Milano, Teatro Filodrammatici: IMPRONTE 2023

Andrea Mirò

MILANO | TEATRO FILODRAMMATICI

DAL 18 AL 24 SETTEMBRE 2023

IMPRONTE 2023
Una settimana di arte, musica e teatro.

Ruggeri, Ballantini, Van De Sfroos, Mirò e tanti altri artisti sul palco.

Prevendite a partire da venerdì 30 giugno 2023, alla biglietteria del Teatro Filodrammatici e su www.teatrofilodrammatici.eu

Direzione artistica: Enrico Ruggeri

Dal 18 al 24 settembre 2023, il Teatro Filodrammatici di Milano ospita la quarta edizione di IMPRONTE, manifestazione di arte, musica e teatro, per la direzione artistica di Enrico Ruggeri, organizzata da Accapierre, società di consulenza strategica che promuove un’attività di mecenatismo culturale e artistico.

Tra gli appuntamenti più attesi, lo straordinario format con Enrico Ruggeri (martedì 19 settembre, ore 19.45), dal titolo Ho accettato anche i rischi di parlarne giù al bar.

Ruggeri si racconta a Giovanni Favero, amico e giornalista, attraverso aneddoti, opinioni e un insolito repertorio acustico, accompagnato da Francesco Luppi (pianoforte) e Davide Brambilla (tromba e fisarmonica).

Ballantini & Petrolini – ®Pino Le Pera

Giovedì 21 settembre, alle ore 19.45, Dario Ballantini, il trasformista di Striscia La Notizia, fa rivivere nove personaggi creati dal grande comico romano Ettore Petrolini truccandosi a vista, in una sorta di camerino aperto, tra un personaggio e l’altro.

Un uomo chiamato Bob Dylan è lo spettacolo in programma sabato 23 settembre, alle ore 19.45, nel quale Ezio Guaitamacchi racconterà la vita e la carriera del leggendario songwriter americano, coadiuvato da Davide Van De Sfroos, calato nei panni di Bob Neuwirth, e da Andrea Mirò,che interpreta la figura di Joan Baez, insieme a Brunella Boschetti.

Per tutta la durata della manifestazione, dal 18 al 24 settembre, il foyer del Teatro Filodrammatici accoglierà la mostra, dal titolo Labronis, che presenta le opere di due artisti livornesi, Dario Ballantini —pittore, attore e volto televisivo tra i più noti e apprezzati — Stefano Pilato —che nel suo laboratorio artistico “Pesce fresco” trasforma i rifiuti marini in opere d’arte —e dei tre protagonisti dello scherzo di Modigliani, Pier Francesco Ferrucci, Michele Ghelarducci e Pietro Luridiana, che si presero gioco della critica d’arte ufficiale facendo ritrovare nei fossi di Livorno delle false teste di Modigliani, accreditando una vecchia leggenda.

Il vernissage del 18 settembre (ingresso gratuito su prenotazione, alle ore 18:30) accoglierà un talk show con il direttore artistico (Enrico Ruggeri), l’Art Ambassador di Impronte 2023 (Alessandro Bruni), e tutti gli artisti.

Impronte si chiude domenica 24 settembre con una giornata dedicata alla visita delle opere in esposizione e a incontri informali con gli artisti.

Le prevendite si apriranno venerdì 30 giugno 2023, alla biglietteria del Teatro Filodrammatici e su


IMPRONTE 2023
Milano, Teatro Filodrammatici – Piazza Paolo Ferrari, 6 (angolo via Filodrammatici)
Dal 18 al 24 settembre 2023
 
Prevendite aperte dal 30 giugno 2023 alla biglietteria del Teatro Filodrammatici e su www.teatrofilodrammatici.eu
 
Informazioni:
biglietteria@teatrofilodrammatici.eu
 
Sito internet:
www.teatrofilodrammatici.eu
 
Biglietteria:
Marta Pinto
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Milano: L’Aeropittura futurista in mostra a ottobre da Bottegantica

Fortunato Depero, Ritratto Psicologico dell’aviatore Azari, 1922, olio su tela, 137×93 cm

AEROPITTURA FUTURISTA
L’avanguardia italiana tra Biennali e Quadriennali

Milano, Galleria Bottegantica
13 ottobre – 2 dicembre 2023

Dopo le importanti mostre monografiche dedicate a singole personalità del Futurismo italiano, tra cui Giacomo Balla. Ricostruzione futurista dell’universo (2018) e Il giovane Boccioni (2021), la galleria Bottegantica torna a proporre un’indagine sul Futurismo, in particolare sull’Aeropittura, un’avanguardia italiana che si sviluppa tra le due guerre, dagli anni Venti ai primi anni Quaranta del Novecento.

Curata da Fabio Benzi, tra i massimi esperti del Futurismo, la rassegna si concentra sulla partecipazione dei futuristi alle esposizioni ufficiali del periodo: le Biennali Internazionali d’Arte della città di Venezia (1926-1942) le Quadriennali d’Arte Nazionale di Roma (1931-1943). Si tratta di due appuntamenti di rilievo nel panorama espositivo nazionale, due occasioni di grande visibilità per gli artisti stessi. Tramite queste mostre, Filippo Tommaso Marinetti, alla guida del movimento, cercò di assicurare un riconoscimento ufficiale al Futurismo italiano e una sua definitiva consacrazione. Attraverso un’accurata selezione di una trentina di opere, pittoriche e scultoree – nella quasi totalità esposte nelle rassegne veneziane e romane – la mostra intende restituire la storicità del fenomeno futurista e la ricca varietà ed originalità delle ricerche artistiche al suo interno.

Nel 1926, Marinetti riesce ad ottenere l’ingresso dei futuristi alla Biennale di Venezia di quell’anno. Predomina in questa edizione l’arte meccanica futurista che s’ispira al linguaggio della meccanica per creare un’arte basata sulla solidità costruttiva dei volumi e delle linee. Questa tendenza è ben rappresentata in mostra dal bassorilievo Derivazione plastica da Bottiglie, Bicchiere, Ambiente (1926) di Ivo Pannaggi, firmatario con Enrico Prampolini e Vinicio Paladini de L’arte meccanica. Manifesto Futurista (1922). Dalle successive Biennali si coglie, invece, il progressivo emergere di una linea di ricerca attorno all’Aeropittura, i cui principi vengono espressi nella prima bozza del Manifesto dell’Aeropittura Futurista pubblicato nel 1929Già alla Biennale del 1926 alcune opere anticipavano il crescente interesse per il volo, tra cui il dipinto Prospettive di volo di Fedele Azari, pittore e aviatore, di cui Fortunato Depero nel 1922 realizza un iconico ritratto, presente in mostra.

