Le mostre dell’autunno di ARTHEMISIA: a Firenze ALPHONSE MUCHA

“ALPHONSE MUCHA. LA SEDUZIONE DELL’ART NOUVEAU”

27 ottobre 2023 – 7 aprile 2024
Museo degli Innocenti, Firenze

Per la prima volta a Firenze, una straordinaria mostra dedicata ad Alphonse Mucha, padre dell’Art Nouveau.
Oltre duecento opere di incomparabile bellezza e seduzione accompagneranno i visitatori in un viaggio nella Belle Époque,
quando Parigi – tra fine ‘800 e inizio ‘900 – è al centro del mondo e Mucha l’artista più famoso.

Prodotta da Arthemisia, la mostra aprirà le porte il 27 ottobre 2023 al Museo degli Innocenti.

Dal 27 ottobre 2023 al 7 aprile 2024 il Museo degli Innocenti accoglierà la prima mostra a Firenze dedicata ad Alphonse Mucha, il più importante artista ceco, padre dell’Art Nouveau e creatore di immagini iconiche.
Alphonse Mucha nasce a Ivancice, nella Repubblica Ceca, nel 1860.
Fervente patriota e sostenitore della libertà politica dei popoli slavi, si dedica all’arte e nel 1887 si trasferisce a Parigi dove affina le sue arti e incontra la donna che cambierà per sempre la sua vita, Sarah Bernhardt, l’attrice più bella e famosa dell’epoca, che affida a Mucha la sua immagine rendendolo popolarissimo.  
Nasce il mito delle “donne di Mucha”, e le aziende se lo contendono per reclamizzare i propri prodotti, dando vita alle intramontabili campagne pubblicitarie come quella del cioccolato Nestlé, dello champagne Moët & Chandon, e ancora delle sigarette, della birra, dei biscotti e dei profumi.
Mucha però non dimentica l’impegno patriottico e sociale. Nel 1910 torna a Praga e si dedica per quasi venti anni a quello che è considerato il suo più grande capolavoro, l’Epopea slava, opera colossale composta da venti enormi tele in cui racconta i principali avvenimenti della storia slava.
Mucha morirà a Praga nel 1939.

Tra fine ottocento e inizio novecento Parigi era considerata il centro del mondo dell’arte. È la cosiddetta Belle Époque, c’è un grande entusiasmo, e Alphonse Mucha, anche grazie all’incontro con Sara Bernhardt, diventa il più famoso e conteso artista dell’epoca.  Le sue opere, le sue illustrazioni, i poster teatrali e la nascente pubblicità sono accessibili a tutti.  Nasce con lui una nuova forma di comunicazione: la bellezza di fanciulle in fiore, ritratte in una commistione unica tra sacro e profano, voluttuose e seducenti figure, rappresentate con uno stile compositivo unico, sono diventate caratteristiche del famoso “stile Mucha”.
Le sue immagini diventano subito famose in tutto il mondo, il suo stile è il più imitato, la potente bellezza delle sue donne entra nell’immaginario collettivo di tutti.

È a questo grande artista che Arthemisia e il Museo degli Innocenti dedicano la prossima grande mostra fiorentina.
Con il patrocinio del Comune di Firenze e dell’Ambasciata della Repubblica Ceca, la mostra è organizzata in collaborazione con la Fondazione Mucha e In Your Event by Cristoforo ed è curata da Tomoko Sato con la collaborazione di Francesca Villanti.

La mostra vede come sponsor Generali Valore CulturapartnerMercato Centrale FirenzeI GigliSamsonite e Unicoop Firenzemobility partnerFrecciarossa Treno Ufficialemedia partnerQN La Nazioneeducational partnerLaba technical support Mucha Trail e Prague City Tourism.


Ufficio StampaArthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306 | T. +39 06 87153272 – int. 332

AMART annuncia le gallerie dell’edizione di novembre ’23

AMART annuncia le gallerie dell’edizione di novembre ’23

In grassetto sono indicate le nuove partecipazioni

La prossima edizione di AMART che si terrà a Milano dall’8 al 12 novembre accoglierà 63 gallerie provenienti da tutta Italia. Le annuncia il Presidente dell’Associazione Antiquari Milanesi Michele Subert che, insieme a Promo.Ter Unione, organizza la manifestazione: “al Museo della Permanente esporrà l’eccellenza del settore dell’Antiquariato: galleristi esperti per ogni specialità, dai dipinti, sculture, mobili, preziosi, argenti, tappeti e molti altri oggetti di altissimo pregio collezionistico e artistico. Un’offerta che, al di là del valore commerciale, rende merito alla grandezza dell’arte e alla professionalità degli antiquari stessi, divulgatori di una profonda tradizione culturale che oggi assume un’inedita connotazione di contemporaneità” spiega Subert.
All’expertise degli antiquari si aggiunge la garanzia di un Comito Scientifico che con questi collabora nell’assicurare un’offerta di eccellenza.
 
