Lo splendore dei Palazzi genovesi Patrimonio UNESCO che ispirarono il genio di Rubens

Genova – Rolli Days – Ottobre 2022

Didascalie tavole tratte da Pietro Paolo Rubens “Palazzi di Genova”, Anversa 1622
Copia appartenente alle raccolte di DocSai – Centro di Documentazione per la Storia, l’Arte e l’Immagine di Genova

Rubens Palazzo B Villa Cambiaso
P.P:Rubens “Palazzi di Genova”, Anversa 1622, “Palazzo B” (Villa Cambiaso)  – Comune di Genova, DocSai

Rubens Palazzo E Villa Peschiere
P.P:Rubens “Palazzi di Genova”, Anversa 1622, “Palazzo E” (Villa Pallavicino delle Peschiere)  – Comune di Genova, DocSai

Rubens Palazzo G Palazzo Interiano
P.P:Rubens “Palazzi di Genova”, Anversa 1622, “Palazzo G” (Palazzo Interiano Pallavicino)  – Comune di Genova, DocSai

Rubens Palazzo Tursi
P.P:Rubens “Palazzi di Genova”, Anversa 1622, “Palazzo in Strada Nuova di Don Carlo Doria Ducca de Tursi” (Palazzo Tursi)  – Comune di Genova, DocSai

Rolli Days

Genova 14 – 16 ottobre 2022
Lo splendore dei Palazzi genovesi Patrimonio UNESCO che ispirarono il genio di Rubens

Per la prima volta saranno aperti i piani nobili di ben 11 dei 12 palazzi che si affacciano su via Garibaldi (Strada Nuova)

Quando arriva a Genova, nei primi anni del 1600, il ventenne Peter Paul Rubens resta affascinato dai palazzi dell’aristocrazia genovese, non solo per la loro bellezza o per la raffinatezza delle collezioni d’arte, ma anche per come erano organizzati gli spazi e i servizi. Pensa che siano il più elegante modello per la residenza del perfetto gentiluomo europeo.

Per questo, esattamente 400 anni fa, pubblica ad Anversa il libro Palazzi di Genova”, che illustra le più importanti residenze aristocratiche genovesi con tavole dedicate alle facciate, alle piante, alla struttura architettonica.

Dal 14 al 16 ottobre tutti potranno entrare in questi edifici magnifici come Rubens, e come lui restare incantati da una bellezza senza pari e dalla concreta dimostrazione del potere dei finanzieri genovesi in Europa: tornano i Rolli Days, l’evento che celebra i Palazzi dei Rolli di Genova, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2006.

Sarà possibile esplorare oltre 40 fra palazzi, ville ed altri siti e immergersi in una straordinaria stagione di storia, arte e bellezza, guidati dai Divulgatori Scientifici, giovani professionisti pronti a coinvolgere i visitatori con la loro competenza.

Le parole dei Divulgatori Scientifici restituiranno vita e respiro ai luoghi rubensiani di Genova: i siti visitabili saranno in gran parte quelli contenuti all’interno dell’edizione del 1652 del volume dedicato ai palazzi genovesi (stampato per la prima volta nel 1622) con l’apertura di oltre venti luoghi descritti dai disegni commissionati da Rubens.

Per la prima volta saranno aperti i piani nobili di ben 11 dei 12 palazzi che si affacciano su via Garibaldi (Strada Nuova, la Via Aurea della Genova rinascimentale e barocca), oltre ai monumentali edifici di Via Balbi, a quelli che punteggiano le vie del centro storico, alla superba Villa Pallavicino delle Peschiere e alla Villa Giustiniani Cambiaso, anch’esse raffigurate da Rubens nel suo libro. Il pubblico avrà modo di immergersi in un sistema urbano unico al mondo.

Non saranno, però, solo i luoghi “di Rubens” a fare da protagonisti: la prossima edizione dei Rolli Days, infatti, sarà l’occasione di tornare in un rinnovato e riallestito Palazzo Rosso, e di scoprire il settecentesco Appartamento di Anton Giulio II Brignole Sale, aperto al pubblico per la prima volta da poche settimane.

I Rolli Days portano poi due novità: la possibilità di visitare il Palazzo Arcivescovile, con i suoi arazzi, gli affreschi di Luca Cambiaso e altre opere affascinanti; e il Conservatorio dei Fieschi, dal1763 un’opera pia laica che conserva al suo interno la particolare chiesa, la quadreria della Fondazione, le stupende statuine da Presepe di scuola genovese, gli importanti archivi della famiglia Fieschi e del Conservatorio stesso.

Accanto alle visite condotte dai Divulgatori Scientifici, saranno a disposizione del pubblico altre modalità di visita: si potranno prenotare itinerari con guida turistica anche in lingua, con la novità di alcune visite in genovese. Prosegue poi l’impegno del Comune di Genova nell’offrire a tutto il pubblico la possibilità di fruire del patrimonio UNESCO in modalità accessibile, con le visite in LIS e quelle riservate alle persone con disabilità. Come in ogni edizione,  Rolli Days inoltre riempiranno di cultura ed emozioni molti spazi monumentali della città, con un interessante programma di spettacoli teatrali e musicali.

ROLLI DAYS OTTOBRE 2022 – I SITI APERTI

I PALAZZI

Palazzo Antonio Doria (Spinola – Prefettura di Genova), Largo Eros Lanfranco Venerdì ore 15-19;  Sabato ore 10-21; Domenica ore 10-19

Palazzo Paolo e Nicolò Interiano (Pallavicino), Piazza Fontane Marose 2 Venerdì ore 15-18; Sabato e Domenica ore 10-13 e 15-18

Palazzo Agostino Pallavicino, Via Garibaldi 1 Venerdì ore 16:30-19; Sabato ore 10-21; Domenica ore 10-19

Palazzo Pantaleo Spinola (Gambaro), Via Garibaldi 2 Sabato e Domenica ore 10-19

Palazzo Franco Lercari (Parodi), Via Garibaldi 3 Venerdì ore 17-19 ; Sabato ore 10-21; Domenica ore 10-19

Palazzo Tobia Pallavicino, Via Garibaldi 4 Venerdì ore 15-19; Sabato ore 10-21; Domenica ore 10-15

Palazzo Angelo Giovanni Spinola, Via Garibaldi 5 Venerdì ore 15-19; Sabato ore  10-15; Domenica ore 10-19

Palazzo Gio Battista Spinola (Doria), Via Garibaldi 6 Domenica ore 10-18

Palazzo Nicolosio Lomellino, Via Garibaldi 7 Venerdì ore 15-19;  Sabato ore 10-21; Domenica ore 10-19 Ingresso a pagamento Consigliato da Radio Monte Carlo

Palazzo Niccolò Grimaldi (Palazzo Tursi), Via Garibaldi 9 Venerdì ore 15-19;  Sabato ore 10-21; Domenica ore 10-19

Palazzo Luca Grimaldi (Palazzo Bianco), Via Garibaldi 11 Venerdì ore 15-19;  Sabato ore 10-21; Domenica ore 10-19

Palazzo Baldassarre Lomellini, via Garibaldi 12 Venerdì ore 14-15:30; Sabato ore 9-10:30 e 13:30-15:30

Palazzo Gio Francesco e Ridolfo Brignole Sale (Palazzo Rosso), Via Garibaldi 18 Venerdì ore 15-19;  Sabato ore 10-21; Domenica ore 10-19 Consigliato da Radio Monte Carlo

Palazzo Gerolamo Grimaldi (Palazzo della Meridiana), Salita San Francesco 4 Venerdì ore 15-19; Sabato ore 10-21; Domenica ore 10-19. Atrio e colonnato ingresso libero; salone del Cambiaso € 3; biglietto mostra ridotto per tutti a € 8; biglietto combinato Salone del Cambiaso+ mostra: 10 euro

Palazzo Giacomo Patrone (Lomellini), Largo Zecca 2 Venerdì ore 15-18; Sabato ore 10-18; Domenica ore 10-18

Palazzo Gio Francesco Balbi, Via Balbi 2 Sabato e Domenica ore 10-19

Palazzo dell’Università, Via Balbi 5 Sabato e Domenica ore 10-19

Palazzo Stefano Balbi (Palazzo Reale), Via Balbi 10 Venerdì 9 – 19, sabato 9 – 22, domenica 10 – 18

Palazzo Gio Battista Centurione (Andrea Pitto), Via del Campo 1 Sabato e Domenica ore 10-19

Palazzo Francesco Grimaldi (Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola), Piazza di Pellicceria Venerdì 9 – 19, sabato 9 – 22, domenica 10 – 18

Palazzo Ambrogio di Negro, Via San Luca 2 Venerdì ore 15-19; Sabato ore 10-21; Domenica ore 10-19

Palazzo Doge Ferretto, Piazza Ferretto 1 Venerdì ore 15-19; Sabato ore 10-21; Domenica ore 10-19

Palazzo Sinibaldo Fieschi, Via San Lorenzo 17 Sabato e Domenica ore 10-12:30 e 15-18

Palazzo Vincenzo Imperiale, Piazza Campetto 8 Venerdì ore 15-19; Sabato ore 10-20; Domenica ore 10-19 – Ingresso a pagamento € 5

Palazzo Nicolò Spinola (Franzone), Via Luccoli 23 Venerdì ore 15-19; Sabato ore 10-21; Domenica ore 10-19

Palazzo Lercari Spinola, Via Orefici 7 Venerdì ore 15-19; Sabato ore 10-19; Domenica ore 10-19 Consigliato da Radio Monte Carlo

Palazzo Doria De Fornari, Piazza De Ferrari 4 Venerdì ore 15-19; Sabato ore 10-19; Domenica ore 10-19

LE VILLE

Villa Spinola di San Pietro, Via San Pietro 2 Sabato e Domenica ore 10-16:30

Villa Giustiniani Cambiaso, Via Montallegro 1, Sabato e Domenica ore 10-19 Consigliato da Radio Monte Carlo

Villa Pallavicino delle Peschiere, Via San Bartolomeo degli Armeni 5 Sabato e Domenica ore 10-19

Villa del Principe, Piazza del Principe 4 Venerdì ore 10-19; Sabato ore 10-21 e Domenica ore 10-19 Ingresso a pagamento € 6.

