Asti, Palazzo Mazzetti: Proroga la mostra “Il vetro è vita. La collezione Pino e Donatella Clinanti”

Teiera in vetro lattimo, Venezia
XVIII secolo
Foto tratte da “Aste Bolaffi.
Arredi, dipinti e oggetti d’arte”,
Torino, 11 aprile 2018 –
Fotografia M3 Studio

Proroga fino al 30 ottobre la mostra “Il vetro è vita. La collezione Pino e Donatella Clinanti” a Palazzo Mazzetti di Asti.

In continuità con la rassegna sugli arazzi di Asti tenutasi a cavallo tra il 2020 e il 2021, Palazzo Mazzetti propone una nuova esposizione dedicata al territorio e al collezionismo locale e, nell’Anno Internazionale del Vetro, designato dalle Nazioni Unite, ospita la preziosa raccolta di vetri nata dalla passione collezionistica di Pino Clinanti e proseguita con entusiasmo dalla figlia Donatella.

All’interno di un percorso che racconta l’impiego del vetro nell’arte attraverso i secoli, la collezione testimonia l’intreccio tra vita e sentimento estetico dell’ingegnere Pino Clinanti (1914 – 2007) ed è resa straordinaria grazie alla presenza di un importante e antico nucleo di contenitori in vetro lattimo (un vetro “mimetico” di colore bianco opaco come il latte, risalente al 1450 circa e utilizzato come imitazione della porcellana cinese giunta a Venezia), materiale di cui Clinanti fu grande studioso.

La mostra Il vetro è vita. La collezione Pino e Donatella Clinanti è realizzata dalla Fondazione Asti Musei, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dalla Regione Piemonte, dal Comune di Asti e dalla Camera di Commercio di Asti, vede come sponsor il Gruppo Banca di Asti, è in collaborazione con O-I Italy, con la comunicazione e la promozione a cura di Arthemisia.


INFO

Informazioni e prenotazioni
T. +39 0141 530 403
www.museidiasti.com
didattica@fondazioneastimusei.it
info@fondazioneastimusei.it

Orario di apertura
Lunedì chiuso
Martedì – domenica 10.00 – 19.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)

Hashtag ufficiale
#MostraVetro

Ufficio Stampa
Arthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
T. +39 06 69380306

Roma, Palazzo Cipolla: Apre oggi al pubblico la grande mostra “RAOUL DUFY. Il pittore della gioia”

Raoul Dufy, allestimento della mostra a Palazzo Cipolla Roma
Dufy Raoul Paysage de Sicile, Taormine, 1923, Huile sur toile 46×55 cm
MAM Paris
Paris Musées / Musée d’Art Moderne
Droits d’auteur © ADAGP
© Raoul Dufy by SIAE 2022

RAOUL DUFY
Il pittore della gioia

Roma, Palazzo Cipolla
14 ottobre 2022 – 26 febbraio 2023

La pittura, i soggetti e i colori sgargianti saranno i protagonisti della prima grande esposizione in Italia dedicata al grande artista Raoul Dufy, ospitata a Palazzo Cipolla di Roma dal 14 ottobre.

Dufy, il pittore della gioia, della luce e del colore contribuì a cambiare il gusto del pubblico della prima metà del ‘900 adattando le sue innovazioni e la sua vivacità a tutte le arti decorative.

Con 160 opere provenienti dalle più importanti collezioni pubbliche e private francesi, la mostra percorre l’intera parabola artistica di uno dei più grandi interpreti della storia dell’arte, a cavallo tra impressionismo e fauvismo.

Dal 14 ottobre 2022, le sale di Palazzo Cipolla ospitano la prima grande esposizione mai realizzata in Italia e dedicata a uno dei maestri dell’arte moderna, RAOUL DUFY (Le Havre, 3 giugno 1877 – Forcalquier, 23 marzo 1953).

La mostra, promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale per volontà del suo Presidente Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, è realizzata da Poema con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia, ideata dal Musée d’Art Moderne de Paris e curata da Sophie Krebs con il contributo di Nadia Chalbi.
Catalogo edito da Skira.

Autore di opere monumentali come La Fée Electricité (La Fata Elettricità, 1937 – 1938, Musée d’Art Moderne de Paris) – uno dei dipinti più grandi al mondo, di una lunghezza complessiva di 6 metri, composto da 250 pannelli e commissionatogli dalla “Compagnie Parisienne de Distribution d’Électricité” per essere esposto nel Padiglione dell’elettricità all’Esposizione Internazionale del 1937 a Parigi -, Dufy fu un grande pittore, scenografo e disegnatore francese di inizio ‘900 che, per la sua capacità di catturare le atmosfere, i colori e l’intensità della luce e a trasferirli sulle sue tele, divenne – per antonomasia – il pittore della gioia e della luce.

Nacque da una famiglia di modeste condizioni economiche ed ebbe un padre attivo come organista che trasferì in particolare a Raoul la sua stessa passione per la musica, che lui coltivò per tutto il resto della vita trasponendola anche nelle sue opere.
In seguito a una crisi finanziaria della famiglia, nel 1891 il giovane Raoul fu costretto a cercare lavoro a Le Havre.
Nell’ambiente artistico straordinariamente stimolante di Parigi si avvicinò a due maestri dell’impressionismo come Monet e Pissarro ma, nel 1905, lo scandalo dei Fauves gli rivelò una pittura moderna e “di tendenza” che lo portò ad avvicinarsi a Matisse.
Il 1903 fu l’anno della sua prima volta al Salon des Indépendants, nel quale espose fino al 1936 e poi fu accettato nel 1906 al Salon d’Automne (fino al 1943).
La sua attività artistica non conobbe interruzioni e, dal 1910, ampliò la sua attività nel campo delle arti decorative affermandosi con successo in una produzione assai vasta, dalla xilografia alla pittura e alla grafica, dalle ceramiche ai tessuti, dalle illustrazioni alle scenografie. Con un’attività artistica che non conobbe interruzioni fino alla sua morte, tutto ciò gli consentì di recuperare la sua tavolozza squillante, cui sovrappose un tocco grafico vibrante e allusivo.

Suddivisa in 13 sezioni tematiche, la mostra racconta l’intero percorso artistico del pittore francese, attraverso molteplici opere che abbracciano varie tecniche nei diversi decenni del Novecento, dagli inizi fino agli anni Cinquanta, quando Dufy cercò nuovi temi a causa della guerra e della malattia che lo costrinse a rimanere nel suo studio nel sud della Francia.
Un excursus che trova il suo leitmotiv nella violenza cromatica, nella magia di quel colore che diventa elemento indispensabile per la comunicazione di emozioni e stati d’animo.
Un’evoluzione che vede Dufy inizialmente prosecutore di quella tradizione impressionista germogliata con Monet proprio nella sua città natale di Le Havre e poi insieme ai Fauve che, radunati attorno alla figura di Matisse, reagiranno presto alla pittura d’atmosfera e a quel dipingere dominato dalle sensazioni visive, per poi approdare infine ad abbracciare l’austerità cezanniana con la quale le forme, le zone piatte di colori accesi o addirittura violenti sono indipendenti dalla linea che accenna appena a circoscriverle.

Onde a V rovesciata, nuvole e un mondo di forme: bagnanti, uccelli, cavalli, paesaggi ispirati sia dalla modernità che dal classicismo.
Predilige i paesaggi marittimi e ama particolarmente gli ippodromi che gli daranno grande successo. Sensibile all’aria del proprio tempo, si interessa infatti alla società dell’intrattenimento con le sue corse, le regate, gli spettacoli elitari e popolari al contempo che Dufy riproduce con brio e vivacità.
Un artista alla perenne ricerca di stimoli e sperimentazione, in grado di rendere l’arte impegnata ma allo stesso tempo apparentemente “leggera”, il cui scopo dichiarato era, come scrive la scrittrice americana Gertrude Stein, di arrecare piacere.

La mostra Raoul Dufy. Il pittore della gioia, con oltre 160 opere tra dipinti, disegni, ceramiche e tessuti provenienti da rinomate collezioni pubbliche e private francesi – come il Musée d’Art Moderne de Paris che conserva di Dufy una delle più ricche collezioni, dal Centre PompidouPalais Galliera, la Bibliothèque Forney e la Bibliothèque littéraire Jacques Doucet tutte di Parigi insieme al Musée de la LoireMusée des Tissus et des Arts Décoratifs di Lione, il Musée des Beaux-Arts Jules Chéret di Nizza e al Musée Royaux des Beaux-Arts de Belgique di Bruxelles – racconta la vita e l’opera di un artista con lo sguardo sempre rivolto alla modernità, pervaso da una vivacità che ha saputo adattare a tutte le arti decorative, contribuendo a cambiare il gusto del pubblico.

Curata dalla Chief curator Sophie Krebs e Nadia Chalbi responsabile delle mostre e delle collezioni del Musée d’Art Moderne de Paris, la mostra è un viaggio emozionale attraverso i temi prediletti dall’artista, dove le sensazioni visive ridotte all’essenza della realtà, l’utilizzo della composizione, della luce e del colore sono gli elementi emblematici che caratterizzano le sue opere.

