte del Polo culturale di Biella Piazzo.

Sarà anche l’occasione, per tanti visitatori, di conoscere meglio Biella, il suo verdeggiante territorio e la proposta gastronomica di eccellenza.
Tra le realtà culturali di maggiore interesse vi sono il Ricetto di Candelo, il Santuario di Oropa e l’Oasi Zegna, meta ideale per poter trovare grandi spazi, attività e laboratori innovativi, e anche la celebre Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e l’imponente patrimonio di archeologia industriale.

“La Fondazione Cassa di Risparmio di Biella è orgogliosa di presentare un progetto espositivo di grande respiro, con artisti noti e amati in tutto il mondo, capaci di interpretare in chiave critica la contemporaneità e di parlare ai giovani – commenta il Presidente Michele Colombo – Questa mostra, che speriamo sarà capace di portare a Biella flussi importanti di visitatori che potranno scoprire e apprezzare il nostro straordinario territorio, è il frutto di un grande lavoro di squadra. Un progetto che la Fondazione, con la sua società strumentale Palazzo Gromo Losa srl, ha costruito con il Comune di Biella e con Biver Banca – Gruppo Banca di Asti, main sponsor dell’iniziativa, affidandosi ai professionisti di Arthemisia. Un progetto che si inserisce nel quadro più ampio di sviluppo territoriale della città insignita del riconoscimento Unesco per la creatività.”

Sono contento ma anche molto curioso di vedere questa mostra allestita fra gli storici palazzi di Biella Piazzo: Gromo Losa e Ferrero – spiega il Sindaco di Biella Claudio Corradino – Si tratta di una mostra che darà la scossa, come sempre dovrebbe fare l’arte, e cioè risvegliare gli animi. Questi tre artisti Banksy, Jago e Tvboy, hanno sovvertito le regole dell’arte ispirata ai canoni più tradizionali, facendo parlare, attraverso le loro opere, la società e arrivando così al cuore del pubblico, riscuotendo grande successo. Come Amministrazione abbiamo risposto positivamente sostenendo l’iniziativa con la messa a disposizione di Palazzo Ferrero, ma anche supportando alcune parti dell’organizzazione. Sono certo che la mostra attirerà molti visitatori, anche da fuori Biella, che così avranno l’occasione di conoscere il nostro territorio in tutte le sue sfaccettature.”

“Portare il pubblico delle grandi mostre a Biella – dichiara Iole Siena, Presidente di Arthemisia – é una sfida che abbiamo accolto con entusiasmo, certi che insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella riusciremo a raggiungere un obiettivo non scontato. Gli artisti selezionati per la mostra sono entusiasmanti, credo sia il migliore inizio possibile per questa nuova avventura.”

“Associare l’immagine di Biver Banca a una mostra di questa portata – afferma Giorgio Galvagno, Presidente del Gruppo Banca di Asti – è sempre motivo di orgoglio. Sostenere la cultura significa non solo salvaguardare il patrimonio storico e artistico, ma anche promuovere lo sviluppo sociale e civile delle nostre comunità.”

La mostra è realizzata da Fondazione Cassa di Risparmio di Biella in collaborazione con Comune di Biella Arthemisia.
Main sponsor della mostra è ilBiver Banca – Gruppo Banca di Asti.


LA CITTÀ DI BIELLA

Biella è oggi una città in grande fermento, alla ricerca di una nuova identità tra vocazione turistica, residenzialità ed enogastronomia d’eccellenza, a metà strada tra Torino e Milano, primeggia nel territorio piemontese, oltre che per la produzione di tessuti di alta gamma, come il cachemire, per i suoi spazi verdi e per la sua proposta di servizi innovativi, in particolare per quanto riguarda l’istruzione universitaria e la formazione inclusiva.
Fondata sulla cultura tessile, la ricchezza di questo territorio straordinario è oggetto di un nuovo Rinascimento, che si fonda sulla riprogettazione della relazione tra il patrimonio culturale e il tessuto socio-economico del territorio, a partire dalla valorizzazione dei numerosi archivi d’impresa fino alla nuova Laurea specialistica in inglese attivata presso Città Studi e dedicata alla valorizzazione della “cultural heritage”. Grazie a queste iniziative, Biella nel 2025 aprirà un innovativo “Museo” del tessile.

Biella e il Biellese, con numerosi siti di interesse concentrati nell’arco di pochi chilometri come il Ricetto di Candelo, il Santuario di Oropa, l’Oasi Zegna e la Riserva naturale Parco Burcina “Felice Piacenza”, sono una meta ideale dove poter trovare grandi spazi, attività e laboratori innovativi.

Il cuore pulsante della città alta, centro nevralgico della vita culturale biellese, è rappresentato dal Polo culturale di Biella Piazzo, costituito dai palazzi Gromo LosaFerrero e La Marmora, sede di importanti mostre, festival ed eventi, raggiungibile gratuitamente attraverso una storica funicolare.
ll borgo medievale del Piazzo fu fondato nel 1160 dal vescovo di Vercelli Uguccione, con l’intento di edificare una residenza sicura per riparare da Vercelli quando le forze ghibelline la rendevano poco tranquilla. A seguito delle concessioni di privilegi, il Piazzo si popolò rapidamente, diventando il centro dei commerci e dell’evoluzione culturale e amministrativa della città.