Villa Imperiale Scassi, Largo Gozzano 3, Sabato e domenica ore 10-16

ALTRI SITI

Palazzo Arcivescovile, Piazza Matteotti 4, Venerdì ore15-19; Sabato ore 15-19; Domenica ore 10-19

Conservatorio Fieschi, Mura dello Zerbino 16 Sabato e Domenica ore 10-19 Consigliato da Radio Monte Carlo

Palazzo Banca CARIGE, Via Cassa di Risparmio 15 Sabato e domenica ore 10-19

Teatro Carlo Felice, Passo Eugenio Montale 4, Venerdì 12:30-15:30; Sabato 12:30-15:30; Domenica 13:30-16:30

Archivio di Stato, Piazza di S.Maria in via Lata 7, Sabato e domenica ore 10-18

Albergo dei Poveri, Piazza Emanuele Brignole 2 Sabato e domenica ore 10-19 (ultimo accesso 18) – Ingresso a pagamento € 4.

Archivio del Magistrato di Misericordia, Via dei Giustiniani 15 Sabato e domenica ore 10-12:30 e 14-18

Basilica delle Vigne – Kalatà Experience, Piazza delle Vigne Venerdì visite alle ore 16, 17.30, 18.00, 19.30; Sabato e domenica visite alle ore 10, 11.30, 12.00, 13.30, 14.30, 16, 16.30, 18 Ingresso a pagamento € 2.


INFO

I palazzi e gli altri siti sono visitabili su prenotazione.
Per le prenotazioni e per tutti gli aggiornamenti sui siti aperti e sugli eventi collaterali:
https://www.visitgenoa.it/rollidays-online/

Rolli Days è un evento promosso e organizzato dal Comune di Genova in collaborazione con Camera di Commercio di Genova, Ministero della Cultura – Segretariato Regionale della Liguria, Associazione dei Rolli della Repubblica Genovese; Università degli studi di Genova.

Sponsor istituzionali del Comune di Genova: Iren – Esselunga – Banca Carige

Sponsor: Finsea

Mediapartner: Radio Monte Carlo
Radio Monte Carlo dedica una playlist ai Rolli Days:
https://spoti.fi/3BW08bH

Reggia di Colorno (Parma): NINO MIGLIORI. L’arte di ritrarre gli artisti – Ritratti di artisti di un maestro della fotografia italiana

Nino Migliori, Fausto Melotti, 1998 ©Fondazione Nino Migliori

15 Ottobre 2022 – 10 Aprile 2023

Reggia di Colorno (Pr)

NINO MIGLIORI.
L’arte di ritrarre gli artisti. Ritratti di artisti di un maestro della fotografia italiana

Mostra a cura di Sandro Parmiggiani. Direzione della mostra Antonella Balestrazzi.

“Nino Migliori. L’arte di ritrarre gli artisti” è la special guest della edizione ’22 di “Colornophotolife”, l’annuale festival di fotografia accolto dalla Reggia che fu di Maria Luigia d’Austria, a Colorno nel parmense.

La monografica di Migliori (dal 15 ottobre al 10 aprile) conferma la vocazione della Reggia a connotarsi come sede di grandi eventi fotografici, sulla scia delle mostra qui riservate a Michael Kenna, Ferdinando Scianna e Carla Cerati. Di Nino Migliori si possono ammirare 86 opere inedite, quasi tutte ritratti di artisti da lui frequentati, realizzate tra gli anni cinquanta ed oggi, che consentono di ripercorrere, attraverso le diverse tecniche adottate, le ricerche e le esplorazioni del mezzo fotografico condotte nel corso di oltre settant’anni di attività. L’esposizione, a cura di Sandro Parmiggiani, con la direzione di Antonella Balestrazzi, è accompagnata da un catalogo bilingue (italiano/inglese).
Cinque le sezioni: i ritratti in bianco e nero, avviati negli anni ‘50, quando Migliori è a Venezia e frequenta la casa di Peggy Guggenheim, e sviluppati fino agli anni recenti; le immagini a colori nelle quali spesso opera una dislocazione dei piani e talvolta ritaglia le immagini e le ricolloca nello spazio; le sequenze di immagini tratte dal mezzo televisivo e concepite come fotogrammi in divenire; le grandi “trasfigurazioni” (100 x 100 cm) a colori in cui Migliori interviene “pittoricamente” sull’immagine; i ritratti recenti in bianco e nero “a lume di fiammifero”, che applicano alcune sue ricognizioni condotte su sculture “a lume di candela”. Molti sono i protagonisti della scena artistica che i visitatori della mostra riconosceranno attraverso i loro ritratti: tra gli altri, Enrico Baj, Vasco Bendini, Agenore Fabbri, Gianfranco Pardi, Guido Strazza, Sergio Vacchi, Luciano De Vita, Salvatore Fiume, Virgilio Guidi, Piero Manai, Man Ray, Luciano Minguzzi, Zoran Music, Luigi Ontani, Robert Rauschenberg, Ferdinando Scianna, Tancredi Parmeggiani, Ernesto Treccani, Emilio Vedova, Lamberto Vitali, Andy Warhol, Wolfango, Italo Zannier; Antonio Gades, Bruno Saetti, Lucio Saffaro, Alberto Sughi, Emilio Tadini; Eugenio Montale, Gian Maria Volonté, Giovanni Romagnoli e Franco Gentilini; Karel Appel, Enzo Mari, Fausto Melotti, Tonino Guerra, Pompilio Mandelli, Marisa Merz, Bruno Munari, Fabrizio Plessi, Arnaldo Pomodoro, Lucio Del Pezzo; Mario Botta, Ugo Nespolo, Elisabetta Sgarbi.

“Davanti alle fotografie di Nino Migliori occorre ricordare –evidenzia il Curatore, Sandro Parmiggiani – che con lui nulla deve essere dato per scontato: la macchina fotografica, la pellicola (e ora il supporto digitale), le carte su cui vengono stampate le immagini non sono asservite a una funzione prestabilita, ma essa può sempre essere ridefinita ed esplorata in nuove direzioni. Migliori è stato, fin dal 1948, uno strenuo indagatore delle possibilità offerte dal mezzo, dai procedimenti tecnici e dai materiali della fotografia; oltre a essere autore di splendide fotografie neorealiste – molti ricordano l’icona de Il Tuffatore, 1951 –, lui si è cimentato con le bruciature sulla pellicola e sulla celluloide, con esperienze su carta e su vetro, con le fotografie di muri e di manifesti, con la ricerca della “faccia nascosta” delle polaroid, con le recenti esperienze con caleidoscopi di diverse dimensioni (due dei ritratti in mostra sono realizzati con questa tecnica): inesauste ricerche e verifiche alimentate dalle visioni e dagli esperimenti che questa sorta di artista-fotografo-sciamano ha condotto nel suo viaggio dentro la fotografia. Sarebbe dunque limitativa la definizione di “fotografo”, non avendo mai Migliori concepito il mezzo fotografico come mero strumento di conformità agli statuti e ai canoni della fotografia – “una immagine che fissa il reale, in un momento del suo divenire” –, ma qualcosa che poteva permettergli di avvicinarsi a certe visioni che da sempre lo hanno intrigato. Basta pensare alle esperienze condotte a partire dal 2006, quando decise di fotografare lo Zooforo, l’impressionante bestiario medievale scolpito da Benedetto Antelami sul Battistero del Duomo di Parma, immaginando di restituirne la visione notturna che ne potevano avere gli abitanti della città, e i suoi visitatori, passando accanto alla torre ottagonale e scoprendone, alla luce delle torce, le forme fantastiche che si snodavano lungo il suo perimetro, ricreando nella notte, con opportune coperture, un buio profondo e avvicinando e muovendo lentamente una candela alle formelle, fino a scoprirne il volto segreto. Da quell’esperienza sono nati cicli in cui Migliori ha fotografato nell’assenza di luce monumenti e sculture, e ha eseguito ritratti di persone nel buio assoluto, con i loro volti illuminati dalla luce di un fiammifero, come documentano alcune fotografie della mostra di Colorno.

Nino Migliori nasce a Bologna nel 1926, dove tuttora vive e lavora. Inizia a fotografare nel 1948, alternando la fotografia neorealista e formalista alle sperimentazioni e alle ricerche, sulla base di tecniche inventate e affinate da lui stesso, che lo conducono a espressioni spesso affini alle vicende della pittura (quali l’informale) e alle esperienze concettuali. Negli anni Cinquanta, amico di Tancredi e di Emilio Vedova, frequenta la casa di Peggy Guggenheim a Venezia, mentre a Bologna si lega ad artisti quali Vasco Bendini, Vittorio Mascalchi, Luciano Leonardi. Nel 1977 il CSAC (Centro studi e archivio della comunicazione) dell’Università di Parma gli dedica la sua prima grande mostra antologica, curata dal suo fondatore, Arturo Carlo Quintavalle; dal 1978 Migliori è docente di Storia della Fotografia al Corso di Perfezionamento di Storia dell’Arte dell’Università di Parma; allo CSAC dona negli anni un corpus consistente di opere. Nel 1979 tiene un memorabile corso nell’ambito della manifestazione “Venezia 79 La fotografia”, sotto il patrocinio dell’Unesco e dell’International Center of Photography di New York, avente come programma le sperimentazioni off-camera. Nel 1982 Migliori dà vita ad Abrecal – Gruppo Ricerca Percezione Globale (1982-1991), che si rivolge soprattutto ai giovani e che si riallaccia alla poetica futurista nel senso di rottura degli schemi precostituiti e della libertà di espressione: il nome è infatti l’inverso di “Lacerba”. Dagli anni Settanta dirige workshops, e si dedica con frequenza alla didattica in scuole di vario ordine e grado (comprese le scuole dell’infanzia) e in istituzioni museali.
Nel 2016 l’artista dà vita alla “Fondazione Nino Migliori”.


