MAMbo, Bologna: Presentazione donazione video “Non sei più tu, azione 02” di Giovanna Ricotta

Giovanna Ricotta, Non sei più tu, 2015

Presentazione donazione del video della performance 
Non sei più tu, azione 02 
di Giovanna Ricotta

MAMbo, sala conferenze (via Don Minzoni, 14)
giovedì 16 marzo 2023 h 18.00

Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna è lieto di annunciare la donazione da parte di Giovanna Ricotta (Loano, Savona, 1970) – artista tra le voci più autorevoli in Italia ad avvalersi del medium performativo – del video di Non sei più tu, azione 02,che entra così a far parte del patrimonio dell’Area Arte Moderna e Contemporanea del Settore Musei Civici Bologna.

La donazione viene presentata a Bologna, nella sala conferenze del museo, giovedì 16 marzo 2023 alle h 18.00.
Insieme a Giovanna Ricotta interverranno, confrontandosi sul suo lavoro: Lorenzo Balbi, direttore MAMbo; Silvia Grandi, critica d’arte e docente, Università di Bologna; Fabiola Naldi, critica d’arte e docente, Accademia di Belle Arti di Bologna; Giorgio Chinea Canale, gallerista. Si ringrazia Tiziano Prà Levis.
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.

La performance documentata nel video, a cura di Silvia Grandi e Fabiola Naldi, si è svolta nella sala delle Ciminiere del MAMbo il 12 maggio del 2016: un lungo tappeto di carta di cotone si dipanava nell’ampio spazio espositivo del museo. Qui, il corpo dell’artista procedeva più volte in avanti e indietro, tracciando e imprimendo con la sua gestualità e attraverso la polvere di grafite segni astratti che connettevano idealmente presente e passato. All’estremità finale di questo percorso, a rappresentare la performance che si stabilizzava in un corpo scultura, si trovava l’opera Non sei più tu (2015): un’urna nera, dalle forme morbide, realizzata tramite tecniche di stampa 3D. L’enigmatica struttura monocroma occultava volutamente al pubblico il suo contenuto: il “corpo assente”. Il nucleo interiore dell’artista, composto di polvere di grafite era racchiuso al suo interno. A chiudere l’urna, una calotta che, se sollevata, svelava il segno grafico GR inciso in oro.

Mentre a Bologna viene acquisito il video di Non sei più tu, azione 02,a Padova ne vengono invece celebrati i reperti, l’archeologia performativa, con l’esposizione degli oggetti a testimonianza dell’azione svoltasi nel 2016. Tre fotografie monumentali, che documentano la performance, saranno in mostra a cura di Giorgio Chinea Canale, nella sua Art Cabinet in Galleria Cappellato Pedrocchi, a partire dal 16 marzo 2023. A completare l’esposizione anche l’urna Non sei più tu, il luogo sintattico testimonianza morfologica dell’azione performativa di Ricotta. Il corpo scultura dell’artista.

Le due operazioni in sedi diverse attivano un cortocircuito a sua volta performativo: il corpo di Giovanna Ricotta che diventa opera d’arte traslato nella dimensione visiva e reificato in nome di un’assenza, presenza ubiqua.


Informazioni generali

MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Tel. +39 051 6496611
www.mambo-bologna.org
info@mambo-bologna.org
Facebook: MAMboMuseoArteModernaBologna
Instagram: @mambobologna
Twitter: @MAMboBologna
YouTube: MAMbo channel

Settore Musei Civici Bologna
www.museibologna.it
Instagram: bolognamusei

Ufficio stampa Settore Musei Civici Bologna
e-mail UfficioStampaBolognaMusei@comune.bologna.it
Elisa Maria Cerra – Tel. +39 051 6496653 e-mail elisamaria.cerra@comune.bologna.it
Silvia Tonelli – Tel. +39 051 6496620 e-mail silvia.tonelli@comune.bologna.it
Con la collaborazione di Ornella De Carlo

Sito web artista
www.giovannaricotta.it

Roma, Wunderkammern: URBAN ROOTS • Le Radici dell’Arte Urbana

Blek le Rat, Rat on paper (2020), Credits Wunderkammern Gallery 

Urban Roots

Blek Le RatD*FaceJonOne, Shepard Fairey, 2501, Sten Lex, Tellas

Press Preview 16 marzo dalle ore 17.30 alle ore 18.30

Opening 16 marzo a partire dalle ore 18.30

Wunderkammern Via Giulia 180, Roma 

Wunderkammern, nella sede romana in Via Giulia, presenta la mostra dal titolo Urban Roots che vedrà protagonisti alcuni degli artisti che hanno contribuito alla realizzazione delle opere d’arte urbana più significative degli ultimi anni.

L’esposizione sarà un percorso emotivo che introduce il visitatore ad alcuni dei nomi più importanti del panorama nazionale ed internazionale di questo movimento: Blek Le RatD*FaceJonOneShepard Fairey2501Sten Lex Tellas
Dalle opere esposte emergeranno i diversi linguaggi artistici e le sperimentazioni stilistiche personali e innovative dei singoli artisti, che troveranno il loro punto di incontro in un unico contesto – quello urbano – e nella comune esigenza di innovare. Ed è proprio in questa esigenza di relazionarsi, ciascuno a suo modo, con lo spazio urbano che gli Street Artists hanno piantato le loro radici, già germogliate o che germoglieranno: Urban Roots partirà da queste radici e costruirà per il visitatore un cammino esplorativo del tutto originale. 

La mostra raccoglierà opere inedite al pubblico romano, alcune delle quali realizzate appositamente per l’evento. 

In allestimento ci saranno: i celebri topi di Blek Le Rat, da cui l’artista prende il nome “rat” che è anche anagramma di “art”; le rappresentazioni della società odierna in chiave provocatoria e super pop di D*Face; le esplosioni cromatiche di JonOne in grado di far vibrare di emozione gli spettatori; le inconfondibili opere di Shepard Fairey anche in formato orizzontale, nelle quali è sempre presente un forte messaggio politico. E ancora opere di 2501 appartenenti al progetto “Animated Landscape” che unisce Land Art, documentazione filmica e interazione con il tessuto urbano; le opere “colorate” di Sten Lex, una rarità nella produzione del noto duo italiano, caratterizzato dallo “stencil poster”, tecnica incisoria contemporanea di loro invenzione; ed infine la visione personale e intima degli elementi del paesaggio naturale elaborata da Tellas.

GLI ARTISTI

Blek le Rat (Xavier Prou, Parigi, 1951) è uno dei pionieri della Street Art internazionale ed è considerato il padre della Stencil Art e punto di riferimento per tutti gli street artists successivi, Banksy compreso. Blek Le Rat rivoluziona la tecnica dello stencil ideando l’iconica rappresentazione del ratto. Ratto come la parola “Rat” contenuta nel suo pseudonimo: secondo l’artista questo è l’unico animale capace di sopravvivere all’apocalisse, un simbolo di libertà. 

D*Face (Dean Stockton, Londra, 1978) è uno dei più prolifici e popolari street artists contemporanei. È cresciuto nella capitale britannica, ma gli Stati Uniti, il sogno americano, lo skateboard, l’hip hop, il punk e la musica rock sono sempre stati presenti nel suo pensiero. Il suo stile distintivo è riconoscibile grazie all’uso di immagini pop influenzate dal lavoro di Andy Warhol, Roy Lichtenstein, dalla campagna “André the Giant has a Posse” disegnata da Shepard Fairey nel 1989, dal linguaggio della pubblicità e dall’universo dei fumetti e dei cartoni animati. Da qui prendono vita i suoi personaggi disfunzionali, accompagnati da un pensiero o da un’affermazione che mette in discussione la nostra società sempre alla ricerca della fama e dell’eccessivo materialismo. Attraverso la sua critica del consumismo, invita il pubblico a riflettere su quello che i media ci costringono a vedere. 