Tutti i palazzi del Polo sono dotati di sale espositive, ambienti storici e splendidi giardini come quello di Palazzo Gromo Losa, un giardino all’italiana di particolare pregio di circa un ettaro realizzato dal mecenate biellese Emanuele Rosa, che ha creato angoli suggestivi con rose e diverse specie botaniche.
Elegante dimora signorile trecentesca, Palazzo Gromo Losa nei secoli è stato ampliato fino alle dimensioni attuali. Alla fine dell’Ottocento il palazzo fu acquistato dalle Suore Rosminiane, che vi fondarono l’Istituto “Beata Vergine d’Oropa” (BVO), divenuto punto di riferimento per il sistema scolastico biellese. Nel 2004 il complesso è stato acquisito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella che ne ha promosso il completo restauro, destinandolo ad attività culturali e sociali. Nel 2016 la Fondazione ha infine conferito in gestione la proprietà alla sua società strumentale Palazzo Gromo Losa Srl.
Il Palazzo ospita l’Accademia Perosi, una delle più prestigiose realtà musicali italiane e dal 2015 ospita mostre tra cui “Selvatica. Arte e natura in Festival”, un appuntamento biennale con le principali forme d’arte dedicate alla natura.

Palazzo Ferrero è stato, come l’adiacente Palazzo La Marmora, fin dalle origini di proprietà della famiglia Ferrero, uno dei più importanti casati nobiliari del territorio. Tra il Cinquecento e il Settecento il palazzo assunse la forma di dimora signorile di rappresentanza, con cortile interno porticato su due lati, e fu abbellito con affreschi dei quali restano molte testimonianze.
L’edificio attuale è frutto dei rimaneggiamenti otto-novecenteschi; l’edificio divenne per un certo periodo anche uno stabilimento idroterapico e ospitò alloggi militari. Dopo un primo parziale intervento, avvenuto negli anni ’70 del Novecento, nel 2011il Comune di Biella ha avviato un recupero integrale del palazzo riconvertendone la funzione a culturale e centro congressi per le attività giovanili. Dal 2023 la gestione è affidata all’associazione Stilelibero.

Scendendo a Biella Piano, lungo le sponde del torrente Cervo, è possibile ammirare i resti della vecchia città (oggi in gran parte rifunzionalizzati e occupati da realtà artistiche come Cittadellarte- Fondazione Pistoletto) e dell’imponente archeologia industriale, motore dello sviluppo del territorio anche grazie alla presenza di acqua dalle straordinarie proprietà chimico-fisiche e organolettiche, un tempo forza motrice dell’industria tessile e oggi base preziosa per la nuova cultura dello “star bene” e per molte produzioni enogastronomiche di nicchia.


Ufficio Stampa Arthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306 | T. +39 06 87153272 – int. 332

Nuovo scenario dedicato al Ventennio in area bolognese sul portale web “Storia e Memoria di Bologna”

Visita di Benito Mussolini a Bologna – Piazza Maggiore – 31 ottobre 1926

In occasione dell’80° anniversario della caduta del fascismo, il 25 luglio il portale web “Storia e Memoria di Bologna”, curato dall’Area Storia e Memoria afferente al Museo civico del Risorgimento

Settore Musei Civici Bologna, pubblica un nuovo scenario di approfondimento dedicato al Ventennio nel territorio bolognese.

In occasione dell’80° anniversario della caduta del fascismo, martedì 25 luglio 2023 l’Area Storia e Memoria afferente al Museo civico del Risorgimento | Settore Musei Civici Bologna pubblica un nuovo scenario dedicato alle vicende del Ventennio in territorio bolognese sul portale web “Storia e Memoria di Bologna”, il progetto digitale che dal 2014 si propone di creare e rendere accessibile a tutti una memoria collettiva sugli avvenimenti  storici che hanno interessato la città e la sua area metropolitana nel periodo compreso tra l’età napoleonica e la Liberazione del 1945.

“Durante questi 15 anni, duri e magnifici, le donne italiane hanno dato prove infinite del loro coraggio, della loro abnegazione – Mussolini” (testo a stampa sul retro) – Cartolina (viaggiata nel 1942)

Il nuovo focus tematico, raggiungibile all’indirizzo 
storiaememoriadibologna.it, si affianca ai sette percorsi tematici di approfondimento già consultabili e dedicati al Cimitero Monumentale della Certosa, alla memoria del secolare Governo Pontificio contenuta nella Sala Urbana di Palazzo d’Accursio, alla Grande Guerra, alla Lotta di Liberazione 1943-45, all’Ottocento e, infine, alle Lapidi Cittadine presenti nelle vie pubbliche, nel Museo Medievale e nel Museo Archeologico di Bologna.
Ogni scenario costituisce un mondo di informazioni storiche ed artistiche, organizzate attraverso diverse diramazioni: profili biografici dei protagonisti, gruppi sociali, racconti degli eventi, descrizioni dei luoghi, documenti, schede di opere d’arte, fonti bibliografiche con un’ampia emeroteca scaricabile. Grazie all’architettura informatica del portale che rende possibile creare collegamenti interni fra le migliaia di schede inserite, le singole voci sono poste in relazione ad altri luoghi di interesse storico e culturale, episodi, monumenti e personaggi della storia cittadina, offrendo agli utenti l’opportunità di creare propri percorsi tematici, navigando a piacere fra i diversi contenuti, o di approfondire percorsi già predisposti.

