Cernobbio: Unveiled: Cutting Wrapping Carving Straining

Piero Atchugarry Gallery
presenta

Unveiled: Cutting Wrapping Carving Straining
Opere di Lucio Fontana, Christo e Jeanne-Claude, Pablo Atchugarry e Arcangelo Sassolino

Cernobbio (CO), Via Cavallotti 7-9, 22012
24 giugno – 10 settembre 2023
Inaugurazione 24 giugno ore 17

Piero Atchugarry Gallery presenta la mostra “Unveiled: Cutting Wrapping Carving Straining“: circa 20 opere firmate Lucio Fontana, Christo e Jeanne-Claude, Pablo Atchugarry e Arcangelo Sassolino.
Dal 24 giugno al 10 settembre, nel cuore di Cernobbio sul Lago di Como, quattro grandi nomi dell’arte contemporanea – diversi per stile, media e tecniche impiegate – dialogheranno tra loro in una mostra che mette al centro un desiderio artistico condiviso: spingere i confini delle loro rispettive pratiche, sfidare le convenzioni, esplorare nuove possibilità svelando la bellezza universale dell’arte.
La fascinazione per la materialità dei mezzi scelti e quanto essi offrono per esplorare la forma, lo spazio e la percezione, sono questi gli elementi comuni di Lucio Fontana, Christo e Jeanne-Claude, Pablo Atchugarry e Arcangelo Sassolino, grandi artisti diversi tra loro di cui la mostra di Cernobbio racconta affinità e intersezioni che si connettono nel tempo e nello spazio.

IN MOSTRA
Lucio Fontana, tra i più grandi maestri del XX Secolo, famoso per il suo innovativo movimento Spazialista, ha sempre cercato di integrare arte, spirito e scienza-materia spirito in un gesto radicale di liberazione spaziale e concettuale.
La bidimensionalità della tela e la profondità sono elementi tipici della sua poetica, così come i tagli, icone dell’avanguardia post-bellica che sfidando i confini tra pittura e scultura.
In mostra le sue perforazioni su carta come Concetto spaziale (1966-1968 e 1964-1965) e i lavori in terracotta come Concetto Spaziale (1962-1963)

Lucio Fontana Concetto spaziale, 1966-1968_Courtesy of Piero Atchugarry Gallery and the artist

Christo e Jeanne-Claude, coppia di artisti pioniera della land-art, noti per le monumentali installazioni ambientali e per aver trasformato interi paesaggi in spettacoli sorprendenti di texture e forma, “impacchettando” il mondo.
In In mostra i disegni preparatori (2004-2006) per il progetto Over the River, mai realizzato, per il fiume Arkansas in Colorado, dove avevano previsto pannelli di tessuto innalzati ad un’altezza tra i tre e i dieci metri sopra il livello dell’acqua a ricoprire ponti, strade, binari, rocce e alberi.

Firmate Pablo Atchugarry, due sculture dai colori sgargianti e dalle importanti dimensioni. Lo scultore italo-uruguayano, con le sue opere poetiche e astratte, esplora il potenziale espressivo del marmo e del bronzo. Il suo lavoro sfida la tradizionale concezione della scultura come oggetto statico, incoraggiando l’interazione e lo sguardo dell’osservatore. In mostra Untitled, due lavori di recente produzione in marmo e bronzo.

Pablo Atchugarry Untitled, 2022 Bronze coated with automotive paint, Dimension 1: 74.5 x 26 x 27 cm, Courtesy of Piero Atchugarry Gallery and the artist

A chiudere l’esposizione Arcangelo Sassolino, scultore e artista concettuale italiano. Energia cinetica, suono e violenza sono alla base della sua sperimentazione, in grado di mettere in discussione le nostre prese di potere, forza e controllo.
Le sue opere spesso coinvolgono il metallo – piegato e deformato – per creare forme dinamiche e fluide, esplorando la relazione tra la forza e la materialità.
In questa mostra esposte due lavori del 2020 e 2021 che raccontano a pieno lo stile di Sassolino.

Arcangelo Sassolino Contro freccia, 2020_Courtesy of Piero Atchugarry Gallery and the artist

In “Unveiled: Cutting Wrapping Carving Straining” ogni artista rappresenta la propria prospettiva e il proprio approccio nella messa in discussione della concezione di spazio, forma e materialità.
Al pubblico l’invito ad esplorare le somiglianze e le differenze di questi quattro maestri e a comprendere più profondamente la capacità dell’arte di mettere in discussione le nostre percezioni.


Ingresso gratuito
Titolo: Unveiled: Cutting Wrapping Carving Straining.
Opere di Lucio Fontana, Christo e Jeanne-Claude, Pablo Atchugarry e Arcangelo Sassolino
Sede: Cernobbio (CO), Via Cavallotti 7-9, 22012
Date: 24 giugno – 10 settembre 2023
Inaugurazione: 24 giugno ore 17
Orari: dal martedí alla domenica: 11.00-12.00 e dalle 13.00-20.00
Info: +1 631 565 1671 | +39 376 1212175
italy@pieroatchugarry.com
www.pieroatchugarry.com

Ufficio stampa
Adele Della Sala ads@ufficiostampa-arte.it
Anastasia Marsella am@ufficiostampa-arte.it