Afferma il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale«Sono molto lieto di ospitare, presso lo spazio espositivo di Palazzo Cipolla, una mostra su Raoul Dufy, che viene riproposta a Roma dopo quasi quarant’anni di oblio (la prima ed unica esposizione su Dufy nella Capitale, prima di oggi, è stata infatti quella del 1984 a Villa Medici). Spesso non compreso a fondo, a causa dell’apparente semplicità del suo tratto pittorico, che gli ha fatto non di rado attribuire la patente di superficialità e mondanità, Raoul Dufy in realtà ebbe una formazione articolata e complessa: fu inizialmente influenzato dall’Impressionismo, perpetuando con maestria la tradizione di Monet e contando sulla peculiarità di essere un “colorista per temperamento”; successivamente, si accostò al Fauvismo ispirandosi alle figure di Matisse, Braque e Cézanne. La particolarità di Dufy risiede nel dissociare gradualmente, nel corso della sua maturazione artistica, il colore dal disegno, semplificando il più possibile ed anteponendo in tal modo la forma al contenuto. Egli – seguendo la propria teoria che il colore servisse ai pittori per captare la luce – viaggiò a lungo nel Mediterraneo, in particolare in Provenza (dove si stabilì) e nel Sud Italia. Da qui i celebri paesaggi, i bagnanti, i campi di grano, e poi le sale da concerto e soprattutto le regate, le corse dei cavalli e gli ippodromi, a raffigurare la società del tempo libero degli anni Venti e Trenta, che lo renderanno popolare tra il pubblico».


Catalogo edito da Skira.


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Ufficio Stampa Arthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306 | T. +39 06 87153272 – int. 332

Verona, Veronafiere: ARTVERONA #ITALIANSYSTEM – 17^ edizione

ArtVerona edizione 2021

VERONAFIERE

DAL 14 AL 16 OTTOBRE 2022

ARTVERONA
#ITALIANSYSTEM
17^ edizione

Torna la più innovativa fiera d’arte moderna e contemporanea che si propone di valorizzare il sistema dell’arte italiana.

Tra le novità in programma, la prima edizione di Visiting Curator, il progetto pluriennale che coinvolge direttori e curatori di istituzioni internazionali, le due sezioni Habitat e Curated by, la mostra CAMERA dedicata alle collezioni video italiane e internazionali e il premio ArteMuseo.

Stefano Arienti, artista invitato a Red Carpet, ha creato un tappeto di 500 mq che accoglierà i visitatori all’ingresso della fiera.

Direzione artistica: Stefano Raimondi

Dal 14 al 16 ottobre 2022, a Veronafiere, torna ArtVerona.

Giunta alla sua 17^ edizione, ArtVerona #ITALIANSYSTEM – identità che definisce il triennio 2020-2022 – rafforza il dialogo tra gli operatori nazionali e apre a ospiti internazionali, per valorizzare e sostenere il sistema dell’arte italiano e offrire a collezionisti e visitatori un’esperienza coinvolgente, dedicata a più generazioni e pubblici, intraprendendo la strada dell’innovazione, della sostenibilità e dell’accessibilità. Un percorso decisamente in evoluzione per ArtVerona, questo primo triennio di direzione, con una diversa visione della manifestazione e verso una programmazione di eventi e format a carattere pluriennale. 

ArtVerona è organizzata daVeronaFiere. La direzione artistica di Stefano Raimondi è coadiuvata da un consolidato team di critici e storici dell’arte – Jessica Bianchera, Ginevra Bria, Giacinto Di Pietrantonio, Marta Ferretti, Giulia Floris, Elena Forin, Maria Marzia Minelli, Claudia Santeroni, Maria Chiara Valacchi, Saverio Verini – a cui si aggiunge Domenico Quaranta, noto per la sua indagine sulla new media art e sull’impatto dei media digitali sull’attività artistica, in qualità di nuovo curatore della sezione Evolution.

“Veronafiere con ArtVerona si propone di sostenere e valorizzare il sistema italiano dell’arte, una industry che genera un giro d’affari diretto e indiretto pari a 4 miliardi di euro l’anno – sottolinea il Presidente di Veronafiere Federico Bricolo – Internazionalità e sostenibilità, uniti al concetto di fiera diffusa sul territorio, sono aspetti che qualificano la promozione e il sostegno che la Fiera di Verona assicura nello specifico ad  ArtVerona e, in generale, ai settori di riferimento dei brand di proprietà”.

(Da sinistra) Stefano Raimondi, Direttore ArtVerona,
Federico Bricolo, Presidente Veronafiere,
Elena Amadini, Exhibition Manager Stone &Design Veronafiere,
Giovanni Bonelli, Vicepresidente Angamc ph. Giulia Virgara

ArtVerona 2022: le novità

Tante le novità di ArtVerona 2022, a partire dalle due nuove sezioni: Habitat e Curated by.

Habitat è un progetto culturale dedicato alla presentazione di importanti ambienti di grandi artisti storici italiani, quali Ugo La Pietra, Marina Apollonio, Nanda Vigo, Luciano Fabro, concepiti come spazi immersivi, capaci di creare coinvolgenti modelli di fruizione e offrire al visitatore un’inedita esperienza di visione.

Curated by presenta le proposte di gallerie che hanno collaborato con un curatore per la realizzazione dello stand, così da sottolineare alcune modalità in cui si sviluppa la relazione tra galleria, curatore e artista.

La fiera rafforza la sua rete internazionale grazie al nuovo progetto pluriennale Visiting Curator, a cura di Maria Chiara Valacchi, in cui direttori e curatori d’istituzioni museali da tutto il mondo sono invitati a scoprire la ricerca e gli artisti delle gallerie di ArtVerona e a partecipare come membri nelle commissioni delle giurie dei premi.

Per l’edizione 2022 giungeranno a Verona, Chrissie Iles, curatrice del Whitney Museum of American Art a New York, Nadim Samman, curatore al KW Institute for Contemporary Art a Berlino, Michal Novotný, direttore della Collezione di Arte Moderna e Contemporanea alla National Gallery a Praga e Christian Malycha,direttore della Friedrichs Foundation, Bonn / Weidingen.

Tra le altre novità, CAMERA – Collezioni video, a cura di Jessica Bianchera e Marta Ferretti in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Verona, Careof, Università degli Studi di Verona e Urbs Picta. Collezionare video, e collezionare in generale, può assumere un significato molteplice, in grado di definire un ampio e articolato campo di modalità, realtà, individualità e collettivismi, sia di carattere privato che pubblico. In un loop di tre giorni e secondo un palinsesto curato, CAMERA – Collezioni video presenta una campionatura asistematica di opere provenienti da collezioni video italiane e internazionali. All’interno degli spazi della fiera, nella sua prima edizione, intende lanciare uno spunto di riflessione sull’ampio e complesso ambito del collezionismo video tra acquisizioni private e corporate, sostegno alla produzione, premi e altre forme di mecenatismo, con focus giornalieri che approfondiscono il lavoro di 3 collezioni invitate a presentare e presentarsi con una selezione di lavori emblematici. Per la prima edizione sarà presentata la collezione di Jean-Conrad Lemaître, che con più di 150 lavori di artisti provenienti da 35 nazioni diverse, è annoverata tra le migliori collezioni di video e new media al mondo. Collaborano al progetto anche l’Università degli Studi di Verona con un panel a cura di Luca Bochicchio che si terrà negli spazi dell’Ex Provianda Austriaca di Santa Marta per conto del Dipartimento Culture e Civiltà e della Commissione Contemporanea – Univr, e l’Accademia di Belle Arti di Verona. Il dibattito e le collaborazioni sono tese ad approfondire la ricerca e sperimentare modalità di produzione, acquisizione, conservazione ed esposizione del video d’artista insieme a istituzioni, critici, curatori, artisti e operatori del settore. CAMERA Collezioni video intercetta e conclude, inoltre, il programma di appuntamenti ideato da Careof per celebrare i 35 anni di attività dell’associazione incentrato sull’Archivio Video e le progettualità ad esso connesse.

Si segnala, inoltre, la prima edizione del Premio ArteMuseo, a cura di Elena Forin, un progetto triennale che si pone in diretta continuità con la positiva esperienza di LEVEL 0, il format dedicato alla collaborazione tra i diversi attori del sistema dell’arte.

ArteMuseo nasce come iniziativa pluriennale sviluppata per creare dialoghi e opportunità concrete tra 5 musei e fondazioni italiane e altrettanti artisti presentati ad ArtVerona. Per almeno tre anni, la Fiera selezionerà a rotazione 5 tra musei e fondazioni del territorio italiano che intendono riservare un progetto espositivo a un artista tra quelli rappresentati dalle gallerie espositrici.

Anche la sezione Pages, curata da Ginevra Bria, si presenta in una nuova veste internazionale, invitando importanti riviste di settore a raccontare la loro storia, il ruolo della critica e dell’informazione, proponendo un dialogo tra sei case editrici europee e sei artisti italiani.