JonOne (John Andrew Perello, New York, USA, 1963) è uno degli artisti contemporanei più riconosciuti oggi in Francia e una figura chiave nel mondo dei graffiti. Comincia a taggare sui muri di Harlem negli anni ’80, per poi trasferirsi a Parigi, dove porta il suo linguaggio nelle strade della capitale francese. Lo stile unico che definisce il lavoro di JonOne, tra i Graffiti e l’Espressionismo Astratto, deriva dalla combinazione di tre elementi fondamentali: la calligrafia, il colore e la materia pittorica, che insieme inondano di energia l’intera superficie dell’opera, grazie all’intersecazione continua delle linee e all’estrema brillantezza dei colori impiegati. 

Shepard Fairey (Obey) (Shepard Fairey, Charleston, Nord Carolina, 1970) si fa conoscere nella scena artistica all’inizio degli anni Novanta con il nome OBEY GIANT. Nel 1989 idea la campagna di sticker “André the Giant has a posse” con cui tappezza le strade di Providence di adesivi che ritraggono il volto del wrestler francese André the Giant. Da qui prende avvio il suo percorso artistico, che resterà sempre legato alla cultura hip hop e punk rock. Elaborando il design di adesivi, poster e matrici, Shepard sceglie di utilizzare una palette di colori minimalista, immediata ed efficace; con il suo linguaggio artistico vuole creare delle immagini comprensibili a tutti. Obey ha fatto della sua arte un vero manifesto politico e sociale. 

2501 (Jacopo Ceccarelli, Milano, 1981) inizia a taggare i treni all’età di 14 anni con il nome di “Never”. Si trasferisce a San Paolo, in Brasile, dove matura il suo stile artistico e sviluppa la sua tecnica; decide quindi di cambiare il suo nome in 2501, la sua data di nascita, per ricordare a se stesso questa rinascita artistica. La sua produzione, tra astratto e figurativo, si ispira alla natura e passa ora dai video ai dipinti, dagli elementi organici alle sculture. Ciò che conta per l’artista è il concetto e per esprimerlo si concentra sulla cosiddetta “gestualità”, il movimento della sua mano sulla superficie. 

Sten Lex, Sten (Roma, 1982) e Lex (Taranto, 1982) sono un duo di urban artists italiani che hanno reso celebre e inconfondibile la loro arte con la tecnica da loro stessi ideata: lo Stencil Poster. Nel loro processo artistico applicano gli stencil e strisce di carta sulla superficie dell’edificio, che poi rimuovono sia manualmente che attraverso gli agenti atmosferici, lasciando così emergere l’immagine e allo stesso tempo esponendo alcune parti dell’edificio. Nelle loro opere portano in scena sia immagini astratte, che si inseriscono armonicamente nel territorio, sia volti di persone, anonime e casuali, che diventano protagoniste della strada. Utilizzando principalmente scale di grigi e bianco e nero, i loro interventi sono influenzati da Op Art e fotografia. 

Tellas (Fabio Schirru, Cagliari, Italia, 1985) nella sua arte trasforma le città in giardini urbani, creando dei modelli organici e vegetali, ispirati ai paesaggi aspri della Sardegna. L’artista riflette sia sui cambiamenti climatici che sulla cementificazione massiccia che ha portato le città a divorare sempre di più il paesaggio circostante. Le sue opere, invece, si inseriscono in modo armonico nello spazio cittadino creando un’estetica non-urbana ed astratta.

Wunderkammern vi invita a prenotare la visita


INFO MOSTRA 
Artisti: Blek Le Rat, Shepard Fairey, D*Face, JonOne, 2501, Tellas, Sten Lex 
Titolo: Urban Roots 
A cura di: Giuseppe Pizzuto 
Testo critico di: Giuseppe Pizzuto 
Date: 16 marzo – 15 aprile 2023 
Orari di apertura della galleria: mar – sab, 10-14 e 15-19 
WUNDERKAMMERN 
Via Giulia 180, Roma 
www.wunderkammern.net 
wunderkammern@wunderkammern.net 
Tel. +39 06 70475247 
UFFICIO STAMPA 
Studio Martinotti 
martinotti@lagenziarisorse.it 
Tel. +39 348 7460312

Roma, Spazio EXP/Caffè delle Esposizioni: ECO – Collettiva di Scultura, Installazioni e VideoArt

ECO

Collettiva di Scultura, Installazioni e VideoArt

A cura di Fiamma Fiermonte e Pietro Tornesello  
In collaborazione con Takeawaygallery

Inaugurazione 16 marzo 2023 ore 19:00 – 2:00

Spazio EXP / Caffè delle Esposizioni 

Via Nazionale 194a – Roma

Fino al 18 marzo 2023

Dopo il successo riscosso da Iperione, progetto di sculture, installazioni  e performance musicali svoltosi nello Spazio EXP/Caffè delle Esposizioni nel febbraio del 2022, il duo curatoriale Pietro Tornesello e Fiamma Fiermonte in collaborazione con Takeawaygallery, propongono a un nuovo evento “ECO”, che ha come obiettivo quello di creare uno spazio nel quale più artisti di età e linguaggi diversi, potessero esprimersi liberamente con arte, musica e performance. Questa base di partenza ha avuto modo di concretizzarsi grazie all’opportunità che i curatori hanno avuto con gli artisti di allestire un’esposizione nella medesima location che ha permesso di sviluppare un progetto site-specific, dimostrando con la loro manualità e fantasia, come ogni singolo artista produca risultati diversamente spettacolari.

Subito all’entrata nel giardino, si presenta Homo di Massimo Rizzuto, una grande nuvola/universo installata al centro dello spazio esterno, realizzata con una rete metallica popolata di una umanità in miniatura. Gli omini in  miniatura sono tutti bianchi con la testa di colore diverso, dove, una o più luci ruotano intorno come dei soli, dando vita ad uno spazio vorticoso di ombre, di diverse dimensioni che vanno in contrapposte direzioni e la diversità degli uomini rappresentata  dalle teste colorate viene azzerata dalle danza delle ombre in una visione dell’umanità  senza alcuna differenza, creando un vortice che  si incrocia e si unisce a quelle dei visitatori che diventano parte integrante dell’opera installata; sempre nel giardino Bad Flowers di Alessandro Antonucci, un’installazione di materiali vegetali, cemento bianco e pittura, composta da diversi elementi, frutto di un lavoro su piante come le spighe di typha, le more di rovo, le canne palustri. Questi elementi fuoriescono dal suolo come se fossero fiori delle piante presenti sul posto, a creare una sorta di altra natura nella natura, un gioco, appunto, sui termini.

L’ultima opera a incorniciare l’area esterna è Simulacro D’infanzia di Giorgia Grassi, un aquilone sorretto da catene verrà posizionato all’esterno tra l’albero e la parete. L’aquilone è la rappresentazione della spensieratezza e leggiadria che caratterizza l’infanzia, le catene sono invece la pesantezza della vita adulta. Attraverso una luce posizionata al di sotto di questo aquilone vedremo dunque riflettersi sul muro dei colori che prendono piede a dimostrare come, nonostante la vita adulta, si può ancora vedere il mondo con occhi da bambino.

Continua poi nello spazio interno Cecilia Dieci, nel suo più recente esperimento, che è un  assemblaggio di ready-made dal titolo Cut Room, la scelta di porsi in campo in prima persona non denuncia una compulsione autoreferenziale, ma punta al concepimento e alla trasmissione di un concetto universale e condivisibile. (aiutata nella realizzazione e nella descrizione dell’opera dal gallerista Carlo Gallerati). 

A seguire Francesco Misiti con Tentativo n1, saranno Il tubo, la vasca, l’elica, lo specchio e la lente, i 5 elementi della macchina per la visione e lo spiegarsi di un paradosso. ” Dov’è Quand’è e Cos’è adesso”, una riflessione sul tempo presente, che infinitamente si esaurisce davanti agli occhi dello spettatore.