Reggia di Colorno: GIORGIO KIARIS DIAFRAMMI

Diaframma gramina nova, 2023, tempera su tela 100×240-8 cm ogni tela 1080×80 cm

GIORGIO KIARIS DIAFRAMMI

sabato 24 giugno alle 18.00
Reggia di Colorno (PR)
A cura di Claudio Cerritelli con la direzione di Antonella Balestrazzi

La mostra “Giorgio Kiaris Diaframmi“si inaugura sabato 24 giugnoalle ore 18.00, alla Reggia di Colorno – Appartamenti Farnesiani, a Colorno (PR), in piazza Giuseppe Garibaldi.
Con il patrocinio della Provincia di Parma, la mostra è curata da Claudio Cerritelli, con la direzione di Antonella Balestrazzi, ed è organizzata da Antea – Progetti e Servizi per la Cultura e il Turismo.  Aperta al pubblico fino al 10 settembre, da martedì a domenica, con orario 10.00 – 13.00 | 15.00 – 18.00.

Giorgio Kiaris studio 2

Le opere di Giorgio Kiaris, con la loro energia cromatica e l’eterogenea varietà di toni e colori creano una relazione quasi simbiotica tra la composizione degli affreschi delle sale e le opere, rendendo indispensabile e “naturale” tale sinergia all’equilibrio finale dell’esposizione. È una nuova “divagazione” contemporanea, quella allestita nelle Sale degli Appartamenti Farnesiani della Reggia di Colorno: i lavori di Giorgio Kiaris sono valorizzati da un allestimento minimal che esalta le potenti immagini e al tempo stesso sposa la bellezza delle signorili sale che le ospitano. È particolarmente stimolante vedere come l’arte contemporanea, in tutte le sue espressioni, si integri nel contesto artistico delle sale e come prenda vita nel prestigioso contenitore qual è la Reggia di Colorno.  


RSVP
Ufficio stampa:
Aps Comunicazione | Federica Zar zar@apscom.it

dott.ssa Federica Zar
Aps comunicazione Snc di Aldo Poduie e Federica Zar
viale Miramare, 17 • 34135 Trieste
Tel. e Fax +39 040 410.910

FERPI prende posizione sulle notizie relative ai casi di sessismo nel mondo della comunicazione

“Cambiare la cultura patriarcale è una responsabilità condivisa”:

La posizione di FERPI sulle notizie relative ai casi di sessismo nel mondo della comunicazione 

 FERPI è dal 1970 l’associazione di riferimento in Italia per le professioniste e i professionisti delle Relazioni Pubbliche e della Comunicazione, persone che contribuiscono quotidianamente a costruire e a diffondere la cultura d’impresa, sociale e istituzionale del nostro Paese. Il 55% di loro è rappresentato da donne, molte delle quali attive anche nel promuovere una cultura che si opponga alla violenza e alle discriminazioni di genere.

La FERPI legge con viva preoccupazione e sgomento le notizie riportate in questi giorni dai media relative a comportamenti sessisti, discriminatori nei confronti delle donne, e a violenze e abusi di natura sessuale, all’interno dell’industry della comunicazione.

Come associazione che ha sempre sostenuto i valori della diversità e dell’inclusione, e creduto nell’alto ruolo e responsabilità dei professionisti della comunicazione nel promuovere una cultura inclusiva, la FERPI – con una sola voce – ribadisce ancora una volta che è giunta l’ora di voltare pagina una volta per tutte e mettere al bando qualsiasi tipo di comportamento sessista e discriminatorio a partire dal nostro mondo professionale. Non solo, che è giunta l’ora di ispirare e farsi portavoce, come Federazione, di un nuovo paradigma finalmente pensato da donne e uomini, insieme.

Lasciando alle Istituzioni preposte il ruolo di verificare e perseguire gli illeciti e i reati che possano essersi verificati, la FERPI, con il suo Presidente Filippo Nani, la Vicepresidente Daniela Poggio e la Segretaria Generale Daniela Bianchicondanna apertamente tali comportamenti e annuncia la messa a terra – insieme al direttivo e agli organi associativi – di un piano concreto volto ad accrescere consapevolezza, nel nostro ambito professionale e nel Paese, della necessità di un cambiamento culturale forte e radicato e a favorire la prevenzione e la massima tutela nei casi di abuso. Fra le azioni che saranno considerate: il deferimento immediato alle funzioni preposte di eventuali comportamenti scorretti con il fine dell’espulsione dall’associazione; l’istituzione di un team di delegati che seguano le vicende in corso con il supporto legale per valutare eventuali iniziative a tutela delle nostre associate e dell’associazione stessa; il supporto concreto alle professioniste che siano vittime di abusi o testimoni di essi; la creazione di criteri e linee guida per il whisteblowing (denuncia di irregolarità); la promozione di tutti gli strumenti (certificazioni, bollini, etc.) oggi disponibili, o immaginabili, come elementi anche di riferimento per il mercato nell’incentivare le buone pratiche e emarginare quelle inique; l’inserimento, infine, nel programma formativo di FERPI, di percorsi di orientamento specifici contro la violenza di genere e le molestie sul luogo di lavoro.