INFO

Informazioni e prenotazioni:: www.reggiadicolorno.it

Ufficio stampa:
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
www.studioesseci.net
rif. Simone Raddi simone@studioesseci.net

Istituto Nazionale di Studi Romani: Una MOSTRA racconta L’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura in Roma 1890 – 1930

Istituto Nazionale di Studi Romani

L’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura in Roma 1890 – 1930

In un’Italia postunitaria, l’Associazione diventò un riferimento importantissimo per la valorizzazione, il restauro e la salvaguardia dei monumenti di architettura di Roma e diede il via alla Scuola di Architettura, oggi Facoltà di Architettura de la Sapienza Università di Roma

Dal 10 ottobre 2022 l’Istituto Nazionale di Studi Romani accoglie la mostra che racconta la storia dell’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura (AACAR), fondata nel 1890 a Roma dall’architetto Giovanni Battista Giovenale (1849-1934) e da un gruppo di soci promotori legati al mondo artistico, architettonico e letterario dell’epoca.

In un’Italia postunitaria, l’Associazione diventò in breve un riferimento importantissimo per la valorizzazione, il restauro e la salvaguardia dei monumenti di architettura, grazie al prestigio e l’intensa operosità dei suoi membri.

Nell’impegno dell’Associazione affondano pure le radici della Scuola di Architettura, la cui l’attività didattica iniziò nel 1921 e che da poco ha festeggiato i “100 anni di Scuola di Architettura alla Sapienza di Roma“.

L’esposizione (fino al 7 novembre), promossa e curata dal Centro di Studi per la Storia dell’Architettura (CSSAr) è realizzata con il contributo di Sapienza Università di Roma nell’ambito delle Iniziative di Terza Missione 2020 e organizzata dal Centro di Studi per la Storia dell’Architettura con il Dipartimento di Storia Disegno e Restauro dell’Architettura, presso l’Istituto Nazionale di Studi Romani.

La mostra – divisa in cinque sezioni – raccoglie materiale inedito a illustrare i progetti collegati al ruolo di Roma Capitale, dalle problematiche urbanistiche a quelle edilizie, dal restauro all’archeologia, dal verde fino alle strutture per lo spettacolo: dipinti, schizzi, disegni, fotografie e documenti testimoniano la grande attività dell’Associazione, dai progetti per i villini di Anzio presentati per un concorso del 1921, ai bozzetti del Ministero della Marina e del Ministero della Pubblica Istruzione in mostra alla I Biennale romana (1921); dal disegno per la sistemazione del palazzetto di Venezia (1910), allo studio della torre degli Anguillara, unico esempio di residenza medioevale a Roma; dal progetto di sistemazione tra piazza San Silvestro e via due Macelli, a quello per la sistemazione delle pendici del Campidoglio; dalla veduta prospettica della nuova borgata marina di Ostia agli schizzi delle case cooperative per impiegati a piazza Caprera; dal progetto per la sistemazione del Borghetto Flaminio a quello per il restauro del portico della chiesa di San Lorenzo in Lucina.

Evento eccezionale all’interno della mostra è la presentazione al pubblico di otto grandi tele realizzate in occasione dell‘Esposizione Universale di Roma del 1911 e mai più esposte da allora, che rappresentano i principali progetti su Roma dell’Associazione, come lo studio per il restauro della chiesa di San Saba; il piano per il nuovo assetto della piazza davanti Santa Maria in Cosmedin e la Bocca della Verità; il disegno della sistemazione del Foro Boario e del Tempio della Fortuna Virile per finire con gli studi dedicati a via dei Coronari.

Create da Umberto Amati e presentate all’epoca nel Palazzo delle Belle Arti a Vigna Cartoni – oggi Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Valle Giulia -, le tele sono state conservate nell’archivio dell’Associazione prima e nel Centro di Studi poi e recentemente restaurate e intelaiate in modo da garantire una più adeguata protezione e conservazione e consentirne l’esposizione dopo oltre cento anni dalla loro prima apparizione.

I progetti sviluppati dall’Associazione – i cui elaborati sono conservati nell’Archivio e nella Biblioteca del Centro di Studi – rappresentano un patrimonio documentario di particolare importanza per la storia dell’architettura e dell’urbanistica di Roma: il fondo comprende oltre i disegni anche fotografie, scritti e carteggi riconducibili a numerosi architetti e progettisti tra i quali – oltre il fondatore Giovanni Battista Giovenale – anche Gustavo Giovannoni (1873-1947), fautore della nascita della Scuola di Architettura e fondatore del Centro Studi, personaggio di spicco, autore di molte opere edilizie nella prima metà del XX Secolo; per non dimenticare Marcello Piacentini (1881-1960), architetto di primo piano tra le due Guerre.

Catalogo curato dal Centro di Studi per la Storia dell’Architettura, BOLLETTINO DEL CENTRO DI STUDI PER LA STORIA DELL’ARCHITETTURA, Anno 2021 N. 5 (n.s.), Edizioni Quasar


Informazioni

Tel. +39 06 5743442 – +39 06 5743445
studiromani@studiromani.it
www.studiromani.it

Ufficio stampa
Adele Della Sala ads@ufficiostampa-arte.it
Anastasia Marsella am@ufficiostampa-arte.it

Milano, Galleria Bottegantica: ETERNO BOLDINI

Giovanni Boldini: L’atelier dell’artista, 1874 circa, acquerello a guazzo, 300×230 mm

ETERNO BOLDINI

Milano, Galleria Bottegantica

14 ottobre – 3 dicembre 2022

A cura di Francesca Dini

A quattro anni dall’ultima mostra Giovanni Boldini. Opere su carta, Bottegantica torna ad omaggiare il grande maestro ferrarese con un’esposizione monografica dedicata al fascino intramontabile della sua opera dal titolo Eterno Boldini.

La mostra, a cura di Francesca Dini, massima esperta dell’artista e autrice del Catalogo ragionato dell’opera di Giovanni Boldini, ripercorre la carriera del pittore ferrarese dai primi anni parigini ai ritratti femminili di primo Novecento attraverso un accurato accostamento tra opere note e inedite. La mostra riunirà un’ampia ed accurata selezione di dipinti, acquerelli e disegni, con l’intento di mettere in luce la versatilità dell’artista, fine compositore delle sue opere, raffinato disegnatore e virtuoso pittore.

I primi anni parigini durante i quali Boldini lavora per la famosa Maison Goupil saranno rappresentati da due ricercati olii di piccole dimensioni, pregevoli nella resa cromatica e nei dettagli;  Vecchia canzone – una delle prime tavole dipinte intorno al 1871 secondo quella manière à la mode nel solco della pittura di Meissonier e Fortuny, molto apprezzata all’epoca – e Scena galante nel Parco di Versailles del 1877 – una scena di genere, vezzosa e leggiadra, tra due innamorati in costume settecentesco. Per poter meglio cogliere lo sfarzo rococò ed osservare en plein air la vegetazione del parco e l’elemento luminoso, Boldini soggiornò per un breve periodo a Versailles. E proprio il Parco di Versailles rimarrà nell’immaginario boldiniano, rievocato quasi nostalgicamente in alcuni disegni di fine secolo, come Colonnade à Versailles (1890-1899), i cui archi sono resi con pochi tratti essenziali.

L’eleganza, la raffinatezza e l’internazionalità del milieu artistico parigino fanno da sfondo anche ad un inedito acquerello, L’atelier dell’artista, databile al 1874 circa; una natura morta di oggetti abilmente composta sul pavimento di uno studio. L’ambientazione dell’atelier è rievocata nel noto Ritratto del pittore Joaquin Araujo y Ruano, collega e amico di Boldini, e gli stessi oggetti disseminati per terra – tra cui un liuto a strisce bianche e nere – richiamano la collezione personale di Mariano Fortuny. A questo primo periodo parigino risalgono anche alcuni dipinti di figure a mezzo busto presenti in mostra, come La spagnola (1878 circa), o veri e propri ritratti come La Rejane in scena (1878-1884 circa), un olio inedito che ritrae l’attrice Gabrielle Rejane, ritratta a più riprese dall’artista suo grande estimatore.

Attenzione verrà data in mostra anche alla resa del paesaggio, in particolare dell’amata Venezia, visitata più volte fin dalla fine degli anni ’80 e catturata non solo in innumerevoli dipinti, tra cui Gondole davanti a Piazza San Marco (1895 circa) ma anche in molti disegni, dal tratto ora fitto e dinamico come in Palazzi sul Canal Grande (1890-1899), ora più tenue e sintetico come in Ormeggi e gondole (1880-1889).

Alla grande stagione dei ritratti di inizio Novecento, invece, appartengono alcuni importanti dipinti tra cui il Ritratto di Lady Nanne Schrader, nota concertista ed organizzatrice di eventi musicali che Boldini ritrae nel 1903, e il Ritratto della Señora Matías de Errázuriz Ortúzar (1912), appartenente ad una delle famiglie più influenti dell’Argentina e moglie dell’Ambasciatore cileno a Parigi, immortalata a più riprese da Boldini. Due grandi ritratti, chiari esempi del ritratto moderno di cui Boldini è impareggiabile maestro, come scrisse Robert de Montesquiou. Il poeta parigino elogia le effigiate come incarnanti l’ideale femminino della donna arrivando a descriverle, con una sinestesia evocativa, femme-fleurs. Sicure di sé e disinvolte, Lady Schrader e la Señora Matías de Errázuriz Ortúzar sono immerse in due toni predominanti – rispettivamente il bianco per la prima e il corallo per la seconda – toni avvolgenti che sembrano accompagnarsi ad aromi.