E muovendosi nello spazio interno reciterà un monologo Emma Piccirilli mentre Sebastiano Rolfi si esibirà cantando; si continua poi con i progetti di Giovanni Lo Castro: il primo Visual Pain 002, è il secondo capitolo della serie Hyper Visual, nasce a partire dall’archivio di Hyper Quotidiano, dove si aggiungono mappature spaziali e virtuali di spazi quotidiani e pubblici ripresi con l’utilizzo della fotogrammetria. Il secondo, in blacklight fabric, Simulacro, è una stampa realizzata su un particolare tessuto chiamato backlight, lo stesso utilizzato per stampare le pubblicità dei banner retroilluminati, l’effetto della retroilluminazione simula l’estetica e la vivacità cromatica di uno schermo. 

Dulcis in fundo Memorie dal futuro di Patrick Paulin, artista italo-svedese, nato a Roma, compositore, autore, cantante e pianista. Art videoclip, o videoclip d’arte, è un’opera in cui due o più lavori artistici, di cui uno musicale, si fondono nella forma del videoclip, dando vita ad un’opera a sé stante. La sinergia creatasi moltiplica in modo esponenziale emozioni e messaggi propri delle singole opere, nella ricerca estetica di un armonioso equilibrio tra di esse. “Memorie dal futuro – Art videoclip” è la prima sperimentazione artistica di Patrick Paulin, in collaborazione con il fotografo romano Stefano Carsetti Esposito. L’opera fotografica del 2001 “stationtostation” si fonde alla perfezione con la composizione musicale dell’artista italo-svedese.

Artisti: Alessandro Antonucci, Cecilia Dieci, Giorgia Grassi, Giovanni Lo Castro, Francesco Misiti, Patrick Paulin, Emma Piccirilli, Massimo Rizzuto e Sebastiano Rolfi.


Contatti:

fiermontefiamma@gmail.com
pietrotornesello@gmail.com
takeawaygallery@gmail.com 

Comunicazione
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next

roberta.melasecca@gmail.com  
349.4945612  www.melaseccapressoffice.it

Venezia, Palazzo Ducale, Appartamento del Doge: VITTORE CARPACCIO. Dipinti e disegni

Vittore Carpaccio: Caccia in valle (recto), ca. 1492/1494, olio su tavola, 75,4 × 63,8 cm. Los Angeles, J. Paul Getty Museum

VITTORE CARPACCIO
Dipinti e disegni

Venezia, Palazzo Ducale, Appartamento del Doge

18 marzo – 18 giugno 2023

Mostra promossa dalla Fondazione Musei Civici di Venezia
In collaborazione con la National Gallery of Art di Washington

A cura di Peter Humfrey, con Andrea Bellieni e Gretchen Hirschauer

Comune di Venezia e Fondazione Musei Civici di Venezia, con la collaborazione della National Gallery of Art di Washington, propongo in Palazzo Ducale (dal 18 marzo al 18 giugno) la prima grande monografica su “Vittore Carpaccio”. Dipinti e disegni”, dopo quella che la medesima sede ha ospitato nel lontano 1963.

La grande retrospettiva, accolta dell’Appartamento del Doge, si è potuta concretizzare grazie alla collaborazione tra i MUVE e la National Gallery of Art di Washington dove, con il titolo “Vittore Carpaccio: Master Storyteller of Renaissance Venice” la mostra ora al Ducale era stata allestita dal 2 novembre 2022 al 12 febbraio di quest’anno, con grande successo di pubblico e ampio seguito mediatico. Con l’autorevole istituzione americana i Civici vantano una collaborazione consolidata, di cui è stata frutto anche la monografica su Tintoretto, organizzata congiuntamente dalle due Istituzioni e presentata in entrambe le sedi con grande successo di pubblico.
La curatela del progetto è stata affidata a Peter Humfrey, riconosciuto specialista del pittore e del suo contesto, con Andrea Bellieni, curatore dei Musei Civici di Venezia, e Gretchen Hirschauer, curatrice della pittura italiana e spagnola alla National Gallery of Art di Washington.
In mostra sono riunite soprattutto opere oggi in musei e collezioni internazionali, oppure in chiese degli antichi territori della Serenissima, dalla Lombardia all’Istria e alla Dalmazia: opere che illustrano compiutamente la varietà e l’altezza della pittura di Carpaccio, seguendone anche l’evoluzione; fino al capitolo conclusivo della sua carriera, tra secondo e terzo decennio del Cinquecento, quando l’arte del maturo maestro, pur rimanendo colta e suggestiva, pare non tenere il passo delle novità tematiche e tecniche introdotte da Giorgione.
Carpaccio (1465 ca. – 1525 o 1526) era anche un disegnatore superlativo: dal notevole corpus dei suoi disegni – il maggiore pervenuto a noi di un pittore veneziano del suo tempo – in mostra sono presenti numerosi studi su carta, spesso straordinari di per sé, che spaziano da rapidi schizzi compositivi d’insieme ad accurati studi preparatori di teste e pose. La mostra al Ducale propone ben 70 opere dell’artista, di cui 42 dipinti e 28 disegni, sei dei quali sono recto / verso, per cui le opere da ammirare nel complesso salgono a 76.
“Questa mostra – evidenzia Andrea Bellieni – nasce dall’esigenza di guardare con occhi nuovi a questo grande pittore, soprattutto alla luce di recenti restauri rivelatori e della scoperta di significativi inediti: una preziosa opportunità per la Storia dell’Arte, ma anche per il pubblico, di fronte alla pittura di irresistibile fascino di un tale ‘antico maestro’ “. La mostra è stata l’occasione per sviluppare la collaborazione tra Fondazione Musei Civici di Venezia e Istituto Italiano di Tecnologia che rappresenta l’eccellenza della ricerca italiana nell’ambito della conservazione e dello studio del patrimonio culturale, potenziata anche dalla partnership con AerariumChain.
Carpaccio formò e alimentò la sua arte nella tradizione pittorica veneziana dei Bellini, dei Vivarini, nonché di altre influenti personalità e tendenze, come la lezione dei toscani, dei ferraresi, di Antonello da Messina, dei tedeschi (Dürer) e dei ‘primitivi’ fiamminghi. Ne derivò una personalità subito originale e autonoma, soprattutto attratta dai particolari di flora, fauna e paesaggio, di architettura, arredo e decorazione, di abbigliamento ed esotismo. Il tutto composto con estro che spazia dal giocoso al teatrale, dell’aneddoto alla satira, ma giungendo anche a supremi vertici di poesia, psicologismo, drammaticità e profondità spirituale. Grazie a questi molteplici ‘registi’ personali – per i quali Carpaccio fu di fatto l’inventore della pittura europea cosiddetta ‘di genere’ – egli fu soprattutto un insuperato ‘raccontatore di storie’; infatti, fu sempre celebrato soprattutto per i suoi cicli, serie coordinate di tele (teleri) che tramandano articolati racconti sacri: quasi cinematografici, perfettamente ‘sceneggiati’ nella loro eloquente narrazione visiva popolare, furono realizzati per le sale di riunione di confraternite religiose laicali, a Venezia dette scuole.
“Tali opere basilari di Carpaccio – alcune rimaste a Venezia, ma altre esulate all’inizio nel secolo XIX in musei italiani e internazionali – sono troppo grandi e fragili per essere condotte in mostra (solo si è potuto riunire integralmente il ciclo smembrato della Scuola del Albanesi). Ma il visitatore potrà facilmente ritrovare in città tali essenziali capolavori; in particolare l’unico ciclo rimasto nella sede originaria, nella Scuola di Giorgio degli Schiavoni, anche grazie all’ingresso ridotto che la Scuola riconosce ai visitatori del Ducale”, evidenzia Mariacristina Gribaudi, Presidente di Fondazione MUVE.
“Vittore Carpaccio – sottolinea il Sindaco Luigi Brugnaro – fu indubbiamente uno dei pittori più originali, fantasiosi e inventivi operanti nella Venezia del pieno Rinascimento, all’epoca straordinario crocevia economico e culturale. Allora la Serenissima era una vera ‘potenza’ europea e mediterranea. Carpaccio, che intride di fantastica venezianità ogni sua tela, ne è stato indubbiamente il più affascinante, visionario, innamorato illustratore”.