La FERPI desidera manifestare la sua piena e incondizionata solidarietà a tutte le donne vittime di violenza, abusi e molestie, nella certezza che sia soprattutto grazie a sinergie tra mondo delle imprese e dell’associazionismo, unitamente al coinvolgimento crescente dei media e della galassia della formazione nella costruzione di consapevolezza e conoscenza sul tema, che si potranno fare significativi passi avanti. 


Relazioni con i Media
Ferpi

Federazione Relazioni Pubbliche Italiana
Milano
T. 3395785378

25 Anniversario di AIL Catania al Teatro Ambasciatori

Ricerca, teatro e diversità: sabato 24 giugno alle 20.30
in scena 
l’associazione Culturale Guardastelle con

“Rosso. La Bottega dei Bottoni”

AIL a Catania compie 25 anni e celebra il suo impegno nella ricerca al Teatro Ambasciatori di Catania con lo spettacolo “Rosso. La Bottega dei Bottoni“. Lo porterà in scena il 24 giugno alle 20.30 l’associazione Culturale Guardastelle che con AIL Catania, con il gruppo Scout Agesci Catania 9 e con il pubblico condividerà il prezioso valore dell’accoglienza delle diversità.

«Il rosso è il colore dell’AIL – afferma Riccardo Bottino presidente dell’Associazione Italiana contro leucemie, linfomi e mieloma di Catania – in occasione del nostro anniversario lo vedremo scorrere sul filo della scena dei Guardastelle. Un filo rosso che ci unisce, lo stesso che cuce piccoli e grandi bottoni. Il nostro legame con chi lotta contro le leucemie, i linfomi e il mieloma si concretizza in molti ostacoli da superare insieme. Questo spettacolo ci tocca il cuore, perché come i Guardastelle anche noi viviamo la diversità come unicità. Siamo tutti bottoni diversi, e lo sguardo sui pazienti è spesso difficile da gestire e provoca disagio. Da venticinque anni supportiamo i nostri associati e le loro famiglie in tutte le lotte della loro vita, anche quelle contro il pregiudizio».

L’apertura del sipario di “Rosso. La Bottega dei Bottoni” promette bene, lo spettacolo è quasi sold-out. I biglietti ancora disponibili sono acquistabili online sul sito www.guardastelle.org. Il ricavato andrà a sostegno della ricerca di AIL Catania, del teatro di Guardastelle e delle attività educative degli scout di Picanello.


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Firenze, Opificio delle Pietre Dure: In mostra “La Madonna con Bambino di San Lorenzo”

Opificio delle Pietre Dure, Firenze – Musei italiani Sistema nazionale

Dal 22 giugno al 6 settembre per la rassegna: Caring for Art. Restauri in mostra

«La Madonna con Bambino dal Chiostro della Basilica di San Lorenzo a Firenze»

al Museo dell’Opificio delle Pietre Dure

É il secondo appuntamento della rassegna per far conoscere al grande pubblico il lavoro degli undici settori di restauro dell’Istituto fiorentino, costantemente impegnato nella conservazione del ricco patrimonio artistico italiano e non solo.

Opere selezionate che sono state oggetto di importanti interventi conservativi presso l’OPD saranno esposte  con cadenza periodica al Museo dell’Opificio, dove potranno essere ammirate  a lavori conclusi, prima di fare ritorno nei loro luoghi di provenienza.

«Il Museo, che espone esemplari straordinari dell’antica manifattura medicea si apre così», nelle parole di Emanuela Daffra, Soprintendente dell’OPD, «alle attività che sono il cuore del moderno Opificio e accompagna il visitatore raccontandone i risultati».

La Madonna con Bambino dal Chiostro resterà esposta fino al 6 settembre 2023: visitando il Museo i visitatori sosterranno i territori colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna e nelle Marche.

Restauro:
Opificio delle Pietre Dure,
Soprintendente Marco Ciatti, Emanuela Daffra
Settore restauro Materiali Ceramici Plastici e Vitrei- Direzione: Laura Speranza
Direzione lavori: Laura Speranza
Direzione tecnica: Chiara Gabbriellini
Esecuzione restauro: Chiara Gabbriellini
Per le cornici in argento
Settore restauro Oreficerie e Glittica- Direzione: Riccardo Gennaioli
Esecuzione Restauro: Sara Bessi e Camilla Puccetti coadiuvate da Paolo Belluzzo e Cinzia Ortolani
Diagnostica, analisi e ricerca: Andrea Cagnini, Monica Galeotti, Francesco Cantini, Laboratorio Scientificio OPD, per spettroscopia Ft-IR, osservazioni al microscopio ottico e microscopio elettronico a scansione; Marco Mattonai e Francesca Modugno, Dipartimento di Chimica e Chimica industriale dell’Università di Pisa, per gascromatografia con rivelatore a spettrometria di massa (Py-Gc/MS)
Alta Sorveglianza: SABAP Firenze, Pistoia e Prato- Soprintendente: Andrea Pessina, Antonella Ranaldi; Funzionario: Lia Brunor

Madonna con Bambino dal Chiostro della-Basilica di San Lorenzo a Firenze

La Madonna con Bambino dal Chiostro della Basilica di San Lorenzo a Firenze: un esempio di industria artistica

Si tratta di un bassorilievo in stucco (cm 63x48x3) del XV o XVI secolo copia fedele della Madonna Panciatichi, delicatissimo  marmo di Desiderio da Settignano conservato al Museo del Bargello e secondo Francesco Caglioti realizzato fra il 1450 e il 1455, quando l’influenza di Donatello sul giovane scultore era particolarmente forte.