Villaggio della Rivoluzione Fascista, Bologna – 1937

Lo scenario sulla caduta del regime fascista racconta la quotidianità nell’area bolognese durante il cosiddetto “Ventennio”, il periodo che va dalla fine della Grande Guerra nel 1918 alla firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943, giorno in cui iniziò la lotta contro l’occupazione nazista.
Va ricordato che se fu a Milano che Benito Mussolini fondò i Fasci di Combattimento nel 1919, fu a Bologna, prima che in altre città italiane, che il movimento rivoluzionario manifestò l’uso sistematico della violenza politica, sociale e culturale attraverso cui avrebbe raggiunto il potere nel 1922. Nel capoluogo felsineo l’avvio della stagione dello squadrismo reca una data precisa: 21 novembre 1920. Mentre era in atto l’insediamento a Palazzo d’Accursio della giunta comunale socialista guidata da Enio Gnudi (1893-1947), dirigente sindacale e rappresentante del partito socialista, squadre fasciste compirono un attacco alla sede del Comune di Bologna. Nel corso degli scontri si ebbero dieci morti e cinquantotto feriti. Questo fatto, passato alla storia con il nome di “Strage di Palazzo d’Accursio”, riveste un significato storico importante, in quanto segnò un passo decisivo nell’avvento del fascismo a livello regionale e nazionale.

“Il Comune di Bologna”, Periodico, Copertina, Bologna, 1930

L’attenzione e la narrazione si sono concentrate soprattutto sugli aspetti politici e sul conseguente antagonismo tra fascismo e antifascismo, senza tuttavia tralasciare la vita sociale, culturale, artistica, civile e religiosa della città, utilizzando l’ampia bibliografia esistente e le fonti ufficiali. Il metodo di organizzazione dei contenuti si basa su schede redazionali che descrivono persone che a vario titolo si sono distinte nella vita politica e civile bolognese, luoghi, organizzazioni sociali, partiti politici, giornali locali, eventi storici, tutti riportati in un contesto relazionale fra di loro, confrontando ed integrando più fonti.
Si tratta di un contesto difficile da raccontare perché caratterizzato da entusiasmi politici e contraddizioni morali che non sempre si possono ricordare con orgoglio. Si è cercato di descrivere i personaggi e gli eventi con la consueta e rigorosa narrazione storica data dai documenti ufficiali, quali sentenze giudiziarie, documenti anagrafici e da altre fonti riconosciute come oggettive dai maggiori esperti del settore.
Come per tutti gli scenari, non si tratta di un lavoro concluso, ma di un percorso in divenire, che viene periodicamente implementato con la creazione di nuovi approfondimenti e l’aggiornamento di quelli esistenti.

“La Difesa della Razza”, Periodico, Copertina, Roma, 1940

Lo scenario in numeri.
129 luoghi rilevanti, tra insediamenti e luoghi di interesse storico.
Categorie: Comune di Bologna, Luoghi in Bologna, Architettura e urbanistica nel Ventennio a Bologna.

5.467 persone, di cui circa 4.000 completamente inedite.
Le biografie sono frutto di un lavoro redazionale costruito inizialmente sulla base dei sei volumi Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945) a cura di Alessandro Albertazzi, Luigi Arbizzani e Nazario Sauro Onofri, e successivamente integrato con la consultazione dell’anagrafe cittadina, della rivista “Il Comune di Bologna”, delle sentenze di condanna del tribunale, dei quotidiani locali, nonché dei tanti studi riportati nelle biografie delle singole schede.
Categorie: Antifascisti, Vittime dei Fascisti 1919-43, Caduti per la “rivoluzione fascista”, Fascisti, Sindaci e Podestà, Prefetti, Architetti e Ingegneri, Personalità.

203 organizzazioni sociali e politiche
Categorie: partiti e movimenti politici, sindacati.

58 giornali e riviste
Principali giornali e riviste bolognesi del Ventennio.

976 eventi
Per redigere questa cronologia sono stati presi in considerazione le notizie dei quotidiani locali e nazionali, Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945) a cura di Alessandro Albertazzi, Luigi Arbizzani, Nazario Sauro Onofri e la cronologia online della Biblioteca Salaborsa del Comune di Bologna.
Categorie: Verso il fascismo, La presa del potere, Il regime, altri eventi.

843 immagini
La sezione delle collezioni digitali accoglie la digitalizzazione di fondi fotografici, iconografici e documentari di proprietà o dati in concessione al Museo civico del Risorgimento di Bologna.
Le quattro gallerie di immagini si riferiscono a: cartoline del Ventennio (211), Africa Orientale Italiana – Fondo Oddo Diversi (236), Africa Orientale Italiana – Fondo Renato Burghignoli (298), Fondo Calzoni (98).