Contatti per la Stampa
 
Fondazione Musei Civici di Venezia
press@fmcvenezia.it
www.visitmuve.it/it/ufficio-stampa
 
In collaborazione con
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Referente Roberta Barbaro: roberta@studioesseci.net

Rovigo: il 15 marzo di 45 anni fa si spegneva Virgilio Milani, l’artista polesano più apprezzato dell’intero Novecento

Virgilio Milani, 1935. Statua di Giovanni Miani a Rovigo

VIRGILIO MILANI
e l’Arte del ‘900 in Polesine

Rovigo, Palazzo Roncale
25 marzo – 25 giugno 2023

Mostra promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, da un’idea di Sergio Campagnolo. A cura di Alessia Vedova.

Il 15 marzo di 45 anni fa, correva l’anno 1977, a Rovigo veniva a mancare Virgilio Milani, l’artista polesano più apprezzato dell’intero Novecento. Era nato, sempre a Rovigo, 29 febbraio 1888. Per l’intera sua esistenza, fatta salva la frequentazione dell’Accademia di Venezia, non si mosse mai dalla sua terra.

Tra pochi giorni, il 25 marzo, prenderà il via al Roncale una mostra che ne ripercorrerà la vicenda artistica ponendola all’interno dell’ambiente rodigino in cui essa interamente si sviluppò.

 “Virgilio Milani e l’Arte del ‘900 in Polesine”, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, è curata da Alessia Vedova e si potrà ammirare al Roncale sino al 25 giugno.

Nel suo testamento Milani chiarì di non volere che nessuna mostra gli fosse dedicata una volta venuto a mancare. Non aveva voluto essere protagonista di nessuna monografica in vita e altrettanto voleva avvenisse anche dopo la morte.

«Una volontà, così esplicitamente dichiarata, andava rispettata», afferma Alessia Vedova, curatrice della prossima rassegna al Roncale. «Anche in ossequio alla volontà dell’artista, abbiamo proposto una esposizione collettiva, nella quale accanto a Milani ad essere raccontata, sia pure in modo ristretto e inevitabilmente parziale, è l’Arte del ‘900 in Polesine, come non a caso indica il titolo della rassegna.

Milani ne sarà, ovviamente, il protagonista, ma in parallelo alla sua vicenda intendiamo far emergere gli altri protagonisti di ottant’anni di arte polesana».

Non a caso, Alessia Vedova dedica il suo saggio introduttivo del catalogo della mostra al “Gigante schivo”. «Gigante – scrive la curatrice – perché nell’ambito della sua arte, la scultura, egli fu certamente un grande. Schivo, nel senso di non protagonista, perché, per carattere e scelte personali, si mantenne sempre fuori dall’agone nazionale e internazionale dell’arte, scegliendo di non uscire dal suo Polesine. Allievo della Accademia di Venezia, rifiutò una borsa di studio biennale a Parigi, opportunità che gli avrebbe permesso di entrare in contatto con il milieu culturale e artistico dell’epoca, di aprire i suoi orizzonti.

Fin da subito mostrò di rifuggire gli ambienti mondani e le occasioni dove si sentiva costretto ad apparire. Rifuggiva sia le rassegne personali sia la mercificazione delle sue opere nelle gallerie. Trascorreva le sue giornate a modellare a plasmare bronzi, terrecotte e sculture femminili. Elesse quale luogo del cuore – o sarebbe meglio dire come suo rifugio creativo – prima la sua casa di Via Trieste e poi l’atelier presso la sinagoga moresca di Via Corridoni. Un atelier ricercato e scelto perché in quegli ambienti la luce “diretta” dialogava con le sue opere, colpendole in maniera radente, evidenziandone il modellato e impreziosendole di riflessi ed ombre. Milani, per oltre sessant’anni testimone artistico di questo territorio, è vissuto in modo decisamente più “appartato” rispetto ad altri scultori della sua epoca. Una scelta, la sua, che lo ha oggettivamente penalizzato in fatto di notorietà ma che, per converso, gli ha consentito di coltivare una precisa, solitaria identità». Identità che la mostra al Roncale si propone di mettere in luce.

Info: Fondazione Cariparo www.fondazionecariparo.it


Relazioni con i media:
dott.ssa Alessandra Veronese
Ufficio Comunicazione:
dott. Roberto Fioretto
comunicazione@fondazionecariparo.it
 
Ufficio Stampa:
STUDIO ESSECI – Sergio Campagnolo
Tel. 049 663499; www.studioesseci.net;
simone@studioesseci.net, referente Simone Raddi

TEFAF Maastricht: musei e collezionisti affollano il primo weekend di apertura

IL RITORNO TRIONFALE DI TEFAF A MAASTRICHT
NEL MESE DI MARZO

TEFAF MAASTRICHT 2023

MECC Maastricht

11 – 19 marzo 2023

TEFAF conferma la reputazione di fiera leader mondiale per le opere di qualità museale con il suo spettacolare ritorno a Maastricht nel consueto appuntamento di marzo. Decine di migliaia di collezionisti e appassionati hanno raggiunto la città olandese da tutto il mondo per ammirare e acquistare 7000 anni del meglio della storia dell’arte, presentati da 270 espositori di ben 20 nazioni diverse.

Oltre 250 musei hanno preso parte all’Anteprima VIP per collezionisti (il 9 e 10 marzo), tra cui una nutrita schiera di istituzioni di rilievo sia americane che europee: la National Gallery of Washington, l’Art Institute of Chicago, il J. Paul Getty Museum, il MoMa, il Metropolitan Museum of Art, l’American Friends of the Louvre, l’American Friends of the Musée d’Orsay, il Guggenheim, gli Uffizi, il Teylers Museum, il Van Gough Museum, il Rijksmuseum, il Museum of Fine Art Boston, il Louvre, il Toledo Museum, il Dallas Museum, il Kimbell Museum, il Museum Voorlinden, il Mauritshuis, il Cleveland Museum, la Frick Collection, il Museo di Palazzo Barberini, il Kunstpalast Düsseldorf, il Minneapolis Institute of Art, la National Gallery of London e le National Galleries of Scotland.

I visitatori della XXXVI edizione di TEFAF hanno apprezzato il notevole rafforzamento della sicurezza della fiera, che dispone ora dei cancelli di sicurezza con metal detector impiegati nei musei più prestigiosi del mondo.

Di seguito alcune delle vendite più importanti registrate finora.

Arte moderna e design

White Cube (stand 400) ha venduto 10 opere nella giornata di apertura, tra cui alcuni pezzi di Tracey Emin, Damien Hirst, Park Seo-Bo e Georg Baselitz.

Patrick Heide Contemporary Art (stand 625) ha venduto una selezione di disegni astratti di Rebecca Salter, prima presidentessa della Royal Academy, per una cifra non resa nota.

Alla sua prima partecipazione, la galleria veneziana Caterina Tognon (stand 717) ha goduto di un inizio positivo vendendo Tulipaniera Antica di Lillia Tabasso per EUR 30.000 e Fiolario di Wendy Wheatley per EUR 20.000.

Tornabuoni (stand 408), galleria attiva a Firenze, Parigi e Milano, ha venduto diverse opere di Pier Paolo Calzolari, Lucio Fontana ed Emilio Isgrò.