Infine, oltre ad una selezione di disegni provenienti dall’Atelier dell’artista, sarà esposto anche un inedito album di disegni databili al 1879-1880 circa; un eccezionale taccuino che, per l’incredibile varietà di soggetti, tra schizzi e composizioni più compiute, sottolinea la centralità del disegno nell’opera di Boldini, primo mezzo espressivo nella sua costante ricerca di catturare il presente.

Bottegantica continua così il suo lavoro di studio e promozione di uno dei più grandi artisti dell’Ottocento italiano; un lavoro di ricerca costante iniziato nel 1999 con la mostra Giovanni Boldini. Il dinamismo straordinario delle linee, la prima di sette esposizioni monografiche dedicate all’Eterno Boldini.


INFO

ETERNO BOLDINI – A cura di Francesca Dini
Milano, Galleria Bottegantica
Via Manzoni 45
14 OTTOBRE – 3 DICEMBRE 2022

Orari: dal martedì al sabato, 10-13; 15-19
Ingresso libero

Info:
(+39) 02 62695489 – (+39) 02 35953308
milano@bottegantica.com
info@bottegantica.com
www.bottegantica.com

Ufficio Stampa
STUDIO ESSECI, Sergio Campagnolo
Ref. Roberta Barbaro; roberta@studioesseci.net

Biennale MArtelive 2022: il più grande festival diffuso d’Europa torna a Roma e nel Lazio con oltre 1500 artisti

Irene De Marco 6 dicembre La Tempesta

Biennale MArteLive
SALTI QUANTICI

Performing arts, Street Art, Meeting, Esposizioni e Videoproiezioni
 Dal 15 al 23 ottobre 2022 a Roma e nel Lazio

IL FESTIVAL MULTIDISCIPLINARE DIFFUSO CON OLTRE 1500 ARTISTI DA TUTTA EUROPA IN 100 LOCATION

Tra gli ospiti nazionali e internazionali: Godspeed You! Black Emperor, Ascanio Celestini, Jorit, múm, The Afghan Whigs, Neve, Marlene Kuntz, Edda, Etnik, Natalia Rak, Altin Gün, Davide Toffolo, Management, Melancholia, Sick Tamburo, Giardini Di Mirò, Davide Enia, Cor Veleno + Tre Allegri Ragazzi Morti e molti molti altri ancora

Per lungo tempo sembra non accadere nulla e poi all’improvviso tutto cambia. Dal 15 al 23 ottobre torna la Biennale MArteLiveil più grande festival multidisciplinare diffuso d’Europa con oltre 1500 artisti provenienti da tutto il continente.

A caratterizzare questa edizione della manifestazione è il suo rappresentare un vero e proprio salto quantico (quantum leap); se in meccanica quantistica, infatti, questi ultimi sono quei passaggi repentini da uno stato a un altro, senza stadi intermedi, la Biennale MArteLive irrompe, per nove giorni e in oltre 100 location (liveclub, teatri, gallerie, piazze, muri, parchi archeologici, ville) tra Roma e Lazio, con molteplici espressioni artistiche, che vanno dalla musica al teatro, dalla danza alla street art, dall’illustrazione digitale alla scultura, dalla moda ai videoclip.

Nucleo centrale del festival è MArteLive Lo Spettacolo Totale, dal 18 al 20 ottobre. Questo format storico che contraddistingue il festival sin dal 2001, è l’evento multi-disciplinare e multi-artistico che connota a pieno l’universo MArteLive: la simultaneità delle arti e il loro ibridarsi, sovrapponendosi, creano, infatti, un unico evento sinergico composto da più spettacoli in spazi diversi all’interno della stessa location, che quest’anno per la prima volta sarà il Qube di Roma (per 20 anni la sua sede storica è stata l’Alpheus/Planet). Per l’occasione, sono stati coinvolti ospiti speciali – come i Management, Sick Tamburo Studio Murena – e oltre 450 artisti in concorso distribuiti nelle 16 sezioni artistiche che compongono l’evento: musica, dj e producer, teatro, danza, circo contemporaneo, letteratura, pittura, fotografia, illustrazione digitale, street art, scultura, artigianato, moda, video arte, cortometraggi, videoclip.

Altra grande novità di questa edizione è, inoltre, la presenza straordinaria di artisti selezionati in tutta Europa attraverso MArteLive Europe, sostenuto dal programma Europa Creativa della Comunità Europea.

Due, poi, le anteprime speciali della Biennale: il 3 ottobre il sound unico e indefinibile della band cult canadese dei Godspeed You!Black Emperor che approda al Largo Venue, mentre il 10, allo Spazio Rossellini – Polo Culturale Multidisciplinare della Regione Lazio -, Davide Enia porta in scena il pluripremiato spettacolo L’abisso, che affronta la tragedia degli sbarchi nel mediterraneo.

Il 26 ottobre sarà invece la volta di uno degli eventi finali post-biennale tra i più attesi: una delle due uniche date italiane di The Afghan Whigs (con special guest Ed Harcourt), la strepitosa alternative band statunitense inventrice del soul-grunge.

Parallelamente, dal 15 al 23 ottobre la multidisciplinarietà di MArteLive si diffonderà a livello regionale attraverso 13 progetti speciali/festival all’interno del cartellone generale della Biennale; una galassia di eventi off divisi per genere e disciplina artistica, organizzati in collaborazione con numerosi enti e associazioni del Lazio, saranno infatti ospitati in circa 100 location sul territorio.

Molti gli ospiti nazionali (Marlene Kuntz, Ascanio Celestini, Barbara Oizmud, Jorit, Nada, Edda, Enrico Gabrielli, I Hate my village, Neve, Moby Dick, Davide Toffolo, Arianna Balestrieri, Aleksandros Memetaj, Anna Basti, Salvo Lombardo, Fabritia D’Intino, Daria Greco, Her Skin) e internazionali (Natalia Rak, NSN997, The Afghan Whigs, Etnik, C Duncan, Redi Hasa, Lambert) che arricchiscono il cartellone degli eventi.

La Biennale MArteLive è un progetto ideato e curato da Giuseppe Casa in collaborazione con i vari responsabili di progetto e le diverse organizzazioni esterne coinvolte.

I PROGETTI SPECIALI

progetti speciali sono il continuum multidisciplinare del format storico di MArteLive, diffuso nello spazio urbano e metropolitano di Roma, essenza e fulcro della Biennale MArteLive: questi, infatti, vengono sommati e simultaneamente proposti, messi in scena e realizzati in modo diffuso in un luogo ben delimitato (Roma e alcuni borghi del Lazio) nel tempo circoscritto dei 9 giorni della manifestazione stessa.  

Si tratta di veri e propri progetti/format culturali che continuano a vivere anche dopo essere stati sperimentati dentro la Biennale, dove per l’occasione sono sinergicamente interconnessi tra di loro.

  1. Biennale International / MArteLive Europe – I finalisti europei si esibiranno per tre giorni al Qube in un continuum artistico di rara potenza e bellezza;
  2. Street Art For Rights – Ideato da Peppe Casa e curato da Oriana Rizzuto, questo Festival ha l’intento di riqualificare zone urbane di Roma e del Lazio attraverso progetti culturali aperti e gratuiti e tramite opere murarie dalle tematiche sociali e culturali che possano non solo migliorare l’estetica del territorio, ma anche sensibilizzare la collettività. Tra le opere di quest’anno, quelle di EtnikDavide ToffoloNatalia RakNSN997NeveAttorrep e di tanti altri ancora;
  3. Corviale Vertical Dance – Spettacoli di danza verticale sulle pareti del “Serpentone” di Corviale, con diverse compagnie provenienti da ogni parte d’Italia ed Europa;
  4. Art has no bars / L’Arte non ha sbarre – Laboratori, spettacoli e opere di street art nel carcere di Rebibbia, a sottolineare come nessuna sbarra possa mai fermare la forza dell’ingegno di una creazione artistica. Il progetto, in collaborazione con l’Associazione LiberaMente, e con gli artisti Moby Dick e Barbara Oizmud, ha avuto il suo primo capitolo con i corsi di pittura alle donne della Casa Circondariale di Rebibbia, dalla cui creatività e dialogo è nata l’idea dell’opera finale, che sarà espressa all’esterno dall’artista Jorit al Quarticciolo, dedicata alla memoria dell’attivista brasiliana Marielle Franco;
  5. PerFormAzione Sociale – In collaborazione con Officina delle Culture, è una rassegna di teatro sociale atta a stimolare la partecipazione attiva della comunità rendendola protagonista delle dinamiche di crescita sociale e culturale del territorio. Tra gli ospiti speciali, Ascanio Celestini e Davide Enia;
  6. SU:ggestiva – Musica pura per luoghi straordinari. SU:ggestiva è un’esperienza di scoperta ad alto impatto emozionale: assistere a concerti e performance musicali in location bellissime, suggestive, uniche ed insolite. È il luogo che ospita il concerto a essere, insieme alla performance artistica, il fulcro dell’esperienza. Il progetto, nato in collaborazione con l’Associazione Culturale ARTmosfera, l’Associazione Taste&Travel e ATCL, vuole far scoprire nuove narrazioni visive, musicali ed emozionali attraverso l’incontro tra la musica e alcuni luoghi straordinari e suggestivi. A fare da fil rouge in questa edizione, il Parco Archeologico dell’Appia Antica. Tra i protagonisti di SU:ggestiva: C Duncan, Her Skin, Redi Hasa, Niklas Paschburg, Lambert, Parra for Cuva, Mòn, I Hate my village, Enrico Gabrielli, 72-HOUR POST FIGHT e Francesco Taskayali;
  7. Art in progress/Residenze artistiche internazionali – Dimore storiche e antichi palazzi si arricchiscono delle interazioni tra i propri spazi e pratiche artistiche multidisciplinari che danno vita a visite-spettacolo estremamente suggestive. Il progetto è la parte conclusiva di MArteLive Europe – finanziato dalla Comunità Europea – e vedrà protagonisti 32 residenze artistiche scelte tra i migliori artisti europei selezionati in questi ultimi due anni;
  8. Open Gallery – Digital edition – Giunta alla sua quarta edizione, Open Gallery diventa Digital, proponendo una rassegna di arte contemporanea incentrata sulla videoarte e le arti digitali in oltre 30 gallerie e spazi espositivi di Roma e del Lazio e con opere di artisti come Abbas KiarostamiStefano SchedaSilvia CamporesiSeifollah SamadianHans-Hermann Koopmann, Coniglioviola e molti altri;
  9. Danza battente – Rassegna di danza contemporanea che con la sua forza propulsiva oltrepassa le sue cornici convenzionali e si appropria dello spazio pubblico, uscendo dai teatri e irrompendo in strada. Piazza Carlo Alberto Scotti e largo Ravizza saranno i palcoscenici della manifestazione, che alternerà spettacoli dal vivo, workshops e altre attività collaterali finalizzate al coinvolgimento attivo degli astanti. Tra i numerosi artisti coinvolti: Piergiorgio MilanoSalvo LombardoSpellbound Contemporary BalletGil Kerer e il Collectif FAIR-E;
  10. #ALTRNTV – Un Festival di musica itinerante e diffusa, con band, musicisti e dj in 12 differenti location su Roma e Lazio; in sette serate diverse, ogni locale avrà una programmazione che abbraccerà diversi generi musicali per soddisfare i gusti di tutti e creare un vero e proprio festival in movimento di musica innovativa e sperimentale. Tra i moltissimi ospiti: Godspeed You! Black EmperorThe Afghan WhigsmúmMarlene KuntzMellow MoodGianluca PetrellaGiumoAltin Gün, Bobby Joe Long’s Friendship Party, Nada;
  11. LAB:Biennale – Workshop, incontri e formazione che avranno sempre come tema centrale l’arte, la cultura, lo spettacolo, l’innovazione. Progetto realizzato in collaborazione con FormazioneLive;
  12. LazioOFF – Spettacoli di musica, cinema, arti performative e visive di artisti italiani e internazionali avranno luogo in alcuni borghi del Lazio;
  13. La notte dei Makers – Un evento frutto della collaborazione tra Procult e gli Spazi Attivi/FabLab di Lazio Innova, in cui gli artisti coinvolti daranno dimostrazione di quanto imparato dalla formazione sinergica di queste due realtà.