Il succedersi delle partecipazioni futuriste alle Biennali e alle Quadriennali permette di cogliere l’evoluzione delle ricerche aeropittoriche. Attorno alla figura chiave di Prampolini, si sviluppa una corrente pittorica più lirica, che crea originali proiezioni cosmiche alla ricerca di una “nuova spiritualità extra-terrestre”, rappresentata in mostra da opere dello stesso Prampolini, di FilliaBenedetta e Augusto Favalli con Passaggio sulla base del 1935. Accanto alla componente cosmica, vi è l’altra declinazione dell’aeropittura, più attenta alla resa verosimile della realtà e alla celebrazione delle conquiste tecniche nel campo aviatorio. Ne è un esempio la scultura di ThayahtS.55 Architettonico (1935-1936), che celebra le forme geometriche e puntuali dell’idrovolante sul quale Italo Balbo compì la sua trasvolata atlantica tra il dicembre 1930 e il gennaio 1931. In maniera simile, le dinamiche vedute dall’alto di Alfredo Gauro Ambrosi, come Virata sull’Arena di Verona (1932), o di Tato, come Paesaggio aereo (1932), o ancora le acrobazie aeree di Tullio Crali in Aerocaccia I (Duello di caccia) (1936) permettono di apprezzare inedite prospettive basate sulla pioneristica esperienza del volo degli stessi artisti.

Chiudono cronologicamente il percorso alcuni dipinti a soggetto bellico relativi alle conquiste coloniali in Africa, ad opera di Cesare Andreoni e Renato di Bosso, esposti alle cosiddette “Biennali di guerra” (1940-1942) durante gli anni in cui i legami sempre più stringenti con il Regime fascista producono opere di carattere più propagandistico e di esaltazione bellicistica. Ragioni e necessità politiche giocano, infine, un ruolo importante anche nella partecipazione alle ultime edizioni delle Quadriennali di quegli anni di alcuni artisti astratti di area lombarda in qualità di “astrattisti futuristi”, tra i quali spicca Mario Radice.

A sugellare il meticoloso lavoro di ricerca accompagna la mostra un catalogo, edito da Bottegantica e Grafiche Antiga edizioni, a cura di Fabio Benzi con contributi scientifici del curatore, di Alberto Cibin e Mariateresa Chirico.


AEROPITTURA FUTURISTA
L’avanguardia italiana tra Biennali e Quadriennali
 
Milano, Galleria Bottegantica
Via Manzoni 45
 
Orari: dal martedì al sabato, 10-13; 15-19
Ingresso libero
 
Info: (+39) 02 62695489 – (+39) 02 35953308
milano@bottegantica.com – info@bottegantica.com
www.bottegantica.com
 
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In Sicilia per il ciclo Gattopardiano e nel 18° Premio Letterario “Tomasi di Lampedusa” attese circa 50mila persone

Palazzo Filangeri Cutò, il Premio l’estate scorsa

Attese circa 15mila presenze per il 18° Premio Letterario Internazionale
“Tomasi di Lampedusa”
e circa 50mila turisti per il ciclo del Festival Gattopardiano  

Due eventi che si affiancano dal 3 agosto lungo i meravigliosi territori siciliani
della Costa del Mito
con 150 chilometri di costa sabbiosa e riserve naturali,
dove si affacciano antichi borghi, in una cornice di sapori e profumi di Sicilia. 

Il prestigioso Premio andrà a Francesco Piccolo 
nella Donnafugata del Gattopardo a Santa Margherita di Belice (AG)

Lungo la Costa del Mito

Sono attese circa 50mila presenze per il ciclo del Festival Gattopardiano e il Premio Letterario Internazionale “Tomasi di Lampedusa” in Sicilia dal 3 al 6 agosto nei pressi di AG.

Il 5 agosto sarà il momento clou con la cerimonia del Premio che verrà assegnato a Francesco Piccolo. Ornella Muti sarà la madrina, Marco Bocci leggerà alcuni passi de “Il Gattopardo”, attesi anche Federico Zampaglione e Fausto Leali. Serata presentata dal giornalista Salvo Sottile e da Adriana Volpe.

Santa Margherita di Belice (AG), piccolo borgo siciliano risorto dal devastante terremoto del 1968, nel magnifico scenario dello storico Palazzo Filangeri-Cutò, ovvero in quel che è la Donnafugata del romanzo “Il Gattopardo”. Attesa almeno 15 mila presenze (il 5 agosto alle ore 21) per la consegna del 18° Premio Letterario Internazionale “Giuseppe Tomasi di Lampedusa”, mentre per il ciclo del Festival Gattopardiano arriveranno circa 50mila turisti nei meravigliosi territori della Costa del Mito, 150 chilometri di costa sabbiosa e riserve naturali, su cui si affacciano antichi borghi.

Il Premio viene istituito nel 2003 per valorizzare e interpretare il legame profondo dell’autore del “Gattopardo” Giuseppe Tomasi, con i luoghi e il paesaggio, fonte di ispirazione di uno dei romanzi più tradotti del ‘900, e che, a sua volta, ispirò il film capolavoro di Luchino Visconti, passato alla memoria per le scene indimenticabili del sontuoso ballo. Il legame fra Santa Margherita di Belice e l’autore del “Gattopardo” è innegabile. Santa Margherita è stata per Tomasi di Lampedusa il luogo di residenza estiva durante la sua infanzia e ad essa ha attinto per gran parte della sua opera.

La cerimonia del Premio, infatti, è programmata all’interno del Festival Gattopardiano che prenderà il via il 3 agosto tra letture e incontri con gli autori, la musica con noti artisti e l’Orchestra Sinfonica Siciliana, l’alta cucina, il vino delle migliori cantine e l’ottima pasticceria della Sicilia sud-occidentale: saranno presentati il timballo del Principe e il Trionfo di Gola, obbedendo alle citazioni del “Gattopardo”, occasione imperdibile per conoscere le tradizioni e le produzioni dei grani antichi locali, nonché la genuinità delle produzioni agricole autoctone.

La Giuria del Premio da anni è composta da grandi personalità della cultura italiana ed internazionale. Dopo la recente scomparsa diGioacchino Lanza Tomasi, figlio adottivo dello scrittore e ultimo Gattopardo, la presidenza è passata a Salvatore Silvano Nigro, tra i massimi studiosi di letteratura italiana contemporanea. La Giuria premierà quest’anno il romanzo dello scrittore e sceneggiatoreFrancesco Piccolo, “La bella confusione. L’anno di Fellini e Visconti”, pubblicato da Einaudi. 

Il riconoscimento è assegnato ogni anno ad un’opera di narrativa di un autore vivente, italiano o straniero, che contenga temi legati alla cultura e all’identità euro-mediterranea.  Francesco Piccolo è noto al grande pubblico, oltreché come scrittore, come sceneggiatore di film di successo per il Cinema e per la televisione. Tanti gli scrittori famosi che sono stati insigniti da questo premio: Abraham B. Yehoshua, Tahar Ben Jellon, Claudio Magris, Anita Desai, Edoardo Sanguineti, Kazuo Ishiguro, Amos Oz, Javier Marías, Fleur Jaeggy, Orhan Pamuk, Guzel’ Jachina e altri nomi prestigiosi.