23.345 files multimediali.


Informazioni
Museo civico del Risorgimento
Area Storia e Memoria di Bologna
Tel. + 39 051 225583 / 2194640
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Ascona: TAMARO 1992-1995. Foto della lavorazione del film di Villi Hermann con disegni di Mario Botta e quadri di Enzo Cucchi

TAMARO

1992-1995 Foto della lavorazione del film di Villi Hermann con disegni d’autore di Mario Botta e quadri di Enzo Cucchi

Mostra alla Fondazione Epper di Ascona
via Carrà dei Nasi 1, 6612 Ascona

dal 29 luglio al 29 ottobre 2023

vernissage sabato 29 luglio 2023, 17:30

E l’anteprima della versione restaurata del film al 76. Locarno Film Festival
sezione Histoire(s) du cinéma: Heritage online

lunedì 7 agosto 2023, 17:30

Cinema Rialto 1, 6600 Locarno-Muralto


Matera: Conclusa nella città dei Sassi la sesta edizione di eXtended Reality and Artificial Intelligence

Alla Cte Matera si è tenuta la sesta edizione di

eXtended Reality and Artificial Intelligence International Summer School 2023

Quaranta studenti e ricercatori provenienti da diverse realtà accademiche internazionali hanno partecipato dal 17 al 22 luglio alla scuola internazionale di formazione sulle tematiche della Realtà Estesa e dell’Intelligenza Artificiale, evento satellite dell’International Conference on eXtended Reality (XR Salento).

Si è appena conclusa la sesta edizione di “eXtended Reality and Artificial Intelligence International Summer School 2023”, che per il secondo anno consecutivo ha scelto la città di Matera come cornice per le sue attività.
Si tratta di una scuola internazionale di formazione sulle tematiche della Realtà Estesa e dell’Intelligenza Artificiale, evento satellite dell’International Conference on eXtended Reality (XR Salento).

La scuola ha avuto sede nella Casa delle Tecnologie di Matera ed ha visto la partecipazione di oltre 40 tra studenti e ricercatori da tutto il mondo, provenienti dai settori delle tecnologie e dell’innovazione.

Il progetto nasce da un’idea congiunta di docenti e ricercatori di diverse università italiane del centro sud, e annovera nel suo comitato scientifico personalità quali Pasquale Arpaia – Università di Napoli Federico II, Napoli (Italy), Lucio Tommaso De Paolis – Università del Salento, Lecce (Italy), Ugo Erra – Università della Basilicata, Potenza (Italy), Nicola Masini – CNR-ISPC, Potenza (Italy), Roberto Pierdicca – Università Politecnica delle Marche, Ancona (Italy), Antonio Emmanuele Uva – Polytechnic University of Bari (Italy), Primo Zingaretti – Università Politecnica delle Marche, Ancona (Italy).

“La scuola vuole fornire gli strumenti per sviluppare nuove soluzioni in grado di coniugare le tecnologie della Realtà Estesa e dell’Intelligenza Artificiale con il patrimonio culturale, la medicina e l’industria” dichiara Lucio Tommaso De Paolis, Professore Associato dell’Università del Salento, e membro del comitato scientifico.

“L’Università della Basilicata vuole promuovere attività di alta formazione all’interno della Casa delle Tecnologie Emergenti, sulle tematiche relative alla Realtà Estesa e all’Intelligenza Artificiale, attraverso il contributo di esperti internazionali”, aggiunge Ugo Erra, ricercatore dell’Università della Basilicata e membro del comitato scientifico.

Nel corso della settimana di lezioni si sono alternati quattro relatori di chiara fama internazionale: Rita Cucchiara, professoressa ordinaria presso l’Università di Modena e Reggio Emilia e direttrice del Center for Artificial Intelligence Research and Innovation “AIRI”; Joaquim Jorge, professore dell’Università di Lisbona e titolare della cattedra UNESCO di Intelligenza Artificiale e Realtà Estesa; Andrea Bottino, professore associato del Politecnico di Torino e direttore del gruppo di ricerca in Computer Graphics e Vision – CGVG; Joseph L. Gabbard, professore associato della Virginia Tech (Stati Uniti) e direttore del Laboratorio COGnitive Engineering for Novel Technologies (COGENT).

La scuola ha inoltre ospitato la Lectio Magistralis del Direttore del Museo Nazionale “Giuseppe Andreassi” e Parco Archeologico di Egnazia, Fabio Galeandro.

Dagli Emirati Arabi Uniti all’Arabia Saudita, dalla Svezia ai Paesi Bassi, dalla Spagna all’Italia, la scuola ha ospitato studenti e ricercatori provenienti da diverse realtà accademiche internazionali. La formazione eterogenea dei partecipanti abbraccia diverse discipline quali la robotica, i serious game, l’Intelligenza Artificiale e la Realtà Estesa a supporto del patrimonio artistico-culturale, dell’industria e della medicina.