INFO

www.biennalemartelive.it                                                                   
www.martelive.it                                                                            
www.martelive.eu                      

PREVENDITE:
www.dice.fm
www.marteticket.it
www.oooh.events                                            

UFFICIO STAMPA – MArtePlus – Agenzia di Comunicazione
Cristina Loizzo
cristina.loizzo@marteplus.it

Francesco Lo Brutto
francesco.lobrutto@marteplus.it

UFFICIO STAMPA ESTERO – Culturalia

Culturalia

Norma Waltmann
Bologna – Vicolo Bolognetti 11
tel : +39-051-6569105
mob: +39-392-2527126
email: info@culturaliart.com
web: www.culturaliart.com

All’Istituto Italiano di Cultura Parigi la mostra Anna Romanello “À REBOURS – Attraversamenti di memorie” a cura di Tiziana Musi 

Anna Romanello, Cretti, ph. Marco Ravasini

Anna Romanello

À REBOURS – Attraversamenti di memorie
Opere 2022-1985


A cura di Tiziana Musi

Inaugurazione 10 ottobre 2022 ore 19.00

Istituto Italiano di Cultura – Parigi

11 ottobre – 9 novembre 2022

Dall’11 ottobre al 9 novembre 2022 l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi ospita la mostra di Anna Romanello “À Rebours Attraversamenti di memorie. Opere 2022-1985, a cura di Tiziana Musi. La mostra si avvale del patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi con la direzione di Diego Marani e del patrocinio della Regione Calabria.

Inaugurazione 10 ottobre 2022 ore 19.00. 

La mostra presenta una rassegna importante dell’ampio e multiforme percorso artistico di Anna Romanello, artista performer, già docente dell’Accademia di Belle Arti di Roma. La poetica dell’artista si incentra sul tema della memoria attraverso tracce incise su supporti diversificati (carta, matrici in metallo, plexiglass): dall’installazione in ceramiche, carta e tessuto de I luoghi della memoria Sibari che evidenzia la relazione dell’artista con luoghi carichi di rimandi metaforiciai numerosi esemplari di Libri d’Artista, alcuni dei quali realizzati con testi di Christophe Comentale, alle opere del periodo parigino degli anni ’80 – ’90 che esplicitano il rapporto con William Hayter.

Inoltre, in esposizione alcune opere che l’artista ha realizzato con alcune aziende operanti nel territorio calabrese e campano, a conferma del suo profondo legame con la terra, le proprie radici e la propria cultura: in particolare opere in maglia jacquard piquet realizzate con il Lanificio Leo, cretti in terracotta con l’archeologa Geraldine Pizzitutti, tappeto realizzato con filati di altissima qualità come lana mohair dell’azienda DVS di Salvatore di Sarno e un’etichetta per il vino “Anthea” in edizione limitata per l’azienda vinicola Immacolata Pedace, il vigneto più alto d’Europa.

In introduzione alla mostra ci sarà la performance Topographie sentimentale di Lea Walter. L’intervento nasce dalle poesie emerse nelle trame delle opere dell’artista e dal testo di Jean Rony “Romamor”, accompagnate dai versi anche di G. Ungaretti e P. P. Pasolini.

Istituto di Cultura Italiano a Parigi – G. Bouchet

La curatrice Tiziana Musi introduce la ricerca dell’artista e il percorso della mostra. 

“[…] In questa possibilità di riscrivere continuamente la pagina artistica prende forma la ricerca visiva di Anna Romanello che si incentra sul tema della memoria e sulla sedimentazione dello sguardo attraverso tracce incise sulla lastra, sulla fotografia e sulla carta. Lo sguardo perturbante di Anna non ripropone soltanto la realtà visiva, ma cattura quegli elementi nascosti che consentono di andare al di là della semplice percezione visiva, cerca di evocare tracce che, attraverso la leggerezza del segno, l’acceso cromatismo e la molteplicità delle tecniche che si sovrappongono, alludono a un lungo processo di stratificazione della memoria di un luogo, di un oggetto, di un sentimento. Così emergono inaspettate visioni di Parigi come nell’opera Fughe di Segni dove “la solennità austera del porticato del Palais Royal diventa pretesto d’arte e contrappunto incisorio”. (L. Falcolini, 2019) Nel porticato si intrecciano e si sovrappongono linee in fuga e un acceso cromatismo che creano un inaspettato movimento dei segni. Oppure I luoghi della memoria del 2014 fotografie con interventi di xilografie dai luoghi familiari della Calabria.

La mostra, quindi, si struttura come un dispositivo dove emergono in un percorso a ritroso quegli attraversamenti della memoria dell’artista, che dalla sua terra d’origine, la Calabria, ha percorso verso Parigi alla fine degli anni ’70. A Parigi ha un incontro folgorante con William Hayter e il suo Atelier 17 con il quale condivide, prima come allieva e poi come artista e maestra lei stessa nelle Accademie italiane in cui ha insegnato, la medesima attenzione alla perentorietà del segno inciso e alla forza del colore nelle sue inaspettate declinazioni e sfumature.”

Anna Romanello, Forme Incise

Note biografiche

Anna Romanello, artista-performer di Corigliano Calabro, già docente di Grafica d’Arte all’Accademia di Belle Arti di Roma, dopo gli studi all’Accademia di Brera a Milano si trasferisce a Parigi, all’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts e all’Atelier 17 di S. W. Hayter. A Roma, lavora all’Istituto Nazionale per la Grafica. Sono numerose le edizioni di Libri d’Artista in Italia e in Francia. Soggiorna a Londra dove avvia un progetto di opere fotografiche sulla città. Viene invitata a tenere conferenze e workshop in varie Accademie e Associazioni Culturali. Tra le più importanti esposizioni ricordiamo: Parigi, Centre Georges Pompidou, Galleria Arte Viva, Galleria La Maison; Avignone, Festival d’Avignon; Vancouver e Vienna, Istituto Italiano di Cultura; Rende, Museo del Presente, MAON Museo d’Arte dell’Otto e Novecento; Ljubljana, biennale di grafica;  Roma, Centro Luigi Di Sarro, Biblioteca L. Quaroni Sapienza Università di Roma, Bibliothè, Galleria Vittoria, Borghini Arte Contemporanea, Temple University, AREA – Architecture Design Art, Case Romane del Celio, Mo.C.A. Studio; Bruxelles, Fondazione Skriptura “S. W. Hayter & A. Romanello”; Milano, Fondazione Stelline; Terni, Museo Archeologico CAOS, Palazzo di Primavera; Podgorica, Ambasciata d’Italia, Musei e Gallerie; Miami, Aqua Art; Gerace, Museo Diocesano Tesoro della Cattedrale di Gerace. Collezioni pubbliche: Londra, The British Museum Department of Prints and Drawings; Parigi, Bibliothèque Nazionale, Département des Estampes et de la Photographie; Praga e Bratislava, Biblioteca Nazionale; Roma, Istituto Centrale per la Grafica; Argentina, Museo E. Caraffa de Cordoba;  Firenze, Biblioteca Nazionale;  Milano, Biblioteca Comunale Sormani; Bari, Museo d’Arte  Moderna; Kharkiv (Ucraina) Kharkiv Arts Museum; Sibari, Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide; Rende (CS) MAON Museo d’Arte dell’Otto e Novecento; Roma, Collezione d’Arte Contemporanea – Musei Vaticani.


