Editoria: “Il magico mondo di Sandy” di Daniela Viviano

Breve estratto

“Sagana: -Tieni questo bracciale! Non toglierlo mai, intesi? Il bracciale nasconderà la voglia a forma di fiore che hai al polso. Sai bene che quella voglia ti contraddistingue come una strega delle paludi a tutti gli effetti. –

 Sandy: -Non lo toglierò mai, te lo prometto! -.”

Un viaggio fantastico che l’autrice dedica a tutti gli adolescenti di oggi

Il magico mondo di Sandy è un romanzo fantasy.
È la storia di una fatina di nome Sandy che dopo essere venuta a conoscenza della sua vera identità, quella di fata e non di strega, un’identità che le è sempre stata negata per turpi fini, intraprende un viaggio avventuroso alla ricerca delle sue vere radici.
Nel suo intrepido viaggio non sarà da sola, ma per sua fortuna potrà godere della compagnia e della forza di quattro simpatiche maghette e di un bizzarro e affascinante elfo che scoprirà ben presto essere la sua anima gemella.
Il magico modo di Sandy non è solo un viaggio iniziatico di un essere sovrannaturale, ma anche la metafora di un viaggio di crescita di una preadolescente che scoprirà grazie al suo coraggio e all’aiuto di amici veri, quella che è la sua vera essenza, un’essenza magica con la quale sarà in grado di sconfiggere il male in nome del Bene.

Daniela Viviano – Biografia

Regista, autrice, attrice e lettrice professionista, leader yoga della risata, clown-dottore, improvvisatrice teatrale con teatro–ragazzi, marionette, letture animate e fiabe per pubblico di infanzia, regista di cene col delitto, monologhi comici e riflessivi al femminile e docente per un pubblico adulto.
Ha pubblicato una sua fiaba con la casa editrice Pagine di Roma, che è stata inserita nella collana “l’Antologia delle fiabe dei nonni e delle nonne”.
Sul sito www.fiabeadomicilio.com realizza fiabe personalizzate cartacee per adulti e bambini.
Ha realizzato un fumetto con la disegnatrice Chiara Romagnoli per bambini dal titolo “In volo con Nenè”.
Ha scritto il romanzo fantasy per teenagers dal titolo “Il magico mondo di Sandy”.

Il romanzo Il mondo magico di Sandy dell’autrice Daniela Viviano è disponibile in versione cartacea su Amazon:


Sara Bontempi
Redattrice editoriale 

Travel Blogger: https://www.iriseperiplotravel.com
Staff Radio Nord Borealis: https://www.radionordborealis.it/ 

Il Fadiesis Accordion Festival si apre a Matera con due concerti 

La XII edizione del Fadiesis Accordion in Basilicata
dedica un concerto a Vittorio Camardese.

Due appuntamenti a Matera per il Festival Internazionale fisarmonicistico: il 31 agosto il chitarrista Mauro De Federicis e il fisarmonicista Renzo Ruggieri si esibiranno in un concerto che farà rivivere la maestria del “chitarrista-radiologo” potentino precursore della tecnica del tapping. Il 1° settembre la fisarmonica sarà il fil rouge per l’incontro fra la cultura musicale nipponica e temi, melodie, colori della Basilicata.

FAF 2023 – Il Fadiesis Accordion Festival si apre a Matera con due concerti il 31 agosto e il 1° settembre: un tributo a Vittorio Camardese e una nuova collaborazione con l’EU Japan Fest

Da tredici anni il Fadiesis Accordion Festival (Faf) accompagna il pubblico italiano all’esplorazione delle molteplici dimensioni musicali della fisarmonica, strumento carismatico capace di attrarre formazioni prestigiose e interpreti assoluti. Un viaggio alla scoperta dello strumento a mantice che, ancora una volta per la dodicesima e consecutiva edizione, prenderà avvio da Matera, per poi proseguire in Friuli Venezia Giulia e ancora più a est fino nel Paese del Sol Levante.