Il 5 agosto la cerimonia di consegna del Premio Tomasi di Lampedusa sarà presentata dal giornalista Salvo Sottile e da Adriana Volpe, Premio attribuito dalla Giuria al libro  “La bella confusione” di Francesco Piccolo. Tra gli ospiti, Marco Bocci, che leggerà alcuni passi del “Gattopardo” e Ornella Muti, sarà la madrina del Premio. Preziosi anche gli interventi artistici: l’Orchestra Sinfonica Siciliana riproporrà i brani della colonna sonora del “Gattopardo” di Luchino Visconti, di Nino Rota, Attesi Federico Zampaglione, cantautore e noto frontman dei Tiromancino, sceneggiatore e regista, Fausto Leali e la scrittrice Silvana La Spina, autrice, tra l’altro, di un recentissimo “Angelica”, in cui racconta Il Gattopardo, dal punto di vista della figlia di don Calogero Sedara, mettendone in luce vita, passioni e fallimenti. La manifestazione si avvale della direzione artistica di Antonella Ferrara, presidente del Taobuk di Taormina. 

Il Premio Tomasi e il Festival Gattopardiano sono organizzati dal Comune di Santa Margherita di Belice, guidato dal sindaco Gaspare Viola,  e dall’Istituzione Tomasi di Lampedusa, presieduta da Deborah Ciaccio, con il patrocinio della Regione Siciliana, Assessorato regionale del Turismo e in collaborazione, tra gli altri, con la DMO Distretto Turistico Valle dei Templi. Il Premio ha la direzione scientifica di Bernardo Campo, già presidente del Parco archeologico della Valle dei Templi e commissario straordinario della Fondazione Taormina Arte Sicilia.La manifestazione, per la parte letteraria, si avvale della direzione artistica di Antonella Ferrara, presidente del Taobuk di Taormina.

Siamo nell’intera area dei Sicani, nella terra di Planeta, Settesoli, Feudo Arancio di Cellaro, Barbera, Serra Ferdinandea, Feudi del Pisciotto, Tenuta Stoccatello, Masseria del Carboj, con una DOC di riferimento spinta dal Cavaliere Planeta, tra le più interessanti del panorama enologico.  Ma è anche la zona di Menfi, bandiera Blu per il mare pulito e Bandiera Verde per le spiagge a misura di bambino. Qui più info sul sito della FONDAZIONE: www.fondazioneinycon.it


Francesco Piccolo

PROGRAMMA

Sarà un programma ricco di appuntamenti, di ospiti d’eccezione, di bella musica, di cucina d’alta qualità, di letture e riflessioni. Si aprirà il 3 agosto il Festival Gattopardiano di Santa Margherita di Belice per concludersi il 6 agosto con un tema generale, quest’anno, dedicato ai libri, alle letture e agli incontri con gli autori: “Scrittori del nostro tempo”. Il luogo è piazza Matteotti, davanti allo storico Palazzo Filangeri Cutò.

Il 4 agosto, dalle 21, è in programma la sezione didattica del Premio Tomasi: L’Officina del Racconto. Giunta alla sua VI edizione, questa sezione premierà i migliori testi narrativi degli alunni delle scuole secondarie dei Comuni delle Terre Sicane, dopo un percorso formativo e creativo volto a un approfondimento dell’identità culturale legata alle tradizioni locali soprattutto nelle aree interne. È stato un percorso volto a promuovere la partecipazione delle nuove generazioni attraverso la rappresentazione di forme di attrazione linguistica da contrapporre all’uso di un codice linguistico omologato ed influenzato dai modelli televisivi e virtuali. 

Il 5 agosto, alle 21, il momento clou del Festival: la consegna a Francesco Piccolo del Premio Letterario Internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nella consueta spettacolare cornice. 

Il 6 agosto, invece, nel cortile del Palazzo, è in programma la serata enogastronomica, dedicata alla tradizione della cucina siciliana nel romanzo “Il Gattopardo”. Dalle ore 20 si aprirà il “Village di laboratori del gusto” nel quale si esibiranno, con le rispettive performance enogastronomiche, alcuni sommelier, chef e pasticceri di fama nazionale. Previsti momenti di promozione e riscoperta dei dolci tipici della tradizione siciliana, tra cui il “Trionfo della Gola” descritto nel “Gattopardo”.


Melina Cavallaro
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San Lorenzo: al Castello di Salemi ritorna Calici di stelle

Panoramica su Salemi

Giovedì 10 agosto al Castello arabo-normanno di Salemi

COLOMBA BIANCA ORGANIZZA LA TERZA EDIZIONE DI CALICI DI STELLE
DEGUSTAZIONI, ALTA CUCINA, MUSICA LIVE E LO SHOW DEL CIRC’OPIFICIO DI PALERMO

Aperitivo in giardino, cena dentro le mura della storica location e corner Lavixology

Vivere un’esperienza indimenticabile, condividendo la passione per il vino in un contesto suggestivo come quello di Salemi, località che ha conquistato il podio del “Borgo dei Borghi 2023” nella sfida tra i centri più belli d’Italia (promossa dalla trasmissione di Rai3 “Kilimangiaro”). Un’occasione esclusiva per fondere il fascino di una location storica con le eccellenze enogastronomiche dell’Isola. Tra musica, cultura e spettacoli circensi. 

San Lorenzo ritorna Calici di Stelle, l’evento organizzato da Colomba Bianca – Biocantine di Sicilia in collaborazione con il Comune di Salemi e veicolato dal Movimento Turismo del Vino, l’associazione che quest’anno festeggia trent’anni dalla sua fondazione. 

Il 10 agosto presso il Castello arabo-normanno di Salemi si terrà una serata rivolta a giornalisti, influencer e a tutti coloro che vorranno parteciparvi, che ha l’obiettivo di diffondere la cultura enologica italiana con un evento che si distingue per la sua atmosfera conviviale. A partire dalle ore 19.00 si alterneranno vari momenti. Dopo l’aperitivo servito in giardino, la cena, accompagnata dai vini in degustazione di Colomba Bianca, si svolgerà dentro le mura dell’antica location, e sarà impreziosita dai piatti gourmet d’alta cucina, preparati dagli chef del noto ristorante di Marsala Juparanà, vero e proprio punto di riferimento della ristorazione siciliana.

Sarà inoltre allestito un corner di Lavixology cocktail, nuovo progetto di Colomba Bianca e trend dell’estate 2023 che si caratterizza per il mixology applicato ai vini spumante prodotti proprio dall’azienda mazarese. 