Backbonebooks di Berlino collabora con il duo italiano Aula (Laura Fusaro, 1996, Edoardo Ferrari, 1995), Blood Becomes Water di Sofia con Jacopo Benassi (La Spezia, 1970), It’s Freezing in LA di Londra con Shana Pagano, Onomatopee di Eindhoven con Ginevra Petrozzi (Roma, 1997), Sorry Press di Monaco con Elisa Giardino Papa (Medicina, BO, 1979), Sub-Zerò di Parigi con Simone Trabucchi (Piacenza, 1982).

L’interior designer Andrea Castrignano, veste in chiave creativa la hall e gli spazi comuni di ArtVerona 2022 ponendo l’accento sul concetto di “ospitalità” che caratterizza lo spirito della fiera. L’obiettivo è quello di creare dei luoghi di design funzionali al lavoro che si svolge all’interno della fiera e piacevoli per i visitatori. L’uso del colore, la scelta di tessuti, texture e materiali saranno equilibrati al contesto, lasciando all’arte il ruolo da protagonista.

Le conferme di ArtVerona

La Main section, cuore della manifestazione, ulteriormente impreziosita dalla partecipazione di nuove proposte di qualità nel panorama d’arte moderna e contemporanea, accoglie una selezione di gallerie accomunate da una ricerca qualificata sugli artisti italiani e internazionali, dai più storicizzati agli emergenti.

Si riconfermano le sezioni Introduction, a cura di Giacinto Di Pietrantonio, in cui gallerie storiche sono invitate a presentare quegli spazi espositivi che hanno visto nascere e supportato nella crescita, mostrando la trasmissione generazionale del sapere che distingue il sistema dell’arte; Next, dedicata alle gallerie che promuovono fino a tre talenti delle generazioni più recenti, portatori di linguaggi artistici innovativi; Evolution, curata da Domenico Quaranta, sottolinea l’importanza che ArtVerona ha rivolto verso i linguaggi più sperimentali e riunisce gallerie che collaborano con artisti capaci di sviluppare la propria ricerca e trarre ispirazione da diverse tecnologie e ambiti come videogiochi, intelligenza artificiale, social network, app, animazioni 3D, Coding, Big Data e nanotecnologie; Solo, in cui le gallerie sono invitate a valorizzare, con uno stand monografico, il lavoro di un singolo artista italiano della generazione degli anni ’90. La seconda edizione di LAB, a cura di Giulia Floris, analizza le realtà sperimentali no profit attive in Italia per l’arte contemporanea, e al loro interagire con il resto del sistema artistico. Spazi e collettivi saranno accolti in fiera con la volontà di richiamare l’attenzione sul loro ruolo quali centri di sperimentazione e libertà ideativa, dotati di grande flessibilità e adattamento all’interno del contesto artistico italiano.

Prosegue anche l’esperienza di Red Carpet un contributo a rendere la manifestazione un’esperienza coinvolgente, dove la presenza del pubblico diventa parte integrante della proposta culturale.

Protagonista di questa edizione sarà Stefano Arienti (Asola, MN, 1961), uno dei più apprezzati artisti italiani a livello internazionale che, per l’occasione realizzerà un tappeto, interamente scomponibile, di circa 500 metri quadrati, in ECONYL®, un filo di nylon ottenuto al 100% dal riciclo di rifiuti plastici (reti da pesca, tappeti, tessuti, rifiuti industriali, ecc.) grazie alla partnership con Aquafil S.p.A., uno dei principali attori mondiali nella produzione di fibre sintetiche da materiale di recupero.

Standchat, a cura di Saverio Verini, in collaborazione con Ashtart, è il programma di conversazioni veloci (rigorosamente entro la mezz’ora) e informali (si assiste in piedi, senza l’ausilio di microfono) che si tengono direttamente negli stand della fiera e che vedono dialogare artisti con critici partendo proprio dalle opere esposte negli spazi delle gallerie. Standchat vuol essere uno strumento per accorciare le distanze tra i visitatori e gli artisti e creare un’occasione di confronto reciproco. Da quest’anno, la formula vedrà anche l’intervento dei galleristi, estendendo così il dialogo a un’altra figura chiave del sistema dell’arte.

Talknow!, radio ufficiale della fiera, vedrà Maria Chiara Valacchi intervistare in diretta radiofonica artisti, curatori, collezionisti per parlare di progetti, mostre e futuro.

ArtVerona e il territorio

Con Art & The City, ArtVerona si estende e dialoga con la città e il territorio, organizzando e promuovendo un’agenda di appuntamenti che coinvolgono diverse istituzioni pubbliche e private e luoghi tra i più significativi della città di Verona che partecipano a un programma coordinato di mostre e attività che comprendono performance, video, design, contaminazioni musicali, installazioni pubbliche, visite a collezioni. All’interno di questo programma, Performance & The City, a cura di Claudia Santeroni e Maria Marzia Minelli, si concentra sul lavoro di due importanti artiste internazionali: Annamaria Ajmone e Claudia Pagès Rabal, mentre Sculpture & The City, a cura di Elena Forin, propone un focus sui linguaggi scultorei e installativi.

Il VIP Program quest’anno si connota per la valorizzazione di tre raccolte private, di tre diversi modelli di collezionismo privato, la cui fama si estende ben oltre i limiti territoriali scaligeri: Palazzo Maffei Casa Museo con lo stupefacente percorso tra antico e contemporaneo creato da Luigi Carlon nel cuore di Verona, le opere di artisti giovani e affermati del panorama italiano e internazionale di AGIVERONA esposte al polo universitario di Santa Marta, e il modello di mecenatismo promosso dalla Collezione De Iorio, ospitata nel Centro Diagnostico Tecnomed di ZAI e nell’adiacente spazio espositivo.

Dopo la mostra Luoghi Comuni. Cantieri e siti monumentali della Verona storica e industriale in Gabriele Basilico e Alessandra Chemollo, in corso fino al 4 settembre a Castel San Pietro, Palazzo del Capitanio e Palazzo Pellegrini sede di Fondazione Cariverona, nata nell’ambito di formazione “Visual Art Collection Management and Curating”, realizzato in collaborazione con Università di Verona, ABAV Accademia di Belle Arti di Verona e IUSVE, Fondazione Cariverona prosegue il percorso di restituzione e dialogo con la città attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea con un progetto che arricchisce il calendario di eventi in città nei giorni di ArtVerona.


INFO

ARTVERONA 2022
Verona, Veronafiere | Padiglioni 11 e 12 (Ingresso Re Teodorico, Viale dell’Industria)
14-16 ottobre 2022

Inaugurazione (su invito): giovedì 13 ottobre 2022, dalle 18.00 alle 21.00

Sezioni
Main section; Introduction (a cura di Giacinto Di Pietrantonio); Next; Evolution (a cura di Domenico Quaranta); Solo; LAB (a cura di Giulia Floris); Pages (a cura di Ginevra Bria); Habitat; Curated by.

Orari
venerdì 14 ottobre, dalle 11.00 alle 19.00
sabato 15 ottobre, dalle 11.00 alle 19.00
domenica 16 ottobre, dalle 11.00 alle 19.00

Biglietti
€20,00 (alla biglietteria di Veronafiere)
€16,00 (in prevendita online, sul sito www.artverona.it; a partire dal 1° settembre)

Informazioni
www.artverona.it
T. +39 045 8298793 -8135 | E. staff@artverona.it
nei giorni di fiera T. +39 045 8298594

Social
FB artveronafieradarte
IG @artverona
TW @artverona
YT ArtVerona

Ufficio stampa Veronafiere
Capo Ufficio Stampa
Carlo Alberto Delaini
pressoffice@veronafiere.it

Ufficio stampa Artverona
CLP Relazioni Pubbliche
Clara Cervia
T. 02.36755700 |
E. clara.cervia@clp1968.it
W. www.clp1968.it

Roma, Bianco Contemporaneo: Lamberto Pignotti – A data da destinarsi | Testo critico a cura di Lorenzo Canova

Lamberto Pignotti
A data da destinarsi

A cura di Lorenzo Canova

Vernissage 14 ottobre 2022 ore 18.00

Bianco Contemporaneo
Via Reno 18/a – Roma

Fino al 14 novembre 2022

Venerdì 14 ottobre 2022 nello spazio di Bianco Contemporaneo si terrà la personale di Lamberto Pignotti dal titolo “A data da destinarsi” a cura di Lorenzo Canova

Un progetto inedito, ispirato al nostro recente vissuto collettivo composto da una serie di 19 foto ritagliate dai giornali e 19 poesie ad esse dedicate. Lavori incentrati sul rapporto inquietante e seducente ad un tempo, tra realtà e vitalità, tra storia e meta-storia, tra vicende e vice-vicende. 

Saranno esposte inoltre 19 opere storiche dell’artista, che attraversano un asso temporale che va dagli ani ’60 del secolo scorso al 2019. Uno spaccato di storia rappresentato attraverso parole e immagini, segno identificativo della scrittura verbo-visiva e sinestetica dell’artista. 