Gallerie edizione 2023:
 
800/900 Art Studio, Livorno – Lucca
Ajassa, Torino
Allemandi Fine Art, Milano
Altomani & Sons, Milano
Antichità all’Oratorio, Bologna
Antichità di Nobili Alessio & C., Milano
Antichità G.N. di Luciano Guagenti, Milano
Antichità Giglio, Milano
Antichità La Pieve, Sabbio Chiese (Bs)
Antichità S. Giulia di Borelli & C., Brescia
Arcuti Fine Art, Roma – Torino
Ars Antiqua, Milano
Art Studio Pedrazzini, Milano
Attilio Cecchetto Antiquario, San Vito di Altivole (Tv)
Brun Fine Art, Milano – Firenze – Londra
Caiati Old Masters, Milano
Callea Antichità, Como
Capozzi Antichità, Genova
Copetti Antiquari, Udine
Dalton Somare’, Milano
Dame e Cavalieri, Milano
Denise e Beppe Berna, Bologna
Dys 44 Lampronti Gallery, London
E.L.A. Antichità, Bergamo
Enrico Gallerie D’Arte, Milano
FineArt by Di Mano in Mano, Milano
Galleria d’Arte Cesaro, Padova
Galleria d’arte Mainetti, Milano
Galleria d’Arte San Barnaba, Milano
Galleria D’orlane, Casalmaggiore (Cr)
Galleria Francesco Cannucciari, Orvieto
Galleria Giamblanco, Torino
Gems&Antiques, Bergamo
Inopera Italian Arts, Milano
La Pendulerie, Milano
Laocoon Gallery – W. Apolloni, Roma – Londra
Les Galeries du Luxembourg, Bergamo
Lucas, Milano
MattArte, Verolengo (To)
Mayfair Rare Books&Manuscripts, London
Mearini Fine Art, Perugia
MF Toninelli, Monte Carlo
Mirco Cattai Fine Art, Milano
Nuova Arcadia, Padova
Oreficeria Piccolo, Milano
Oro Incenso e Mirra, Milano
Orsini Arte e Libri, Milano
Paolo Antonacci, Roma
Phidias Antiques, Casalecchio di Reno (Bo) 
Piva & C., Milano
R.V. Art Gallery Studio, Guastalla (Re)
Raffaello Pernici – Best Ceramics, Rosignano Marittimo (Li)
Renzo Freschi Asian Art, Milano
Romigioli, Legnano (Mi)
Salamon Fine Art, Milano
Secol-Art di Masoero, Torino
Società di Belle Arti, Viareggio – Lucca
Studiolo Fine Art, Milano
Subert, Milano
Tomasi Tommaso “Le Due Torri”, Noceto (Pr)
Top Time Musa, Milano
Tornabuoni Arte-Arte Antica, Firenze
Umbria Artis, Spoleto
Verdini Antiques, Roma
 
In grassetto sono indicate le nuove partecipazioni


8-12 NOVEMBRE 2023
Museo della Permanente
Mercoledì-sabato: ore 11.00 – 20.30
Domenica: ore 11.00 – 19.30
 
Museo della Permanente
via Filippo Turati 34, Milano
amart-milano.com
 
PER INFORMAZIONI
Email: antiquari@unione.milano.it
Telefono: 02.7750447
Cell. 335.1651150
 
Ufficio stampa
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Ref. Roberta Barbaro, roberta@studioesseci.net
www.studioesseci.net

Viagrande (Catania): Turismo esperienziale- Nasce il nuovo apiario dell’Etna

VIAGRANDE – La Casa delle Farfalle, il Museo dell’Etna e adesso anche l’Apiario dell’Etna.

Dal 5 al 27 agosto le strutture resteranno aperte sia di mattina che nel pomeriggio. Per info e prenotazioni tel: 347 0415868

VIAGRANDE – La Casa delle Farfalle, il Museo dellEtna e adesso anche l’Apiario dellEtna. A Viagrande, alle pendici del Vulcano, tre strutture in un’unica location, con l’obiettivo di promuovere educazione ambientale, fruizione turistica, divulgazione scientifica e difesa della biodiversità.