Durante la serata il pubblico verrà allietato dagli affascinanti spettacoli del Circ’Opificio – scuola di circo e arti performative, composto da maestri esperti, artisti nazionali e internazionali nel mondo della danza, delle arti circensi e del teatro contemporaneo. Si potrà inoltre danzare tra le note del live music di Yasmin Brothers fino a tarda notte. 

«Nelle edizioni precedenti abbiamo avuto un boom di partecipazioni – ha dichiarato Dino Taschetta, presidente di Colomba Bianca – Calici di Stelle è l’occasione per coinvolgere appassionati di vino, turisti e gente del luogo in una serata speciale. È ormai un appuntamento cult dell’estate siciliana e siamo felici di poter organizzare un evento così importante per la nostra azienda, in un contesto elegante e di prestigio come quello del Castello di Salemi».

«Per il terzo anno consecutivo abbiamo scelto Salemi e il suo Castello arabo-normanno per il nostro evento Calici di Stelle – ha affermato Marisa Leo, responsabile marketing dell’azienda mazarese – il nostro management è molto legato a questa città, infatti i soci fondatori di Colomba Bianca e anche il nostro presidente Dino Taschetta hanno origini salemitane. Riproporremo il format rivolto in particolare ai winelover, che ha già avuto grande successo negli anni passati, ma con un programma arricchito nell’offerta e nella qualità. La degustazione dei nostri vini accompagnerà gli ospiti in un percorso emozionale che, lo assicuriamo, sarà ricco di sorprese». 


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Roma: Ha debuttato al Teatro Porta Portese in prima nazionale “What’s love”

Un momento dello spettacolo – Foto di Domenico Maddaloni

Buona la prima. Tina è tornata

Ha debuttato al Teatro Porta Portese di Roma in prima nazionale “What’s love”.

Il dichiarato omaggio del regista Alessandro Fea ad una regina del palco come Tina Turner

di Diana Daneluz

Si è spenta l’8 maggio scorso questa regina del rock’n roll, al secolo Ann Mae Bullock (ma lotterà e vincerà la battaglia per conservare il nome d’arte Turner anche dopo la fine del suo sodalizio artistico e matrimoniale con Ike Turner), che certo non si è sempre sentita tale nella sua lunga vita, a tratti, anche lunghi, difficilissima e dolorosa, segnata perfino dalla morte da suicida di uno dei figli, Craig. Un dolore da cui saprà riscattarsi da sola, seppure ispirata da extra-ordinari e fortunati incontri come quello con David Bowie e Mick Jagger, dal primo album senza Ike Turner alla collezione di ben otto Grammy. Ma soprattutto grazie ad una personale evoluzione, che lei stessa chiamerà “rivoluzione”, interiore prima di tutto, e spirituale, da cui nascerà una nuova Tina, che però mai rinnegherà niente della precedente.

Ottantatre anni di cui le tre artiste sul palco ci danno conto, dando voce alternandosi ora a lei, ora ai suoi figli, ora ai sue due mariti, il secondo a regalarle una seconda vita, e pezzi, letteralmente, di sé. I readings a cura di Elisabetta Tulli (che sostituiva Giancarlo Testa) e Rita Cardoni attraversano la vita intera di Tina Turner dalla bambina nei campi di cotone di Nutbush, in Tennesse, agli ultimi giorni di lei, divenuta cittadina svizzera, nella casa amata e costruita negli anni intorno e su di sé.

Foto di Domenico Maddaloni

Un racconto parlato, ma, naturalmente, anche cantato. Sono tra le più belle canzoni di Tina Turner quella che la voce sorprendente e multiforme di Annalisa Eva Paolucci interpreta, seduta su uno sgabello eppure affatto immobile, con indosso i lustrini che Tina amava. È piccolo il Teatro Porta Portese che accoglieva questa prima. E così raccolti gli spettatori sono stati letteralmente investiti dalla potenza della sua interpretazione, accompagnata dagli arrangiamenti composti ed eseguiti (chitarra, synth, loops) sul palco dallo stesso Alessandro Fea, compiuto musicista, oltre che autore, regista teatrale, e impegnato, anche, in laboratori sulla disabilità e inclusività. Un’empatia che traspare nei testi e nel crescendo di emozioni che parole e musica suscitano.

River Deep Mountain High, Nutbush City Limits, Simply the best, una trascinante Proud Mary (che comincia piano, ci avvisa la cantante, ma poi si irrobustisce…)  e naturalmente What’s love, a dare il la al regista per il titolo e il contenuto del suo spettacolo teatrale-musicale. Una domanda di cui conosciamo, forse, la risposta da sempre. Ma che da sempre cerchiamo ci sia svelata, che qualcosa ci ricordi che proprio l’amore, e in primo luogo l’amore per sé stessi così come siamo (Tina Turner si è sentita a lungo “brutta” prima di riconoscersi) consente di vivere pienamente e regala riscatti e nuove chances.

Locandina

Con questo spettacolo, prodotto dall’associazione musicale SOFIS Arte e Musica, Alessandro Fea riabbraccia il suo “teatro musicale biografico”, fatto di omaggi che riserva, molto spesso, a grandi personaggi femminili. Qui si cimenta, con Tina Turner, a sceneggiare un’esistenza unica, fatta di alti e bassi, ma che ha raggiunto con l’espressione artistica e umana di sé un’universalità che le è valso, e c’è da scommettersi le varrà ancora a lungo, l’Amore del suo pubblico, e di diverse generazioni, quell’Amore che ha tanto cantato.


Lo spettacolo torna in autunno. Mettetelo in agenda! Teatro Porta Portese Via Portuense, 102 – Roma: T. 06.5812395

Turismo, Europa: nasce WEMED_NATOUR per sviluppare l’economia blu con tour sostenibili

VIAGGI E CRISI CLIMATICA, CON L’EUROPA TURISMO, EDUCAZIONE E SOSTENIBILITA’

NASCE WEMED_NATOUR PER SVILUPPARE L’ECONOMIA BLU CON TOUR SOSTENIBILI
PER IL TURISMO SCOLASTICO

LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DEL BACINO DEL MEDITERRANEO OCCIDENTALE
A SCUOLA DI COMPETENZE GREEN CON IL PROGRAMMA CAPACITY BUILDING

Si scrive WeMED_NaTOUR, si legge turismo marittimo e costiero per le future generazioni. 
Si tratta di uno dei “flagship projects” co-finanziato dalla UE, programma EMFAF, Coordinato da X23 Srl, ente di ricerca privato e business support organisation con sede in Italia, e implementato da un gruppo di partner quali, ENIT (Italia), International Social Tourism Organisation – ISTO (Belgio); l’Associazione Cluster Nautico delle Isole Baleari – BMC (Spagna), Travel Without Plastic – TWP (Spagna); l’Ente del Turismo del Portogallo – TDP (Portogallo) e l’Ente del Turismo della Mauritania – ONTM (Mauritania), per aumentare le competenze delle piccole e medie imprese turistiche del bacino occidentale del Mediterraneo in materia di sostenibilità ma non solo. Il progetto, infatti, ha il proposito di disegnare , soluzioni di viaggio innovative, transnazionali, responsabili ed altamente esperienziali per il settore del turismo scolastico in linea con strategia dell’economia blu.
 