Maggiore G.A.M (stand 460) ha concluso notevoli vendite a collezionisti privati internazionali, riguardanti opere di Giorgio Morandi, Claudine Drai e Giorgio de Chirico.

Dipinti

La britannica Trinity Fine Art (stand 361) ha venduto la sua opera di punta, Ritratto di studioso seduto, in posa di tre quarti, con un libro in mano di Jacopo Robusti, detto Tintoretto. Ad acquistarlo, per una cifra non resa nota, un collezionista privato.

La galleria di Barcellona Artur Ramon Art (stand 251) ha venduto il suo dipinto principale di Joaquin Sorolla, Bambine sulla spiaggia, dal prezzo richiesto di EUR 2.700.000.

Colnaghi (304) ha venduto a clienti privati Ritratto di giovane nobildonna con gioielli preziosi e un abito nero con ricami dorati di covoni di grano e un’alta gorgiera bianca di Alonso Sánchez Coello, e San Girolamo penitente di Alonso Berruguete.

La galleria londinese Charles Beddington (stand 367) ha riportato intense vendite inaugurali tra cui una coppia di vedute veneziane della cerchia di Canaletto.

La galleria napoletana Giacometti Old Master Paintings (stand 362) ha riportato tre vendite tra cui quella di Sul ponte, in vista di Stromboli di Raoul du Gardier, Madonna di Massimo Stanzione, e La Nutrice di Vincenzo Gemito.

Caylus Gallery (stand 364), Madrid, ha riportato la vendita di cinque opere, ciascuna a un prezzo a cinque zeri, tra cui Vergine con bambino di Luis de Morales.

Nella giornata di apertura, l’espositore della sezione Showcase Elliott Fine Art (SC9) ha venduto Lea, una sposa di Betlemme di Albrecht de Vriendt (1843-1900) a un museo statunitense per una cifra a cinque zeri.

Specializzato negli Antichi Maestri olandesi, Bijl-van Urk (stand 370) ha concluso cinque vendite importanti tra qui quelle di Scena di cucina con una cameriera che pompa acqua di Cornelis Bisschop, Il maestro di Quiringh van Brekelenkam, e Natura morta di frutta su una sporgenza di pietra di Abraham Mignon. Tutte le opere sono state acquistate da collezionisti privati per somme a cinque zeri.

Antiquariato

La parigina Steinitz Gallery (stand 182) ha venduto una splendida scrivania Luigi XVI a otto gambe di Jean-François Leleu proveniente dalla collezione di Ernestine de Castellane, Duchessa d’Otrante e vedova di Joseph Fouché, residente nella Villa du Riond-Bosson, Morges, Svizzera. L’arredo è stato acquistato da un collezionista privato per oltre EUR 1.500.000.

Sempre da Parigi, Galerie Kugel (stand 202) ha riportato la vendita di un importante calice decorato del XVII secolo in vetro rubino, con il suo piede, di Johann Kunkel , acquistato da un importante museo olandese.

Nel primo giorno di fiera, il mercante d’arte belga De Backker Art (stand 192) ha venduto diverse opere medievali a collezionisti privati.

L’espositore della sezione Showcase Zebregs&Röell (SC7), Amsterdam, ha venduto 12 opere nei primi due giorni, tra cui un set di pettini in guscio di tartaruga realizzato da Paul Bennett per una signora inglese in Giamaica, con iscrizione e data Sarah Henly, Jamaica 1670.

Kunsthandlung Julius Böhler (stand 214) ha venduto alla Phoebus Foundation Asino da processione con testa oscillante, impiegato durante le commemorazioni della Domenica delle Palme in Sud Italia o in Spagna.

Elfriede Langeloh (stand 163) ha venduto un vaso Augustus Rex di Meissen decorato con il motivo ‘Vogelbaum’ a un collezionista tedesco per EUR 80.000. Re Augusto III commissionò questi vasi per arredare la Sala della torre del Castello di Dresda. Un altro esemplare è esposto al V&A Museum di Londra.

Jewelry

Specializzata in gioielli storici, la spagnola Deborah Elvira (stand 232) ha venduto un anello medievale in argento dorato con zaffiro, e una croce del XVII secolo in oro e cristallo.

Opere su carta

Un ottimo inizio anche per la tedesca Nicolaas Teeuwisse OHG (stand 619) che ha venduto diverse opere, acquistate per l’85% da musei quali il Rijksmuseum, un secondo museo olandese, e altri importanti musei statunitensi.

Agnews Works on Paper (stand 604), Bruxelles, ha venduto diverse opere tra cui Autoritratto nudo con braccio alzato di Pablo Picasso, acquistato da un collezionista privato.

Il mercante d’arte londinese Stephen Ongpin (stand 607) ha registrato un ottimo inizio di fiera grazie a numerose vendite tra cui quelle di Studio delle mani della Vergine in preghiera di Jean-Auguste-Dominique Ingres, e Tre figure in un paesaggio al chiaro di luna di Giuseppe Bernardino Bison.

La galleria londinese Tafeta (stand 615) ha riportato delle buone vendite, tra cui quelle di due opere dell’artista nigeriano Babajide Olatunji, acquistate rispettivamente da due collezionisti privati tedeschi. Il prezzo richiesto di ciascuna era di GBP 24.000.

La galleria edochiana A Lighthouse called Kanata (stand 484) ha riportato la vendita di oltre metà delle sue opere esposte tra cui alcune di Niyoko Ikuta, Ayane Mikagi, Kosuke Kato, Ken Mihara e Kiyo Hasegawa.

Arte antica

Charles Ede (stand 501), Londra, ha concluso 20 vendite nelle giornate di anteprima, tra cui quella di una dea della fertilità anatolica del Neolitico, acquistata da un cliente di lunga data per EUR 90.000.

Lo specialista britannico in antichità David Aaron (stand 502) ha venduto a un collezionista privato la sua opera di punta, il Babbuino “Dattari”, rappresentazione dell’antico dio egizio Thot, protettore degli scribi e dei matematici.

Arte tribale

Dal Belgio, Patrick & Ondine Mestdagh (stand 703) ha venduto numerose opere tra cui Sommo sacerdote Māori di Gottfried Lindauer, noto per i suoi ritratti del popolo Māori, acquistato da un collezionista privato per EUR 100.000 circa.

Scultura

La galleria londinese Stuart Lochhead Sculpture (112) ha venduto a un collezionista privato Leone che divora una cerva di Barthélemy Prieur (1536-1611) per circa GBP 1.400.000. 

Hidde van Seggelen, Presidente di TEFAF, ha commentato: “Siamo felici di aver riportato TEFAF a Maastricht nel suo usuale mese di marzo. La nostra comunità ha nuovamente superato sé stessa portando qui un’offerta variegata di opere eccezionali, presentate ai collezionisti e agli appassionati d’arte in modo spettacolare. Il modo in cui i visitatori entrano in contatto con opere di qualità museale che interessano ben 7000 anni di storia è una gratificante riprova del nostro lavoro, così come la qualità e il valore culturale dei pezzi in vendita. È per questo che TEFAF attira costantemente i musei e i collezionisti più importanti del mondo”.

TEFAF Maastricht è in corso fino a domenica 19 marzo al MECC di Maastricht.
Per maggiori informazioni: www.TEFAF.com.

TEFAF

TEFAF è una fondazione no profit che sostiene l’esperienza e la varietà della comunità globale dell’arte, come dimostrano gli espositori selezionati per le sue due Fiere annuali di Maastricht e New York. TEFAF si pone come guida esperta per i collezionisti privati e istituzionali del mercato globale dell’arte, ispirando appassionati e compratori d’arte di tutto il mondo.

AXA XL

TEFAF e AXA XL, suo Partner Principale, condividono la stessa filosofia: nell’arte, c’è molto più di ciò che si vede.