Nelle botteghe quattrocentesche era uso trarre copie o calchi dalle composizioni più fortunate dei maestri, in materiali diversi e talvolta con leggere varianti. Quella ora esposta al Museo dell’OPD è opera di un artista anonimo dalla  mano molto sensibile che è riuscita a mantenere intatta la grazia straordinaria dell’originale, purtroppo oggi consunto in superficie poiché esposto all’aperto, sul muro esterno del palazzo collocato fra via de’ Pucci e via Cavour, fino al 1920 quando entrò nelle collezioni del Bargello.

La nostra Madonna in stucco, che ripropone in tutta la loro delicatezza i sottili passaggi di piani ora in parte perduti nell’originale  doveva essere dipinta di bianco,  per simulare il marmo ed era impreziosita da dorature a foglia  sui bordi della veste,  sui festoni vegetali nello sfondo e sui capelli della Vergine e del Bambino.

Probabilmente in seguito alla rottura in numerosi frammenti e al successivo incollaggio era stata ridipinta con uno spesso strato scuro ad imitazione del bronzo, che appesantiva il modellato e ne falsava profondamente l’aspetto.

Ora dopo la pulitura ed il ritocco discreto, pur con le alterazioni subite a causa del tempo e dei trattamenti cui è stata sottoposta  ci cattura con la sua pacata luminosità, che più facilmente immaginiamo brillare nei suoi dettagli dorati.

Anche le corone in argento poste sulle aureole della Madonna e del Bambino sono state restaurate: eliminate le patine scure e protette con vernice trasparente, mediante chiodi d’argento sono state riapplicate sull’opera, per raccontare la devozione di cui l’immagine è stata oggetto nel corso della sua storia.


Dove e quando
Caring for Art. Restauri in mostra – Esposizioni temporanee al Museo dell’OPD
La Madonna con Bambino dal Chiostro della Basilica di San Lorenzo a Firenze
Dal 22 giugno al 6 settembre 2023
 
Museo dell’Opificio delle Pietre Dure
Via degli Alfani 78 – Firenze
 
Orari di apertura: lunedì-sabato 8.15-14.00
La tariffa d’accesso è compresa nel costo del biglietto di ingresso al Museo (intero 5 €, ridotto 3 €).

Riapre Ca’ Rezzonico Museo del Settecento Veneziano

Riapertura Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento veneziano. Foto di Andrea Avezzù

Riapertura Ca’ Rezzonico
Museo del Settecento Veneziano

Conclusi gli interventi di restauro e adeguamento funzionale finanziati dal Comune di Venezia, Fondazione MUVE e da Coop Italia.
Arricchito anche il percorso espositivo.

Martedì 27 giugno Open day gratuito su prenotazione.

Mercoledì 28 giugno Ca’ Rezzonico riapre le porte dopo importanti interventi di restauro che hanno coinvolto ampie parti dello storico edificio che accoglie il Museo del Settecento Veneziano.
Per la prima volta, a distanza di oltre vent’anni dall’apertura del Museo, si è reso necessario rinnovare il palazzo, intervenendo secondo nuovi parametri di risparmio energetico nel rispetto della magica atmosfera di museo d’ambiente.
Con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi offerti e garantire una maggior fruibilità del museo si è intervenuto principalmente al piano terra, fortemente compromesso a causa dell’eccezionale acqua alta del novembre 2019.
“In quest’ottica sono stati progettati diversi spazi con un’attenta scelta qualitativa dei materiali. Le nuove destinazioni d’uso vedono un primo recupero funzionale che riunisce bookshop e biglietteria. Si prosegue con un ampio guardaroba e una sala di intrattenimento con attività inclusive aperta al pubblico, così come la Caffetteria che, rinnovata negli arredi, offre l’affaccio sul Canal Grande. In questo modo cittadini e visitatori potranno intrattenersi in una nuova hall museale aperta a tutti, progettata non solo per potersi incontrare ma che regala un’anteprima alla visita dei piani superiori”, afferma la Presidente di Fondazione MUVE, Mariacristina Gribaudi.

Tiepolo riapertura Ca Rezzonico 2023

I lavori al pian terreno sono stati realizzati grazie all’importante donazione di 450.000 euro da parte di Coop e di tutte le cooperative di consumatori, erogata attraverso il sistema dell’Art Bonus.

“Voglio ringraziare i mecenati che generosamente contribuiscono al restauro e alla tutela del patrimonio artistico della nostra città e del nostro territorio  e le cui donazioni sono cresciute in questi anni –  sottolinea il Sindaco Luigi Brugnaro  – si tratta di un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato. Riaprire Ca’ Rezzonico è un motivo di orgoglio: potremo così ampliare l’offerta culturale cittadina, con uno straordinario museo d’ambiente che nelle sue sale  conserva il fasto e lo splendore di una dimora del Settecento veneziano, oltre a presentare opere di una delle stagioni più felici dell’arte europea”.