Il progetto intende dunque rivolgersi al segmento di mercato del turismo scolastico, che ha fatto segnare numeri in costante crescita. Il turismo scolastico, per altro, è un ottimo veicolo per vivacizzare i momenti di bassa stagionalità. I beneficiari di questi pacchetti turistici saranno dunque le scuole e gli studenti, specificamente Ie fasce d’età 6-10 anni; 11-13 anni e 14-16 anni.
Tra gli obiettivi del programma anche la promozione dell’innovazione e la digitalizzazione turistica per favorire la crescita economica e occupazionale nel Mediterraneo nonché migliorare l’ambiente imprenditoriale per le PMI del turismo, mobilitare gli investimenti, valorizzare l’aspetto socio-economico, diversificare l’offerta turistica.
Il programma di sviluppo delle competenze non si limita alle piccole e medie imprese. I pacchetti di viaggi, infatti, sono disegnati in modo da essere direttamente integrati alla didattica: è stato sviluppato un piano educativo che gli insegnanti potranno erogare prima, durante e dopo il viaggio, per arricchire ulteriormente l’esperienza. L’obiettivo principale è quello di aumentare la consapevolezza sui concetti chiave quali la eco-sostenibilità turistica, la responsabilità di ciascun viaggiatore rispetto alla destinazione che visita, la green economy,  il contrasto alla crisi climatica, la conservazione dell’identità culturale.
 
Il programma di training è previsto in apertura a partire da Ottobre 2023 e la partecipazione è gratuita. È semplicemente richiesta la registrazione attraverso la pagina dedicata del sito web del progetto: www.euwemed-natour.eu/CapacityBuildingSignup
Tra dicembre e gennaio, inoltre, prenderanno avvio i workshop locali (Italia, Mauritania, Portogallo, Spagna) con l’obiettivo di coinvolgere tutti gli stakeholder locali e le comunità locali nella località turistica presso la quale si svolgerà il viaggio pilota.
Per tutte le informazioni di dettaglio è possibile consultare il sito web ufficiale del progetto: www.euwemed-natour.eu


Reference contacts:
ENIT – Communication Manager
 
Francesca Cicatelli: francesca.cicatelli@enit.it
Elena di Raco: elena.diraco@enit.it
Sara Landrini: sara.landrini@enit.it
 
X23 Srl – Coordinator
Amal Muntaser: amal.muntaser@x-23.org
Eleonora Ambrosi: eleonora.ambrosi@x-23.org

ENIT – AGENZIA NAZIONALE TURISMO ITALIANO
enit.it

Francesca Cicatelli – resp ufficio stampa Enit –
francesca.cicatelli@enit.it

Direzione Esecutiva
Comunicazione e Ufficio Stampa
VIA MARGHERA 2 – ROMA

Cortona: La dicotomia tra “more or less” al centro della 13° edizione di CORTONA ON THE MOVE

CORTONA ON THE MOVE

Cortona On The Move è organizzato dall’associazione culturale ONTHEMOVE e si svolge con il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Cortona. È realizzato con il sostegno di Intesa Sanpaolo e Gallerie d’Italia, main partner, Chengdu Biennale 2023, international partner, con il contributo di Fondazione CR Firenze e di Autolinee Toscane, partner, e di Medici Senza Frontiere, charity partner. 

Come ogni anno, Cortona On The Move sceglie un tema, filo conduttore che riunisce tutti i lavori degli artisti chiamati a interpretarlo. Quest’anno il tema scelto è More or Less, un’indagine sulla contrapposizione tra abbondanza e scarsità, superfluo ed essenziale, élite e masse, accumulo e dispersione. 

More or Less è il tema scelto per la 13° edizione di Cortona On The Move, il festival internazionale di fotografia in programma dal 13 luglio al 1° ottobre 2023 a Cortona, nel cuore della Toscana. Il “clou” della manifestazione sarà, come ogni anno, nelle giornate inaugurali del festival (13-16 luglio), quando si danno appuntamento a Cortona i più grandi esperti nazionali e internazionali del mondo della fotografia, impegnati in eventi, presentazioni, talk e workshop, per promuovere la riflessione sull’attualità e sul passato, attraverso uno degli strumenti che meglio sanno indagare la realtà. 

«More or Less è il tema che ho scelto per questa edizione. Queste categorie definiscono il mondo in cui viviamo, le nostre aspirazioni, le nostre paure, le nostre appartenenze. La contrapposizione tra l’abbondanza e la scarsità, il superfluo e l’essenziale, le élite e le masse, l’accumulo e la dispersione. More or Less sono anche temi molto cari alla fotografia, attorno ai quali si sono sviluppati interi generi. A Cortona On The Move 2023 esploreremo More, guardando al passato e al presente, e ci soffermeremo Less sugli stereotipi, offrendo un programma ricco di spunti per comprendere il nostro mondo, e al contempo, povero di semplificazioni.», commenta Paolo Woods, Direttore artistico di Cortona On The Move. 

«Il nostro obiettivo è continuare quell’indagine della contemporaneità e del mezzo fotografico che ha caratterizzato il percorso intrapreso dal festival fin dall’inizio, arricchendola con nuovi valori e strumenti. Non solo opere inedite che aprono prospettive extra e meta-fotografiche, ma anche progetti che vadano oltre il principale medium di riferimento», dichiara Veronica Nicolardi, Direttrice di Cortona On The Move. 

A interpretare la dicotomia tra “più e meno” sono stati invitati più di 30 artisti per 26 mostre allestite tra il centro storico della città, la Fortezza medicea del Girifalco e la “Stazione C” nei pressi della Stazione di Camucia-Cortona. Tra questi alcuni grandi nomi della fotografia internazionale come Larry Fink, di cui sarà esposta la raccolta di opere dal titolo Class Issues. Nel corso della sua carriera pluridecennale, Larry Fink ha prodotto lavori che hanno raccontato in maniera inaspettata la società e la sua divisione in classi, entrando a far parte della storia della fotografia. In mostra sono presentate alcune immagini inedite e una selezione delle sue fotografie più note. E ancora Chauncey Hare con la raccolta Working Class Heroes, esposte per la prima volta in Italia. Due le mostre realizzate in collaborazione con Intesa Sanpaolo: Standing Still di Massimo Vitali, di cui saranno esposti lavori iconici dagli anni ‘90 a oggi, e Il caso “Africo”, dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, che raccoglie il reportage di Valentino (Tino) Petrelli realizzato nel paese dell’Aspromonte nel 1948 e che sarà esposto a Cortona per la prima volta nella sua integrità. 