Lamberto Pignotti, classe 1926, considerato uno dei padri della poesia visiva, è una della voci più autentiche nel panorama italiano della neoavanguardia degli anni Sessanta-Settanta del Novecento. Nei primi anni Sessanta concepisce e teorizza le prime forme di “poesia tecnologica” e “poesia visiva”. Nel 1963 dà vita, con Miccini, Chiari e altri artisti e critici, al “Gruppo 70” e partecipa pochi mesi dopo alla formazione del “Gruppo 63” a Palermo. La sua opera artistica procede rapportando segni e codici di diversa provenienza: linguistici, visivi, dell’audito, del gusto, dell’olfatto, del tatto, del comportamento, dello spettacolo. Come poeta visivo e lineare è incluso in molte antologie italiane e straniere ed è trattato in vari libri di saggistica e consultazione. A tutt’oggi è attivo sia come artista che come intellettuale, invitato a conferenze e rappresentazioni dedicate a lui e alle sue teorie sinestetiche di cui è un precursore. 

La mostra è corredata da un catalogo/cartella d’artista a tiratura limitata di 50 copie: un bauletto con le foto delle opere esposte unitamente al testo critico e la biografia dell’artista. 

Parole del vuoto
di Lorenzo Canova


INFO

Lamberto Pignotti
A data da destinarsi
A cura di Lorenzo Canova
Con il patrocinio di Fondazione Orestiadi

Vernissage 14 ottobre 2022 ore 18.00
Bianco Contemporaneo
Via Reno 18/a – Roma

Fino al 14 novembre 2022
Orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 16.30 alle ore 19.30 e su appuntamento

Bianco Contemporaneo
Rossella Alessandrucci
Antonio Martini
www.biancocontemporaneo.it

Ufficio stampa
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next
roberta.melasecca@gmail.com
www.melaseccapressoffice.itwww.interno14next.it

Pisa, Museo della Grafica: Inaugurazione della mostra “Oltre la macchia. Incisioni di Giovanni Fattori”

Il Museo della Grafica (Comune di Pisa, Università di Pisa)  è lieto di invitarvi all’inaugurazione della mostra

OLTRE LA  MACCHIA
INCISIONI DI GIOVANNI FATTORI

A cura di Vincenzo Farinella e Alessandro Tosi
sabato 15 ottobre, ore 18:00

Per ulteriori informazioni cliccare il logo:

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Email: educazione museo della grafica
Telefono: 050 2216059/070  

Bologna, Museo del Patrimonio Industriale: “A ciascuno il suo giorno” di Marco Angelini – Omaggio alla produzione dell’azienda bolognese Longo S.p.A. negli anni del boom economico

Marco Angelini
Ex libris – la misura del tempo (dettaglio), 2022
Tecnica mista su tela, cm 80 x 60

A ciascuno il suo giorno
La mostra di Marco Angelini ispirata all’azienda Longo negli anni del boom economico.
Una collezione inedita per indagare il legame fra tecnologia analogica e digitale, rendendo omaggio alla produzione dell’azienda bolognese che fu un’eccellenza nel mondo.
Concept e organizzazione di Ascanio Balbo di Vinadio
A cura di Raffaella Salato

Con il patrocinio di Comune di Bologna

13 ottobre 2022 – 12 febbraio 2023
Museo del Patrimonio Industriale
Via della Beverara 123, Bologna

www.museibologna.it/patrimonioindustriale

Dal 13 ottobre 2022 al 12 febbraio 2023 gli spazi della fornace ottocentesca del Museo del Patrimonio Industriale di Bologna ospitanola mostra A ciascuno il suo giorno che porta al pubblico l’eredità della Longo S.p.A., una delle aziende che hanno fatto la storia dell’industria in Italia negli anni del boom economico e che dagli anni ’30 fino agli anni ’70 del secolo scorso sono state un’eccellenza nel mondo.

L’esposizione, organizzata da Ascanio Balbo di Vinadio, collezionista e nipote di Giorgio Longo, (Treviso, 3 luglio 1909 – Bologna, 30 Maggio 1973), ultimo presidente della Longo S.p.A., si sviluppa in un duplice registro, artistico e storico, dal momento che presenta, da un lato, la serie di quadri realizzati appositamente per la mostra da Marco Angelini e, dall’altro, le foto e i documenti d’epoca, compiendo un percorso inedito nella storia della fabbrica, che per decenni ha prodotto e distribuito cancelleria, inchiostri e materiale per l’ufficio in Italia.
Vengono esposte, così, opere che rileggono la storia e la filosofia dell’azienda Longo S.p.A., dandone un’interpretazione personale con l’uso all’interno delle opere di prodotti originali della fabbrica di cancelleria. Allo stesso tempo il percorso espositivo si snoda attraverso testimonianze storiche che ci riportano ai tempi in cui l’azienda consolidava il suo ruolo nel panorama dell’industria nazionale e internazionale, un caso esemplare di quanto fosse vitale e di successo lo slancio produttivo dell’Italia a cavallo e dopo il secondo conflitto mondiale.
«Questo progetto è un viaggio alla riscoperta di un legame insolito – spiega Ascanio Balbo di Vinadio, – quello fra industria e arte che è alla base del mecenatismo migliore in Italia; allo stesso tempo raccontiamo la storia di un uomoGiorgio Longo, mio nonno, e della sua azienda, dal momento che proprio lui è stato una figura di grande rilievo in entrambi i campi».

Le opere d’arte inedite di Marco Angelini
La mostra espone 14 tele di diversi formati, a tecnica mista, grazie all’utilizzo di prodotti originali di cancelleria della Longo S.p.A., realizzati tra gli anni ’30 e gli anni ’70, in cui l’artista ne ripercorre idealmente la vicenda e la filosofia.
«L’artista – spiega la curatrice Raffaella Salato nel suo testo critico alla mostra – sceglie gli oggetti anche per il peculiare rapporto che essi hanno con il tempo, inteso come un costante divenire. In questa ricerca è evidente il ruolo primario giocato dalla memoria, che è capace di catturare e tramandare le “tracce di passato” affinché divengano testimonianza tangibile di ciò che è stato, anche a beneficio delle generazioni future».
Gomme da cancellare, incluse quelle esagonali per eliminare i tratti di penna, pastelli a ceracuscinetti di inchiostro per timbririghelli e squadre, la carta-carbone che serviva a replicare in più copie i documenti sono al centro delle opere di Angelini e raccontano di un cambiamento epocale delle abitudini che ha investito la nostra società in tempi rapidissimi e che ha visto il digitale prendere il posto dell’analogico.
Il titolo della mostra A ciascuno il suo giorno sottolinea l’importanza dell’arte nel dare valore alla memoria, nel rileggere la storia per attribuirle significato, per consegnarla e renderla percepibile alle nuove generazioni, nonostante lo scorrere del tempo.

Analogico vs digitale, va in scena la storia dell’industria
A ciascuno il suo giorno svolge un racconto per immagini di un’epoca recente ma che sembra lontanissima nel tempo,perché fatta di oggetti che la rapida evoluzione tecnologica ha reso presto obsoleti.
La mostra consegna al pubblico un racconto che non è solo la testimonianza storica degli anni della ripresa industriale del secondo dopoguerra e del boom economico in Italia ma che è soprattutto una narrazione emozionale di un mondo ancora oggi carico di fascino, in cui la scrittura e la creatività passavano per il gesto della mano, un mondo che con l’accelerazione tecnologica, l’introduzione del computer e del web è stato consegnato all’oblio.
Il luogo scelto per la mostra è unmuseo simbolo della storia industriale del territorio: il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna. Un posto unico, non solo per la collezione e l’archivio che conserva ma anche perché comprende gli spazi espositivi dell’antica fornace Galotti, una struttura di archeologia industriale della seconda metà dell’Ottocento, mantenuta in perfetto stato.
In accompagnamento alla mostra è prevista la pubblicazione di un catalogo con la riproduzione di tutte le opere esposte, un testo critico di Raffaella Salato e un ricordo di Giorgio Longo a firma di Lorenzo Sassoli de Bianchi.