“L’intervento a sostegno della riapertura da novembre 2019 quando Venezia, la sua popolazione e il patrimonio artistico inestimabile della città furono colpiti da una devastante alluvione – spiega Marco Pedroni Presidente Ancc-Coop  (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) – Allora il meccanismo individuato fu quello di dirottare a questo scopo l’1% della vendita dei nostri prodotti a marchio ed è grazie alla rete dei soci e consumatori di tutte le nostre cooperative che si è potuti arrivare all’importante obiettivo di 450.000 euro donati. Oggi siamo soddisfatti che quel contributo nato dalle scelte di acquisto e fortemente motivato dalla solidarietà diventi un atto concreto”.

“Il sostegno di Coop Alleanza 3.0 al territorio di Venezia è stato forte e tempestivo durante l’emergenza, ma non si è esaurito al termine del periodo di maggiore attenzione mediatica, anzi – dichiara il vicepresidente vicario di Coop Alleanza 3.0, Andrea Volta  – La Cooperativa è parte integrante del territorio e questo significa averne cura, tutelarlo e valorizzarlo attraverso un impegno costante, rispondendo in modo pronto e concreto ai bisogni e alle necessità della comunità. Per questa ragione abbiamo continuato a lavorare anche lontano dai riflettori, assieme all’Amministrazione Comunale e al MUVE, allo scopo di arrivare qui, oggi, e restituire ai veneziani e ai tanti turisti che frequentano la laguna uno dei luoghi simbolo di questa città”.

Approfittando del periodo di chiusura della sede avvenuta lo scorso 24 ottobre, l’Amministrazione Comunale e MUVE hanno deciso di integrare questo generoso finanziamento con mirati interventi: importanti quelli relativi l’illuminotecnica al primo e terzo piano, dove nelle sale espositive sono stati definitivamente sostituiti tutti i corpi illuminanti alogeni con nuove luci a led, migliorando così anche la fruizione delle opere esposte. Si è provveduto inoltre a risistemare alcune zone del giardino, con i suoi giochi inclusivi tanto amati dai piccoli visitatori.

Per quanto riguarda il percorso di visita la riapertura sarà un’occasione per il pubblico di ammirare nuove opere. “La collezione permanente – afferma Alberto Craievich responsabile della sede museale –  si arricchisce di alcune opere custodite per decenni nei depositi, come le sculture di Antonio Corradini e Giovanni Maria Morlaiter e i dipinti raffiguranti Battaglie di Francesco Guardi. Ma non solo: sarà infatti possibile ammirare anche acquisizioni recentemente donate da privati quali il cassettone intarsiato del celebre ebanista lombardo Giuseppe Maggiolini, datato e firmato «Parabiago 1799», dono di Giuseppe Scalabrino in ricordo di Gerolamo Borsani. O ancora un raro bozzetto di Giambattista Piazzetta, raffigurante l’Estasi di san Francesco, preparatorio per la grande tela compiuta nel 1729, per la chiesa vicentina dell’Araceli, giunto a Ca’ Rezzonico con il legato di Maria Francesca Tiepolo dal Museo civico di palazzo Chiericati. Prosegue inoltre l’attività di restauro delle collezioni del Gabinetto dei disegni e delle stampe della nostra Fondazione, ospitato dal 2021 proprio nel mezzanino di Ca’ Rezzonico”.

“Da oggi quindi sarà possibile visitare un museo rinnovato che guarda al futuro senza rinunciare alla propria storia”, chiosa il Sindaco.


Maggiori informazioni ►qui
 
 
Ca’ Rezzonico
Museo del Settecento Veneziano
Dorsoduro 3136
30123 Venezia
Tel. +39 041 2410100
carezzonico.visitmuve.it
 
Contatti per la stampa
 
Fondazione Musei Civici di Venezia
press@fmcvenezia.it
www.visitmuve.it/it/ufficio-stampa
 
In collaborazione con
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Roberta Barbaro: roberta@studioesseci.net

Roma – In forma fluens: le sculture di Isabella Nurigiani in mostra alla Camera dei Deputati

IN FORMA FLUENS –
ISABELLA NURIGIANI

A cura di Cornelia Bujin

CAMERA DEI DEPUTATI

Complesso di Vicolo Valdina – Piazza di Campo Marzio, 42

Inaugurazione su invito: Martedì 27 giugno 2023, ore 18.00

* l’ingresso è consentito entro le ore 17.45 fino a capienza della sala, con obbligo di giacca per i signori

Apertura al pubblico: dal 28 giugno al 7 luglio 2023, ore 11.00 -19.00

La mostra personale di Isabella Nurigiani, presentata nello spazio del Complesso di Vicolo Valdina afferente alla Camera dei Deputati vede esposte circa 20 opere di grande e piccolo formato realizzate in ferro, bronzo e marmi pregiati.
Un percorso espositivo importante che racconta l’evoluzione artistica e l’incontro plastico di Isabella Nurigiani con materiali diversi la cui dimensione tattile e spaziale raggiunge forme alte di poesia. Le sue sculture, siano esse di pietra o di ferro, interpretano il dualismo tra stasi e movimento, secondo quella ricerca dell’inafferrabile limite tra qualcosa che sta per accadere o che sta per trasformarsi.