Un viaggio che inizierà il 31 agosto e il 1° settembre dalla città dei Sassi, con due concerti di grande originalità che condurranno il pubblico in zone musicali poco esplorate, o perché agli antipodi della nostra cultura o semplicemente perché sprofondate per lunghi periodi nell’oblio. È questo il caso della vicenda artistica del “chitarrista-radiologo” potentino Vittorio Camardese: straordinario talento quasi dimenticato e oggi ritornato alla luce grazie al docufilm Il mondo è troppo per me – La storia di Vittorio Camardese di Vania Cauzillo. Il primo appuntamento materano del Faf, in calendario giovedì 31 agosto 2023 alle 20:30 al Cinema Il Piccolo, sulla scia di questa riscoperta e attraverso la maestria tecnica di due grandi artisti quali il chitarrista Mauro De Federicis e il fisarmonicista Renzo Ruggieri, cercherà di “ricostruire” sulla scena il tocco unico di questo genio musicale, precursore della tecnica del tapping.

Venerdì 1 settembre alle 20.30 a Palazzo Viceconte, in collaborazione con EU-Japan Fest e Matè-Solisti Lucani, il Faf presenterà un nuovo appuntamento della sezione del festival intitolata Orienti e dedicata all’esplorazione nel mondo “esotico” della fisarmonica giapponese. La dimensione culturale-musicale “lontana” dell’estremo Oriente nipponico si confronterà, infatti, con quella “vicina” del Levante mediterraneo e, in particolare, con temi, melodie, colori della Basilicata.

“Il Festival Internazionale fisarmonicistico, promosso dall’Associazione musicale Fadiesis di Pordenone, lega la Basilicata e il Friuli Venezia Giulia nel segno del mantice e all’insegna della ricerca artistica-musicale e del dialogo culturale, che colgono lo spirito del Festival: essere fucina d’idee, di rielaborazioni e creatività, di fertili incontri – afferma il Direttore artistico del Fadiesis Accordion Festival il fisarmonicista Gianni Fassetta – nato nel 2010 a Pordenone , sin dalla seconda edizione nel 2011, il festival si è svolto fra la nostra città d’origine e Matera. Organizzare un festival che si svolge in due città italiane, solo geograficamente lontane, non significa solo realizzare dei concerti ma è creare un dialogo basato sul comune linguaggio della musica. E’ intessere relazioni fra artisti, è collaborazione con gli enti locali per offrire nuovi spazi d’espressione e di lavori per gli artisti, è esplorazione della cultura dei territori. In questi anni abbiamo più volte ospitato in Friuli e non solo l’Orchestra giovanile del Conservatorio Duni ed è di quest’anno la collaborazione con MaterElettrica per il progetto “ENERGIA D’AGOSTO – Musica e creatività in Centrale”, fra gli artisti che hanno dato vita al concerto multimediale dell’8 agosto figuravano il Maestro Fabrizio Festa e l’attore Giuseppe Ranoia. Un festival, il nostro Festival – conclude il Maestro Fassetta – da tredici anni esplora le sonorità della fisarmonica e le relazioni fra artisti e territori, è per questo che abbiamo scelto come tema di questa edizione 2023: Esplorando. Ed è un invito all’esplorazione di nuove produzioni e di incredibili artisti poco noti al grande pubblico quello che rivolgiamo al pubblico invitandolo a raggiungerci il 31 agosto e il 1° settembre a Matera per la XII edizione del Fadiesis Accordion Festival”.

Il Fadiesis Accordion Festival 2023 è realizzato con il patrocinio di: Regione Friuli Venezia Giulia; Regione Basilicata; Fondazione Matera – Basilicata 2019; European Capital of Culture “GO! 2025 Nova Gorica – Gorizia”, Provincia e Comune di Matera; Comune di Pordenone.

Hanno collaborato all’edizione 2023 del Faf: Conservatorio di Musica “Egidio Romualdo Duni” di Matera; Eu Japan Fest; Istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei di Gorizia; Associazione Matè; Onyx Jazz Club; “Il mondo è troppo per me|La storia di Vittorio Camardese”; Palazzo Viceconte; Lucania Musicale; Alma Camere; Raffaele Laterza – Rappresentanze termoidrauliche per Basilicata e Puglia; S.i.t.i. Srl.