AXA XL, divisione di AXA specializzata nella gestione dei rischi più complessi, fornisce prodotti e servizi assicurativi e di gestione del rischio ad aziende di varie dimensioni, da quelle medie fino alle grandi multinazionali, oltre a soluzioni di riassicurazione per le compagnie assicurative a livello globale. Collaboriamo con chi fa progredire il mondo. Per saperne di più: www.axaxl.com.

TEFAF MAASTRICHT

TEFAF Maastricht è ampiamente riconosciuta come la fiera d’arte, antiquariato e design più importante del mondo. Con oltre 280 espositori di spicco provenienti da più di 20 nazioni, TEFAF Maastricht è la vetrina delle opere d’arte più prestigiose disponibili ogni anno sul mercato. Oltre alle sezioni tradizionali come dipinti degli Antichi Maestri, antichità e opere classiche, che interessano circa metà della Fiera, propone ai visitatori anche arte moderna e contemporanea, fotografia, gioielleria, design del XX secolo e opere su carta.


Uffici stampa TEFAF nel mondo:

GLOBAL                                                           
Magda Grigorian | press@tefaf.com

BELGIUM / LUXEMBOURG
UPR Agency | Charlotte@UPRagency.com

FRANCE / MONACO / SWITZERLAND
Gaëlle de Bernède | gaelledebernede@gmail.com

GERMANY / AUSTRIA / SWITZERLAND
Britta Fischer | bfpr@brittafischer-pr.com

ITALY
Studio Esseci | roberta@studioesseci.net

THE NETHERLANDS
Noepy Testa | noepy@entesta.nl
Heidi Vandamme | info@bureauheidivandamme.nl

SPAIN
Julián Hernández Miranda | julian.hdez58@gmail.com
Héctor San José | hectorsanjose@live.com

UK
Cultural Communications | tefaf@culturalcomms.co.uk

USA
Sharp Think | tefaf@sharpthink.com

LEAD PARTNER TEFAF MAASTRICHT 

Pisa, Museo della Grafica: Uno, due, tre… stampa

Il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi (Comune di Pisa, Università di Pisa) organizza: 

Uno, due, tre… stampa 

Attività per famiglie
Età consigliata: 7 – 12 anni
Sabato 18 marzo 2023, ore 16:00

In compagnia di Bulino, l’esperta guida del Museo, visiteremo le sale espositive, ricche di tracce del passato, e conosceremo meglio le opere della collezione attraverso giochi e passatempi.Poi, come moderni stampatori, realizzeremo un’originale e coloratissima opera d’arte utilizzando la tecnica della stampa. 

Costo: 10 €– Il costo è comprensivo dell’attività e del libro per bambini Alla scoperta del Museo della Grafica di Pisa, edizioni ETS, Pisa, 2021.

Partecipazione su prenotazione fino a esaurimento dei posti disponibili.

Prenotazioni all’indirizzo e-mail: educazione.museodellagrafica@sma.unipi.it 
Scadenza prenotazioni: venerdì 17 marzo 2023, ore 13:00.

È richiesta la presenza di un adulto accompagnatore per tutta la durata dell’attività. 

Per maggiori informazioni:  educazione.museodellagrafica@sma.unipi.it –  050 2216059/70

Cliccare il logo:

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Tel. 050/2216060 (62-66-67)
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it
www.museodellagrafica.sma.unipi.it

L’anno di Wislawa Szymborska, in Italia

Wisława Szymborska Premio Nobel Nobel per la letteratura nel 1996

L’ANNO DI WISŁAWA SZYMBORSKA IN ITALIA

Mostra e spettacolo affidati a Teatro Pubblico Ligure.
Con la direzione artistica di Sergio Maifredi

cento anni dalla nascita di Wisława SzymborskaSergio Maifredi dedica alla poetessa polacca premio Nobel per la letteratura nel 1996 lo spettacolo “Ascolta, come mi batte forte il tuo cuore. Poesie, lettere e altre cianfrusaglie di Wisława Szymborska”. La voce di Szymborska è stata affidata a un’attrice che mette da sempre la sua arte al servizio dei versi, Maddalena Crippa. Al suo fianco Andrea Nicolini. Michele Sganga è autore delle musiche che esegue dal vivo in scena. L’evento apre un progetto ideato e diretto dallo stesso Maifredi – conoscitore profondo della cultura polacca – che culminerà nella mostra monografica “Wisława Szymborska. La gioia di scrivere”. Lo spettacolo propone un percorso suggestivo di parole, musica, immagini e emozioni attraverso poesie note e alcune assolutamente inedite anche in Polonia, e scoperte recentemente negli archivi, oltre a materiali della grande poetessa ancora inediti in Italia, come la corrispondenza con il suo grande amore, Kornel Filipowicz. Amore e morte, il rapporto distaccato e partecipe con il suo tempo, la riservatezza e la notorietà seguita alla “tragedia di Stoccolma”, come i suoi amici chiamavano il Nobel, sono gli estremi fra cui si dipana il racconto poetico di una vita vissuta in perenne equilibrio fra incanto e disperazione. Spettacolo e mostra fanno parte del “2023, Anno di Wisława Szymborska”, le celebrazioni ufficiali dedicate al centenario della nascita della grande poetessa polacca proclamate dal Senato della Repubblica di Polonia.

“Ascolta, come mi batte forte il tuo cuore” – titolo tratto dalla poesia “Ogni caso” – debutta in prima nazionale lunedì 27 marzo al Teatro Vittoria di Roma, preceduto dall’anteprima del 26 marzo al Teatro Boni di Acquapendente (VT), e seguito dal tour al Teatro Litta di Milano (4 aprile), al 29° Festival internazionale di poesia di Genova (17 giugno), alla 76ª Estate Fiesolana di Fiesole – Firenze (9 settembre). Lo spettacolo nasce da un’idea e con la collaborazione di Andrea Ceccherelli e Luigi Marinelli, docenti di Lingua e Letteratura Polacca rispettivamente all’Università di Bologna e alla Sapienza di Roma. È prodotto da Teatro Pubblico Ligure in coproduzione con Istituto Adam Mickiewicz di Varsavia, con il patrocinio della Fondazione Wisława Szymborska di Cracovia, in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma.

Wislawa Szymborska: Collage

Il 15 giugno, al Museo d’arte contemporanea Villa Croce di Genova si potrà visitare fino al 3 settembre la mostra monografica “Wisława Szymborska. La gioia di scrivere”, curata da Sergio Maifredi e allestita dallo scenografo Michał Jandura, con la consulenza e collaborazione scientifica di Andrea Ceccherelli Luigi Marinelli. È prodotta da Comune di Genova e Teatro Pubblico Ligure, in coproduzione con l’Istituto Adam Mickiewicz di Varsavia, con il patrocinio della Fondazione Wisława Szymborska di Cracovia, in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma e con il Goethe-Institut Genua, istituzione che diffonde nel mondo la cultura della Germania, fra le prime nazioni a riconoscere il valore di Szymborska con l’assegnazione del Premio Goethe nel 1991. La mostra è sostenuta da IREN. Comprende 85 collage eseguiti dalla poetessa e provenienti da collezionisti privati, fra cui Jarosłav Mikołajewski, poeta e scrittore. Sono le persone a cui Wisława Szymborska li donava in occasioni delle feste, veri e propri collanti d’amicizia che permettono di seguire i suoi percorsi creativi, affini nel linguaggio visuale come nella scrittura. I collage saranno esposti in mostra e alcuni saranno riprodotti a tutta parete, un’immagine esplosa che abbraccerà gli spettatori nell’allestimento scenografico e immersivo di Jandura. Il percorso sarà punteggiato da 100 massime di Wisława Szymborska, estratte dalla sue poesie. Anche Woody Allen sarà virtualmente presente: Szymborska gli ha donato uno dei suoi collage e la regista Katarzyna Kolenda-Zaleska ha ripreso il momento della consegna inserita nel film “La vita a volte è sopportabile. Ritratto ironico di Wisława Szymborska”.  Szymborska”. Ilcommento di Woody Allen nel ricevere il collage per lui creato da Wislawa Szymborska è stato: “Questo non è come quelle stupide statuette che ricevo per i miei film”. Vedremo l’estratto che unisce una star hollywoodiana alla rockstar della poesia. Inoltre, si potranno vedere documenti, fotografie, il taccuino con gli appunti da cui nascevano le poesie, un libro inglese illustrato in età giovanile da Wisława Szymborska, una rarità. La mostra sarà successivamente allestita a Bologna e Milano.