Occhi puntati anche sulle mostre collettive, come Get Rich or Die Tryin’, curata da Lars Lindemann e Paolo Woods in partnership con Autolinee Toscane. Dal Bronx alle passerelle delle più grandi case di moda, a 50 anni dalla sua nascita il rap ne ha fatta di strada. La mostra racconta la storia di una cultura creata dai più svantaggiati che, attraverso l’hip hop, hanno trovato una strada verso l’espressione, la propria identità, la creazione e, infine, la ricchezza e l’accettazione. E ancora la collettiva Focus on China, a cura di Lü Peng, Direttore artistico Biennale Chengdu, e Paolo Woods. La mostra, che vedrà la partecipazione dei tre artisti cinesi Hong Lei, Dong Wensheng e Han Lei, nasce dalla collaborazione, avviata quest’anno con Chengdu Biennale, biennale d’arte contemporanea che si svolge a Chengdu, in Cina. Infine, tra le collettive, l’inedita Ambiziosamente tua – Amore e classi sociali nel fotoromanzo a cura di Frédérique Deschamps e Paolo Woods in partnership con Fondazione Mondadori, che mette in mostra i tesori fotografici, alcuni dei quali inediti, della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori a Milano. La Fondazione conserva i negativi e le prime prove fotografiche di diverse centinaia di fotoromanzi pubblicati da Mondadori nella rivista Bolero tra il 1947 e la fine degli anni ‘70

Tra le mostre in programma, la raccolta Scalandrê di Marco Zanella, vincitore della XVIII edizione del premio Amilcare G. Ponchielli, e il progetto The Anthropocene Illusion di Zed Nelson, vincitore del Cortona On The Move Award 2022.

Per quanto riguarda le nuove collaborazioni che da quest’anno il festival può annoverare, e che vanno ad aggiungersi a quelle ormai consolidate, oltre a quella già citata con Chengdu Biennale, anche l’avvio della collaborazione con la Fondation Carmignac che quest’anno porta a Cortona The Wells Run Dry di Fabiola Ferrero, dodicesima vincitrice del Carmignac Photojournalism Award.

Infine, dopo il successo della passata edizione, per il secondo anno consecutivo tutte le mostre di Cortona On The Move 2023 saranno ad accesso gratuito per i cittadini residenti a Cortona.


TUTTE LE MOSTRE DI CORTONA ON THE MOVE 2023

  • Get Rich or Die Tryin’ – a cura di Lars Lindemann & Paolo Woods. In partnership con Autolinee Toscane 
  • Larry Fink – Class Issues
  • Ambiziosamente tua – Amore e classi sociali nel fotoromanzo – a cura di Frédérique Deschamps & Paolo Woods. In partnership con Fondazione Mondadori
  • Massimo VitaliStanding Still – in partnership con Intesa Sanpaolo e Gallerie d’Italia
  • Il caso “Africo”  – Dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo. A cura di Paolo Woods. Supervisione scientifica di Barbara Costa. Ricerca iconografica di Serena Berno e Silvia Cerri
  • Chauncey HareWorking Class Heroes 
  • Fabiola FerreroThe Wells Run Dry. In collaborazione con Fondation Carmignac
  • Nick Hannes Garden of Earthly Delights
  • Reiner Riedler Memory Diamonds
  • Barbara Iweins – Katalog
  • Nikita Teryoshin Nothing Personal – The Back Office of War
  • Michaël Zumstein – Aka Zidane 
  • Irina Werning – Lessons on How to Survive Inflation From a Pro
  • James Mollison – Where Children Sleep
  • Sebastián Montalvo Gray – Detonate
  • Karen Knorr – Belgravia
  • Marco Tiberio & Maria Ghetti – Invisible Cities Calais
  • Gerald von Foris – One Day, Son, This Will All Be Yours
  • Hans Eijkelboom – 10-Euro Outfits
  • Zed Nelson The Anthropocene Illusion. Vincitore Cortona On The Move Award 2022
  • Marco Zanella Scalandrê. A cura di Benedetta Donato | GRIN – Gruppo Redattori Iconografici Nazionale. Progetto vincitore della XVIII edizione del premio Amilcare G. Ponchielli
  • Fausto Podavini Apnea. In partnership con Medici Senza Frontiere
  • Marco Garofalo Ultima Chance. In partnership con Autolinee Toscane
  • Focus on China a cura di Lü Peng e Paolo Woods. In collaborazione con Chengdu Biennale

Hong LeiA Trilogy of Evolution
Dong WenshengWilderness
Han LeiAssemblage

  • Marina Planas Warlike Approaches to Tourism: All Inclusive. In collaborazione con Institut d’Estudis Baleàrics
  • Cince Johnston Freddy & Ceydie. In collaborazione con Rencontres internationales de la photographie en Gaspésie

Press Office – Carolina Mailander Comunicazione per Cortona On The Move
Marcella Laterza marcella.laterza@cmailander.it
Chiara Ferraro chiara.ferraro@cmailander.it
Gaia Palma gaia.palma@cmailander.it

Teglio, Museo di Palazzo Besta: Il Cortile svelato. Presentazione del restauro della parete est

IL CORTILE SVELATO

Sabato 22 luglio 2023  
IL CORTILE SVELATO. Presentazione del restauro della parete est  

Museo di Palazzo Besta  
Via F. Besta, 8 – Teglio (SO)

Sabato 22 luglio 2023
ore 14.30 – Presentazione al pubblico e alla stampa  

Interverranno:  
Emanuela Daffra – Direttore regionale Musei Lombardia  
Giuseppina Di Gangi – Direttore di Palazzo Besta – Direzione regionale Musei Lombardia  
Valentina Balconi – Funzionaria restauratrice – Direzione regionale Musei Lombardia  
Sonia Bombardieri – Vice Sindaca ed Assessore alla Cultura ed eventi, Sviluppo turistico e progetti integrati, Attuazione del programma del Comune di Tirano – Capofila italiano Progetto Interreg ConValoRe.  

ore 15.30 – Visite guidate  

Per l’occasione il Museo di Palazzo Besta sarà visitabile fino alle ore 20.00. 
La partecipazione alla presentazione e alle visite guidate agli affreschi della corte è gratuita previo pagamento del biglietto d’ingresso del Museo. Prenotazione obbligatoria a Infopoint Teglio Turismo 0342782000.

Il restauro degli affreschi rientra nel progetto Interreg Italia Svizzera ConValoRe, operazione co-finanziata dall’Unione Europea, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, dallo Stato Italiano, dalla Confederazione elvetica e dai Cantoni nell’ambito del Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera, coordinato dal Comune di Tirano in qualità di Capofila italiano, affiancato in qualità di Capofila svizzero da Regione Bernina. Partner di progetto, insieme alla Direzione regionale Musei Lombardia, sono: il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi di Milano, la società Patrimonio mondiale UNESCO delle Ferrovie Retiche, il Comune di Sernio, il Consorzio Turistico Media Valtellina, Intrecci Società Cooperativa Sociale, Valposchiavo Turismo e l’Associazione San Romerio.  