Calendario concerti Fadiesis Accordion Festival 2023
 
Il mondo è troppo per me
La storia di Vittorio Camardese
Con estratti dal docufilm prodotto da Jump Cut e prolusione della regista Vania Cauzillo
 
Giovedì 31 agosto 2023, ore 20.30
Cinema Il Piccolo |  via XX Settembre, 14 Matera
 
Renzo Ruggieri, fisarmonica
Mauro De Federicis, chitarra
 
INGRESSO € 7,00
Info e prenotazioni:
+39 0835 330541
(12-13 | 19-21)

Orienti
Tra Estremo oriente e Mediterraneo
Musiche con temi giapponesi e lucani
 
Venerdì 1 settembre, ore 20.30
Palazzo Viceconte |  via S. Potito, 7 – Matera
 
Ryuya Kinoshita, fisarmonica
Mariko Kinoshita, fisarmonica
Miko Yoshioka, fisarmonica
Ota Keisuke, violino
Marianna Fezzuoglio, violoncello
Marcantonio Cornacchia, contrabbasso
 
In collaborazione con EU-Japan Fest e Matè-Solisti Lucani
 
INGRESSO € 5,00
Info e prenotazioni:
+39 329 1552001  |  +39 328 5410166  |  mate.solistilucani@gmail.com
 
Per ulteriori informazioni sul Festival Internazionale Fisarmonicisticohttps://accordionfestival.fadiesis.org/

Sissi Ruggi
Addetto stampa Fadiesis Accordion Festival
Per ulteriori informazioni e per contatti:
333.4742509
ufficiostampa@sissiruggi.com

9- Edmondo De Amicis, Costantinopoli: La vita a Costantinopoli – L’ozio

9- La vita a Costantinopoli – L’ozio

INDICE

L ’arrivo
Cinque ore dopo
Il ponte
Stambul
All’albergo
Costantinopoli
Galata
Il Gran Bazar
La vita a Costantinopoli
Santa Sofia
Dolma Bagcè
Le Turche
Ianghen Var
Le mura
L’antico Serraglio
Gli ultimi giorni
I Turchi
Il Bosforo

10


Benché in qualche ora del giorno Costantinopoli paia molto operosa, in realtà è forse la città più pigra dell’Europa. Per questo, turchi e franchi si possono dare la mano. Si levano tutti il più tardi possibile. Anche d’estate, all’ora in cui le nostre città son già in movimento da un capo all’altro, Costantinopoli dorme ancora. Prima che il sole sia alto, è difficile trovare una bottega aperta e poter bere una tazza di caffè. Alberghi, uffici, bazar, banche, tutto russa allegramente, e non si scuoterebbe nemmeno col cannone. S’aggiungano le feste: il venerdì dei turchi, il sabato degli ebrei, la domenica dei cristiani, i santi innumerevoli dei calendari greci ed armeni, osservati scrupolosamente; tutte feste che, sebbene siano parziali, costringono all’ozio anche una parte della popolazione che v’è straniera; e s’avrà un’idea del lavoro che può fare Costantinopoli nel giro di sette giorni. Vi sono degli uffici che non stanno aperti più di ventiquattr’ore per settimana. Ogni giorno v’è uno dei cinque popoli della grande città che va a zonzo per le strade, in abito festivo, senz’altro pensiero che d’ammazzare il tempo. In quest’arte i turchi sono maestri. Son capaci di far durare per una mezza giornata una tazza di caffè da due soldi e di star cinque ore immobili ai piedi d’un cipresso d’un cimitero. Il loro ozio è veramente l’ozio assoluto, fratello della morte come il sonno, un riposo profondo di tutte le facoltà, una sospensione di tutte le cure, un modo di esistenza affatto sconosciuto agli europei. Non vogliono nemmeno aver il pensiero di passeggiare. A Stambul non ci sono passeggi fatti espressamente, e se ci fossero, il turco non ci andrebbe, perché l’andare apposta in un luogo determinato per far del movimento, gli parrebbe una specie di lavoro. Egli entra nel primo cimitero o infila la prima strada che gli si presenta, e va senza proposito dove lo portano le gambe, dove lo conducono i serpeggiamenti del sentiero, dove lo trascina la folla. Raramente egli va in un luogo per vedere il luogo. Vi sono dei turchi di Stambul che non sono mai andati più in là di Kassim-pascià, dei signori musulmani che non si sono mai spinti oltre le isole dei Principi dove hanno un amico, e oltre il Bosforo dove hanno una villa. Per loro il colmo della beatitudine consiste nell’inerzia della mente e del corpo. Perciò lasciano ai cristiani irrequieti le grandi industrie che richiedono cure, passi e viaggi; e si ristringono al commercio minuto, che si può esercitar da seduti, e quasi più cogli occhi che col pensiero. Il lavoro che fra noi è quello che signoreggia e regola tutte le altre occupazioni della vita, là è subordinato, come un’occupazione secondaria, a tutti i comodi e a tutti i piaceri. Qui, il riposo non è che un’interruzione del lavoro; là il lavoro non è che una sospensione del riposo. Prima bisogna a qualunque costo dormicchiare, sognare, fumare, quelle tante ore; e poi, nei ritagli di tempo, far qualche cosa per procacciarsi la vita. Il tempo, per i turchi, significa tutt’altra cosa da quel che significa per noi. La moneta giorno, mese, anno, per loro non ha che la centesima parte del valore che ha in Europa. Il minor tempo che domandi un impiegato d’un ministero turco per dare una qualunque risposta intorno al più semplice affare, è un paio di settimane. La premura di finire una cosa per il piacere di finirla, non sanno che cosa sia. Dai facchini all’infuori, non si vede mai per le vie di Stambul un turco affaccendato che affretti il passo. Tutti camminano colla stessa cadenza, come se misurassero tutti l’andatura al suono d’uno stesso tamburo. Per noi la vita è un torrente che precipita; per loro è un’acqua che dorme.