INFO

Anna Romanello
À REBOURS Attraversamenti di memorie
Opere 2022-1985
A cura di Tiziana Musi
Con il patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura a Parigi
Con il patrocinio della Regione Calabria
In collaborazione con: Lanificio Leo, DVS Carpets, Azienda vinicola Immacolata Pedace, Pipero Roma, Simet, Legal Challenge

Inaugurazione 10 ottobre 2022 ore 19.00
Dall’11 ottobre al 9 novembre 2022
Orari: dal lunedì al venerdì 10 – 13 / 15 – 18 – chiuso il 1 novembre

Istituto Italiano di Cultura
50 Rue de Varenne – 75007 Parigi, Francia
iicparigi@esteri.it
https://iicparigi.esteri.it/iic_parigi/it

Anna Romanello
annaromanello50@gmail.com
www.annaromanello.it

Ufficio Stampa 
Roberta Melasecca 
Melasecca PressOffice – Interno 14 next
roberta.melasecca@gmail.com
info@melaseccapressoffice.it
info@interno14next.it
www.melaseccapressoffice.it

Alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, Giulio II e il Rinascimento

Filippino Lippi, Sposalizio mistico di Santa Caterina e santi, panel,
Bologna, Basilica of San Domenico, 1501

08 Ottobre 2022 – 05 Febbraio 2023

Bologna, Pinacoteca Nazionale

GIULIO II E RAFFAELLO. Una nuova stagione del Rinascimento a Bologna

Mostra a cura di Daniele Benati, Maria Luisa Pacelli ed Elena Rossoni.

Bologna si scopre città del Rinascimento, e città affatto secondaria.

Un grande progetto espositivo e un itinerario accendono i riflettori su quanto abbia significato per Bologna, e non solo, l’arrivo in città di artisti come Raffaello, Michelangelo o Bramante. Un arrivo che coincise con la presa del potere dello Stato della Chiesa, nella persona di Papa Giulio II della Rovere.

È proprio l’arrivo, del tutto eccezionale, a Bologna del Ritratto di Giulio II, capolavoro tra i massimi di Raffaello, tra i tesori assoluti della National Gallery, che prende avvio questa affascinante e per più versi originale mostra.

A curarla Maria Luisa Pacelli, Davide Benati ed Elena Rossoni. Ad accoglierla la Pinacoteca Nazionale di Bologna che per l’occasione rivede l’intera sezione dedicata al Rinascimento con un nuovo itinerario di visita che approfondisce il percorso artistico relativo all’arte bolognese dall’epoca dei Bentivoglio sino all’incoronazione di Carlo V.

Il ritratto londinese, sicuramente di Raffaello, è il primo di una discussa serie di copie e rifacimenti. Questo emozionante capolavoro raffigura il Pontefice scardinando ogni tradizione iconografica. Qui il Papa non è una asettica figura ieratica, ma è un uomo reale, pur se raffigurato con le insegne della sua missione. Certo capo spirituale ma anche fortemente capo temporale, uomo d’azione oltre che di fede. A proposito di questo ritratto, Vasari scrisse che era “tanto vivo e verace, che faceva temere […] a vederlo, come se proprio egli fosse il vivo”.

È nel 1506 che, strappata la città alla signoria dei Bentivoglio, Giulio II riconduce Bologna al domino della Chiesa. Un fatto che ha implicazioni in ogni aspetto della vita cittadina, arte compresa.

Bologna, con la vicina Ferrara, contava all’epoca su artisti di grandissimo valore. Francesco del CossaErcole dè RobertiLorenzo Costa, tra i ferraresi che operavano in città, accanto ai bolognesi Francesco Francia e Amico Aspertini, impegnati in committenze di rilievo, come la mostra documenta in modo preciso.

Gli artisti che avevano avuto il ruolo di protagonisti nel periodo bentivolesco si trovano a misurarsi con MichelangeloRaffaello e Bramante e a confrontarsi con un altro mondo: una rivoluzione cui consegue la diaspora dei maestri bolognesi. 

Tra le opere emblematiche di questo momento l’Estasi di Santa Cecilia di Raffaello, realizzata durante il papato di Leone X, che influenzò grandemente l’arte presente e quella a venire. Ma se il raffaellismo conquistò la maggior parte degli artisti rientrati in città, non fu così per Amico Aspertini, pittore fedele al proprio linguaggio assolutamente personale e anticlassico, come testimonia in mostra il Cristo benedicente tra la Madonna e San Giuseppe, che qui giunge grazie al prestito della Fondazione Longhi di Firenze.

Gli anni travagliati che portano al Sacco di Roma nel 1527 condussero a Bologna un’altra personalità di spicco: il Parmigianino presente in città tra il 1527 e il 1530. La sua arte raffinata ed inquieta è documentata in mostra dal confronto tra la Santa Margherita della Pinacoteca e la Madonna di San Zaccaria, che giunge dagli Uffizi.

Con queste opere si arriva alle soglie di un nuovo momento centrale per Bologna, quello della incoronazione di Carlo V da parte di Clemente VIII, cui è riservata la conclusione dell’esposizione.

La mostra si dipana lungo l’ala del Rinascimento della Pinacoteca, in un percorso che pone in dialogo i capolavori del museo con gli importanti prestiti ottenuti.

Uno spazio nel percorso espositivo viene riservato anche a quei capolavori che per diverse vicende sono andati perduti per sempre, come il monumento a Giulio II di Michelangelo, la Cappella Garganelli con i suoi affreschi, il Palazzo dei Bentivoglio e gli interventi architettonici del Bramante. 

A documentare il “ciclone” innovativo romano a Bologna sono rimaste rare, anche se eccezionali, testimonianze: ma l’influsso dei pur brevi anni di Giulio II si è perpetuato nell’arte e dell’architettura cittadini per secoli.

Il progetto è realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Bologna e con l’Accademia di belle Arti e coinvolge anche altre raccolte e siti monumentali cittadini dove verrà posto l’accento sulle testimonianze artistiche di questa fase della storia bolognese. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale.


SCHEDA TECNICA

Titolo
Giulio II e Raffaello. Una nuova stagione del Rinascimento a Bologna

Sede
Pinacoteca Nazionale di Bologna
Via delle Belle Arti, 56

Date
8 ottobre 2022 – 5 febbraio 2023

A cura di
Daniele Benati, Maria Luisa Pacelli e Elena Rossoni

Promossa da
Pinacoteca Nazionale di Bologna
Ministero della Cultura

Con il patrocinio di
Comune di Bologna
Alma Mater Studiorum – Università degli Studi di Bologna – Dipartimento delle Arti

Con la collaborazione di
Alma Mater Studiorum – Università degli Studi di Bologna – Dipartimento delle Arti
Accademia di Belle Arti di Bologna
Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna

Catalogo
Silvana Editoriale

Bookshop
Bologna Welcome

Comunicazione
Pinacoteca Nazionale di Bologna – Ufficio Comunicazione

Orari
Martedì e mercoledì ore 9-14
Da giovedì a domenica e festivi ore 10-19
Lunedì chiuso

Tariffe biglietti
Euro 8,00 biglietto intero
Euro 5,00 biglietto ridotto (possessori di Card Cultura e di Bologna Welcome Card)
Euro 2,00 biglietto ridotto (18-25 anni)
Gratuità di legge (elenco sul sito web del Ministero della Cultura www.beniculturali.it) e per i soci della Società di Santa Cecilia. Amici della Pinacoteca di Bologna

Informazioni
www.pinacotecabologna.beniculturali.it
E-mail pin-bo.urp@cultura.gov.it       

Ufficio Stampa Pinacoteca Nazionale di Bologna
Chiara Pilati
pin-bo.stampa@cultura.gov.it

In collaborazione con:
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo 
Rif. Simone Raddi simone@studioesseci.net

                         

Bologna, Eventi al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna: 18° Giornata del Contemporaneo

18° Giornata del Contemporaneo
Eventi al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Sabato 8 ottobre 2022

Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna conferma la propria adesione alla Giornata del Contemporaneo, che si terrà sabato 8 ottobre 2022. La manifestazione è promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, realizzata con il sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e la collaborazione della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Per questa diciottesima edizione che torna a svolgersi prevalentemente in presenza, con l’obiettivo di raccontare la rinata vitalità dell’arte contemporanea in Italia dopo le restrizioni dovute alla pandemia, il MAMbo ha delineato alcune proposte in linea con i temi portanti individuati da AMACI nel 2022: quello dell’ecologia e della sostenibilità, “urgenze globali che ci mettono di fronte alla necessità di ripensare il sistema dell’arte contemporanea tramite una rinnovata consapevolezza e una più diffusa sensibilità”, e quello dell’attenzione alle giovani generazioni.