Tre luoghi gestiti – insieme al Planetario e il Parco dei Miti – dall’associazione Amici della Terra, l’ente senza fini di lucro operante sul territorio etneo da circa un ventennio. Si tratta di strutture che mirano a educare e sensibilizzare attraverso il coinvolgimento emozionale, soprattutto dei più piccoli. Proprio per questo sono tra le più visitate in Sicilia, in particolare da scolaresche di ogni ordine e grado. Valorizzano il territorio e chi lo abita, passando dall’esplorazione del vulcano, alla scoperta della natura attraverso il mondo delle farfalle e adesso anche quello delle api, stimolando comportamenti corretti, orientando alla cura per l’ecosistema, con l’obiettivo di rendere l’esperienza della visita un’occasione straordinaria di edutainment: divertente, sicura e formativa.

L’Apiario dell’Etna è la novità della stagione estiva 2023. Un grande spazio didattico con aree interattive, pannelli informativi e arnie, che si presta per visite guidate rivolte alle famiglie. «Un apicoltore accompagnerà i visitatori nel mondo delle api e del miele – afferma Ettore Barbagallo, presidente dell’associazione Amici della Terra – gli ospiti potranno osservare in sicurezza l’arnia didattica in vetro con le api a lavoro – presente anche l’Apis Mellifera sicula – intente a produrre il nettare degli dei». L’associazione Amici della Terra, presieduta proprio da Ettore Barbagallo, è riconosciuta dal ministero dellAmbiente e patrocinata dall’Ufficio Scolastico Provinciale, opera in convenzione con numerosi enti e istituzioni che offrono un’esperienza irrinunciabile per i turisti che hanno scelto l’area etnea per trascorrere le vacanze.

A corredo della tappa obbligata in cima al vulcano attivo più alto d’Europa (3357 metri circa), riconosciuto dall’Unesco come patrimonio dell’Umanità, le iniziative coinvolgono emotivamente bambini e adulti, visitatori locali e stranieri.

«Il Museo dell’Etna presente ormai da oltre dieci anni è una grande struttura estesa in oltre duemila metri quadrati con diverse aree tematiche e approfondimenti scientifici – aggiunge Barbagallo – ed è anche il museo vulcanologico più grande d’Italia e la migliore occasione per conoscere a fondo l’Etna, sia da punto di vista scientifico-didattico che da quello culturale e dei prodotti tipici. Adiacente il museo si trova la storica Casa delle Farfalle, un luogo speciale e sorprendente. Centinaia di farfalle vive e libere all’interno di una grande serra tropicale volano indisturbate in un’atmosfera da sogno. Adesso anche il nuovo nato: l’apiario didattico, per sensibilizzare sulla protezione degli insetti e del loro habitat e per illustrare il lavoro prezioso degli apicoltori. Un perfetto esempio di turismo esperienziale che spinge a vivere immersi nella bellezza della natura e a ragionare sull’importanza della biodiversità».


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9- Edmondo De Amicis, Costantinopoli: La vita a Costantinopoli – Le memorie

9- La vita a CostantinopoliLe memorie

INDICE

L ’arrivo
Cinque ore dopo
Il ponte
Stambul
All’albergo
Costantinopoli
Galata
Il Gran Bazar
La vita a Costantinopoli
Santa Sofia
Dolma Bagcè
Le Turche
Ianghen Var
Le mura
L’antico Serraglio
Gli ultimi giorni
I Turchi
Il Bosforo