Da Danseuse del 2019, in ferro, a In Mutazione Verde#2 del 2019, in bronzo, a Fusioni del 2020, in bronzo e marmo rosa del Portogallo, a Forma Fluens del 2006, in marmo di Carrara, le opere di Isabella Nurigiani parlano del rapporto simbiotico con la materia, con la forma, con il tempo, con lo spazio uno in funzione dell’altro. La Sala del Cenacolo del Complesso di Vicolo Valdina sarà la cornice di uno spazio settecentesco che dialoga con le forme contemporanee senza timori, aprendosi alla fluidità essenziale di una bellezza che entra a stretto contatto con i luoghi della memoria rendendoli vivi e accessibili.

In questo dialogo entrano tre grandi opere collocate nel suggestivo chiosco del Complesso di Vicolo Valdina a sottolineare che non esiste un dentro e un fuori, uno spazio chiuso o aperto, ma che il luogo diviene funzione e visione. Totem del 2018, in marmo statuario e marmo nero del Belgio come Scatole inattive del 2013, in ferro, e Prigionieri di se stessi del 2018 in bronzo e marmo Calacatta, raccontano non soltanto la genesi evolutivo/materica di Isabella Nurigiani, ma questo suo sentire l’arte e la scultura come energia vitale che può aiutare alla comprensione, come  all’abbattimento di frontiere ideologiche, e può anche essere slancio e gioia condivisa, ponendola tra i protagonisti di quel particolare filone creativo che si distingue per una ricerca segnica e oggettuale che tende a scardinare quei codici linguistici precostituiti, donando all’opera il compito di stabilire relazioni tra “l’uomo e gli elementi primari”. 

Isabella Nurigiani – Note biografiche

Dopo il diploma in scultura all’Accademia di Belle Arti di Roma, la vita artistica di Isabella Nurigiani si trasforma in una risoluta ricerca sulla pura forma: un duro e costante esercizio plastico le consente cosi di entrare nell’essenza della forma, intesa come manifestazione subliminale. Il suo approccio alla scultura nasce dalla libertà formale, dalla forza e potenza del suo sentire. Le sue opere conservano le forme essenziali ed il contatto con il nucleo primitivo di un’idea. La nozione di forma essenziale è concepita come materializzazione del senso del significato.

La creazione viene vissuta come un’urgenza del momento, una forza interiore che prende forma attraverso la continua sperimentazione di differenti materiali.
Partendo da ricerche approfondite e con un raro e puntuale dialogo interiore tra ragionamento e sensibilità per i materiali e le forme, Isabella Nurigiani piega la materia al suo volere, sia esso legno, marmo, metallo, vetro assume una leggerezza che prima soggiace e poi rinasce grazie ad una alchimia che trasforma l’azione in rivoluzione sentimentale. Modula la propria esecuzione affinando il concetto secondo la comunicabilità di sé e dell’opera, innescando, in tal modo, il gioco dello scambio e del dialogo interpersonale. L’eliminazione dell’oggetto figurativo non è rinuncia alla totalità dell’espressione e al dialogo con il reale, è solo rinuncia all’oggetto “espressivo”.

Molte le partecipazioni a mostre personali e collettive a livello internazionale. Vive e lavora a Roma e Pietrasanta.

Formafluens

La passione per l’arte è una catena continua di rivoluzioni

La passione per l’arte è una catena continua di rivoluzioni.
L’arte nella sua totalità e la scultura nella sua specificità, sono per me fonte di vita, di energia che irrompono in ogni istante della mia esistenza chiedendo, sollecitando, suggerendo di volta in volta, una diversa percezione del luogo fisico, dello spazio sociale, dell’ambiente culturale, non con l’intento di provocare o di stupire, ma con la volontà di intervenire, di mutare.
Una passione che ha modificato il mio mondo. Un mondo migliorato, armonioso, un mondo senza guerre, un mondo curioso dove ogni sottile variazione ha la sua importanza, un mondo che, visto attraverso il filtro dell’arte, genera emozioni travolgenti: generosità e meraviglia; dove qualunque luogo può essere attraversato squarciando il velo della dimensione temporale abbracciando passato, presente e futuro.
Ho intrapreso questo viaggio alla ricerca espressiva tanti anni fa, un viaggio che mi ha condotto in un luogo dove l’immaginazione mi slega dallo spazio e dal tempo presente per un altrove che mi spinge oltre i limiti, abbandonando il percorso di resistenza, senza paura.
I materiali che utilizzo, marmo, ferro, bronzo uniscono il pensiero al gesto creativo dando vita ad una forma che si staglia verso un’apertura che raccoglie dissonanze apparenti ma che dialogano fra di loro esplorando il movimento, il suono, in un andirivieni di tensione e di offerta, un gioco dello scambio.
E, attraverso il gesto, il segno che catturano i contorni e le superfici, la forma diventa visione.

ISABELLA NURIGIANI


Ganzirri (Messina), FORO G gallery: “AMMARE. Frammenti dal mare all’onirico” di Roberta Guarnera – Testo critico

LA MOSTRA

“Annamu ammare” è un’ espressione tipica siciliana di esortazione, che indica la volontà di dirigersi verso il mare. Questa espressione rafforzata implica il fatto di godersi una bella giornata di sole proprio al mare.

AMMARE FRAMMENTI DAL MARE ALL’ONIRICO indica un gesto, un movimento verso la costa, verso la distesa blu, oltre i confini reali al fine di rafforzare col mare un rapporto, una relazione intensa.