Marco Angelini

Marco Angelini
Nato a Roma nel 1971 e laureato in Sociologia, si interessa di fenomeni urbani, culture e subculture metropolitane.
La sua ricerca espressiva è dominata dalla materia. A volte i materiali diventano la superficie pittorica al posto della tela, altre volte diversi oggetti, spesso di riciclo, entrano a far parte dell’opera. Affronta diverse tematiche di ricerca: natura e tecnologia, tempo e memoria, dialogo interreligioso e dimensione del “sacro”, arte e scienza, energia e sostenibilità.
Dal 2006 a oggi ha realizzato, diverse mostre personali a Roma, Milano, Varsavia, Cracovia, Londra, Bratislava, Algeri, Santiago del Cile e partecipato a collettive presso spazi pubblici e gallerie private a New York, Washington DC, Tel Aviv, Abu Dhabi, Varsavia, Zamość, Stettino, Monaco di Baviera, Essen, Londra, Bruxelles, Roma, Lucca.
Le opere di Marco Angelini fanno parte di diverse collezioni private tra cui quella della Fondazione Roma. Vive e lavora tra Roma e Varsavia.

marcoangelini.it


INFO

A ciascuno il suo giorno
Concept e organizzazione di Ascanio Balbo di Vinadio
A cura di Raffaella Salato
Opere di Marco Angelini

Informazioni
Museo del Patrimonio Industriale
Via della Beverara 123 | 40131 Bologna
Tel. +39 051 6356611 | Fax +39 051 6346053
museopat@comune.bologna.it
www.museibologna.it/patrimonioindustriale
Facebook: Museo del Patrimonio Industriale
Instagram: @museopat
YouTube: Museo del Patrimonio Industriale  

Orari di apertura
giovedì, venerdì 9-13
sabato, domenica 10-18.30

Biglietti
intero € 5 | ridotto € 3 | ridotto speciale giovani > 18 anni e ≤ 25 € 2 | gratuito possessori Card Cultura

Ufficio stampa mostra
Sign Press
Isabella Clara Sciacca
Tel. +39 392 9645368
info@signpress.it
www.signpress.it

Ufficio Stampa / Press Office Settore Musei Civici Bologna
Via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna
Tel. +39 051 6496653 / 6496620
ufficiostampabolognamusei
elisamaria.cerra@comune.bologna.it
silvia.tonelli@comune.bologna.it
www.museibologna.it
Instagram @bolognamusei

Roma: Biennale MArtelive 2022 – I grandi eventi della prima settimana  

Biennale MArteLive 2022

I grandi eventi della settimana 10-17 ottobre

Tra gli altri: Davide Enia, Enrico Gabrielli e Sebastiano De Gennaro, Marlene Kuntz, I Hate My Village, Collectif FAIR-E, Piergiorgio Milano, Mellow Mood, Gianluca Petrella / Cosmic Renaissance, Federico Dragogna ed Emilia Verginelli

Per lungo tempo sembra non accadere nulla e poi all’improvviso tutto cambia.

Ecco dunque che, dal 15 al 23 ottobre, la Biennale MArteLiveil più grande festival multidisciplinare diffuso d’Europa con oltre 1500 artisti provenienti da tutto il continente, irrompe per 9 giorni e in oltre 100 location (liveclub, teatri, gallerie, piazze, muri, parchi archeologici, ville) a Roma e nel Lazio, con molteplici espressioni artistiche, che vanno dalla musica al teatro, dalla danza alla street art, dall’illustrazione digitale alla scultura, dalla moda ai videoclip.

Un vero e proprio salto quantico (quantum leap).

Se gli islandesi Múm, icona dell’indie elettronico europeo, hanno fatto da apripista alle preview della Biennale MArte Live, insieme al sold out dei Godspeed You! Black Emperor, lunedì 10 ottobre, è stata la volta di un’altra anteprima d’eccellenza: presso lo Spazio Rossellini  Polo Culturale Multidisciplinare della Regione Lazio – infatti, Davide Enia, accompagnato dalle note di Giulio Barocchieri, porterà in scena il pluripremiato spettacolo L’abisso, che affronta la tragedia degli sbarchi nel mediterraneo.

Dal 15 al 23 ottobre la multidisciplinarietà di MArteLive si diffonderà invece a livello regionale attraverso 13 progetti speciali/festival all’interno del cartellone generale della Biennale; una galassia di eventi off divisi per genere e disciplina artistica, organizzati in collaborazione con numerosi enti e associazioni del Lazio, saranno infatti ospitati in circa 100 location sul territorio. Il nucleo centrale del festival, MArteLive Lo Spettacolo Totale, si svolgerà invece dal 18 al 20 ottobre presso il Qube di Roma; mentre, tra gli eventi finali post-Biennale, il 26 ottobre sarà la volta di una delle due uniche date italiane di The Afghan Whigs (con special guest Ed Harcourt), la strepitosa alternative band statunitense inventrice del soul-grunge.

La Biennale MArteLive è un progetto ideato e curato da Giuseppe Casa, in collaborazione con i vari responsabili di progetto e le diverse organizzazioni esterne coinvolte.

Di seguito, gli appuntamenti della settimana 10-18 ottobre della Biennale MArteLive, divisi per progetto speciale d’appartenenza.

Info: www.biennalemartelive.it
UFFICIO STAMPA – MArtePlus – Agenzia di Comunicazione
Cristina Loizzo cristina.loizzo@marteplus.it
Francesco Lo Brutto francesco.lobrutto@marteplus.it 

Con L’abisso di Davide Enia il progetto PerFomAzione Sociale entra in teatro. L’Officina delle Culture APS, nell’ambito della Biennale MArteLive, presenta allo Spazio Rossellini e al Teatro di Mostacciano dal 10 al 23 ottobre sei spettacoli teatrali e tre concerti con Davide EniaViola GraziosiAscanio CelestiniControcanto CollettivoAlexandros MemetajLuigi Morra e tre concerti di Errichetta Festival con Archive Valley (Rochlitz, Petretti, Zenini), Stereoteismo Trio (Pascucci, Schiavo, Colucci) ed Errichetta Underground.

Il progetto è realizzato con il sostegno della Regione Lazio e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito del programma Comunità solidali 2020 e in collaborazione con Scuderie MArteLive e MArteSocial.

PerFormAzione Sociale è una rassegna che vuole stimolare la partecipazione attiva della comunità rendendola protagonista delle dinamiche di crescita sociale e culturale del territorio. È un progetto che punta a coinvolgere diversi attori sul territorio e si pone l’obiettivo di produrre un doppio effetto: attraverso la #FORMAZIONE – da, per e con i giovani – creare l’#AZIONE, la quale si esplica nel produrre risultati tangibili di crescita culturale e innovazione sociale della comunità tutta. Da qui, nasce il termine “PerFormAzione sociale”, il cui programma di spettacoli è stato realizzato con la collaborazione del docente e critico teatrale Gianfranco Capitta.

In collaborazione con ATCL, PerFormAzione debutta il 10 ottobre con una preview allo Spazio Rossellini. L’evento si apre con un incontro per gli studenti, ma aperto a tutti gli interessanti, tra il docente e critico Gianfranco Capitta e l’artista Davide Enia. Alle ore 21.00, verrà poi presentato il pluripremiato spettacolo L’Abisso di Davide Enia.

Domenica 16 ottobre al Teatro di Mostacciano verrà presentato Settanta volte sette di Controcanto Collettivo che contro l’odio diffuso celebra il perdono, ricordandoci che dentro la ferita, dentro la memoria del male subito e al di là di ogni convenienza, esiste la possibilità di un incontro. Segue lunedì 17 ottobre TVATT di Luigi Morra, in cui la violenza della sopraffazione fisica e del picchiarsi, scavata nei codici in un territorio circoscritto, viene catapultata nella dimensione teatrale e ridiventa spettacolo, tra ironia grottesca e performance.

Info & Tickets: https://performazionesociale.it/ 
UFFICIO STAMPA PerFormAzione Sociale:
Carla Romana Antolini crantolini@gmail.com 
Benedetta Boggio benedetta.bo@gmail.com 

Su:ggestiva – Musica pura per luoghi straordinari. Su:ggestiva è un’esperienza di scoperta ad alto impatto emozionale: assistere a concerti e performance musicali in location bellissime, suggestive, uniche ed insolite. È il luogo che ospita il concerto a essere, insieme alla performance artistica, il fulcro dell’esperienza, combinando luoghi unici come monumenti, palazzi storici, antiche rovine e siti archeologici a voci e sonorità provenienti da tutto il mondo.

Il progetto, nato in collaborazione con l’Associazione Culturale ARTmosfera, l’Associazione Taste&Travel e ATCL, vuole far scoprire nuove narrazioni visive, musicali ed emozionali attraverso l’incontro tra la musica e alcuni luoghi straordinari e suggestivi.

A fare da fil rouge, in questa edizione, il Parco Archeologico dell’Appia Antica.

Un’esperienza superlativa per ricchezza di contenuti e forza ispiratrice. 

Sullo sfondo coinvolgente ed emozionante del Parco Archeologico dell’Appia Antica – precisamente nel Ninfeo della Villa dei Quintili – si esibiranno artisti nazionali, internazionali e nuovi talenti, per un mix di generi che spaziano dal rock alla musica sperimentale fino ad arrivare all’elettronica.


Su:ggestiva parte il 14 ottobre, con Sebastiano De Gennaro ed Enrico Gabrielli, polistrumentisti di fama internazionale, che vantano, tra gli altri, collaborazioni con i Calibro 35, PJ Harvey, Nic Cester, Rkomi e Daniele Silvestri. Co-fondatori insieme a Francesco Fusaro dell’etichetta discografica 19’40”.

Il duo presenterà Microcosmicomica, uno spettacolo musicale da loro definito “per l’infanzia di compositori del ‘900 che va bene anche per i grandi“.

Il 15 ottobre si aggiunge lo spettacolo di Federico Dragogna, membro della band Ministri, dedicato a Fabrizio De André. Quello che ho capito di De André è un’ibridazione tra musica e reading, attraverso la quale si racconta il celebre cantautore ligure in una chiave del tutto personale e avvincente.