“I tre principali obiettivi sono il far diventare la XR&AI Summer School un luogo di incontro e scambio tra ricercatori e studenti provenienti da tutto il mondo, contribuire a promuovere il trasferimento tecnologico e trovare sinergie tra le diverse Cte, ad esempio con Cte Square del Comune di Pesaro” dichiara Primo Zingaretti, professore ordinario dell’Università Politecnica delle Marche e membro del comitato scientifico.

Quattro lezioni pratiche hanno poi completato il programma della settimana di formazione, a cura di Paolo Sernani, ricercatore dell’Università di Macerata, Marco Bertini e Paolo Mazzanti, ricercatori dell’Università di Firenze, Luca Melchionna, fondatore e presidente di Machineria e Nicola Capece, ricercatore dell’Università della Basilicata.

“È fondamentale sostenere i giovani che hanno deciso di intraprendere un percorso accademico nell’ambito delle tecnologie emergenti per facilitare un efficace incontro con le imprese che operano nel settore”, sottolinea Antonello Emmanuele Uva professore ordinario del Politecnico di Bari e membro del comitato scientifico.

“Matera ha bisogno di testare e applicare le tecnologie emergenti per efficientare la gestione e la valorizzazione dei Sassi e di tutto il suo immenso patrimonio culturale, tangibile e intangibile”, conclude infine Raffaele Vitulli del Cluster Basilicata Creativa, co-organizzatore della scuola insieme agli altri partner.

La XR&AI Summer School 2023 è stata realizzata in collaborazione con Casa delle Tecnologie Emergenti (Cte Square), dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dalla Casa delle Tecnologie Emergenti Matera, e con il sostegno dell’Università degli Studi della Basilicata, dell’Università del Salento, dell’Università Politecnica delle Marche, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, dell’Università degli Studi di Firenze (MICC), del CNR-ISPC, di Basilicata Creativa, di Materahub, dell’EDIH Heritage Smart Lab, del progetto “ReInHerit” (programma Horizon 2020), di XRtech, di Deep Reality, del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, di Geomatics Applications Processing, dell’Associazione Italiana in Computer Vision e di Pattern Recognition and Machine Learning.


Informazioni su Cte Matera

La Casa delle tecnologie emergenti di Matera (Cte Matera) è realizzata in base al programma del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) di supporto alle tecnologie emergenti 5G. L’obiettivo del Programma è quello di realizzare progetti di sperimentazione, ricerca applicata e trasferimento tecnologico, basati sull’utilizzo delle tecnologie emergenti, quali Blockchain, Intelligenza Artificiale (AI), Internet delle cose (IoT), collegate allo sviluppo delle reti di nuova generazione. Il Piano è finanziato da risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 come previsto dal Piano di investimenti per la diffusione della banda ultra larga, di cui alla Delibera CIPE n. 61/2018.

Il progetto, con capofila il Comune di Matera, è realizzato da tre partner scientifici: CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, Politecnico di Bari e Università degli Studi della Basilicata.


FB: Cte Matera – @ctematera – https://www.facebook.com/ctematera
Instagram: cte.matera – @cte.matera – https://www.instagram.com/cte.matera/
Twitter: Cte.matera – @CteMatera – https://twitter.com/CteMatera

Sissi Ruggi
Pubbliche relazioni Cte Matera
Casa delle tecnologie emergenti di Matera
via San Rocco n.1 – 75100 Matera
comunicazione@ctematera.it
www.ctematera.it

Bologna, Museo della Musica: (s)Nodi – festival di musiche inconsuete XII edizione

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s)Nodi – festival di musiche inconsuete
XII edizione

Cucòma Combo | La mia geografia | Kalasciò | Flaira Ferro | Perija | Ipek Yolu | Dal:um | tellKujira

25 luglio – 12 settembre 2023, ogni martedì alle ore 21.00

Museo internazionale e biblioteca della musica
Strada Maggiore 34, Bologna

www.museibologna.it/musica

Il Museo internazionale e biblioteca della musica del Settore Musei Civici Bologna presenta la dodicesima edizione di (s)Nodi – festival di musiche inconsuete in programma ogni martedì sera dal 25 luglio al 12 settembre2023, dedicato a tutti coloro che vogliono vivere l’estate ascoltando musica dal vivo.
Apprezzato da un pubblico appassionato di esperienze sonore originali, il festival propone un nuovo giro musicale intorno al mondo in otto tappe per conoscere e raccontare alcune fra le più interessanti declinazioni della musica etnica e popolare contemporanea, oltre i confini geografici e di genere.
A fare da da filo conduttore nel cartellone delle proposte selezionate sarà ancora una volta l’attenzione verso il talento e l’originalità nella capacità di contaminare linguaggi musicali differenti.