L’artista Roberta Guarnera di origini messinesi, fotografa professionista ed artista eclettica, da siciliana dichiara di aver sempre avuto un contatto prima di tutto visivo, ma poi assolutamente viscerale con il mare che bagna la costa siciliana, un rapporto fisico profondo, un suono che sente tutte le sere e tutte le mattine.


Ed è proprio attraverso questa distesa blu profonda e misteriosa che l’artista propone nella sua esposizione un’evocazione oggettiva ed oggettuale composta di frammenti e conchiglie rinvenute sulla spiaggia, dono del mare all’uomo a suggellare un rapporto millenario fatto di leggenda e mito, un’evocazione appunto che trascende dalla realtà fisica.

Frammenti e conchiglie hanno a che fare con un atteggiamento primitivo, la raccolta: sono scarti che si riferiscono al concetto di vita e di evoluzione dove tutto torna. Raccogliendo frammenti, siano essi frammenti lignei o conchiglie ci facciamo depositari di un dono quello che il mare ci porge costantemente dopo una poetica mareggiata. Una sorta di panta rei, dice l’artista dove tutto scorre. Roberta Guarnera raccoglie questi doni marini, oggetti reali e ne compone un archivio, un repertorio filtrato dal suo subconscio quasi a voler raccontare il mondo del sogno, il mondo onirico dell’uomo, fatto di stravolgimenti di forma e significato.

La conchiglia, forma perfetta naturale, ci ricorda che facciamo parte della natura rievocando il nostro carattere umano e l’evoluzione della specie in senso reale e anche mitologico. A suggellare una lotta tra l’uomo e il mare che genera pero uno scambio una restituzione di doni , di ciò che buttiamo e di ciò dimentichiamo.


Le conchiglie vengono riprodotte attraverso il mezzo fotografico ma subiscono un’ alterazione onirica a voler suggellare ed imprimere stati del subconscio dell’artista che producono una nuova realtà tutta personale e sognante.

I frammenti di legno sono lembi vegetali distrutti caduti in mare che il mare ci restituisce in una nuova forma, una sorta di souvenir marino .È cosi che l’artista li enumera chiamandoli frammenti onirici perchè anche questi come le conchiglie subiscono una manipolazione artistica inedita e inusuale.


I frammenti sono riprodotti attraverso il mezzo fotografico nella loro cruda realtà, ma l’artista anche qui va oltre riproducendo in maniera segnica e materica l’ombra prodotta sotto la luce del sole. Frammenti fotografati ed ombre vengono poi combinati secondo una manipolazione che ha a che fare ancora una volta col lo stato inconscio ed onirico dell’artista che compone nuovi ed originali reperti di un vocabolario e di un archivio reinventato, un nuovo codice di natura a rappresentare quel mondo onirico che tutti dovremmo coltivare per continuare a meravigliarci di fronte alle cose.

Una resa fisico materica a comporre un nuovo sistema ibrido grafite-fotografia che riproduce non una semplice immagine bidimensionale del frammento ma un’ombra che fa presupporre ad una sua nuova vita e ad una sua intrinseca tridimensionalità. Un rapporto segnico materico di una onirica mappatura ibrida composta in visione onirica dall’artista.

Conchiglie e frammenti vanno cosi a formare nell’inconscio dell’artista un repertorio che può mutare incessantemente in base al diverso orientamento del sole, che producendo ombre diverse da vita ad una serie infinita di composizioni visive possibili come i sogni che animano le nostre menti, frammenti onirici uno diverso dall’altro in una serie infinita di forme in divenire, sogni che secondo l’artista dovremmo cercare di ascoltare per continuare a meravigliarci e sorprenderci di fronte alla realtà che osserviamo.

Opening sabato 24 giugno, alle ore 18:30, presso la FORO G gallery 
in Via Lago Grande, 43B, Ganzirri- Messina
° Si prega di seguire on line gli orari di visita


FORO G gallery
foroggallery.com
Via Lago Grande 43B 98165 Ganzirri (ME)
Instagram: @forog.gallery

Bologna, Palazzo Albergati: “VINCENT PETERS. Timeless Time”

Vincent Peters, Charlize Theron I, NY, 2008, 140×180 cm

Dal 28 giugno Palazzo Albergati ospita una straordinaria e seducente mostra dedicata a
VINCENT PETERS.

Dopo il grande successo riscosso a Palazzo Reale di Milano, con code infinite, gli scatti del grande fotografo di fama internazionale che ha reso immortali celebrities, brand e campagne pubblicitarie in tutto il mondo, arrivano a Bologna.

Timeless Time è il titolo del viaggio tra gli scatti iconici e senza tempo del fotografo Vincent Peters che, fino al 1 ottobre, presentauna selezione di lavori in bianco e nero in cui la luce è protagonista nel definire le emozioni e raccontare le storie dei soggetti ritratti e della loro intima capacità di riflettere la bellezza.
Christian Bale, Monica Bellucci, Vincent Cassel, Laetitia Casta, Penelope Cruz, Cameron Diaz, Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow sono solo alcuni dei personaggi famosi i cui ritratti sono esposti a Palazzo Albergati.

La mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con Nobile Agency e vede come sponsorCredem e FR Boutiquesponsor tecniciFerrari TrentoProcessusDigital Light e mobility partner Cotabo.