Wisława Szymborska (1923 – 2012) è una rock star della poesia, i suoi libri sono veri e propri best seller. Citata in canzoni e film, di lei hanno scritto e raccontato in tanti, da Woody Allen a Umberto Eco, da Roberto Saviano a Roberto Vecchioni, che le ha dedicato una canzone. Il suo nome è tanto difficile da pronunciare, quanto è facile entrare nelle sue poesie, seguendo un pensiero libero, vivace, allegro, lucido, che descrive i fatti piccoli e grandi che rendono unica ogni giornata “rimettendo al mondo le parole”, come ha dichiarato Roberto Saviano spiegando come le sue poesie lo abbiamo soccorso nei momenti più difficili.

L’interesse e la conoscenza di Sergio Maifredi per la cultura polacca risalgono al suo rapporto con Pietro Marchesani (1942 – 2011), lo studioso che con la traduzione dell’opera omnia pubblicata da Adelphi ha fatto conoscere Wisława Szymborska in Italia. Docente di Lingua e Letteratura polacca all’Università di Genova, con questa nomina ha inaugurato una cattedra che fino a quel momento non esisteva, diventando un punto di riferimento per generazioni di studiosi, fra cui Andrea Ceccherelli e Luigi Marinelli, docenti di Slavistica rispettivamente all’Università Alma Mater di Bologna e La Sapienza di Roma. Genova ha un ruolo centrale nella diffusione della poesia di Wisława Szymborska in Italia. La poetessa polacca, Premio Nobel per la Letteratura 1996, nella memorabile conferenza del 2009 a Bologna, rivolgendosi a Pietro Marchesani disse: “Senza di te, in Italia non esisterei”. Il rapporto di collaborazione si trasformò presto in amicizia e nel 2005 Szymborska venne in visita all’Università di Genova. Marchesani ha aperto le porte sul mondo polacco a Sergio Maifredi, che da allora non lo ha mai abbandonato. Regista residente al Teatr Nowy di Poznan in Polonia dal 2005 al 2014, nel 2009 ha curato la mostra Polonia 1989-2009 Tutto il Teatro in un manifesto e nel 2012 gli è stata conferita la medaglia di Bene Merito da parte della Ministero degli Esteri della Repubblica di Polonia per il suo impegno nella diffusione della cultura polacca in Italia.

LUOGHI E DATE

Lo spettacolo
ASCOLTA COME MI BATTE FORTE IL TUO CUORE
Poesie, lettere e altre cianfrusaglie di Wisława Szymborska
PROGETTO E REGIA DI SERGIO MAIFREDI
Da un’idea e con la collaborazione di Andrea Ceccherelli e Luigi Marinelli
Con MADDALENA CRIPPA
e Andrea Nicolini
Musica composta ed eseguita dal vivo di Michele Sganga
Produzione Teatro Pubblico Ligure
In coproduzione con Istituto Adam Mickiewicz di Varsavia
Con il patrocinio della Fondazione Wisława Szymborska di Cracovia
In collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma
Domenica 26 marzo 2023 ore 17.30: anteprima nazionale al Teatro Boni di Acquapendente (VT)
Piazza della Costituente – www.teatroboni.it
Lunedì 27 marzo 2023, ore 21: prima nazionale al Teatro Vittoria di Roma
Piazza Santa Maria Liberatrice – www.teatrovittoria.it
Martedì 4 aprile 2023, ore 20.30: MTM Teatro Litta di Milano
Corso Magenta, 24 – www.mtmteatro.it
Sabato 17 giugno: 29° Festival internazionale di poesia di Genova
Sede in via di definizione
Sabato 9 settembre: 76ª Estate Fiesolana
Teatro Romano di Fiesole (FI)

La mostra
WISŁAWA SZYMBORSKA LA GIOIA DI SCRIVERE
15 giugno – 3 settembre 2023
Museo d’arte contemporanea di Genova Villa Croce
Via Jacopo Ruffini 3
A cura di Sergio Maifredi
Consulenza e collaborazione scientifica di Andrea Ceccherelli e Luigi Marinelli
Allestimento dello scenografo Michał Jandura
Produzione di Comune di Genova e Teatro Pubblico Ligure
Coproduzione con l’Istituto Adam Mickiewicz di Varsavia
Con il patrocinio della Fondazione Wisława Szymborska di Cracovia
In collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma e con il Goethe-Institut Genua
Sponsor IREN
 
www.teatropubblicoligure.it


Contatti Ufficio stampa
Teatro Pubblico Ligure
Lucia Lombardo – Direttore comunicazione e produzione
lombardo@teatropubblicoligure.it 
 
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo s.a.s.
Simone Raddi, tel. 049663499; simone@studioesseci.net
 
Eliana Quattrini
ufficiostampa@teatropubblicoligure.it elianaquattrini@gmail.com 
 
Marzia Spanu
info@marziaspanu.com 

Roma: Al Campidoglio si celebra l’Italia del Merito, la kermesse che premia le eccellenze italiane

Torna “Italia del Merito”, la kermesse che quest’anno premierà i 25 Investitori istituzionali che hanno maggiormente contribuito a creare valore per il Sistema Italia

Al Campidoglio l'”Italia del Merito” 12° edizione la kermesse che premia i 25 Investitori istituzionali che hanno maggiormente contribuito a creare valore per “il Sistema Italia”

in collaborazione con Ever in Art®.

Fra i presenti il Premio Nobel per la Pace, Riccardo Valentini, l’artista Marco Nereo Rotelli 

Le onorificenze della 12° edizione della kermesse istituzionale l”Italia del Merito” si terranno al Campidoglio mercoledì 15 marzo ore 16,00 a Roma, alla presenza del Premio Nobel per la Pace il prof. Riccardo Valentini, membro del gruppo scientifico delle Nazioni Unite.

I premiati della 12° edizione del Premio Italia del Merito sono principalmente:

–  imprese del territorio, che hanno avuto i ritorni sul sistema economico locale;

– agiscono in settori tecnologici specifici come Robotica, CyberSecurity, Aereospazio, Biotecnologie, con un fortissimo impulso al processo di innovazione e di ricerca del Paese;

– sono imprese che lavorano in settori come Educazione e Salute, con importanti ricadute sociali.

“Italia del Merito” è la kermesse che da oltre 10 anni premia le eccellenze italiane in collaborazione con le principali istituzioni. Organizzata dalla giornalista Katia la Rosa, rileva ogni anno iniziative ed eminenze che si sono distinte per particolari meriti, secondo le tematiche di ogni edizione, per poi insignirle del prestigioso endorsement.

La premiazione della dodicesima edizione si terrà quest’anno presso la Promototeca del Palazzo del Campidoglio il 15 marzo, con il Patrocinio dell’Ufficio di collegamento in Italia del Parlamento Europeo, della Presidenza dell’Assemblea Capitolina, di Rai News 24, alla presenza del Premio Nobel per la Pace dr. Riccardo Valentini, guru nelle analisi sul climate change, oltre ad alti rappresentanti delle istituzioni, imprenditori, personalità pubbliche.