Direzione regionale Musei Lombardia 
Ufficio comunicazione e grafica 
drm-lom.comunicazione@cultura.gov.it 
 
In collaborazione con
Ufficio Stampa
STUDIO ESSECI – Sergio Campagnolo 
Tel. 049 663499 
segreteria@studioesseci.net

Ministero della Cultura: Scoperta dell’America, torna in Italia l’incunabolo di Cristoforo Colombo

È tornato in Italia un incunabolo del 1493 con cui Cristoforo Colombo, al rientro dalle Americhe, annuncia ai Reali di Spagna la scoperta del Nuovo Mondo.
L’epistola “de Insulis Indiae supera Gangem nuper inventis”, stampata a Roma da Stephan Plannck dopo il 29 aprile 1493, era stata trafugata, in epoca antecedente al 1988, dalla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia.

Il documento è composto da 8 pagine scritte in latino ed è di elevatissima importanza storico-bibliografica e di considerevole valore commerciale. La lettera di Colombo era nelle mani di un facoltoso collezionista di Dallas, risultato, poi, essere detentore in buona fede. Quest’ultimo, informato della provenienza illecita del bene, sulla base di evidenze e riscontri raccolti dal Comando Carabinieri del TPC, non si è opposto alla confisca posta in essere dalla Procura di Philadelphia e alla definitiva restituzione allo Stato italiano.

Nel mercato statunitense erano confluiti alcuni rari incunaboli di Cristoforo Colombo, oggetto di monitoraggio da parte degli investigatori americani per la presunta presenza di falsi e di altri documenti evidentemente trafugati da biblioteche italiane ed europee.

Le verifiche sono state condotte dai Carabinieri dell’arte e dagli investigatori americani di H.S.I. (Homeland Security Investigation), con il fondamentale contributo del Prof. Paul Swope Needham, curatore della sezione libri antichi della Biblioteca Universitaria di Princeton (USA), esperto di riconosciuta competenza e collaboratore della polizia americana.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, è nata dalla prosecuzione delle attività che nel 2016 hanno consentito il recupero di un altro esemplare della lettera di Colombo trafugata dalla Biblioteca Riccardiana di Firenze e sostituita con un falso.

I Carabinieri, d’intesa con la magistratura, ne cureranno la riconsegna alla Biblioteca Marciana. 

Foto: Emanuele Antonio Minerva – © Ufficio Stampa e Comunicazione MiC

Alla cerimonia di restituzione dell’incunabolo che si è tenuta oggi a Roma, al Ministero della Cultura, sono intervenuti: il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano; il Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, Generale di Brigata Vincenzo Molinese; il Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Angelantonio Racanelli; Acting Director, Immigration and Customs Enforcement (ICE), Patrick J. Lechleitner; l’Incaricato d’affari a.i. dell’Ambasciata USA, Shawn Crowley.

Le opere d’arte esprimono tutte un valore, ciascuna con le proprie caratteristiche, ma questo incunabolo è legato ad un nome fondamentale della nostra geografia identitaria quello di Cristoforo Colombo. Questo bene, recuperato grazie al prezioso lavoro dei carabinieri del Comando Tutela del Patrimonio Culturale e alla fondamentale cooperazione con le autorità statunitensi, verrà restituito alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia e in questa occasione, insieme con il Presidente della Regione Luca Zaia, si sta pensando di realizzare una mostra itinerante dedicata a Colombo nelle città del Veneto”, ha detto il Ministro Sangiuliano.

L’Italia e gli Stati Uniti mantengono una solida partnership, in particolare sulle questioni relative all’applicazione della legge, dalle indagini sul traffico di stupefacenti e dall’interruzione delle reti di riciclaggio di denaro alla lotta alla criminalità informatica, allo smantellamento della criminalità organizzata, alla tutela del patrimonio culturale. Siamo partner a pieno titolo nella lotta contro la criminalità“, ha osservato l’Acting Director dell’ICE Patrick J. Lechleitner.

Il recupero della lettera rappresenta una testimonianza non solo dell’efficace collaborazione tra Italia e Stati Uniti, ma anche del lavoro di squadra e della perseveranza degli italiani e degli americani che lo hanno reso possibile”, ha dichiarato l’Incaricato d’affari dell’Ambasciata statunitense, Shawn Crowley.

La restituzione della lettera di Cristoforo Colombo testimonia ancora una volta la preziosa collaborazione italo-americana nel campo della cooperazione giudiziaria e di polizia, in particolare, tra i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e l’Homeland Security Investigations. Con il coordinamento delle magistrature dei due Paesi, questo lavoro ha permesso di riconsegnare al patrimonio italiano una importante testimonianza storico-culturale. I Carabinieri dell’Arte, con immutata passione, proseguono nell’infaticabile impegno nella tutela del patrimonio culturale, tra l’altro, grazie alla costante sinergia con il Ministero della Cultura. Le vestigia della storia e dell’arte sono patrimonio dell’intera umanità e vanno preservate. Ne è esempio il documento oggi restituito, laddove Cristoforo Colombo descrive il suo viaggio verso il nuovo mondo”, ha affermato il Generale Molinese.


Roma, 19 luglio 2023
Ufficio Stampa e Comunicazione MiC

Lecco, Palazzo delle Paure: NOVECENTO. Il ritorno alla figurazione da Sironi a Guttuso

Renato Birolli, Arlecchino, 1931, olio su tela, 74,5 x 59,5 cm, collezione privata

LECCO
A PALAZZO DELLE PAURE

DAL 22 LUGLIO AL 26 NOVEMBRE 2023

NOVECENTO
Il ritorno alla figurazione da Sironi a Guttuso

La mostra presenta oltre 60 opere di artisti quali Mario Sironi, Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Felice Casorati, Arturo Martini, Giacomo Manzù, Mario Mafai, Renato Guttuso e molti altri che, nel periodo tra le due guerre, sostennero il Ritorno all’ordine, ovvero il richiamo alla figurazione senza rinnegare lo spirito delle avanguardie d’inizio secolo di cui erano stati fautori.

A cura di Simona Bartolena

Prosegue a Lecco il ciclo espositivo di Percorsi nel Novecento, programma ideato dalla Direzione del Sistema Museale Urbano Lecchese e affidato per la sua progettazione e realizzazione a ViDi Cultural che, fino a novembre 2024, analizzeranno la scena culturale italiana del XX secolo.

Il nuovo capitolo di questa narrazione, dopo la rassegna che ha esplorato l’universo futurista, è in calendario al Palazzo delle Paure, dal 22 luglio al 26 novembre 2023, con NOVECENTO. Il ritorno alla figurazione da Sironi a Guttuso.