Il 16 e il 17 ottobre, invece, gli I Hate My Village offriranno un’esperienza unica: la band, nuovo punto di riferimento per la scena alternativa e rock in Italia, si insedierà nel Ninfeo della Villa dei Quintili per una residenza all’insegna della composizione e della sperimentazione, durante la quale il pubblico avrà la possibilità di assistere a quattro imperdibili sessioni di prove aperte chiamate Ruderi Session.
Questa esperienza verrà poi riportata integralmente in un concerto speciale il 23 ottobre, 
durante il quale la band suonerà anche diversi estratti dal loro ultimo album Gibbone.

Info & Tickets: https://suggestiva.eu
UFFICIO STAMPA Su:ggestiva:
Francesco Violani francesco@promoviola.it 
Valentina Federico  valentinafedericopress@gmail.com 

#ALTRNTV Festival torna a Roma per la sua terza edizione con un programma d’eccezione che vede, dal 15 ottobre, in 10 live club della Capitale ben 27 concerti diffusi e 80 artisti coinvolti, tra cantautori, band, dj, fotografi e illustratori che esporranno le loro opere a tema musica live.

#ALTRNTV è un festival musicale itinerante nato nel 2017; come progetto speciale facente parte della Biennale MArteLive, il festival multidisciplinare diffuso ideato e diretto da Giuseppe Casa, #ALTRNTV vuole essere una rassegna musicale multi-genere, in cui, nonostante la contemporaneità degli eventi, non vi è alcun tipo di concorrenza tra di  essi, offrendo ogni locale coinvolto una specifica proposta artistica, adatta a gusti diversi e in grado di raggiungere pubblici paralleli.

L’intento è, nel 2023, portare i generi musicali coinvolti dagli 8 attuali a 10 e nel 2024 a 15, ricercando così artisti ancora più di nicchia e cercando di diventare sempre più un punto di riferimento per quegli artisti che sperimentano forme innovative e “alternative” di progetti musicali, anche internazionali, affermati o emergenti, volendo diventare l’appuntamento annuale atteso da pubblico e artista, al pari di altri festival europei.

Tra i numerosi artisti che parteciperanno in questa edizione: Cor Veleno + Tre Allegri Ragazzi Morti, Marlene Kuntz, Gianluca Petrella/ Cosmic Renaissance, Edda, Giumo, Mellow Mood, Giorgio Poi, Altin Gün, Bobby Joe Long’s Friendship Party, Nada.

#ALTRNTV è un format ideato e curato da Giuseppe Casa in collaborazione con Irene De Marco e organizzato dalle Scuderie MArteLive/MArteLabel.

Info & Tickets: https://altrntv.it
UFFICIO STAMPA #ALTRNTV:
Alessandra Placidi alessandra.placidi@marteplus.it 

Portare la danza fuori dalle sue cornici convenzionali per abitare un luogo che, per eccellenza, non appartiene a nessuno ma è di tutti: lo spazio pubblico.

È questo l’obiettivo primario di Danza Battente, il festival di danza contemporanea urbana che dal 15 al 21 ottobre avrà come palcoscenico della riflessione sullo spazio urbano, sull’abitare e sugli stili di vita attraverso il corpo e la danza in tutte le sue contaminazioni due piazze del Municipio XII di Roma, piazza Carlo Alberto Scotti e largo Alessandrina Ravizza.

In apertura e in chiusura del Festivalnumerose performance si alterneranno nelle due piazze tra le 17.00 e le 23.00, mentre nei giorni centrali della rassegna si terranno diversi laboratori presso il Teatro Monteverde.

Un focus sullo stato delle danze non istituzionali, la controcultura e le creazioni site-specific, volendo al contempo riappropriarsi di quegli spazi urbani da cui ha avuto origine.

Si alterneranno a quelle site-specific anche performance nate per dialogare e adattarsi coi contesti urbani più svariati (quelle di Piergiorgio MilanoSpellbound Contemporary BalletFabritia D’Intino e Daria Greco Michael Incarbone), creazioni pensate per una connessione col pubblico generico (quello degli spettatori non scientemente astanti, bensì di passaggio), come l’azione corale guidata di Salvo Lombardo, e vere e proprie incursioni di ricerca, come l’indagine sull’azione dei dispositivi di controllo sui nostri corpi proposta da Anna Basti e Chiara Caimmi. Una tra le maggiori compagnie della scena della controcultura della danza francese, l’eccezionale Collectif FAIR-E, insieme alla loro rete di danzatori, e uno dei maggiori esponenti italiani della Krump, Riccardo Berretta (Trust), saranno inoltre i protagonisti di uno spaccato di street dance.

Ma non solo; anche live music in dialogo con le performance: Davide Valrosso danzerà sulle note del sax baritono di Federico D’Angelo, la performer Erica Bavini si esibirà con un incontro tra movimento e voce, mentre l’israeliano Gil Kerer dialogherà con la musica di Antonio Vivaldi.

Grande spazio, infine, anche alle proposte emergenti, che, grazie al collegamento con la Biennale MArteLive, potranno essere selezionate per un ingaggio durante le Finali del contest MArteLive (18-20 ottobre) ed esibirsi il 21 ottobre all’interno della programmazione di Danza Battente.

Organizzato dall’Associazione Culturale Insensi in collaborazione con Scuderie MArteLive, il progetto, promosso da Roma Capitale-Assessorato alla Cultura, è inoltre vincitore dell’Avviso Pubblico “Estate Romana 2022-Riaccendiamo la Città, Insieme” curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

Ideazione e direzione organizzativa di Giuseppe Casa, Direzione Artistica Marco Cicolini.

Info: https://danzabattente.it
UFFICIO STAMPA DANZA BATTENTE:
Cristina Loizzo cristina.loizzo@marteplus.it 


INFO

CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

Culturalia

Agenzia di comunicazione e ufficio stampa
email: info@culturaliart.com
web: www.culturaliart.com

Venezia, Museo Correr e altre sedi cittadine: SEMINARIO MUSEIMPRESA 2022 Storie d’impresa, energie di futuro

SEMINARIO MUSEIMPRESA 2022
Storie d’impresa, energie di futuro

13 – 14 ottobre | Venezia

Museimpresa, l’Associazione Italiana Archivi e Musei d’Impresa – nata nel 2001 per iniziativa di Assolombarda e Confindustria – quest’anno ha scelto Venezia per mettere a punto nuove, condivise strategie per valorizzare gli importantissimi patrimoni custoditi nei musei e negli archivi aziendali, rivolgendosi ad un più vasto pubblico grazie anche all’avvio di una stretta collaborazione con i Musei Civici di Venezia.
Gli oltre 120 musei e archivi associati, straordinari veicoli di sintesi tra storia e innovazione, documentano e raccontano quanto le imprese italiane hanno fatto e continuano a fare per la crescita economica, sociale, civile del Paese.
La due giorni veneziana avrà come focus “Storie d’impresa, energie di futuro” e si svolgerà il 13 e 14 ottobre, al Correr e in altre sedi cittadine.
“La scelta di Venezia e del Veneto per questa assise non è casuale”. A dichiararlo è Mariacristina Gribaudi, Presidente dei Musei Civici di Venezia. Per la quale “il riconoscimento da parte di Confindustria dei territori di Padova – Rovigo – Treviso – Venezia, come “Capitali della Cultura d’Impresa” è giunto a suggellare le esperienze di un Veneto in cui i protagonisti sono i territori, i luoghi, le produzioni, le persone, la cultura, la storia e i numerosi “distretti” industriali locali. In questo contesto ricco di riferimenti, grazie anche all’avvio di una collaborazione con i Musei Civici di Venezia, musei e archivi associati a Museimpresa avranno modo di incontrarsi e confrontarsi sui temi della cultura d’impresa e dell’importanza di promuovere progetti e collaborazioni durature tra reti museali civiche e musei e archivi aziendali”.
Ad introdurre i lavori sarà, con Mariacristina Gribaudi, Presidente dei Musei Civici di Venezia, il Presidente di Museimpresa, Antonio Calabrò.
“Viviamo momenti drammatici, di crisi e incertezza, tra venti di guerra, shock energetici, inflazione e recessione, con pesanti ricadute su sicurezza, lavoro, redditi e prospettive di sviluppo. Le imprese stanno ridiscutendo, sotto stress, progetti di investimento e relazioni commerciali” dichiara Antonio Calabrò, Presidente di Museimpresa. “Ma proprio in un contesto così difficile, è necessario rafforzare gli asset della competitività internazionale: l’originale “cultura politecnica” sintesi di saperi umanistici e conoscenze scientifiche e tecnologiche, una storia orientata al futuro, una forte tendenza alla qualità. I musei e gli archivi di impresa sono dunque leve strategiche fondamentali, per navigare nella crisi e costruire progetti di crescita. La loro valorizzazione incide positivamente su brand, orgoglio identitario dei dipendenti, attività di marketing e comunicazione, relazioni con i mercati. E, più in generale, rafforza il prestigio del “made in Italy” nel mondo.”
La prima relazione è affidata a Marco Doria dell’Università di Genova, che nella veste di presidente della Società Italiana degli Storici Economici, si soffermerà su “La scommessa dell’innovazione: ascesa e declino delle città marinare”, tema di particolare rilievo per Venezia.
I lavori entreranno nel pieno soffermandosi sulla “Nuova definizione di museo”, oggetto di specifiche riflessioni per una realtà, come quella dei musei e degli archivi d’impresa, che si connota per una gamma vastissima e molto diversificata di fisionomie e caratteristiche.
Enrico Carraro, Presidente Confindustria Veneto, chiuderà la parte iniziale della mattinata con un intervento sull’importanza dei musei come identità tangibile dell’impresa.
Il programma mette poi a fuoco alcune esperienze che per il loro contesto, l’originalità dei loro progetti, la capacità di dialogo con i pubblici, si stanno ponendo al centro dell’attenzione: si inizierà con un focus su “Musei, Imprese e Formazione: nuovi scenari tra cultura e moda”, che presenta il primo progetto pilota della collaborazione tra musei civici e musei d’impresa, con interventi di Federica Rossi, Curatore, Museo della Calzatura di Villa Foscarini Rossi, Chiara Squarcina, Dirigente Area Attività Museali, Fondazione Musei Civici di Venezia e di Alice Marcato, Direttore Tecnico del Politecnico Calzaturiero.
Seguirà Riccardo Bisazza, Board Member Orsoni Venezia 1888, che racconterà come la fornace è diventata un museo vivo.
Elisabetta Giuriolo, direttrice della Fondazione Rubelli, interverrà su “Quando una casa privata diventa un museo d’impresa: la collezione e archivio storico Rubelli”.
Chiuderà l’intensa mattinata di lavori Emma Ursich, Segretario Generale della Fondazione The Human Safety Net e Group Head of Corporate Identity, Assicurazioni Generali Spa, che si soffermerà su “Quando un ufficio si trasforma in Museo: Le Procuratie Vecchie”.
Il pomeriggio, altrettanto intenso, vedrà all’opera tre gruppi di lavoro. Il primo di essi si occuperà di didattica museale, intorno al tema “Percorsi per le scuole. Formazione e attività educational”.
Alle Procuratie Vecchie si discuterà di “museo inclusivo”, in termini di accessibilità e apertura ai nuovi pubblici.
Un terzo gruppo, all’Archivio Storico Rubelli, si occuperà di “archivio degli oggetti e schede catalografiche”.
L’indomani, la giornata del 14 ottobre, è dedicata a visite al Palazzo Ducale, alla Fornace Orsoni Venezia 1888, a Palazzo Mocenigo e all’Archivio Storico Rubelli.


