Face Festival Aspromondo: Residenze artistiche in Aspromonte fra arte, natura e sostenibilità

Aspromondo – Angela Pellicanò

Face Festival Aspromondo XII edizione:
Residenze artistiche in Aspromonte (Calabria)
fra arte, natura e sostenibilità

FACE FESTIVAL Aspromondo

XII EDIZIONE • 6/16 AGOSTO 
ASPROMONTE (Calabria)

Il primo progetto di residenza artistica in Aspromonte 
fra arte, natura e sostenibilità

Al via Face Festival, primo progetto di residenza artistica in Aspromonte: un’esperienza di immersione naturale tra i profili montani e le suggestioni ancestrali del Parco Nazionale dell’Aspromonte, nella splendida cornice dell’Ex Vivaio Forestale Cucullaro e tra i boschi di Gambarie di Santo Stefano in Aspromonte (RC), per riscoprire le meraviglie nascoste della “montagna bianca” calabrese attraverso un percorso di simbiosi tra arte, natura e uomo. 

Face Festival Aspromondo è un evento contaminante che ha saputo rompere gli argini dell’arte musealizzata innescando estemporaneità emotive, fruizioni condizionate non più dalla rigida struttura espositiva ma dal trasporto empatico, dal coinvolgimento passionale. 

Curato dall’art-director e docente Paolo Genoese e dal regista Giacomo Triglia, Face Festival Aspromondo nasce in sinergia tra il Comune di Santo Stefano in Aspromonte e l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Un progetto che punta a rafforzare il legame tra arte e territorio, attraverso un ciclo di attività, spazi creativi e una residenza artistica, che danno agli artisti coinvolti l’opportunità di entrare in contatto con esperienze, luoghi, culture e modi di fare arte differenti. L’idea generatrice del progetto è quella di ospitare creativi provenienti dalle Accademie di Belle Arti italiane nonché artisti italiani e internazionali, unendoli sotto un comune obiettivo: realizzare in Aspromonte un museo a cielo aperto, il Bosco degli Artisti, che punta a fare scoprire le bellezze del territorio montano attraverso sentieri naturalistici e da oggi anche percorsi artistici. 

Bosco degli artisti

Face Festival Aspromondo punta a valorizzare in modo totalmente inedito il territorio, il Massiccio Montuoso dell’Appennino Calabro, attivando processi e scambi creativi, volti alla creazione di un nuovo sentiero, un nuovo luogo, che possa essere conosciuto con uno sguardo attento e innovativo puntando sulla sinergia di questo con la pratica artistica contemporanea. Occuparsi attivamente del rapporto fra territorio e uomo, attraverso il gesto artistico, promuovere strategie di consumo alternativo e a basso impatto ambientale, utilizzando il veicolo culturale, il talento, la capacità di creazione e aggregazione, come motori per vivere e scoprire i luoghi. 

I protagonisti della residenza, in partenza il 6 agosto, dopo la preview con l’artista Massimo Sirelli, realizzeranno le loro opere in uno scenario naturalistico fortemente suggestivo, dalla bellezza autentica e “selvaggia”, attivando attraverso il linguaggio artistico, curiosità e interazione da parte di un numero sempre crescente di visitatori, di un museo incastonato nei boschi calabresi.

Aspromondo – Roberta Mannarino – ph Giorgia Foti

Da Maria Wozniak artista tessile e stilista canadese che si ispira all’ambiente naturale e all’esplorazione di pratiche sostenibili, al collettivo Zeroottouno la cui poetica artistica va verso una graduale attenzione al lavorio tecnico e all’uso alternato di procedimenti tradizionali e tecnologici che li ha portati oggi a spaziare il loro operato, dalla ceramica, alla scultura, alla meccanica, all’elettronica, alla fotografia, antropologia e geografia. Passando per lo scultore Tonino Denami che nel marmo e nel legno incide la sua poetica legata all’essenziale, l’arte del togliere; il collettivo artistico multidisciplinare Galleria Technè che esplora il rapporto tra l’uomo e ambiente urbano o naturale, tra sé stessi e il mondo; l’artista multidisciplinare Ninni Donato, la cui pratica indaga il rapporto tra natura e tecnologia, tra organico e artificiale, tra reale e virtuale. E ancora: l’artista visivo Giuseppe Negro, che nei suoi lavori fa rivivere la memoria sopita dal tempo e minacciata dall’oblio; lo scultore Paolo Infortuna la cui ricerca artistica si muove lungo linee e forme dal linguaggio universale di conoscenza e confronto; le scenografe Federica Sorace e Beatrice Valenza che orientano la loro ricerca su interattività e multimedialità; Larissa Mollace, il cui stile personale è ibrido tra fotografia e inchiostro; la scultrice e scenografa Tamara Marino il cui linguaggio artistico sperimentale miscela tutte le principali arti figurative, cercando connessioni coi nuovi linguaggi performativi e musicali.