Il capitolo è composto da 24 ritratti della città


Edmondo De Amicis
Leggi su Wikipedia

Edizione elettronica tratta da Liber Liber

Opera di riferimento: “Costantinopoli” di Edmondo De Amicis, Fratelli Treves editori, Milano 1877

Alla edizione elettronica ha contribuito Vittorio Volpi, volpi@galactica.it

Revisione: Catia Righi, catia_righi@tin.it

Pubblicato su Liber Liber da Marco Calvo, al quale vanno i nostri ringraziamenti.

Costantinopoli è un libro di ricordi scritto da Edmondo De Amicis e pubblicato nel 1877. Il soggetto dell’opera è il viaggio di più giorni fatto nel 1874, in compagnia dell’amico pittore Enrico Junck, a Istanbul, capitale dell’Impero Ottomano, quale corrispondente per conto della rivista Illustrazione Italiana.

De Amicis ha elaborato l’opera raccogliendo tre anni dopo la visita le impressioni in un libro, parte dagli appunti presi durante il viaggio e parte da memorie personali.  Ne emergono molte informazioni sulla Istanbul del secolo XIX e sulla storia ottomana. L’opera originale comprendeva anche 45 incisioni di Enrico Junck. La prima edizione fu pubblicata nel 1877 in due volumi. Cesare Biseo ne illustrò un’edizione del 1882, a causa della prematura scomparsa di Junck.

Il Grande Bazar d’Istanbul in un disegno di Cesare Biseo tratto dall’edizione del 1882

L’opera riscosse un successo immediato e fu tradotta in molte lingue, oltre naturalmente al turco, ma ricevette anche critiche severe, come quella di Remigio Zena nel suo diario di bordo In Yacht da Genova a Costantinopoli (1887). Nel suo libro Istanbul – Memory of a City, lo scrittore turco Orhan Pamuk (premio Nobel per la letteratura 2006) ha definito Costantinopoli di Edmondo de Amicis il miglior libro scritto su Istanbul nell’Ottocento, seguito da Costantinopoli di Théophile Gautier (1852). Umberto Eco, nell’introduzione ad una nuova ristampa del 2005, ha affermato che la descrizione della città fatta da De Amicis appare come la più cinematografica.