Vincent Peters, Scarlett Johansson, NY, 2017, 90×110 cm

Titolo
Vincent Peters. Timeless Time

Sede
Palazzo Albergati
Via Saragozza 28, Bologna

Date al pubblico
28 giugno – 1 ottobre 2023

Biglietti
Intero € 10,00
Ridotto € 8,00

Orari
Tutti i giorni, dalle ore 10 alle ore 20
(la biglietteria chiude un’ora prima)

Hashtag e tag ufficiali
#VincentPetersBologna
@vincentpeters_studio
@vincentpeters1
@arthemisiaarte
@nobileagency
@affcomunicazione
@gabrynobile

Informazioni e prenotazioni
www.palazzoalbergati.com
www.arthemisia.it
T. +39 051 030141

Ufficio StampaArthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306 | T. +39 06 87153272 – int. 332

Dieci anni fa l’Etna è stato inserito nella lista dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità come il Vulcano attivo più alto d’Europa

Museo dell’Etna (Viagrande): visita gratuita aperta a tutti i visitatori e premiazione dei disegni partecipanti al contest scolastico Il Vulcano che vorrei”

Oggi, 21 giugno, oltre al Museo dellEtna sarà possibile anche visitare gratuitamente la Casa delle Farfalle adiacente al museo, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 16 alle 18,30.

Per info tel 095 7890768.

Un laboratorio naturale per gli studiosi di geologia e vulcanologia. Un sito naturale eccezionale che offre una combinazione unica di bellezza paesaggistica, biodiversità e importanza geologica. L’Etna festeggia il 21 giugno un importante compleanno. Sono infatti trascorsi dieci anni da quando lUnesco ha inserito il Vulcano attivo più alto dEuropa nella lista dei Patrimoni Mondiali dellUmanità, con la seguente motivazione:”Uno dei più attivi vulcani iconici del mondo e uno straordinario esempio di processi geologici continui e formazioni vulcaniche. Questa eccezionale attività vulcanica è stata documentata da esseri umani per almeno 2700 anni ed è una delle più lunghe registrazioni documentate al mondo di vulcanismo storico. L’Etna con le sue caratteristiche geologiche è uno dei vulcani più complessi del mondo. Oggi lEtna è uno dei vulcani del mondo meglio studiati e monitorati e continua a influenzare la vulcanologia, la geofisica e altre discipline di scienze della terra. La notorietà, limportanza scientifica e culturale e il valore educativo sono di importanza globale”.

Per l’occasione, nel giorno del solstizio d’estate, il Museo dell’Etna (via Dietro Serra 6, Viagrande) – il più grande museo didattico sui vulcani presente in Italia, luogo di approfondimento e valorizzazione – in collaborazione con il Parco dell’Etna di Nicolosi, parteciperà all’evento dedicato alla ricorrenza del decennale del “World Heritage List”.

Un’intera giornata di festeggiamenti per celebrare “A Muntagna“: in mattinata presso la sede del Parco dellEtna al Monastero di San Nicolò “La Rena”, dove sarà possibile, nell’area espositiva al piano terra, osservare le immagini in diretta del vulcano, così come le informazioni sismiche provenienti dalla sede dell’INGV di Catania. Allo stesso modo sarà possibile osservare una presentazione dell’Osservatorio astrofisico di Serra La Nave di Catania in merito al telescopio Cherenkov. Inoltre saranno presenti prodotti eruttivi e pannelli esplicativi del vulcano Etna. Nel pomeriggio presso il Museo dellEtna a Viagrande si terrà la visita gratuita a tutti, e la premiazione dei migliori disegni, partecipanti al contest coordinato dall’associazione CEPES “L’Etna che vorrei”, realizzati dagli alunni di alcune scuole elementari della provincia etnea. 

All’interno degli spazi del Museo dell’Etna, tra gigantografie, box interattivi, diorami e filmati spettacolari, si potranno apprezzare oltre cento disegni realizzati da piccoli disegnatori che hanno lanciato un messaggio forte e chiaro: “L’Etna è grande, rappresenta il nostro territorio e deve essere tutelata e protetta”.

Messaggio in linea con le idee di Ettore Barbagallo, ideatore e presidente del museo, che a dieci anni dal riconoscimento Unesco si dice sempre più convinto che lo sviluppo in chiave turistica del territorio etneo deve essere caratterizzato da modalità sostenibili e moderne. «L’Etna è uno dei vulcani più importanti del mondo e accoglie migliaia di visitatori ogni anno, rappresentando un vero e proprio brand del quale usufruiscono in tanti – ha affermato Ettore Barbagallo, presidente del Museo dell’Etna – bisogna avviare un percorso di educazione culturale, civica e ambientale, ma soprattutto investire sulla protezione e sulla prevenzione con risorse adeguate da parte delle istituzioni». «In questi dieci anni sull’Etna sono stati testati sia robot che strumenti che saranno spediti nelle prossime missioni sulla Luna e su Marte – ha affermato Salvo Caffo, dirigente vulcanologo del Parco dell’Etna – gran parte delle attività di ricerca vulcanologica del mondo si sviluppano alle Canarie alle Hawaii e sull’Etna. Abbiamo un bene di interesse mondiale che richiama turismo da tutto il mondo. È un luogo che nell’immaginario collettivo, un pò come accade con il Colosseo, ha un richiamo immenso».


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