È stata lanciata anche la call per giovani registe/i che vogliano raccontare per immagini attraverso un corto il rapporto fra arte e natura, attraverso il loro linguaggio espressivo, amplificando la mission del progetto – la scadenza è l’8 agosto, tutti i dettagli sono disponibili sul sito: www.facefestival.org/video-contest.

I visitatori possono diventare parte attiva del progetto attraverso viviAspromondo: la possibilità di collaborare con alcuni degli artisti in residenza  e interagire attraverso un percorso di costruzione partecipata alle opere che arricchiranno quest’anno il Bosco degli artisti. Per partecipare: www.facefestival.org/viviaspromondo 

FACE Festival 12 – Aspromondo è tra gli Eventi di promozione culturale 2022 cofinanziati dalla Regione Calabria, con risorse PAC 2014/2020-AZIONE 6.8.3.


Contatti
www.facefestival.org
www.instagram.com/facefestival
www.facebook.com/facefestival10

UFFICIO STAMPA:
Daccapo Comunicazione
info@daccapocomunicazione.it

Uno studio di The European House – Ambrosetti: Il futuro dei musei pubblici è 4.0

Se i musei pubblici introducessero strumenti e logiche 4.0, digitalizzando l’esperienza di visita e ampliando l’offerta di servizi disponibili, potrebbero aumentare i ricavi fino al 66%. È quanto emerge dallo studio “Musei pubblici, un patrimonio strategico per il sistema Italia”, presentato a Palazzo Rospigliosi a Roma in occasione della prima edizione del “Forum Cultura Italia”, organizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Aditus.

Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa integrale e a fianco diamo i link per scaricare la documentazione di lavoro.


Ufficio Stampa The European House – Ambrosetti
Press Play | Comunicazioni e Pubbliche Relazioni
Marco Puelli marco@agenziapressplay.it
Alessandro Tibaldeschi ale@agenziapressplay.it
Diana Avendaño Grassini diana.avendanograssini@agenziapressplay.it

6- Edmondo De Amicis, Costantinopoli: Costantinopoli

6- Costantinopoli

INDICE

L ’arrivo
Cinque ore dopo
Il ponte
Stambul
All’albergo
Costantinopoli
Galata
Il Gran Bazar
La vita a Costantinopoli
Santa Sofia
Dolma Bagcè
Le Turche
Ianghen Var
Le mura
L’antico Serraglio
Gli ultimi giorni
I Turchi
Il Bosforo