In collaborazione con MUVEAcademy


Contatti per la Stampa

Fondazione Musei Civicipress@fmcvenezia.it
www.visitmuve.it/it/ufficio-stampa

In collaborazione con
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
roberta@studioesseci.net
simone@studioesseci.net

Roma: Il festival Street Art for RIGHTS nell’ambito della Biennale MArteLive si presenta

SOLO-airlite©Gloria-Viggiani

Street Art for Rights
La street art 
per l’Agenda 2030 ONU

Dal 15 al 30 ottobre 2022

Natalia Rak | Etnik | Manuela Merlo | Attorep | Fabio Petani Barbara Oizmud | Davide Toffolo | NSN997

Settecamini | Ponte Mammolo | San Paolo

ROMA

Uno degli eventi più attesi della Biennale MArteLive – il più grande festival multidisciplinare diffuso d’Europa – sarà Street Art for Rights che torna a Roma dal 15 al 30 ottobre 2022 per firmare la terza edizione e mettere a segno gli ultimi 8 dei 17 Sustainable Development Goals (SDGs) dell’agenda ONU:

OBIETTIVO 10: Ridurre le disuguaglianze
OBIETTIVO 11: Città e comunità sostenibili
OBIETTIVO 12: Consumo sostenibile
OBIETTIVO 13: Lotta al cambiamento climatico
OBIETTIVO 14: Vita sott’acqua
OBIETTIVO 15: Vita sulla terra
OBIETTIVO 16: Pace, giustizia e istituzioni solide
OBIETTIVO 17: Partnership per gli obiettivi

Street Arts For Rights vuole raccontare e diffondere la cultura della sostenibilità attraverso la a street art, manifestazione pubblica di un’arte che nasce nel paesaggio urbano e ad esso appartiene. 

Street art for RIGHTS nasce con l’intento di portare l’arte nei quartieri con contesti difficili della periferia di Roma e adotta i 17 Goals dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU come contenuto portante del proprio progetto. L’idea è quella di filtrare i 17 Goals con l’occhio dell’arte contemporanea promuovendo la realizzazione di 17 opere murarie da parte di diversi giovani street artist nell’ottica di portare questioni sociali, economiche e culturali sui muri dei quartieri periferici della capitale, in zone conosciute per situazioni di forte difficoltà. 

Il progetto vuole dare concretezza artistica al piano d’azione per le persone, il Pianeta e la prosperità promosso dall’ONU, avvicinando la comunità ai vari temi e sollecitando la discussione circa i problemi impellenti dell’era contemporanea su una scala di intervento più ampia. 

Il progetto, ideato e diretto da Giuseppe Casa e curato da Oriana Rizzuto, è organizzato dall’associazione culturale Taste and Travel in collaborazione con MArteSocial MArteGallery e prevede un programma triennale di attività volte alla futura creazione di un museo a cielo aperto, pubblico e gratuito, al di fuori dei percorsi più battuti della capitale.

Dopo i primi 9 goal, si chiude la triennalità del progetto Street art for rights con gli altri otto obiettivi.

Per l’ultima annualità i quartieri che ospiteranno le opere dei goals dal numero 10 al numero 17 saranno Settecamini, Ponte Mammolo e San Paolo

Gli artisti coinvolti provengono da diversi ambiti della scena dell’arte urbana contemporanea nazionale e internazionale e sono stati selezionati per il loro impegno civile oltre che per il loro segno e impatto artistico:

  1. Attorep (Italia) con i suoi ritratti romantici che conducono alla riflessione alle relazioni umane sempre più fragili illustrerà l’OBIETTIVO 10: Ridurre le disuguaglianze;
  2. Davide Toffolo illustratore graffiante in stile gothic-punk dei Tre Allegri Ragazzi Morti realizzerà un’opera per l’OBIETTIVO 11: Città e comunità sostenibili;
  3. Etnik (Svezia) con le sue illustrazioni geometriche e sottosopra a rappresentare l’equilibrio precario dell’essere umano e l’incessante velocità del mondo contemporaneo creerà un’opera sull’OBIETTIVO 12: Consumo sostenibile;
  4. Fabio Petani (Italia) con le sue storie sulla natura che pongono riflessioni sui cambiamenti climatici dipingerà a favore dell’OBIETTIVO 13: Lotta al cambiamento climatico;
  5. Barbara Oizmud (Italia) fotografa e illustratrice, onirica e cubista, con i suoi miti ed eroine surreali ma allo stesso tempo simboli della realtà dei nostri giorni raffigurerà l’OBIETTIVO 14: Vita sott’acqua;
  6. Natalia Rak (Polonia) con i suoi colori e le tematiche legate alla natura e alle legende legate ad essa rappresenterà OBIETTIVO 15: Vita sulla terra;
  7. Manuela Merlo (Spagna) con la sua arte tra classicismo e arte urbana di chiara ispirazione pittorica racconterà l’OBIETTIVO 16: Pace, giustizia e istituzioni solide;
  8. NSN997 (Spagna) con i loro pattern grafici capaci di far riflettere sulle relazioni e la multiculturalità saranno impegnati nel declinare in chiave artistica l’OBIETTIVO 17: Partnerships per gli obiettivi.

Gli artisti restituiranno, ognuno dal proprio personale punto di vista, un’immagine potente sul concetto-chiave di sviluppo sostenibile, dal quale possono nascere tutte le considerazioni del dibattito sociali e dalle quali dovrebbe partire tutte le azioni da mettere in campo da parte di istituzioni, aziende, singole persone.

Non sarà un semplice festival di street art ma un’azione artistica e sociale, tesa a perseguire l’obiettivo di ampliare, attraverso l’arte e le occasioni d’incontro, lo spazio dedicato alla testimonianza di buone pratiche sui temi della sostenibilità – ambientale, sociale e di governance sostenibile- con il desiderio che queste si moltiplichino creando una reazione a catena di effetti positivi “contagiati e contagianti”.

Sarà la periferia di Settecamini il cuore pulsante dell’iniziativa, che ha ospitato già diverse opere degli anni precedenti, in collaborazione con il Comitato di Quartiere, per passare alla stazione della Metro B Ponte Mammolo fino a San Paolo nella scuola “Vito Volterra”.

Natalia Rak, Attorrep, Manuela Merlo, Davide Toffolo, Etnik e Fabio Petani arricchiranno il borghetto di Settecamini, Barbara Oizmud porterà la sua creatività alla metro B di Ponte Mammolo e gli NSN997 illumineranno con i loro pattern sulla multiculturalità e la condivisione la scuola “Vito Volterra” a San Paolo.

Per la realizzazione delle basi lavori vengono usate anche le vernici speciali del brevetto AirLite, prodotti che riescono a trasformare gli agenti inquinanti in molecole di sale e ad avviare il processo di fotosintesi. L’uso di tali strumenti ha il duplice obiettivo di trasformare il quartiere sia dal punto di vista estetico-culturale che da punto di vista ambientale.