Gli eventi al museo, aperti alla partecipazione del pubblico, saranno i seguenti:

Giornata di studi sulla critica d’arte in ricordo di Giovanni Maria Accame
A cura di Caterina Molteni e Martina Cavalli

Workshop La critica nell’arte: istruzioni per un testo efficace
Tavola rotonda Ecologia della parola
MAMbo, sala conferenze, Sabato 8 ottobre 2022

Dopo la positiva esperienza del 2021, sabato 8 ottobre il MAMbo organizza una nuova edizione della Giornata di studi sulla critica d’arte in ricordo di Giovanni Maria Accame (1941 – 2011), storico, critico d’arte e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. L’evento è organizzato in collaborazione con l’Archivio Giovanni Maria Accame.
In connessione con l’attenzione alla sostenibilità in tutte le sue forme che caratterizza la Giornata del Contemporaneo 2022, il tema generale della seconda edizione della giornata di studi, curata da Caterina Molteni e Martina Cavalli, è quello dell’Ecologia della parola, affrontato da critici, curatori, artisti e studiosi.
Viene inteso come “ecologico” lo sguardo critico che riconosce la rete di coesistenze che situano il lavoro dell’artista all’interno di contesti multipli, definendolo da diverse prospettive: le componenti formali, i riferimenti teorici, i condizionamenti storici, l’appartenenza a una precisa generazione, le esperienze condivise in contesti geografici e politici. Da queste premesse gli ospiti saranno coinvolti per affrontare insieme una serie di quesiti: qual è l’ecosistema da cui nasce un testo critico? Quali sono i nodi di questa rete significante che produce il lavoro che è al centro del testo? Come trasporli nella scrittura di settore con un atteggiamento di cura verso la complessità dell’opera?
Nell’ambito della giornata, in collaborazione con KABUL – associazione culturale no profit, rivista e casa editrice indipendente nata nel 2016 e specializzata nella divulgazione delle arti e delle culture contemporanee – viene proposto La critica nell’arte: istruzioni per un testo efficace, un workshop di impianto teorico-laboratoriale basato sui processi di scrittura critica per l’arte contemporanea. L’attività si terrà in sala conferenze MAMbo dalle h 9.30 alle 15.00. Il workshop fornisce ad artisti, curatori, giornalisti culturali, studenti, ricercatori e appassionati di scrittura, gli strumenti preliminari per strutturare testi critici efficaci sia per la cura dell’argomentazione che per originalità concettuale.
Durante il pomeriggio, dalle h 15.00 alle 18.30, nel corso della tavola rotonda Ecologia della parola, saranno presentati il quaderno (Edizioni MAMbo) che raccoglie gli interventi degli studiosi invitati nell’edizione 2021 della Giornata di Studi sulla critica d’arte e gli esiti del workshop realizzato durante la mattinata.
Partecipano alla tavola rotonda pomeridiana, che è aperta al pubblico: Luca Cerizza (curatore e scrittore d’arte), Viviana Gravano (curatrice e storica dell’arte contemporanea), Caterina Riva (curatrice e la Direttrice del MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli), Francesca Verga (coordinatrice di mostre, curatrice e ricercatrice), KABUL.

Orari e modalità di partecipazione:

Workshop La critica nell’arte: istruzioni per un testo efficace
MAMbo, sala conferenze

h 9.30 – 15.00
Iscrizioni chiuse

Tavola rotonda Ecologia della parola
Sala conferenze MAMbo

h 15.00 – 18.30
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili
Si potrà seguire la tavola rotonda anche on line in diretta sul MAMbo channel YouTube (Clicca qui)

Liminal
Ritratti sulla soglia
Workshop di fotografia con l’artista Francesca Cesari
MAMbo, Dipartimento educativo
Sabato 8 e domenica 9 ottobre 2022

Francesca Cesari, Liminal, Chiara, 11 anni, aprile 2016, particolare

Raccogliendo la volontà di AMACI di raccontare l’importanza del passaggio di testimone alle nuove generazioni, il MAMbo propone un workshop per ragazze e ragazzi dagli 11 ai 15 anni, condotto da Francesca Cesari.
Attraverso l’analisi del progetto fotografico Liminal, viaggio alla scoperta di un’affascinante terra di mezzo, di quella particolare fase della crescita in bilico tra la tarda infanzia e l’adolescenza, i partecipanti avranno l’occasione di condividere con l’artista pensieri, riflessioni e pratiche. Due giornate speciali dedicate alla narrazione del sé attraverso l’immagine, lo scatto fotografico, l’inquadratura di un’apparenza identitaria consapevole e mai superficiale.
Il workshop avrà luogo nel pomeriggio di sabato 8 ottobre (h 15.00 – 18.00) e nella mattina di domenica 9 ottobre (h 10.00 – 13.00), con accesso gratuito su prenotazione. Massimo 15 iscritti. Per partecipare è richiesto di portare il proprio smartphone con cavo di collegamento al pc e due cambi di vestiti/accessori per lavorare insieme su look diversi.
Prenotazione via email scrivendo all’indirizzo mamboedu@comune.bologna.it entro le h 13.00 del venerdì precedente.

L’8 ottobre saranno visitabili gratuitamente, oltre alle collezioni permanenti del MAMbo e del Museo Morandi, le seguenti mostre temporanee:

Sean Scully. A Wound in a Dance with Love
MAMbo, Sala delle Ciminiere

Sean Scully, Opulent Ascension, particolare opera allestita al MAMbo – Foto Ornella De Carlo


L’esposizione, a cura di Lorenzo Balbi con main partner la Kerlin Gallery di Dublino, è basata sulla mostra Sean Scully: Passenger – A Retrospective, curata da Dávid Fehér e organizzata dal Museum of Fine Arts – Hungarian National Gallery di Budapest, successivamente ospitata al Benaki Museum di Atene, e arriva a Bologna in una versione rinnovata e pensata per il MAMbo. L’artista è nuovamente protagonista di una personale a Bologna dopo 26 anni: nel 1996 fu proprio la Galleria d’Arte Moderna, da cui discende il MAMbo, a dedicargli una mostra nella sede di Villa delle Rose.
Nell’arte di Scully confluiscono in eguale misura tanto un’estesa conoscenza delle opere di maestri antichi e contemporanei quanto una singolare sensibilità nel trarre suggestioni visive ed emozionali da dati di realtà. La mostra bolognese, con 68 lavori esposti (dipinti a olio, acrilici, acquerelli, disegni e una scultura monumentale), intende evidenziare la dialettica costante fra queste due componenti fondamentali del lavoro dell’artista, ripercorrendo una vicenda creativa lunga oltre cinquant’anni.
Dalle prime sperimentazioni figurative degli anni ’60 e le opere minimaliste degli anni ’70 fino al lavoro attuale, A Wound in a Dance with Love documenta i più importanti sviluppi di una pratica sempre coerente con i propri presupposti eppure capace di variare significativamente nel corso del tempo, in relazione a esperienze emotive ed evoluzioni esistenziali come ad affetti e lutti.

NO, NEON, NO CRY
MAMbo, Project Room

La Project Room del MAMbo torna a giocare il suo ruolo di contenitore tematico che accoglie, ricostruisce, racconta e valorizza le esperienze artistiche del territorio bolognese ed emiliano-romagnolo. La mostra NO, NEON, NO CRY, a cura di Gino Gianuizzi, tenta una narrazione della complessa, sfaccettata, “disordinata” storia della galleria neon.
Nata nel 1981 senza un programma, senza strategia, senza budget e senza obiettivi predeterminati, neon è stata un laboratorio permanente, una comunità per artisti, critici e curatori e un luogo di formazione per tutte le persone che vi hanno collaborato. Dal suo archivio risultano oltre trecento mostre all’attivo, alle quali si sono aggiunte nel tempo numerosissime attività collaterali, collaborazioni e iniziative esterne.
Lo spazio della Project Room, come una sorta di wunderkammer, viene abitato da opere in proliferazione, da un accumulo visivo in cui inoltrarsi con circospezione tentando di decifrare i singoli lavori e di ricondurli agli artisti. Una sorta di organismo complesso, una comunità che continua a dialogare, discutere, mettere in dubbio e a rafforzarsi nella contaminazione.
NO, NEON, NO CRY include lavori di 52 artiste e artisti, a testimoniare la ricchezza di relazioni costruite nel tempo da neon.

RE-COLLECTING. Morandi racconta. Il segno inciso: tratteggi e chiaroscuri
Museo Morandi

Il Museo Morandi, dopo le rassegne dedicate ai Fiori e alle Nature morte, propone Morandi racconta. Il segno inciso: tratteggi e chiaroscuri, a cura di Lorenza Selleri, dedicata al tema dell’Incisione. Partendo dalla domanda ricorrente “Che cos’è un’acquaforte?”, il museo cerca di rispondere attraverso il terzo un focus incentrato su questa tecnica, di cui Morandi è stato maestro. Maestro in senso stretto, dal momento che dal 1930 diventa docente di Tecnica dell’Incisione all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ma anche in senso lato, dati il suo rigore e la sua straordinaria capacità tecnica.
Alcune vetrine permettono al pubblico di avere accesso a documenti che gettano luce sulla dedizione di Morandi verso la tecnica oggetto del focus espositivo e sui suoi lunghi anni di insegnamento.


INFO

Maggiori informazioni:

MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna
Tel. +39 051 6496611
www.mambo-bologna.org
Facebook: MAMboMuseoArteModernaBologna
Instagram: @mambobologna
Twitter: @MAMboBologna
YouTube: MAMbo channel

Settore Musei Civici Bologna
www.museibologna.it
Instagram: @bolognamusei

Maggiori informazioni sulla Giornata del Contemporaneo: www.amaci.org

Ufficio Stampa / Press Office Settore Musei Civici Bologna
Elisa Maria Cerra – Silvia Tonelli
Via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna
Tel. +39 051 6496653 / 6496620
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elisamaria.cerra@comune.bologna.it
silvia.tonelli@comune.bologna.it
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Roma, Palazzo Bonaparte: Da oggi VAN GOGH Capolavori dal Kröller-Müller Museum

Vincent van Gogh Autoritratto
Parigi, aprile – giugno 1887
Olio su cartone, cm 32,8×24
© Kröller-Müller Museum, Otterlo, The Netherlands

VAN GOGH
Capolavori dal Kröller-Müller Museum

8 ottobre 2022 – 26 marzo 2023
Palazzo Bonaparte, Roma



L’8 ottobre apre a Palazzo Bonaparte di Roma la mostra più attesa dell’anno e dedicata all’artista più famoso e amato del mondo: VAN GOGH.
Un percorso espositivo ed emozionale che attraverso un prestito del tutto eccezionale di ben 50 opere, tutte provenienti dal Museo Kröller-Müller di Otterlo, ne racconta la vicenda umana e artistica.

Alla vigilia dei 170 anni dalla sua nascita, dall’8 ottobre 2022 Palazzo Bonaparte ospita la grande e più attesa mostra dell’anno dedicata al genio di Van Gogh. Attraverso le sue opere più celebri – tra le quali il suo famosissimo Autoritratto (1887) – sarà raccontata la storia dell’artista più conosciuto al mondo.