Ma torniamo a Costantinopoli, e spaziamovi come gli uccelli nel cielo. Qui ci si può levare tutti i capricci. Si può accendere il sigaro in Europa e andare a buttar la cenere in Asia. La mattina, levandoci, possiamo domandarci: – Che parte del mondo vedrò quest’oggi? – Si può scegliere fra due continenti e due mari. S’ha a nostra disposizione dei cavalli sellati in ogni piazzetta, delle barchette a vela in ogni seno, dei piroscafi a cento scali; il caicco che guizza, la talika che vola, e un esercito di ciceroni che parlano tutte le lingue d’Europa. Volete sentir la commedia italiana? veder ballare i dervis? sentir le buffonate di Caragheuz, il pulcinella turco? udire le canzonette licenziose dei teatrini di Parigi? assistere alle rappresentazioni ginnastiche degli zingari? farvi raccontare una leggenda araba da un rapsodo? andare al teatro greco? sentir predicare un iman? veder passare il Sultano? Chiedete e domandate. Tutte le nazioni sono al vostro servizio: l’armeno per farvi la barba, l’ebreo per lustrarvi le scarpe, il turco per condurvi in barca, il nero per strofinarvi nel bagno, il greco per porgervi il caffè, e tutti quanti per truffarvi. Per dissetarvi, passeggiando, trovate dei gelati fatti con la neve dell’Olimpo; se siete golosi, potete bere dell’acqua del Nilo, come il Sultano; se siete deboli di stomaco, acqua dell’Eufrate; se siete nervosi, acqua del Danubio. Potete desinare come l’arabo nel deserto o come l’epulone alla Maison dorée. Per far la siesta, avete i cimiteri; per stordirvi, il ponte della Sultana Validè; per sognare, il Bosforo; per passar la domenica, l’Arcipelago dei Principi; per veder l’Asia Minore, il monte di Bulgurlù; per vedere il Corno d’Oro, la torre di Galata; per veder ogni cosa, la torre del Seraschiere. Ma è una città ancora più strana che bella. Le cose che non si presentarono mai insieme alla nostra mente, là si presentano insieme al nostro sguardo. Da Scutari parte la carovana per la Mecca e parte il treno diretto per Brussa, l’antica metropoli; fra le mura misteriose del vecchio serraglio, passa la strada ferrata che va a Sofia; i soldati turchi scortano il prete cattolico che porta il Santo Sacramento; il popolo fa festa nei cimiteri; la vita, la morte, i piaceri, tutto s’allaccia e si confonde. V’è il movimento di Londra e la letargia dell’ozio orientale, un’immensa vita pubblica e un impenetrabile mistero nella vita privata; un governo assoluto e una libertà senza confini. Per i primi giorni non si raccapezza nulla; pare che d’ora in ora o debba cessare quel disordine o seguire una rivoluzione; ogni sera, tornando a casa, ci sembra di tornare da un viaggio; ogni mattina uno si domanda: – Ma è proprio qui vicina Stambul? – Non si sa dove andare a battere il capo, un’impressione cancella l’altra, i desideri s’affollano, il tempo fugge; si vorrebbe restar là tutta la vita, si vorrebbe partire il giorno dopo. E quando poi s’ha da descriverlo questo caos? A momenti vi vien la tentazione di fare un fascio di tutti i libri e di tutti i fogli che ho sul tavolino, e di buttare ogni cosa dalla finestra.


Edmondo De Amicis
Leggi su Wikipedia

Edizione elettronica tratta da Liber Liber

Opera di riferimento: “Costantinopoli” di Edmondo De Amicis, Fratelli Treves editori, Milano 1877

Alla edizione elettronica ha contribuito Vittorio Volpi, volpi@galactica.it

Revisione: Catia Righi, catia_righi@tin.it

Pubblicato su Liber Liber da Marco Calvo, al quale vanno i nostri ringraziamenti.

Costantinopoli è un libro di ricordi scritto da Edmondo De Amicis e pubblicato nel 1877. Il soggetto dell’opera è il viaggio di più giorni fatto nel 1874, in compagnia dell’amico pittore Enrico Junck, a Istanbul, capitale dell’Impero Ottomano, quale corrispondente per conto della rivista Illustrazione Italiana.

De Amicis ha elaborato l’opera raccogliendo tre anni dopo la visita le impressioni in un libro, parte dagli appunti presi durante il viaggio e parte da memorie personali.  Ne emergono molte informazioni sulla Istanbul del secolo XIX e sulla storia ottomana. L’opera originale comprendeva anche 45 incisioni di Enrico Junck. La prima edizione fu pubblicata nel 1877 in due volumi. Cesare Biseo ne illustrò un’edizione del 1882, a causa della prematura scomparsa di Junck.

Il Grande Bazar d’Istanbul in un disegno di Cesare Biseo tratto dall’edizione del 1882

L’opera riscosse un successo immediato e fu tradotta in molte lingue, oltre naturalmente al turco, ma ricevette anche critiche severe, come quella di Remigio Zena nel suo diario di bordo In Yacht da Genova a Costantinopoli (1887). Nel suo libro Istanbul – Memory of a City, lo scrittore turco Orhan Pamuk (premio Nobel per la letteratura 2006) ha definito Costantinopoli di Edmondo de Amicis il miglior libro scritto su Istanbul nell’Ottocento, seguito da Costantinopoli di Théophile Gautier (1852). Umberto Eco, nell’introduzione ad una nuova ristampa del 2005, ha affermato che la descrizione della città fatta da De Amicis appare come la più cinematografica.