La mostra, curata da Simona Bartolena, prodotta e realizzata da ViDi cultural, in collaborazione con il Comune di Lecco e il Sistema Museale Urbano Lecchese, travel partner Trenord, presenta oltre 60 opere di artisti quali Mario Sironi, Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Felice Casorati, Arturo Martini, Giacomo Manzù, Mario Mafai, Renato Guttuso e molti altri che, nel periodo tra le due guerre, sostennero il Ritorno all’ordine, ovvero il richiamo alla figurazione senza rinnegare lo spirito delle avanguardie d’inizio secolo di cui erano stati fautori.

Il percorso è punteggiato da approfondimenti sulle altre espressioni creative coeve, dal design all’architettura, con l’affermarsi dell’Art Déco e del Razionalismo, dal teatro alla letteratura. Come le altre mostre del progetto di Palazzo delle Paure, l’esposizione sarà corredata da un importante apparato didattico-narrativo, con cenni storici, informazioni e spiegazioni dal taglio divulgativo.

“Ritorna una grande mostra a Palazzo delle Paure proposta da ViDi – dichiara Simona Piazza, assessore alla Cultura del Comune di Lecco -, con cui con piacere, ormai da diversi anni, promuoviamo grandi mostre nel polo espositivo d’eccellenza della nostra città. Questa nuova mostra dedicata al Novecento segue quella dei Futuristi, che si è appena conclusa con un grande successo di pubblico e, pur ricalcando un analogo arco temporale, propone un percorso artistico più figurativo, classico. L’obiettivo è quello di proporre un excursus negli secoli 800 e 900 in grado di legarsi anche ai temi e alle opere ospitate presso la nostra galleria di arte moderna, per un percorso artistico di scoperta e conoscenza che arriva fino alla prima metà del secolo scorso”.

“Dopo la mostra Futuristi – afferma Simona Bartolena -, che indagava l’evoluzione dell’Avanguardia fondata da Marinetti, destinando particolare attenzione al secondo periodo del movimento, si apre ora Novecento, che ne prosegue idealmente il racconto. Gli anni sono i medesimi – dal primo dopoguerra agli anni Quaranta –, ma questa volta il focus è sugli artisti che hanno scelto un ritorno alla figurazione classica. Una tendenza che presenta un ventaglio di possibilità espressive e molteplici possibili sfumature. La complessità del periodo preso in esame si riflette nell’esperienza artistica dei protagonisti della scena culturale del tempo, tra contrasti, contraddizioni e interpretazioni possibili dell’idea di recupero della tradizione figurativa. I colori accesi, la dinamicità, la fantasia e il piglio provocatorio che caratterizzavano le opere della mostra precedente lasciano il passo a composizioni impostate sulla plasticità, la sintesi e la solidità della forma e su tavolozze che prediligono i colori della terra”.

“Come di consueto – prosegue Simona Bartolena – l’allestimento e il percorso sono studiati con una precisa idea narrativa che, opera dopo opera, sviluppa il tema, raccontandone i diversi aspetti e le diverse espressioni. Per rendere più fruibile la lettura, abbiamo immaginato oltre alle più classiche sezioni di inquadramento generale dei vari linguaggi, anche sezioni dedicate a specifici generi iconografici, che permettono confronti tra personalità e stili differenti”.

Ubaldo Oppi, Coppia di amanti – Fidanzati (L’addio), 1914, olio su cartone, collezione privata

Il Ritorno all’ordine ha rappresentato un desiderio comune a gran parte degli ambienti culturali del primo dopoguerra, che urlava l’esigenza di rientrare nei canoni consacrati dalla tradizione, senza perdere di vista lo spirito avanguardista e di rinnovamento culturale promossi dalle generazioni precedenti.

In Italia questa sfida venne raccolta da Margherita Sarfatti che fondò il movimento Novecento italiano di cui facevano parte Anselmo Bucci, Leonardo Dudreville, Achille Funi, Gian Emilio Malerba, Piero Marussig, Ubaldo Oppi, Mario Sironi, accumunati dalla volontà di rappresentare un’epoca con la loro pittura e di recuperare lo stile dei grandi maestri del passato.

Attorno al gruppo di Novecento gravitavano altri autori quali Felice Casorati, Massimo Campigli, Filippo de Pisis, Giorgio Morandi che, pur sposando gli stessi ideali, non vi aderirono mai del tutto.

Particolarmente suggestiva è la sala dedicata a Mario Sironi con opere che ben rappresentano lo stile dell’artista nel periodo preso in esame. Ma in mostra non mancano altri capolavori, quali un raro paesaggio di Giorgio Morandi o l’altrettanto straordinario Rovine dipinto da Afro negli anni trenta.

Un ruolo particolare lo occupa il cosiddetto Realismo Magico, di respiro più europeo, che partendo dal recupero di stilemi espressivi classici, si fa tuttavia espressione di una tensione emotiva ben distante dall’esibita monumentalità e solennità di tanta pittura novecentesca.

Accanto alle opere riferibili al Realismo Magico, si indagano anche diverse possibili declinazioni oniriche e visionarie della pittura del vero, dagli episodi di matrice surrealista ai retaggi metafisici ancora visibili in alcuni lavori.

La rassegna si chiude idealmente con la ricognizione su quegli autori che si posero all’opposizione, anche politica, dell’arte ufficiale, dal gruppo di Corrente di Milano, alla romana Scuola di via Cavour.

Trento Longaretti, Zingari, 1943, 35 x 25 cm, collezione privata

Accanto ai grandi nomi del tempo, la mostra propone anche, come di consueto, dipinti e sculture di artisti meno noti, che sapranno sorprendere i visitatori.

Costruita quasi esclusivamente da opere provenienti da raccolte private (con l’eccezione degli importanti prestiti dal Museo della Permanente di Milano e dalla collezione BPM), l’esposizione offre la possibilità di ammirare lavori ben raramente esposti, talvolta proposti al pubblico per la prima volta.

Accompagna la mostra un catalogo realizzato da Ponte43 per le edizioni ViDi cultural.


NOVECENTO. Il ritorno alla figurazione da Sironi a Guttuso
Lecco, Palazzo delle Paure (piazza XX Settembre)
22 luglio – 26 novembre 2023
 
Orari:
martedì 10-14
da mercoledì a domenica 10-18
lunedì chiuso
La biglietteria chiude un’ora prima

Informazioni
Tel. 0341 286729
palazzopaure@comune.lecco.it | www.museilecco.org | www.vidicultural.com
 
Prenotazioni visite guidate con la curatrice, gruppi, scuole:
prenotazionimostrevidi@gmail.com
 
Ufficio stampa Comune di Lecco
Tel. 0341.481262 | ufficio.stampa@comune.lecco.it
 
Ufficio stampa ViDi
CLP Relazioni Pubbliche, T. +39 02 36755700
Marta Pedroli marta.pedroli@clp1968.it | www.clp1968.it