Cucoma Combo

Si debutta il 25 luglio con Cucòma Combo la creatura musicale di Marco Zanotti, fondatore e direttore della Classica Orchestra Afrobeat, che da anni raccoglie diversi tipi di “aromi” musicali in giro per il mondo sotto forma di strumenti, ritmi, voci. Carimbò, afrobeat, soukuss, mbira, gaita, danmoi, Colombia, Zimbabwe, Capo Verde: la matrice delle composizioni è nera come il caffè e si rivela nella fitta tessitura di voci tribali e nel ritmo incalzante dei brani. Una mistura eccitante tra sperimentazione e tradizione, avant-garde e world music che parte dalle diversità per celebrare l’uguaglianza, la tolleranza e il desiderio per una super band dal vivo esprime al massimo l’immagine della caffettiera (cucòma in romagnolo) in ebollizione!

Anglana Geografia

L’1 agosto la voce di Saba Anglana, cantante e autrice italo-etiope nata in Somalia, scava come una radice nel terreno della memoria, si allea alla natura e ai suoi elementi, al vento, alla foresta, all’acqua, alle montagne e ai deserti, cercando il loro comune denominatore in un fitto intreccio di canto e parola, musica e narrazione. Accompagnata dalle incursioni pianistiche di Fabio Barovero sulle traiettorie di una musica che migra tra i continenti e feconda i generi, un concerto che è una vera e propria mappa del tesoro lungo le tracce della sua avventurosa geografia, dal blues del Corno d’Africa, ai ritmi del versante occidentale, dalle corde mistiche dei cantastorie alle composizioni etiopi di derivazione copta ortodossa.

Kalascio – Photo By: Anton Tal – www.AntonTal.com @ntontalphoto

L’8 agosto lasciamo le forme occidentali per immergerci nel continuum sonoro di Kalasciò,il duo costituito da Massimiliano di Carlo e Valentina Bellanova ispirato ai codici improvvisativi ancora attivi nell’Appennino centrale e nell’Adriatico (terre di provenienza di Massimiliano) e nella tradizione turco/greca (di cui Valentina è una delle migliori interpreti europee). Un flusso dove la musica fluisce attraverso improvvisazioni modali, secondo una vera e propria ritualità sonora che libera lo spazio percettivo dell’ascoltatore per attendere sensazioni corporee, intuizioni introspettive, visioni creative.

il trio di Flaira Ferro

Il 15 agosto si festeggia Ferragosto con il trio di Flaira Ferro. Cantautrice e danzatrice nata a Recife (in pieno Carnevale!), la sua formazione come allieva del leggendario maestro Nascimento do Passo è fortemente legata alla cultura popolare del Pernambuco. Il suo è uno spettacolo a tutto tondo in cui, accompagnata nella tappa bolognese del suo tour europeo dal polistrumentista Lucas Dan e dal percussionista Philipp Bernhardt, mescola in maniera originalissima elementi tradizionali dei ritmi del frevo, del forró, del caboclinho e del maracatu – tipici della cultura popolare del nordest brasiliano – con rock, pop, funk ed elettronica, trascinandoci nel vortice del suo travolgente linguaggio ibrido e tropicale.

Perija

(s)Nodi continua il suo viaggio il 22 agosto con Perija: dalla Macedonia del Nord, per la prima volta in Italia la band dark-folk definita l’ultima incarnazione della trance psichedelica neo-hippie-folk-postpunk. I loro temi (cantati nelle diverse lingue dei Balcani) spaziano dalle antiche ballate di paese (da loro riscoperte e raccolte sul campo) fino ad importanti questioni sociali del presente, in un’interpretazione unica, influenzata dalle sonorità delle scale maqam mediorientali e dai ritmi irregolari nordafricani, fino al blues, al post-punk, all’atonale e al jazz.

IpekYolu

A seguire, il 29 agostoIpek Yolu (nome turco della Via della Seta), quartetto estremamente dinamico, il cui fulcro è costituito dal groove delle ardenti melodie del saz di Orhan Özgur, a cui si sono recentemente aggiunti il beat del pluripremiato batterista jazz/hip-hop Frederik Bülow e gli assoli di sintetizzatore di Malthe Jepsen, uno dei tastieristi più tecnici della scena musicale europea. Il tutto a realizzare un set contagioso, tra folk psichedelico turco, ritmi di ispirazione africana e sudamericana e un leggero tocco di hip-hop e jazz fusion in grado di offrire un’esperienza musicale diversa da qualsiasi altra.

Dalum

Il 5 settembre arriva da Seoul arriva per la prima volta in Italia il minimalismo raffinato e paziente di Dal:um, Due musiciste e due antichi e pesanti strumenti acustici con corde di seta che vengono pizzicate e sono in grado di emettere sia tonalità melodiche che risonanze percussive. Un dialogo continuo tra pratiche tradizionali e sperimentali, che sfida i limiti e le potenzialità dei più noti strumenti tradizionali della Corea (il gayageum e il geomungo), creando un avvincente mondo sonoro bilanciato ed espansivo che fa tesoro delle dinamiche delicate e dello spazio tra le note.

tellKujira

La rassegna si conclude il 12 settembre con tellKujira:nell’autunno 2020 nasce come quartetto da camera imperfetto con due chitarre elettriche al posto dei violini. La sua musica stilisticamente apolide, flessibile e aperta alla contaminazione si muove tra contemporanea, elettronica, art rock e free jazz, attraverso paesaggi sonori astratti, ambient, poliritmici, industriali che, durante le esibizioni live, cambiano in maniera sorprendente, sfociando gradualmente in una full immersion collettiva di infinite possibilità sonore.


s)Nodi – festival di musiche inconsuete fa parte di Bologna Estate 2023, il cartellone di attività promosso da Comune di Bologna e Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena.