Nato in Olanda il 30 marzo 1853, Vincent van Gogh fu un artista dalla sensibilità estrema e dalla vita tormentata. Celeberrimi sono i suoi attacchi di follia, i lunghi ricoveri nell’ospedale psichiatrico di Saint Paul in Provenza, l’episodio dell’orecchio mozzato, così come l’epilogo della sua vita, che termina il 29 luglio 1890, a soli trentasette anni, con un suicidio: un colpo di pistola al petto nei campi di Auvers.
Nonostante una vita impregnata di tragedia, Van Gogh dipinge una serie sconvolgente di Capolavori, accompagnandoli da scritti sublimi (le famose “Lettere” al fratello Theo van Gogh), inventando uno stile unico che lo ha reso il pittore più celebre della storia dell’arte.

La mostra di Roma, attraverso ben 50 opere provenienti dal prestigioso Museo Kröller-Müller di Otterlo – che custodisce uno dei più grandi patrimoni delle opere di Van Gogh – e tante testimonianze biografiche, ne ricostruisce la vicenda umana e artistica, per celebrarne la grandezza universale.
Un percorso espositivo dal filo conduttore cronologico e che fa riferimento ai periodi e ai luoghi dove il pittore visse: da quello olandese, al soggiorno parigino, a quello ad Arles, fino a St. Remy e Auvers-Sur-Oise, dove mise fine alla sua tormentata vita.

Dall’appassionato rapporto con gli scuri paesaggi della giovinezza allo studio sacrale del lavoro della terra scaturiscono figure che agiscono in una severa quotidianità come il seminatore, i raccoglitori di patate, i tessitori, i boscaioli, le donne intente a mansioni domestiche o affaticate a trasportare sacchi di carbone o a scavare il terreno; atteggiamenti di goffa dolcezza, espressività dei volti, la fatica intesa come ineluttabile destino.
Tutte queste sono espressione della grandezza e dell’intenso rapporto con la verità del mondo di Van Gogh.

Particolare enfasi è data al periodo del soggiorno parigino in cui Van Gogh si dedica a un’accurata ricerca del colore sulla scia impressionista e a una nuova libertà nella scelta dei soggetti, con la conquista di un linguaggio più immediato e cromaticamente vibrante.
Si rafforza anche il suo interesse per la fisionomia umana, determinante anche nella realizzazione di una numerosa serie di autoritratti, volontà di lasciare una traccia di sé e la convinzione di aver acquisito nell’esperienza tecnica una fecondità ben maggiore rispetto al passato.
È di questo periodo l’Autoritratto a fondo azzurro con tocchi verdi del 1887, presente in mostra, dove l’immagine dell’artista si staglia di tre quarti, lo sguardo penetrante rivolto allo spettatore mostra un’insolita fierezza, non sempre evidente nelle complesse corde dell’arte di Van Gogh. I rapidi colpi di pennello, i tratti di colore steso l’uno accanto all’altro danno notizia della capacità di penetrare attraverso l’immagine un’idea di sé tumultuosa, di una sgomentante complessità.

L’immersione nella luce e nel calore del sud, a partire dal 1887, genera aperture ancora maggiori verso eccessi cromatici e il cromatismo e la forza del tratto si riflettono nella resa della natura. Ecco quindi che torna l’immagine de Il Seminatore realizzato ad Arles nel giugno 1888, con la quale Van Gogh avverte che si può giungere a una tale sfera espressiva solo attraverso un uso metafisico del colore.
E così Il giardino dell’ospedale a Saint-Rémy (1889) assume l’aspetto di un intricato tumulto, mentre lo scoscendimento di un Burrone (1889) sembra inghiottire ogni speranza e la rappresentazione di un Vecchio disperato (1890) diviene immagine di una disperazione fatale.

Con il patrocinio del Ministero della cultura, della Regione Lazio, del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura e dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, la mostra è prodotta da Arthemisia, realizzata in collaborazione con il Kröller-Müller Museum di Otterlo ed è curata da Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti.
La mostra vede come main sponsorAceasponsorGenerali Valore Culturaspecial partnerRicolamobility partnerAtac e Frecciarossa Treno Ufficialemedia partner Urban Vision ed è consigliata da Sky Arte.
Il catalogo è edito da Skira con saggi a cura di Maria Teresa Benedetti, Marco Di Capua, Mariella Guzzoni e Francesca Villanti.


INFO

Sede
Palazzo Bonaparte
Piazza Venezia, 5 (angolo Via del Corso)
00186 – Roma

Date al pubblico
8 ottobre 2022 – 26 marzo 2023

Biglietti
Intero € 18,00 (audioguida inclusa)
Ridotto  € 16,00(audioguida inclusa)

Informazioni e prenotazioni
T. + 39 06 87 15 111

Sito
www.mostrepalazzobonaparte.it
www.arthemisia.it

Social e Hashtag ufficiale
@arthemisiaarte
@mostrepalazzobonaparte
#VanGoghRoma

Ufficio Stampa Arthemisia
Salvatore Macaluso
sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306

Relazioni esterne Arthemisia
Camilla Talfani | ct@arthemisia.it

Milano, Fabbrica del Vapore: Torna la ReA! Art Fair. 100 Artisti emergenti

Yun Kim, Productive Imperfection, 2022, courtesy of the artist

MILANO | FABBRICA DEL VAPORE

DAL 13 AL 16 OTTOBRE 2022

ReA! ART FAIR

III edizione

Allo Spazio ex Cisterne, ritorna l’unica fiera italiana di arte contemporanea, interamente dedicata ad autori emergenti che si presentano senza l’intermediazione di gallerie o musei.

Cento saranno gli artisti che proporranno le loro opere capaci di abbracciare una pluralità di tecniche realizzative, dalla pittura alla fotografia, dalla scultura alla performance, dalla Digital Art alla Street Art, agli NFT, presenti per la prima volta.

Dal 13 al 16 ottobre 2022, lo Spazio ex Cisterne della Fabbrica del Vapore a Milano ospita ReA! Art Fair, l’unica fiera italiana di arte contemporanea, interamente dedicata ad autori emergenti che si presentano senza l’intermediazione di gallerie o musei.

Obiettivo della fiera è supportare il lavoro dei giovani creativi offrendo loro una prima piattaforma di incontro con i collezionisti e le gallerie, oltre all’opportunità di vendita e di confronto con un ampio pubblico.

La main section di ReA! Art Fair, giunta alla sua III edizione, promossa e organizzata dall’associazione no profit ReA Arte, con il patrocinio del Comune di Milano e Fondazione Cariplo, presenta 100 artisti selezionati dal comitato scientifico composto dalle curatrici di ReA Arte, Laura Pieri, Maria Myasnikova, Paola Shiamtani, Milena Zanetti, alle quali si sono aggiunte Erica Massacessi e Vittoria Martinotti, tra le oltre 800 candidature giunte da tutto il mondo, attraverso una open call.

La scelta ha privilegiato quegli autori che si sono distinti per il loro potenziale e per la loro prospettiva di crescita e che sono stati considerati pronti per esordire sul palcoscenico dell’arte globale sul quale, in alcuni casi, si affacciano per la prima volta.

ReA! Art Fair offre al visitatore opere che abbracciano una pluralità di tecniche realizzative, dalla pittura alla fotografia, dalla scultura alla performance, dalla Digital Art alla Street Art, agli NFT, presenti per la prima volta.

Tra le novità dell’edizione 2022, un nuovo spazio dedicato ai partner e ai progetti speciali, come lo spazio riservato a Lampoon Magazine e a Balloon Project.

I riconoscimenti agli artisti più meritevoli sono una delle particolarità più apprezzate di ReA! Art Fair. Tra questi, si segnala il Cash prize, un premio di €1.500 che andrà al vincitore scelto da una giuria esterna per conto di Artsted, la piattaforma digitale che offre investimenti nel mondo dell’arte accessibili a un vasto pubblico.

Tra la primavera e l’estate 2023 si terrà a Milano una mostra collettiva di 10 artisti selezionati da ReA!

In collaborazione con ExtrArtis, a due autori sarà offerta l’opportunità di frequentare una residenza d’artista in programma in Italia nel corso del prossimo anno.

Catalogo edizioni ReA Arte.

L’Associazione ReA Arte

ReA! team 2022, courtesy of Fausto di Pino

L’Associazione no profit ReA Arte nasce nel 2020 su iniziativa di un gruppo di giovani professioniste under 35 impegnate nel settore dell’arte. Pur con background differenti – dalla formazione curatoriale alla comunicazione culturale al fundraising – le organizzatrici si raccolgono intorno a uno scopo comune: promuovere l’arte e la cultura attraverso il sostegno di artisti emergenti, garantendo loro accessibilità al settore ed eque opportunità. A questo obiettivo si aggiunge quello di avvicinare il pubblico a un mercato dell’arte inclusivo e trasparente. Intorno a questa mission nasce ReA! Art Fair, arrivata nel 2022 alla terza edizione. A questa si affianca il dipartimento di formazione ReA! Education & Consulting che propone workshop e servizi di consulenza dedicati agli artisti emergenti e agli operatori di settore con l’obiettivo di trasmettere competenze specifiche per presentarsi e lavorare nel mercato dell’arte contemporanea, in modo strategico ed efficiente.


INFO

ReA! Art Fair 2022
Milano, Fabbrica del Vapore | Spazio ex Cisterne (via Procaccini 4)
13-16 ottobre 2022

Orari: tutti i giorni, dalle 11 alle 21

Ingresso libero su prenotazione: REGISTRATI QUI

Informazioni
info@reafair.com 

Sito internet:
www.reafair.com 

Social:
Facebook | Instagram | LinkedIn: @rea.fair

Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche
Anna Defrancesco
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