Come le due annualità passate il progetto prevede la realizzazione di una Tavola Rotonda, fissata per venerdì 21 ottobre 2022 e sabato 22 ottobre, in collaborazione con ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile e con la partecipazione di tutti i rappresentanti dei partner istituzionali e gli artisti per la discussione di questioni, esperienze e best practice circa tematiche sostenibili.

Punto centrale di tutto il progetto Street art for rights è inoltre il coinvolgimento dell’intera comunità che potrà condividere con gli artisti idee, storie e proposte durante la realizzazione dei murales, attraverso una serie di workshop\talk con i partner e gli artisti aperti a tutti in programma dal 21 al 30 ottobre e una serie di laboratori nelle scuole dei quartieri coinvolti.

L’inaugurazione finale dei murales è prevista a Settecamini, con un’intera giornata all’insegna della contaminazione tra i generi artistici, da sempre elemento centrale nel progetto MArteGAllery che ha organizzato performances di danza contemporanea e musica. Verranno promosse, inoltre, due passeggiate sostenibili nei quartieri di Corviale e di Settecamini al termine dei lavori che daranno la possibilità al pubblico di conoscere da vicino le opere e i relativi Goals interpretati dai lavori degli artisti.

Alla conclusione del progetto ad ogni muro sarà apposta una targa con un QR Code che rimanderà al sito ufficiale e daranno la possibilità a tutti di scoprire più contenuti visivi ed informativi sugli artisti, sui Goals e sul processo creativo.

Anche quest’anno Il making of dell’evento sarà documentato dall’obiettivo di una giovane fotografa che per l’occasione sarà una talentuosa e giovane selezionata da una call, le cui immagini, insieme a quelle delle altre due fotografe scelte per le prossime edizioni, confluiranno in una mostra e un catalogo sul festival, che segneranno il GOAL 0, ovvero la conclusione e la comunicazione dell’intero progetto.

Street art for RIGHTS ha infatti pensato di aggiungere il Goal n.0 in funzione di una necessità di far riflettere e far parlare della cultura artistica della sostenibilità. “Goal 0” sarà il titolo dell’esposizione fotografica conclusiva che metterà in mostra presso la Galleria MITREOISIDE di Corviale le foto dei tre reportage realizzati dalle tre fotografe che hanno seguito i lavori degli artisti, i bozzetti donati dagli artisti e altri contenuti relativi agli eventi, allo scopo di fare un punto finale circa la possibilità di concretizzare il tema della sostenibilità anche nell’arte e nella divulgazione culturale. Alla fine del triennio è prevista la pubblicazione del catalogo della mostra fotografica. 

Il progetto, promosso dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, è vincitore dell’Avviso Pubblico Contemporaneamente Roma 2020-2021-2022 curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

Street Art for RIGHTS fa parte delle attività sviluppate da MArteSocial, un incubatore   incentrato sulla risoluzione di problematiche sociali attraverso progetti artistico-culturali che possano generare un impatto positivo sugli abitanti dei quartieri meno sviluppati che vertono in condizioni di disagio ed emarginazione. 

MArteGallery è uno spazio virtuale dedicato all’esposizione di opere artistiche in ogni campo (fotografia, pittura, scultura, grafica, etc.), il cui obiettivo principale è dare spazio a giovani emergenti, dare supporto ad artisti e gallerie, diffondere l’accessibilità della cultura e dell’arte con possibilità di acquistare le opere esposte. Una vera e propria “etichetta dell’arte” dedicata agli emergenti e alle gallerie, che offre management e consulenze di comunicazione ma anche supporto, conoscenza e strumenti per operare nel mondo dell’arte contemporanea.


INFORMAZIONI UTILI
STREET ART FOR RIGHTS – III EDIZIONE
Dal 15 al 30 ottobre 2022

Quartieri
Settecamini: Via di Settecamini 104 (Attorep) – Via di Settecamini 102 (Davide Toffolo) – Via Alfredo Bonaiuti 24 (Etnik e Fabio Petani) – Via di Settecamini 108 (Natalia Rak) – Via di Settecamini 106 (Manuela Merlo)
Metro B Ponte Mammolo (Barbara Oizmud)
San Paolo: Via Vito Volterra 201 (NSN997)

CONTATTI
Sito: www.streetartforrights.it 
Mail: info@streetartforrights.it – info@martegallery.it
Facebook: www.facebook.com/StreetArtForRights/ 
Instagram: www.instagram.com/streetartforrights_/ 

UFFICIO STAMPA CULTURALIA DI NORMA WALTMANN

Culturalia

051 6569105 – 392 2527126             
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Instagram: Culturalia_comunicare_arte
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Venezia, Spazio Silvio Pasqualini: L’AMALASSUNTA di PIERO – Personale di Silvio Pasqualini

S.Pasqualini – L’Amalassunta di Piero 3, 2022

L’AMALASSUNTA DI PIERO 

Personale di Silvio PASQUALINI 
A cura di Silvia Previti

15.10 > 30.11.2022

SPAZIO SILVIO PASQUALINI
Dorsoduro, Rio Ca’ Foscari 3248/b, Venezia

La mostra “L’Amalassunta di Piero” è la nuova esposizione di dipinti dell’artista Silvio Pasqualini, visitabile tutti i giorni dal 15 ottobre al 30 novembre 2022 nell’affascinante spazio sul Canale di Ca’ Foscari A Venezia.

Questo lavoro nasce in correlazione alla partecipazione dell’Artista alla prossima edizione del Premio Marche 2022, storica esposizione che si terrà al Palazzo Ducale di Urbino dal 19 Novembre.

L’Amalassunta di Piero” è un ciclo di dipinti che nasce da un incontro, un cortocircuito, una scintilla imprevedibile che, come racconta Pasqualini, è scattata con la visione e l’interiorizzazione di autori della storia dell’arte della sua terra che hanno segnato la sua formazione artistica e ne hanno influenzato la produzione. 

In primis Piero della Francesca, che per Pasqualini diventa semplicemente “Piero” quasi fosse un caro appartenente alle sue origini, è l’artista per lui centrale e fondativo. 
Da lui Silvio Pasqualini trae la razionalità, la plasticità e geometria delle forme disposte nello spazio.

L’aspetto più lirico e poetico invece, Pasqualini lo carpisce dal marchigiano Osvaldo Licini, uno dei principali astrattisti italiani del primo Novecento del quale trova estremamente affascinanti e significative le ricorrenti versioni delle “Amalassunte”. 

Un soggetto spesso considerato misterioso nella produzione di Licini, queste figure femminili incarnano la personificazione di sentimenti a lui cari quali la malinconia e le sensazioni tipiche dei sognatori, rappresentate con figure sintetiche che fluttuano in grandi campiture di colore.

Da quel momento Pasqualini inizia a produrre le sue Amalassunte, opere che sono il frutto di un incontro reso possibile proprio dall’intuizione concettuale dell’artista: egli pesca dal suo alfabeto visivo quei rimandi alle sue origini artistiche, costruisce una sua grammatica e proietta in avanti queste figure che, richiamano a “Piero” nella struttura e nella grandezza, si slanciano in un fantastico incontro astratto e spirituale con i temi e i colori di Licini, per infine essere rielaborate nella forma grazie all’interiorizzazione personale di Pasqualini. 

Biografia

Silvio Pasqualini nasce a Morro d’Alba (AN) nel 1956. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Macerata si trasferisce a Roma dove comincia ad esporre in diverse gallerie e musei per arrivare, a partire dalla fine degli anni ’70, ad esporre in gallerie europee e internazionali. Nel 2000 fonda con gli artisti Bertuccioli, Fioramanti e Gasparri il Movimento Artisti Clandestini. Nel 2005, seguendo un coerente percorso etico, artistico e di vita, trasferisce il suo studio a Bassano Romano (VT) e dal 2014 vive e lavora a Venezia.

Selezione di esposizioni

2018- Castello dei Principi Gallego, S. Agata di Militello
2018- Galleria Fadibè, Messina
2017-Biennale Arte di Venezia- Padiglione nazionale Armenia, Venezia
2017-Cantiere delle Barche 14, Vicenza
2017-“Visioni atemporali”, Writing Shed, Venezia.
2017- “Ombra del Moloch”, Palazzo Zenobio, Venezia
2017-“Silvio Pasqualini for Sicily”, Farmacia Boccetta, Messina.
2017-“Da Venezia a Palermo”, Galleria Studios, Palermo.


SCHEDA INFORMATIVA

MOSTRA
L’Amalassunta di Piero
Di Silvio Pasqualini
15.10.2022 >15.11.2022

DOVE
Spazio Silvio Pasqualini, Rio Ca’ Foscari Dorsoduro 3248/b, Venezia

ORARI DI VISITA
Tutti i giorni su prenotazione all’indirizzo pasqualini.silvio@libero.it
o chiamando il (39) 3477030568

UFFICIO STAMPA
Cristina Gatti
cristina.gatti@fg-comunicazione.it