Programma

Martedì 25 luglio ore 21.00 > Cucòma Combo
Marco Zanotti batteria, percussioni, voce
Martina Fadda voce solista, percussioni, synth
Daniel Corbelli chitarra, percussioni, voce
Andrea Taravelli basso, voce
Fabio Mina flauti, sax tenore, colombian gaita, danmoi, electronics, kalimba
Marcello Jandu Detti trombone, bombardino, tromba, shells, voce

Martedì 1 agosto ore 21.00 >La mia geografia
Saba Anglana voce e testi
Fabio Barovero pianoforte e incursioni elettroniche

Martedì 8 agosto ore 21.00 >Kalasciò
Massimiliano Di Carlo voce, calascione, zampogna zoppa, tromba, flauto armonico, tamburello, scacciapensieri
Valentina Bellanova flauti, cornamusa, ciaramella, ney, voce, tamburo

Martedì 15 agosto ore 21.00 > Flaira Ferro
Flaira Ferro voce
Lucas Dan fisarmonica
Philipp Bernhardt percussioni

Martedì 22 agosto ore 21.00 > Perija
Lea Milinovikj oud, tambura, cumbuş saz, percussioni
Dea Delina Plevneš percussioni, voce
Katerina Dimitrovska voce, tambura, kemane, percussioni, yaylı tambur
Ognen Zlatanov cumbuş saz, oud, yaylı tambur, tambura, voce

Martedì 29 agosto ore 21.00 >Ipek Yolu
Orhan Özgur saz, voce
Olaf Brinch basso
Frederik Bülow batteria
Malthe Jepsen tastiere

Martedì 5 settembre ore 21.00 >Dal:um
Ha Suyean gayageum
Hwang Hyeyoung geomungo

Martedì 12 settembre ore 21.00 > tellKujira
Ambra Chiara Michelangeli viola/fx
Francesco Diodati chitarra/fx
Francesco Guerri violoncello
Stefano Calderano chitarra/fx


Biglietti

intero € 10 | ridotto € 8 (studenti universitari con tesserino, minori di 18 anni, possessori Card Cultura)
L’ingresso è consentito fino ad esaurimento posti.
È possibile acquistare i biglietti in prevendita:
• presso il bookshop del Museo della Musica in orario di apertura (da martedì a giovedì 11.00-13.30 / 14.30–18.30 | venerdì 10.00-13.00 / 14.30–19 | sabato, domenica, festivi h 10-19) e nel giorno del concerto a partire dalle ore 20.00

• online (con una maggiorazione di € 1) sul sito 
www.museibologna.it/musica oppure sul sito 
midaticket.it/eventi/snodi-festival-di-musiche-inconsuete.
I biglietti non sono rimborsabili.

Informazioni
Museo internazionale e biblioteca della musica
Strada Maggiore 34 | 40125 Bologna
Tel. +39 051 2757711
museomusica@comune.bologna.it
www.museibologna.it/musica
Facebook: Museo internazionale e biblioteca della musica
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Rancate (Mendrisio), Pinacoteca Giovanni Züst: “Luigi Rossi tra realtà e simbolo”

Luigi Rossi, Genzianella, 1908, olio su tela, 104 x 74 cm, Casa Museo Luigi Rossi, Tesserete

LUIGI ROSSI (1853-1923)
ARTISTA EUROPEO TRA REALTÀ E SIMBOLO

Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, Rancate (Mendrisio), Cantone Ticino, Svizzera

15 ottobre 2023 – 25 febbraio 2024

A cura di: Matteo Bianchi

Coordinamento scientifico e organizzativo: Mariangela Agliati Ruggia e Alessandra Brambilla

Nel centenario di Luigi Rossi (1853-1923), la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate propone una retrospettiva dove, accanto ai capolavori noti del poliedrico artista ticinese, provenienti da prestigiosi musei svizzeri (MASI di Lugano, Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra, Collezioni della Confederazione) e italiani (GAM – Galleria d’Arte Moderna di Milano, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino) si espongono opere conservate in raccolte private, alcune delle quali recentemente riemerse.

Si tratta di un’occasione preziosa per approfondire l’indagine storiografica e critica che la Züst sta conducendo su un artista che a pieno titolo è da definirsi “europeo”. Europeo non solo perché visse tra Italia, Svizzera e Francia, Parigi soprattutto, ma perché elaborò, in modo del tutto originale, il nuovo che percorreva l’Europa dell’arte. Applicando questi suoi raggiungimenti alla pittura e all’illustrazione, servendosi anche della fotografia.