L’evento verrà inaugurato dalla dr.ssa Celli, Presidente dell’Assemblea Capitolina, e si suddividerà in due parti: una prima premiazione vedrà protagonisti 25 investitori istituzionali (Fondi di Investimento, Venture Capital) che si sono particolarmente distinti per aver contribuito a creare valore per il SistemaItalia negli ultimi anni, con un focus particolare sulle tematiche ESG. 

Verrà poi introdotto dalla giornalista La Rosa il Manifesto della Pace “Salvator Mundi” che si terrà presso la Camera dei Deputati a metà maggio, per poi insignire 10 personalità identificate dal Comitato Tecnico.

Un anno di ricerche per portare alla luce i più meritevoli Fondi di Investimento e Venture Capital

L’analisi che ha portato alla selezione dei vincitori è stata condotta da DealSet, piattaforma di M&A & Consulting incaricata dal Comitato Tecnico di effettuare la ricerca su oltre 200 tra investitori nazionali e player internazionali che operano in Italia.

L’analisi quantitativa volta a rilevare e sintetizzare il ruolo degli investitori nel processo di crescita del Sistema Paese, organizzato attraverso analisi statistiche ed econometriche, ha confermato il loro fondamentale ruolo di ‘traino’ per lo sviluppo economico e sociale dell’Italia.

I soli dati quantitativi, tuttavia, non permettono di cogliere appieno l’importanza del ruolo degli Investitori Istituzionali in termini di creazione di valore. Seguendo la filosofia del Premio Italia del Merito, lo studio svolto da DealSet ha voluto approfondire, raccontare ed evidenziare le “storie” che meglio rappresentano questo aspetto del ruolo svolto dagli Investitori.

Un’analisi combinata di criteri oggettivi e di comportamenti e progetti di valore per decretare i più virtuosi Investitori Istituzionali

La rilevazione delle “storie e dei comportamenti”, effettuata attraverso interviste alla short-list dei finalisti ed unita alla analisi dei dati quantitativi complessivi, ha consentito di restituire un’immagine completa del peso degli Investitori Istituzionali nello sviluppo di PMI e Start-up, che costituiscono più del 75% del tessuto imprenditoriale italiano.

Tale processo è culminato in una selezione di attori particolarmente virtuosi, di cui sono state evidenziate le Note di Merito, sottoposta al comitato tecnico della Kermesse, che ne ha decretato i vincitori.

I premiati della 12° edizione del Premio Italia del Merito, che riceveranno l’onorificenza il 15 marzo p.v. presso il Palazzo del Campidoglio, saranno svelati in ordine alfabetico il giorno dell’evento.

I driver del supporto al Sistema Paese da parte degli investitori istituzionali

Hanno avuto grande rilevanza le politiche degli di Investitori che hanno concentrato il loro sostegno:

– Verso le imprese del territorio, analizzando attentamente i ritorni sul sistema economico locale,

– Verso settori tecnologici specifici come Robotica, CyberSecurity, Aereospazio, Biotecnologie, con un fortissimo impulso al processo di innovazione e di ricerca del Paese

– Verso imprese in settori come Educazione e Salute, con importanti ricadute sociali

– Verso iniziative a supporto delle infrastrutture strategiche per lo sviluppo nazionale

È emerso come il 96% degli investitori nell’ultimo biennio non si siano limitati a porre una grande attenzione verso target concentrate nel miglioramento dei propri parametri di Environmental Social Governance, ma siano inoltre divenuti parte attiva nel processo di adozione dei principi ESG all’interno delle aziende in cui investono.

Si è rilevato infine come ancora oggi gli Investitori istituzionali supportino la crescita di settori strategici e delle eccellenze del Made in Italy, come food, enologia, moda, e design, spesso caratterizzati da volumi d’affari e competenze manageriali che mal si conciliano con le dinamiche della globalizzazione. Grazie all’iniezione di capitali, a processi di aggregazione ed all’attrazione di talenti, i Venture Capital garantiscono non solo la continuità ed il potenziamento di realtà uniche per qualità, know-how, storia ed originalità, ma anche il rafforzamento del valore del brand “Italia” nel mondo.

Dopo il successo della scorsa edizione, continua la partnership con Ever in Art

Dopo la proficua collaborazione dello scorso anno, durante la Milano Design Week, anche l’evento di quest’anno è organizzato in collaborazione con Ever in Art®, società benefit che unisce Arte, Tecnologia e Sostenibilità.

Per la premiazione, Ever in Art, con il contributo degli sponsor Nero Lifestyle e Blastness, ha inoltre messo a disposizione un’edizione limitata di opere d’arte dell’artista di fama internazionale Marco Nereo Rotelli, che verranno donate ai vincitori. Si tratta di una stampa fotografica piezography a pigmenti di colore su tavoletta di metallo, che rappresenta il soggetto della performance artistica “Clean Water, Please”, di cui Ever in Art è organizzatore e produttore: una gondola poetica che ha iniziato il suo viaggio durante la Biennale di Venezia dello scorso anno, proseguendo il suo percorso verso la Milano Design Week, dove è stata protagonista del Cortile d’Onore dell’Università Statale di Milano, per poi approdare alla Biennale di Genova bioPhilia. Portatrice di un messaggio che vuole essere un ammonimento alla cura del mare, la gondola poetica ha ottenuto grande visibilità sui principali media nazionali ed internazionali.

Ever in Art® nasce per enfatizzare attraverso l’arte e modelli innovativi di marketing e comunicazione sociale, le attività di Corporate Social Responsability svolte dalle aziende. L’eco potente dei messaggi passa per un’attenta verifica dell’autenticità delle azioni di CSR, effettuata da professionisti di eccellenza esperti di Sostenibilità del team di Ever in Art®.


Uff. stampa & Promozione FREE TRADE Roma 
Valerio De Luca resp. addetto stampa  
Via Piave 74 – 00198 Roma – www.freetrade.it  Skypecavallaro.melina 

Roma: Hyunnart Studio presenta recenti opere di Francesca Tulli, a cura di Mario de Candia

Mostra opening 15 marzo

FRANCESCA TULLI

a cura di Mario de Candia

Opening: mercoledì 15 marzo 2023 ore 18,00

Dal 15 marzo al 29 aprile 2023

Hyunnart Studio
Viale Manzoni 85/87 – Roma

Hyunnart Studio, come prima mostra del 2023, presenta recenti opere di Francesca Tulli, con la cura di Mario de Candia autore anche del testo in catalogo.
Il pasto è il tema prevalente delle opere in mostra, un pasto ideale e sconcertante in linea con la poetica dell’artista caratterizzata da spiazzamenti, equilibri difficili e armonici, leggerezza ma sempre sulla soglia della pressione mentale.

In mostra vengono presentate quattro piccole teste, tre in bronzo ed una in cera rossa, che emergono dalle pareti, e due piccoli busti che poggiano su basi cilindriche. Queste figure condividono un rituale surreale, pasteggiando e gustando parti di corpo umano.

Idealmente un soggetto macabro, certamente inquietante, ma da esso non trapela alcuna aggressività. Una serenità spiazzante rende quasi normale l’azione.

Altra opera in mostra è un pugnale in bronzo con impugnatura antropomorfa. Si tratta di una figura classica, come distesa su un triclinio, ma le gambe sono trasformate in lama che esce dalla base ed evidenzia la pericolosità dell’arma bianca o arma muta come l’artista ha denominato questa serie di opere: pugnali, spade e spilloni.

il Pasto 2 da RAW 8746 Lavorata

Una piccola testa in ceramica adagiata sul lato e posta su una base scura, evidenzia che il soggetto è stato schiacciato, manomesso e le impronte della mano che ha compresso la creta sono lì a testimoniarne il gesto.

Completano l’esposizione alcuni delicati disegni a matita, preparatori per la realizzazione di alcune delle sculture esposte in mostra.

Francesca Tulli vive e lavora a Roma. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero, in spazi istituzionali e privati.