3


In nessun’altra città d’Europa i luoghi e i monumenti leggendari o storici muovono così vivamente la fantasia come a Stambul, poiché in nessun’altra città essi ricordano avvenimenti così recenti ad un tempo e così fantastici. Altrove, per ritrovar la poesia delle memorie, bisogna tornar indietro col pensiero di parecchi secoli; a Stambul, basta retrocedere di pochi anni. La leggenda, o ciò che ha natura ed efficacia di leggenda, è di ieri. Sono pochi anni che nella piazza dell’At-meidan fu consumata l’ecatombe favolosa dei Giannizzeri; pochi anni che il mar di Marmara rigettò sulla riva dei giardini imperiali i venti sacchi che racchiudevano le belle di Mustafà; che nel castello delle Sette torri fu scannata la famiglia di Brancovano; che due capigì-basci trattenevano per le braccia gli ambasciatori europei al cospetto del Gran Signore, del quale non appariva che mezzo il viso, rischiarato da una luce misteriosa; e che fra le mura dell’antico serraglio cessò quella vita così stranamente intrecciata d’amori, d’orrori e di follie, che ci pare già tanto lontana. Girando per Stambul con questi pensieri, si prova quasi un sentimento di stupore al veder la città così quieta, così ridente di vegetazione e di colori. Ah, perfida! – si direbbe, – che cos’hai fatto di quei’ monti di teste e di quei laghi di sangue? Possibile che tutto sia già così ben nascosto, spazzato, lavato, che non se ne ritrovi più traccia? Sul Bosforo, in faccia alla torre di Leandro che sorge dalle acque come un monumento d’amore, sotto le mura dei giardini del Serraglio, si vede ancora il piano inclinato per cui si facevano rotolare nel mare le odalische infedeli; in mezzo all’At-meidan la colonna serpentina porta ancora la traccia della sciabolata famosa di Maometto il Conquistatore; sul ponte di Mahmut si segna ancora il luogo dove il sultano focoso freddò con un fendente il dervis temerario che gli scagliò in volto l’anatema; nella cisterna dell’antica chiesa di Balukli, guizzano ancora i pesci miracolosi che vaticinarono la caduta della città dei Paleologhi; sotto gli alberi delle Acque dolci d’Asia si accennano ancora i recessi dove una Sultana dissoluta imponeva ai favoriti d’un istante un amore che finiva colla morte. Ogni porta, ogni torre, ogni moschea, ogni piazza, rammenta un prodigio, una strage, un amore, un mistero, una prodezza di Padiscià o un capriccio di Sultana; tutto ha la sua leggenda, e quasi per tutto gli oggetti vicini, le vedute lontane, l’odore dell’aria e il silenzio, concorrono a portar l’immaginazione dello straniero, che s’immerge in quei ricordi, fuori del suo secolo e della città dell’oggi e di sé stesso; tanto che accade sovente, a Stambul, di riscotersi improvvisamente alla strana idea di dover tornare all’albergo. Come? – si pensa, – c’è un albergo?

Il capitolo è composto da 24 ritratti della città


Edmondo De Amicis
Leggi su Wikipedia

Edizione elettronica tratta da Liber Liber

Opera di riferimento: “Costantinopoli” di Edmondo De Amicis, Fratelli Treves editori, Milano 1877

Alla edizione elettronica ha contribuito Vittorio Volpi, volpi@galactica.it

Revisione: Catia Righi, catia_righi@tin.it

Pubblicato su Liber Liber da Marco Calvo, al quale vanno i nostri ringraziamenti.

Costantinopoli è un libro di ricordi scritto da Edmondo De Amicis e pubblicato nel 1877. Il soggetto dell’opera è il viaggio di più giorni fatto nel 1874, in compagnia dell’amico pittore Enrico Junck, a Istanbul, capitale dell’Impero Ottomano, quale corrispondente per conto della rivista Illustrazione Italiana.

De Amicis ha elaborato l’opera raccogliendo tre anni dopo la visita le impressioni in un libro, parte dagli appunti presi durante il viaggio e parte da memorie personali.  Ne emergono molte informazioni sulla Istanbul del secolo XIX e sulla storia ottomana. L’opera originale comprendeva anche 45 incisioni di Enrico Junck. La prima edizione fu pubblicata nel 1877 in due volumi. Cesare Biseo ne illustrò un’edizione del 1882, a causa della prematura scomparsa di Junck.

Il Grande Bazar d’Istanbul in un disegno di Cesare Biseo tratto dall’edizione del 1882

L’opera riscosse un successo immediato e fu tradotta in molte lingue, oltre naturalmente al turco, ma ricevette anche critiche severe, come quella di Remigio Zena nel suo diario di bordo In Yacht da Genova a Costantinopoli (1887). Nel suo libro Istanbul – Memory of a City, lo scrittore turco Orhan Pamuk (premio Nobel per la letteratura 2006) ha definito Costantinopoli di Edmondo de Amicis il miglior libro scritto su Istanbul nell’Ottocento, seguito da Costantinopoli di Théophile Gautier (1852). Umberto Eco, nell’introduzione ad una nuova ristampa del 2005, ha affermato che la descrizione della città fatta da De Amicis appare come la più cinematografica.