Luigi Rossi, Ritratto di Alphonse Daudet, 1887, olio su tela, 128 x 80 cm, Collezione privata (Francia)

A renderlo popolare nell’intero continente furono soprattutto le sue illustrazioni di alcuni dei maggiori best sellers di fine Ottocento, dalle diverse edizioni di “Tartarino” di Alphonse Daudet – del quale si espone per la prima volta un grande ritratto – a “Notre-Dame de Paris” di Victor Hugo, a “Madame Chrysanthème” di Pierre Loti sino alle “Pastorali” di Longo Sofista, illustrate con l’amico Luigi Conconi. “Les Demi-Vierges” di Prévost, uscite nel 1900, rappresentano il suo ultimo impegno per la grande editoria parigina e internazionale.

Illustratore di successo ma anche – e soprattutto – grande pittore, la cui opera è posta al centro della mostra ticinese. Le opere riunite alla Züst – dipinti e acquerelli – consentono di seguire l’evoluzione della sua pittura dal realismo al simbolismo per approdare al Liberty, momenti da lui interpretati in modo sincero e originale. In un percorso che lo conduce dalla pittura di genere, al ritratto e al paesaggio.

La mostra, a cura di Matteo Bianchi, autore del catalogo ragionato dell’opera di Luigi Rossi, responsabile della Casa Museo in Capriasca e pronipote dell’artista, conclude un ciclo di mostre che la direttrice della Pinacoteca Züst, Mariangela Agliati Ruggia, in collaborazione con Alessandra Brambilla, ha riservato all’opera di Rossi.

Il catalogo, edito da Pagine d’Arte, accanto a un lessico originale di Matteo Bianchi, propone interventi critici di Cristina Brazzola, sulla presenza di Luigi Rossi nelle collezioni della Città di Lugano, di Elisabetta Chiodini (Il giovane Luigi Rossi: sulla via del vero tra genere e paesaggio), Franz Müller (L’opera di Luigi Rossi nel contesto dell’arte svizzera) e Sergio Rebora (“Guardare con gli occhi della mente”. Luigi Rossi e il simbolismo) e la riproduzione di un’ottantina di opere per concludersi con una ricca sezione documentaria. Gli apparati, aggiornati per l’occasione, sono a cura di Miriam Notari della Casa Museo Luigi Rossi di Tesserete.

La mostra e il libro dedicati al centenario della morte di Luigi Rossi godono del prezioso sostegno della Cornèr Banca di Lugano, che possiede un importante nucleo di opere dell’artista ed è stata all’origine del catalogo ragionato pubblicato nel 2000, e della Fondazione Lucchini di Lugano.

Accanto al corpo centrale dei dipinti, l’attenzione è rivolta all’attività legata all’illustrazione del libro svolta con successo da Luigi Rossi a Parigi. Questo aspetto permette di leggere l’opera dell’artista attraverso l’uso delle diverse tecniche del disegno, dell’acquerello e della fotografia. In sommario, anche lo studio dell’impegno sociale e didattico svolto dall’educatore democratico che è stato Luigi Rossi ai primi del Novecento: presso l’Umanitaria a Milano e le Scuole di disegno nel Cantone Ticino.


INFORMAZIONI
 
Testi in catalogo di
Mariangela Agliati Ruggia (presentazione)
Matteo Bianchi
Elisabetta Chiodini
Franz Müller
Sergio Rebora
 
 
Allestimento
 
Progetto
Federico Rella
Direzione lavori e coordinamento
Paolo Bianchi
Alessandra Brambilla
Realizzazione
Dipartimento delle finanze e dell’economia,
Sezione della logistica
con
Piercarlo Bortolotti
Falegnameria Enzio Cereghetti Sagl
 
Orari, prezzi e servizi:
15 ottobre 2023 – 25 febbraio 2024
Da martedì a venerdì: 9-12 / 14-17
Sabato, domenica e festivi: 10-12 / 14-18
Chiuso: il lunedì; 24, 25 e 31/12
Aperto: 1/11; 8, 26/12; 1, 6/01
 
intero: CHF/€ 10.-
ridotto (pensionati, studenti, gruppi): CHF/€ 8.-
Visite guidate su prenotazione anche fuori orario; bookshop; parcheggi nelle vicinanze.
Si accettano carte di credito.
 
 
Ufficio stampa
per la Svizzera:
Pinacoteca Züst
Rancate (Mendrisio), Cantone Ticino, Svizzera
Tel. +41 (0)91 816.47.91
decs-pinacoteca.zuest@ti.ch
www.ti.ch/zuest
 
per l’Italia:
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
Padova, Italia
Tel. +39 049.663.499 (Simone Raddi)
simone@studioesseci.net
www.studioesseci.net

COME RAGGIUNGERE LA PINACOTECA ZÜST
Rancate (Mendrisio) si trova a pochi chilometri dai valichi di Chiasso, Bizzarone (Como) e del Gaggiolo (Varese), facilmente raggiungibile con l’ausilio della segnaletica. La Pinacoteca si trova di fronte alla chiesa parrocchiale. Rancate è raggiungibile anche in treno, linea Milano-Como-Lugano, stazione di Mendrisio, e poi a piedi, in 10 minuti, o con l’autobus (linea 524, Mendrisio-Serpiano).